luce, / increscati di me, c' ho si mal tempo. idem, purg
corpo. de amicis, xii-318: c' è una razza di vecchi matti che
caro, 12-ii-127: di napoli non c' è altro moto che ci accerti che
moto. vittorini, 2-24: non c' era più tempo e il treno era in
6-81: lui mise in moto, c' era un traffico della malora, si procedeva
contro un paracarro. pratolini, 10-53: c' erano i bersagli, il museo degli
città. pavese, 5-58: dove c' era più movimento era in piazza -un nuovo
pia o come la strada anziate, c' era sorveglianza: agenti motociclisti. calvino
poemi sono personificazioni ed allegorie; ma c' è anche questa grande sostanziai differenza,
pratolini, 10-124: la sera che c' eravamo messi uno di qui e uno
sulla monorotaia l'automotrice: alle 18 c' erano i tecnici dell'ispettorato della motorizzazione
28 (489): d'acqua perfino c' era scarsità; d'acqua voglio dire
cassola, 9-136: al posto della ghiaia c' era una motriglia granulosa. 2
con questo tempo molliccione per le vie c' è un motriglio che mai. praga
quel tal motriglio ch'egli mena / c' è da togliere più che da lasciare
pochi giorni che non scrive! qui c' è una lista di gente che non scriverà
dell'innamoramento? serra, i-227: c' è il motteggio [in paul fort]
portavan al margine un molto onorevole, c' è anche nella vita d'uno scrittore,
marca e il suo motto come editore, c' era da ciocché non possino essere conosciuti dai
studio. de sanctis, ii-6-16: non c' è quasi grand'uomo poche note, che
giacomo da lentini, 6: vorria c' or avvenisse / a lo meo cor
, xvii-518-12: s'io per motto -piacciate c' an- core / sengnore -non audivi fosse
sciascia, 11-49: in paese c' era una squadra di soldati,
pavese, 9-76: di là dal tetto c' era il mare, c'era l'
dal tetto c'era il mare, c' era l'aria, c'era la strada
mare, c'era l'aria, c' era la strada movimentata. -che
: nel gruppo [in fotografia] c' è già qualcosa di movimentato, di
. ristoro, 1-23: delle cose c' addivengono per lo movimento del sole,
che non vede; e da gli animali c' hanno tutti i sensi s'inalza a
tutti i sensi s'inalza a quelli c' hanno perfetto movimento. -per estens
si verifica un'affluenza di migratori. oggi c' è movimento di uccelli. 22
cagioni e di tutti li accidenti diversi c' appaiono sopra la terra. dante,
guarire priesto [la morsicatura] non c' è lo meglio remedio quanto de metterence
palazzeschi, 3-99: eppoi... c' era dell'altro, altri capi d'
una ruota del tender. l'olio che c' è nel mozzo ha preso fuoco e
276): arriva alla porta. c' era proprio sul passo un mucchio di
: stamattina sono stato a ferrara. c' è qualche storia. anzi un mucchio di
iacopone, 1-7-62: per lo parlar c' ài fatto tu lassarai lo vino,
di crudo. pascoli, 480: non c' era altr'aria / che quell'odore
gran sbadigli, son tempo gettato / se c' è del mucido e del rassegato
scon trassi, c' avevan per druda / madonna povertà. papini
la muffa. bacchelli, 1-ii-95: c' entra la tignola [nel grano],
: dentro gli armadi e nelle cassette c' era l'odore del vuoto muffito e qualche
nastro. arpino, 9-52: nell'aula c' è un'aria buia, muffita ma
, 46: entrando nella chiesa, c' era un odor chiuso, fresco, un
corsica. deledda, iii-942: non c' è animale più dolce del muflone, che
7-213: i pesci mondi erano tutti quegli c' hanno scaglie, come mùgine.
di guerra e il muggito del cannone c' intronano l'orecchio. linati, 16-65:
tutto il mondo è paese. dove c' è la voga corrono i merlotti ».
pavese, 107: se quell'uomo c' è stato / che la sa mugolante,
mugugnare, lungo il cammino, che c' è sempre tempo d'accattar dispiaceri,
parti più basse di quell'ostello, c' era un fracasso di mullattieri e di
e. cecchi, 3-79: non c' è dubbio che il tema muliebre s'
palude, in quel grande spazio, c' è, direi quasi, un mulinello
bastone parò una randellata... non c' era in volta anima viva. costanzo
mulini a vento, / e non c' è mai chi aiuta, / e non
è mai chi aiuta, / e non c' è mai chi sente! b.
io non ho parlato ». « che c' entra: ho detto che la multa
malerba, 1-35: da una parte c' era roma distesa con le sue luci
suo rumore di città, e dall'altra c' eravamo io e miriam dentro la mia
dal padrone. ungaretti, xi-33: c' è nel museo municipale la porta chiusa
malato di febbri malariche. per lui c' è suo figlio munito di regolare procura.
ricomparve poco dopo con un paniere dove c' era della munizione da bocca. tronconi
abbondanza. bianchetti, xxxvii-191: ancora c' è un piero martello / ch'è
regge, / come tu di', non c' è mestier lusinghe: / bastisi ben
, iv-12-139: nei tempi che corrono, c' è il mito delle * masse '
inarrivabile. e. cecchi, 5-397: c' è una lettera dove wal- pole riferisce
; l'ho letta tutta; non c' è nessuna parte scolpita, ma tutto si
braza: et a piede del dicto muro c' è grandissima quan tità de
]: prima di arrivare alla villa c' è di qua e di là un bel
muratorino. de amicis, 19: c' è un ragazzo che chiamano il muratorino,
dove si può sedere. a firenze c' è il palazzo dei muriccioloni.
col gelsomino rampicante al muro, / c' è la gaggia. d'annunzio,
di fieno, fino allo spazio che c' è sotto i tetti dove uno può nascondersi
compie questo mercato, / cusì contenato c' om ten, questo muro! /
muro. pratolini, 10-15: « c' è la presa per il ferro da stiro
per il ferro da stiro ». « c' è la doccia, ivana, come
ivana, come al mare ». « c' è persino un armadietto a muro »
cosa mi avevi domandato? -ma sì: c' è più gusto a parlare col muro
perché con quella muscolazione di atleta non c' era stato verso di farlo accettare sui
, ii-8-183: contro certi mali non c' è rimedi altri che fisici: fare che
.. la nostra prosetta credo che c' entri per qualche cosa. lucini,
di divertimento. pratolini, 10-53: c' erano i bersagli, il museo degli
la seconda si è musica, che c' insegna a fare voci di canti in
tommaseo [s. v.]: c' era a quel funerale la musica.
in bilico sulle scarpette scollate. non c' è nella via che la musica di quei
! musica! bernari, 3-327: che c' importa a noialtri di quello che fanno
carrozzabile. li hanno avvistati stamattina e c' è andato incontro tutto il battaglione. tra
istituto musicale. savinio, 12-11: c' è anche dissonanza (siamo in una sala
ritmici. pasolini, 9-418: non c' è canto che quello di un endecasillabo
di maggio, non dico. -o qui c' enno i musichieri covati. d'annunzio
come 'serenone 'per il c' era bisogno di musicisti, aveva subito lavoro
.]. thovez, 1-28: che c' entra l'arte con la politica?
carducci, ii-13-168: da che non c' è più l'elvira, ella [la
abituale risolutezza di persona con chi non c' è da scherzare. giusti, 4-ii-360:
per mussare un cinci- nin. non c' è niente di male, no? »
vestiario. fagiuoli, i-123: non c' è [in parnaso] chi ti rivesta
tempo. c. dati, 70: c' insegna che debbono farsi a tempo alcune
questione la quale procede di ciò, c' alcuna azione si muta d'un luogo
... vedi se lo trovi. c' era; e si potè mutare.
! montale, 2-67: quassù non c' è scampo: si muore / sapendo
quel che si cercava e più non c' era. -sostant. montale,
-sostant. montale, 1-53: c' era il falòtico / mutarsi della mia
il portamento inquieto di renzo, « cosa c' è? » disse, non senza
città. d'annunzio, v-1-84: c' è nell'aria non so che sentimento di
mercatanzie e di mestieri e d'arte, c' hanno a fare la mutazione de'beni
da sebenico. levi, 2-128: c' era una sorella maggiore, sposata con molti
alle volte in un mutismo che non c' è verso di cavarle una parola di bocca
. de sanctis, ii-1-77: non c' erano allora giornali; il governo col
né frizza. dossi, i-225: c' è il vino spumante e c'è il
i-225: c'è il vino spumante e c' è il muto. 21.
settembrini [luciano], iii-2-201: c' imponi mutolézza, come se fossimo sboccati
cantoni, 437: lo so, c' è la filantropia su larga scala,
è la filantropia su larga scala, c' è il cosmopolitismo, c'è l'umanitarismo
scala, c'è il cosmopolitismo, c' è l'umanitarismo, c'è la repubblica
il cosmopolitismo, c'è l'umanitarismo, c' è la repubblica mondiale, c'è
, c'è la repubblica mondiale, c' è la mutualità universale. gobetti, i-i-
. b. croce, iii-26-334: c' è senso comune a mutuare dallo hegel
. sciascia, 10-108: oggi non c' è rivoluzionario che non voglia essere proprietario
, -guarda nella rivoluzione italiana chi c' entra... eh?.
or qua or la, da poi c' ha ricevuto / il mortai colpo..
fa le nacchere. in firenze c' è una via che prese nome da tali
dì? pascoli, 1280: che c' è dentro questa villa? / guarda e
mendozzo, / per la cagion c' hanno sì grande il napio / i
alla napoletana: -cosa c' è? cosa si fa? se questo
? bar illi, 5-177: lì vicino c' è l'albergo-trattoria italiana dove pranzeremo -un
altri ebrei. de amicis, xiii-109: c' eran disegnati un violino e una finestra
pratolini, 8-99: - « cosa c' è, sentiamo? »...
sole è cosa molto nota, c' ha figura del sole e si volta al
bellissime come non erano mai state, e c' erano tutte. avevano gli occhi più
. paleotti, l-11-176: narrano quegli c' hanno osservate le cose del mondo nuovo
, 2-61: si domanda che bisogno c' era di stampare le opere complete di
disse o russò, nasalmente: -che c' è? che c'è? =
nasalmente: -che c'è? che c' è? = comp. di nasale1
loro fortuna. tommaseo, 15-223: c' è degli uomini congiurati contr'ogni gloria
egli è un bietolone rozzo e scabroso, c' ha la ruvidezza naturalizzata dalla nascènza rustica
dai maggiori. bonghi, 1-140: c' è in ogni dialetto una certa lingua
: al mondo no fosse nata / c' avesse sì rea ventura, / c'a
c'avesse sì rea ventura, / c' a tal marito son data / che
delle piante. panzini, ii-296: c' era un pergolato col glicine e i
? papini, i-712: la fisiologia c' insegna che cominciammo ad esistere nove mesi
una particolare data di nascita, o c' è dietro tutto questo un baldini che
, va'! vatti a nascondi! c' hai una persona come un facchino, che
, all'altezza della mia spalla, c' era un piccolo nascondiglio nel quale i
punto: che in quella grande città c' era una donna, un amore, una
cassola, 3-40: sotto il forno c' era, al solito, il puzzo delle
(561): il buon senso c' era, ma se ne stava nascosto,
, no? - e che bisogno c' è? -come, che bisogno c'è
bisogno c'è? -come, che bisogno c' è? io le cose di nascosto
stretto a consiglio / par con colui c' ha sì benigno aspetto, / morì
pescatore, 9: hai ritrovato un bracco c' ha buon naso: / ti porrò
e sensuale. gozzano, i-728: c' è per le vie di milano, di
iacopone, 1-57-122: como lo can c' à 'l raspo / le man'mena
la neutralità. e per la mostra c' era spazio in ogni villaggio su due palchi
foglio. montale, 13-19: c' è chi vive nel tempo che gli è
quel della fede, la qual mentre c' insegna la nova creazione, c'insegna
mentre c'insegna la nova creazione, c' insegna insieme il primiero natale di un mondo
un po'delusi. di natalizio non c' è che il fascio di vischio da me
, i-3: più spesso anega quel c' ha men paura / e chi meglio natar
montale, 12-203: basti osservare a quanto c' è, in queste 'canzonette •
, i-1-4: la qual cosa platon c' insengnia, siccome dicie tulio nel primo libro
nativo villaggio, / vi ritrova quello che c' era: / l'odore di mesi-di-maggio
forestiere. manzoni, vi-i-ii: non c' è in italia una lingua la qual sia
più volon- tier morire, / pensando c' ho smaruto / lo più ricco aquistato
ad intendere / a stoldo, che c' è stato forza rendere / questi danar per
più d'un mese, / non c' era posto per i suoi nati / più
la scrive e i bei provvedimenti / c' hanno al volare e al dormire ancora.
quando l'uomo immagina bene il fatto c' ha tra le mani e dee diliberare e
non vuol dire che primitivo -e non c' è termine ultimo -non c'è risultato di
-e non c'è termine ultimo -non c' è risultato di un'operazione che non
mano. citolini, 274: dipoi c' è la mano e le giunture sue.
naturale anche voi. rosmini, xxii-48: c' è un'attitudine di ragionare naturale e
son le ale al volante: e se c' è degli uccelli spennacchiati che strisciano,
perché noi non abbiamo altri libri che c' insegnin l'arte, altro che il
ce l'ho amara. e poi qui c' entra il mio naturale. io sono
è un bietolone rozzo e scabroso, c' ha la ruvidezza naturalizzata dalla nascenza rustica
penetenti: / naturalmenti avene tuttavia / c' omo s'orgoglia a chi lo 'ncontraria.
lineamenti di quella nuova prosa che qui c' interessa, si può dire che la
chi sa? bernari, 3-199: c' era un dolore nell'aria fosca;
chiesa. pavese, 4-249: non c' era bisogno delle navate e degli altari
piedi. bacchelli, iii-103: c' è andato un bosco per cavare due
navicanti e 'ntenerisce il core / lo dì c' han detto ai dolci amici addio.
aria. landolfi, 2-37: quando c' è la luna fuori della finestra chiusa
: di autobiografico in quella poesia non c' è che la delizia dell'esser tornato al
come il cleoneo. e insomma tutti quegli c' hanno le foglie più sottili sono ancora
senza un periodo di andata al popolo c' è 'rinascimento 'e non c'è
c'è 'rinascimento 'e non c' è letteratura nazionale. -che riceve
: tanto è vero che a noi c' è nuova questa voce, e se è
segno doganale. arlia, 364: c' è una legge sulle dogane, con la
qua dell'azzurro che ha interessato leonardo dove c' è aria, nubi e la nazione
d'ogni nazione semi. nel tino c' è uva di tante nazioni.
3-55: in uno di questi giornali c' era persino la sua fotografia in mezzo
. pavese, 2-166: tra i giovanotti c' è sempre qualcuno che ci si mette
. alfieri, 5-285: qui non c' è nulla, né ragion né lampi.
perché io, se mai, non c' entro né punto né poco -rimbeccò il
veggo bene che né adesso né mai c' è speranza d'impiego per me, e
ariosto, 45-34: son simile all'avar c' ha il cor sì intento /
; fumerei anche in chiesa, se c' entrassi mai. ma neanche ai funerali
quanto. papini, i-12: c' è la notte per pensare a tutto il
fronte del signor duca di mantua, c' è stata sì poca manifatura che apena
da alba un nebbione simile laggiù certo non c' era ». 2. spreg.
finiva lo stradone e cominciavano i palazzi e c' era sempre come un fumo dorato e
che sembrava un'altr'aria e uno c' entrava a poco a poco.
bicchieri fornita. sbarbaro, 4-32: c' era una volta a genova...
panettieri. in una bottega nebbiosa, c' è come una lucciola. -privo
per il distacco dalla cugina prediletta: c' era, ma come un male a cui
iii-25-343: dietro la minaccia slava presente c' è il nebuloso e fosco avvenire dell'
: dietro al quadro... c' era attrappata una tarantola che carnò prese
indispensabile, urgente. pascoli, i-241: c' è un superfluo che nella vita è
: vi è anco la povertà necessaria c' hanno i poveri che son nati tali:
affidare all'attendente nemmeno quando l'attendente c' è. -necessità naturale: v
[s. v.]: 'non c' è necessità', diciamo per eufemismo,
peggio che inutile '. che necessità c' era egli che voi vi scomodaste a
gran virtù dell'orazione che, mentre c' inchina a dio..., ci
de amicis, xiii-300: vedi se c' è uno su cento dei necrologisti quotidiani
12-403: prima del gioco euripideo, c' è eschilo, e i misteri, e
. pirandello, 8-727: c' è dentro il pretore e un medico
fa la festa delle lampade? qui c' è probabilmente qualche altra nefandezza che la
figliuola; ah, quella vecchia nefanda c' è ella voluta insaccare a mio marcio
ariosto, 37-71: ben mi duol c' hai troppo onorato boia, / che
elefante] nella coda gli ordinari velli c' han l'altre belve, ma non gli
alla direttrice. pascoli, 1-54: c' è a lucca un negoziante di generi
lucca un negoziante di generi fotografici? c' è modo d'avere il 'telaino'e gli
essenzialità di vita il poeta abbia assunto c' è sempre, d'improvviso, una rottura
giorno. carducci, iii-13-79: non c' è bisogno di apologia per dare saggi
ad amare e reverire la santa scrittura c' induce l'autorità di colui da cui ella
altro e vociferando tutti: ei non c' è nigotta, disse: questo non ci
superficie della terra... quando non c' erano negozianti di belle arti. deledda
: non riarò... quel c' ho perduto, / con tutto il mio
solo per l'operaio in casacca; c' è pure quello in giubba, il negro
r. longhi, 514: [c' è] alquanto di piero, nel modello
., 36 (641): c' era un movimento straordinario... un
.. /... / non c' è per noi, non c'è
non c'è per noi, non c' è per te risposta, / o muschio
ch'eo dico, / se non c' a lo nemico / che m'ha tolta
mi punge a nemico / amor, c' amico / m'è stato lontanamente.
5-92: prima dei fatti e dopo c' è sempre la stessa nenia: l'
, smorzati. ungaretti, xi-276: c' è una strada che ha spaccato le
per le strade, oltre ai fiori, c' è il arlottio che arriva dagli
, del neofeudalesimo industriale, che differenza c' è ancora tra borghese e proletario?
savinio, 2-204: oggi c' è una musica scolastica e una pittura
, del neofeudalesimo industriale, che differenza c' è ancora tra borghese e proletario?
del neòfita. bacchelli, 2-xxii-49: c' erano un po'di tutti, dai
. ungaretti, xi-275: che c' entra il neogotico in questo ottocento
b. croce, iii-25-101: c' è anche una preoccupazione nel jaberg:
; e credo tu possa pubblicarle. c' è un po'di frondeggiamento di aggiunti e
moretti, 1-619: capisce che se c' è qualche cosa che dovrà dividerlo da
5-25: dietro alla formazione del pasolini c' è in auge la retorica detta neorealista.
g. de rosa, 352: non c' è una concezione rivoluzionaria dietro questa '
davanzati, xx-36: si convene a donna c' ha bieltate / modo di veritate /
italia. g. bassani, 5-97: c' erano,... insieme con alcuni
inf., 12-109: quella fronte c' ha '1 pel così nero, /
degli abiti neri una punta di putrido c' era sempre nell'aria. d'annunzio,
divenne paggio 'nero'. ojetti, i-148: c' è un fascista, nero e piccolino
i materassi. bonsanti, 5-20: non c' è famiglia che non abbia ad annoverare
riceverò in giugno. e in mezzo c' è un intervallo nerissimo che coincide naturalmente
nel pensiero castigatore della morte, quanto c' era di stupidamente giulivo. -che
fucini, 544: nel salotto di mezzo c' era lui, il gran cantù,
greve. pavese, 10-58: non c' è più che guardare quel bianco maligno
petronio e la poesia finissima del parini c' è tanta differenza quanta tra le viltà
fra loro, dal momento che non c' è un dio a fulminarli. ma
cui se vasta / la mia persona, c' a governar nerv'à / la nave
mi nerva / a sofrir pena c' ogn'altro divasta. -con riferimento
così scapestrando. montale, 7-311: c' è chi si spinge più lontano e
soffocarono. d'azeglio, 1-56: non c' è da sperare si diffonda negli animi
rovescia addosso. cicognani, 2-146: c' è molta gente, digià: i
in brodo ». pavese, 7-129: c' era dorina che a sentirci chiacchierare di
. d'azeglio, 5-i-103: quando c' entrai [in convento], fanno due
: vi stupirete se nel mio racconto non c' è molto nesso? savinio, 2-30
, 8 (136): non c' è più nessuno: vi ringrazio: tornate
fanno delle carcerazioni. pavese, 7-47: c' è nessuno che sappia dove cercano un
óltre a questo diletto sbardellato, / c' è quel di fare da quel tempo i
buonarroti il giovane, 9-52: e'c' è chi vuol che 'n su la sua
gli altissimi ingegni: e a questi c' invita l'armonia e la misura de'movimenti
lor rappresa. bartolini, 20-78: c' era, sulla foglia, un bruco /
i-582: nasce di sangue netto, pur c' à 'l core, / che l'
, / a cui deu dà la gracia c' al so servir la meta. latini
netto proprio perché si capì che non c' era stato per lui alcun movente di
mara] a bube, a quello che c' era stato fra loro; i ricordi
del tramonto. pavese, 2-iot: c' era tanto sole che non si vedeva netto
tanto sofisticati per mostrare la poca sicurtà c' hanno di rischiarare apertamente un dubbio de le
.]: con certa gente non c' è da levarla netta. -non infierire
corda e mi dica chiaro e netto cosa c' è. tommaseo [s. v
, i-283: all'undici alla fin c' è una chiamata: / la serva e
bacino1, n. io. -non c' è boccon del netto', v. boccone
si chiama limonio e da alcuni neuroide, c' ha le foglie molto minori, più
la neutralità. e per la mostra c' era spazio in ogni villaggio su due palchi
sbattuta nell'albume di uovo: non c' è altro per neutralizzare gli effetti dell'acido
per atomo. bernari, 3-150: qui c' è 12. entom. che è incapace
soprattutto, un animale accomodativo. non c' è turpitudine o dolore a cui non s'
b. croce, iv-2-256: non c' è rischio che, in quella imposta intransigenza
e scioglio come nivi, / pensando c' altri l'aia in potestate! aldobrandino di
sol non la disfaccia: a tutto c' è rimedio. proverbi toscani, 86
la notte era caduta un'abbondante nevicata. c' era un palmo di neve alto sul
sostanze bianche. barilli, i-177: c' era passata la guerra, la febbre spagnola
capuana, 15-239: nel 'giovanni episcopo 'c' è quasi una ebbrezza del nevrotismo russo
san marco. piovene, 244: c' era una luna un po'strana:
aprì e agguantò la grana che c' era dentro, aranfando pure le
che ltiamann avvertiva nella filosofia kantiana, c' erano realmente: dualismo, nichilismo della
delle donne. aleardi, i-xiv: c' era su una nidiata barcollante di villanelle
eredi legittimi non ne ha, ma c' è una nidiata di parenti pitocchi, e
pitocchi, e i corvi passano dove c' è odor di morto. bacchelli, 2-
. moravia, ix-35: « cosa c' è mamma? ». io risposi:
gli s s altri c' han d'amor neente. boccaccio, dee
nente / ver quel ch'io so c' ad amare pertene, / che prendere e
qualche altro maurizio da consolare, non c' è dubbio. pascoli, i-757:
. giusti, i-383: oramai non c' è muro né sasso niente niente celebre,
rinaldo d'aquino, 117: saccio ben c' a molti è adivenuto, / zo
a molti è adivenuto, / zo c' àn detto non à loco neiente.
quella gente. moravia, vii-302: c' era la statua della madonna, di grandezza
a quest'ora ben iscuoprono la nemistà c' hanno meco. maggi, 58:
braccio di saufì per tutta gente / c' ha scritto in su la man: «
metri, e pecorelle e bambini; c' è una fonte d'acqua freschissima più bassa
, 1-75: noe, noe, non c' è bisogno di tanta roba.
come un funghetto sotto una moreccia, c' era il nepotino. 2.
sabbia sbalza. valeri, 3-150: c' è solo una colomba, / tutta nitida
so ch'amor è en fiorusa, c' umqua / no fu odore de speca o
. b. croce, ii-6-99: non c' è, in codeste industrie, impurità
bernari, 4-141: noo! che c' entra quello... sono passati
temer si dee di sole quelle cose / c' hanno potenza di fare altrui male,
avvien po'ch'i'vi vidi: / c' un dolce amaro, un sì e no
ti ricerca. vittorini, 7-252: non c' è che l'inferiorità di non saper
colore e taglio. ungaretti, xi-20: c' è in mezzo alla strada anche qualche
giov. cavalcanti, 1-108: ancora c' è un altra condictione molta nobilitata, non
de'visdomini, 250: voi savete c' amate / gioia di nobiltate / e amorosa
la penna caro, / come nocchier c' à falsa canoscenza. anonimo, 23:
del * demi-monde ', non c' è guanti che bastino a mascherare e
: io non potrò mai amare. c' è qualche cosa di irriducibile in me
.). pascoli, 1-616: c' è in vero da sperare che abbia provveduto
averla per tua sposa brami, / questo c' è sol di mal, qui diace
'n sul noce, pulcin, ch'e'c' è rombazzo: / ecco il fontana
: mancaci noci da balestro, che non c' è una, né maestro che sappia
riparò sotto un nocio a chiacchiere, c' era afa, mi fece bere alla fiasca
giudice in modo nocivo, tra che lui c' è molto infiammato da sé, e
altro mondo. michelstaedter, 647: c' è qualcosa di piu, qualcosa di
si doma / per continuar li modi / c' hanno a dissolver li nodi. dante
, vederla levata! ma che? c' era ancora quel nodo del voto,
spiegate in un'altra, ma che c' è veramente, retaggio, per me,
il carducci e il croce, c' è ancora qualche angolo buio, un
ariosto, 27-102: son cinque cavallier c' han fisso il chiodo / d'essere
umano, la notomia dell'anima che c' informa, la figura della terra che abitiamo
/ che stretto in pochi l'obbedir c' insegni / a sante leggi e con un
calvino, 8-13: fuori della città c' è quel nodo in cui le autostrade
eluso. fagiuoli, 1-4-311: -non c' è altro rimedio: in tempo di
alamanno rinuccini, 1-262: lessandro non c' era, era a arezzo per ragione d'
iii-25-175: a noi, o giovani! c' è da combattere ancora! c'è
! c'è da combattere ancora! c' è ancora da amare! d'annunzio,
. beccuti, i-189: notturno augel c' ha il sole a noia, / si
, tutto fu naturale: lì non c' era politica: era proprio vero che
del nostro presente modo di vivere che non c' è via di fare un buon chiacchieramento
della terra. carducci, ii-6-180: ma c' è il padre giuliani. che fa
/ e vedesi alungare / da cosa c' ama, vedesi noioso / languisce stando sano
altrimenti accordato. garibaldi, 2-185: c' imbarcammo sul brigantino speranza, il di
: anche questa acqua guarisce una malitia c' à nome nolimetàngere, se ne farai
eccessiva versatilità. gramsci, 6-301: c' è sempre un po'di dilettantismo, di
dunque, dee averlo ancora la ragione che c' insegna di fare i titoli. marchetti
le nomora del mandante e del ricevente, c' altrimente non si puote sapere a certo
dir, sène restìo, / però c' avanza quel di ciascuno omo. storia de
nomi, non per ambizione, ma perché c' era un altro del medesimo nome e
borgogna. panzini, iii-572: lì c' era la moglie di gasparo gozzi..
data già tanta mattana, / secondo c' ho sentito da giovanni. rigogli,
giacomo da lentini, n: lo servire c' onn'omo / sape fare non à
, iv-36: non vi è nomenclatore che c' istruisca di pittori sì antichi. b
sta a casa a far le brave c' è tutto da guadagnare, con la
e convenzionali. vittorini, 7-150: c' è una superstizione nominalistica nell'oggetti- vismo
a servi dore / quei c' ha 'n tutto poder, cioè amore.
3-240: a due passi dall'ospedale c' è la cassa di risparmio. sotto il
si dé intendere, imperò che non c' è altro verbo dove si rendano questi
asisi / in voi, bella, c' ho detta. dante, par.,
come spesso altri ingannato avea / la simiglianza c' ha di mia sorella, / forse
in somma / egli ci è e non c' è. salvini, 39-vi-155: le
pascoli, 4-vi: dante! non c' è nome che in italia sia più noto
già, n. 10. -non c' è che dire: v. che2,
che2, n. 2. -non c' è di che: v. che2,
ora noi 'esaminiamo'quello che allora * c' incantava '[nel 'tristano *]
non-carità; nella negazione di sé, essa c' è, ecc.). =
della bellezza. vittorini, 6-231: c' è tanto male nei rapporti tra uomo e
dimenticato. verga, 2-330: c' è lì in un angolo, nascosto,
e al di fuori del quale nulla c' è né ci sarà mai, neppure
e al fine di dimostrare che nulla c' è, sostiene che esso non c'è
nulla c'è, sostiene che esso non c' è perché se ci fosse sarebbe insieme
è ormai inutile insistere, che non c' è nulla da fare. moniglia,
a costui, nonno catone, / c' ha sempre in bocca una rivoluzione.
e nonno del futuro) la storia c' insegna a prevenire ed evitare le pubbliche
non s'intramette se di ciò non c' appartiene al corpo del signore ed al suo
appuntamenti e di trattoria che da studenti c' era parsa u non-plus-ultra del vizio.
/ forse eh'è 'l non-potere, / c' ha alquanta gelosia. dante, purg
atmosfera, la biosfera, ecc., c' è la sfera dell'uomo pensante,
9-203: a un passo da sant'attanasio c' è... la cuspide della
me e lei, secondo lei, c' era soltanto una diversità di carattere,
norma agli angeli alti e chiari, / c' a rinnovar s'impari. mascardi,
, se fanno / cosa mal fatta, c' han li dèi per norma.
segue il suo poema, / dove c' insegna la beata norma. giusti, 4-ii-
borgese, 1-236: sul suo scrittoio c' era una lettera a macchina: 'questa
studi). serra, i-303: c' è anche che in provincia le normaliste
andavano le cose del mondo, che cosa c' era sotto quell'apparente normalità nelle strade
della persona. gobetti, 1-i-649: c' era un'esigenza prima, insopprimibile nel
stuparich, 5-433: nel mondo c' erano milioni e milioni d'esseri che
10 cargo / in dritto amor, per c' ogn'altro dicima. cicerchia, xi
animali parlasse, / uccli, pesse, c' onomo entendesse / que vita fanno e
papa aveva minor voce in capitolo e c' era perfino chi si recava in piazza
e libertà di chiacchiera, e se c' era vietato di porre in carta nostrale i
1-1-27: messer, acciò che non c' incresca la via, montate in sul
sullo spiazzo, davanti al ponte, c' era un somaro grigio... carico
la tua pace, / poi c' hai pietà del nostro mal perverso.
il posto, -spiegò riccardo. -non c' erano le nostre orme. -con
della casa, 5-iii-154: il vangelo c' insegna che noi amiamo il prossimo:
è così per tutti quanti. che c' è sempre qualcuno che si mette di
quello che io volevo, acciocché meglio c' intendessimo. b. cavalcanti, 133:
valore? gozzano, i-1273: non c' è più: è come se fosse
, facendo l'indiano, e notano chi c' è e chi non c'è:
e notano chi c'è e chi non c' è: quando poi tutto è finito
il cerchio più interessante, specie dove c' è una donna notevole. 6
nostre ruine \ tassoni, 9-74: poi c' ho soddisfatto al tuo desìo / e
ho avuto tempo di sentirne programmi. c' è il notiziario, la politica, la
/ temendo de'prìncip'e sacerdoti, / c' ordinato avien lor consiglio stulto / di
una sera / lo cercano: non c' era / più. dov'era? d'
tale altura al tempo de la estate non c' è notte, e, se glie
notti senza luna e senza stelle non c' erano altri lumi a rompere le tenebre
. bernari, 4-184: di qua c' era la notte degli uffici cittadini -lampade
, per confessione dell'uomo religioso, c' è della luce e delle tenebre, e
aprire. pea, 7-98: sul montante c' è un nottolino di legno che può
. pavese, 10-99: a volte / c' è lo sbronzo notturno che attacca discorsi
ronzano intorno. bozzati, 1-19: non c' erano lumi, neppure voci di uccelli
. vittorini, 7-229: l'innovazione che c' è in questi autori italiani rispetto al
in senso assoluto o relativo; che non c' era, non esisteva prima (con
superar bisogna. 3. che c' è, esiste, sussiste da poco;
fiore d'ogni amorosa, / bionda più c' auro fino. rinaldo d'aquino,
rinaldo d'aquino, 99: li piace c' avanzi suo valore / di novello cantare
fructo / sedici vizi fra gli altri c' ho detti / quando l'antico metti
è un bel mese dell'anno / c' è le foglie colore di terra e le
le nebbie al mattino, / poi c' è il sole che rompe le nebbie.
fare un po'd'esercizi spirituali! e c' è quell'interruzione così noiosa! così
): tu puoi vedere, quando c' invécchiamo, né marito né altri ci vuol
: presto vi verrà una gran novità; c' è un giovane che vi vuol male
un giovane che vi vuol male ma c' è un vecchio signore che vi protegge
ingenua. buzzati, 6-52: non c' erano 'entraineuses'. ma certo le
a gridare che siamo troppe, che non c' è più posto da respirare,
: -vedrà che faremo caccia. quando c' è un novizio, gli tocca sempre il
al tutto di nome e titolo prive, c' è parso le novelle de'novizi sieno
, noi si dice novizza la fidanzata quando c' è il consenso della famiglia.
: di sposi novelli della cui contentezza c' è dubbio che duri. e d'ogni
furie: -o dea, per certo / c' inviti a nozze mentre ciò comandi.
nozze e i savi se le godono: c' è sempre chi approfitta delle iniziative altrui
. e. czechi, 7-84: c' era una moltitudine di nubi, basse e
! esclama la checchina... c' è forse qualche nube per l'aria?
. ferrari, 78: in qual modo c' instruisce egli [petrarca] sulla direzione
fatuità indelicata. bocchelli, i-146: c' eran dei momenti in cui riconosceva che
a lampi e sprazzi / e ora non c' è più spazio / per la specola
trovollo nel letto da finire, / sì c' allor non pensò più in quel nubito
sapeva che in fondo alla sua anima c' era un nucleo di tristezza che non
quell'isola. pascarella, 2-261: c' era un nucleo di persone che coltivava
bosco disombra / per lo tempo c' ha averso / in mantenello perso, /
queste estive fortificazioni del nudismo, dove c' è un po'di sabbia cristallina, le
nugole omicide. faldella, iii-60: c' era una nugola di dame e di
sempre dì chiaro, e mai non c' è nugolo né piova né alcuno turbamento
son perle secondo la qualità della rugiada c' hanno ricevuta: se la riceverono pura,
le case. pavese, 10-134: non c' è cosa più amara che l'alba
potesse paragonare un'altra. ora, non c' è cosa che si possa paragonare al
fu un'impresa da nulla, perché non c' era sorveglianza. -estremamente
, ii-15-272: gratta gratta anche in lei c' è il consorte. non per nulla
-nulla più: questo è tutto, non c' è altro (e serve per circoscrivere
. carducci, iii-23-261: nulla di nuovo c' è sotto il sole e in arte
sotto il sole e in arte non c' è progresso. -o cesare 0
, / che sebbene per or non c' è miracoli, /... /
commedia '. idem, iii-16-128: c' è un poemetto epico (nulla di meno
era impaziente, andava di prescia: c' aveva da fare, lui, mica come
nudità individuale. carducci, ii-9-244: c' erano uffiziali di tutte le armi, giudici
, 28: nulla donna vio / c' agia tanta adorneze / che, per
m. hai veduto che tre volte c' è dentro m. racogliendo insieme ogni cosa
anche fig. fam. 'non c' è da ricavare un numero ': da
, 16 (287): « cosa c' è ancora? ». « c'
c'è ancora? ». « c' è che ier sera o stamattina che sia
a negozio? ». « no, c' è un commesso, uno sfaticato numero
, lì con la sua ròcca, / c' era a vegliarla. s. ferrari
alza da tonda; / e, poi c' ha scorto ov'e sicuro il lito
a braccio. cinelli, 2-141: lì c' è una corrente tradi- tora, che
12 (214): « ecco se c' è il pane! » gridarono cento voci
. iacopone, 1-51-65: ciò c' ò veduto e pensato tutto è feccia
devono eser citarsi da quelli c' han da professar la soldatesca. a.
semplicità: « sapete che nuova c' è? mi avete seccato tutti, arrivederci
pavese, 5-79: sotto la tettoia c' era il biroccio verniciato nuovo.
naviganti e 'ntenerisce il core / lo dì c' han detto ai dolci amici addio;
14. che costituisce una realtà che non c' era, non esisteva o non era
espressioni interrogative o negative (come che c' è di nuovo, nulla di nuovo,
entra in una bottega: domanda che c' è di nuovo. c. bini,
325: o dunque, mamma, cosa c' è di nuovo? -sostant.
l'arsa cucina. pascoli, 209: c' è qualcosa di nuovo oggi nel sole
rinnovamento continuo; sì che per essa non c' è mai altro che il nuovo.
biancospini! moravia, i-355: non c' era nello scompartimento di quel treno leggero
questo è mistieri a tutti gli animali c' hanno vita, cioè d'avere bocca,
/ ha udito ragionare alla doana / c' ha còlto paparana un calafato / che l'
per divezzarlo, la ma giù c' erano alberi immensi con le foglie lucide e
[il falcone] s'accorge che c' è del nutrimento nella mano che lo tiene
, lx-3-216: amore..., c' ha l'ali, non teme di
. moravia, ix-177: verso mezzogiorno c' era come una schiarita ma insufficiente,
cielo delle nuvolaglie, se il temporale c' è già stato, quelle nubi ancor minacciose
un lago e più in alto sulla sinistra c' è una grande nuvolaglia di acidi e
, senza passione, senza pregiudizi, c' è da tirarsi addosso un nuvolo di seccature
e ballando. pananti, i-131: c' è un nuvolo di gente, una
severo? borgese, 1-234: sui carri c' erano tubercolotici di guerra, mutilati,
le possan dare; e se c' è chi ardisca dire che anche in queste
in circa. calvino, 6-175: c' è sempre un uomo dei 'gap',
pazza lei o pazzo lui; non c' è via di mezzo: uno dei due
febbre che rattristi le stelle, / c' è chi come te attende l'alba /
nel deserto. savinio, 12-93: c' è dell'alfierismo nella * norma
cosa di risplendente. tècbhi, 9-225: c' era nella voce di giorgio..
dell'allegria. pratolini, 8-280: c' era questa sua naturale solarità, questa
che alla vanga non cedono, non c' è verso a ridurli obbedienti. d'annunzio
con un plico per il padre guardiano. c' è dentro l'obbedienza per fra cristoforo
amicizia ci obbligano a compiacere a chi c' invita. brusoni, 311: veduta
degli emigranti. gramsci, 12-198: c' è un certo apparato amministrativo, scuole
, per adempir le vostre obbligazioni, c' è chi ve lo darà infallibilmente,
a sapere e credere, il rimanente non c' è obligazione (generalmente parlando) di
sul lungo mallero, in quel largo, c' è l'obelisco di pietra grigia che
per eccellenza. gobetti, ii-229: non c' è critico che abbia rinunciato come lui
torna in sanare, / lo male c' à passato / e lo gran travagliare
, i-570: voi [amor] c' ardir il meo prenda coraggio / ogni mettendo
no mi agiate 'n obria, / c' avete in vostra balìa / tutta la mia
fructo / sedici vizi fra gli altri c' ho detti / quando l'antico metti /
credo for la 'ntendansa / dei più c' àn ditto c'amor bene à spento,
la 'ntendansa / dei più c'àn ditto c' amor bene à spento, / né
quella ora / ch'io raquisti lo tempo c' ho perduto / e metta 'n obrianza
[la donna amata], ublio zo c' ò pensato. anonimo, i-506:
-che ciascun ch'è nato / par c' obbriato -aggia 'l sommo sire? fiore
sire? fiore, 109-9: que'c' ha gran ricchezza, sì oblia /
aqua foss'assiso / ed incarnato ciò c' allor mirao. = probabilmente dal
lor. sanminiatelli, 11-193: ora c' era, in più, la ghigliottina di
non usuale. zena, 1-499: c' era affinità d'anima tra queste due
or m'à amore apagato, / c' oblito l'agio e dillet'ò glazito.
35: folle fora mettendo in oblire / c' almen per suo vestire / nonne tenesse
. p. levi, 2-56: c' era una eolipila in stile secessione,
della sua ocaggine. cicognani, 13-623: c' erano invitati: due vezzose donnine d'
. tecchi, 12- 122: c' era in tutto il loro atteggiamento una passività
; episodico. vittorini, 5-60: c' ò forza, nel libro, e c'
c'ò forza, nel libro, e c' è efficacia di rappresentazione, ma l'
1-xxvii-220: navigò tosto a quella volta ove c' era occasione di danneggiar la città.
gran parte de 'la bufera 'non c' è niente da aggiungere a quanto
occasione di peccato è quel pericolo che c' induce a peccare. se induca frequentemente,
fine. leopardi, i-72: non c' è un libro francese dove non troviate a
al collo. verga, 4-102: c' era un'occhiata di sole che spandevasi color
ragazzoni, 3: le notti che non c' è la luna, / le lucide
fra giordano, 7-416: vedi la nave c' ha i molti remi, carrucole,
che mai. carducci, iii-27-145: c' era lì un paio di casette,
nulla, ma però... / c' è sempre di sopra una stella,
guizza. pea, 3-13: non c' era che un faro sopra un picco
e'non hanno picchilo, e ancora non c' è niuno occhiello. burchiello, 89
pien d'uc- chielli / e non c' è sì fresch'uovo che non guazzi.
ge guarda adesso, / et o'c' abia 'l dolor, la man ge ten
begli occhi che lucesser mai, / c' ho perduto, mi fa parer sì grave
gli odi e sorrise, / sì c' à morte mi mise, / come lo
mise, / come lo badalisco / c' ancide che gli è dato. g.
: paolo portò gli occhi al giardinetto che c' era lì davanti, tra 1 palazzi
sia presso pel trist'occhio / c' ha '1 comparone e 'l mio ridolfo lotti
abbiamo i difizi a du'occhi (c' è due strizzatoi o strettoi): ce
da una parte del cortile... c' erano quattro acacie molto frondose, sicché
>i notte, nsul lavoro, non c' è altro occhio che quello delle stelle
, che si fa d'agosto. perché c' è poi quello a occhio aperto,
carcere. bacchelli, i-302: non c' era occhio di portico e sottopassaggio e
pesco, bisognano otto cal- cole. c' è l'occhio di pavone che vuol un
di qualcosa. ghislanzoni, 17-23: c' è bisogno che altri lo dica? basta
l'occhio e cercavo il letto: non c' era letto ma un gran materasso buttato
alfabeto leggibile, imparavo che a kiev c' era il colera. 2.
, del neofeudalesimo industriale, che differenza c' è ancora tra borghese e proleta
gobetti, 1-i-207: nella concezione marxista c' è la possibilità di superare fecondamente l'
nordamericano. ungaretti, xi-20: c' è in mezzo alla strada anche qualche
8-343: se vuoi lavarti, lì c' è soccorrente. bocchelli, 2-40:
: nel mezzo di questo grande caffè, c' è una grande scala di legno coperto
schifo benissimo proveduto per ogni occorrenza, c' incamminammo con prospero vento verso corinto.
tutto avea occupato la republica e non c' era più speranza di libertà, si
di dolcezza. térésah, 2-165: c' era una volta un vecchio libro santo
). santi, i-187: c' imbattemmo in qualche pezzo di una pietra
con grande onore / e gran beltà c' affina caunoscenza, / odia umiltà c'adorna
beltà c'affina caunoscenza, / odia umiltà c' adorna la piacenza. francesco da barberino
. b. croce, iii-22-175: c' era... l'altro domma dellodio
credere: che volete? 'non mi c' entra ': l'ha detto colui,
esclamative). bonghi, 1-201: c' è niente di più squisito di questo
è nel cinquecento. no davvero; c' entra il seicento. oibò, finisce nel
piccolo antonio, con un gesto dove c' era quasi della ripulsione, come se
quanto firenze sia mutata e deturpata, c' è sempre in qualche angolo aria e
, 12-359: in tutta questa composizione c' è un rigore scolastico, una secchezza da
lo sapevo. ma non sapevo che c' entrassero i corni dei becchi. essi mi
i-547: fresco giglio, odorosa / più c' ambra o moscato, / tua freschezza
, 3-198: sulla tavola bianca / c' era il pane odoroso da tagliare.
; ed era somigliante al cavallo; c' avia il capo nero e nel mezzo della
. c. arrighi, 4-216: c' è a milano un proverbio che dice:
abbracciavacca, xxix-26: non veggio offensa, c' om possa mendare. dante, par
bar illi, 5-76: dietro il monumento c' è il verde degli eucalitti, e
con sembiante offeso. svevo, 1-93: c' era in lui qualche cosa di offeso
darmi una breve licenza. -proprio ora che c' è tanto bisogno di lei? non
dell'oggettivismo greco. vittorini, 7-150: c' è una superstizione nominalistica nell'oggettivismo ingenuo
vittorini, 7-229: l'innovazione che c' è in questi autori italiani rispetto al
si prescinde dalla mente soggettiva, non c' è che il solo oggetto assoluto,
cos'è nato? pascoli, 209: c' è qualcosa di nuovo oggi nel sole
floridi. saba, 22: mamma, c' è un tedio oggi, una sottile /
d'oggi, / però che chi c' è oggi / non ci sarà istasera.
ombra? gozzano, i-386: non c' è altra salvezza che uscire dall'albergo senza
... che io m'avanti c' ami, / c'ogn'omo s'avanta
io m'avanti c'ami, / c' ogn'omo s'avanta c'ama. latini
ami, / c'ogn'omo s'avanta c' ama. latini, rettor.,
: per ogne gocciola d'acqua, c' ha 'n mare, / ha cento mili
da lentini, 6: la nave / c' a la fortuna getta ogni pesanti.
raccontava mio padre, che in germania c' era stato anche lui, ma in
sì com'scrito s'acata, / c' ognuncana dol ^ or eia ven9o e trapassa
adornessa - messa - con piagenza, / c' ognun che i ensa -sens'à -per
bieltate / sovrana in veritate, / c' ognunque donna passa ed àve vinto, /
piè del casentino / traversa un'acqua c' ha nome l'archiano, / che
: - ohilà! - gridò - c' è nessuno? -come formula di
luce a me di visione, / c' era un'oleografia: napoleone / rimo
muro, da una parte del lettino, c' era da vede un'oliografia molto bella
; ovattato. barilli, 5-5: c' è una specie di lamento che odo soltanto
1-58: forse forse dentro le buste oleate c' era qualche rarità, ma non avevo
determinata società. magalotti, 20-90: c' è qualche dama, e sento ancora
levati dalla mitologia, in modo che c' erano apollo e priapo, vulcano e
sulla lista, accanto ai nomi olimpici, c' erano gli indirizzi. -sostant.
benedicendoci / dal suo divano, / c' insacca al circolo / a mano a mano
». come un topo nellolio, corradi c' era cascato. -cadere l'
/ e'si par ben che non c' è più rinaldo: / ch'e'ti
e isacco. bacchelli, 18-i-590: c' ero anche quando abramo stava per sacrificare
alla ragione. carducci, iii-16-304: c' è tra i sonetti del parini di
. landolfi, 8-133: che cosa c' era di comune... tra i
e a me nemica stanza, / colli c' hanno imparato per usanza / a farmi
più oltranti della francesca di dante non c' impressioni più che tanto. = dal
concesso. vittorini, 5-208: non c' è nessun autore ameri cano
disse a rinovardo: -oltre fa quello c' hai detto di fare. pulci, 6-41
istinto m'aveva avvertito che qualche cosa c' era, qualche cosa di oltreumano,
abitarono. girolamo leopardi, 2-82: c' è ora una manetta di sensali, /
di dante alighieri, nostro concittadino, c' insegna nella sua 'divina commedia '
. pirandello, 8-72: un altro c' era, un omacciotto biondo, dalla faccia
. g. raimondi, 2-297: c' era della miseria, non bisogna vergognarsi.
). scroffa, 46: io c' ho consumpto più oleo che vino / in
: il miagro, l'umbella, e c' è anche lo psillio - aggiungeva come
un colore. serra, iii-333: c' è una nuvoletta in questo cielo ardente,
, sì, forse un affanno / c' è, l'ombra di un palpito,
e nell'aspetto di don gaverio non c' era ombra di simulazione. guglielminetti,
5-147: come siamo morali! non c' è insulto, non c'è dolore,
morali! non c'è insulto, non c' è dolore, non c'è infamia
insulto, non c'è dolore, non c' è infamia che ci risparmiamo l'un
terra d'ombra. soffici, v-6-130: c' erano sopra alcuni pochi cumoletti di colore
/ più pel poeta, ma non c' è un'ombratile / materia da cantar,
volto bruno di lei... c' era una gentilezza non meno sorridente, ma
. verga, 1-150: sul davanti c' è una piccola spianata e un gruppo di
: due alberetti sempreverdi ad ombrello che c' erano sullo spiazzo davanti alla casa.
, 94: fra monti poi non c' è fiumana o mare / che dar potesse
, eh'è zoppo, al dio c' ha tale. -che ha tonalità
dei trapassi taciuti (sottintesi), non c' è da capir nulla né dell'arte
se intendi. amore, / quel c' hai negli occhi, il qual mi fa
omè omè, / amor di dio non c' è. -in unione con un agg
. faldella, iii-63: nelle steppe c' erano delle mandre di bufali cornuti,
silenzio'. e. cecchi, 6-163: c' è la gran rete d'interessi
patriota, carbonaro no, perché qui c' entrava il punto d'onore, la
, non reagiva ai suoi ardimenti, c' erano però sedute dirimpetto altre persone che
: sapeva che dietro la maschera nera c' era zia martina dejas, che l'odio
lacopone, 1-35-56: vedite li periculi, c' ò breve 'nco- menzate, / che
commodi e lussi: / anche pel popolo c' è gli omnibussi, / che non
possono convivere / rosolacci e lattuga / c' era anche un pappagallo sul suo trespolo
gioco / de loco -altro che quello / c' al cor piacesse e abella. bonvesin
omim. ogni omo porta rarmamento. c' era il brigadiere con quattr'omini.
non volendo, il nome. 'c' era una volta un omo 'un omo
vi cerca '... 'c' è forno': parlando d'un superiore,
amor non vole ch'io clami / merzede c' onn'omo clama. chiaro davanzati,
lentini, 17: avene tuttavia / c' omo s'orgoglia a chi lo 'ncontraria.
/... / quanno iubel c' è aceso, / sì fa forno clamare
. stuparich, 1-132: l'arpione c' è, l'ho portato io, -disse
lampi e sprazzi / e ora non c' è più spazio / per la specola.
'. pasolini, 8-127: se c' è omologia tra struttura sociale e struttura
congetturai... che i pittori omonimi c' intralcin la storia di questa scuola.
avvicina. comisso, vii-137: presto c' investì il vento di scirocco con la
se l'impeto e diluvio della fortuna c' interrompe la via, se la mina
anonimo, 1-614: « la tema, c' ò di voi, parer ve '1
/ altro far non ne potia, / c' a la nave li fui fato /
doria o semprebene, 435: quella c' avanza giacinto e smeraldo / ed àve le
/ und'eo non trovo loco, / c' amore m'à conquiso, / tolto
la strada era invasa dalla nebbia, ma c' erano ancora spiragli e ondeggiamenti.
considerare la creazione dal nulla, tuttoché c' immaginiamo dio per un essere infinito,
24: al di là delle gialle colline c' è il mare, / al di
, ondeggiante e carezzante come tonda, c' era sempre la minaccia del gelo inaspettato
pino e di qualche pioppo, non c' erano aperture di sorta. pascoli,
suono. gnoli, 1-213: non c' è vento, / c'è una soffocazione
1-213: non c'è vento, / c' è una soffocazione / senza movimento,
ora s'era aperta, e nel cielo c' era ancora un po'di chiaro,
sera per la mattina; ma adesso c' è l'ondulazione permanente che dura anche sei
. francesco da barberino, ii-44: c' è una donna ch'ha nome onestate
levano le mense prima del solito e c' è chi propone alcuni giochi di società per
, 8-1-8: etica, la quale c' insegna governare noi primieramente e a seguire
g. bussarti, 5-231: non c' è nulla più dell'onesta pretesa di
.). viani, 13-466: c' è rimasto [di shelley] il monumento
non vole ch'io clami / merzede c' onn'omo clama. elegia giudeo-italiana,
quista cosa mi tegno contente, / c' acerba mi trova omni mio inimico. g
tenebria, / e 'n onne tenebre c' è dia. guinizelli, ii-411: la
idem, 71-41: donne senza sonnia, c' ha veretate d'onnia, / c'
c'ha veretate d'onnia, / c' ha reposato el core ne lo divino
secondo termine ['umoristico [], c' è il bisogno di distinguere il '
forteeuerri, ii-246: quando di sperar c' è men sembianza, / 1 onnipotenza allor
. de sanctis, ii-15-207: non c' è qui alcuno, o signori, il
onnisciente o poco meno, non c' è terreno che non calchi. moravia,
ecc.]. moravia, 14-46: c' erano due specie di onniveggenze: la
efficaci. tecchi, i3'i°5: c' era alle origini prime di quel suo operare
in cielo ed in terra, né non c' è modo d'investigare le maravigliose sue
d'operazioni. pasolini, 13-125: non c' è più una scintilla sola dello spirito
, 6-198: mi accorsi subito che non c' era più nulla da fare. era
tutto, non conviene però che tali illusioni c' impongano e ci guidino a credere eh'
marco leccio. -qual altro zar c' è? vuoi che parli di quel nasone
la necessità di attenersi a quello che c' è, a quello che si vede
purghi il femmineo sesso; quella fìuonia c' ha virtù di ristringere il sangue alle
croce, iii-14-61: nel 'morgante 'c' è dell'altro: le fantasticherie e
, / sì come mostra l'asempro c' ài dato. testi fiorentini, 82:
sto che buon pregio vuol seguire / convien c' apprenda retto iudicare / ed in bel
oppone. bette- ioni, i-170: c' è un amico mio che a te mi
sì calva- to? / non te c' è opporto più spicciatura. idem, 55-11
già pubblicato. barilli, 5-210: c' è la chiesa protestante, costruita al di
oposito rivegno, / cagion n'è sol c' ho di veder vaghezza / lo 'ngegno
in sulle mosse, dicendomi che non c' è bisogno di far questa ricerca.
affare delle precedenze prende brutta piega. c' è manifestamente un risveglio di spirito oppositore
e sproporzionato. borgese, 1-174: c' era un gran buio nelle stanze, fin
pirandello, 5-47: largo! che c' è? mi lascino vedere eh!
... in quelle occasioni dove non c' era pericolo; neltopprimer cioè, e
de'tanti altri appetiti ed affetti che c' intorbidi o stracci l'animo ovvero che
: non sono mancati de gli eretici c' hanno voluto bestemmiar la vergine e oppugnar la
b. croce, iv-12-150: non c' è opzione da compiere tra il bisogno
2-292: nel contratto... c' era, naturalmente, una clausola che
3-352: sulla tiburtina... c' era più traffico e ingorgo di macchine
-ore vuote: nelle quali non c' è alcunché da fare. pratolini
quando la passione chiude gli occhi, non c' è rispetto che tenga. poveri noi
noiosi, / riposomende a l'ora c' a voi piaccia. -all'ultima
, 1-84: dunque merzé, pella virtù c' avete! / non vogliate ch'i'
gli si poteva dire: che bisogno c' è di scegliere? l'uno e l'
ostacolo o la difficoltà principale, non c' è più nulla da temere.
giacomo da lentini, 6: vorria c' or avenisse / a lo meo cor
ch'io ti porga / d'alcuna gente c' ha nom risal titi,
(303): veramente, ora non c' è ricerca d'operai; anzi,
salva lo vescovo senato, lo mellior c' umque sia nato /... ora
qualche smorfia e or poi / che c' è di mezzo il santo sacramento / e
. subordinata. soffici, v-1-357: c' è il dottore impippiato di nomi e di
ed oracoli ed echi ed ampolle tutto c' è in queste ecloghe del calmo. pascoli
ascoltatrici]. cassola, 3-168: c' era molto fermento in giro e una sera
. verga, 3-111: alla spezieria c' erano i soliti sfaccendati, che si
. carducci, ii-15-275: non c' è cortesia che mi obblighi di mancare
recato. alamanni, 240: quel c' ha moglie / ha più conforto, chi
marci e degli orbi,... c' era l'uomo, cioè l'artista
animai, se non la testa, / c' ha gli occhi e i denti fuor,
sobrio. montale, 3-146: c' era un giardinetto con lampioncini alla veneziana,
delle orchestrine sussultano. pavese, 9-38: c' era un'orchestrina e qualcuno ballava.
vede là: nell'anfiteatro della valle c' è ogni qualità di verde. ci sono
trasporto). cantoni, 349: c' è un treno, detto orientale, che
5-213: noi batteremo alla prima porta che c' incontra e saremo sicuri di trovare un'
. leopardi, i-662: non c' era popolo colto a cui l'orientalismo
poetica italiana. papini, ii-335: c' è [nel mio libro]..
.. / e insomma ciò che c' è, / ogni cosa terra egli è
tornano innanzi. tecchi, 13-105: c' era alle origini prime di quel suo operare
tutte le cose create, e questo c' insegna le acque passate per tutte le
/ dice: « fratelli miei, qui c' è del male ». 5
percnoptero, che si chiama anche oripelago, c' ha la forma di avvoltoio, con
, 5-224: nella stanza da pranzo c' era un oriolo col cuculo che dal suo
l sol tramontando con due moti contrari, c' è un momento nel quale ambedue questi
, uniformità. savinio, 12-179: c' è ancora in questa musica, oltre
, 11- 168: direi che c' è in guido un'altra cosa: un'
.. scomparso dall'orizzonte e non c' era motivo di sospettare che la laide
sia molto rosa all'orizzonte, non c' è tuttavia tanto nero. guglielminetti, 60
è aperta: spalancata. in mezzo c' è uno spazzino municipale. sulrorlo del
m'hanno fatto vedere una pietra, c' è un piede incavato...,
è un piede incavato..., c' è la stampa..., forma
specchio d'acqua sotto la lanterna, c' era sempre, ormeggiato a una boa
v'ha un buon approdo e non c' è di mestieri l'ormeggio, nel
che 'l caldo. bizoni, 157: c' era il duca di vandomo, suo
le grazie, di venere compagne, / c' insegnino ad ornare ogni nostr'atto,
una buona idea. guardi la lista. c' è un'abbondante scelta. il signor
aggiungonsi i fregi dell'arte, e c' è un po'di lusso, che
ricordare l'ornitorinco nella cui struttura non c' è 'logica '. bartolini, 3-70
maestro francesco, 306: non dir, c' anzi è lo paragon d'amante,
serv'i'resto * / piò puro c' oro matto. cellini, 702: si
ricordando che scoprivo il tanto oro che c' era nella mia bocca e restai a
gorgieretta. saba, 36: dove c' è tanto vino e tanto pane, /
in su porta / ha d'oro que'c' ha aperta già la porta / e de
, buzea, tutte città superbe, / c' hanno d'altre città tutte corona,
. cassola, 6-100: qui non c' è un'ombra a pagarla oro.
oro. michelangelo, i-4: quel c' oro filato si domanda * / le
. salviati, 19-46: -umbè, che c' è di mal? di', via
via; / -e che? e'non c' è mal nessun che possa..
dell'orpello. leopardi, 695: non c' è dubbio che, paragonando lo stile
, di braccialetti, di orecchini, non c' era orpello né straccio che le sembrasse
e arte, / questi chi son c' hanno cotanta onranza, / che dal modo
più di nessun core, / per c' ami la megliore e la più gente;
come va? orrendamente dicesti ma certo c' è chi sta peggio. -disgustosamente
falcone: / che l'uom, c' ha la ragione, / spesso non pure
non sarammi inutile. carducci, ii-4-43: c' è quassù il fanfani, a grande
uscir di sangue / luride gocce. gemelli c' areri, i-iv- 350: havvi
minestra... non vedete? c' è dentro un capello... che
, 2-31: fra le sue armi non c' erano solo il pugnale, le '
, un po'misantropo, ma non c' è nulla che mi ammansisca più di una
osceno. ottonaio, 73: qualcun c' è c'ha preso / orsi e bertuccie
ottonaio, 73: qualcun c'è c' ha preso / orsi e bertuccie,
di fetido odore e ritrovasene di quella c' ha nelle frondi una machia di latte
perché te ne approfitti così, che c' entro io? mi rivolti in ortiche
: « entrate lì, e vedrete che c' è due panche ». leopardi,
dalle avventure e sventure del secolo non c' è altro riparo che nella via dell'
orti vivaci, / in cui la solitudine c' addita / dell'alme in terra una
di ortoepia e ortofonia. in paradiso non c' è bisogno di parlare.
, 7-94: nell'alta stagione invernale c' è chi ama imbacuccarsi di pelo, porre
in ortopedia. ungaretti, xi-18: c' è con noi una signora svedese, e
ca dicono in lor ditti fermamente / c' amore à deitade in sé rinchiosa; /
accorgerete un giorno se sotto il verismo c' era soltanto l'oscenità. nencioni,
oscene. cassola, 2-514: sul muro c' era una parola oscena scritta col carbone
così indipendente da spiriti faziosi che non c' è da temere oscuramento alcuno alla verità
la salvezza dall'esterno, e non c' è oscuramento più grande. -degradazione
le finestre degli uffici? - non c' è nessun lume negli uffici.
svanivano. moravia, xi-348: non c' era nessuno, salvo, a mezza
. annottare. giacosa, ii-333: c' è ancora un barlume di giorno. è
male di qualche umor malinconico, cioè c' ha piacere di star solo nella
; / ergi la nera obscura / c' ha nome lupo e cura. dante,
lemene, 1-35°: quelle perle, c' hai nel seno / così bianche e così
-e d'ogni buon bestiame, / c' è dell'ossame -e della robba grassa.
scuola, specialmente dagli anziani, non c' era da apprender altro che il modo di
che veggiamo nelle due monete, non c' insegnano se non qualche ossequio de'cittadini
il più osservabile, o, almeno, c' è più campo di farci sopra osservazione
ad un cantiniere. ungaretti, xi-18: c' è con noi una signora svedese,
una perpetua vedovanza. carducci, iii-14-209: c' è tra egle e le ninfe
con piena certezza che... non c' e governo possibile che non sia imperfettissimo
e penetranti. ungaretti, xi-191: c' è una allegoria come c'è in
xi-191: c'è una allegoria come c' è in tutta la grande pittura italiana,
fate uno sforzo per non guardare dove c' era il ginocchio. 3.
scandalo... all'unica finestra c' erano aggruppate tante donne coi capelli scar-
»... « sì, ma c' è uomo e uomo. questo qui
, 17-114: sotto a questo verde tenero c' è il sasso, c'è la
verde tenero c'è il sasso, c' è la brughiera, c'è l'anima
sasso, c'è la brughiera, c' è l'anima ossessa di questa terra
ingegner martelli non era in casa. c' era la moglie, una donna ancora giovane
che fanno le ghirlande; il secondo, c' ha le foglie acute, chiamato ossitrifiuo
papini, ìv-147: nella 'commedia 'non c' è soltanto la struttura e non c'
c'è soltanto la struttura e non c' è soltanto la poesia, ma c'è
non c'è soltanto la poesia, ma c' è anche un sottosuolo invisibile che ospita
! moravia, 21-323: la figlia c' è, è desideria, ma de-
gran parte de 'la bufera 'non c' è niente da aggiungere a quanto si
noi comuni i guai: / ognuno c' è per tossa e per la pelle.
parola con questi figliuoli; ma poi c' è la pace, per grazia di dio
pace, per grazia di dio; non c' è né spina né osso.
., 34-65: de li altri due c' hanno il capo di sotto, /
s monte, i-xi-6: mirate ciò c' avenire / potè di vostro schernire /
in perige; / salse nel mondo c' ha le gran pendige, / con guglielmin
5-83: per l'aria di nuovo che c' è nei manicomi, cherulino fu messo
a san bernardino. jahier, 3-37: c' è la tenda spiovente fino al suolo
aria esterna eli penetrar nella stanza; c' è il pendone e le fiancate particolarmente
-impiccato. sannazaro, iv-65: par c' al vento movasi / la trista filli
, 18-154: sulla dolina di loquizza c' era una catasta di cadaveri, una
; nel signif. n. 2, c' è l'allusione all'inganno ordito nei
tra le frasche che l'uccello passando c' infili il collo e ci resti preso
i clienti non difettano neanche li: c' è una vecchia, alla custodia dei
e volatile. cassola, 5-26: neiraria c' era un penetrante odore di pece.
della vita spirituale. serra, i-326: c' è... una intenzione di
nella sua camera d'ammalato, perché non c' era sole per tanti altri nelle miniere
da noi. silone, 8-202: c' è un mistero della chiesa che la nostra
la fiducia, senza di cui non c' è penetrazione spirituale. serra, ii-282:
penetrazione e descrizione di tutto quel che c' è più brutto e triste e miserabile nella
ò penitenza, / lo vostro amor c' avea vi radomando. fiore, 126-10:
in forte penitenza / i be'sembianti c' altra mi facìa. chiaro davanzali, 29-8
ed inoia ed affanno aquistato, / c' un ricco per ragione / poi che
, 4-1-67: che dee fare la donna c' ha figliuoli d'a- volterio?
opere consiste il pentirsi davvero, che c' è dappertutto la misericordia di dio. tommaseo
, sìe / con du'scontrassi, c' avevan per druda / madonna povertà e altresìe
, xcii-11-230: per la smisurata forza c' ho in questo mio braccio, [la
.. pesci di corpo largo, c' hanno quattro penne, due nel ventre e
la penna caro, / come nocchier c' à falsa canoscenza. -fare una
gli occhi il volo / la fama c' ha mille occhi e mille penne.
bernari, 6-154: in quella stanza c' erano, oltre ai liquori, tante altre
. alberti, lxxxviii-1-122: mastro pier, c' ha marcio el collaretto, / non
barbaro, 462: sopra 'l catino c' è una penola come un tramoggio riverso
verbo. ungaretti, t-348: forse c' è anche stato in questo cuore della
recato a buon pensamento e a quello c' hanno li omini savi, che..
/ non fidi ben suo core / fin c' arà pensamento. chiaro davanzati, xli-16
espediente. anonimo, i-513: dille c' ò pensamento / potere essere augello /
ora / ch'io raquisti lo tempo c' ho perduto / e metta 'n obrianza le
ne'pensamenti vostri: / ma non c' è caso che vogliate ancora / crear
quant'ha'pensamento, / rimemorando al ben c' hai proseduto! tommaseo, 2-iii-93:
di roncisvalle, 2-6: parte la figlia c' ha nome candia: / d'orlando
, in voi tanta valenza, / c' aggio credenza -che null'amendare, /
di possederlo. gentile, 3-159: c' è il pensiero quando c'è fuomo che
, 3-159: c'è il pensiero quando c' è fuomo che pensi: l'uomo
/ non pò pensar lo core / altro c' amore acceso / e come meglio vi
loculo buio, pensò che dentro quel legno c' era un uomo. -intr
. soffici, v-5- 434: c' era ancora in loro la volontà dello stile
avere. cesari, 1-2-295: non c' è coraggio nelle cristiane. il pensare
alcamo, 5: rosa fresca aulentissima, c' appari inver la state, / le
di tal uom m'acagionasti, / c' amanza no avea intra nui, / ma
si abbia più speranza: « non c' è da pensarci più ».
dia briga né pena di cotesto; c' è chi provvede. è anche modo d'
questa guisa me stesso de l'impedimento c' ho ne l'altre. segneri, iii-i-
coraggio -dissi al ragazzo, -e che c' è qualcuno che le vuol bene davvero,
pensato, / che passo gli altri c' han d'amor neente. amico di dante
n'ò soveni- mento / da quella c' have in guida / mio core e miei
il 'pensiero selvaggio'e in noi: e c' è una struttura fondamentalmente identica fra le
). anonimo, i-581: poi c' om guarda cosa di talento, / al
guido delle colonne, 80: lo disio c' ò lo cor m'abranca, /
una d'este piante, / li pensier c' hai si faran tutti monchi. intelligenza
prato, 229: per lo marito c' ò rio / l'amor m'e 'ntrato
, / ma donna li mi da c' ha picciol tempo. boccaccio, dee.
da cacavincigli, se 'l pensier non c' inganna, vi metterem nelle dolci braccia.
318: l'atendere è magior pena c' om senta, / là nd'
sono arrivato a un 'pensiero 'dove c' era a carattere marcato: 'caput mortuum
crede fare d'altrui borsa spese, / c' omo vivente sofrir no '1 porria.
gran pensiero: tanto più, che c' è stato di mezzo quel decreto grazioso
abbondante, di frutte specialmente; e non c' era quasi chi se ne prendesse pensiero
anonimo, i-507: meglio dormir gaudendo / c' aver penzier veghiante. garzo, xxxv-11-308
pensili. ma plinio... c' informa che asclepiade introdusse il primo quest'
di via dell'oca? ma se c' è una delle pensioncine di famiglia più
. bisaccioni, 1-145: coloro c' hanno servito, o dànno a crederlo
soldo al soldato. manzoni, v-2-76: c' è qui in milano un sig.
e amoroso / già fa lungia stagione c' ò portato / buonamente ad amore: /
e 'l re d'africa, e ciò c' hanno / ui di gente moresca e
e di poesia. gozzano, i-237: c' è quella che s'informa / pensosa
e secondarie. foscolo, vii-229: c' è a scommettere che il brazzolo in
estratto da pentarchia, secondo il rapporto che c' è tra monarca e monarchia, tetrarca
/ pentedomende poi, / perdendo ciò c' avia. chiaro davanzali, lii-15:
aquino, 117: meglio vai dire ciò c' omo à 'n talento / ca vivere
pescia. ariosto, 1-iv-102: che via c' è,... /.
n'ha de'fiori per le selve: c' è il fiore spino, lo specchio
. moretti, ii- 324: c' era in quel punto anche uno scandaloso odor
: o nemico engannatore, / corno c' entri per falsìa! dante, inf.
rugieri d'amici, 61: non vegion c' amor mettono in bassanza, / per
giacomo da lentini, 417: veio ben c' amor m'à più onorato / intra
, / ché m'à donato a quella c' à per uso / belleze ed adorneze
8 (133): « cosa c' è? cosa c'è? » disse
: « cosa c'è? cosa c' è? » disse agnese, tenendola per
sua bestia, per sentire se mai c' era modo di guarirla. montale,
/ in dritto amor, / per c' ogn'altro dicima. compagni, 3-8:
testa '. de amicis, xiii-109: c' eran disegnati un violino e una finestra
, / ch'è viver di speranza c' ho d'avere, / e da quel
fosse andata la faccenda, ed egli c' è cascato come una pera cotta
, né pera: / en pecunia posto c' era che non sia dai miei toccato
buono, 61 -a: e saci c' on'ore mena / peramore c'ò inver'
saci c'on'ore mena / peramore c' ò inver'te, / monte, a
, -c'è l'ombra -. c' erano due perastri carichi di frutta grandi
di mio padre. pavese, 4-100: c' era una sola per sona
perbenismo borghese. perciò fra noi non c' è possibilità di dialogo. =
alcamo, 33: molte sono le femmine c' hanno dura la testa, / e
, 4-110: nei corridoi della sorbona c' era una radunata di fabbricatori di ipotesi
percnoptero, che si chiama anche oripelago, c' ha la forma di avvoltoio, con
. monte, 1-71-1: lo nomo c' à', percontràdio si mostra / a
visconti venosta, 172: saputosi che c' era stato qualche tafferuglio i cittadini rincasavano
calvino, 8-13: fuori della città c' è quel nodo in cui le autostrade si
annunzio, v-1-78: tra equipaggio e capo c' è la stessa rispondenza che tra innesco
nel perseverar della sincopa perde quella vivacità c' aveva nella prima percussione. gianelli,
su'creatore; / la simiglianza tolleli c' avìa de lo signore / e dàse
non faccio neiente, / per tema c' aio che non fosse re'errore /
che si pena trovare / la cosa c' à perduta, / se la potè invenire
che si pena trovare / la cosa c' à perduta, / se la potè invenire
ch'eo fosse ancora - disioso / c' andar di male in peio, / come
2-246: or così è di quelli c' hanno perduta te coscienza, caggiono in
che tu vedrai le genti dolorose / c' hanno perduto il ben de l'intelletto.
/ pentendomende poi, / perdendo ciò c' avia. pallavicino, 10-iii-177: farei
perdeovi, chero / voi, donna, c' ancor spero / avere in mia balìa
, 17 (303): ora non c' è ricerca d'operai; anzi,
ecc. e nella formula esortativa non c' è tempo da perdere). chiaro
: obriar mi convene / lo tempo c' ho perduto, / e umilmente fino amor
contumasce / e da sé piange il tempo c' ha perduto: / in suo vita
disse: « via figliuoli, non c' è tempo da perdere: dio vi guardi
la strada? ghislanzoni, 17-74: c' è fuori il signor arturo leoni,.
/ colli scacchi di iacomo, perduta / c' ha la donna o taluno.
: perdono i dogliosi, / quei c' àn da lor partito / ogna fino partito
, perché quando gesù vuole, non c' è altro: e poi come il sangue
perdeva nel buio. vittorini, 2-162: c' era, accanto al tavolo, una
essere quella de'peccatori, che vedranno c' hanno perduto iddio. cavalca, iii-62
del- l'arnoldi nel suo cuore non c' è più traccia. amoretto da ragazza
buon per noi che quell'armata, che c' è in lombardia qualcosa fece..
a fare il potestae! perdicoli, che c' ènno qui tra noi de'contadini ch'
ostinata. monte, 1-36-3: però c' amore gli dà perdifendo, / c'
c'amore gli dà perdifendo, / c' altrui dà 'l pruno ed a sé tien
.. dei vergognosissimi perdigiorni, non c' invigilando nessuno o, chi lo faceva
attività. montale, i-100: non c' è vera arte senza impegno e perdimento
lo mi mandao per suo celato / c' ogne meo bon servir li è tanto a
gallo, / corno perdico gallo, / c' a ciascuno ne dò matto.
come del resto di quella confuciana, c' è l'idea della vergogna o,
. stuparich, 1-264: l'urto c' è stato e tremendo, durante la
dico natura) primitiva in poi, non c' è governo possibile che non sia imperfettissimo
spontanea; e in questa morale non c' è profitto, ma pura perdita.
il carico a mare... c' è anche il caso che qualche cassa galleggi
b. croce, ii-5-205: « dove c' è piacere non c'è perdita »
ii-5-205: « dove c'è piacere non c' è perdita », come suona il
gloria d'inferno, / ahi, c' ha trovato il cielo / un novo modo
lo vangelio, di quella famosissima peccatrice c' ha nome maria, la quale bagnòe di
4-16: o falso amore proprio, c' hai tutto lo contraro! j multa recipi
disperazione: so tutto il presente tempo c' è prestato per potere dire nostra colpa
, cecilia, che in questa casa c' è il male e non perdona.
pretesa 'controffensiva, se filippo rubò c' è quasi morto? -in espressioni
perdura. d'annunzio, v-1-1066: c' è qui, nel vespro, un incendio
/ no lo potti trovare, / c' or sono in gran perduta / che m'
(133): ora non c' è altro che tener costei a bada,
penso; prendo il caffè. e non c' era modo d'intendersi nella rete serrata
ospedale -lettucci di ferro imbiancato - / c' è un'intera sezione per donne e bambini
lla femina nonn. avesse peccato, cioè c' avesse peccato pur l'uno e non
nobili e peregrine. carducci, iii-13-258: c' è poi dentro tanta fatica di imagini
navicanti e 'ntenerisce il core / lo dì c' han detto ai dolci amici addio;
al mare. bocchelli, 13-86: c' eran mulino e frantoio e forno,
jovine, 5-379: in altre province c' è stata la perequazione fondiaria, e c'
c'è stata la perequazione fondiaria, e c' è il catasto nuovo, ma qui
il catasto nuovo, ma qui non c' è. -adeguamento dell'importo nominale