a chiamarmi, sempre mi diceva: « awertisci a non mancare di venire, ché
e onorati. grazzini, 4-28: awertisci a quel che tu fai, che
com'essere. idem, 5-24: awertisci quel che tu fai; ché simone è
uomo. m. adriani, 3-1-118: awertisci ancora di non proporre tu stesso molte
g. m. cecchi, 1-1-198: awertisci, / che avendoti io dato avviamento
fussi stato. caro, 9-1-113: awertisci, ch'io ti parlo ora confidentemente,
la fortuna ha il crine dinanzi, awertisci in saperlo pigliare. -pigliare
in rovina. soderini, i-449: awertisci che questi [magliuoli] bisogna porgli
bandello, 1-2 (i-28): awertisci bene e fermati ne l'animo di non
). cellini, 535: ora awertisci a fargli un fuoco fresco, cioè
natura vergognare. cellini, 524: awertisci che, se la tua opera sarà
nella guerra. cellini, 517: awertisci che il zolfo vuole essere del più
e pulirli. cellini, 548: awertisci di raderla [la foglia per i
. cellini, 684: awertisci che, di poi che tu hai fatto
a presso. celimi, 667: awertisci che quella terra che io dico mescolata
disegni di porre la tua ragnaia, awertisci bene che sia tuo da tutte due le
platone e non a me; e awertisci ch'e'non ci ha sottigliezza la
sali sui ponti o scendi da quelli, awertisci a quello che fai ». scalvini
de nores, 1-ii-2-369: ma awertisci, dice il verato, che si trovano