, con la sonorità delle voci non avvezze ad esser contraddette. borgese, 2-131:
: ma le giovani madri al latte avvezze / di più nuove dottrine, il sottil
carta gualcita alle dita un po'grosse, avvezze a stringere il badile o il fucile
il sole. pascoli, 1192: avvezze a pascolare / sotto le palme, le
ma le giovani madri, al latte avvezze / di più nuove dottrine, il sottil
in biouse, facce dure, serie, avvezze a scendere in piazza quasi per dovere
in biouse, facce dure, serie, avvezze a scendere in piazza quasi per dovere
l'oreccliie moderne per lo piò sono avvezze alla marinesca guisa,... che
marino, vii-431: dalle nostre orecchie avvezze agli strepiti di queste cose inferiori,
nei prati, ché sono le piante avvezze a dilettarsi sotto quel verde, si
e domestichezze essendo le donne di milano avvezze, sono ordinariamente domestiche, umane,
mi sia, disciplinate; / e sono avvezze ad aspettar la voce / del condottiero
ma le giovani madri, al latte avvezze / di più nuove dottrine, il sottil
: nei prati, ché sono le piante avvezze a dilettarsi sotto quel verde, si
, tu sarmata al fremito dell'orche / avvezze là sul faretrato orente, / le
. gozzi, 89: le femmine avvezze ad una continua vigilia... stavansi
, ix-84: ci avevo le gambe avvezze a salire fin dalla nascita, per così
mi sia, disciplinate; / e sono avvezze ad aspettar la voce / del condottiero
, 7-19: l'altre son genti avvezze alla tenzone, / capaci ancor di far
, sarmata, al fremito dell'orche / avvezze là sul faretrato oronte / le sirene
i-1195: donne dissipate, franche, avvezze alle galanterie, solite ad esser corteggiate
sarmata, al fremito dell'orche / avvezze là sul faretrato oronte / le sirene
, /... noi siamo avvezze / al pane, alle giuncate, all'
: e sì le mie 'mperizie avete avvezze / al dolce cibo del vostro consiglio
siete principesse da castagne, / solo avvezze a leccar minestre piene / di polpa
lenti. moravia, ix-84: le gambe avvezze a salire... avevano ritrovato
l'orecchie moderne per lo più sono avvezze alla marinesca guisa,...
panciette palpandosi ornai piene / e dianzi avvezze al cavolo e alla rapa, /
sono le intelligenze limitate, pazienti, avvezze all'imitazione e all'analisi, quelle
, dc-84: ci avevo le gambe avvezze a salire fin dalla nascita,..
/ che non penson più là e sono avvezze / a star insieme. giuliani,
che siete principesse da castagne, / solo avvezze a leccar minestre piene / di polta
per le persone meno delicate e più avvezze al continuo esercizio. alvaro, 2-18
selvaggia origine, e 'n conseguenza essere avvezze di non uscire da'lor confini se non
/ per le nature che non sono avvezze. da ponte, 342: le lodi
le mie fredde formole di rossore, avvezze ormai alla sua spiritosa censura.
selvaggia origine, e 'n conseguenza essere avvezze di non uscire da'lor confini se non
insolenza delle proprie soldatesche, che, avvezze alle pugne marittime, senza molta disciplina ed
, applicate a pulir la seta, avvezze a nodrime i vermi. -spogliare un
, ix-84: ci avevo le gambe avvezze a salire fin dalla nascita,..
famiglie, nate nei paesi bassi ed avvezze a quell'infelice clima, riedificò il
famiglie, nate nei paesi bassi ed avvezze a quell'infelice clima, riedificò il
panciette palpandosi ornai piene / e dianzi avvezze al cavolo e alla rapa, /
/ per le nature che non sono avvezze. leopardi, 26-36: tal io dal
... con le braccia forzute, avvezze alla vanga, lo stringe, lo
alle educande né alle suore, avvezze le une e le altre agli sbalzi
scoprire. goldoni, iv-801: -due commedianti avvezze a far sulla scena da contesse,
li pleni potenziari francesi, avvezze oramai le lor orecchie ad esordi durissimi
: la mia quando / le genti, avvezze a scordature strane, / a'loro
dovettero lungo tempo... essere avvezze di non uscire da'lor confini se nonsrovocate
sì alte pretensioni li plenipotenziari francesi, avvezze oramai le lor orecchie ad esordi durissimi
, quando, almeno, sono querce avvezze ai secoli. 3. spegnere
alla nostra usanza. -noi non siamo avvezze a titoleggiare. biundi, 494:
/ che furo in prima a vagheggiarmi avvezze. cesarotti, 1-xv-158: né giove
, 17-85: come tutte le persone avvezze al successo, anzi sicure d'un perenne
, quando, almeno, sono querce avvezze ai secoli. d'annunzio, iv-1-127: