da barberino, 14: e s'egli avien che pianger le convegna per alcuno accidente
là vicino al polo, / s'avien che 'l verno i fiumi agghiacci e
pennon degli spinoli distesi, / ch'avien per sopransegna gli aguglini. -anche
e leggiadria; / anzi col tempo avien che 'l volto sia / cresciuto in maestà
tasso, 844: come il ciel lontano avien che porte / rapido seco ogni pianeta
attemparsi. tasso, 876: quanto avien ch'io più m'attempi / tanto più
il mare. tasso, 6-6: spesso avien, che ne'maggior perigli / sono
/ d'esser puttana, e pur se avien che sia, / almen ch'ella
vaghezza e leggiadria; / anzi col tempo avien che 'l volto sia / cresciuto
] non s'aviene, se non s'avien con questa * essendo '.
più, quando avrai poi, / s'avien ch'a te per sciórre i nodi
dan segni / gli altri il cui nome avien che l'uma asconda, / e
, 11-88: tutti se stessi i miseri avien morti, / che li piangean
che difende o fere, / s'avien che bene o male oprata sia, /
altre. marino, 20-302: s'avien... / ch'a busse ne
istato; / e questo saccio ch'avien per natura: / più grave cade chi
marino, 11-155: ma strano caso avien, mentre per tonde / l'edificio mirabile
giove. marino, 5-39: s'avien che colà ne le superne / piagge i
cangino istato; / e questo saccio ch'avien per natura: / più grave cade
da barberino, 13: e se avien talora le convegna cantare per detto del
donavan sì leggeri / che le carni avien già livide e rosse. pulci,
marino, n-155: ma strano caso avien, mentre per tonde / l'edificio
francesco da barberino, 27: s'egli avien che colla madre sua per alcun luogo
francesco da barberino, 27: s'egli avien che colla madre sua per alcun luogo
uman gran foco ammorza, / s'avien, che un sol carbon viva, e
. marino, 10-32: onde s'avien che giri il bel sembiante / collocato
, / i vecchi uccise e que'che avien valore. livio volgar., ii-1-152
udir farsi soave, / quando avien che si tempri e che s'accordi /
sfortunate sono, / e ciascuna con seco avien che porte / augurio tristo di mina
marino, 10-261: fammi conto, ond'avien, poich'ancor quivi / par si
/ i vecchi uccise e que'che avien valore. boccaccio, dee., 5-8
spiegar varia la chioma, / s'avien ch'arte cultrice in lei confonda /
ti trovasse? / il che s'avien, con sollecita cura / esser potrai
ogni cosa picciola e leggera, / onde avien che la vera, / quando esso
è un mostro. / e spesso avien ch'egli traligni in guisa / degenerando da
francesco da barberino, 13: e se avien talora le convegna cantare per detto del
viole? / e come anco n'avien, ciò che non suole / de gli
ha dipinti. / che s'egli avien che 'n essi il guardo giri, /
tre santi romiti, /... avien più tempo disagio sofferto / per riposarsi
in prima non rawingi, / s'avien ti stia ne l'ira pertinace. tasso
nostro inonda / del ben che raro altrove avien che stilli. cesarotti, ii-221:
., 30-41: l'anno dinanzi egli avien presa / ed antioccia e trapali e
se'destro / che se 'l t'avien senestro / disvai vergogna più che vai diletto
man di facellette ardenti, / e spesso avien che l'un l'altro saetti;
regna alcuno editto / talor troppo severo avien che spiaccia / non ostante il rigor
latino. marino, 7-187: s'egli avien che talor d'ira s'infiammi,
suo dolce figlio, / a la tornata avien le menti erette. savonarola, iii-396
mille voci accese, / sedizioso grido avien che s'erga. pecchi,
tornar vi ricordate, / e, s'avien che fia quando estinta io sia,
lassù in que'gradi / dove, se avien che vadi, / verrà eternità donna
man di facellette ardenti, / e spesso avien che l'un l'altro saetti;
19-74: così lor parla, e così avien che accordi / sotto giogo di ferro
folte selve udir si suole / s'avien che tra le frondi il vento spiri.
gli altri provvedendo, / cognobber ch'essi avien fatto follia, / della città sanza
, / a ciò che s'ello avien che già mai freghi / la penna,
francesco da barberino, 106: quand'egli avien che 'l signor sie malato / di
forma lasciati; il che non avien loro e nel greco idioma o nel latino
/ spezialmente i pedoni gialdonieri, / che avien la schiera d'intorno fasciata, /
i pedoni gialdo- nieri, / che avien la schiera d'intorno fasciata, / lasciare
uditori. marino, 7-187: s'egli avien che talor d'ira s'infiammi,
francesco da barberino, 13: s'egli avien che per simil comando le convegna
chi regna alcuno editto / talor troppo severo avien che spiaccia, / non ostante il
, cent., 24-56: i cittadini avien del guadagnato, / e da niuna
popolan, che di quello, / ch'avien d'entrata fosser guardatori. 3
'mber- ciare, / e perch'egli avien caro d'armadura, / a cento a
s'in tal guisa / l'alma uccisa avien che sia, / i tormenti tutti
uomini a far lo squittino, / ch'avien di prieghi grande improntitudine. andrea da
segni / gli altri il cui nome avien che l'urna asconda. g. raimondi
o tiranti. bandello, ii-1073: avien che 'l fabro in bronzo inchiave /
il cor, se per orgoglio / avien che tatto peregrino adorno / tacendo gli occhi
caraccio, xxvi-4: l'inconsulto volgo avien che voli / a beroe, ove l'
andianne pur deliberati insieme, / ché spesso avien che ne'maggior perigli / sono i
, 15-145: qual tauro, s'egli avien che perdu- t'abbia / pugnando un
soglion là vicino al polo, / s'avien che 'l verno i fiumi agghiacci e
, cent., 67-66: infinitamente avien trattato / col duca di calavra.
la maggior ingiuria, / che promesso m'avien menarmi seco; / ch'è la
tra gigli e rose, / là dove avien ch'alcuna se n'inghiozzi. rosa
tasso, 12-79: ma s'egli avien che i vaghi membri suoi /
più bande. bruno, 3-908: se avien che s'insegne, o uno senz'
, 1-viii-263: ferrando e luigi / v'avien d'averla [pisa] la via
sì gl'intervenne questa ria malizia / c'avien talora per aver mangiato / gattivi cibi
rocca, 1-164: quando a veder te avien che gli ochi intoppe, / amor
dannate. g. stampa, 57: avien che temenza il cor mi punga,
cosa picciola e leggera. / onde avien che la vera, / quando esso
, 12- 51: solo tancredi avien che lei conosca. giordani, i-i-
: questa ria malizia /... avien talora per aver mangiato / gattivi cibi
sercambi, 1 ii-549: se m'avien ch'amor incontri d'una / che
francesco da barberino, 148: s'el avien ch'ella giovane c'entra, /
è per te spirante, / ond'avien ch'ella tace? cesarotti, 1-vii-51:
soglion là vicino al polo, / s'avien che 'l verno i fiumi agghiacci e
liga. tasso, 6-6: spesso avien che ne'maggiori perigli / sono i
/ dopo l'accordo, se prima avien male. -avere o essere male che
quale per stupidità e durezza di complessione avien che di rado e con poco senso
quella gente ria / trasser color ch'avien manco di pane. sacchetti, 98-111
. g. stampa, 31: avien che la speme ognor vien manco, /
servir sempre e sempre correre, / avien cosi. della porta, 2-13:
: di tutti i lor pensier fatto avien mazzo / e gittatolsi dietro, e con
quando sepper della medicina / ch'adoperata avien que'di palermo, / si rubellar,
notte e colle navi, / ch'avien menate, passarono i fossi. boccaccio,
allora. michelangelo, iii-77: s'avien che rinnovi / suo cru
loredano, 5-274: le dolcezze passate avien che sconte / col partorir, ch'è
a ferro or a foco, ed avien spesso / che, cercandovi por chi mi
un piede. michelangelo, iii-77: s'avien che rin- nuovi / suo'crudeltà ver
e ancor la luna, / che messo avien quel mezzo fra noi dui. savonarola
, / senza mai sparger seme, avien ch'io mieta. -seminare pianto e
: nacque 'l filosofare / negli antichi ch'avien gli cor gentili / e li moderni
, perché costoro /... avien rotto il mercato. boccaccio, dee
selve udir si suole, / s'avien che tra le frondi il vento spiri.
greci, / eh'a santa chiesa avien dato di morso. baldi, i-55
le mie piaghe aprire, / ed avien spesso / che, cercandovi poi chi
mutarle. tasso, n-iii-694: de'versi avien quello che suol avenir del fior de
10-67: l'uomo e la femina non avien peccato contra lui per lor movimento,
caldo afflitto e stanco, / quando avien che riposi el lasso fianco / sotto i
genera il corpo del legno, così avien nelle pietre per la diversità della mistura
genera il corpo del legno, così avien nelle pietre per la diversità della mistura
chiaro, / a ciò che s'ello avien che già mai freghi / la penna
prìncip'e sacerdoti, / c'ordinato avien lor consiglio stulto / di spegner di iesù
savio e buon consiglio, / rado t'avien periglio. dante, liii-79: o
1-128 (295): se m'avien ch'io vada allo spedale, / e
, 8-73: né sol l'estrane genti avien che mova / il duro caso e
e'discerne male, / questo gli avien perch'ha manco un occhiale, / ché
reti, onde già tratti / li cerbi avien biancifiore e catella. alberti, 200
nemico. tasso, 2-71: s'avien che la guerra anco rinove / il
genera il corpo del legno, così avien nelle pietre per la diversità della mistura
! / montàrvi suso, e non v'avien ostiere! 4. locuz.
sede. tasso, 6-6: spesso avien che ne'maggior perigli / sono i
., 32-4: essi quinci e quindi avien parete / di non caler -così lo
e così pargoleggia e si lamenta / s'avien che perda poi ciò che desia.
francesco da barberino, 27: s'egli avien che [la fanciulla] colla madre
sì care prede, / la quale avien ch'ai successore ei lasce, / ch'
/ dopo l'accordo, se prima avien male. dominici, 4-124: al corpo
se del sangue che maisempre ingozza / avien che 'l tergo e 'l petto al sol
fu molto lieta, / che prima avien di quella della pelle / fatto lor segretamente
dell'ortolano elemosiniere, xxxiv-526: questo m'avien perché crudo e protervo / istato sono
vera o non onesta: / come oggi avien, che all'impie cagion loro /
francesco da barberino, iii-176: se gli avien ch'alcune / galee trovi che piune
e meno eran contratti / secondo ch'avien più e meno a dosso; / e
là vicino al polo /... avien che 'l verno fiumi agghiacci e indure
quindi spiegar varia la chioma, / s'avien ch'arte cultrice in lei confonda /
: la torre, che 'guelfi avien murata, / empier di terra e poservi
sì care prede, / la quale avien ch'ai successore ei lasce.
proprio peso. tasso, 20-98: avien che 'l solchino a lui recida / il
terror de'miseri mortali / quando egli avien che i fondamenti scota / de l'
agosto, / con quella gente ch'avien raunata, / usciron fuor con ardito
, tu che regi el mondo / onde avien tal voglia e tal podere? /
, 82-11: perché i sanesi allor non avien gente, / tornar per vai di
frescobaldi, lxxxviii-i-603: e 'l simigliante avien fatto costoro, / ch'è tre nel
multi / ivi, che de'giuder avien sospetto. /... /
. / que'duo le menti avien di dolor prive, / lieti e'parlar
amanti un vicendevole raccontaménto ai ciò che avien loro? piccolomini, 10-380: nell'epopeia
che, se tra queste rive / avien che l'aura lo raggiri o fieda,
si dolser dall'offesa / che ricevuto avien da'suoi passati. g. morelli,
foce, / di quando in quando avien ch'il popol chiame. salvini,
/ comincia. fazio, i-5-67: spesso avien ch'uom riceve rampogna / di folle
che regi el mondo, / onde avien tal voglia e tal podere? / tu
/ che, quando que'dell'abaco avien festa, / tanta rema abondava alla sua
g. stampa, 9: s'avien clrun giorno amor a me mi renda /
.. / ed essi quinci e quindi avien parete / di non caler -così lo
lega. groto, 7-25: s'avien che reticella aurea circonde / le treccie
, 317: così ne le scritture avien, pens'io: / usando pur continuo
gli altri di ingegno... e avien questo, per quel che riferisce avicenna
di vannozzo, 164: quando a vederte avien che gli ochi intoppe, / amor
l'armi..., se avien che voglia governar la guerra di sua
. cino, iii-140-4: spesso m'avien ch'i'non posso far motto,
potente e di consiglio, / e s'avien che la guerra anco rinove / il
essi [gli occhi] quinci e quindi avien f f arete / di
. groto, 1-19: o quel che avien nelle volte, dove le botti vuote
g. frescobaldi, lxxxvhi-i-605: allora avien che francesco mucini / l'abracciò sì
. stampa, 47: qui, dove avien che 'l nostro mar ristagne, /
groto, 1-19: o quel che avien nelle volte: dove le botti vuote
ubizzino, / veggendo que'che gli avien dato bando. trissino, 5-29: per
potente e di consiglio, / e s'avien che la guerra anco rinove / il
, 89: rivolti e'capi ove egli avien le piante e salendo di vello in
niccolò del rosso, 273-13: s'el avien ch'el te manchi il dinaro,
santo alla benedizione / perché gli aglietti avien lunghe le code. berni, 24:
dove abitavan tre santi romiti / ch'avien più tempo disagio sofferto / per riposarsi agli
, 18-55: molti altri, ch'avien rotti i patti / allo re carlo,
il cece, e così per contradio avien lo contrario. palladio volgar., 1-30
altri di ingegno,... e avien questo... che la natura supplisce
meno / per bene assai veg- ghiar avien disire; / saziarsi l'un dell'altro
rete: / di te, amore, avien gran sete, / mai non si
. cebà, 1-76: né tanto avien che la barbarie ecceda / in chi sembra
, e colle navi, / ch'avien menate, passarono i fossi, / e
g. stampa, 38: s'egli avien che 'ndamo restin sparte / dinanzi
rimasene al basso; / ma li sanesi avien preso pavanico, / giugnendo i fiorentin
grado in grado / le schiatte che fiorenze avien fiorita / di nobiltà, legnaggio e
nel campo e udita la richiesta ch'avien fatta, s'adirò sì fortemente che
ha forza. tebaldeo, lvi-70: se avien che 'l ciel mi dia viver tant'
: soglion là vicino alpolo, / s'avien che 'l verno i fiumi agghiacci e indure
che regi el mondo, / onde avien tal voglia e tal podere? / tu
a un tratto sferra, / s'avien che del pastor temenza pigli, / grano
di vannozzo, 164: quando a vederte avien che gli ochi intoppe, /
dirizza al vero / in te forse t'avien che che ripompe.
dolce figlio, / a la tornata avien le menti erette, / e imperò mandò
se'dextro / che s'el t'avien senextro / disvai vergogna più che vai dilecto
santo alla benedizione, / perché gli aglietti avien lunghe le code. giovio, ii-77
sorgiunse. tasso, 12-51: solo tancredi avien che lei daniello, 616: nel
in morte, '/ e ciò che avien a lui a lei sortisca. luca da
. stampa, 38: s'egli avien che 'ndamo restin sparte / dinanzi a lui
francesco da barberino, 27: s'egli avien che [la fanciulla] colla madre
v. colonna, 2-32: onde avien che di lacrime distilla / senza nova
, onde già tratti / li cerbi avien biancifiore e catella: / le qua'prestar
quell'avere, / perocché senza statichi avien fatto. ariosto, i-404: mi commise
/ tutti già a cerchiare / si avien la campagna, / la candida compagna
che languire. fazio, i-3-8: come avien che la paura punge / l'uomo
soglion là vicino al polo, / s'avien che 'l verno i fiumi agghiacci
. frescobaldi, lxxxviii-i-603: e 'l simigliante avien fatto costore, / ch'è tre
. stampa, 38: s'egli avien che 'ndamo restin sparte / dinanzi a lui
c'a creder cuor di pietra / avien che cristo suscitato rieda. libro di
il colpo acerbo, / poscia ch'avien che da tarcion lo svella.
. monte, 1-x-62: così m'avien com'tempestata nave, / c'ongni
inf., 9-42: serpentelli e ceraste avien per crine, / onde le fiere
tormenti; / pur salva la gran torre avien che rieda, / primo terror de
sì come egli è veramente), se avien che voglia governar la guerra di sua
/ volser le spalle, ov'egli avien la testa. machiavelli, 1-ii-379: e
'l conte orlando rispondevano / che non avien di lor gente paura, / e
nel sen di trarupevol balza; / s'avien, che 'l tocchi il novo sol
gente / il contrario di quel ch'avien lor detto; / che 'l legato
. pucci, cent., 57-24: avien [i fiorentini] disfatto per battaglia
pheo che d'altra tromba, / se avien che nanzi tempo in una tomba /
/ tutti già a cerchiare / si avien la campagna, / la candida campagna
, onde già tratti / li cerbi avien biancicore e catella. guido delle colonne
folte selve udir si suole / s'avien che tra le frondi il vento spiri.
francesco da barberino, 13: s'egli avien che per simil comando le convenga ballare
fioccar di vapor triunfanti / che fatto avien con noi quivi soggiorno. 6
che proibisce li intestini dal rompersi quando avien che si gonfiano da ventosità dalla croce
là vicino al polo, / s'avien che 'l verno i fiumi agghiacci e indure
come lassi: / del ben c'avien non si porie dir troppo; / parlando