ridurre in grani. g. averani, 1-3-76: in que'tempi non era
n'empiono tutta una figura. g. averani, 1-2-82: vuoisi di più osservare
ha pace o ammortimento. g. averani, 1-3-240: è necessario, che il
l. bellini, ii-62: è l'averani il brutto egli è un demonio,
di se stesso il gonfia. b. averani, 1-1: egli abbatte i superbi
spianatoio, comanda a te innominato dottore averani che quanto prima tu abbi trovato il
mescolato con aromi. g. averani, 1-3-182: benché poi altri legni odorosi
il portarsi indietro. g. averani, 1-1-286: le sacre carte ci danno
tanto l'ascendimento più crescerà. g. averani, 1-1-125: in tre maniere si
del salvini, del lorenzini e dell'averani. 3. ant. somma
una lingua di fuoco. g. averani, 1-2-10: ci rappresenta la forza dell'
carrozze dei gran signori. g. averani, 1-2-237: servì all'altezza reale del
calzari con auree allacciature. g. averani, 1-1-6: oloferne s'invaghì de'calzari
moneta per provvederne camangiari. g. averani, 1-3-23: allorché temistocle, perseguitato
ecc.). g. averani, 1-1-254: ottimamente seneca pronunziando il
carestosi, i guadagni scarsi. g. averani, 1-3-75: trecento ventinove cantatrici,
iscena il cavolo riscaldato, dico giuseppe averani. imbriani, 2-5: frate sfratato
recitazione e nel parlare in pubblico. averani, i-n-3-291: nelle pandette gli esercizi della
tracanna, sbevazza. g. averani, 1-3-131: ovidio ne'fasti, ove
s'ammiri e pregi. g. averani, 1-3-194: il suo coppiere avendo fatto
ed al conservamento del mondo. b. averani, i- 11-3 * 233: nel
se io dica il vero. g. averani, 1-3-52: mi do a credere
di carattere licenzioso. b. averani, i-ii-3-286: riprende somigliante studio in
i sepolcri d'appio. g. averani, 1-3-140: i romani coronavano ed
sotto del primo. g. averani, 1-3-157: era il cottabo un gioco
era alcibiade cotto spolpo. g. averani, 1-3-129: non poteva a buona equità
a sostenere il corpo. g. averani, 1-1-216: qual vilissimo schiavo,
non se ne mostran curanti. g. averani, 1-3- 117: si giudicava curante
, vulcano la fabrica. g. averani, 1-1-9: chiunque favoleggiando vuole attribuire
. bellini, ii-62: e l'averani il brutto egli è un demonio, /
ant. detrattore, denigratore. averani, 1-9: perciò quel seriffo detrettatóre s'
un digiunante cristiano. g. averani, 1-3-240: è necessario che il digiunante
/ della gloria futura *. b. averani, 1-7: non senza alto misterio
sia immerso velocemente discende. g. averani, ii-82: donde avviene, che quando
nel componimento del nuovo. g. averani, ii-82: se il discioglimento de'
passò senza nessuna discrepànzià. g. averani, ii-202: vi è qualche discrepanza
, come tu forse estimi. b. averani, 1-55: altri dissero che la
ogni ora che mescere. g. averani, ii-82: perché, quando la
distendimenti delle loro membra. g. averani, iii-208: l'umore contenuto entro,
sopra così alto mistero. g. averani, iii-255: alcuni antichi martirologi non altramente
antica misura del grano. g. averani, iii-69: credo che, se non
et empie gli echini. g. averani, iii-65: poscia cominciò a farsi
a costoro che lo vogliono [l'averani] la manna della letteratura col suo
più d'uno egli sia. g. averani, ii-131: le cantonate [di
far pace con messer ambrosio. g. averani, iii-29: è il fenicottero un
istromenti che gli sostenevano. g. averani, iii-24: il ferculo era come
erbolati e tali finimenti. g. averani, iii-66: quantunque gli antichi non
di questo vizio. g. averani, i-176: io credo che quattro fossero
folate de venti bestiali. g. averani, ii-83: non si può dire che
quiete e ubbidienza. g. averani, i-139: tre dunque sono le sette
dal dotto e moralissimo sig. benedetto averani. muratori, 5-i-132: dottrine forse
cosa immonda può incorrere. g. averani, i-127: la luce...
alli magistrati senza privarsene. g. averani, i-128: è [iddio].
si ragguaglia al fuoco. b. averani, 1-51: plinio chiama la stella di
dove si danzava gaiamente. g. averani, iii-85: ne'conviti, ne'quali
si faceva 11 garo. g. averani, iii-32: faceva altresì morire le triglie
sì che lo tocchino. g. averani, iii-64: quelle parole * essem
dio nella materia. g. averani, i-264: l'immagine dovea seguire ed
de'suoi spiriti. g. averani, iii-103: vuoisi notare primieramente la
riman nudo il fusto. g. averani, iii-72: mi sono inoltrato a
fatti fermentare e bollire. g. averani, iii-162: per far l'idromele pigliavano
più veloci e maggiormente sensibili. g. averani, iii-174: li quali [frutti
ed inverniciato di matita. g. averani, ii-8: c'insegnarono il sole essere
che non si sentissero. g. averani, ii-200: [il rumore del
farmi spero famoso ed immortale. g. averani, iii-266: l'amore solamente è
piega all'imperfezione umana? g. averani, i-143: prenunziò questa sciagura marsilio
taglio di una mannaia. g. averani, i-175: pilato era uomo crudele,
.. impiagano le gambe. g. averani, i-190: questa pianta è la
proprio; prendere coscienza. g. averani, 1-88: la vita, come prima
cortesia d'inganno imprendi. g. averani, i-69: fu desideroso soprammodo d'
imagine del sugello nella cera. g. averani, i-25: improntò iddio nella natura
; impraticabilità. g. averani, ii-210: non si difendevano colle mura
ed inasprir le terga. g. averani, i-163: eravi un'altra spezie di
cammino per ritornarsi in canaan. g. averani, i-202: non potendo più il
connessura, giuntura. g. averani, i-239: se la detta tavola era
vivande magnare e fiori odorare. g. averani, i-io: nell'etiopia s'adorava
incendiario: specchio ustorio. g. averani, ii-24: si computi adesso quanto essa
questi alimenti qui vilipesi? g. averani, i-75: si muovono incessantemente senza
divin cercar ragione. g. averani, i-135: questa dappocaggine e viltà d'
impossibili a scancellarsi. g. averani, iii-154: questa austera e rigida severità
forme, inquisizione incogitabile. g. averani, i-104: padre incogitabile alla mente
letter. che non ha subito g. averani, i-78: uno [dio] per
diletto / incomprensivamente. g. averani, i-18: con tutto lo sforzo della
, tanto ella è incommunicàbile. g. averani, i-78: uno [dio]
rende incontrastabile ogni ministro. g. averani, i-84: delle ree e malvage
ornare li uffizi funerali. g. averani, iii-139: incoronavano similmente le tazze
porta incoronato un giglio. g. averani, iii-141: quella parola 'sertis
] si tiene per commune. g. averani, 11-57: [iddio] dotolla
, pepe ammaccato. g. averani, iii-162: tutta la difficoltà consisteva nel
per potersi ripartorire ringiovanito. g. averani, iii-96: un ragazzo,..
incurvato ver la terra dura. g. averani, ii-53: un facchino sostiene colle
significati indeclinabili alla fralezza. g. averani, i-61: questa sì è essenza
indurar le tette. g. averani, i-163: i greci...
, una virtù). g. averani, i-191: i nostri malnati appetiti.
tanti misteri della nostra liturgia. g. averani, 1-103: i santi padri sovente
solo intesa, lo genera. g. averani, i-103: essendo...
e candida elezione del papa. g. averani, i-124: quella priorità e preminenza
con grand'utile de'seminati. g. averani, iii-250: l'aria per tutto
-piaga sociale. g. averani, iii-147: che questa abominevole infezione
che resterà duro. g. averani, ii-201: si fece condurre sulla cortina
sia, e sia puretto. g. averani, iii-142: egli è ben vero
come sospetto e nemico. g. averani, i-232: gesù cristo fu vilissimamente
della ragione e di amore. g. averani, i-125: s'innalza e s'
ingrassamento di sapa. g. averani, iii-243: perché non può alcuna volta
la sua compagnia nello spiedo. g. averani, iii-245: gli orsi s'intanano
-aggiungere, far seguire. g. averani, i-199: e calunnie a calunnie innestavano
il cervello ancora. g. averani, ii-2: tanto s'inoltrò questo genio
per spegner la fame. g. averani, iii-28: in cambio d'insalate
s'intanano i polipi brancuti. g. averani, iii-245: gli orsi s'intanano
né finì mai di parlare. g. averani, i-22: contemplando sé e l'
il sole intelligibile risplenda. g. averani, i-12: iddio, unico comprensore e
delle carni). g. averani, ii-135: il rubino da questo fuoco
schifavansi così fatte diffinizioni. g. averani, i-226: artemidoro nel libro secondo
disporre parola per parola. g. averani, iii-72: pindaro...
teneva la brigata. g. averani, i-194: del giunco marino convien favellarne
colore e durezza dell'alberese. g. averani, ii-46: qual sarà sì forte
il pane si 'nzuppa meglio. g. averani, iii-43: mangiavano la curatella.
frequente beveraggio intra loro. g. averani, i-21: non diversamente sentirono alcuni
s'ingolfino negli amori. g. averani, i-37: né l'interposizione delle
la guerra che farla. g. averani, ii-90: [la] remora piccolissimo
di traverso; sbarramento. g. averani, ii-199: il paese di mezzo è
ma ebbe poco successo. g. averani, i-321: che direste voi d'
che passa l'imaginazione. g. averani, iii-81: disporre i fiori in tante
padrone, ancorché non padre. g. averani, i-200: pilato lavossi in pubblico
intrigarmi in contrabandi. g. averani, i-199: fu sentita l'ambasciata della
in masse cotte alla peggio. g. averani, iii-74: i latini chiamavano *
esser migliori quanto più invecchiano. g. averani, iii-163: più dell'idromele invecchiava
-per simil. g. averani, ii-167: prendemmo dell'agata orientale
gabelle e perdono generale. g. averani, 97: questi brindisi ed invitamenti
sostanza di esse carni. g. averani, ii-168: l'invetriatura...
freddo fianco il candido alabastro. g. averani, iii-79: ottone, ricever dovendo
più ardente la sete. g. averani, iii-61: assai dell'infermità si cagionano
nubi piovano il giusto. g. averani, iii-238: si sentiva irrugiadare di
nella cheppia, o laccia. g. averani, iii-46: le tinche e le
e altri bei vasi. g. averani, iii-151: era la lagena quella
con lamine del metallo. g. averani, iii-86: carvilio pollione, cavalier
corso il giorno. g. averani, ii-13: più malagevole cosa si è
. -figur. g. averani, i-134: quantunque la filosofia sia la
la professione di bonzo. g. averani, iii-87: ulpiano,...
accanto al forame del podice. g. averani, ii-55: il lave- nochio,
trattate con pari lautezza. g. averani, ili-io: in ciaschedun letto capivano
viverè a grande fadige. g. averani, ii-110: i romani solamente nella
. -molto efficacemente. g. averani, i-36: pure il sole senza fatica
ed umili la corteggiava. g. averani, ii-71: all'odore, al fuoco
compassion condotta a casa. g. averani, iii-95: la sera seguente il
e non sedendo a tavola. g. averani, iii-86: le letta ove giacevano
le vele in basso. g. averani, ii-202: suole molte volte la luce
o all'occhio di gatta. g. averani, ii-119: è lo specchio di
, bacchetta di legno. g. averani, ii-203: il pendolo che ci dava
essendo differenti di genere. g. averani, i-13: non locato, ed
noto come pesce tarantola. g. averani, iii-63: il garo veniva per lo
molti altri ancora. g. averani, iii-63: il garo...
di fizzioni e forme varie. g. averani, iii-149: pirro...
loro per sanità. g. averani, 4: avvedutamente il poeta diede il
virtù e le buone arti. g. averani, iii-80: se questi impe- radori
si riputavan per nulla. g. averani, iii-80: se questi imperadori non lussuriavano
ogni sorta di refe. g. averani, iii-62: le salse...
non destarsi dal sonno. g. averani, ii-101: [i romani]
or da voi si diede. g. averani, iii-302: se uno facesse un
di coloro che servono. g. averani, iii-169: la carrube...
, travagliato, tormentato. g. averani, iii-57: avvenne una volta che il
dolore per la mancanza del letteratissimo benedetto averani. 3. assenza, privazione
era usato di bere. g. averani, 17: questo matto imperadore..
ne compongono diversi manicaretti appetitosi. g. averani, iii-58: messalino trovava un altro
usano in italia. g. averani, i-197: or pensate se volevano stare
prodotto di tale preparazione. g. averani, ii-253: miratelo, immerso negli odori
-figur. rifornimento. g. averani, ii-15: e chi somministra al mare
anche la ragion naturale. g. averani, ii-113: questa navigazione era negli
. ma è materia aromatica. g. averani, ii-158: le perle, a
un fenomeno fisico. g. averani, ii-194: mi fo ardito a dire
tosto / che m'udissi. g. averani, i-158: marziale...
mazzieri furon detti lictori. g. averani, i-149: il magistrato consegnava il reo
al centro della terra. g. averani, i-2&: né questa medesimezza o identità
delitto ch'avea commesso. g. averani, i-108: bisogna aspettar la morte
, il mar cruccioso. g. averani, i-34: egli colla forza de'suoi
di mira co'tuoi furori. g. averani, i-139: più d'ogni altro
di sapori e di condimenti. g. averani, 143: questo unguento, per
non mai cadono con vergogna. g. averani, i-192: meritamente e con gran
il nostro signor gesù cristo. g. averani, i-45: se fosse vera l'
-gradatamente, lentamente. g. averani, i-233: le profonde conserve della terra
substituta o interposita persona. g. averani, ii-203: perché vi è qualche
appena mezzo onde vivere. g. averani, iii-296: giovanni villani alcuna volta
avanzarsi nelle felicità temporali. g. averani, iii-254: è il sonno..
risparmio un'antica magnificenza. g. averani, iii-161: né questa soverchia cupidigia
di un convivio. g. averani, 88: i romani ne'conviti,
, misura, disposizione. g. averani, i-61: segue la provvidenza il fato
concreto: materiale elastico. g. averani, ii-65: se una spira fatta di
. mota, fanghiglia. g. averani, iii-208: dilatandosi l'acqua, per
tutte le cose incomprensibili. g. averani, i-no: delle [cose] razionali
sua bellezza un'alta pace. b. averani, 1-3: i persiani, popolo
. - anche sostant. g. averani, i-87: il nostro vivere non è
fiorenza e di vinegia. g. averani, ii-96: eranvi trenta e più camere
orologi con altrettante ringhiere dorate. g. averani, i-323: qual è quell'artefice
soavemente ed efficacemente si reggono. g. averani, ii-44: gli antichi filosofanti,
n'abbracciò il pedale. g. averani, 127: tra le bevande fatte d'
e gettato via. g. averani, 59: nel principio del convito si
nobil cità grossa muragia. g. averani, i-200: gierusalemme era composta di
una gocciola d'olio. g. averani, 49: le salse...
murra odorosa andava altiera. g. averani, iii-91: la murra non era
con unguento. g. averani, iii-179: il vino murrina era un
vivande in un banchetto. g. averani, 20: in questo convito mutò ventidue
, / stupisce il mondo. g. averani, iii-62: mangiava egli sempre
, in modo sensibile. g. averani, i-22: figliuolo unigenito del padre,
stomaco li nausea già tutti. g. averani, iii-57: avvenne una volta che
denti pieni di formaggio. g. averani, iii-103: in ultimo...
in chiaritade di grande splendore. g. averani, ii-259: né qui fermossi l'
chiesa abbassava suo stato. b. averani, 1-6: mi bisogna dimostrarvi quanto
quale si muovono anch'essi. g. averani, ii-21: credette aristotile il sole
il lece il bastonarlo. g. averani, iii-69: credo che, se
dell'istess'ordine della nostrale. g. averani, iii-266: non parla quivi il
difese cause notoriamente ingiuste. g. averani, ii-109: il qual detto applicavano a
, offuscamento. g. averani, i-289: attraversandosi l'oscure macchie
la gioventù in esercizi nobilissimi. g. averani, i-84: temeva egli [epicuro
. rendere piacevolmente odoroso. g. averani, iii-134: qui mi giova l'avvertire
dir d'esser uomo? g. averani, i-103: anche i santi padri sovente
-simboleggiato, adombrato. g. averani, i-29: eccovi ombreggiate nel sole l'
lagrime che di roba. b. averani, 1-4: filippo, che primo fece
mistura di diversi colori. g. averani, ii-157: scoppia anche l'opalle,
lavorate ad opera musaica. g. averani, ii-96: eranvi trenta e più camere
quanto quelle del suo cuore. g. averani, i-12: il popolo rozzo e
tremore che noi suono appelliamo. g. averani, iii-34: gli organi della lingua
che non faccia fango. g. averani, iii-51: in que'chiusi, che
una carica onorifica. g. averani, 1: bene e saggiamente i nostri
a lui santamente si ricongiunge. g. averani, i-42: non sia..
mezzo di varie suture. g. averani, i-163: eravi un'altra spezie
g. averani, ii-131: il rubino si è molto
che la pioggia arrivi. g. averani, iii-64: quattro statue rappresentanti marsia
che ne deriva. g. averani, i-270: plinio chiama eclissi l'ottenebramento
gonfie l'hanno più ottuso. g. averani, i-17: le talpe e molti
le bell'opre intenti. g. averani, iii-77: queste canne erano dissomigliantissime
remo sovente adoperando montava. g. averani, iii-58: messalino trovava un altro
vi sono 8 morselletti. g. averani, iii-105: messa la tovaglia,
regia; diadema. g. averani, i-206: racconta... plutarco
coccole rosse o paonazze. g. averani, ii-171: l'agata paonazza contrasta
la nuvola che ti para. g. averani, i-16: le tenebre, che
, porco grande e grosso. g. averani, iii-59: vedete quanti cinghiali straziò
conduce a non pensato fine. g. averani, iii-94: avanti la
o partecipamento di divinitate. g. averani, ii-3: lasciò egli [a-
di aristotile vi corroborai. g. averani, i-109: non dovrà maravigliarsi che
seria contra di te. g. averani, i-9: macrobio passa più là e
con certa maniera di gridare. g. averani, iii-74: marziale [dice]
di una pasticceria. g. averani, iii-75: tra questi non trovo specificatamente
diede a tutti che ridere. g. averani, iii-60: era un pasticcio ripieno
, di un progetto. g. averani, ii-241: cosimo e lorenzo de'medici
di somiglianti spettacoli. g. averani, i-310: gli uomini, per naturale
e le vostre misericordie? g. averani, i-14: chi mai avria potuto
et entra nel ponto. g. averani, iii-44: i tonni ancora e le
monar chia. g. averani, i-34: egli, colla forza de'
un superiore. g. averani, iii-263: soprastando tutta la contrada
. -obliquamente. g. averani, i-247: i nostri pittori e scultori
più smunto che penetrante. g. averani, i-105: benché l'acume di quelle
o di simil materia. g. averani, ii-45: che la picciolezza e sottigliezza
età imperiale. g. averani, 47: è assai nominata dagli scrittori
cioè navili di cinquanta remi. g. averani, ii-87: danao passò d'egitto
-con il verbo sottinteso. g. averani, i-5: isacco, perciocché cieco,
che gli avventano sassi. g. averani, i-175: non era dunque in
cor - rigibilmente vizioso. g. averani, iii-47: eliogabalo, uomo
chiarezza simile in tutte loro? g. averani, ii-135: si cimentò un altro
universo [ecc.]. g. averani, i-20: colla similitudine del sole
fissi e permanenti colori. g. averani, i-119: ora l'uomo e
straniero, pemizioso a'suoi. g. averani, i-io: i popoli del monte
maggiore del perpendicolo cb. g. averani, ii-72: se da alta torre o
tuttociò le lande in pezzi. g. averani, ii-144: altro smeraldo..
colono tranquillo si gode. g. averani, iii-150: noè fu piantatore e primo
e malcerta; guaio. g. averani, i-199: fu sentita l'ambasciata della
quasi come bestie morieno. g. averani, i-260: sarebbe gran follia comparare
effetti di momento grandissimo. g. averani, ii-232: egli attendeva alle cose
, oscuro e nero. g. averani, iii-58: messalino trovava un altro
suo concavo o curvità. g. averani, iii-55: quinto ortensio...
(il vento). g. averani, ii-202: il vento non ci favorì
atteggiamenti o decisioni. g. averani, i-265: or perché ancora a loro
parte del corpo umano. g. averani, ii-137: il zaffiro orientale..
fenomeno della rifrazione). g. averani, ii-24: se collocassimo questo specchio di
alleviare le sofferenze. g. averani, i-244: gli antichi scrittori non fanno
fa l'uomo flemmatico. g. averani, iii-228: nove settimane dopo aver
dei carichi che tengono. g. averani, i-217: avvenne che i romani
di soccorrere la roccella. g. averani, i-248: questa eclissi naturalmente accader
che professano l'ateismo. g. averani, i-77: consiste in essa [virtù
d'india per piatto. g. averani, iii-53: sentite lo stravolto gusto di
, senza che ne morissero. g. averani, iii-51: i romani..
pesci, simili ai porci. g. averani, iii-42: universalmente tutti i pesci
in qualche vin polputo. g. averani, iii-173: malagevole cosa non è il
.. poltìglia. g. averani, iii-208: dilatandosi l'acqua per cui
, negro, giallo. g. averani, ii-157: scoppia anche l'opalle o
non divengon fluidi. g. averani, ii-134: non potè a questa
si dichiarasse apertamente francese. g. averani, i-156: cicerone nella difesa di
nell'utero suo racchiudeva. g. averani, 47: vedete quanti cinghiali straziò
interi e arrostito. g. averani, 21: cominciarono a riempire il cinghiale
de la castità custodita. g. averani, 42: plinio loda altamente il
un'altra assisa in terra. g. averani, i-234: avendo il soldato.
non porge / questo terror. g. averani, 1-8: il popolo, il
sempre intatto et illeso? g. averani, i-34: egli [il sole]
a romper nei liti loro. g. averani, i-75: si muovono incessantemente senza
gli altri potentati d'italia. g. averani, ii-100: di qual grandezza fossero
poveromini artigiani senza pagarlo. g. averani, iii-46: le tinche e le
sarebbe / in terra traboccata. g. averani, ii-40: archimede afferrava con mani
va di precipizi immensi. g. averani, i-134: i gentili filosofi, a'
preparazione della sua venuta. g. averani, i-313: cento o dugento anni
è fermamento d'essa. g. averani, di-i: lo convito è un presame
un immenso indivisibile presentissimo adesso. g. averani, i-78: insieme tutti gl'infiniti
immobilmente in te si dilettano. g. averani, i-13: come poteva la misera
non dalla penna. g. averani, ii-147: dopo tre minuti primi [
gloriamo d'essere crudeli. g. averani, i-89: la vita che noi viviamo
capitana dicevano nave pretoria. g. averani, ii-94: ogni nave [romana]
-con uso awerb. g. averani, iii-147: ber pretto, bere intemperantemente
prezzata quindici mila scudi. g. averani, i-210: i perversi giudei tanto
si giacciono gli altri. g. averani, ii-13: cento settanta volte eccede [
non principiato ed eterno. g. averani, i-122: il principio è superiore al
. -antipasto. g. averani, iii-66: macrobio simigliantemente chiama questa
, questo è manifesto. g. averani, i-124: per dame una scarsa
crocifisso da ponzio pilato procuratore. g. averani, i-i77: pilato era inferiore di
una provincia procuratoria. g. averani, i-178: perché pilato, oltre all'
soverchia che le sta sopra. g. averani, iii-20: lu- cullo, siccome
evidenti modi a formarsi. g. averani, i-5: la smisurata grandezza,
s'accorga delle cose minori. g. averani, i-106: l'intelletto...
effetto retrotrattivo al suo principio. g. averani, i-217: non avendo il senato
, indizio, presagio. g. averani, i-268: il più questi [gli
riferimento a riti pagani. g. averani, iii-117: ulisse per comandamento di circe
carne di altri animali. g. averani, iii-60: è assai nominata dagli scrittori
visitare dagli angioli? g. averani, ii-230: questa eccellentissima virtù, che
gagliardo che fa meravigliare ognuno. g. averani, iii-178: rollione, interrogato da
altra nel candido seno entrare. g. averani, 31: che diremo di
la religione cattolica. g. averani, i-300: confermano il lor sentimento coll'
o puliche che vogliam dire. g. averani, ii-119: è lo specchio di
a conciare il pungiglione. g. averani, i-186: gli punzecchiavano [gli
gli serve a farsi temere. g. averani, i-217: non avendo il senato
oggetto da riprendere. g. averani, ii-203: noi puntammo il canocchiale al
rugosa, in altri puntata. g. averani, ii-129: dopo sei minuti primi
di un punto. g. averani, ii-184: due grani [di porfido
strepitose e stridule cicalatrici. g. averani, iii-11: oh quanti si partìrebbono
minutaglie de toro non caschino. g. averani, iii-36: ingrossavano [le chiocciole
de'quattrocento- cinquantamila ducati. g. averani, ii-48: in un piede cubico
, se non solamente iddio. g. averani, i- 101: non pretendeva già
ciascuno fa come calamita. g. averani, i-13: immobile, il tutto
colare in un contenitore. g. averani, iii-176: tenevansi appesi li grappoli dell'
pareva una picciol citta. g. averani, ii-215: erano... que'
che altrimenti si dice narrazione. g. averani, iii-3: nelle cene de'savi
(l'aria). g. averani, i-255: se alcuno s'immaginasse che
da lor corpi umani. g. averani, i-15: queirintima invisibil luce..
che ragguaglia li frutti. g. averani, i-36: per ragguagliare e ristorare
malvagia ragion di stato. g. averani, i-52: stimavano molti che la
e senza sospetto alcuno. g. averani, i-177: altri erano ragionieri mandati
ch'egli scappasse, comprollo. g. averani, iii-41: de'ragni ne sono
un tal ufficio con frutto? g. averani, 7: osservate che allora il
della malignità dei tempi. g. averani, i-336: non meno ingiusto si è
di soccorso così importante. g. averani, i-100: più aspramente lo [aristotele
conteste, si dissiperebbero tutte. g. averani, ii-20: vediamo talvolta volare in
domandatene pure a chi volete. g. averani, ii-18: se i cieli fossero
vi alletta neu'armonie. g. averani, ii-97: le vele, che erano
dalle città per udirci. g. averani, i-42: non sia...
da la natura istessa formate. g. averani, ii-50: i minimi corpi della
verga occhiuta e vigilante. g. averani, 1-6: il sapientissimo salomone..
e rappresi umori sputare. g. averani, iii-76: seneca... dubita
del pianeta rasenta l'altro. g. averani, ii-21: perché tana ubbidisce il
una femina in iscorcio. g. averani, i-216: molto curiosa e gioconda cosa
vere istorie di glisomiro. g. averani, i-21: il sole si è l'
trecciantisi per ogni verso. g. averani, ii-135: si cimentò un altro
orecchie, toglie la doglia. g. averani, iii-141: attorniare il collo de
una capigliatura). g. averani, iii-108: cinti sì che d'avanti
inserito un congegno meccanico. g. averani, ii-28: i fucili acconciamente far si
riduce alla natura sua. g. averani, ii-158: le perle, a guisa
ogni lume di buon discorso. g. averani, i-40: questo lume [di
sì grandona e rigogliosa? g. averani, iii-226: questa fin da bambina pochissimo
l'ente al rilucente margo. g. averani, i-16: awien talora che folta
, sia dell'oste. g. averani, iii-17: questi mangiari erano sì abbon-
riuscir la lettura. g. averani, i-94: troppo lungo e rincrescevole sarebbe
e rinforzare di buoni motti. g. averani, i-85: rinforza la similitudine con
breve e sempre in pene. g. averani, iii-172: trae [dal sole
un corso d'acqua. g. averani, ii-16: il torrente non può mantenersi
vino dal tempo svaporato. g. averani, iii-203: tante sorte di bevande
e da dio giudicati. g. averani, i-20: in questo colla similitudine
veggono operare 1 galli. g. averani, iii-118: questi, tratti da smoderata
bell'agio da ogni pupilla. g. averani, iii-173: ne'luoghi bassi e
ad alcuna riotta con lui. g. averani, iii-240: voi vedete quanto malagevole
d'aurette e di refrigerio. g. averani, i-28: chiudete la finestra per
ripieno e l'orliccio. g. averani, iii-47: eliogabalo, uomo dissoluto e
autorità di chi che sia. g. averani, i-112: sarei degno di riprendimento
la verità). g. averani, i-113: in questa rocca difesa dalla
(il mare). g. averani, ii-15: ciò potrà agevolmente comprendere
mancanza, voglio dire l'immortale benedetto averani. -subire gli effetti della potenza
(un materiale). g. averani, ii-182: l'alabastro è oltremodo caparbio
e rinnuova le stanche membra. g. averani, iii-254: se omero parlasse di
o de lo specchio. g. averani, i-40: ed ecco che inoltrandomi
in una lingua diversa. g. averani, ii-61: piacque molto al cartesio una
incamminandoci nella via della virtù. g. averani, i-116: platone non s'immergea
sala bassa del palazzo reale. g. averani, iii-107: sceglievano tutti giovani belli
vite bassa e non broncone. g. averani, iii-173: malagevole cosa non è
e di catene il cinse. g. averani, i-107: in questa parte superiore
un gruppo di persone). g. averani, i-313: come se, trattandosi dell'
s'incerchia e ritonda. g. averani, ii-151: una volta sola accadde che
gran sassi e ghiaia grossa. g. averani, ii-16: il torrente non può
servigi delle donne. g. averani, iii-178: follione interrogato da augusto qual
amorevolezza vostra verso di me. g. averani, iii-203: non conviene dare agli
da un corpo fisico. g. averani, ii-152: questo accorgimento e diligenza
sambucche, coclee, baliste. g. averani, ii-40: marcello sì s'accostò
alla sardonica. g. averani, ii-169: non dissomigliante da queste si
intorno al circuito maggiore. g. averani, iii-42: universalmente tutti i pesci
temerario ardir di spagna. g. averani, i-339: orribili calamità e fiere
a ovato con solamente scantonarlo. g. averani, ii-132: si disegnò ancora un'
. scarsezza di piogge. g. averani, i-36: per ragguagliare e ristorare lo
si fossero scaricati que'colpi, ó. averani, i 166: è incerto e
che gli recide il capo. g. averani, i-303: fu atrocemente battuto e
spessi colpi della coda. g. averani, 33: era lo scaro simile al
canteremo ed egli ed io. g. averani, i-124: per dame una scarsa
da stenti e fatiche. g. averani, iii-247: si potrebbe rispondere che queste
si leva a gran distanza. g. averani, ii-203: il pendolo che ci
abbia o termine prefisso. g. averani, i-114: questa somiglianza ha la sua
così cominciai ad parlare. g. averani, i-18: le tenebre d'iddio illuminato
variati al moto delle stelle. g. averani, ii-6: chi sa che non
(l'intelletto). g. averani, 1-iiy. la mente coraggiosa e sciolta
gran pezzo come al naso. g. averani, iii-207: di proviamo che
la più saporita). g. averani, iii-43: solamente le triglie grosse di
laudatissimo el pesce scombro. g. averani, iii-63: il garo veniva per lo
si nutrissero e allevassero. g. averani, 86: massimamente richiedevano belli e
scrivere tra 'miracoli? g. averani, i-30: così è avvenuto nelle
sconciar le piume alla celata. g. averani, iii-55: quinto ortensio,.
da sconvolgere un uom g. averani, i-140: aezio, essendo stato in
dell'assenzio nel vino. g. averani, ii-203: nella fortezza da basso di
che cade con violenza. g. averani, iii-157: era il cottabo un gioco
allo scaglione de'bruti. g. averani, iii-252: l'amore, se ad
scoreggia, alla spiga. g. averani, i-159: la scoreggia, da'latini
, cioè scorrènza, diarrea. g. averani, iii-168: che vino doveva esser
-accurato nell'abbigliamento. g. averani, iii-55: quinto ortensio,..
sopradetti della mala congiura. g. averani, i-296: ammesse la domanda pilato
segnerà ad angoli retti. g. averani, ii-24: 1 cerchi paralleli seganti uncono
trovati da fulvio irpino. g. averani, 39: siccome i romani avevano le
la testa per morsicarlo. g. averani, i-32: il minimo vermicciuolo che serpeggia
a chiave entro la camera. g. averani, i-50: non siamo soli,
il giogo e servilmente uccisi. g. averani, i-161: poco mancò che in
: recare danno. g. averani, ii-8: il traduttore fa poco servizio
che è di sei lati. g. averani, ii-39: l'api...
il mondo è un solo. g. averani, i-136: non dice il poeta
i bruchi et i farfallini. g. averani, iii-31: finita la cena,
che parean cento sfavillanti stelle. g. averani, i-15: l'immensa incomprensibile maestà
de l'aquilon la rosa. g. averani, i-158: la sferza era il
, ecc.). g. averani, ii-114: è molto più verisimile che
la muraglia di northusa. g. averani, ii-139: se si levano [gli
un errore). g. averani, i-133: dovete profondarvi nelle sacre carte
suoi gloriosi natali. g. averani, i-15: questa luce...
usavano così sfolgorate dote. g. averani, io: non sembra verisimile che [
la corona sopra una sedia. g. averani, ii-114: è molto più verisimile
-dissolvimento in fumo. g. averani, ii-168: altresì si vetrificò [l'
se gli uniscano le compagnie. g. averani, iii-162: per far l'idromele
smaltate avrà di fiori. g. averani, ii-15: chi somministra al mare il
dare / compitamente ferma sicuranza. g. averani, mente e gloriosamente operato
vino sarà netto e sincero. g. averani, iii-163: alcuni popoli della schiavonia
di un fenomeno astronomico. g. averani, ii-62: infinite altre [difficoltà]
per rovinare cotale smemoraggine. g. averani, iii-46: io per ismemoraggine mi era
triturazioni e sminuzzamenti di sali. g. averani, ii-20: il moto eccita e
/ ch'è quasi ismisuranza. g. averani, iii-19: la quale [cupidigia
un vino). g. averani, iii-173: malagevole cosa non è il
una pietra lavorata). g. averani, ii-128: questo diamante...
isnervare la vostra autorità. g. averani, i-278: segue l'autore a snervare
il vino). g. averani, iii-173: malagevole cosa non è il
sociale e politica. g. averani, 1-52: stimavano molti che la ragion
uso improprio: siclo. g. averani, i-2. 11: presso gli ebrei
sapori / dell'enula campana. g. averani, i-27: il calore non è
che infonde forza. g. averani, 54: prima di passar oltre convien
(l'acqua). g. averani, ii-15: io credo per me che
sommare un milione d'oro. g. averani, iii-11: li soli denari dispensati
a napoli in perfezione. g. averani, iii-59: ammazzavano le troie un
vede in corpo mortale. g. averani, i-12: ogni estimativa, ogni
^ astronomica). g. averani, iii-51: anche i piccioni teneri tolti
ai questa non sono ignorante. g. averani, i-18: queste nubi e queste
della contemplazione estatica. g. averani, i-106: per queste considerazioni s'ingenera
immenso, sconfinato. g. averani, i-28: il sole oceano soprasmisurato di
congelare, ghiacciare. g. averani, iii-217: non trovo già che sapessero
doglioso e grave or seggio. g. averani, i-24: dal padre e dal
acute e sagaci. g. averani [tramater]: i sottilizzanti filosofi così
tutto il mondo sottosopra volve. g. averani, i-310: le gran distruzioni e
troppo vantaggiosi e soperchievoli. g. averani, ii-i: e stala giustizia,
spannocchi, eccolo qui. g. averani, iii-40: lucilio rimprovera a un certo
, un fiore). g. averani, i-192: meritamente e con gran misterio
melloni, i cocomeri. g. averani, iii-184: in questa guisa spessando e
in gocciole dalla volta. g. averani, i-36: verso il meriggio sotto la
la spessezza dello eccitamento. g. averani, 56: a questa disordinazione attribuisce
fiume in piena). g. averani, i-253: un grosso e gonfio fiume
di passo in passo. g. averani, iii-169: approdato ulisse all'affrica e
(un rumore). g. averani, ii-200: si sente [il rumore
gli abati e le badesse. g. averani, iii-141: quel costume di stritolare
e spirazióne del spirito santo. g. averani, i-24: dal padre e dal
spiriti stando troppo all'aperto. g. averani, iii- la distillazione di liquidi fermentati
palco della sala di sopra. g. averani, iii-226: questa fin da bambina
(il fuoco). g. averani, ii-30: non intendeva quel sant'uomo
-senza freni, precipitosamente. g. averani, i-336: co'suoi corrotti e vituperevoli
(una dottrina). g. averani, iii-3: nel 'convito'di platone,
no squittinava esattamente ogni sillaba. g. averani, iii-56: non ammettevano i romani
; analizzare sottilmente. g. averani, i-317: non è questo un pesare
cristo la guarì in stante. g. averani, i-28: chiudete la finestra per
oro una sesta parte. g. averani, i-211: il siclo o statere o
via della stella polare. g. averani, i-134: gli antichi nocchieri..
coltivazioni, la vegetazione. g. averani, i-136: qual fiume impetuoso,.
-dissoluzione del mondo. g. averani, i-32: perché le materiali cose creò
pianto i lumi. g. averani, iii-64: quattro statue rappresentanti marsia ed
fosse per questo più viva. g. averani, ii-35: scaldatolo al sole,
virtù non puote corrispondere. g. averani, i-15: non potendo lor virtù sostenere
in vita e in verbo. g. averani, 26: la ragione abbandona il
; pida sua madre. g. averani, iii-152: non potendo alessandro finire
eccedere in una valutazione. g. averani, i-333: i campi leontini, giudicati
di diletto o di pompa. g. averani, i-277: finghiamo che narri cosa
: malmenare, picchiare. g. averani, i-200: fu cristo flagellato..
accademia della crusca). g. averani, 3: non sono da questi conviti
assalto di matta debolezza. g. averani, i-77: se sia che [la
sì gran diversità si trova. g. averani, iii-53: sentite lo stravolto gusto
fatte di stuore delicate. g. averani, i-188: l'ammantarono [un matto
che tutto l'ingombra e stupefà ò. averani, iii-184: servendo [il vino
posta in libertà. g. averani, iii-245: questa materia...
di casa che lo sturbano? g. averani, i-108: ogni terrena affezione o
di un equilibrio fisico. g. averani, ii-12: non è...
e subbissare montagne altissime. g. averani, i-341: a tempo di tiberio il
essere trasformazioni d'arte malefica. g. averani, ii-83: l'alzamento e abbassamento
fatto evaporare col calore. g. averani, iii-200: annacquavano con essa il vino
e petto bianco sucido. g. averani, ii-185: il porfido strutto con
la sua scorza viene a diventar dolce. averani, iii-169: è molto dolce,
poi al caldo svaniscono. g. averani, iii-200: annacquavano con essa il vino
svaporano o si corrompono. g. averani, i-118: si mutano le parti
tutt'altro sistema di vita. g. averani, i-212: cento venti dramme..
tutto termini in sua gloria. g. averani, iii-240: or voi vedete quanto
la carne e 'l pane. g. averani, iii-09: convien dire alcuna cosa
crede che purghi gagliardamente. g. averani, iii-163: più dell'idromele invecchiava
. l. bellini, ii-63: l'averani, il bello, è come lui
a proprio talento il milanese. g. averani, i-qo: egli [iddio]
molte parti, dinotaranno pioggia. g. averani, i-17: le talpe, e
che vi si mettono. g. averani, 149: questi strumenti erano simiglianti alle
né tam poco in kolovich. g. averani, i-41: senza la luce, noi
a loro bisogno faceva. g. averani, iii-305: taverna è detto da 'tabema'
ciel rida pur l'in. g. averani, ii-182: nientemeno è tempestato di
ca- merier di marsorio. g. averani, i-171: quando i nostri magistrati
trenta e più some. g. averani, iii-152: sfidò... a
una superficie). g. averani, il 144: non si spezzò,
circa, sua tenuta. g. averani, ii-96: eranvi dieci stalle pev cavalli
ristoro, bettola. g. averani, 156: osservate che contrappone al termopolio
passo di testuggine. g. averani, i-37: a questo paraggio le palle
ai tartufi, alle sfogliate. g. averani, iii-46: le tinche e le
con la tintura di quelli. g. averani, ii-173: il vetro e la
la quale impedisce la prescrizione. g. averani, i-84: l'altro errore gravissimo
, per aguzzare l'appetito. g. averani, 51: il garo stemperato coll'
pesava circa a tre libbre. g. averani, iii- 197: questi bicchieri
siano di nessuna sorte. g. averani, ii-119: è te specchio di tersissimo
insanguinò il tova- gliuolino. g. averani, iii-104: dopo cominciarono a chiamare i
elevata un grado. g. averani, ii-7: malagevole non sarà lo spogliarne
è di color d'oro. g. averani, i-46: questo lume da tutte
l. bellini, ii-62: l'averani il brutto egli è un demonio, /
, ecc.). g. averani, ii-187: né tutte queste diligenze basteranno
de le tre spose sue. g. averani, i-4: 1 quali [gentili
una sostanza vegetale). g. averani, iii-76: avevan bensì cognizione d'un
disubbidissono il suo comandamento. g. averani, i-170: fu necessaria la legge
. - anche sostant. g. averani, i-7: al dibattere e tremolare delle
. salvastrella; licnite. g. averani, ii-37: la triàllide era un'erba
solamente lavate bagnandole spesso. g. averani, iii-43: solamente le triglie grosse
, alla digestione). g. averani, ii-20: conciossiacosaché il moto eccita e
- anche sostant. g. averani, i-107: nell'inferiore [parte dell'
modo non n'ispiri. g. averani, iii-162: per far l'idromele pigliavano
continuamente, latino 'assidue'. g. averani, ii-52: questi impalpabili invisibili spiriti
di un suono. g. averani, ii-196: se essendovi una così gran
bicornute e quattro unicomute. g. averani, i-245: né in questa maniera
, l'odio è disgregativo. g. averani, i-77: la carità è
potemo vedere le cose spirituali. g. averani, ii-143: uno smeraldo, che
(una persona). g. averani, iii-226: fin da bambina pochissimo latte
, la verbena. g. averani, iii-102: altri annaffiavano il cenacolo d'
non era cittadin romano. g. averani, i-151: 1 mazzieri, che
di rocca ana libre i. g. averani, ii-123: alcuni minerali, poiché
disordinata viltà al corso usato. g. averani, iii- 34: la carestia e
, né tener tarmi vicine. g. averani, 121: or ven- ghiamo a'
zion vinosa / si tuffi. g. averani, iii-152: la vinse un certo
è più l'orto aprico. g. averani, i-137: la vite s'awitic-
il popolo di bologna ». g. averani, i-187: siccome usavano i
alcuna fiata e contengala. g. averani, 1-27: lo spirito santo è quel
autore è invenzione la bua. g. averani, iii-166: lo zito, la