. dir. canon. facoltà di possedere benefìzi, divenuti vacanti in seguito alla morte
ne'porti delle due sicilie que'medesimi benefìzi che le bandiere più favorite vi godono.
del re: nominare a'vescovadi e benefìzi de'suoi regni; dare anch'egli,
, 39: albino, poco conoscente de'benefìzi ricevuti da lui, aveva dolosamente cerco
era stato più di me colmato di benefìzi dal padre e dalla madre!..
[il papa]: tu sai quanti benefìzi m'ha fatto cosimo de'medici ne'
le pensioni / al pedagogo amico e i benefìzi. 10. rifl. gettarsi con
: senio troppo molesti nel rinfacciare i benefìzi dati. nannini [aminiano], 308
dalli primi ricevitori e conoscitori delli suoi benefìzi fu celebrato. -nota,
provi fra gli uomini che la scordanza de'benefìzi che si ricevono. f. argelati