/ trafigge e adugna e il sangue avido bee. manzoni, 295: se toccasse
: trangugia coloquintida il dolore, / e bee cicuta, aconito e napello. carducci
trafigge e adugna e il sangue avido bee. = deriv. da ugna (
/ e subito affrontata una cannella, / bee quanto si beria d'un dolce vino
che la neve, che l'uomo bee di state, non aggeli e agghiacci dentro
si vuole inacquare, quando altri il bee. g. morelli, 204: come
'l vetusto, / e lo bee annacquato e lo bee mero. sempronio,
/ e lo bee annacquato e lo bee mero. sempronio, iii-210: ama
una fonte / che a qual ne bee sì la memoria tolle, / che non
, che 'l vetusto, / e lo bee annacquato, e lo bee mero.
e lo bee annacquato, e lo bee mero. l. bellini, v-288:
e bono. / se pecora ne bee, cambia e trasforma / lo vello suo
dell'argemónia a peso d'un denaio si bee in tre bicchieri di vino..
vile e sporco, e che mangia e bee oltre ragione. = ant. fr
asino, che porta il vino e bee l'acqua. g. f. bini
l'asino... / per sé bee l'acqua, e porta agli altri 'l
quale si vede vivo il desiderio deltacque, bee stando chinato in terra a una fonte
il vino, e solamente allorch'ei si bee, fannosi sentire alla lingua e al
e 'l core / a colui che ne bee tanto avalora, / ch'accende e
gocciola / mai del vin ch'egli bee, mi fa un pan mettere / innanzi
costui a libbre 'l vin, che bee, misura: / fu capitan della baccal
costui a libbre 'l vin, che bee, misura: / fu capitan della baccal
aretino). bè (anche bee). verso che fanno la pecora,
e mai non sazia, ed a chi bee delle sue vive e limpide acque dà
riti immondi i sacrestani della disfatta quando altri bee, le budella gli diventano di sasso.
piranha; chi de l'una / bee, mor ridendo. boccaccio, dee.
bercilocchio, pragiungendo mentre il padre bee va, si messe similmente / che
con tazze, ed altri finalmente bee con mano. ricchi, xxv-i-
vino, e solamente allorch'ei si bee, fannosi sentire alla lingua e al
ricercati, ma buoni. non si bee vino. leopardi, ii-682: il molto
pur bonissimo, presto sazia; come chi bee ad un tratto un boccale di liquore
che si lava / in guadiana, e bee della riviera, / l'audace matalista
oscure navi. / da calcide che bee delle correnti / prime d'euripo ebbe
sazii. cavalca, 9-45: chi bee del fiume del paradiso, una gocciola del
mai non sazia, ed a chi bee delle sue vive e limpide acque dà gusto
un rio, / torrente ov'egli bee d'alme assetato. filicaia, 434:
non morì unquanche, / e mangia e bee e dorme e veste panni *.
al mulino...: chi bee al boccale, bee quanto gli pare.
.: chi bee al boccale, bee quanto gli pare. idem, 1-320
talento. segneri, iii-3-152: chi bee di rado, potrebbe anche rac- corre
eccellenza: / ma in vero e'bee molto pulitamente, / ché in corte lo
; / che, se colui ne bee, questo divora; / litiginoso e'capei
bonissimo, presto sazia; come chi bee ad un tratto un boccale di liquore
. doni, ii-179: chi bee troppo di quel vino che esce del tondo
il porco è un animai che mangia e bee / e dorme, e non s'
pur bonissimo, presto sazia; come chi bee ad un tratto un boccale di liquore
da poca che non mangia e non bee e non si vede e vuol, la
cibo pane d'orzo e cacio, e bee d'un'acqua torbida e quasi lotosa
/ e subito affrontata una cannella / bee quanto si berìa d'un dolce vino.
e d'altre ispecie assai: chi 'l bee e non è uso, sì '
per lo più dove si bee vino d'aere, servono per frumento.
, 22-78: e chi l'uccise bee col tuo bicchiere, /...
s. antonino, 2-48: chi bee di questa acqua, mai non si
vuoi comprendere la celsitudine di con un cembol bee: quegli altri ridono. machiavelli,
non di vigna: / chi ne bee, non ghigna; / che gli è
e guadagno, se mangia, se bee e chiunche egli fa. 2
, /... / e lo bee annacquato, e lo bee mero,
e lo bee annacquato, e lo bee mero, / o bianco o verde o
., i-iii: quel con un cembol bee: quelli altri ridono: / qual
sa * bene che colassù non si bee e non si mangia. s. bernardino
calandrino è avaro, e come egli bee volentieri, quando altri paga. sacchetti,
che male, ma che presto. bee un molto vino? non dire che
molto vino? non dire che mal bee, ma che molto: conciossiaché prima di
il sonno. redi, 16-i-94: si bee [il choc-nar] a sorsi caldissimo.
faticando corporalmente, s'arresta e bee, corroborando le forze. carducci
quando alcuno faticando corporalmente s'arresta e bee, corroborando le forze. redi, 16-ix-143
sa'bene che co- lassù non si bee e non si mangia. storia di fra
persona di colui, che troppo ne bee. fra giordano, 3-46: vedi
del sangue del signore, e mangia e bee la dannazione propria, non discernendo il
tavole de'signori... si bee il cià, ch'è un'erba colà
quando troppo spesso si mangia, e bee. s. bernardino da siena, 68
276): chi 'l mangia, o bee indegnamente [il corpo e il sangue
sangue del signore], mangia e bee il suo giudicio non discemendo,..
pura al suo marito diligentemente e bene sì bee colo corno. della casa, 2-3-m
lunga disputazione dell'immortalità dell'animo, bee il veleno. davila, 635: con
dell'avarizia all'avaro; che quanto più bee, per la diseccazióne che fa il
tu sa'bene che colassù non si bee e non si mangia; ma questi suoi
dove fiume non corre, ché si bee acqua piovana. brignole sale, iii-238:
mentre si piglia il cibo e si bee, nulla vi passi, eccetto che essa
. pulci, 19-138-139: mangia e bee ed insacca per due erri, /
al ciel s'estolle: / si bee l'eternità nel divin sangue. menzini,
della fantasia colà, ove non si bee né si mangia, ed essendo io stato
antonino, 2-55: quanto più se ne bee [delle acque della grazia dello spirito
d'agosto, e si mangia e si bee... usavano i romani di
agosto, e si mangia, e si bee in conversazione. redi, 16ii- 168
/ a le cupide luci, ond'egli bee / dal bel volto di lei tosco
una filosofessa che vive, mangia, bee e veste panni; la più ampia
l'idropico, quanto più mangia e bee, quegli omori si corrompono tutti e convertonsi
l'una empie il core; / chi bee de l'altra, senza amor
piacere di trovare quell'infame che non bee mai vino. panzini, iv-274:
. aretino, iii-164: ognun che bee non sa bere, perocché altro ci
cioè quando troppo spesso si mangia e bee. s. bernardino da siena, 453
avarizia all'avaro; che quanto più bee, per la diseccazione che fa il vino
è la sicurtà, ché mangia e bee sicuro, e non teme di veleno;
alla svenata genitrice esangue / latte non bee col sangue. monti, 1-470:
per te moro. ariosto 1-78: chi bee de l'altra [fontana],
uno parassito. della casa, 5-iii-313: bee non per sete, ma per gola
'l sen tutto sudato, / chi bee ritto, cantando, imbavagliato. verga,
tavolino / e un buon gotto si bee di vin pretto. nievo, 63:
del vino, perché più se ne bee. foscolo, xiii-2-184: pigioni e pane
pino, / quel con un cembol bee, quelli altri ridono. guicciardini,
175: chi non mangia pane e non bee vino, / io ho sentito dir
erede / con vin famoso non si bee veneno. botta, 6-i-498: l'esercito
mirabile cosa è quivi una colomba che bee, e con l'ombra del capo infusca
. serafini, 166: se si bee in oro, s'ingoia ben anche più
] si vuole inacquare quando altri il bee. lud. guicciardini, 1-57: bacco
. pulci, 19-139: e mangia e bee, e 'nsacca per due erri
aretino, vi-536: ognuno che bee non sa bere, peroché altro ci
pulci, 22-78: chi l'uccise bee col tuo bicchiere, / e mangia
sacchetti, 63: tallora intoppa / chi bee con coppa. frottole d'incerta attribuzione
ei non è men grasso, e'non bee meno; / e 'l pan gli
spugna, / di rabbia quanto può ne bee e 'nzuppa: / strigne
fonti ha: chi de l'una / bee, mor ridendo; e chi de
gente che si lava / in guadiana e bee de la riviera, / l'audace
san francesco saverio lava un piagato, bee la lavatura e il sana. fagiuoli,
: venne a quelle taverne ove si bee e si mangia, vi trovò di molti
: costui a libbre 'l vin, che bee, misura. leonardo, 2-54:
.). cavalca, 20-14: bee d'un'acqua torbida e quasi lotosa.
-a che s'adopra cotale orina? -si bee a digiuno per la madre, ed
ti paia piccolo e sparuto, / e'bee e mangia poi quanto i maggiori.
torrente, così tutta subito se la bee. magalotti, 19-6: nelle più
mori unquanche, / e mangia e bee e dorme e veste panni. idem,
s'adopra cotale orina? -si bee a digiuno per la madre ed è ottima
, / e, come l'ebbro bee a sorso a sorso / il vin,
nuovo che 'l vetusto, / e lo bee annacquato e lo bee mero. lastri
/ e lo bee annacquato e lo bee mero. lastri, 1-4-209: si faccia
le gambe, e unge e mangia e bee. — quintessenza, perfezione assoluta
che 'l vetusto, / e lo bee annacquato e lo bee mero. f.
, / e lo bee annacquato e lo bee mero. f. f. frugoni
paia piccolo e sparuto, / e'bee e mangia poi quanto e maggiori;
: chi mangia la carne mia e bee lo sangue mio, sta in me e
della madre, né non manuca e non bee e non piglia nulla...
e gettata in quel vino che si bee assicurerà il bevitore dal divenire ubbriaco.
farai tu stamane; / né bee meschiati. d. bartoli, 3-167:
levar di cervello chi poco o molto ne bee. 17. contemperamento armonioso di suoni
mocci. poliziano, 4-40: quando si bee nella giostra d'entro a l'elmo
tenero più nutrisce che quello che si bee; e più del molle nutrisce il
ha la muffa, che chi ne bee tre dì si scorda del tufo. della
le punte avvelenati. marino, 12-25: bee cicuta, aconito e napello. f
operazione [dell'asaro] se si bee co 'l siero o con nardo o con
vin nuovo che 'l vetusto / e lo bee... / o bianco o verde
che al foco mi distillo / quando esso bee de l'acqua sua nevosa.
, rigira, non mangia, non bee, non dorme per la sua innamorata,
suo cibo pane d'orzo e cacio e bee d'un'acqua torbida e quasi lotosa
difficile a guatarla: della quale chi bee ha sempre innanzi a gli occhi spaventi
riscaldare et assottigliare. il sugo suo si bee contra le suffosioni e caligini degli occhi
l'olio d'un otrello, / sei bee la state 'l palco. bracciolini,
morì unquanche, / e mangia e bee e dorme e veste panni ».
un porco in istìa che pappa e bee e dorme. aretino, 15-26:
non però le volte ch'ei bee. dossi, iii-i2a: postille e parafi
se subito dopo la concezione la gravida bee il sugo in vino cotto o mangi le
un peccherò. tommaseo, 2-iv-267: bee il turco del vino col peccherò: /
/ solo mesce, solo il bicchier bee. carducci, iii-23-279: si direbbe che
fiorentina colui che pecchia volentieri, cioè che bee acconciamente. = acer,
paia piccolo e sparuto, / e'bee e mangia poi quanto e maggiori. bembo
in quelli. tommaseo, 2-iv-215: bee marco un bigonciuolo di vino; /
bene un pezzotto di carne mangia e bee tanto che si guasta della persona;
san francesco saverio lava un piagato, bee la lavatura e il sana.
beato, / e a più poter ne bee sera e mattina. foscolo, gr.
quale chiamammo ancora siliquastro, si bee contra il mal caduco. soderini, iv-170
, / ch'a quel che più ne bee più cresce sete. bandello, 2-17
tenere. cavalca, 18-34: chi bee dell'acqua, cioè della grazia,
o come egli trangugia, o come bee! n. franco, 4-30: dannava
l'acqua. solo l'uccello porfirione mordendo bee. pulci, 25 * 33i:
dove fiume non corre, ché si bee acqua piovana ricolta in certe pozze, simili
nuda libertà s'è stretto, / bee l'aria pura di tra le sue labbra
tavolino / e un buon gotto si bee di vin pretto, / dichiarando in volgare
fonte / che fa le risa a chi bee sì pronte. baldi, ii-no:
una misura di vino e egli il bee, l'uso d'esso e la proprietade
francese, / ch'ebbra il sangue si bee di quei trafitti. leopardi, 32-75
che l'asino porta il vino e bee l'acqua. manzoni, pr.
costui beitor per eccellenza, / ma bee inver molto pulitamente, / ché 'n corte
in bocca fa morir chi 'l bee, / era ippocrene, e di profane
/ chi la moglie ha pudica, bee con quello: / ma non vi può
noi dee con quel che vino si bee, / ma con un bogonciulo di dodici
175: chi non mangia pane e non bee vino / io ho sentito dir che
genere di piante della famiglia delle simaru- bee, fatto per un albero della guiana,
l'una empie il core; / chi bee de l'altra, senza amor rimane
altri a forza e tutti se gli bee. pantera, 1-289: quando la vacca
pietra ciò che il cavallo mangia e bee, mai raffredderà o rappiglierà, né
1-685: chi muor di sete e bee in sogno,... desto si
antonino, 2-55: quanto più se ne bee, tanto più si gusta e conosce
buonarroti il giovane, 9-729: chi bee l'altrui sangue, / s'aspetti alfin
del vino è questa, se si bee, di riardere le interiora e di rinfrescare
botte del vino nuovo che ella si bee, mettivi su due manciate di coriandoli e
sciropo? / e s'una volta il bee, cento il rimproccia. landò,
ficino, 4-04: tanto quel che si bee quanto quel che si mangia non sia
all'ebbro e a chi di soperchio ne bee è rio. -velenoso.
tronco / [dell'ulivo] abbastanza si bee per le radici / succo vital,
nulla ritemenza di dio, allora egli bee l'iniquità, siccome ella fosse acqua.
ed al ritruopico, che quanto più bee, tanto più arde con maggior volontade di
ritruopico, il quale, quanto più bee, vie più la sete. -di
che cresce ancor sempre, quanto più bee, la sete al ritruopico, come scrive
483: la radice del rusco cotta si bee di due dì l'uno al male
noi che l'acqua che l'uomo bee passa per la vivanda al corpo e cola
lentamente et è poco salutifero a chi ne bee. carducci, iii-26-7: in quanto
ripieno di sanguaccio pel soverchio vino che bee. -sangue rappreso. pasquinate
ostante quella giunta d'aggravio, mangia, bee e si studia di stare allegro e
sola d'acqua dolce: della quale chi bee tra due anni gli caggiono tutti i
bacchanalia vivunt': 'bocca schifa non bee mai vino, ma va alla botte col
fa le risa, a chi vi bee, sì pronte. berni, 317:
d'altre ispezie asai e chi 'l bee e non è uso, sì 'l fa
: solo fra gli animali l'uomo bee senza sete, solleticato dall'amabilità de'
il quale chiamammo ancora siliquastro, si bee contra il mal caduco. c. durante
orso, / e, come l'ebbro bee a sorso a sorso / il vin
ti paia piccolo e sparuto, / e'bee e mangia poi quanto e maggiori.
della gola, che mangia di soperchio o bee oltre misura, o spende quello che
la tazza di stagno abboccato dal vulgo, bee senza bere. idem, vi-444:
e però chi da quegli è morso la bee. lomazzi, 4-i-208: la radice
terreno sia sottile. dicono che chi bee il suo seme fa sogni furiosi. domenichi
/ e alza gli occhi. e bee tosco d'amore. l. adimari,
che ha la muffa: che chi ne bee tre dì si scorda del tufo.
morì unquanche, / e mangia e bee e dorme e veste panni. petrarca,
vestigie un poco d'acqua, e quella bee, che dopo il sorso gli raddoppia
morì unquanche, / e mangia e bee e dorme e veste panni.
versa, /... / chi bee ne'vetri e chi ne gli elmi a
ei non è men grasso, e'non bee meno; / e 'l pan gli
appuntare con su la faccia per esempio dei bee gees. benni, 12-18: lo