beccàio (ant. e dial. beccaro), sm. macellaio;
per me giudico che questo nome di beccaro non sia stato trovato senza giudicio nell'idioma
sarpi, viii-206: se commettono al beccaro che non venda carne la quaresima, egli
lo oltraggio dispettoso! / io stessa fui beccaro, io stessa coco. / a
voce toscana dello scrittore, mentre 'beccaro 'è la forma dialettale, messa in
o. beccari (1843-1920). beccaro, v. beccaio. beccastrino
della ancora a quest'arte del beccaro il saper da quai tempi capreggiante
, 1-152: l'arte [del beccaro] nel resto è commoda da farsi de
per i leccardi,... il beccaro vien lodato infinitamente per galantuomo. pindemonte
fu gian brada, / e fu beccaro: or ti dirò perché / fu posto
amor, non altramente / che dal beccaro un mansueto agnello. bibbiena, 442
, 7-529: i suoi istromtnti [del beccaro] poi sono la banca, il
una lingua? o pure / salta- beccaro or nell'una or nell'altra, /
e calzamenti, senza alcun servigio di beccaro, di sarto o di calzolaio.
, 7-529: i suoi istromenti [del beccaro] poi sono la no convegnù
ricorda dai cronisti la memorabile temerità d'un beccaro di gozzo beccari che introducendo due stanghe
ricorda dei cronisti la memorabile temerità d'un beccaro di dacia. da ponte,
francesco di vannozzo, 248: io son beccaro e tu mi dài vesighe. /