. nel 1592), deriv. da brindis 'brindisi'. cfr. panzini,
brìndisi (ant. anche brìndesi e brindis), sm. augurio o saluto
una stanza insieme, cominciomo a fare brindis, e chi di loro diceva io fo
e chi di loro diceva io fo brindis al papa, e chi al re filippo
uno di loro disse et io fo brindis a cristo, et alzando su il
9-374: o oste, o albergator, brindis a voi, / brindis a voi
o albergator, brindis a voi, / brindis a voi, garzoni. b.
sì caro uso tedesco / di farsi brindis, che con gran piacere / altro non
bringue, nel 1611); spagn. brindis (nel 1609). cfr. brinzi
degl'incensi che spedite per anzio o per brindis per commissione di mercanti idolatri: vedete
de'lucri. deledda, v-n: salvatore brindis apparteneva alla razza dei 'principali '
: il suo triste ritorno in casa brindis parve riassettare gli affari imbrogliati di salvatore
che il ventre al fin tineggi, / brindis, brindis dioneo, / o come
ventre al fin tineggi, / brindis, brindis dioneo, / o come è buono
poltronita stare straviziando / e invitarsi co'brindis a crepare. 0. rucellai
puglia piana. deledda, v-n: salvatore brindis apparteneva alla razza dei 'principali'; possedeva