clostrìdio2, sm. forma della cellula batterica che assume, in seguito alla formazione
peptica e di eccessivo sviluppo della flora batterica intestinale. -diarrea del lattante:
una forma amebica e una forma batterica pro vocata dalle shighelle)
. 6. bot. malattia batterica del fagiolo, causata dalla xanthomonas phaseoli
dei trifogli, causata da un'infezione batterica, per cui il fogliame diventa minuto
da agenti di natura chimica o fisica o batterica. - anche: contrazione di muscoli
malattia (di probabile origine infettiva, batterica o virale), caratterizzata da un'
fisiol. tossina, generalmente di origine batterica (streptococchi, stafilococchi), che
dissoluzione cellulare. -coltura lisogena: coltura batterica che, attaccata dal batteriofago, resiste
, in seguito a infezione fungina o batterica o a fattore avverso non parassitario,
nero della vite: malattia di origine batterica che determina sulle piante infette una vegetazione
macroflora). 2. flora batterica presente in un determinatoambiente o mezzo organico.
che si può determinare in una coltura batterica con l'aggiunta di materiale proveniente da
il processo di nitrifìcazione operato dalla flora batterica [nitriera artificiale, attualmente in disuso
e al lobulo dell'orecchio nell'endocardite batterica subacuta; patereccio falso, segno di
un sistema operativo o tura della cellula batterica, rappresentata dadi un programma supervisore che rimane
di eliminare dai prodotti polimicrobici la flora batterica concorrente e di migliorare lo stato di
: la misurazione, in una soluzione batterica, dell'opacità causatavi dagli organismi batterici
che può avvenire in seguito a contaminazione batterica o alla formazione di autoanticorpi.
in tal caso di natura infettiva, batterica o virale), ma anche degenerative
dei numerosissimi costituenti chimici della cellula batterica. = dall'ingl. partigen,
a distruggere la maggior parte della flora batterica in essi presente; si distingue in
dovuta a irritazione chimica, meccanica o batterica, di solito per la penetrazione di
chetoeptosio che deriva dal perseitolo per azione batterica. = voce dotta, deriv.
], sf. medie. coagulasi batterica ottenuta da coltura di piocianeo.
placca batteriofagica: zona di una coltura batterica solida in cui i batteri scompaiono in
. 17. odont. placca batterica: materiale eterogeneo presente sulla superficie dei
carico di vari organi, di origine batterica o traumatica. d'alberti [
costituito da più ceppi della stessa specie batterica o da più specie batteriche (un
. infiammazione della prostata prodotta da infezione batterica per via uretrale o ematogena: può
masticatori. -pulpite retrograda: da invasione batterica a livello della radice dentaria.
scopo di impedire l'aumento della carica batterica. 8. ciascuna delle sostanze carboniose
di milza per diagnosticare un'eventuale contaminazione batterica. = voce dotta, comp
funghi. 2. biol. cellula batterica che contiene una spora. 3.
stabile della popolazione cellulare di una coltura batterica per mancata crescita dei batteri o perché
striscia: patologia di natura virale o batterica delle piante, in partic. delle monocotili
sf. biochim. frazione della tossina batterica prodotta dal clostridium tetani in grado di
delle nostre masnade a cavallo e batterica, vegetale o animale, dotata di azione
, sf. invar. medie. infezione batterica generale che si propaga dalle vie urinarie
biol. in microbiologia, colonia o cellula batterica che assume caratteristiche morfologiche diverse da
superimi cutanee o di mucose. - vegetazione batterica: ciascuna delle escrescenze spugnose formate da
lembi valvolari in certi casi di endocardite batterica. -vegetazione venerea-, condiloma acuminato.
previene o contrasta la formazione della placca batterica sui denti. = comp. dal
un virus nel cromosoma di una cellula batterica con conseguente acquisizione, da parte di
del midollo spinale, di origine virale, batterica o tossica. = deriv. da
un'infezione virale se ne aggiunge una batterica, ed è proprio questa 'sovrinfezione'a
, vii: se la prima infezione è batterica oppure se si tratti di meningite virale
tratti di meningite virale con una superinfezione batterica e pertanto esista un focolaio epidemico di meningite
epidemico; se la prima infezione è batterica oppure se si tratti di meningite virale
tratti di meningite virale con una superinfezione batterica e pertanto esista un focolaio epidemico di