], i-122: se rodericco tolettano non c' inganna, sette nazioni di gente dominarono
è crollata, si è disfatta, non c' è più, e al suo posto
è più, e al suo posto c' è un vuoto che aspetta probabilmente di essere
della vita. piovene, 15-12: poi c' è la vecchia società, molto migliore
tanto è la stagion forte ed acerba / c' ha morti li fioretti per le piagge
genovesi, 1-i-132: la storia degli uomini c' insegna non esservi niuno sì gran piacere
altri. ariosto, 37-31: dice c' ha pigliata questa via, / ancor ch'
. toluene. balestrini, 2-188: c' erano solo dei grandi lucernai in alto e
iacopone, 8-37: mustrara la misera - c' aia gran trecce avvolte, / la
né a chieriche e... c' infischiavamo di scomuniche noi! -condizione ecclesiastica
pensante e parlante; dietro il do maggiore c' era una concezione della vita che i
qualcuno. betteioni, iii-349: c' è un sonetto secolare di vittorio alfieri,
suo occhio bianco e tondo di stupore, c' è un'anima musicale e sentimentalissima,
in prima. e di questi puttini c' era alcuni tondi affatto, altri di
angiolieri, vi-i-378 (67-14): que'c' ha la sua borsa ben fornita,
questo amabile tondo, / ove chi c' è si consola. -segno circolare
e per i deboli, mentre non c' è che una cosa sola che possa fare
acqua. barilli, ii-84: in testa c' è il 'london mammouth', la
fredde costringevano a tenere il soprabito; c' era un tono di sgombero, di vita
qualche celia. cassieri, 14-27: c' è che il seno sta calando di tono
, tirando la sua gugliata, che non c' era ormai più nessuna speranza di poterne
... / « là in fondo c' è tu ma'., forse ci vede
. manganelli, i-200: hanno saputo che c' è un libro tutto sui vecchi,
p. levi, 11-4: nel talmud c' è tutto e il contrario di tutto.
veggo. barilli, 5-22: non c' è nulla di torbido, di losco,
segreto del torbido e del disordine che c' era nella sua amicizia con la lenai.
bacchetti, 1-i-62: sette anni innanzi c' erano stati dei torbidi della popolazione, avversa
.. pare faccia conoscere che non c' è vortice né torbiglione alcuno. =
patria ed età, sganzerla capì che c' era del torbo. carducci, iii-24-212:
sì, abita qui. ma adesso non c' è. stamattina presto è andato a
sua onorata risoluzione, co'l disegno c' avesse, perciò, di prender per
sopra il naso. cesari, i-422: c' e chi torse il naso a questo
mano. collodi, 618: quando c' è un corteo funebre di gala, il
volere! che torchio! é fuori c' è il sole. 4.
cespugli, a snidare le coppie che non c' erano. flaiano, i-ii- 548:
[crusca] -. in quel paese c' è una fortezza molto antica, la
torciglioni. a. tabacchi, 5-74: c' erano due lunghi tavoli centrali con i
'l fanello, / e 'l lusignuol, c' ha sì dolce la gola. bandini
, dicevano i vicini « quando in casa c' è il tordo! ».
della maturità ib- seniana... c' è una lucidità fantastica, quasi di sonnambulo
della città. fenoglio, 5-iii-520: non c' era il tormento delle mosche, ma
: arbore è troppo in vetta? c' è da chiederselo con una punta di preoccupazione
). rapini, 39-27: non c' è quasi mai l'afflusso di un sangue
nelle vene della classe dominante. se c' entra c'entra a goc- cie e
vene della classe dominante. se c'entra c' entra a goc- cie e il risultato
1-199: 'rebus sic stantibus', che rimedio c' è egli? qui toma la solita
compiuta donzella, xxxv-i-435: membrandomi c' ogni om di mal s'adoma,
, 1-2-94: al mal di lei c' è in casa il medico, / che
toro che si slaccia in quella / c' ha ricevuto già 'l colpo mortale, /
di torpedoni fermi. fenoglio, 5-ii-20: c' era un bel sole che in collina
cassola, 2-118: sotto il muricciuolo c' era uno strapiombo di un centinaio di metri
. piovene, 2-91: sopra la villa c' è una torretta coperta, quasi una
profonde. cassieri, 139: non c' è nessuno qui?... io
nell'aria torrida del pomeriggio canicolare, c' eravamo tuffati nel fiume. n. ginzburg
fa un freddo cane! eppure non c' è dubbio siam proprio nella zona torrida,
alla superiora d'annunzio, v-1-626: c' è un fiume un'altra torre..
ma non è mai sola. con lei c' è sempre quel torsolo.
aia, badando di non cadere perché c' erano sparsi i torsoli delle spighe del granturco
voler salir poi è inviscato polmo, / c' amor di visco ciascun ramo abomba:
giuliani, i-411: presso la madia c' è la capretta: du'legni a
colonnine tortili. moravia, 21-373: c' era un letto a baldacchino, molto
parafango, ma quanto al triangolo torto non c' era nulla da fare.
io inver voi fallisse / per cosa c' avenisse. guinizelli, xxv-ii-476: soletto
quello, / di dar tal colpo, c' averei il torto. castra fiorentino,
a queste estive fortificazioni del nudismo, dove c' è un po'di sabbia cristallina,
tortorino e pazzerello. savinio, 27-23: c' era un pianoforte a mezza coda,
orribile e minacciante. muratori, 6-56: c' incontriamo in certi volti, che hanno
dire da qualche viso tosto tutto quel che c' è da dire sulla mala fede e
avevano il torto di non indovinare quello che c' era di buono: l'artista.
: povera 'totina'! povera totina! non c' è più la padroncina, non c'
c'è più la padroncina, non c' è proprio più!.. la vedi
solo ha accomodato a mio gusto tutto ciò c' apparteneva a la favola. g.
o volutamente impressionista. in totale non c' è malissimo. -totalmente, pienamente
. linati, 30-41: in un canto c' è un picolo totalizzatore, intorno a
b. croce, ii-14-198: non c' è un sol caso di questi giudizi che
e cenzo rena correvano verso la città, c' era il sole e la strada era
. papini, ii-1107: non c' è [in ottobre] quella traboccanza di
trabuco -né altra consa ge vai / c' a quingi alberghi possa, -né a
, cordoni, che compongono un insieme ove c' è del maresciallo di francia, dell'
giordani, cxix-48: nei giorni scorsi c' è stato molto panico per il tracollo
come a lo leone lo leupardo, / c' a tradimento li leva l'amanto.
dell'abitazione signorile toscana di sempre, ma c' è un di più nella possanza dei
laro s'el è rico, / c' apres iuda dè fir - entro l'inferno
verso 'coprire'. traditori di stampatori! e c' era! d'annunzio, q-20:
determinato popolo. ungaretti, xl-20: c' è in mezzo alla strada anche qualche
, 10-26: da parte della autorità c' è stato, evidentemente, prima di tutto
mette il freno a quelle voglie / c' han l'appetito per lor guida e duce
, i-249: peraltro, io distinguo. c' è traduzione e c'è interpretazione.
, io distinguo. c'è traduzione e c' è interpretazione. b. croce,
trafelato. g. bassani, 5-184: c' è il viaggiatore di commercio che,
: tener volete del dragon manera, / c' à sette teste d'una similglianza;
de amicis, 20: accanto al muratorino c' è garoffi,... che traffica
della vostra gloria: e così non c' è dubitanza che vi sia in contrario.
milanese, sulla terza pagina del quale c' è un articolo abbastanza interessante sulla nostra
, fra i monti della georgia, c' era la valle dove la morte non
a traghettare morti... a parma c' è il professor malpeli, e non
traghetto. sciascia, 11-132: c' è dunque gente che si paga il prezzo
sotterfugio', o simili. 'qui c' è qualche traghetto; ho scoperto il suo
/ cosa grave hai da dir, già c' hai la fronte / più de'l'
. g. manganelli, 18-21: c' è del tragico nella gravità dei termini usati
giorni all'isola dell'angelo, dove c' era la cava, e col rimorchiatore che
traniandol van facendo di lu'scheme, / c' a veder era dolorosa pietà. m
da traghetto. pavese, 5-97: -domani c' è da fare quel traino. -
, xxxv-i-182: oi perfora malvasa, / c' ha'morto l'omo in càsata,
3-1 io: fra due dei piloni c' era già piazzato coricato un traliccio di servizio
serpati, / bianchi e vermigli, c' è d'ogni ragione; / e'turchi
, / tornami a mente il sol, c' a'miei dolci anni / apparve tal
a'miei dolci anni / apparve tal c' ancor nel cor traluce. dolce, 6-37
. a. botto, 1-1081: non c' è da tralunare per questo.
. iacopone, 72-17: l'omo c' ha santetate, -trova granne ami- state
. ghislanzoni, 4-38: « qui sotto c' è qualche trama infernale! » soggiunse
: ancor un altro [libro] c' è, ch'è bella trama, /
una squadra. tobino, 5-30: c' era il fitto tiro delle domande sul valore
delle selve) la processione a quelli che c' attendevano al paese; allora riprincipiò il
tramezi volponi, 9-310: nel caffè c' era più agitazione, specie davanti al dell'
collocare delle vasche da bagno, che non c' erano; alzò alcuni tramezzi, chiuse
san francesco. temanza, 84: quivi c' è la cappella maggiore, con due
altri tramezzo. d'azeglio, 8-88: c' era il monsignore da adulare assai,
piè. imbriani, 7-146: ogni tratto c' imbattevamo in qualche vecchierllo seduto fra i
ohimè. 'volticello'noi trovo, e non c' è; per le barbe terribili dell'
barbe terribili dell'infarinato e dell'inferigno non c' è. mi è restato nella tramoggia
terra. n. ginzburg, i-1343: c' era qui una persona equilibrata, con
crescente noi empiva di lutto, tramontante c' involse nella sua ruina. 3
fronte a de gaulle, sul suo trampolo c' è un'aquila, muta e selvaggia
/ un infinitesimo di tanto / o non c' è misura -metamorfosi, trasformazione prodigiosa
improvvisi fili di cattivo odore, ma c' erano stelle in cielo, e una trancia
ancora di tranciatura, pressa e tornitura, c' è un sibilo, un sibilo continuo
il giuoco. ungaretti, xi-294: c' erano poi in mostra boccali di barbabietole
. delfico, i-133: la storia c' insegna quanto poi costasse di tranquillità alla repubblica
nuotava nel fiume in un punto dove c' era una pozza tranquilla. -sm
somiglia, / tanta luce ivi par c' arda e sfaville. forteguerri, 12-57:
augusto, che prendendola mi chiedeva se c' era la sicura. « ma c'è
se c'era la sicura. « ma c' è: stai tranquillo » gli dicevo.
gli appennini. cassieri, 14-12: c' è la mostra di ex voto transappenninici e
iacopone, 35-19: più vile -è quello c' hai fatto: / darte 'n trasatto
avrebbe dovuto esser chiuso: perché non c' era nessun treno in transito.
due regioni del paese: in vallonia c' è stata un'avanzata dei socialisti e
a mano il lucchettone da sotto dove c' è la serratura, abbiamo fatto saltare
garzoni, 7-200: favelliamo ora di quelli c' hanno una legione di nomi addosso,
sono parte. del giudice, 2-86: c' era un negozio di utensili, messo
cresce e sale / l'amor fin c' ho fermato nel casso. storia di stetrapassate
il trapelante. al principio della salita c' è la stalla del trapelante. trapelare1
dai boschi. verga, 8-108: c' era un pergolato sul ballatoio e un lume
'bagnare di sé'anche questa 'mahagonny'che poi c' entra ancora meno. trapelato2 (
nel cielo. calvino, 10-69: c' è il grande ottovolante dalle ripide gobbe,
[morley], ii: qui c' è un bel muscolo, padron trailo;
mentre che pòn trappare, / allor dicen c' a roma / creden vogar van via
a. alberti, lxxxviii-i-102: e'c' è pasto da gufi e barbagianni,
intarlate, unte e lezzose, / c' hanno anco ripostigli d'ottanta anni,
gabbie da pazzi e trappole ritrose, / c' hanno nello scoccar sinestri inganni. ottonaio
fin da allora, e zio ammi c' era caduto da sciocco. 5.
suoi contadini. pea, 7-413: c' è sotto qualche trappoleria. mi pareva
avveduto, che la lunga traposizione, c' ha fatto tra il principio della proposizione
han turato, / acciò non dica quel c' avia proposto. traprofóndo, agg
/ nonn. è neiente, apo c' or fia trapunto. n. villani,
13-93: ma pensa alla vita che c' è a monza. qui: lager.
confezione due settimane complessivamente, ma perché c' era molto lavoro di trapuntura. =
annientare. iacopone, 69-36: puoi c' a pensare eo me mise, - tutto
tanto è la stagion forte ed acerba / c' ha morti li fioretti per le piagge
. cesari, 6-141: prima del 1812 c' erano poveri nella nostra città, c'
c'erano poveri nella nostra città, c' eran miserie, che traevano dagli occhi de'
spesa correrà in lassa, che non c' è persona / che per pietade te la
, xxi-io: e 'l colpo suo, c' ho portato nascoso, / ornaid'ogni mestiere
che voi / diletto avete / di me c' avete: / corno 'l zitello /
e prese in sé tutte quelle miserie c' hanno gli altri garzoni trattone il peccato
lorenzo de'medici, 7-143: un che c' era presso a un trar di freccia
à in sé ben tal natura, / c' a la sua lena tragon li animali
fare stracco e trasandante,... c' era un che di duro, di
. e. cecchi, 2-141: c' è in lui qualcosa... di
sulla quarantina con una faccia sinistra, forse c' influiva anche il vestito trasandato. c
nel comporre. linati, 20-183: c' è un po'in loro quella trasandatura pittoresca
arte sua. cicognani, vi-7: ancora c' è [a firenze] nella luce
nelle turpitudini. salvadori, 100: c' è un uomo lussurioso e sanguinario,.
raboni, 7-46: nel corridoio dove / c' è troppa luce arranca, si puntella
perseguite, anche loro, però, c' era chi s'incaricava uncinarle: ed
indomita trascorse. calvino, 13-20: c' è la storia, il suo trascorrere,
un caldo gelo / trascorre, sì c' a poco a poco io manco / e
nostri. vittorini, 5-67: non c' è nulla che a gadda sembri trascurabile,
-noncuranza. de amicis, xiii-ix: c' era un commesso o socio, il quale
: una donna quando si trascura non c' è gusto a portarsela intorno.
. ddico'nde quello ke sactio, / c' alla scriptum bene platio. / ajo
il fa pensar. montano, 164: c' è una scienza che si chiama cosmetica
- en tanta unione, / non c' è divisione -che te da lui retragga;
a bo logna, ma c' è della difficoltà tarchetti, 4-ii-131: la
fia recevudi, e li mèli del monte c' ha nome himetto e le nose le
4-1 io: cattolica replicò che se c' era una cosa, nel 'fedone', nella
della trasmigrazion dal mondo al cielo, / c' ha fatto l'alma del nostro giovanni
lettera del 7; assai tardi, ma c' è nella trasmissione delle lettere-un ritardo inevitabile
prati, ii-227: in sotterranee celle / c' è un prigionier che aspetta? o
aspetta? o fuor da quelle / c' è una spoglia che ornai si trasnatura?
rimango delle ore »... c' era in lui un'opaca trasognanza.
se due o tre dopo, che non c' era anima in giro, e subito
palesi: ma, anche senza questi, c' è nell'aria la peste del malvolere
a usciale. barilli, 5-22: non c' è nulla di torbido, di losco
letterario precedente. pascoli, ii-1211: c' è la trasposizione del fuoco e dell'acquain
. e al posto della banca trassata c' è quella del ristoratore: primo barelli.
trastulli: / che se ricordi ben ciò c' hai veduto, / con riferimento all'
rio si prenda; / muoia prima che c' esca de le mani ». papini
: ma zozzo sì, era, e c' aveva nella pelle come un unto,
di focolare, vista da sotto se fuori c' è luce abbastanza, non poi nera
, / che dase en possessore a quello c' ha enamato; / sì 'l trova
. jahier, 3-44: c' è, tra loro, comunanza l'idee
venti centimetri per mr. wang non c' erano. l'unica cosa era contraffare il
/ e 'l traditor d'amare, / c' amendar nom si può la sua-follia:
« farete / trattar con quel che c' è tanta brigata / per una volta il
scrittori di capire tutta la pittura. soltanto c' è un 'che'(di quei che
in difesa delle nostre opinioni: né c' è uomo che voglia cedere al
non io solo) che il libro buono c' è, si tratta solamente di sfrondare
commercio. n. ginzburg, i-325: c' era stato il trattato d'accordo fra
]: in quella spiritosità ben rigirata c' è quasi sempre una riflessione più spregiudicata e
anno, poi si piange; non c' è più selve, né roba, né
il vento tanto crudele, che non c' è trattenenza. = deriv.
il giovane, 9-504: un chiacchieron c' ha di fandonie piene / bolge e
in faccia! del giudice, 2-124: c' è sempre qualcuno che si trattiene oltre
assai. michelstaedter, 296: non c' è nessuno che sappia tanto ingannar gli altri
accanto alla mia casa. chissà se c' è più. serpeggiava, forse si
, 126: dal detto al fatto / c' è un gran tratto. a.
, 130: dal detto al fatto c' è un gran tratto. ibidem, 138
inoculare il virus rabido in una vena c' è bisogno d'un traumatismo, cioè di
toma in sanare, / lo male c' à passato / e lo gran travagliare /
del sen séte molto dischesto, / sò c' avete travaglio e briga e dano!
questi godendo una delle maggiori ricchezze, c' avesse cavalier boemo, non ebbe travaglio
chiusi con le traverse vecchie dei binari, c' erano come vere e proprie piantagioni di
», 27-i-1986], 14: poi c' è stata una clamorosa traversa di barbuti
piè del casentino / traversa un'acqua c' ha nome l'archiano, / che sovra
. sicuro! nelle taschette aella sottana c' era un portafogli... io l'
). d'annunzio, v-1-752: c' era là, sopra un traversino, qualcosa
. cassola, 6-140: « non c' è niente di nuovo », rispose nelly
sp., 25 (430): c' era un arco trionfale, costrutto di
di più. flaiano, i-82: c' è molta gente, solidamente ficcata nelle cose
organogena, del giudice, 2-148: c' erano poi, sul fianco della vetrina,
carducci, ii-10-278: per tutta la città c' era un sfoggio ai forze, di
di un travestito. intorno a lui non c' era nessuno eppure il travestito si muoveva
questa travestitura furbesca, e farete quel c' avete disegnato, di consumar'or'ora seco
l'idea di fare una cosa, non c' era ver 2. interpretazione
e ad opprimerle. bacchetti, 2-xxiii-19: c' è una specie di gelosia del ricordo
periodo. de amicis, xiii-304: c' erano insomma nella loro lingua [degli
ibidem, 352: tra ogni tre c' è una una spia. p petrocchi [
migliori e in minore tempo. -non c' è due senza tre. per esprimere l'
b. del bene, 2-319: c' è anche una macchina simile ad una trebbia
, moscadella e passarina, / nera, c' ha nome dal suo bel colore.
, 2-71: è andato alla parete dove c' erano bobine di cavi vergini sospese a
trecconi. d'annunzio, v-i-653: c' era una porzione compatta di quel popolo misto
locuzione del trecento!... c' è niente di più squisito di questo
lingua è nel cinquecento. no davvero; c' entra il seicento. oibò, finisce
impertinenza alti pensieri. pananti, i-131: c' è un nuvolo di gente, una
/ perdona agli altri tuoi / nemici c' hai o fa triegua in presente.
, / ch'io sò ch'è usanza c' al savio rincresce. 3
il tremaccio, / de la quartana, c' ha già l'unghie smorte / e
riprezzo / de la quartana, c' ha già l'unghie smorte, / e
e le onde. valeri, 3-69: c' era un tenue riso / tra l'
quando si trovano insieme que'duo lì c' è da farsela nei calzoni dalle risa;
tratto a vivere. faldella, 13-64: c' è qui dentro un lascivire di sporgenze
solenni della montagna. pascoli, 167: c' era di muti spiriti nei fonti /
al marciapiede dove l'avevo lasciata, c' era la moto; partii lavorando di manopole
a accostarsi di notte alla villa, c' è da farsi sbranare. 3
giorno nella neve, e sulla tavola c' è una fila di fiaschi pieni.
un animale. beltramelli, iii-839: c' è un canto leggero in giardino: il
: nel paese dove si teneva il corso c' erano cavalli inoperosi del 'treno'di un
vi-250: comincia a contare giusto, c' or giuochi meco a 'trenta e quaranta'.
. parabosco, 1-14: altro non c' è che quel diavolo di quel servo,
veduto, hanno truccato ambidui che pareva c' avessero dietro il trentapara. -del
. n. ginzburg, ii-1425: non c' è niente di peggio d'una trentenne
bulivaccacce, trentine e ruffiane, / c' hanno un braccio e più di caliamola.
: stabilire le causedel disastro, dovuto, c' è chi dice, all'eccessiva velocità del
783: non quando m'awiai trepido / c' era una madre che nel mio zaino
suolo pareva di terra pestata, nel mezzo c' era un fuoco moribondo con un trepiedi
lomazzi, 22: perché ne i membri c' hanno da seguire / l'un doppo
: naturalmente intendi bene che qui non c' entrano le danze popolari, come la
: quello che in questa medesima piede, c' era uno di quei trespoli sui quali vengono
ronzinanti, non voleva mettersi in coda dove c' erano le carrozze dei non nobili più
: in quel mentre che il padron non c' era / le buone sentinelle avean costume
liceo! carducci, iii-23-258: ma c' è il medico e il pievano, che
animo. d'annunzio, v-1-923: c' era nell'aria l'odore della marca gioioy
xiii-i-728: dall'altra parte del torrente, c' è un sentiero di sassi e dei
fan scivolare tra due pali: sopra, c' è sospeso una mannaietta triangolare: si
un piacere. montale, 3-146: c' era un giardinetto con lampioncini alla veneziana,
qui ci sono degli ingegneri e non c' è una scuola di applicazione. c.
sua camera-studio..., e c' era il fitto tiro delle domande sul valore
scarpe appuntite. montale, 3-106: non c' era festa e 'raduno'(la parola
, che è per le stampe, c' entra (diciamolo finalmente!) il 'triangolo
mano. citolini, 274: dipoi c' è la mano, e le giunture sue
tribolare il prossimo, e de'quali non c' è mai stata penuria, prendesse a
ben sempre sentito dire che la madonna c' entra per aiutare i tribolati, e per
fissi sopra un ciuffo d'erba, c' era lei in persona. 3
. bonichi, 106: altra ragion c' è forte che ne 'nduce a passare,
cane, in faccia ai- entrata, c' è come un nicchio grande, simile quasi
ponga il suo seggio nelle gran corti c' hanno per tributarie le miniere dell'argento
io son vigliacco, / e poi c' è la maparia ». -che
neau], 68: guardi che non c' è solo la bicamereservizi, c'è la
che non c'è solo la bicamereservizi, c' è la tricàmere in palazzina semicentrale,
. pascoli, 2-x: non c' è poesia, non c'è attrattiva in
2-x: non c'è poesia, non c' è attrattiva in quella centratura o per
stampa », n-i-1989], i: c' è infine una categoria recente, che
, della 'cuneense', della 'vicenza'-non c' era più posto neanche per sedere.
, 10-85: io so che la santa c' è sempre stata, che ha protetto
). pasolini, 9-283: c' è un po'il gusto -nelle cose minime
tommaseo [s. v. j: c' è il trigesimo per l'anima di
trilatero -morte, dolore e condanna -non c' è altro scampo che ubriacarsi di poesia
sarebbero tornate. flaiano, i-44: c' è una trillante baronessa, una scimmia
carducci, iii-12-102: di seneca nella ecerinide c' è... la versificazione assai
cicognani, v-1-536: talvolta c' erano i mobili: certi canapè sfondati
il profitto che per lei... c' era da cavare da costui.
ci sono », rispose milton « ma c' erano già prima dei fascisti ».
di « io non so, io non c' entro ». la stampa [6-iii-1986
è sfollata. arpino, 7-25: c' è la mappa del campo trincerato di tolmino
conincio -quinc'io -trincio; - ciò c' ò 'nora / per rima, -rima -di
: faccio una religion nuova. la trinità c' è: la predico tutt'i giorni
in apparenza, ma dentro a ciascuno c' è una tonnellata di trinitrotoluolo, di
vini migliori. moretti, ii-506: c' è la madre che allatta il figlio,
mare e di barche da pesca; c' è il trio dei vecchi pescatori nostalgici e
che lassò in terra i segni / c' ànno a cundur l'annime al ben perfecto
gl'opprime. cesarotti, 1-xxx-201: che c' importa che gli ateniesi trionfino, quando
giungla e che nella giungla della vita c' è la legge della foresta, per cui
tomiamenti antichi, e tutte le vittorie c' hanno avuto i fiorentini. g. ferrari
, certe massime dei tarocchi. non c' è nulla da obiettare. 15
i triotti nei giorni di asciutta. c' erano ancora le anguille in quei tempi felici
vengono qua, lo sanno che qua non c' è trippa per gatti. corriere
sbrigano a raccogliere firme con noi non c' è trippa per i gatti di d'alema
accosta alla moglie riottosa per domandarle cosa c' è da cena. 2.
lassai pianger maumetto ne la spagna, / c' ubedir li convien la fé de cristo
e. jona, 6-185: c' è un aspetto del tristànico amore-passione da
tolto la gioia e l'alegranza, / c' avere soglio. lacopone, 27-56:
una di ancora alto: a bordo non c' era niente da bere, neppure acqua,
poliziano, 1-754: amor cantando lagrimar c' insegna, / e celar la tristezza /
tristezza / con falsa allegrezza; / c' insegna mille volte il dì morire. g
, perché dove neppur quella si vede, c' è di peggio, c'è rozzezza
si vede, c'è di peggio, c' è rozzezza e stupidità. michelstaedter,
siete la più trista del paese / e c' è poi chi vi conta tutti i
. i congiurati. ci siamo. non c' è tempo da fuggire. -colpito
di voi amor mi piace, / c' ogni vista -mi par trista / ch'altra
. cederna, i-26: signora, non c' è neanche il tritacarne. petrus de
arrighi, 3-112: veda signore; lì c' è il fornaio; me la comperi lei
da valvasone, 1-8-61: la turba, c' ha la maraviglia udita, senza aspettar
. pratolini, 12-86: poi c' è stata la lunga passeggiata domenicale,
... perché in essi non c' era il 'triviale'ma la 'passione'. fucini
, 5-391: questo mistero... c' è caro quanto dall'altro lato c'
c'è caro quanto dall'altro lato c' è incresciosa la triviale e orba realtà papini
fatto montagnardo. soffici, v-5-60: c' è chi, più superficialmente ancora, sbaglia
. a sapersi contentare... c' è anche questo vantaggio d'un successo
ii-5-304: in ogni attimo della vita spirituale c' è il momento poetico, la favilla
panorama », 8-xi-1987], 146: c' è anche un altro elemento che,
trivialmente. « tu, tu, c' eri tu? ». -ant.
: dentro quel troccolóne di carne affumicata, c' era porto tra l'altezza da
che merita di essere visitata, che c' è un museo di arte antica e delle
con la mano animalesca di antico manovale. c' era in tutta la sua persona qualche
pirandello, 7-1286: nel cortile non c' era nessuno, olte le sei cavalcature
i-360: in un piccolo caffè di periferia c' era un grammofono a tromba che suonava
scompigliare le sieste dell'eterno borghese infame c' erano più intenzioni che opere.
sono in tal fallo scoperte, / c' hanno fatto del ventre cornamusa, / e
d'este piante, / li pensier c' hai si faran tutti monchi. lorenzo de'
egli dal remeggi / non ci avvisti; c' a gli orbi occhio è l'orecchio
sono accorsi alcuni pescatori con le funi. c' era pencolo che lo scafo si troncasse
tanto stroppiato. galileo, 1-1-208: non c' è al presente da mandargli altro,
, 5-5: nel centro della città c' è una grande stazione ferroviaria -pratica e
quella falsa lingua maladet- ta, / c' ha posto in mal parlar ogni sua voglia
che mai non si rinfranca, / poi c' ha sentita la dura bipenne: /
, 1-87: baldasseroni mi racconta che c' è anche un troncone di colonna al
tu, olà, della panza tronfa, c' hai due globi nella figura, l'
al sole. stuparich, i-364: c' erano due galli, tutti e due belli
alla troniera poi che guarda la darsena c' era una scala appoggiata dal di fuori
13 (229): ne'tumulti popolari c' è sempre un certo numero d'uomini
: asai mieg purga l'orno, -tro c' à qualqe causeta, / d'umori
lx-32: queto mai ambieria / cavai c' ha bene impreso di trotare. raxnaldo e
». cicognani, iii-2-36: nella scuderia c' è tommy, se ti piacesse d'
savio da chianzano, / senso da panical c' ha legger trotto. aretino, v-1-305
dal fa pazzini. barilli, 8-127: c' è il primo basso, un colosso
che si pena trovare / la cosa c' à perduta, 7 se la potè
la marina, / e da poi c' anegàsseti, -trobàrati a la rena / solo
nativo villaggio, / vi ritrova quello che c' era: / l'odore di mesi
. bufalino, 1-52: quella sera c' era rivista di gala nel ricreatorio del
'n gioì's'acoglia / l'affanno c' ho portato, / guardando al tuo trovato
, hanno truccato ambidui, che pareva c' avessero dietro il trentapara. lippi, 6-81
poculi. muratori, 6-56: se c' incontriamo in certi volti che hanno del serigno
e sarmenti. stuparich, 1-390: c' è anche la bora truce; la bora
: invece dell'ingegnere, questa volta c' era, con un bagaglio di messali verdi
deve pur venire il giorno in cui non c' è più paura della fame del freddo
di coperte nei quali non so come c' entrava il meraviglioso signor giovanni, di
, i-146: nella vita quotidiana non c' è nulla che rallegri di più la
nelle spalle e mi dicono che non c' è. è una trufferia facile perché,
i-146: nella vita quotidiana non c' è nulla che rallegri di più la fantasia
d'annunzio, v-i, 916: c' è da una parte un nostro miserabile truffiere
maiale. sacchetti, 101: se c' è il porcello, ancor faccia 'train',
porcello, ancor faccia 'train', / se c' è il pincion, canti 'quin quiriquin'
p. petrocchi, 2-16: c' erano tre belle ragazze nel vicinato, figliole
, del vero, dell'umanità quando c' entra per dimolto e vanità e cupidigia e
timoni squarciati, le tubazioni rotte non c' impedivano di tenere il cielo. marinetti,
monte. citolini, 274: dipoi c' è la mano, e le giunture sue
de'tuberosi / con quel profum / c' ha tanto fumo / son pur noiosi.
tuffarmi nei ricordi del tempo in cui c' eravate. -dedicarsi completamente a un'occupazione
tumido e la flaccida curiosità: non c' è più profondo mistero di questo.
(228): ne'tumulti popolari c' è sempre un certo numero d'uomini che
di conoscer la servente de la donna c' hai preso ad amare, ch'ella
stesse lo capiscono. ungaretti, xi-56: c' è ancora molto da fare per rendere
: topè, papigliotti, / cignon, c' è tutto; ma per i capelli
s. caterina de'ricci, 412: c' è chi li tura,...
un vizio. monte, 1-102-4: c' aveggio, -veggio, -à volta / coscienza
in condizioni nient'affatto precarie. non c' erano buchi da turare. -turarsi
calendario e un'immagine della consolata, c' era un ingrandimento fotografico sotto vetro: un
perché sentiamo che dietro a queste influenze c' è uno spirito che le assimila e le
testa, egli s'avvide tuttavia che c' era qualcosa di vergognoso nel trovarsi così
annunzio, iv-2-5: alla fara quella mattina c' era un fischiettio di merli, un'
calate i muscoli si irrigidiscono e non c' è verso di farla, tutto un brivido
di rosso che portano al piedistallo, c' è una profusione di fiori freschi,
finalmente per onorar quelli, li quali c' hanno preceduto con il segno della fede,
. guer- rini), etc. c' erano tutti. e. cecchi, 3-51
che costare! se tutta la roba che c' è qui è falsa. » la
, la bestemmia e il turpiloquio, c' è scritto sui tram e nelle botteghe.
la casa di barbaracchiò... c' era, in mezzo al piancito, il
curatori. vico, 626: la potestà c' hanno i padri sopra i loro figliuoli
, 12-ix-1990], 3: una volta c' era [per informare gli studenti]
studenti] il bidello-istituzione... adesso c' è la bacheca, non sempre aggiornata
, / com'io fo, lasso, c' ho 'n ciò fede istolta. boccaccio
lieto, sia: / di doman non c' è certezza. -subito,
. ddico'nde quello ke sactio, / c' alla scriptum bene platio. 2
sia molto rosa all'orizzonte, non c' è tuttavia tanto nero. luzi, 11-101
intensità. imbriani, 3-78: se c' è tutta questa roba, si nasconde e
5-ii-380: sull'aia e dentro la casa c' era tutto silenzio, salvo il suono
un pacchettino con tutta la strada che c' è a terranova dalla stazione al paese.
tutto è arte e poi arte, non c' è più quasi niente di spontaneo,
anchepianto: perché ero uno fra tutti e c' era la croce ritta nella spiaggia,
la lunghissima lavagna verde illuminata, dove c' erano ancora, non del tutto cancellati,
davanzali, 60-8: sì come quei, c' ha gioia in suo podere / e
metafisiche. moravia, v-142: non c' era dubbio, se questo era vero,
. morale: a bologna, quando c' erano arrivati che ormai era notte..
entrata, dall'altra parte delia strada, c' era una piccola osteria dove andavano in
. roma, fei, 1622. se c' è lo prenda e me lo mandi.
. cassola, 6-32: è inutile, c' era più gusto a cacciare un'intera
.. / dico che v'amo sì c' ongni altra cosa. leggenda di lazzaro
navicanti e 'ntenerisce il core / lo dì c' han detto ai dolci amici addio;
andarono in protesto, e dietro ogni uscio c' era un ufficiale giudiziario con un ordine
senso dell'ufficialità. montale, 7-301: c' è anche una rivista letteraria bimensile,
). bianchetti, xxxvii-191: ancora c' è un piero martello / ch'è
: in una stanzetta, poi, c' è rufficio vendite. lì sto io e
giamboni, 8-i-7: musica... c' insegna a fare voci di canti in
perfino nelle chiese come un 'uffiziòlo', c' è un personaggio e ci sono alcune
. verga, 1-325: « chi c' è nel palco numero tre, in seconda
che si stendono al cielo, / non c' è l'uggia degli alberi: l'
bacchetti, 2-ix- 139: non c' eran che cani randagi, i quali s'
13-69: a tergo della casa, c' era il grande portone verde del cortile;
a catena. fenoglio, 1-168: c' era sempre un silenzio che lui poteva sentire
, con dei quadrettinieunuchi e levigati, dove c' è un po'di tutto e fin dello
fare il mestiere di prima all'osteria c' è da uggirsi lo stesso e non di'
, v-489-181: valerio fu sì umele c' avendo le case suoi più alte ke quelli
/ eguali affatto. jahier, 252: c' è una bambina con gli occhi di
distrigarmene una volta, e s'io c' incappo mai più, voglio essere condannato
e e castélnuovo, 2-300: c' è un momento di esitazione, e il
. volponi, 4-86: se non c' e whisky, vuol solo dire che il
del padre / per il figlio, non c' è nulla di ulteriormente analizzabile, /
seppi! montale, 3-26: da ultimo c' era la ». il volo finale
semplicemente vergognosa. moravia, 21-317: c' era sempre una giustificazione ideologica (occultismo,
, velleitario, umarini, 7-78: c' è [nel naturalismo] solo..
l'umidità sulle spalle, e per terra c' è guazza. -fis. e
, 13-62: dietro le sbarre del cancello c' era un collo lungo, una testa
fragoroso starnuto: nei meandri della fortezza c' è freddo ed umido; ma lo
lo può dire anche lei; ma non c' è stato verso ». corazzini,
e negli uffici... (dove c' è sempre il bell'umore che ha gusto
vecchio umorista. svevo, 8-736: c' è anche una donna che diventa madre
in deliquio! pasolini, 1-116: c' era da far bene attenzione a come lo
propria balìa. betti, i-63: c' era un'altra ragazza, un'americana.
aspiranti alle altezze del 'demi-monde', non c' è guanti che bastino a mascherare e
lor il tenta, / mostrali tosto c' ha l'unghiute mani. 4
barba. moravia, i-253: non c' era unguento o lozione che non avesse provato
donde / esploro in vano. non c' è più nessuno. / e solo a
», 18-iv-1989], 1: non c' è dubbio forza politica, che rifiuta
, 1-i-115: di maturo, ahimè, c' era essenzialmente uno stato d'animo negativo
posseduta en tanta unione, / non c' è divisione che te da lui retragga.
, alla città è gran bastione. -dove c' è unione, c'è dio.
bastione. -dove c'è unione, c' è dio. -dove non è unione,
altre armonie. deledda, ii-28: c' era molta gente; l'altare ardeva
rossa e i fogli di ottima carta. c' è una prima pagina con il motto
l'unità e indipendenza dell'italia, c' era, forse, un altro mezzo,
che consisteva nel detronizzare tutti i re: c' era quello di avere un re solo
ei soggiunse, parlate liberamente, finché c' è tempo, ch'io sono tutto per
sono tutte universali, / hanno ciò c' hanno dal loro etterno sire, / da
seguirò mio stile e mio volume / c' ho di sovra in mandamento.
molti popo- ietti, e che non c' è fra loro universalità di gusto in letteratura
comunale. ma non è cosa salda. c' è una commissione. -che
disvalore dal male: ché nella buona volontà c' è un universo buono, e nella
le crisi sono uguali. ecco perché se c' è una crisi nel capitalismo, per
aquino, 101; né ò temenza / c' altr'amador potesse unque avenire, /
è, non guita gustare, / c' unqua de questa sia pare. bencivenni,
candidi contro l'untume delle zucche, c' era un sol posto ancora disponibile.
a spese della carità e del dovere, c' era bisogno dell'unzione santa, dell'
o svogliato, intelligente o tardo, c' è l'uomo, tutto l'uomo,
affari del mio uomo. io non c' entro. moravia, ix-12: forse non
tempo la gallina. -non c' è uovo che non guazzi: ognuno ha
pien d'ucchielli, / e non c' è sì fresc'uovo, che non guazzi
dei comuni è interessato da dissesti, c' è un morto per frana ogni dieci giorni
dell'urbanesimo. gramsci, 12-106: c' è stato un allargamento della base industriale
mia figlia. bartolini, 16-198: non c' era più albergherò, ma soltanto un'
, mi fece capire che lì non c' era più albergo. -che esprime
la repubblica [24-ix-1993], 6: c' è però l'ex sindaco piero borghini
milioni per un'opera bella, non c' è che dire, ma non urgente?
che tra la scuola e la vita c' era allora un gran dissidio. de pisis
tuo desio, / chi sarà mai c' a patir pena m'urga. cattaneo,
non di fatto la neutralità, che c' entrava più machiavelli col suo dilemma? bacchetti
pananti, i-228: ve'lo sapete che c' è un gran partito / che vi
irgo a pigliare / come i ladron c' hanno con loro i furti; / non
a mantener li usagi / di quei c' àn più savere. latini, i-1297:
fa sallire amore / come lo fiato c' accende lo foco, / e l'usamento
me nemica stanza, / colli, c' hanno imparato per usanza / a farmi oltraggio
non dànno che mezzo fiorino e non c' è lavoro, anche perché oggi,
/ usò più altamente / vaioria d'animo c' altro che fosse. s. caterina
non è, ma per temore, / c' a l'onore - e 'l piaciere
de'visdomini, 450: ben credo c' ò l'usato / del cerbio certamente,
tommaso di silvestro, 277: c' era uno usciale de pietra, quale non
ferro incrociate. parise, 5-12: non c' erano mobili ad eccezione di un tavolo
è discrezioni! / mi scosse il pesco c' ho dal- parlare all'uscio, parlare
. giuliani, ii-404: i fagiuoli non c' era verso che volessero metter il capo
n'exo per la boca, / c' ae volervel dir tuto seria negota. dante
pene e da mi ti diparte, / c' assai vai meglio un'ora / morir
patimenti. de sanctis, ii-15-109: c' è stato un momento solenne nella vita
, come sur un libro, che c' è qualcosa per aria; e se cominciasse
307: « a questo mondo non c' è che l'impiegato che stia bene.
della mente ottuso, / cosa mortai c' è prestata per uso. baldi, i-151
nom sono eo prima solo / e saci c' onore mena / per amore c'o
saci c'onore mena / per amore c' o inver te / monte a cui mossolo
degli uomini. cassola, 2-31: « c' è quest'uso dalle vostre parti?
. la qual'è a usofrutto del prete c' oficia la capela ed è staiora 49
bere / e gire a spasso, portato c' ho su, / talor come acqua
pazienza e meritoria assiduità, ma non c' è assieme di orchestra o 'ut'di petto
gli utensili ci sono, la biancheria c' è, le coperte, perfino lo scaldaletto
e. gadda, 6-263: un utero c' è sempre in noi, un ragionevole
'luogo'per indicare un luogo che non c' è, nome dell'isola immaginaria in
dante,... accanto al realista c' è un utopista che volentieri, in
si chiama messer checco da gaeta, / c' ha per salario assai dobre e bisanti
due anni. carducci, iii-24-74: c' era vacante il posto di retorica nel
cura. b. croce, i-2-304: c' è colui che combina parole per dare
e si vede subito un cortile ove c' è un tempietto che ha la forma di
la forma di un tabernacolo, dentro c' è una vacca ai metallo dorato colossale,
una vacca vera, vicino all'idolo c' è l'albero sacro, un immenso
il mulo come si fu accorto della paura c' aveva presa il re, e che
/ tornerà poi la bonaccia / che c' inviti a riamar. 5.
8-78: ora si riaprivano le scuole, c' era da riprendere la disagiata vita del
d'adescar passanti: / sul marciapié c' è poca tolleranza. vagantivista, sm
perfino nelle chiese come un 'uffiziòlo', c' è un personaggio e ci sono alcune scene
troppi. « siamo troppi, e non c' è il minimo vaglio. »
di bruciaticcio. pavese, 6-175: c' era quel vago odor d'agosto, di
. svevo, 8-104: ma non c' era posto in quelle pagine (veramente
vino in vagoni- cisterna) eppoi non c' era la possibilità di lavorare con quella
in corpo. vittorini, 2-99: lì c' era un pozzo, c'era l'
: lì c'era un pozzo, c' era l'acqua venuta in treno col vagone-cisterna
, i-142: per la popesco invece non c' è nulla da fare. il suo
la gloria delle valentrie che tu mentisci c' hai fatte. giorgio dati, 2-1368:
potesse / ch'io cotanto valesse / c' a voi paresse -lo mio affar piacente
. dal class. valeria, nome c' era costume (per solito vi si lasciavano
, 15-185: tra stati uniti e asia c' è di mezzo l'oceano pacifico;
tutto queste ladre di pecore; se c' entrano nel prato, non si levan più
v.]: in via de'fassi c' è una bella valigeria. 2
mezzo la pianura del reno bolognese, dove c' era stato quel che là chiamano una
da la gente mala / iesù, infranto c' a pena sta ritto. / tirando
del vallone, a uguale altezza, c' era un'altra strada, e poco
opere dell'ingegno. lisi, 2-41: c' era venuto ad abitare un solista di
sua soddisfazione. moravia, ix-57: c' è la roba di festa, c'è
c'è la roba di festa, c' è un tesoro, c'è tutto il
di festa, c'è un tesoro, c' è tutto il corredo della figlia,
usò più altamente / vaioria d'animo c' altro che fosse. = deriv
. iacofone, 65-77: be vegio c' ama figlio -lo paté per natura, /
oro. giuliani, i-128: l'oriuolo c' è, nuovo, ma bonissimo,
, al pronto soccorso, la cercano. c' è il imperato, 1-24-26:
in quanto l'uomo, sapendo che c' è questa specie di valvola di sicurezza
dalla cui vampa d'oro / ciò c' ha vita e beltà vive e risplende,
io mi crolli. bersezio, i1-84: c' era un camino di marmo, in
, 8-293: ma se nel verga c' era un siciliano intento a rendere l'aspetto
e l'anima della sua terra, c' era anche un italiano nel quale il concetto
tempi di gaona,... non c' era tassa governativa, che oggi è
sia stato questo, e quel pensiero, c' abbiamo posto fuori questo, e quel
e diverse. pavese, 1-7: laggiù c' era il mare. un mare remoto
b. croce, iii-25-228: cosa c' è di retorico nell'immagine del vangatore
, ii-1529: dante è solo. non c' è che lui lassù. i seniori
altri. bisaccioni, 3-5: quello c' avevano poco dianzi sborsato non doveva ponersi
d'italia. moravia, iv-319: c' è qualcheduno di là non è vero?
82: in questo mio modo di fare c' è un po'di leggerezza infatuata,
oltre l'uggia d'accompagnarla a casa, c' è stato anche il vantaggino di doverle
metro, mezzo metro di vantaggio e non c' era più nulla da fare. del
(303): veramente, ora non c' è ricerca d'operai; anzi appena
ch'elli son quasi dei / que'c' han tal grazia fuor di tutti rei.
questi ladri non avevano paura perché non c' erano più in quella zona né leggi né
, 25-38: questo mio naso, - c' abi prò odore, / caduto n'
della capitale! moravia, vii-114: c' era de angelis del vapoforno, un ometto
o fumo. bacchetti, 2-xxiii-659: c' era in casa un lungo corridoio, che
. d'annunzio, 4-ii-41: nella sala c' era quel tepore emanante dalla vaporazione dei
ostacoli. moravia, 18-84: non c' è che dire, dopo un inizio di
[s. v.]: domani c' è a livorno il varamento d'un
varca, / a ciò che meno c' incresca il cammino, / il bo',
/ sofferensa convene / tutto che sento c' apra. -varcare a doppio-,
varco. tasso, 13-ii-125: vedi c' ho già vicin l'ultimo varco; /
veda vostra ecelenza quel bel nudo: / c' è 'l fior de la belezza in
barometro. einaudi, 3-22: non c' è pero ancora nessun proprietario di lanifici il
scandali critici. montale, 12-595: c' è un mio amico che sta preparando la
)... da luoghi a luoghi c' è variazione nell'innesto.
i pezzi, lo diciamo il riscontro: c' è il cane per reggere i legni
dove era un certo picciolo / vasselin c' ho assaggiato. cellini, 532: lavati
tutto, l'albergo è vuoto, non c' è più niente nell'albergo, gli hanno
vassal- laio, / simiglianza de deo c' aio, deturparla en vanetate. ulloa
comoda, nella quale, però, non c' era un palmo di parete nuda o
sano petto, / e gli vaticinanti, c' han predetto / furenti vider. magalotti
plutarco alla virtù dell'aria di delfo. c' è chi pretende che i vapori mefitici
vince l'europa? - vattelapesca! c' è senso comune a cercarlo?
genitori). pascoli, 461: né c' è un viso che s'affacci /
3-211: seduta davanti, lì nel mètro c' era una vecchiettina striminzita.
che risale a molto tempo addietro, che c' è da molto tempo, che è
pascoli, 44: tu più non c' eri, o vergine fugace: / netto
quella vecchia pace. moravia i-120: c' era sempre un odore vecchio di scarpe
e vino vogliono esser vecchi. non c' è migliore specchio dell'amico vecchio. dio
era sparso di rigonfiature,... c' erano attaccati chi sa quali quadri a
sanctis, ii-189: mi ricordo che quando c' erano già manzoni e leopardi, la
, ii-293: confessò lo dicto ceccon c' à avuto dai dicti cecio e bonaiucta
vece / d'ogni mondana cosa, c' ha possanza / a liberarti d'ogni trista
lentini, 28: nulla donna vio / c' agia tanta ador- neze. cantari,
? -di molto! e ancora non c' è vino; non ne abbiamo visto goccia
opinione e il nostro sentimento spesse volte c' ingannano e veggono poco. tommaseo, 15-212
g. bassani, 5-187: egli c' è, dunque, come sempre: seduto
lacopone, 46-4: co l'occhi c' aio nel capo -veio 'l divin sacramento;
., 2-115: lo ciel seguente, c' ha tante vedute, / quell'esser
bacchetti, 1-iii-687: nell'aria non c' era altro che il sole di luglio
famiglia, nella sua vegetazione di cinquant'anni c' era stato un breve sprazzo di vita
.. concluse che le vegetazioni adenoidi c' erano e bisognava operare. c. levi
c. levi, 6-189: non c' era ormai più nessuna speranza di poterne fare
. bacchelli, 1-ii-572: o non c' era fra tante novità, quella d *
dormir vorria: / meglio dormir gaudendo / c' aver bresciani, 1-i-568: poneva la vegliantina
38: ogni vista -mi par trista / c' altra donna face; / ca s'
[s. v.]: stasera c' è il veglioncino al teatro goldoni.
mente esmarruta -crepava a dolore, / c' al descionore - non era vegnata.
tommaseo [s. v.]: c' è la vela del tramontano, segno che
di tutti gli eroi della casa de'medici c' hanno onorato e riverito parnaso et elicona
umidità e di nebbia, il sole c' era. -con riferimento alla notte
giunse al poscritto. tozzi, ii-720: c' era nella sua voce un risentimento senza
veleggi. fracchia, 674: c' era una farfalla, più grande e bella
ira. intelligenza, 123: cesare c' ha i pensier pur a gran cosa,
da aquiloni. moravia, 15-44: c' è una prima pagina con il motto
c * è il frontespizio, poi c' è una velina che protegge una fotografia di
'stayers'. vittorini, 5-233: c' è in italia un padre gesuita che parla
angoscia regna, / porta quel tauro c' ha duo veltri ai fianchi.
d'intorno scorge / l'alma, c' han dentro un lagrimoso verno. c.
, e dè tal crollo / cerbar, c' ha fatto franco il duro collo.
vena è così esausta e secca, c' avrebbe bisogno de l'ozio d'un anno
b. croce, ii-14-16: non c' è felicità che non sia venata di
venatoria è diminuita di molto. non c' è molta selvaggina. sciascia, 8-47:
conti, 2-493: davanti a noi c' era il mare, con placide venature d'
se era zucchero o no, o se c' era magari dentro qualche porcheria.
, in una strada così di lusso, c' è una donna con un vecchio pitale
, 2-ii-251: fra 'piaceriumani, non c' è forse il più dolce e sensibile del
en usianza / e la briganza -non c' era partuta. ampliamenti e interpolazioni alla
. proverbi toscani, 281: non c' è cosa che si vendichi più che il
cantate dai romanzieri. moravia, vi-315: c' era in questo desiderio oltre ad un
14-69: in una stanzetta, poi, c' è l'ufficio vendite. lì non ne
suoi. muratori, 6-56: che se c' incontriamo in certi volti, che hanno
, 1-26: nelle grandi arsure dell'estate c' era un espediente sicurissimo e poco complicato
veneziana nuovo fiammante. montale, 3-146: c' era un giardinetto con lampioncini alla veneziana
triangolare. c. levi, 2-348: c' erano festoni di lumi alla veneziana,
e andarci subito subito ». « mentre c' è la laguna », aggiunse un
giuliani, i-485: già, non c' e rosa senza spine: e bisogna
a pungere; però fin'ora non c' è neve affatto; ma piove assai e
sciascia, 10-108: oggi non c' è rivoluzionario che non voglia essere proprietario
. cicognini, xxx-11-44: so che c' è un pollastron che la ga- veggia
si può guarire; ma agli anni non c' è rimedio. zena, 1-339:
20-179: -io so ben che non c' è guadagno con loro - to-
dal prender aria, all'età vostra! c' è sempre tanto ventaccio in questo nostro
nel cortile per un buco che c' era nella rete vicino all'officina.
blasemare. giacomo lentini, 6: poi c' a me solo, lasso, / cotal
così ritta la ventura testé che non c' è persona ». sacchetti, x-206-13:
delle nostre miserie. bacchetti, 2-xix-58: c' è il caso che la sua miglior
ricrearci, allorché quello in cui viviamo c' infastidisca e ci turbi. -trascorso
/ ch'eo so ve- racementi / c' assai vi gravaria di mia pesanza. chiaro
con coloro che sono verbosi, cioè c' hanno molte parole, perciò che la
, settembre-ottobre 1963], 35: c' è chi, di fronte a tali problemi
d'incerta attribuzione, xlvii-264: la fiamma c' ha del verde, / poco può
piove addosso una tempesta di strombettii; c' è il verde; stai ostruendo il traffico
fior di pomo. ojetti, i-598: c' è un altro alfredo qui, vestito
, / bella, di pui / c' a lo verdero / ti vidi in primero
quando il costante garantiva una cosa non c' era pericolo che strisciasse delle verdine, lo
a null'altro che pera: / c' ogn'altro dè perire / e 'l suo
dolere / la sovraismisuransa / di que'c' an ditto d'aver sentimento / de
car valore, / nomandolo signore, / c' ard'e consumma di gioi'la verdura
variare. iacopone, 80-345: non c' è condizione, né messa per rascione
/ em- prese quella norma de cristo c' avea en core, / la mustra fé
del caminetto. pirandello, 8-1172: c' è sul tavolinetto una scatola di fiammiferi.
. carcano, 361: dopo quel che c' è stato ieri., venir qui
lentini, 8: son sì vergognoso / c' eo pur vi guardo ascoso / e
/ de li pover vergognusi non par c' agi pietate. testi pratesi, 226
premeva sul grilletto. pavese, 1-36: c' è il mano e.
. pasolini, 9-130: non c' è, nella letteratura friulana, nessuna fase
che maturi. pasolini, 9-130: non c' è, nella alle prove, vestendosi colla
in mezzo ai fior, / e c' inganna il tristarello, / e ci rode
tasso, 3-61: dimmi chi sia colui c' ha pur vermiglia / la sopravesta,
» diceva zalda additando la fronte « c' era un taglio netto vermiglio, e
marmaglia. bontempelli, 10-136: c' è una casta secolare di filosofi scettici
nel bagno. pasolini, 3-336: c' era troppa confusione, troppa caciara. via
compagno di tanti anni, e non c' era verso di potemelo snidare. e.
la sua verminosa coscienza, e già c' ingannarono. pratesi, 1-308: egli era
, ho bevuto forse un po'troppo. c' era una vernaccia!...
quasi gergale. papini, iv-36: c' è chi vede in lui [iacopone]
i vocabolari vernacoli; e per questa parte c' è molto lavoro già fatto. pascoli
disse nel suo bratto vernacolo che non c' era nulla da mangiare. pascoli,
3-34: or attenne lo premio -de questo c' hai pensato: / lo mantello ari
. pavese, 5-79: sotto la tettoia c' era il biroccio verniciato nuovo. al
de roberto, 3-213: guardate che c' è: scialle di seta!..
/ manera e costumanza / d'aucello c' arditanza -lascia stare: / quando lo
sdegno. codemo, 283: non c' è proprio niente di vero al mondo.
finti. ma un tempo, quando c' era lui, eran sempre freschi, profumati
, ciascun s'aretra / per dubio c' averia nom parria in polmo. dante,
. croce, ii-2-95: non tanto c' importa il modo nel quale il vico espose
che proteggeva la porta di casa, c' era uno spazio lastricato sufficiente a contenere
aspiranti alle altezze del 'demi-monde', non c' è guanti che bastino a mascherare e rifare
. si accorgerebbero che nella sua poesia c' è di più e di meglio.
: dove non può entrare il diavolo, c' entra la versiera. = forma
le voglie superbe! barilli, 5-5: c' è una specie di lamento che odo
: diventava subito una bestia e non c' era più verso di tenerlo. g.
, i-152: per questo verso dunque c' è da semplificare, e non importa che
. d'annunzio, iv-2-1031: c' è una specie di doppia aletta imperniata
di cocci. buzzati, 3-178: attorno c' erano abeti vertiginosi, tutti impregnati di
ha cavalcato; / ed una rocca c' ha intorno un verziere, / e dove
salva lo vescovo senato, -lo mellior c' unque sia nato. giamboni, 8-i-169:
non si spiccia / oggi: poi c' è seduta vespertina. -che compie
di color ceruleo. lisi, 24: c' era sopra una stella vessillifera, poiché
un negozio. fenoglio, 1-i-1552: c' è di tutto un po', dice tito
di qualcosa o di ualcuno che non c' è più, è stato rimosso, ecc
): sul volto di lui non c' era più alcun vestigio di collera. emiliani-
. giov. cavalcanti, 185: c' interviene come di colui che è per
un edwin fischer e un ignacy paderewski, c' è tanta differenza vestimentaria quanta tra rodolfo
che panni veste. -non lo stuzzicate; c' è da cavarla male; dovreste sapere
[guevara], i-192: un uomo c' ha il vitto e vestito, che
repubblica », 13-iii-1985], 7: c' è anche chi sogna che il 'bad
; fra uno spuntone e l'altro c' erano sacche di neve fradicia dove si affondava
scale, oltre i soliti mobili, c' erano sopratutto vetrine, e dentro le
ma per un segno solo, / quei c' han grosso il picciuol son tutti buoni
levi, 2-329: di anco, c' era una porta socchiusa: sul vetro smerigliato
: « mi spieghi allora che cosa c' entra la steppa. -che tende
belle. e. cecchi, 6-351: c' era un'aria antichissima, come se
. della valle, 3-118: non c' è tempo di andar cercando vetture, né
. monte, xvii-778-28: son cierto c' or fia tutto il nostro scampo:
danno, fia pagato a doppio, / c' avem sengnor c'a carlo mutrà vezo
a doppio, / c'avem sengnor c' a carlo mutrà vezo. fazio, iv-26-22
veri di mezzo, / q. ue'c' ha la schiena bianca e 'l co
darannovi con ambo man di piglio: / c' ha ben ripalleggiarlo egli è un vezzo
. fogazzaro, 13-211: sapeva benissimo che c' erano molti anelli e braccialetti, un
villaggio, / vi ritrova quello che c' era: / l'odore di mesi di
bene la via sola, / quella c' amante dé aver ch'è saggio! dante
tra via. pirandello, 8-1104: c' era sì il pericolo che il moribondo spirasse
n. 1. bacchelli, 9-345: c' è un bellissimo bottegaio originale, tal
modissima e pittoresca: ogni cinquanta passi c' è una cappelcarducci, ii-3-375: io
congedarlo, versi. calvino, 6-125: c' è una lunga lotta coi carabinieri, nella
, i-io: di me non c' è traccia negli anni / se non come
festa, che volete levar mano? c' è ancora tempo per due viaggi. su
, vive un'augello altero, / c' ha di tutti altri impero, / e
lungo viale che ai miei tempi non c' era, ma sentii subito l'odore
, 8-235: alle nostre spalle [c' era] l'incannata, quella che dava
, inopportune. pascoli, 1246: c' è un viavai di dame e di baroni
vita, di via vai. qui c' è la prefettura, il reggimento; e
. cassola, 5-42: per la strada c' era viavai di contadini che tornavano dal
, 3-35: due volte all'anno, c' era il via-vai delle pecore, a
). ghislanzoni, 2-122: non c' era una imposta, / non c'era
non c'era una imposta, / non c' era un balzello... /
castigo). cesari, 1-2-22: c' è peccato, di che non siamo stati
frateili, 1-273: nel suo disgusto c' era sempre la vibrazione d'una tenerezza
città. nievo, 193: non c' è speranza che levino il campo, e
per i minatori morti a iglesias quando c' era stato lo sciopero e il viceprefetto
vicinanza. d'annunzio, iv-2-440: non c' è nessuno nelle vicinanze?
2-120: forse dicono questo per la vicinità c' hanno questi metalli nelle materie.
te mi richiamo / d'una vecchia c' ò a vicina. poliziano, 1-614:
dolce terra dimoranza face / madonna, c' a lo fiore sta vicino. dante,
le molte e scrupolose vidimazioni al passavia, c' imbarcammo per brondolo. = nome
ciò che comanda. pascoli, i-449: c' è in noi una forza, un
non seppe usare, / che del cammin c' ha nome troppo -dare / le piacque
[s. v.]: non c' è cosa vietata, che non sia desiderata
. bevilacqua, 2-163: qui c' è ancora un cesto di bambù pieno
, de studi amatrice, / a vigilar c' incogli, / cupidi di saver sugli
tempo di standhal a firenze, c' è anche filippo cicognani, il trageda
pigliavo già un vigliétto di circolazione dove c' entra milano ecc. 4.
nella stanza in cui sono io non c' è vigliuolo né il giorno né la notte
incontrai dei fascisti. ridevano anche loro. c' era stata adunata e tornavano a casa
: bozzettistico. soffici, v-5-370: c' era, in questa persuasione l'indizio di
alto alzarsi; / tal l'alma, c' ha i pensier qui in terra sparsi
bagno, 2-5: pregh'a chi dorme c' oramai si svegli / e nel su'
'n alto gioioso / se sape il poco c' ha moltiplicare; / ché d'agua
trotterellano in tondo. papini, iv-1193: c' è [in paul fort].
1-50-9: ch'io villaneggi, so per c' a voi pare: / ch'io
ne favella, / per la vertute c' ài / per graza del sengnore / aiutami
ig autri pausase: / ben sai c' om no se dè -vengar de vilania,
quelli che hanno del gentile, egli c' è una certa quiete villereccia, che non
1-146: ma passiamo al soldo, c' oggi è tanto da gli animi vilmente stimato
la fede, / che non ciò, c' abbia ricevuto inganno / sotto entrichi e
cesari, iii- 276: qui c' è un po'di viluppo, ma voi
lungo viale che ai miei tempi non c' era, ma sentii subito l'odore -quella
3-478: sulla porta del pub più clamoroso c' è sempre una bambinaccia in paltò color
alquanti [pesci] e mangiatili, c' imbriacammo: anzi quando li aprimmo, li
un chiassetto che odorava di vino: c' era l'insegna rossa d'un vinaio,
che l'altre qui, quand'ella c' era. petrarca, 128-79: latin sangue
. e. gadda, 17-59: c' erano sulla parete di fondo, alcuni accenni
se fosse il samio figliuol di mnesarco c' impone zitto e frenalingua. ma per
260: nell'una e nell'altra definizione c' è la coscienza del vincolo della storia
morale. sinisgalli, 6-118: non c' è dubbio che questo progresso crescente ha avuto
. carducci, ii-10- 53: c' era un vinetto bianco nel quale affogavo la
-vinettinino. praga, 4-66: c' è in casa un vinettinino impagabile. non
ne nasce? - l'uva bella c' omo pasce: / poco maturar la lasce
vinti!, per indicare che non c' è misericordia per chi soccombe in una lotta
di viole. pascoli, 209: c' è qualcosa di nuovo oggi nel sole,
terzana. parise, 5-283: « che c' è, cosa ti succede? stai
e non penetri qua disordinato / chi c' è desiderato, / e utilità n'apporta
che voleva parlarle (nel suo viso c' era una spietata violenza) tutte le sere
, 2-25: emilio capì che non c' era rimedio, e se ne ranti organici
s. v.]: quando non c' è altro a colazione, si piglia11 violino
, dalla prima ora a oggi, c' è sempre stata una sola via maestra:
passa quasi rasente il monte. e c' erano viottoli per raggiungerlo. moravia, ix-356
tarantole. ungaretti, xi-85: non c' è una locusta a quest'ora,
ci lui aveva a che fare, c' era la conferma di uno snobismo patologico e
può egli essere in modo alcuno, c' un rampollo, o virgulto, sia propagine
spezie eccede ogne contento / di quel ciel c' na minor li cerchi sui.
vizi involta, / in te virtù non c' è. erizzo, 343: vedesi adunque
. riccati, 1-21: tra gli scrittori c' hanno trattata la statica, ne troverete
i ciò chiaramente deducesi da quel che c' insegna un virtuoso togliendolo in prestito
v'improntò il visaggio. che c' è una vis compulsiva, scusi ma sono
sono avvocato, cioè la violenza fisica c' è ma c'è anche quella morale.
cioè la violenza fisica c'è ma c' è anche quella morale. = voce
: e cuito ben visare, / c' amor m'à si ariccato / in
, aveva succhiato quel petto, che forse c' era spirato sopra? moravia, ix-393
/ sotto la cappa del camino c' era / quasi una primavera d'agrifogli;
da tante mani: e in italia c' è gente che ha il vischio nelle mani
dice petrolio. angioletti, 91: c' era un riccio dietro la pergola, e
di contrasti, non solo lo studio c' ebbe una parte, ma ce n'ebbe
pananti, i-420: gli farò dir c' è una bella signora / che far
, disse o russò nasalmente: « che c' è? cne c'è? »
: « che c'è? cne c' è? ». tecchi, 13-126:
dire da qualche viso tosto tutto quel che c' è da dire grafia e della fotografia
. g. gozzi, i-27-247: qui c' è poca alle idee contenute nel testo
, 2-xxiv-211: finalmente, vedendo che non c' era più rimedio, fece viso d'
per la ma'visi; anzi non c' è piccol fanciullo, che, s'e'
vuol ch'io resembri a scigna / c' ogni viso tene mente. fr. colonna
amor di voi mi piace, / c' ogni vista -mi par trista / c'altra
/ c'ogni vista -mi par trista / c' altra donna face. dante, purg
-in programma. pascoli, 1-636: c' erano tante altre cose alle viste: per
inverno, passò la primavera, finché c' era un secondo autunno alle viste.
/ poi no l'avete datelmi, c' amore / non voi che donna quel c'
c'amore / non voi che donna quel c' à degia dare, / e fate
ha arte, e nella sua petulanza c' è del ciarlatanesco: vuol mettersi in vista
vita, di via va. qui c' è la prefettura, il reggimento; e
si dèe tomo eccellente, / sì c' altra vita la prima relinqua. loredano,
troppa libertà la tua, / sappendo che c' è mille che arien messo, /
che ne nasce? / l'uva bella c' omo asce. dante, purg
dai forti anelli. pascoli, 1-372: c' è rimasto solo il vecchio drea che
. gadda, 139: ma questo non c' entra: volevo dire che l'automacerazione
, vitti! sannazzaro, iv-6: vedi c' al vincitor tutte soccorreno / e vannogli
voi, o dalmati, bisognerebbe che ora c' inginocchiassimo ». 2.
/ bacco in tal tempo a rivotar c' invita. 12. mus.
lentini, 36: s'io temesse / c' a voi dispiacesse, / ben m'
ama ed è fin amante, / c' adesso è sospicante / non perda per ventura
: purgala questa ecclesia, -e quel che c' è mal visso / sia en
primavera. landolfì, 8-128: non c' era... niente di feroce,
è carità: e in ogni anima c' è una sua famiglia: una disposizione ad
a fare quel passo che dicevo che c' è dalla ricognizione alla vivificazione del proprio
(489): d'acqua perfino c' era scarsità; d'acqua, voglio dire
, contro le persone, se non c' era qualche animosità privata e potente che li
al piede su quel po'di vivo che c' era ancora. gran terror chiunque le mira
spiegazioni. pavese, 4-233: ringraziasse. c' era chi stava peggio. « ho
sul vivo, « che le disgrazie c' è chi se le cerca ».
si disdice; / ben è ver che c' è chi dice / che starebbe me'
violone. amenta, 21: c' è un bellissimo garzone, / con una
, lxiii-14: e dunque, amico, c' hai d'omo figura / razionel,
e 'l diavolo e la gente / c' indusse al vizio brutto e puzzolente.
, aveva preso questo vizio e non c' era verso di farglielo smettere.
sia buono. ibidem, 207: non c' è vizio peggiore di quello che per
deo. e. cecchi, 8-211: c' era un'impressione di confidenzialità, e
necessario, a cominciar dal vocabolario che c' insegnano. piovene, 6-231: usavano con
, sempre fare non possiamo, perché c' impediscono l'altre sollecitudini,...
: « il basso e la soprano non c' è male », disse il signor
erano presi. pavese, 5-23: non c' era luna ma un mare di stelle
giamboni, 8-i-7: musica... c' insegna a fare voci di canti in
sanctis, ii-13-26: pure il secolo decimottavo c' era per qualche cosa in quest'ambiente
un piede stabile. nievo, 1-vi-263: c' è la neve per terra da una
che pòn trappare, / allor dicen c' a roma / creden vogar van sia.
, mezzo metro di vantaggio e non c' era più nulla da fare, sembrava impossibile
giacomo da lentini, 27: non dole c' agia doglia, / madonna, in
'n gioì s'acoglia / l'affanno c' ò portato, / guardando al tuo trovato
. vogliùcola. giusti, nl-76: c' è chi piange la perdita di una corte
vogliolosa, / come quella, che c' è fora e novizia, / ed ha
pace. t. scarpa, 4-11: c' è quasi sempre un cartello con un
palma ottenne. gnoli, 1-102: c' è il sogno dell'ala volante / pe'
l'armi volanti a queste mani / c' han potuto dar morte a l'or-
, ii-n-56: nella sua poesia niente c' è di lieve, di volante, di
e simili. bacchetti, ii-388: c' era il contatore della forza elettrica,
in aria. d'annunzio, iv-2-20: c' eran dei monelli intorno, che cominciarono
più sentilla, fuor vola, com'ucel c' ha forti penne. rappresentazione della risurrezione
io [apollo] l'obbligo, tosto c' avrò consegnata l'imminente carovana delpombre al
, eterizzato... pure ei c' è sempre. -per estens.
sei mai stato nemmeno dove... c' è quella casina col gallo di ferro
vorranno ancora. pirandello, 8-893: c' è solo questo: che vuole tutta,
, i-483: se ti piace, non c' è altro che far l'accordo;.
qualcheduno, uomo o donna che fosse, c' è voluto altro » -volerci
: poi me conduce a tale, / c' ogni mio pensamento / non pò aver
. croce, iv-i 1-322: quando c' è da fare qualcosa che mi par necessaria
... desia, / tra quel c' à 'n sé cortesia e savere /
sé cortesia e savere / e quel c' à d'arme tanta valentia? / or
ciò ch'à'dimandato, / diragiotene quello c' a me ne pare, / qual
a gran ragione / co- m'amador c' à gioia a suo volire. dante,
, i-528: ben ò ferma credenza / c' à 'nver me buon volili / a
che scrive la umile prosa delle lettere c' era cagion di sospettare ch'ella non
volgere di carte, disse: « e'c' è per tanto, a petizione del tale
ed ò servuto a dono, / c' 1 bisogno che sono, / amico né
vino. giuliani, ii-413: poi c' è la zappatura, quella butta in terra
: ai giorni ch'era in villa, c' era anche caso di trovarlo sotto il
vino, quanto guardare se i poeti c' annasino, overo ci facciano come formiche,
za- rathustriana. montale, 12-258. c' è forse un po'di de chirico:
pinza era la sala / che non c' entrava il seme d'una zatta.
, 14-233: come posso facilmente ritornare (c' è / da non crederlo!)
linati, 18-42: in fondo al volume c' era tutta la zavorra dei moderni.
. e. gadda, 525: non c' era passeggiata nei monti,...
piedi ad ubbaldino, / e spia se c' è taccone che aggia pecca, /
pascoli, 520: per sé, c' è chi semina i biondi / solleciti grani
mancanza di denaro. baldini, i-25: c' erano gli impenitenti giocatori di zecchinetto.
, o qualche donna allo sgobbo. non c' era che sole e zella, zella
e sole. idem, 3-70: lì c' era un pino e, dietro, un
oh! se non fosse la zella che c' è in giro, e sempre sarà
, sudicio. pasolini, 3-33: c' aveva una maglietta zellosa, a cui sua
sant'antonio ». varthema, 264: c' è l'insula del cu- mere.
ne pensa, lei, della donzella? c' è chi si scandalizza perché ha più
a portarlo. dossi, 1-i-421: non c' era ragazza che non avesse il suo
empia cagion, che il buon signor c' invola. nievo, 252: il marche-
8-161: d'accosto al muratore zerbino c' è il muratore propriamente detto. tozzi
3-196: in una casa, in cui c' è una signorina, teniamo ora il
finì il secondo assalto con dirmi: « c' è ben rimasta la parte tua,
acerba'per ragioni diverse mi son precluse: c' è qualche altro giornaletto che stamperebbe?
g. bassani, 3-278: non c' è tempo da ricominciare da zero, e
re giovanni, 87: quella c' amo più 'n celato / che tristano
baiardi, 4: il gentil cavalier c' ha il cor acceso / per amor di
un tratteggio. fenoglio, 3-112: c' erano sì le guance zigrinate del calcio della
favola del mio scrupolo. e non c' è di peggio che l'essere zimbelli di
1800 metri, e all'ombra delle rocce c' era ancora qualche chiazza di neve,
pascoli, 375: di fiori, c' era un alto girasole, / nell'orto
, 6-270: mi portò nel giardino. c' era... quasi un vivaio
i tigli, dalla parte del cancello c' era il giardino, pieno di zinie,
: e l'altro è 'l pandolfin, c' ha gran disio / quell'arco dirizzar,
. de marchi, ii-170: non c' è mestiere più bello che fare lo zio
: e in quello ziretto là di terracotta c' era acqua da bere, che dio
iii1- 828: capoccio, la femmina c' è! / e'dentro, è dentro
dal balconcino. palazzeschi, 1-420: c' è qua e là gente che zittisce:
starà zitto; se fosse una testolina, c' è rimedio anche per quelle. verga
impose alessandro, inclinato alla bontà quando c' erano buone notizie. pratesi, 5-19
, 19-280: del giardino... c' era rimasto lo scheletro di un zizzolo
zo? perché no'more, / poi c' à 'nsangnato il core? / rispondo
. d'annunzio, v-1-509: c' erano simulacri primitivi d'iddii, che
suo zoccolo come nel fico, e non c' e altro più vivace. essi aggiunto
e viluppi di carne sanguinolenta: e dappertutto c' era del = deriv. da
). nessun ci sia: non c' è nessuno. ghislanzoni, 14-156: la
. giuliani, ii-253: delle volte c' è de'mezzi (zolli) che son
'zolla stare, / quando non c' è altro mo', collo zombare / e
o interessi. gobetti, 1-i-118: c' è nel paese, fra clericali e socialisti
giungiamo alle porte dello zoo, non c' era un cane o meglioc'era soltanto l'
mito non vi è una capanna, c' è soltanto un animale, ovveros- sia
procedeva, sì perché non c' era corrispondenza dei termini, sostanzialmente,
banti, 8-9: il treno zoppicava e c' era tempo di godere gli effetti d'
ce n'avvediamo tardi, quando non c' e più rimedio. 5. risultare
non come lassi: / del ben c' avien non si porie dir troppo; /
. » « eh, ma tra loro c' è qualche pecora zoppa...
/ voler a lungo via / guidar molti c' han senno! -inesatto,
aspetta » gli disse il zozzaio « non c' è manco il lume ». piani
in viso... che c' è qualcosa per aria ». periodici popolari
: il viottolo correva sull'argine? c' era cattivo odore: difatti il fosso
: s'intende che ad ogni esercizio riuscito c' era, a premio, uno zuccherino
rovani, i-374: per lui non c' era differenza tra una cadenza di caffariello
l'onore. bacchelli, 1-iii-463: c' era, tornando alla nostra giovine mo-
calca. baldini, i-20: non c' era nemmeno modo d'indovinare barbuti da
pasta asciutta. calvino, 3-87: c' è più confusione che in battaglia: zuppiere
sgelo! ». cicognani, 1-122: c' era forse chi rubava il fiore deh'
per ragioni ovvie di quanto in esso c' è di più aretinesco. aretinismo,
in questa trionfale ripresa del 'guglielmo teli'c' era insomma la rivincita della musica italiana
casa [ottobre 1994], io: c' è ideal standard che ti è vicino.
fra noi, fra gli architetti, c' è un botta, e magari più di
loro rappresentanti. pasolini, 17-372: c' è evidentemente una connotazione di entusiasmo associativo
realtà storica. gramsci, 13-iii-2350: c' è un 'lasciar fare, lasciar passare'che
. l'unità [28-v-1966]: comunque c' è da sottolineare che la messa a
[20-vi-1996], 25: in ballo c' erano enel e dintorni ed il risultato
: noi viviamo in un'epoca in cui c' è il bisogno, la febbre,
le vere personalità sono quelle inventate: non c' è grandezza dove non c'è autoviolenza
: non c'è grandezza dove non c' è autoviolenza, e nessuna umiltà è possibile
la repubblica [13-vii-1986]: con loro c' è l'aziendalista sergio bruno.
: dopo la guerra, per reazione, c' era stato un tempoby architetto [corriere
regalia. barilli, ii-479: poi c' è la marmaglia del porto che per strappare
di cui nessuno si cura... c' è sotto sicuramente cantina. bambinaménte
satana'. g. macchia, 3-256: c' è nella storia poetica baudelairiana una evoluzione
1203: verso le tre del pomeriggio non c' è in giro nessuno, facendo man
in treno incontravano spettatori be- naccoglienti: c' è tanta gente al mondo refrattaria alle lusinghe
tonto. idem, 2-124: in compenso c' è la sorella del besugóne che ci
anche una discreta voglia di bigolo, non c' è dubbio. 3. persona stupida
. la repubblica [16-ix-2000]: c' erano una volta le case di campagna e
corriere della sera », 5-vii-2001]: c' è la massaia incuriosita che va a
la stampa [26-viii-1992], 3: c' è una nuova disciplina che sta prendendo
repubblica [15-iii-1998], 11: non c' è solo saddam a spaventare il mondo
repubblica [15-iii-1998], 11: non c' è solo saddam a spaventare il mondo
foscolo, v-103: disse infatti: « c' est un bon mot ». e perché
il bambino che non mi accorgo neanche che c' è. = voce fr. (
balconi alle cantine e viceversa dal milancio c' era lei, solo lei, proprio lei
piace loro. calvino, 13-70: c' è il boom economico, un'aria di
del clacson. tabacchi, 14-62: c' è un altro che sta pensando esattamente la
stampa-torinosette [24-iii-1995], 3: forse c' è una spiegazione bor- ghesiana o psicoanalitica
strumenti per misurare il tempo o forse c' è solo pressapochismo o incapacità di far
. l. garzanti, 3-32: c' era poi di quegli anni in guardaroba un
boutique. del giudice, 2-86: c' era un negozio di utensili, messo su
vetrato, quasi un ampio bow-window, dove c' era una scrivania, una specchiera,