: procacciato adunque il vaso e procurato d'aver- velo nutrito da per sé, che
(plur. -i). seguace dell'aver- roismo; eretico. a
i-264-45: chi non ha guerra, né aver- sità, né dannaggio, né povertà
albero tropicale della famiglia ossalidacee (. aver- rhoa carambola), originario della regione
: il cimacio dell'architrave è degno di aver- timento per esser diverso dagli altri e
2-208: quando dee far prode a tuo aver- sario, tu medesimo lo divisi bene
eroiche vostre ripulse mi hanno fatto arrossire di aver- velo una fiata offerto. monti,
buon fine. della porta, 1-123: aver- tite che, quando la trappola è
, 58: fortemente ne dolemo dele vostre aver- sitade. mostacci o rugieri d'amici
.. si misono a distruggere i loro aver- sari in ogni modo. dante,
e già tutto insensato, / el mio aver- sario usato / le palesò dicendo:
conoscere che indisfcretissimamente e maliziosamente, senza aver- vene dato causa, me avete fato
di far capo a voi, assicurandomi d'aver- vene udito parlare sì fattamente ch'e'
, xliv-167: -più oltre passando, ti aver- tisco d'una altra cosa di non
sanudo, lviii-404-questa maestà., anderà in aver- gne, a un vodo fato a
. tasso, n-iv-481: benché moro fosse aver- roè, fu nondimeno amator della verità
per eloquenzia difendemo noi la nostra causa dall'aver- sario. francesco da barberino, i-13
nozioni ontologiche esser quelle alle quali convien aver- tire prima d'inoltrarsi nella combinazione dell'
la medesima avversa fortuna, presto pentita di aver- misi mostrata in qualche parte benigna,
. bernardino da siena, iii-248: prima aver- sità è temporale; morte di figliuoli
a mente come fosser vivi. / parmi aver- miti avanti / tal quale io ti
cangiarsi in guiderdon l'offesa, / l'aver- sioni in amorosi nodi / sentir non
stretta, contra la quale, volendo l'aver- sario spinger di novo per risposta,
scorresse la mesopotamia, onde egli era molto aver- tito nello spiare se poteva ritrovar luogo
per li troiani exauditi, fuorzi troia non aver- ria incurto tanta periculi, li quali
un male che non sentiamo né conosciamo d'aver- lo? tecchi, 2-109: «
non servol pria, / non saver m'aver- rìa. novellino, vi-152: domandò
, / cominciando a picchiar l'uscio d'aver- no / in più chiaro tenor distinse
signor non rièscemi nuovo; mi par d'aver- lo ammirato ad una mostra di truppe
da giovanni d'angiolino, i tolomei suoi aver- sari furono quelli che prima cominciarono a
da un fazzoletto, non m'accorsi d'aver- veli e non li trassi con gli