gli contrastò co 'l far d'un becero che sa il latino. panzini,
cfr. umbro baccajóne e sbagaione 4 becero '. baccalà (tose,
iii-758: uno scolaretto, un po'becero, un po'barabba, rosso, sano
. beceràggine, sf. l'essere becero; comportamento da becero; contegno da
. l'essere becero; comportamento da becero; contegno da persona volgare e grossolana
aperto e vituperoso... il becero chiama per nome la gente senza averci confidenza
becerata, sf. dial. azione da becero; volgarità, trivialità. pratolini
plur. m. -chi). da becero, che ha la volgarità del becero
becero, che ha la volgarità del becero; grossolano, rustico, popolare.
. grossolanità, cafoneria; contegno da becero. pratolini, 1-8: tra le
, si grida: ecco un altro becero: e se non fosse presunzione, ripeterei
non sentirsi alle spalle 'salute a becero / viva il droghiere '. collodi
. collodi, 789: lo smargiasso becero non tratta le questioni, perché le
[di inventare parole nuove] al becero fiorentino e negarla al gentiluomo lombardo?
gentiluomo lombardo? panzini, iv-65: becero: parola fiorentina che i dizionari in
e quell'omaccione tutto d'un pezzo, becero e sentimentale, lo si poteva prendere
2. agg. beceresco, da becero; volgare, villano, indisponente,
cafonaccio. -dimin. beceròtto: piccolo becero, giovane becero. papini, 6-254
. beceròtto: piccolo becero, giovane becero. papini, 6-254 • c'era
) tocca il primo posto allo smargiasso becero. = peggior. di bravo2.
scollata che mesceva da bere a un giovinotto becero ripicchiato. 2. sicuramente,
/ con il suo volto dimesso e becero! 5. figur. spoglio
mezza anima di questo fio- rentinaccio, becero e fazioso. -anche, e
col suo stile glorioso, tra di becero e di profeta, un po'episcopale
la mezza anima di questo fiorentinaccio, becero e fazioso. -sm. giovio
la mezza anima di questo fiorentinàccio, becero e fazioso. = lat.
facilmente [il carattere dello « smargiasso becero »] dalle complicate giaculatorie con le
, tr. (imbécero). rendere becero; incretinire. d'
eleganza. = denom. da becero (v.) col pref. in-
. i.), congetturalmente, da becero (v.), col pref.
: ti malmena con le parole del becero, urla che tu l'invidi, e'
: dante ha durezze e parolacce di becero contro i nemici, ha modulazioni d'angelo
punto una mano scettrata / gli [a becero] calò sulla testa nefaria. rovani
, ii- ^ -q2: io son becero, e me ne tengo: e chi
che mesceva da bere a un giovinotto becero ripicchiato: « i'mmorino che sa
: 'bisognava sentire come santeggiava quel becero, quando gli misi in mano una
e da un denom. da becero (v.). sbefanare
/ tutto mercato, / vedea [becero] concorrere / in una lega, /
e sociale (la rivoluzione); becero, plebeo (una forma politica).
della galleria. -chiassoso, becero. bacchetti, 2-xxiii-793: socrate vuol
che mesceva da bere a un giovinotto becero ripicchiato. soldati, v-80: mi fermavo
linguaggio sconveniente o volgare; sboccato, becero (anche come epiteto ingiurioso).
, n-ii-200: si capisce che fare il becero per farlo non è ancora letteratura,
invar. l'essere triviale, volgare, becero, di cattivo gusto (un atteggiamento
modo triviale, rozzo, volgare, becero o anche osceno; con modi e
region. rozzo, volgare, sguaiato, becero (e vi è connesso talvolta anche
a vagare o, anche, a becero. vàggiolo, sm. tose.
: quanto il neri è volgare, becero, vociante, egli appare un riflessivo,
beceraglia metropolitana. = deriv. da becero, sul modello di ciurmaglia, gentaglia,
-trash tv: modo di fare televisione becero e volgare; l'insieme degli spettacoli
- urla - suda - passa dal becero al colto -dal romanesco al latino -e vince
becerata, sf. azione o discorso da becero; volgarità, trivialità.
plur. m. -chi). da becero; grossolano, rustico, popolare.
sm. grossolanità, cafoneria; contegno da becero. a. viviani,
[16-iv-1994]: dopo anni di becero sinistrese ecco che già si fa largo un