; intendendo che sia in età da bramar l'uomo, e da distinguerlo da
dotti, iii-259: gli scritti fa bramar chi li divieta, / accredita l'
triglie e delle alici? / qual puoi bramar felicità più vera / che far d'
paion, che a guerra inciti, ansie bramar. imbriani, 2-203: ma già
, rimembrar, dolersi; / sempre bramar, non appagarsi mai. colletta,
fatto ardito / ne'miglior ca- valier bramar si deve. tasso, 18-76: l'
alcun di quei che suol fra tonde / bramar nel legno suo saggio nocchiero.
dotti, iii-259: gli scritti fa bramar chi li divieta, / accredita l'
nuova, che forse / non sapresti bramar la meglio. -sì, / s'io
i prencipi liberi dall'ambizione di soverchiamente bramar le cose altrui, pubblicamente non si
non ti contenti e vuoi / laute mense bramar sotto aurei tetti, /.
provenz., spagn. e portoghese bramar, piemontese bramò 4 gridare '(cioè
grido '), dal provenz. bramar 4 gridare, cantare ': di probabile
, / che più per esser lieti bramar non si potesse. pindemonte, 14-141:
lo scemonnito di cocco sentendo tanto animosamente bramar domicilia e veg- gendola irata, era
tramonto. chiabrera, 4-1-97: dolce bramar che su nel cielo aurato / non
reai, più non restasse / altro a bramar. ma da un desire estinto /
, più non restasse / altro a bramar. monti, x-2-352: poiché sola
per chi far voti? / qual vincitor bramar? -nessuno: entrambi / miei figli
e contadine? / quel ch'io bramar apena osai lontano / preda divien d'un
, / né più si brama, né bramar più l) ce. frezzi,
felice e discontento, / s'altro bramar non so, bramo morire. cornaro
non istiga. / gli scritti fa bramar chi li divieta, / accredita l'autor
; / e il laur che tanto fa bramar sue fronde. sannazaro, 10-170
cuore. leopardi, 293: qual puoi bramar felicità più vera / che far d'
ii-326: oh, che puot'egli / bramar di più, che innanzi a sé
/ né più si brama, né bramar più lice, / così me, donna
suoi frustamattóni un dì ricorsa, / bramar dice una grazia. note al malmantile,
si contenta mai / per il troppo bramar ch'in noi s'aloca, /
/ il suo signor, da chi bramar l'udiva. collodi, 42: il
, / odiar vita mi fanno e bramar morte. fr. zappata, 1:
: e il laur che tanto fa bramar sue fronde. lorenzo de'medici,
questo mezo, / e gli faria bramar, d'ogn'agio privo, / che
. -ell'ha ragione a farmisi / tanto bramar, sendo bella. -la massima /
dalla volontà mia vengo mosso / a bramar que'viaggi pari pari, / non
che ad olio e a guazzo, né bramar si poteva o fresco più risoluto o
. olton mai / ver me, che bramar meglio / non seppi poi che 'l
per questo mezo, / e gli faria bramar, d'ogn'agio privo, /
signore permise quel meschino... bramar le micole di una mensa così lauta
e minacciò ogni frode, / di cui bramar su i cardini sonanti / volger l'
suoi frustamattoni un dì ricorsa, / bramar dice una grazia;...
contrario. metastasio, 1-4-233: perché bramar la vita? e quale in lei
dottori, 3-77: qual mai spinse a bramar l'età de l'oro, /
per me un tesoro / che più bramar non so. -bruno, nero,
-eli'ha ragione a tarmisi / tanto bramar, sendo bella. -la massima / sarà
me della salute vera, / in bramar simil cose abandonato; / d'amor
nulla vale, / pur con farla bramar la fan valere. -non venire da
. marignolle, 72: se pur troppo bramar cosa mortale / fur l'insidie d'
. guidiccxoni, 5-82: lasciamli pur bramar con folle ardire / quant'oro il
e gravi battaglie fummo talora costretti a bramar la pace trovandoci a peggior partito dei
uomo isponte / fossi in vita al bramar le tranquille ore; / ma conosco
quantunque ne sono, / ardita di bramar vostra bellezza / ove chiaro e confuso
v franco, 260: posso bramar che chi cinta mi tiene / d'indegno
dar ristàuro a le diurne cure solea bramar la quieta nocte e il lecto.
/ a la mia morte; ma bramar non deggio / cosa che turbi il bel
che ad olio e a guazzo. né bramar si poteva o fresco più risoluto o
pianto / odiar vita mi fanno e bramar morte. filicaia, 2-1-176: guardate i
/ l'umane passioni, incominciò / a bramar lodi, e l'altre cose ambite
: vana fatica è di pensiero errante / bramar fronda d'alloro / e d'aganippe
dell'erculee fatiche / sanno i rischi bramar l'anime grandi. goldoni, x-1073:
mancina, /... / bramar dice una grazia e che in essa /
. /... / perch'impero bramar, ch'af- fatto è vano,
prestato. chiari, 2-i-54: più bramar non potrebbe l'usurario più sordido,
amorose alma divina, / ch'a bramar quel piacer che tanto aggrada / forte desir
. guidiccioni, 5-82: lasciamli pur bramar con folle ardire / quant'oro il gan-
animai famoso e macro / coire al bramar dell'assetate voglie, /...
ogni uomo isponte / fossi in vita a bramar le tranquille ore, / ma conosco
la natura ad ogni donna è dato di bramar cum più acceso desiderio quel che più
: non dèe, non che sperar, bramar tal vanto / la stridevole e rozza
, i-260: in dio qual dote puoi bramar che gli manchi? più che lo
già sepolto. chiari, 2-i-54: più bramar non potrebbe l'usurario più sordido,
-anche, nella fagiuoli, ii-144: bramar un figlio, e darlo via ben tosto