: specie nelle locuz. farsi benvolere; prendere uno a benvolere.
farsi benvolere; prendere uno a benvolere. alberti, 256: io
, i-76: e più cerco di farmi benvolere, / più quelli non mi
. soffici, ii-ii: avendomi preso a benvolere, il vicino, artigiano di
di nient'altro che di farci benvolere da lui. bacchelli, 2-248: il
commos sero e lo fecero benvolere dal carducci e ricordare lunga
, il quale desiderio generava un certo benvolere verso di me,... fra
benvoluto (part. pass, di benvolere), agg. tenuto caro,
soffici, ii-ii: avendomi preso a benvolere, il vicino, artigiano di mezza
, il quale disiderio generava un certo benvolere verso di me, che bella gli
: lo fanno per inclinazione a farsi benvolere. -seguire, seguitare, secondare un'
13-118: bisognava dedurne che a farsi benvolere giovava più la miseria oziante e trasandata
aveva l'altra, preziosissima, di farsi benvolere anche nelle severità. calvino, 5-36
quale poteva essere il mezzo per farsi benvolere dal padroncino. moravia, xi-309:
qualcuno: conquistarne la fiducia e il benvolere. d. bartoli, 4-5-37:
iniziale, guzzo mi aveva preso a benvolere: leggendo omero o erodoto -erodoto soprattutto
commuovermi. bacchelli, 13-118: a farsi benvolere giovava più la miseria oziante e trasandata
, 13-118: bisognava dedurne che a farsi benvolere giovava più la miseria oziante e trasandata
. -ben volere, v. benvolere. -buon volere, affetto, amore