/ maraviglia non è se ciò m'awiene. g. villani, n-140:
libro di similitudini [crusca]: com'awiene per le lunghe e continuate assuefazioni.
annunzio, v-2-67: nell'ombra m'awiene di urtare un cembalo sconquassato che si lagna
ho veduta. tolomei, 1-152: m'awiene quel che si scrive di teofrasto,
due. ungaretti, 1-66: m'awiene di svegliarmi / e di congiungermi /
che più si desidera o più s'awiene. -quando la piscina si muove
eminente. ungaretti, 1-66: m'awiene di svegliarmi / e di congiungermi / e
l'avea levato a'sommi gradi, com'awiene in corte a'più temerari e procaccianti
modo. e ogni qual volta m'awiene di veder prodotta o riprodotta qualche cosa di
publicató per contumace, se però non t'awiene di peggio. -in partic.
o rompere parole in parti, com'awiene ai latini et ai greci, ma intiere
o rompere parole in parti, com'awiene ai latini et ai greci, ma intiere
nella metrica italiana tale fusione, che awiene fra vocali contigue ah'intemo della stessa
nell'isola di nasso'. -che awiene, che si verifica o si è verificato