o mio. = deriv. da avale, dal lat. aequàlis * eguale '
lat. aequàlis * eguale '. avale, avv. ant. ora, testé
a me, ch'i'mi credeva avale / che morte ti tenesse in sue catene
a vale in nozze. -avale avale: or ora. lorenzo de'medici
spruneggi / con coccole, ch'io colsi avale avale. = dal lat.
/ con coccole, ch'io colsi avale avale. = dal lat. aequàlis
pataffio, 2: io potrei ben avale appiccar brevi. 9. dimin
spruneggi / con coccole, ch'io colsi avale avale: / io te le donerei
/ con coccole, ch'io colsi avale avale: / io te le donerei,
usavano l'irritamenti de la gola, come avale si fa. dottori, 1-263:
, 2-577: * issa', cioè avale, et è vocabulo lucchese. varchi,
quel tempo li poeti co la mortella; avale si coronano col lauro, unde si
/ irmene a casa, per tornarci avale / co'suon grossi e col maio.
ferro caldo su l'ancudine, / avale è tempo a menare el martello /
poi che giocato ho la scarsella, avale giocherò di denari ». s.
è vocabolo lombardo et è a dire avale o vuogli al presente; 'et
b. giambullari, 7-49: benché avale egli ha facto aba- stanza / del
e pinzo e calcato, / apriti avale, non istar serrato. redi, 16-v-24
sancto pastore? / 1'son venuto avale a stuzicarti / con tre sonecti sol
male 7 ch'io noi posso dire avale. - / et anch'io ho
giambullari, 7-92: or ecco el punto avale / dicesi: sanità sanza danari /
/ dice esser lieta, stando bene avale / ciascuna parte senz'altro repetere.
ogni mercato, / a ogni festa avale vo zazzerando, / balordo come un pesce
. giambullari, 7-30: ella ha preso avale il broncio meco, / perch'io
« poi che giocato ho la scarsella, avale giocherò de'denari ». gelsi,
carità pieno epinzo e calcato, / apriti avale, non istar serrato. papini,
. b. giambullari, 7-47: avale, spalancandoti el mio quore, /
ogni mercato, / a ogni festa avale vo zazzerando. liburnio, 1-45: consumano