si sentono eglino e dànnole molestia. biffoli, lxxxviii-1-281: tarli, zanzare e più
segreto intramento di qualunque vermicello uccide. biffoli, lxxxviii-1-281: morsi di pulce e
degli altri mercatanti dell'altre nazioni. biffoli, lxxxviii-1-281: giacer sempre mi par
notte giorno e del giorno notte. biffoli, lxxxvlil-1-281: giacer sempre mi par
che luccica. -firenze. biffoli, lxxxviii-1-281: io... nacqui
mente parlate ci converrà rendere ragione. biffoli, lxxxviii-1-281: già mai cosa parlata
mi pascere di vana speranza. biffoli, lxxxviii-1-288: tu se'stella
violente o da intima partecipazione. biffoli, lxxxviii-1-291: cominciai / a parlar con
nostri corpi ogni mal si raguna. biffoli, lxxxviii-1-279: sperando un sol tuo
vò gridando morte a passo a passo. biffoli, lxxxviii-1-277: non ormai ver me
: con grave pena e sofferenza. biffoli, lxxxviii-i-286: vo gridando come mugghia
stesso. - anche sostant. biffoli, lxxxvtii-1-281: suon di campane e picchiar
che già del pensar ciascun plora? biffoli, lxxxviii-i-286: e1 giorno e notte
nella matricola della etta arte. biffoli, lxxxviii-i-292: ti priego d'esta legge
divellendogli, non ne vien poi puzzo. biffoli, lxxxviii-i-281: suon ai campane e
ridiranno la voce tua e gridaranno. biffoli, lxxxviii-i-281: parlerò con temenza;
un eruditissimo cavalier fiorentino sulla famiglia de'biffoli non ne fussi io stato da questo
senso generico: poema, poesia. biffoli, lxxxviii-1-292: pensavo far colla mie penna
stato); andare in rovina. biffoli, lxxxviii-i-292: rotte ha le vele e
e nelle spelonghe, morranno di pestilenza. biffoli, lxxxvtii-i-2q2: per valle istretta /
un verso, una rima). biffoli, lxxxviii-i-276: 0 alto, o
il tempo e la luce diana. biffoli, lxxxviii-i-293: degna laud'è il maggior
cui sempre veggio; / biffoli, lxxxviii-i-278: partito s'è da me
e del potere dei papi. biffoli, lxxxviii-i-281: io, che nacqui drento
; troncato (una catena). biffoli, lxxxviii-i-286: spezzate corde e la vivuola
-marcire (il legname). biffoli, lxxxviii-i-292: rotte ha le vele e
un'età della vita). biffoli, lxxxviii-i-288: così si strugge il tempo
sento la furia già che ci supplizia. biffoli, lxxxviii-i-292: qual è quel ch'
cortegi e taient piu ke spae. biffoli, lxxxviii-i-282: pietre taglienti flassa,
ho io fra mano per messer agnolo biffoli, generale tesauriere di questi signori, e
quand'ira o altra passion ti tocca! biffoli, lxxxviii-i-289: di lagrime stillanti par
di leuto, o di viuola. biffoli, lxxxviii-1-286: spezzate corde e la