e fuggendo. gran piacere quella acqua se bebbe. pulci, 1-61: avviossi l'
fiume, onde armato il mio buon vicin bebbe, -tr. / quando
berciare rezze / la pozion che già incantata bebbe. idem, 42-61: qualche satira
. tose. chi bercia, dui che bebbe. cornaro, 36: non restava di
al fonte / menzognero liquore unqua non bebbe, / né sul parnaso lusinghiero
], chi di ragione il latte bebbe, / suoi rei desir a te immolar
qual zolla donde il sole il vapor bebbe. foscolo, xv-311: io l'ho
begli occhi e dal suo incendio ei bebbe. parini, giorno, i-243: il
eccellenza dell'aria; ma dappoiché socrate bebbe la cicuta, qual mai superbo galantuomo può
qual zolla donde il sole il vapor bebbe. tommaseo [s. v.]
. ariosto, 37-69: ella ne bebbe quanto al suo decoro / si conveniva
al suon del bacio, ond'ella ambrosia bebbe, / l'addormentato giovane destossi,
, in un sol sorso, un fiasco bebbe. redi, 16-v-246: io credo
fiaschettino l'acqua stillata, quella tutta bebbe. carducci, ii-4-348: oltre la
foce, / che non mangiò né bebbe mai niente. ramusio, iii- 233
, in un sol sorso, un fiasco bebbe. -scintillante, sfavillante (gli occhi
, onde armato il mio buon vicin bebbe, / quando del gorgo e de
dimorò sotto la mammella innuda, e bebbe il sangue alto virgineo. -lasciare
che il latte sempre di pietà sol bebbe, / cavalier generoso e pio cristiano
arici, i-292: funesta a chi ne bebbe, / tetri malori ingenerò diversi:
/ lappe lappe, e l'umor bebbe. tommaseo [s. v.]
lor lascivi errori. mazza, i-15: bebbe dai divin piè lasciva chioma / il
nei parlamenti. mazza, i-15: bebbe dai divin piè lasciva chioma / il
ecco che nato in un terren, che bebbe / dell'invitto di tebe eroe divino
rota, 1-1-17: qual già chi bebbe... / il cener maritai
ch'egli in meno d'un'ora si bebbe tredici bicchieri di prosecco, di moscato
che sol pascea locuste e il fonte bebbe. pascoli, 126: la figlia del
non lassàro. mazza, i-15: bebbe dai divin piè lasciva chioma / il
il rogo i suoi doni, / bebbe il cenere i pianti e chiusa l'
/ la pozion che già incantata bebbe), / pur, perché vendicarsi de
il veneno in lm, perché più bebbe. firenzuola, 360: lepole- mo
ch'egli in meno d'un'ora si bebbe tredici bicchieri di prosecco, di moscato
gliel porse, / et ella il bebbe e vomitò il veneno. / poscia un
il molto sangue, che da te si bebbe [francia], / ora su
e lacrime di rabbia e d'ira bebbe, / che le cadder dagli occhi,
: e porgendoli quelle, ov'ei già bebbe, / urne di latte, il
/ pascean la madre ond'egli il latte bebbe. -rosso sanguinente: rosso vivo come
e, ringraziata dora del favore, bebbe in sanità della sposa augurandole un felicissimo
: chi già mai vin più eccellente bebbe, / che scaturiscon da quei santi colli
: chi già mai vin più eccellente bebbe, / che scaturiscon da quei santi colli
/ che i puri succhi della terra bebbe / e non le rese che una sterile
suggendo / col dolce latte il tosco amaro bebbe. -figur. trarre alimenti dalla terra
fé una boccuccia di svogliatura, ma bebbe: anzi, ribevve. -capriccio,
arici, i-292: funesta a chi ne bebbe, / tetri malori ingenerò diversi:
. martello, 64: e non bebbe i fonti ascrei. r aseità,