conoscere all'intelletto passivo... averroè vuole che l'uno
filos. corpo di dottrine insegnate da averroè (sec. xii) e considerate
). = deriv. da averroè, filosofo arabo vissuto nel xii secolo.
barbarismi, come si vede nei traduttori d'averroè. marino, i-253: farò veder
ma il moto dell'anima esser circolare averroè pur disse, ben che il corpo glie
di estendersi. tassoni, vii-104: averroè tenne che nella carne fosse una virtù
creata forse dal commentatore arabo d'aristotile, averroè, il quale premetteva ai propri commenti
. boccaccio, viii-2-86: egli [averroè] comentò ciò che aristotile in filosofia
attraverso l'interpretazione della filosofia scolastica (averroè, scoto eriugena, tommaso d'aquino
giacomini, 1-104: se l'autorità di averroè è appresso di voi in conto alcuno
piccolomini, 10-64: l'autorità di averroè... in me sempre ha potuto
d'intelletto più ripurgato e sublime che averroè, alessandro, democrito, epicuro,
laerzio nella sua vita che egli [averroè] abbi scritto quattrocento volumi, non dirò
miseri superstiti gli avanzi dei disastri. averroè [« il mondo », 26-iii-1949]
. frachetta, 2-56: il commentatore averroè disse che uom sfornito di scienze non
po'secondo le regole del sottogoverno. averroè [« il mondo », 28-i-1950]