adultera, nella quale quella donna che ne bevea, avendo commesso lo adulterio, scoppiava
e la mia bella silvia; / e bevea da'suoi lumi / un'estranea dolcezza
. massini, iii-277: dafne mentre bevea, / col dolce labro e rugiadoso
amoroso veleno che egli con gli occhi bevea,... se stesso miseramente
dell'amoroso veleno che egli con gli occhi bevea,... se stesso miseramente
astinenza, né mai carne mangiava né bevea vino. zanobi da strada [s.
si avvolgeva. baldi, 2-2-140: bevea senza pensiero, onde la mente / eràne
unguento intatta, / assai tesoro mi bevea di mirra. viani, 4-81:
a la mia bella silvia; / e bevea da'suoi lumi / un'estranea dolcezza
bocca stretta, e però vi si bevea appoco appoco ». bombolétta
cagionar de'mali / che lo stesso bevea calice d'ira, / né infonder
: e quivi si mangiava e si bevea / con gusto tal, che il dì
): né mai carne mangiava né bevea vino, quando non n'avea che gli
. battoli, 43-3-40: infermo, sempre bevea le medicine a sorso a sorso,
muratori, iii-177: poco dopo si bevea una dramma di triaca o di elettuario
tempo. tasso, aminta, 432: bevea da'suoi lumi / una estranea dolcezza
. tasso, aminta, 432: bevea da'suoi lumi / un'estranea dolcezza,
, / e con plauso d'ognun spesso bevea, / e si godea quel fanciullesco
, 16-i-78: ne'suoi tempi si bevea una chicchera di cioccolatte tutta in un
. casti, ii-5-48: senza tal formalità bevea, / onde chi più chi meno
per lo gran calore avea gran sete e bevea vino, ezione, ardentemente, appassionatamente,
di vino rimaneva guadagnatore e sì lo bevea, e questo fare alla mora in
per avermi inturbolata l'acqua che io bevea, glielo cacciai nella poppa manca.
licore / del caldo pianto il cenere bevea. -bitume; pece. in
fonte era sì macchiata che chiunque ne bevea tosto ne morìa. campanella, 4-506:
ii-104: sordo è l'orecchio che bevea le dolci / lodi mertate, e la
taglianasi, troncabraccia e mietismisurati, e bevea da mietitore. gambe, tu vedrai
giustino volgar., 428: non bevea più d'una misura di vino.
schietto. caporali, i-60: bevea pieno un bicchier, da sommo ad
bevitori, in cui qual d'essi più bevea, riportava la vittoria ed il premio
ii-58: illustri detti e forti / bevea l'orecchio cupido. giusti, i-55:
sacrata alle muse della quale qualunque ne bevea diventava poeta. petroni, lxxxviii-n-262:
non potea darse, / e non bevea giammai vino inacquato. redi, 16-i-24
per sé un boccone di quel pane e bevea di quel vino. lippi, 6-108
da quell'ammasso di popolaglia, che bevea cogli occhi il sangue e la morte di
/ tal ch'un sottil velen da quei bevea, / che, fin che l'
, dicea la mia guida, e bevea; ed io: pro pure, dicea
che era in gran pregio, si bevea parcamente, e ne'conviti lauti una sola
so che avea dito l'angero, bevea de l'aygoa, quando trovava li
s. domenico, 23: elli il bevea sì innacquato, ch'appena vi rimanea
... trangugiava bocconi smisurati e bevea da mietitore. ed esse, che mille
pavone: e trangugiava bocconi smisurati, e bevea da mietitore. bracciolini, $-dial.
4-107: si mangiava e scuffiava e si bevea / con e conservazione di questa città
per avermi inturbolata l'acqua che io bevea, glielo cacciai nella poppa manca;
. bragaccia, 1-501: quanto più bevea, bonoso stava sempre più sicuro e sobrio
vede alfin quattro sdraiati / che di chi bevea più facean la prova; / e
. f. frugoni, iv-260: non bevea no! masticava, biasciava, ruminava
... assiso in un tappeto bevea tabacco in fumo. gemelli careri, 1-vi-175
de'drusi, che assiso in un tappeto bevea tabacco in fumo. pacichelli, 1-416
per avermi inturbolata l'acqua che io bevea, glielo cacciai nella poppa manca; e
cavalier promossi / ma senza tal formalità bevea, / onde chi più chi meno ubbriacossi
, il quale stava allato di chi bevea, scopria la coppa. f. m