, / ch'eo so veracementi / c' assai vi gravaria di mia presenza.
/ giusti ne furon, e qui non c' è un solo. pioverle, 5-447
. girolamo leopardi, 2-79: non c' eran questi grechi maladetti, / né
non saprei perché, paste greche. c' era dentro di tutto: mandorle, pasta
8. prov. in ogni gregge c' è una pecora matta: dovunque esistono
ma che, purtroppo, in ogni gregge c' è una pecora matta, e che
pascoli, 540: nei campi / c' è un breve 'gre gre'di
, i-148: tutta buona gente, non c' è dubbio, gente piè suoi
una virgola è fuori posto, o che c' è rimasto il buco di una parola
gabbia (e anche lo spazio che c' è fra stecca e de'suoi ufficiali,
aveva messo fuori una gretola, dove c' era mescolata molta dose di furberia e
di sabbia. pasolini, 1-99: c' era ancora brutto tempo, con dei nuvoli
. e. gadda, 525: non c' era passeggiata nei monti,...
baldini, 4-143: nel suo carattere c' era insieme la storditezza d'una bambina
tutti cavalieri e borghesi de la cità c' hanno cavallo vadano a la 'neontra.
belle. linati, 16-45: non c' è fiera, si può dire, o
9-296: all'origine della nostra memoria c' è sempre un grido di disperazione.
le bande. panzini, iii-173: c' era una tavola nera, sostenuta da grifoni
, 7-108: in la palude va c' ha nome stige, / questo tristo ruscel
cercando caffè, mandarini, liquori. c' era la luce grigia grigia di quell'ora
quale c' era un fossato pieno di un'acqua densa
di vita. moretti, 7: non c' è che un colore, / il
, un po'sollevata da terra, c' è una griglia di ferro. g.
sterile, di scarso reddito, dove non c' è quasi che grilli. bella voce
2-239: in quel petto di grillo, c' era più vigore di tanti busti d'
. e. cecchi, 5-283: c' era un modo di dire toscano, che
per estens. pecchi, 15-24: c' era in lei, in quei momenti,
, 27: havi una pietra c' ha nom grisopasso, / color di
, 825: una strage 'osì, nun c' è memoria! / che si
che è un piacere, e non c' è un pezzo di carbone nella cesta.
pazza e fantastica che sia, non c' è vento di buriana che possa
disastrosamente... fra le materie c' erano non so quante grosse di fiammiferi.
e grosse. d'annunzio, iv-2-34: c' era la neve per terra alta un
al dito. levi, 2-132: non c' erano catapecchie, né capanne di legno
san pietro sono così grosse che non c' è pericolo che il « soffio » dei
a esser trista. moravia, xi-489: c' era quell'aria sfibrante e grossa che
con la sua famiglia, se non c' era nessuno dei grossi. difatti c'erano
c'era nessuno dei grossi. difatti c' erano solo due o tre dei più
grassi. nieri, 144: non c' è pericolo, per quanto grosso si voglia
grosse faccende, diceva il merlo, c' erano altre donne in casa.
la ment'abbarbagliat'e grossa, / c' ho men sentor che non ha l'uom
ho capito che qualche cosa di grosso c' era veramente.
-si metta qui, dottore, là c' è troppa santa melanconia -e accennava alle monache
, 25-34: or ov'è 'l naso c' avìe prò odorare? / quegna enfertate
. pea, 1-373: nell'armadio c' è pine una gruccétta speciale per riporre
carne riscaldata. fracchia, 894: dove c' era uno stabbio con un maiale si
posti in schiavitù, capiscono invecchiando non c' è più speranza di dolcissima libertà, di
e fiutava; e grugniva: 4 un c' é affetto, guà '.
: vuoisi scegliere quelli [verri] c' hanno 'l corpo dilicato e ampio e più
in cappa magna, / quanti mazzini c' è sopra la terra? palazzeschi,
le bruttò. pascoli, 828: non c' è più sangue, se non arso
sempre più romanzeschi, e in ognuno c' era un grumolo, un seme di verità
gua'. imbriani, 1-161: non c' è stato nulla, non ho niente da
: guà, guà, tacete, c' è dei minorenni, qui. =
guadagno. anonimo, i-539: c' om'omo ch'è al di sotto /
sarebbe piaciuto. però nella poesia sua non c' è nulla, o quasi,
fatto tanto errare, / com'omo c' à giucato e crede guadagnare / e
e crede guadagnare / e perde ciò c' avia. g. villani, 10-128:
, che istanno fuori di firenze, c' hanno tra le mani l'avere altrui
gran guadagni vacci adagio. -col tempo c' è guadagno: la pazienza e la
donna del piano. / col tempo c' è sempre guadagno. -meglio danno
(28): « e poi c' è degli imbrogli ». « degl'imbrogli
landolfi, 14-9: nei suoi gesti c' era un che di furtivo, quasi
seppe. pulci, 21-23: noi c' imbucammo, come e'fu impiccato. aretino
, 10-322: seduto su di un muricciolo c' era un vecchietto segaligno tutto imbucatato,
, giuncate / per la fortuna c' hanno i broccolieri. batacchi,
-rifl. rava una fetta di pane c' era sempre una sorella che, =
. muratori, 7-iv-119: dubbio non c' è che la poesia oggidì usata da italiani
al catasto, ti puoi immaginare, c' era da star poco allegri.
voi 'maginando, / l'amor c' agio in vui / lo cor mi distrui
lui s'innamorò. ariosto, 39-53: c' ha visto toro a cui si dia
sembrava in tutto un bravo giovanotto. c' era soltanto il senso di una innocenza
: dentr'al cor sta sì imaginato / c' altro non penso né mi par vedire
qualch'un altro per prova; ma che c' è di nuovo? galileo, 3-3-125
il calendario e un'immagine della consolata, c' era un ingrandimento fotografico sotto vetro:
magro, smagrito. dona, / c' ho di costei. se pur d'amarla
immagliate, tutte queste baldini, 14-105: c' era un imbarazzo immalignito dalla robbe non
. dunque si tagli quell'tm che c' è di più, e 'matricolare '
. lucini, 4-16: c' era in me la stoffa di un perfetto
1-iii-365: c' immedesimiamo mentalmente [per la simpatia]
, intimamente. sbarbaro, 5-77: c' è... un'arte che non
s. agostino]... c' è, anche, l'uomo,.
è sceso giù nelle paludi dove ancora c' immellettiamo. = denom. da
1. alighieri, 261: con questo c' immemoria / della sua eterna gloria,
dunque mi raccomando; e la prego c' avendo fatta questa elezione di persona immeritevole,
denti. d'annunzio, v-1-385: c' è tutt'ora pericolo che, per
da sud. pascarella, 2-261: c' era un nucleo di persone che coltivava le
le arti che adornano lo spirito, c' era... ma ora è scomparso
: dirimpetto all'edificio..., c' era una quinta di lecci, tagliata
alzano, si abbassano. non c' è più la tranquilla immobilità ». palazzeschi
delle cose. pratolini, 10-343: c' era... un seguito di ville
di marianna. saba, 114: c' è un fanciullo che incontro nelle mie
. speranza, lx-2-47: inumano, c' hai imolato a i furori de suo'capricci
/ e nell'eterna poi sì mal c' immolle! domenichi, 2-125: fatta portar
tu scagli; / ma che gemma non c' è che per te valga / quanto
una zaffata gli rammentò che nei pressi c' era lo scarico di immondizie.
l'acqua. alvaro, 17-214: c' è un luogo nel paese chiamato la
è un'immondizie, di bene non c' è che l'arte che ci piace.
/ e tanto d'immondizia ognuno incenda / c' ad altro far neun di loro intenda
non volere stufare. rosmini, xxiii-186: c' è nell'uomo, come dimostra l'
voi non dite che negli scherni di quello c' è l'infinito e nei tormenti di
era guarito. valeri, 3-199: c' è, scavata nell'aria, la tua
in se comprende. gentile, 1-40: c' è..., anche per platone
così immusonito. moravia, xiv-186: c' erano pochi spettatori per lo più uomini
2-136: alla fine capì che non c' era che riaggeggiare alla meglio e tamponare
valigia di filippo. tecchi, 13-38: c' erano i fichi seccati al forno,
la butteremmo volentieri via, come soma che c' impaccia. indegni! pratolini, 9-17
domandalo / un poco da mia parte, c' ho grandissimo / bisogno di parlargli.
, nella ricorrenza di una festa, c' era stato un piccolo ricevimento. cassola,
sannazaro, iv-304: disseme rafaele cauzarolo c' aveva inteso al molo una novella,
ch'io venni in questo impaccio / c' ha nome vita e per me solo
hai ancora capito che nella scatola non c' è dentro niente? è un ciarlatano.
ai nembi, che gli soffiano attorno, c' impalmeremo coll'altra, e ci saluteremo
tal motri 'mo ch'egli mena / c' è da togliere più che da lasciare.
!... '. se mi c' imbatto io! se ce lo colgo
comodità, i piaceri son tanto vischio che c' impania le ali, e non poti
: o limo del paradiso / che c' impanii. 3. cospargere, ungere
: per gustar ben bene quelle voci c' impaniamo dentro sì di voglia la lingua.
: lasciate quelle secche, dove noi c' impaniammo, a man diritta, passano avanti
un'ala spennato. fucini, 76: c' è un merlo impaniato che andavo a
s. bernardino da siena, 523: c' era scritto un nome che non si
faccia de'vostri giuramenti? io non c' entro: me ne lavo le mani
quei grandi pittori... « non c' è male, non c'è male »
. « non c'è male, non c' è male »; avrà detto,
benignamente m'insegnaro, dicendo che non c' era ordine nell'imprudenti ed insensati, se
: ne'patrizi veneziani non solo non c' è contrasto di passione, ma impassibile,
non poter fruire è solo quello che c' impassiona, non veggo io che ne segua
matita. g. averani, ii-8: c' insegnarono il sole essere tutto quanto di
de sanctis, 7-471: dunque che c' è in queste poesie di rossetti?
156: e voi che diavolo c' impasticciate di nuove, di passione e
clenezzi, rosso come un bacco, c' impasticcia che l'ha veduto anche stamattina.
che ci raffredda ne'fervori e che c' impastoia nell'aixingo. leopardi, iii-70:
cavilli; di quelli co'quali non c' è mai né da vincerla né da impattarla
la presunzione d'im- paurirmi; e c' era quasi riuscita). -di animali
quelli arbori che, se crediamo a coloro c' hanno scritto de'secreti de la natura
papa impaurì. cicognani, 1-40: c' è la signora a letto, malata.
ogni aroma. betocchi, 5-111: c' era... / la ragazza
intitolai « amore e morte ». c' era dentro un po'di tutto -un
1-334: sicché se sentendo qualche danno c' impazientiremo, lagnandoci d'aver perduto ciò
ed ore in una scuola dove non c' era più nulla da apprendere lo impazientiva.
io beva per assopire tutta la rabbia c' ho addosso: altrimenti impazzo. bocchelli
cosa, mio dio... c' è l'ultim'atto, / quando lui
. 10. prov. -chi c' invecchia, c'impazza: la vecchiaia
10. prov. -chi c'invecchia, c' impazza: la vecchiaia fa sragionare.
6-67: dice bene il proverbio: chi c' invecchia c'impazza. -chi non
bene il proverbio: chi c'invecchia c' impazza. -chi non impazza da giovane
65-133: questo famme empazire, amor, c' hai en bailìa: / che lo
ed a giullari. pea, 7-374: c' era anche qui il rischio di vedere
... ci vedono tutti, c' è il mio babbo alla finestra.
capino impecettato. moravia, vii-357: c' era alessandro,... con la
... sempre aveva sentito che c' era una resistenza, un impedimento da parte
davanti... all'apertura, c' era in terra un tristo impedimento: una
domimi austriaci. bocchelli, 13-22: c' è l'obbligo di chiamarlo procolo
cavalca, 9-125: [gli angeli] c' impediscono che noi non pecchiamo. bibbia
cavalca, 9-125: [gli angeli] c' impediscono dalli mali delle colpe. busone
498): -s'ingegnano gli altri; c' ingegneremo anche noi. mi scusi,
stata vota, ed è tanto tempo che c' impedisce questa piccola casetta. caro,
: colui che vuol degnamente comunicarsi bisogna c' abbia raffrenati gli appetiti carnali, molto impeditivi
volgar., i-15: sappi che quelli c' ha suo senno e può compiere opere
15-185: tra stati uniti e asia c' è di mezzo l'oceano pacifico; ma
): anche attilio saprà consigliarmi: c' è impegnato l'onore di tutto il parentado
una tra scrivere e non scrivere. c' è su di noi un impegno
ha scritto jahier, 33: c' è una sola spazzola in casa..
., 38 (666): -non c' è impegni forti contro codesto giovine?
ed estranei l'uno all'altro. non c' è, dunque, modo alcuno di
. qualche cosa di buono ogni tanto c' era da prendere. bonsanti, 4-249:
ora. muratori, 10-i-296: non c' è legge imperante il trasmettere sempre la
ansia che impera / nel tuo cuore c' è, forse, anche nel mio.
perfezione. agostini, 1-86: quello c' hai imperfettamente veduto vuoi più che argo con
532): di più quello che c' entrava di nuovo, per l'imperfezion degli
. finché gli dura l'impermalimento non c' è da toccarlo. alle volte gl'impermalimenti
. d'annunzio, iv-2-1031: qui c' è una specie di doppia aletta imperniata
invano, / con l'imperio affrenò c' ha qui soprano. oliva, 523:
suo naturai caldo, / poi che non c' è colui ch'era il suo core
da colle, xvii-862-4: qualumque è quelli c' ama presgio e aonore / non dubi
una scialuppa. fanzini, iii-331: c' è un elegante teatro stile impero:
. ariosto, 796: la violenzia c' hanno patite queste donne si arreca fra
: gli ritoccano il nome alla barca: c' è un t 'di 4
d'impertinenti. fagiuoli, 1-1-39: che c' è fra voi e il mio servitore
impervia confusione. alvaro, 8-240: c' è qualcosa di molto più antico della paganità
lunghissime risonanze. pavese, 2-22: c' era in quel crepitìo un silenzio mortale,
parola / salì di quanto a trattenerla c' era / l'ansia d'averla pura
alle forche. carducci, iii-27-135: c' è nella canzone un micidiale che viveva in
, / oh benedette! / non c' impestavano / libri e gazzette. papini,
peccato? giusti, 4-it-461: sotto c' è l'imbroglio / d'un rabesco segreto
si diparte / talor la creatura, c' ha podere / di piegar, così pinta
altezzoso. carducci, iii-24-365: c' era già nel poetuncolo la gobba
lustrati o impiallacciati. levi, 2-137: c' era un letto matrimoniale impiallicciato.
verso il tauro? fucini, 755: c' è il trasporto funebre d'un reduce
. -mettere un impiastro dove non c' è ferita: prendere provvedimenti per ovviare
volte che mettessimo un impiastro dove non c' è ferita. -non essere male
gente di moda, quando... c' invitano magnificamente a divertirci a muso duro
, imbarazzante. pirandello, 6-192: c' era veramente, fin dall'arrivo, in
, e quindi di molto onorevole, c' è anche nella vita d'uno scrittore.
scoperte di gusto che... c' impigliano agli altri, alle cose, alla
i-3-61: anche con chi... c' impingua, divenghiamo implacabili. a.
si distingua. alfieri, 6-239: io c' impinguo, in udirli. = voce
, 1-252: ci s'impinza fin che c' è occasione e fin che si può
satollo. de amicis, ix-92: c' era del rialto quel giorno:..
intrai / nel laccio, ove convien c' or più m'impliche. machiavelli,
regina... / il silenzio c' indice: onde il silenzio / di silenzio
, 6-239: nella passione dell'uomo c' è un elemento imponderabile. landolfo,
arte / che dimostrasse exparte / altro c' ave 'n talento. = deriv
cantoni, 218: nel gran caffè c' era poca gente, ed io m'imbattei
fate uno sforzo per non guardare dove c' era il ginocchio. pavese, 7-145
spese della carità e del dovere, c' era bisogno dell'unzione santa, dell'
. de sanctis, ii-n-173: non c' è poesia senza contenuto, ma parlo di
, l'impostazione [del brano] c' è già; il resto è question d'
di corpo. carducci, iii-24-365: c' era già nel poetuncolo la gobba davanti del
que'birboni, che dicevano che non c' era né pane, né farina, né
: essi hanno attitudini bellissime; ma non c' è mai tempo di istruirli, di
punto: che in quella grande città c' era una donna, un amore, una
, 12-i-280: a gradoli... c' impregnammo di quella buon'aria. ammirato
oscurità. bozzati, 3-178: attorno c' erano abeti vertiginosi, tutti impregnati di
imprendenti e agli scolari; ma egli c' invitava di suo proprio volere. imprendènza
3-22: anche nella sua voce ora c' era un certo calore, il calore
un'impresa da nulla, perché non c' era sorveglianza. -con riferimento alle avventure
pensiero. stuparich, 5-479: nella vita c' era un solo regolatore imprescindibile: la
tommaseo [s. v.]: c' è de'diritti imprescritti, che non
linguistico e stilistico della gente che scrive; c' è un lirismo più puro,.
fo mai veduto amor sì smesurato, / c' allora quanno è nato agia tanta
[s. v.]: c' è l'imprimatur. ci ha posto il
radoppiar l'oferta, / assai più c' al secondo e a lo 'mprimiero. dante
un certo momento, sul commiato, c' è il caso siate premuti da una sopraggiunta
di felicità. dossi, i-16: c' innamorammo l'uno dell'altro,
che tu t'avvedrai, / non c' è un mese, di chi ben
, 1-10: di me non c' è traccia negli anni / se non come
schiotto in mezzo al petto, / c' ad improntar sull'erbe una figura / di
gran lealtà vostra e bonitate e devossione c' avea in voi, in alcuno vostro
,... in que'versi c' è il leopardi con qualche piccola impro
impresciuttita. bandi, 53: c' erano dentro... due poveri vecchi
parole improverando. ariosto, 10-32: quel c' ho fatto per te, non ti
, ma chi non medita assai. c' è gente che improvvisa articoli di giornali e
la forma del suo dire improvviso. c' è chi improvvisa in economia pubblica e
accadeva sotto quella dei poeti improvvisanti) c' era artifizio e congegno. 2
148: in questo giorno... c' era un moto di gente, un
scala del paradiso, 365: non c' era ordine nell'impru- denti ed insensati
2-52: [il demonio] le strade c' impruna che alla salute conducono. gioberti
92: l'uscio è imprunato: c' è la faccia di legno. imprussianato
ci sarà lecito d'udire quelle cose che c' è vietato profferire? desideri, lxii-2-vii-120
. bocchelli, 14-256: nello sguardo c' era una sofferenza e una disperazione d'
li quali fondamenti li medesimi iuri- consulti c' hanno impugnata la representazione nelle successioni de'
40-496: il demonio colle sue astuzie c' impugna, la carne colle sue lusinghe
. g. ferrari, i-175: che c' insegna l'impulsione naturale, e si
manzini, 17-183: su due versi c' impuntammo: ci pareva che il senso
ma la musa s'impuntiglia, / né c' è verso che li accetti. cantoni
. giov. croce, 65: c' è lo sgorbio, la cancellatura, /
della giustizia di cristo, il quale c' impetra la perdonanza; ma la susseguente
mezzo a quella chiesa... c' era un mucchio di venti cadaveri imputriditi.
scarpate impuzzolite, specie nel punto dove c' era lo sfocio della cloaca del policlinico.
en peverata; / una mela me c' è data, e par taglier de storione
. papini, iv-808: nell'arte c' è un elemento, inabolibile, di peccato
, una vanità. luti, i-154: c' è da piangere a pen
un morituro. tecchi, 12-122: c' era in tutto il loro atteggiamento una
, 3-290: oggi nel cuore di roma c' è una strada... dove
, / che dàse en possessore a quello c' ha enamato. dante da maiatto,
. ferd. martini, 1-iv-547: c' è della gente che tanto ne mangia [
: ciascun bono amante possa dire / c' ogn'altro avanzi in acquistare onore, /
avventarsi. e. cecchi, 5-155: c' era un riflesso di greca leggiadria nel
i mesti veli [o stelle] / c' innargentate della notte. calandra, 1-161
. gentatore, argentiere. c' era rischio che presto o tardi inaridissero per
nevi e coi gelati aquiloni, che c' inasprano la rigida pelle. arici, iii-123
la inawertenza dei passaggi, perché non c' è mai un vero e proprio dislivello.
degli albizzi, ii-458: molto c' incaccia che questo si vuole fare presto.
nazario sauro. viani, 19-357: c' è paura di incagliarsi e bisognerebbe aspettare il
c. e. gadda, 17-75: c' era stato, anche, il processo
, / benché la fretta del cammin c' incalchi? 4. ant.
spalle tutta incalorita e rispose che non c' era nessuno. incalottato, agg
diceva: « avanti, avanti ». c' era un incalzare e un rattenere,
venire. panzini, i-25: il presente c' incalza senza tregua e travolge. palazzeschi
calzoni. papini, iv-649: c' è ancora oggi della gente, gente in-
tommaseo [s. v.]: c' è delle rendite che paiono inca
padre, seguitamo questi aucelli, che forsa c' inca- mineranno per qualche strada, finché
, benissimo proveduto per ogni occorrenza, c' incamminammo con prospero vento verso corinto.
universale? piovene, 3-198: in te c' è tutto: basta incanalarlo, educarlo
la soffocano. cassola, 1-131: non c' era più avvenire per lei: tutto
guardi il battista! bocchelli, 13-737: c' era fra questi [privilegi],
bernari, 8-235: alle nostre spalle [c' era] l'incannata, quella che
prende nella voce tenore di canto. ma c' era nell incantare 'anco idea di
limiti possibili a un medico, egli c' era di buon augurio, ci portava
, fermarsi. manzini, n-x: c' è un muretto coperto d'edera; lei
. e. cecchi, 2-172: c' erano le incantate vendemmie, per filari risecchi
è invocata dalle incantatrici in aiuto perciò c' ha predominio di notte, e queste arti
tranne il nome. slataper, 2-285: c' è fra essi anche un'incantatrice (
. a dirgli: « attenzione; c' è uno sbaglio ». = deriv
a tua lode, e col tuo stil c' insegna, / per via de le tue
e buoi, si carichin di quanto / c' è in casa di granella e commestibili
non si rompe la legge nuova; e c' incapestriamo nelle vecchie. non lamenti,
resta lì: / crede, quanto mai c' è d'aver capito.
e pareva che dicesse: ah! la c' è cascata la brava. [ediz
. 1827 (172): ah! c' è incappata la brava]. de
più lo teme [il ridicolo] più c' incappa dentro e, diciamolo, più
volta per sempre che, se tu c' incappi mai più, vadine che vuole,
costano un secolo e guai a chi c' incappa. f. f. frugoni,
accorti, / e se il topo mai c' incappa, / non la scappa.
. 1827 (312): ma se c' incappa, il vostro giovine quieto]
libidine dell'intelletto. s'un pover'uomo c' incappa e si lascia vincere da quel
il padiglion formato: / se panico c' incappa, egli è schiacciato.
lo dico per tuo bene, non c' è peste più pessima d'una tonna giovane
questi ultimi è lo sforzo conoscitivo che c' impongono, la tensione delusa e sempre
. bocchelli, 20-87: un'attinenza c' è,... prima che l'
po'di cenere e d'incarbonimento che c' era rimasto sul pavimento. d'annunzio,
di pinguedine. pasolini, 3-256: c' era un ufficio, con una caposala
. lacopone, 42-28: del monno c' aio 'l vestire, vegente voi,
te stessa del mi- cido; / c' a torto ò ricevuto tale incarco. alberti
i-3: una volta, qui a roma c' era un uomo rosso, maestoso e
. bresciani, 1-i-187: « che c' entra egli in cotesto la chiesa?
giacomo da lentini, 6: vorria c' or avvenisse / a lo meo cor
l'aqua foss'assiso / ed incarnato ciò c' allor mirao. chiaro davanzali, x-31
lor forge. anonimo, i-587: vorria c' al dio d'amore, a cui
decadenza. de amicis, xii-318: c' è una razza di vecchi matti che
. baldini, 9-97: in fondo c' è del sadismo anche in quel- l'
. slataper, 2-334: quando non c' è più una incassatura per le mani
tralasceranno qualche cosa,... ovvero c' incastreranno
mi avrebbero voluto « incastrare ». c' era in licenza franco, il fratello di
; lavorate, e poi, / se c' incastra una guerra, buon per voi
, della malata... c' era la forza incatenante del passato.
una sola donna che non s'ama / c' incatena con tutte le catene. saba
piccolo uditorio. levi, 6-138: c' erano delle formule per incatenare i cuori
, / e senza lor di nulla c' è novella. d. battoli, 4-2-165
si discorre. pratolini, 8-125: c' è di là d'arno un quartiere dove
aveva imposti. tozzi, ii-627: non c' era bisogno che s'incattivissero con lui
quando uno fa un discorso sconveniente, e c' è un bambino che ascolta, e
m'hanno fatto vedere una pietra, c' è un piede incavato...,
è un piede incavato..., c' è la stampa..., l'
menzini, 5-185: io so ben che c' è un saggio / incavernato la 'n
quell'è lo foco d'amore / c' arde lo fino amadore / quando elio non
, 53: sì corno 'l parpaglion, c' hà tal natura, / non si
incontro a sé s'adira, / c' ha fatto il foco ond'ella trista incende
ne ha scalati di palazzi comunali. quando c' era da bruciare i registri delle tasse
temporale, la liberazione d'un fulmine che c' incenerisse. -decomporre, ridurre in
me qualche incensata danno, / dicon c' è qual cosuccia che ha del buono.
di sopra ènno incirate, / non c' è strenghe, né smaiette / su le
in casa. carducci, ii-3-71: c' è la febbre: dando il chinino,
passavanti, 14: la terza cosa che c' induce a fare penitenza e a non
che non aveva avuta, che non c' era. palpitante, incerta, s'era
fare ismascellare / gli spettatori (e pur c' entra un che d'arte):
nuvole della tua polvere, / non c' è vento che se le porti via?
incessante è monotona e triste. non c' è parola che ne dica il tedio
/ ca spero e vo sperando / c' ancora deio avire / allegro meo coragio.
proprio del settecento e piemontesi: non c' è da sbagliare. cicognani, 3-261
trascina, e non dove la condizione c' inchioda. monti, ii-411: l'imminente
tediosa e stolta / il pensier non c' inchioda. comisso, iv-92: voglio navigare
molti giorni dà spettacolo al mondo, c' inchioderebbe la disperazione nell'anima, se la
condannati ad uscirne, miseramente e scioccamente c' inchiodiamo ad esso? 5.
, cupo. linati, 8-68: c' era un'aria di pioggia quel giorno e
arieti imo il più bello, / c' avea dal capo al piè d'inchiostro il
creato / iddio in esso l'anima c' infuse, / e nulla precedette l'animato
imboscata nella quale inciamparono da quattrocento cavalli c' avevan attaccata la scaramuzza. bissati,
sulle pocce al fresco: / non c' inciampo mai più, se di quest'
inciampa. -0 ci dò o c' inciampo: per indicare il persistere dell'
.]: 'o ci do o c' inciampo '. dice a chi toccano
. de sanctis, ii-n-235: quando c' è l'analisi,... [
man la purghi e lave, / ma c' or si prema e or s'incida e
pel soggetto dell'indirizzo; perché questa c' invia gl'individui, e quella la
femmine annose,... ben- c' avessero testa da cimitero, tincimieravano con la
lo scafo è nero ma sulle incinte c' è una striscia di biacca.
di sabbia. tozzi, ii-442: c' era un silenzio in quello stanzone che si
solennità. d'annunzio, v-1-593: c' è un mio libro dov'è inciso
t'arriva il disco inciso, e c' è da mettersi le mani nei capelli.
. ungaretti, xi-348: forse c' è anche stato in questo cuore della terra
. e. cecchi, 5-35: c' erano contadini abbienti, inciviliti. pigionali
possanza ne l'amor reposa, / c' ogn'amadore la dotta ed enclina, /
buona, ower s'è fella, / c' inclini al bene o al male.
, 6-104: la cuncuspiscienza... c' inclina ad afferrare qualunque bene utile o
gli abissi. moravia, viii-220: non c' era; ma anche qui notai gli
in me, e in tutti, se c' è questo divino segno di redenzione:
, v-1-1073: l'armistizio male imposto c' incolse a un tratto come una pestilenza
nella guaina. panzini, iii-443: c' era una chiesa, e su la porta
al lavoro. gadda conti, 1-317: c' erano ancora parecchie macchine incolonnate lungo il
', verbi de'quali in lingua non c' è respice... il signor
trattati di chimica. domandiamo noi: c' è egli necessità che abbiano queste voci
gergo che la lingua de'vandali non c' è per nulla? l'essere scienziati
il sole] per mesi intieri, e c' incomberà fitta nebbia. d'annunzio,
arezzo, xvii-805- 11: forse c' avete questa sicuranza / che 'n voi sia
di laido e di brutto, / c' om nom ne saccia fare inconinanza.
ch'alcuna volta io canti / però c' ho sospirato sì gran tempo / che
del vento. saba, 96: c' è un'erta che si chiama via del
di gioia nascie ed incomenza / ciò c' aducie dolore / a core umano. dante
fu, quando nell'istante anteriore non c' era nulla. leopardi, i-451:
. la infinita e incomportabile spesa che c' è stato necessario fare per schifare la
1-76: nel destino che si prepara / c' è forse per me sosta, /
delle libidini inconfèsse. bocchelli, 19-34: c' era stata la costernazione, una
è inconsapevole. alvaro, 7-159: c' è in tutti gli attori di cinema
: un motto inconsiderato ci disonora e c' impiaga. foscolo, xvii-179: avrete
di questi. bocchelli, 2-v-655: c' immaginiamo d'esser sinceri, mentre siamo soltanto
vetrine. saba, 114: c' è un fanciullo che incontro nelle mie passeggiate
: la maggior parte delle persone che c' interessano le abbiamo, più che incontrate,
. muratori, ilisi 1: se c' incontreremo nelle tribolazioni, nessuno maggior conforto
: 10 ti dico incontrario di quel c' hai / contra me detto, che
in questioni che contengono punti controvertibilissimi, c' è pur de'principii incontroversi, ai
qui si sta a meraviglia e non c' è motivo di cercare altro ».
anonimo, i-559: non dico c' arsura agia, / né mai potess'
per quello, a se stesso eternamente c' incorpora e ci unisce. d. bartoli
9-493: giovane, mi appartiene. non c' è nulla al mondo di più pulito
/ macera. pascoli, ii-1456: c' è un non so che d'amaro,
, /... / ciò c' ha veduto pur con la mia rima,
e incredulo. moravia, ix-46: ora c' era di nuovo silenzio e la gente
mi pasco di bona credenza, / c' amor comenza -prima a dar tormenti.
momento, / perch'io conosco chiar c' ho speso al vento / el tempo,
dunque riuscirvi increscevole... che noi c' intratteniamo alcun poco con esso loro,
chiesetta pulita] sul verde ventilato che c' è tutt'all'intomo, su spiazzi frescamente
bernari, 8-114: fra due vecchi c' è pericolo che ti incretinisci. =
garibaldi, 2-260: cotesti protervi vicini c' imponevano il rettile nero della teocrazia,
ardire;... perché oggi c' è bisogno anche di voi per l'incristianamento
): sopra lecco... c' è un luogo detto cantarelli, dove s'
, impassibilmente. sbarbaro, 1-29: c' è la creatura che ha i tacchi consunti
fare stracco e trasandante... c' era un che di duro, di rozzo
: il mistero d'una stanza dove c' è l'incubatrice. silenzio, raccoglimento,
anche nei paesi non protestanti dove non c' era stata l'incubazione popolare.
, rivestito. slataper, 1-101: c' è degli alberi carichi di gemme incuffiate
, ii-154: al balcone... c' era un vaso di garofani che morivano
osservazioni varie. borgese, 1-56: c' è un cielo senza una nuvola dove non
, 7-i-202: l'età fugace, che c' incurva e imbianca, / a predar
in piedi,... c' era appacher. non proprio uguale al solito
conosch'io mio stato indegno, / c' alzar non si pò già quant'io vorrei
oggi aspetta la risposta; che non c' è altra differenza che soldi 20 il cento
. carducci, ii-18-211: se ti c' entra, scappa a mangiare un pollo
facendo l'indiano, e notano chi c' è e chi non c'è. g
e notano chi c'è e chi non c' è. g. g. belli,
perché noi, per dir così, c' indiassimo. algarotti, 1-iv-417: col 4
riva / nuovo d'arte portento oggi c' indìa / pennelleg- giando. mamiani,
la clara, la clara! non c' è poi soggetto da indiavolarsene tanto. loria
carducci, ii-15-316: su le mura c' è una filata di vecchi cipressi che
dà tregua. pascarella, 2-40: c' è uno scambio di treni indiavolato.
azioni riprovevoli. bocchelli, 1-1-350: c' è della gente... che più
-allusione. montale, 3-151: ormai c' era chi aveva raccolto l'indicazione.
, breve. sinisgalli, 6-134: c' è un numero, una frazione dell'unità
di rivede sanctis, ii-15-186: se c' è qualche desiderio nel renza, messer
esiste d'innocuo e indifferente; perché non c' è nulla che rappresenti un limite,
rappresenti un limite, in quanto non c' è nulla che non abbia significato.
quando con quella forza onnipotente, / c' ha di motor l'eterno nume, immoto
una girandola scagliata contro le tenebre non c' è l'impeto d'una invocazione disperata
luculliano. di morir di fame qui non c' è pericolo: se mai d'indigestione
la sua indignazione era al colmo; se c' era una cosa su cui non ammetteva
paese plu- riconfessionale,... c' era necessità d'indire un'apposita ed
debito nostro verso di voi... c' invita e spinge ad indirigerci a voi
ove alla vera gloria pel sentier di virtù c' indirizza, più che bastante riesce a
: molti e quasi innumerabili sono i pittori c' hanno indrizzato i colpi de'loro pennelli
sempre orando e dio pregando che c' indirizzi. p. camaiani, 4-ii-767
sp., 14 (251): c' è degli ingordi indiscreti, che vorrebbero
e indiscrimi- nabile, in cui non c' è più fantastico e intellettuale o logico.
bembo, iii-376: tu de'nostri mali c' indisii. = comp. da in-con
importante, l'uomo indispensabile, in lui c' era tutto. borgese, 1-412:
v-6-352: per quel principio, non c' è attività umana... che non
, mancano gli elementi alla disputa. c' è delle cose disputabilissime, ma indisputabili
. b. croce, ii-10-201: non c' è potenza che non sia atto,
chimico. labriola, iii-31: non c' è l'uomo storico e l'uomo come
come elemento della organizzazione sociale: ma c' è solo l'individuo come semplice individuo
per un sentiero, che 'l nocchier c' indizia, / segnato per la riva
d'oziosità, di mestieri sospetti, c' è il caso si senta dignitosamente opporre
ed evanescente. moretti, ii-663: c' era un bel sole e, stando seduto
muratori, 7-iii-451: certamente, allorché c' incontriamo in diplomi forniti di tutti i
ad addomesticare. cinelli, 1-39: c' era in fattoria una cavallina maremmana di
, / nelle voci di tutti, c' è un po'della vita / che i
l'indomani, sicuro che un indomani c' è sempre. = comp.
, ormai si vede che il complotto c' era. -sulle spalle, sulla schiena
non s'era ancora seccato, non c' era nemmeno modo d'indovinare barbuti da
torino aspettando l'imprevisto... c' è adesso uno scoglio, molti scogli
tra il gergo e l'indovinello. c' è degli uomini che si direbbero indovinelli
facile a prevedersi o intendersi: non c' è bisogno d'essere indovino.
e si vede subito un cortile ove c' è un tempietto che ha la forma di
la forma di un tabernacolo, dentro c' è una vacca di metallo dorato colossale,
pascola una vacca vera, vicino all'idolo c' è l'albero sacro, un immenso
che senza elmo sei, / di quel c' hai detto, s'hai ben detto
: il bel colle salimmo, / e c' indugiammo nei noti luoghi. sbarbaro,
inopia indugia /... / or c' è il cuoco e c'è chi
/ or c'è il cuoco e c' è chi pensa / di sorprenderlo al fornello
né fu lungo l'indugio, perocché c' imbarcammo tutti tre co'nostri scudieri,
che dopo avere ammonita o ripresa quella c' ha errato, fosse con lei indulgente.
inni della battaglia e quei del trionfo c' invidiò il tempo, indulgente oh troppo alle
malvagia vita i cuori indurano, / pur c' abbian le man piene all'altrui sacculo
porge opportunamente un tal'aiuto efficace, c' indureremo, e egli lascia indurarci.
, 26-28: como stai sì endurato / c' a tanto amor non te 'ncline?
pronom. muratori, 6-51: non c' è dubbio che alcuni s'inducessero a
il padre e quel monarca antico / c' ha fatto tutto e può tutto sapere.
de sanctis, 7-517: qui c' è alcunché d'industria, si che non
, 1-ii-246: nelle scorse età / c' era maggior industria e minor ozio.
donne ', si domanda che bisogno c' era di stampare le opere complete di
del morto. vittorini, 5-61: c' è forza, nel libro e c'è
: c'è forza, nel libro e c' è efficacia di rappresentazione, ma l'
questa gran fioritura di ginestreti... c' in- nebria di profumo. caproni,
sentir mi face / vostra dolcezza che c' inebbra e piace, / che ridir noi
, 15-39: a la gloria, c' umano, alto intelletto / capir non
petto / tanto al pietoso eroe, c' ha il mondo a vile. algarotti,
. croce, i-2-109: in quel caso c' è l'effettualità, la realtà o
carducci, ii-4-190: in que'versi c' è il leopardi con qualche piccola improprietà
che paia, è inemendabilmente perverso. ma c' è degl'ingegni inemendabilmente rachitici, o
cecchi, 7-80: quando ancora non c' erano automobili, le distanze, in queste
dei pioppi. linati, 16-153: c' era per quei luoghi... un'
insonori. barilli, 5-217: al centro c' è un mastodontico edificio a campana.
intirizzite. d'annunzio, v-1-525: c' è un monumento della madre patria, che
: le veniva quasi da ridere: c' era come un profumo d'inesperienza in
conosceva tutta; e per lucia stessa c' eran delle parti oscure, inesplicabili affatto.
(416): per lucia stessa c' eran delle parti oscure, inesplicabili affatto.
paragone in tutta spagna, / e c' ha nel pianto (or ch'esser de'
alberi,... perciò c' hanno le radici profonde e inestricabili, se
si vorrebbe. carducci, ii-9-244: c' erano... le inevitabili signore,
, 3-244: i due carmelich non c' erano più: erano passati, mi disse
de marchi, ii-198: lì accanto c' era uno stipetto con qualche inezia elegante
, nel lucco infagottato, a desco / c' è talun che propone e dice cose
infallibile. cassola, 2-163: non c' era un colpo che andasse a vuoto:
, per adempir le vostre obbligazioni, c' è chi ve lo darà imfallibilmente, quando
/ immerge avidamente augello infame, / c' ha in eterna pastura eterna fame.
. dei vostri infami vini veneti non c' è né men da discorrerne. govoni,
infangato. slataper, 1-11: c' era un cane spelacchiato e rauco,
non è bastante. gobetti, 1-i-337: c' è il giornalista... che
tecchi, 15-145: si sarebbe detto che c' era in lui... una
dargli retta, a quelle là, c' era da vedere trasformato il casino in
messo oggi tanto liscio su 'l viso, c' ha paura che le stille del pianto
, tu con l'amorosa tua voce c' inviti a vivere da figli teco. d'
82: in questo mio modo di fare c' è un po'di leggerezza infatuata,
francese. cicognani, v-2-177: non c' era disponibile, con due letti liberi,
pace. goldoni, xii-228: non c' è al mondo altro che donne: /
, 266: gli elimenti... c' hanno alcuna cosa a producere, producono
iacopone, 64-2: o novo canto, c' hai morto el pianto testata che si
7-286: nel vangelo... non c' è una riga che minacci l'inferno
una di quelle superbie d'inferno, che c' è tanto gusto a domare.
tigri e i leoni così storditi che non c' era modo né via di fargli
subito il fagotto, / qui non c' è né pietà né remissione. verga,
, 25-32: or ov'è 'l naso c' avie prò odorare? / quegna enfertate
2-87: quando il sermone di dio così c' in- fervorirà, che ogni cosa opereremo
frutta amare del mondo, che tanto c' infestano e addolorano, sono tante voci gagliarde
: le cure vane opprimono il cuore, c' infestano, ci disturbano. manzoni,
9-989: quando libero ebbe la scarlattina c' era la guerra, lo portarono all'ospedale
infedeli. monelli, 2-51: non c' era per lui razza più pura di
qui sopra,... qui dove c' è l'infiamun'angina, che costrinse
menare / solgl'i'ed usare - c' al contrar m'invita. cebà,
allungavo la mano sotto per sentire se c' erano dei rastrelli piantati sul fondo.
entrata al cartonifìcio delle cure, ove c' è sempre richiesta di mano d'opera,
, 1-266: lo infingardo servidore, cenato c' aveva, la sera subito s'addormiva
, 2-1 io: per la strada c' erano capre infingarde al sole.
all'infinito numero delle parole stabili, c' è l'infinito delle parole mobili che durano
sua grande capacità creativa e caratteristica, c' è caso sia alquanto bozzettistico e folkloristico.
voi non dite che negli schemi di quello c' è l'infinito e nei tormenti di
medici, ii-238: il * flusso 'c' è, ch'è giuoco a carte maledetto
. imbriani, 4-8: mogli e drude c' infinocchiano. pascarella, 1-145: egli
ubidir molti e servir sanza infinta, / c' ogn'ino- ranza è per loro spinta
/ non ve mostrati al tempo che c' infiora / premio di fama per iusto
caratteri da ciò che di più alto c' è nella vita presente, cioè dallo spirito
macchine a vapore, / quando non c' è giudizio e non c'è core.
/ quando non c'è giudizio e non c' è core. tommaseo [s
ode, i miei versi; / ma c' è un poeta che dice: «
poeta che dice: « eh! non c' è male: sì, ma..
ai muri, / l'altro non c' era più. = agg. verb
, ma la mentalità dell'inflazione non c' è: i governi ne hanno il terrore
e. cecchi, 5-321: non c' è dubbio che al fenomeno di quella
necessitati a fare ogni cosa a la quale c' inchinano;... secondo e
è in primo luogo la questione « c' è un valore assoluto per cui possiamo
non da voi, ma da loro, c' hanno influxo tale effecto in voi,
è gran reumatiche; si vede che c' è proprio un influsso. -brivido.
xxxiv-70: venne infocolata in viso, / c' un solfanello avresti a quella acceso.
eh? » pensava infognato. « c' hai paura! a froscio! ».
oro? pavese, 9-14: ogni donna c' infonde nel sangue qualcosa di nuovo,
creato, / iddio in esso l'anima c' infuse. landino, 226: subito
, 42: ahi, terra che c' informi, e superbire / non ci togli
, e superbire / non ci togli, c' insegni. achillini, 1-218: la
: perché m'informai del guernimento / c' hai sopra l'arme, io so
la forma, / ch'ella sola c' informa / la via ch'a tutti comanda
fu creato / iddio in esso l'anima c' infuse, / e nulla precedette l'
. v.]: oggi d'esami c' è stata una bella infornata.
l'infortunio, dovevano pagarmi, se c' è la giustizia. -sport. incidente
3-114: gli occhi grigi ii-309: c' era invece chi aveva fatto gli esercizi allo
, 800: per l'opposto, non c' è delinquente così infracidato, né empio
di pioggia. pavese, 2-12: c' eravamo infradiciati fino al ventre e arrostita
ora torniamo a quel ch'avevam i-687: c' erano numerose e sottili fette di pane inframdetto
flagelli ci preme e di tante avversità c' infrange e tanti dolori ogni di ci
le gambe infrante / non dice che c' è dato: aguti o ferri? /
era troppo alto o troppo infrascato non c' era nulla da fare; ma talvolta si
6-198: mi accorsi subito che non c' era più nulla da fare...
nella parte sana [della democrazia] c' è stata una profonda iniezione corruttrice di
bel monte / quella ria musa, c' ha sì orribil muso? salvini,
appartiene iniziare le leggi '. o non c' è anche 'proporre '?
zelante, compagno così devoto. non c' eran sacrifizi di cui per la palla io
fondi, e tenutari, e amministratori, c' erano, partecipanti più o meno diretti
legge '... o non c' è * proporre 'co'suoi derivati?
la polvere ripete il suo torneo, / c' in- sudaria la vita sulla pagina oscura
che invece di lui, quando non c' era, coltivasse il giardino de la moglie
l'inalza. pecchi, 15-207: c' era l'antico aggeggio formato da asticelle di
valorosissimo capitano. cesarotti, 1-xxiii-75: c' è forse chi possa dire che innalzato
al grado superiore della nostra umanità, c' innamora delle cose spirituali e divine. d
la vita! l'ebete / vita che c' innamora. gentile, 3-178: la
innamora a vederlo. leopardi, i-15: c' è qualche volta molta naturalezza ora in
madonna, de lo meo 'namoramento / c' assai più c'altamente / m'ave
de lo meo 'namoramento / c'assai più c' altamente / m'ave distretto e fatto
lentini, 28: nulla donna vio / c' agia tanta adorneze / che, per
è passato, / di quelle, c' han diporto / di core innamorato. petrarca
afano. idem, 57-13: ciascuno c' ha gioia aquistata / no la diparta
. lacopone, 83-3: amor, c' hai menato lo tuo ennamorato [cristo
: canto inamorato, / come fedel c' ha gioia, / isperando di pervenir
amanti / non esser gelosia, / c' anzi è diritta via -a l'amadori:
'l bon segnore, / che 'nanti c' om li chera si n'avede. anonimo
fatto pur di nuovo innante: / ben c' è, disse, di lui più
1-i-93: poi, se licito non c' è d'andar più avanti, tornianci inanzi
dire inanze altri, per lo timore c' ho de voi, non posso proponere in
: ho en disamar quella bailìa, / c' ha 'l pulcinello, ch'è dentro
berni, 4-67 (i-m): non c' è più quella furia ch'era dianzi;
comprendere bene questo loro cammino e'non c' è altro modo che questo che tu
studenti / tutti allegri e contenti / c' hanno fatto vacanza. -affacciarsi alla
e lucia, 91: il grano c' è: questo è un fatto innegabile.
sue conseguenze, o rinunziare: qui non c' è via di mezzo ».
imparato a innestare, e l'albicocco che c' è ancora nel giardino l'ho inserito
indigeti. cavacchioli, 138: chi c' innestò in amori sodomiti? buzzati, 6-102
struttura / che proverà la morte / non c' è nemmeno a delfi.
, innestata nella natura, ingiungente ciò c' hassi a fare. a.
via. pirandello, 7-no: non c' è più vigna; gli alberi aspettano,
collegamento. serra, ii-281: c' è... una psicologia di oriani
, e la sera, in piazza, c' era una folla enorme, venuta anche
tommaseo [s. v.]: c' è l'innocenza da tale o tal
iii-311: questa è la bella fanciulla c' ha nome / innocènzia, sì come /
in tutto un bravo giovanotto. c' era soltanto il senso di una innocenza
, la cosiddetta montagna del fuoco. c' è un vulcano innocuo, ma non spento
gl'inni di prudenzio, e se c' è altro celebre innografo cristiano. cattaneo,
sul collo pallido. bocchelli, 9-316: c' è accanto alla porta di sinistra,
, e di v. s. non c' è poi: nè sendo inovato altro
però innudo era rimasto, / se non c' aveva una piccola pelle / d'una
ho miso mia 'ntendanza: / in quella c' ha 'n bailia / gioi'e solasso
, 416: dàmi insegnamento / nave c' à tempestanza, / che torna in
l'insegnante può solo svegliare ciò che c' è nell'alunno, aiutare lo sviluppo;
. anonimo, i-487: quello c' a me non sappo altrui lo '
santo abate, / che di trovar ventura c' insegniate. bellincioni, ii-233: o
, 6-1-152: la formica... c' insegna di provvedere per lo tempo futuro
/ si va più corto; e se c' è più d'un varco, / quel
voi fate il vostro fondamento in quello c' ho insegnato alla chiesa mia, ch'
ch'io resembri a scigna, / c' ogni viso tene mente. petrarca, 140-5
. pallavicino, 8-29: l'esperienza c' insegna che la gentilezza dello scrivere (
, 8-1 -7: arismetrica... c' insegna a contare e annumerare. latini
8-i-141: la teologia cristiana... c' insegna a conoscere il vero dio e
me dell'opra alta e gradita; / c' un ben coltello insegna tal vagina.
ne sono insegnato, / e danno c' amo e non sono amato. latini,
gentil donzella somma ed insegnata, / poi c' aggio inteso di voi tant'orranza,
! fate insellarmi un elefante, / c' ho il ventre un po'pesante! m
spagnola, fra tanti altri guai, c' importò con la gelosia orientale la servitù
, non sono cose che capitano? c' era nel 4 gazetin 'l'altro giorno
, sì s'aprende / di foco, c' arde dentro e fuor non pare;
scala del paradiso, 365: non c' era ordine nell'impru- denti ed insensati
quella specie di cortile;... c' erano anche altri ragazzi, ma loro
figur. iacopone, 64-43: c' ò posto la vita, en cristo l'
imparato a innestare, e l'albicocco che c' è ancora nel giardino l'ho inserito
gravi, / s'amor vi sforza, c' ogni cosa inserra. 5.
quale principio del reale: in cui c' è la unità, ma c'è anche
in cui c'è la unità, ma c' è anche la molteplicità (donde l'
! calvino, 1-423: a casa c' era il bambino che aveva mangiato gli insetticidi
casa, in quel mondo lontano, / c' era un amore. c'era
lontano, / c'era un amore. c' era anche un equivoco.
stato unitario. landolfi, n-n7: che c' entra l'insicurezza? essa non si
non fosse stato aperto altro rifugio, c' ero io per accoglierli, per metterli in
insidiosissimi uccellatori di ogni nostro appetito, c' invitano. -di animali.
: complessivo. sinisgalli, 6-163: c' era un'armonia d'insieme che finiva
: nelle foreste africane... non c' è nulla di commestibile; mele,
... la sua perizia, se c' era, si sarebbe presto rivelata.
. moravia, iv-253: « cosa c' è » domandò la madre insinuante e
inquieta, subitamente alzandosi; « cosa c' è lulù? ».
è arrivare a bottega vuota e se c' è gente aspettare di essere a tu per
da bortolo il perché quel giovane non c' era più... rispondeva: «
bernari, 4-94: in quegli occhi c' era la sua carne insoddisfatta.
sassate l'ispettore comunale all'igiene che c' era andato in bicicletta per un sopraluogo)
, che nulla 10 insoggestisce. non c' è che suo padre che lo insogget-
se è trista. dossi, 3-20: c' insognavamo sempre: in generale io,
nel pieno meriggio su quelle tegole arroventate c' era da morir cotti, e col cervello
una forte musculatura. bacchetti, 1-i-63: c' era stata repressione e rappresaglia militare,
serra, i-234: prima la chiesa non c' era, era tutt'uno con le
governo borghese. quarantotti gambini, 4-218: c' era... in ciò
insorgenza 'e * insorgimento 'non c' è remissione: 'in ignem aeternum'.
un intoppo insormontabile. tecchi, 10-187: c' era fra di loro una barriera più
: ma non mi 'nspero, c' a tal signoria / mi son servato,
ad amare e reverire la santa scrittura c' induce l'autorità di colui da cui
conformarci alla divina volontà, la quale c' è demostrata ne'divini precetti. panigarola
in quella specie di osservatorio, non c' era da essere sicuri nemmeno un momento
del poeta. papini, 27-647: c' era in me anche l'ambizione d'esser
la polvere ripete il suo torneo, / c' in- sudaria la vita sulla pagina oscura
di gallicismi. papini, x-2-131: c' era un bel sole che allegramente scaldava
tutta la mattina, poi verso mezzogiorno c' era come una schiarita ma insufficiente, con
gli è preso un insulto, e ora c' è il prete che l'assiste.
tabarrati passanti strisciavano. cicognani, v-2-38: c' era di que'diritti che non gli posson
forza). pavese, 3-138: c' è in tutte le cose e nel sole
iacopone, 25-22: questo mio capo c' abi sì bionno, / cadut'è
allegri, 70: chi vuol veder quel c' ha essere, guardi quel ch'è
, iv-203: nelle 'rime sparse'non c' è un colore né un tema in più
papini, 27-625: di tuo non c' era che la preziosità della forma,
pirandello, 5-47: -largo! che c' è? mi lascino vedere eh! -fece
loro servigi. cassola, 2-338: c' è qualche cosa che nessuno può strappare
inizio, intraamata quel che di intatto c' era ancora in lui. prendere (un
viva la grecia e l'italia. non c' è altro. tanti accidenti quante sono
gramsci, 12-269: tra i gesuiti c' era un'ala integralista e favorevole al
senso relativo essa racchiude quelle circostanze che c' importa di sapere in un dato fatto.
. viani, 10-210: del cavaliere c' è rimasta la intelaiatura delle ossa su
quanti sospiri eo getto, / c' ogni sospiro avesse / spirito e
quest'arco saetta, / ma quelle c' hanno intelletto e amore.
quest'arco saetta, / ma quelle c' hanno intelletto ed amore. boccaccio, viii-1-203
i punti son discreti, ma non c' è merito, non studia mai ».
credo for la 'ntendansa / dei più c' àn ditto c'amor bene à
la 'ntendansa / dei più c'àn ditto c' amor bene à
par che sia di valimento / da c' omo vene tosto a compimento. mostacci,
cose sta allegro e iocondo / di quel'c' hanno la mente a dio intendente.
di stabilirvi quel numero d'intendenti che c' è parso. delfico, iii-595:
/ puse la mia entennenza al monno c' ho veduto. = deriv. dal
: uomo avvertito... lei c' intende. mazzini, 14-268: era così
si voleva scherzare... non c' intendavamo mica d'offenderla. -intr
cippe, se vuoi, / se c' intendiam tra noi, sarai tu quella.
. mazzini, 55-259: urge che c' intendiamo. di fronte a ciò che
suona: 4 parliamoci chiaro, non c' illudiamo l'un l'altro; quel che
intende che sia poi fatto; non c' inganniamo'. 4 intendiamoci bene'. 4
con minaccia: 4 siete avvertito; non c' è da scherzare meco '. quando
portate un morto, vogliamo vedere che cosa c' è in quella cassa. nievo,
faccia subito il fagotto, / qui non c' è né pietà né remis- sion,
dicono, tanto, sotto sotto, c' è l'intesa. -innamorarsi,
rinaldo d'aquino, 117: quelli c' à intendimento -d'avere intera / gioia
navicanti e 'ntenerisce il core / lo dì c' han detto ai dolci amici addio.
da faenza, xxxv-1-453: manti son c' han loro intenta e posso / messo
ariosto, 45-34: son simile all'avar c' ha il cor sì intento / al
259: io mi credo matto / c' amor à segnoria, / tal che ciascun
bernari, 6-126: da noi non c' è niente di male, se due giovani
io voglio esser vostra moglie » e non c' era verso che
a me... talvolta, quando c' è solitudine, queste vicinanze sviluppano un'
guardano negli occhi con intenzione. non c' è dubbio: il nonno è diventato matto
e m'è dato intenzione per certe spie c' ho messo che n'averò qualche uno
,... quando si rincontra un c' abbia il cervello intercalare come la luna
copertura dall'estradosso della volta, non c' era altro rimedio che il famoso «
: in quella chiesa... c' erano intercapedini, tra muri e colonne,
amato. e. cecchi, 5-114: c' è qualcosa di privilegiato nel poter rivolgersi
mano in mano si anderanno osservando, c' indicherà la loro distanza da quello,
vi fu necessaria tutta la pietà cristiana c' ha professato fin dalla sua origine la
per voi, sì. e non c' è nulla da fare, purtroppo. vi
/ ch'ella è bestia legai sol c' interessa. e. cecchi, 3-102:
v.]: gl'interessi che c' è tra lui e lei [di relazione
. arlia, 1-194: or che c' è l'interessetto di mezzo, difficilmente
passivo -determinato passivamente nel seno sociale -non c' è del resto volontà sociale mai (
il sentir parlare di un soggetto che c' interessi, senza potervi interloquire. ojetti,
il popolo contadino e lo stato straniero c' è sempre stato un abisso, un crepaccio
. nell'amore internazionale che abbraccia tutto c' è anche la propria nazione e la
il ministero degli esteri dove ora non c' è niente da fare di utile ed
e parla invece dell'azione importante che c' è da esercitare nel ministero dell'interno.
noi medesimi. pavese, 3-138: c' è in tutte le cose e nel sole
all'interno. montale, 3-146: c' era un giardinetto con lampioncini alla veneziana,
certo posto, in quel certo posto c' è andato, la licenza non è venuta
che il recipiente che ci contiene e c' imprigiona. l'illusione consiste nel credere
., 30 (522): non c' era nulla d'intero, ma avanzi
ma avanzi e frammenti di quel che c' era stato, lì e altrove, se
stupido. pavese, 1-38: -non c' era bisogno di tante parole, -fa
tommaseo [s. v.]: c' è degli interpellanti per mestiere e per
tommaseo [s. v.]: c' è degli interpellanti... che meri
dilettavasi assai. borgese, 1-187: c' erano due versi inglesi...
interroga i polsi ', a sentire se c' è febbre, vita, sanità.
oste interrogativamente sporge il mento: non c' è resto, lo sa. g.
, come sur un libro, che c' è qualcosa per aria; e se cominciasse
nascevano in tal caso contestazioni penose e c' era l'eventualità di essere trascinati al
come vorrei. pratolini, 10-130: « c' è anche all'istituto industriale una fresatrice
un'interruzione, torniamo al punto dove c' è apparsa la fuga di 6000 litri
cammina. montale, 9-81: non c' è un unico tempo: ci sono
ogni pensatore, come in ogni artista, c' è, negl'interstizi dell'impeto logico
. piccolomini, 2-28: altra via non c' è buona a questo, se non
gola col fingere di comparare ciò che c' era. della porta, 6-30: passeggio
religione, che, nella epoca della quale c' inter- teniamo, importava la lingua del
, mentre l'affe zione c' interturba e corrompe il giudizio.
piangon dì e notte, e mai non c' è intervallo. ariosto, 22-62:
vuole tullio apertamente insegnare per rettorica ciò c' altre de'dire a ciascun ponto di
povigliano. brusoni, 2-126: non c' è pericolo ch'a noi intervenga la disgrazia
dalle lunghe marce e vuoti lo stomaco, c' interveniva di combattere per molte ore.
giovane, ma di quelli che de'maggior c' ha ascesi era tenuto a vinegia.
tra gli uomini ch'intervenivano alla conversazione c' era anche quell'orrido salomone che destinato
1 punti son discreti, ma non c' è merito, non studia mai ».
che nella considerazione de'moti celesti non c' intervengano le sustanze separate. sarpi,
qual cosa io mi maravigliai perché non c' era intervenuto parole dove accadessi il mio
/ sì gl'intervenne questa ria malizia / c' avien talora per aver mangiato / gattivi
fu la neutralità. e per la mostra c' era spazio in ogni villaggio su due
impegnato. calvino, 1-266: c' entrava forse il moralismo dei miei genitori
« che c' entra! non potevo dirle che io,
che in ogni modo la loro intervenzione c' era dinegata. statuti e ordini di
storia d'italia. gobetti, 1-i-337: c' è il giornalista... che
accorta che fra l'amalia e francesco c' era un'intesa? saba, 200
, 10-197: d'intesa... c' eravamo diretti dalla parte della zona ospedaliera
questioni indeterminate e generali, ove spesso c' è del male inteso e dell'estremo,
ordinar lei al zanichelli. io non c' entro più. -sotto inteso:
paga, ma è fiato gettato e c' è da pigliarsi delle male parole e da
ora che non lo era più, non c' era più nulla. 6
la più intima luce, è detta però c' hae a cacciare dell'anima le tenebre
il bene, ma dentro di me c' è molto brutto che io devo continuamente vincere
intimo delle ragazze di oggi... c' è, cara mamma, assai più
nel suo colore. carducci, iii-13-258: c' è poi dentro tanta fatica di imagini
maddalena de'pazzi, vii-102: ma c' è un vasello dove si può intignere.
magalotti, 20-108: dite, cavaliere, c' è mai caso che certa gente intinga
2-36: la sera era chiara, c' era la luna. erano intinti di luna
con quella brina, vestito così, c' era più che non bisognasse per intirizzir davvero
l. pascoli, ii-522: ora c' intirizzerebbe la rigidezza de'geli, ora
la sera, liti la mattina, / c' è il sangue da marcirsi e intisichire
tommaseo [s. v.]: c' è degli uomini tormentati da una febbricella
20-53: nel nostro paradiso / non c' è fiore appassito / né ramo intisichito
a fatto. linati, 17-79: c' era il bel chiostro... intitolato
. f. frugoni, v-384: volumi c' hanno un maestoso frontispicio, con una
sarebbe sfuggito a ogni sanzione, non c' era nulla da fare.
aperto tutta la notte... c' erano degli avventori e una donna fra costoro
/ prole mortai. gnoli, 1-192: c' è un vuoto, c'è un intollerando
, 1-192: c'è un vuoto, c' è un intollerando / vuoto nell'aria
bene. leopardi, i-286: non c' è altro stato intollerante di tirannia,
tommaseo [s. v.]: c' è pur troppo de'miscredenti intolleranti,
tommaseo [s. v.]: c' è poi l'intolleranza d'ogni autorità
meritano d'essere trattate alla pari. c' è intolleranza delle leggi, delle consuetudini
.. qui la madia, se c' è punto di farina; guardate poi che
bigiaretti, 11-122: sapevo benissimo cosa c' era sotto il leggero intonaco della mia polemica
sotto il leggero intonaco della mia polemica; c' era un muro di difficoltà.
moravia, v-14: da una parte c' era una fila di case simili alla
sogni e della luce / nell'ora c' ha trattenuto il respiro. -sostant
, » fece. « ma hombre non c' è ». « non c'è
non c'è ». « non c' è!? me l'hai intonata di
moschetto per dirmi ora che hombre non c' è? e dov'è? ».
, / perché adirato il ciel dopo c' intuona. 4. intr.
, usato. bocchelli, 2-xxi-530: c' è una libreria di buoni e bei
immobile, egli è impossibile ch'ella c' entri mai in capo. pallavicino, 6-1-103
/ anzi che 'l fine nel mondo c' intoppi, / levandoci ogni affar che
a. m. salimbeni, xxxviii-355: c' è fra'pastori chi ha qualchi ferri
lagrimare? oddi, 1-104: farete quel c' avete disegnato, di consumar or ora
n. agostini, 4-8-47: perché c' intorbi, / prosontuoso vii cavallier pazzo
. per certo / facciamo a non c' intendere. monti, i-455: intorbidandosi maggiormente
, e l'incendevol esca, / c' ha da l'arida pece e da l'
b. del bene, 2-319: c' è anche una macchina simile ad una
del paradiso '[del manfredi] c' è mirabile chiarezza e facilità di esprimere
dell'uomo coll'uomo, sebbene omero c' intramette anche gli dei. -ant.
e seguaci. palazzeschi, 3-64: c' era... fra i pastori di
conversazione era andata a intrappo c' è d'ogni cosa. innanzi tutto,
vecchi, dappoiché rincantucciati in questa bottega c' intratteniamo con le favole. leopardi, 930
la gola. carducci, ii-4-43: c' è quassù il fanfani, a grande
su di un sarcofago,... c' è il corpo strutto e scarnato di
o figlia: intraveduta appena, ella c' è sopra. carducci, iii-7-326:
i-128: sentite, disse, cosa c' intravviene, / e il peggio poi
: a voi intraviene come a coloro c' hanno in casa bianco e ben cotto pane
, quando ella s'intraversa, non c' è modo, con veruna correzione, e
, e a fargliela uscir di corpo c' è da spingere. 4.
'n gioì s'acoglia / l'affanno c' ò portato, / guardando al tuo trovato
noi. emanuelli, i-44: non c' era nessuna pettegola curiosità in quel che
reggimento. de sanctis, ii-6-117: c' è nel petrarca una poetica prestabilita, ma
. cecchi, 8-34: quando non c' era più strada, il conducente si buttava
dir poco. bertolucci, 105: non c' è nulla / di più caro?
rude / ci allaccia i mallèoli / c' intrica i ginocchi. -inceppare.
d'ordine con distinzioni e divisioni, c' è il pericolo di smarrirvisi per entro
ottenersi. papini, iv-296: quel che c' è di complesso, d'intricato,
brutto intrico! / -per me non c' entro, e non m'importa un
.. qui la madia, se c' è punto di farina; guardate poi che
ha tentato... che di nuovo c' intrinsichiamo in quella compagnia che è sempre
come suo fine. galileo, 4-2-85: c' è una qualità positiva e intrinseca,
fantesca in ciabatte ci aprì, e c' introdusse in un salotto, pregandoci d'
del buon uso della ragione, che c' introduce nel suo lume ne'gabinetti della
se non dopo qualche tempo che la c' era. panzini, ii-279: si è
547: -eh cosa dite mai che non c' è nessuno? -s'intromise con una
viii-3-91: * in quella... c' ha ricevuto già il colpo mortale,
emulsionato / d'infinitudine / e ora c' è l'intrudente il bugno la scintilla
e il signor porati, quando non c' è il babbo, e vanno in camera
, spontaneità. linati, 16-20: c' è nel nostro spirito [di lombardi]
una intuizione cosmologica nella quale non c' è più posto per la libertà,
: l'intuizione le diceva che di là c' era un cortile. manifesti del futurismo
pasolini, 3-313: « come nun c' è compenso! ». lo in-
inudibile musica. brancati, 4-177: c' erano, in quel soffio, le esclamazioni
. ristoro, 1-4: pare c' abbia officio [l'acquario] da acquare
giovinezza. pavese, 10-134: non c' è cosa più amara che l'alba di
/ in cui nulla accadrà. non c' è cosa più amara / che l'inutilità
e per tenerla in briglia, non c' è modo che non desideri di quando
andar a cercare i pericoli, quando c' è tanto sentiero! -e tirava la briglia
insormontabile. cicognani, 13-272: eppure c' è qualche cosa di lei che resta
il suo sorriso rivolto a me e c' è una distanza invalicabile. savarese, 45
di effetto. carducci, ii-3-71: c' è la febbre: dando il chinino,
un capo-soldo. d'annunzio, iv-2-273: c' era pachiò, il marinaro invalido,
è invano, vuol dire che fuori c' è il sole. -non essere invano
comporre, e me lo invasa; / c' ho trovato la via di vita tórre
: in terra, sull'invasatura, c' era come lo scheletro di un gigantesco uccello
nei gabinetti e tra gli strumenti, c' era rischio che presto o tardi inaridissero per
, 5-10 (88): quando c' invecchiamo, né marito né altri ci
: in diecimila pagine di prosa non c' è una frase che non sia lampante
ogni argomento m'apa- regli / pugnando c' ad amico t'aggia e tegna, /
aggia e tegna, / in guisa c' amistà mai non envegli, / ma fra
primi aliti della sacca dell'abate, c' invelammo, e guidati dal faro di goro
chi ci chiama alla rapina, / chi c' infiamma e invelenisce / al tumulto e
papini, i-210: ma sì! non c' è in velie! chiama chiama -
egli è un scempiato, e non c' è sfoggi. a. casotti, 1-4-102
che si pena trovare / la cosa c' à perduta, / se la potè invenire
inventarlo, dunque è inventàbile e non c' è bisogno di andare a scuola.
artista trova, sono contento; perché c' è sottinteso, e sottinteso necessariamente, che
: la maggior parte delle persone che c' interessano le abbiamo, più che incontrate
orti- cello,... non c' era altro da inventariare. 2
propriamente metafisiche. papini, iv-251: c' è sempre, nel boccaccio, un po'
po'd'esagerazione (e deformazione) non c' è arte viva ma semplice inventario.
sua donna fiorentina. mercati, 1-46: c' ingannavamo a creder che ruberto avessi fatto
se quell'altra vita... non c' è, se è un'invenzione de'
dell'intelletto astratto. cicognani, v-1-444: c' è voluta tutta una vita per arrivare
per qualche motivo cedo all'entusiasmo, c' era una specie di indiscrezione e quasi di
fatiche della navigazione. stuparich, 5-27: c' è qualche cosa d'inverecondo nelle rievocazioni
anche inverecondo. angioletti, 197: c' era in quegli applausi, in quelle grida
si ricordò la tavola del notaro su cui c' era di tutto: gli oggetti più
e dell'inversione sessuale in ispecie, c' era chi ricorreva sogghignando a qualche parola
/ lo bel viso amoroso, / c' amor è nato ch'ei / per camin
d'aquino, no: null'omo credo c' ami lealmente / che tema pene inver
/ che tema pene inver sua donna c' ama. giacomino pugliese, 191
sì bella, pare, / né c' agia insegnamento / 'nver voi, donna sovrana
169: rosa fresca -aulentissima, - c' appari inver la state, / le donne
così de'buoni come de'rei, c' investe dell'amore. esopo volgar.
1-279: ecco ridiscendere il caporalmaggiore. c' investe: -che cosa fate qua, ma
/ nella malizia, / e non c' è più. buonafede, 1-i-89: ve'
egitto. g. bentivoglio, 2-1-77: c' inviava l'ordine del conte di lembergh
né dà stato, / ma vedo c' ho trovato / ch'ella è nemica sol
un anno più di me, e non c' è stato ancora un cane che l'
si distribuiva il pane agli avventori; c' era de'cavalieri, e fior di cavalieri
erano insomma dei vergognosissimi perdigiorni; non c' invigilando nessuno; o chi lo faceva,
; ch'in tanta voluntate / venne c' inviolabil si facesse, / che più
è anzitutto di questa « cosa » che c' insegnava l'inviolabilità loro.
... ci prendono i sensi e c' invescano. tesauro, 2-52: i
salir poi è inviscato l'olmo, / c' amor di visco ciascun ramo abomba.
il mondo ci manca, ma quando c' invischia. f. f. frugoni,
invischiare da lei. sbarbaro, 5-77: c' è... un'arte che non
lacci, e... sì c' inveschiamo, che poi o non ci sciogliamo
e più per tempo io usciva, più c' era pericolo d'essere osservato. mazzini
[s. v.]: che c' è di più inviso dell'ortica? colore
non dava tempo di cessare a coloro c' aspettavano d'essere combattuti. canteo,
l'apertura degli studi... c' è una grande aspettazione: il rettore e
nella grande mutazione che fu, non c' ebbe quasi diciamo di morte d'uomini,
allora / ch'ai mondo narrerò ciò c' ho veduto, / del regno tuo io
insaziabile... che tanto più c' invogli quanto più di te svogliarci procacciamo.
ai clienti, sopra uno dei tavoli c' era quasi sempre un piattino di ceci abbrustoliti
invoglio! bechi, 2-315: non c' era che lui capace di ricomporre nell'
e le mode di francia... c' involano il denaro di saccoccia. parzanese
i campi ci guasti, tu il pane c' involi, / i nostri figliuoli
mare, che in sue azzurre onde c' invita? / qual è il pensiero che
ostinata più non volle / a quel c' ha detto aggiungere parola. b
a questo modo sarà una tiranna, che c' involi fino il piacere di sentirci liberi
corso gli anni che quasi ladri fuggitivi c' involano il più bel di nostra vita.
, ix-105: finalmente l'età tutto c' invola. / ma zitti un poco:
/ ma il caldo de le stuffe, c' ho sì infesto, / che più che
/ pur tanti panni non ebbe, c' ad agio / invollar el suo corpo
nuovi trattenimenti di scacciar il fisso pensiero c' ho di voi, tanto più in
, la vita dev'esser nuda, c' è poco da dire; tutta nuda e
e di pomodoro; invece della bottiglia c' era un fiasco sbilenco nel suo involucro
avvolgere '; nella var. involutrare c' è la comparsa della r parassita.
giovane era intelligentissimo: ma che poi c' è stata come un'involuzione, chi
alcuna sentita. papini, vi-141: c' è da far maraviglia se le nostre
barbiere, e poi di sapone il viso c' imbianca, così in tal maniera comazzo
genovesi, 5-152: sallustio in quattro carte c' inzucchera, narrandoci la guerra di giugurta
tu non me la inzuccheri, tu non c' eri a quel tempo, bello mio
e tu, bestia, in contraccambio, c' è mancato poco che non m'hai
, e prenderla con me! che c' entro io? leopardi, 982: sono
difettivi i sillogismi! l'io / che c' è sì caro, muore ad ogni
tintura di iodio. gozzano, i-1277: c' è un buon odore di salmastro di
delle specie animali. montale, 9-129: c' ero anch'io
della misericordia alli figliuoli d'imo uccello c' ha nome ipega, che quando veggiono
iv-168: in tutti i poeti d'amore c' è, più o meno, l'andazzo
. beltramelli, iii-824: non c' è nessun bisogno di glan- dole interstiziali
ore ». moravia, 17-203: c' è tutta una piccola farmacia per dormire:
se ti se'vantato / di ciò c' hai operato / in bene o in follia
verso un canto della stanza ove non c' era nulla da vedere. e. cecchi
una stessa persona ipostatica, e non c' è bisogno di ripeterlo. 2
attribuire alla razza tedesca tutto ciò che c' è di buono nel passato ed ipotecare per
'... o che gusto c' è a cosiffatti paroioni? quello forse
ipotiposi. montale, 11-112: c' era la tua immagine / non ipotipo-
di giuggiolo. di * sfamarsi 'non c' è mai parola. carducci, iii-7-224
sé. pallavicino, 1-220: la natura c' insegna che la volontà è libera.
fazio, vi-1-44: l'ippotamo c' ha forma di serpente. g
sebben poi non si sa come / c' entrin 1'* ette ', il *
, 1-265: scrisse una lettera dove c' erano parole che a rammentarle è uno
al lavoro. pascoli, 340: non c' è, per ora. ite a
ire: bisogna ancora camminare molto, c' è una bella distanza; ci vuole ancora
pochi mesi avresti avuto l'avanzamento, e c' è che ire ». con questa
[s. v. j: * c' è che ire ', ci corse
e nel figurato. di qui là c' è che ire. di qui allora c'
c'è che ire. di qui allora c' è che ire. -fare ite
dell'estrema'. baldini, 9-58: c' è una pagina poco nota e bellissima dove
aveva sofferto allora orrendamente della solitudine. c' era stata da lui un'impazienza irosa
'è piena di irrazionalismi e che c' è in essa una molteplice stratificazione d'idee
dell'affar suo: a ogni caso, c' è da preparargli un po'di letto
padiglione. pascoli, 1280: che c' è dentro questa villa? / guarda e
blanda broda. pavese, 1-118: c' era la finestra aperta e un lettone
accademico. jacopone, 31-1: non c' è religione. / mal vedemmo
. / mal vedemmo parisi, c' hane destrutto ascisi: / co la lor
ci fece passare nel retrobottega, dove c' era il lettùccio del pronto soccorso.
gielo del verno si chiamano stalagmie, nè c' è cosa più pura d'esse.
cantoni, 739: ma non sapevate che c' era la leva, e che i
, 10-437: la domenica si ballava, c' era una nuova leva di ragazze;
, inf., 16-95: quel fiume c' ha proprio cammino / prima da monte
lieva e grazie rende / al padre, c' ha pietà de le suo pene.
levano le mense prima del solito e c' è chi propone alcuni giochi di società per
uomo che scrive di cotesta prosa, c' è da levarsi la testa di su le
de'più valenti ravvi- vatori di annegati c' insegna di far levare, quanto più
. voglio dire che per me propriamente non c' è avanzo, al più al più
è una levata di sangue. domani c' è da comprare un vestito di moda
frate, vistolo venire; -ebbene? -la c' è: l'ho trovata! -in
de sanctis, ii-13-217: tutto questo c' è, come c'è in molti
ii-13-217: tutto questo c'è, come c' è in molti poeti contemporanei, di
succhiati. bartolini, ii-47: dentro c' era una bellissima romana. aveva le
dei quadrettini eunuchi e levigati, dove c' è un po'di tutto e fin dello
: ma presso il banchetto di vita / c' è un pianto che ancora non varia
lezione), per sapere bene che c' è la guerra. -salare la
le porgeva, insieme alla leziosità, c' era qualcosa di veramente giovanile, di
se ne favella / per la vertute c' ài / per graza del sengnore / aiutami
i... i questa è cole'c' ha lezioso effetto. 5
, purg., 7-66: poco allungati c' eravam di lici, / quand'io
: batistino lì presente disse: non c' è pericolo. fiacchi, 161: mirate
quieto / nel qual si volge quel c' ha maggior fretta; / e ora lì
le cose, e trovar via dove non c' è. in questo senso, sebbene
le spese che sempre crescono, non c' è da fare sciali; bisogna star
: « guarda dietro l'angolo che c' è il babau », e tu gli
, / nere venìan le navi. e c' era a poppa / d'una un
, mora e caggia, / a quel c' a peso non sie pure un'oncia;