àccio2, avv. abbrev. di avaccio, usata solo nella locuz. 0
anche tardo o accio, cioè avaccio, parola antica rimasta in contado.
loro. = deriv. da avaccio. avaccézza, sf. ant
penitenza. = deriv. da avaccio. avacciaménte, avv. ant
andare. = comp. di avaccio. avacciaménto, sm. ant
hai voluto. = deriv. da avaccio. avaccianza, sf. ant
ritornamento. = deriv. da avaccio. avacciare, tr. (
2-76: egli non è dubbio che avaccio, voce nostra, non sia tratta da
occhio sereno. = deriv. da avaccio. avacciataménte, avv. ant.
]: sì appare adunque con quanto avaccio passo la lussuria ha discorso.
tommaseo]: alla cupidità te ogni avaccio è tardi. 3. avv
queste cose per sapienzia, ma non così avaccio né così subitamente come fece abiendo eloquenzia
che vole murare, che non corre avaccio all'opera, anzi la misura.
: crudel forte e villano, / s'avaccio ella no è ricoverata! laude,
dante, inf., 33-106: avaccio sarai dove / di ciò ti farà l'
., 16-70: e cieco toro più avaccio cade / che 'l cieco agnello
più tosto di lui, né legeva più avaccio, né dittava più copiosamente. roncisvalle
orlando al caro / con l'armadure sue avaccio e ratto, / là dove gli
gente mandò 'l bando / ch'ognuno avaccio si recasse a schiera. g. morelli
, 296: non uscire fuori troppo avaccio: quand'è nebbia e piova istatti
cose che si fanno segrete, più avaccio che il fattore di quelle non vorrebbe,
2-76: e questa [parola] è avaccio, che si dice in vece di
/ e come il sol gli ha maturati avaccio. -avàccio avàccio: con valore
burchiello, 44: dicono il mattutino avaccio, avaccio / senza toneca o cotta
, 44: dicono il mattutino avaccio, avaccio / senza toneca o cotta o piviale
. baruffialdi, 85: voglio andare avaccio avaccio, / fin ch'è dì di
baruffialdi, 85: voglio andare avaccio avaccio, / fin ch'è dì di berlingaccio
colui che, quando navica, più avaccio la nave che le persone intende a
, 303: queste mi paiono più avaccio false calunnie che vere accuse.
: « ma, tornando alla prima voce avaccio, ella poco s'usa oggi nella
avventura / di vendicare il suo fratello avaccio. 2. impresa rischiosa (
, / mentre per soddisfare a ognun m'avaccio, / io non ne cavo un
non meno per dar l'ordine più avaccio all'acquisto della città, che a
, 16-70: e cieco toro più avaccio cade / che 'l cieco agnello. boccaccio
: le dette cose per vergogna più avaccio recato a memoria, che narrato, acciò
iacofione [crusca]: ma più avaccio / mira me dio beato / in
. burchiello, 44: dicono il mattutino avaccio, avaccio / senza tonaca, o
, 44: dicono il mattutino avaccio, avaccio / senza tonaca, o cotta,
crudel forte e villano, / s'avaccio ella no è ricoverata! dante,
, / e quando è fiacca, avaccio sento il danno. dottori, 209:
grasse; e se sono seminate troppo avaccio, fanno erbe diverse, le quali
volgar., n-11: i semi più avaccio tralignano, degenerano e imbastardiscono ne'luoghi
l'avversario che la battaglia si possa avaccio finire, e se sarà prolungata,
invita, / e quando è fiacca, avaccio sento il danno. testi, ii-85
, perché l'uomo ch'è vecchio, avaccio crede e tardi discrede. angiolieri,
ferme stelle / tosto s'accende e avaccio si disferma / partendo disdegnate l'alme
senza strepolo o creppaccio, / e avaccio avaccio / versa in quel ventre
senza strepolo o creppaccio, / e avaccio avaccio / versa in quel ventre /
laccio / ed a li miei più avaccio. bencivenni, 4-14: se la
le cose che si fanno secrete più avaccio che il fattore di quelle che vorrebbe
quanto è breve e festino, attendono più avaccio ad accrescere le loro sustanze,
invita, / e quando è fiacca, avaccio sento il danno. sbarbaro, 1-14
. / ed elli a me: « avaccio sarai dove / di ciò ti farà
l'avversario che la battaglia si possa avaccio finire. g. cavalcanti, xxxv-
, / ch'ognor fenita / vorria avaccio, / poi sì son priso / in
fonda, / in pugno prese lo schedone avaccio. leonardo, 2-103: vedi come
ferita, / ch'ognor fenita / vorria avaccio, / poi sì son priso /
grasse; e se sono seminate troppo avaccio, fanno erbe diverse, le quali
volgar., n-n: i semi più avaccio tralignano, degenerano e imbastardiscono ne'luoghi
scienza ch'è rimossa dalla giustizia è più avaccio d'appellare ingegnamento che savere. d'
« l'italiano antico conosceva vaccio (avaccio, ivaccio), * presto
idem, 933: « l'antico toscano avaccio (anche ivaccio) * presto '
l'avversario che la battaglia si possa avaccio finire, e se sarà prolungata
uva molto nera, la quale si matura avaccio e fa i grappoli belli, lunghi
alzavan sopra il muro, i quali avaccio, / travettati lassù, cavavan gli occhi
, x-15: meglio è la morte avaccio / che vivendo con pena. angiolieri,
.. l'umidità sarà menovata, avaccio sopravverrà la vecchiezza, secondamente che nella
, che tutto il mondo soggiugarono, avaccio si ragguaglieranno. -con riferimento alla
giamboni, 10-151: acordati col prossimo tuo avaccio, visino e tanto che se'nella
venire ». disse la rana: « avaccio ne saremo fuori », ed ebbelo
s'accosta più il piglia e meno avaccio si scioglie. dante, par.,
, x-15: meglio è la morte avaccio / che vivendo con pena. ariosto,
colui che, quando naviga, più avaccio la nave che le persone intende a
dante, inf., 33-108: avaccio sarai dove / di ciò ti farà
., 16-72: cieco toro più avaccio cade / che cieco agnello; e molte
56: buon piumaccio / sanza straccio / avaccio / è da pigliare più che 'l
aventura / di vendicare il suo fratello avaccio. -porsi in libertà: evadere
strepolo o creppaccio, / e, avaccio avaccio, / versa in quel ventre
strepolo o creppaccio, / e, avaccio avaccio, / versa in quel ventre /
prelato ed è lodato da altrui, avaccio cade in arroganza e in vanagloria. corona
, i-14-109: molto maggiormente e. ppiò avaccio e grande mal attendere di male che
.. « acòrdati col prossimo tuo avaccio, insino a tanto che se'nella via
, / mentre per soddisfare a ognun m'avaccio, / io non ne cavo un
di costor [le comete] più avaccio lede / se in oriente appare e
, che tutto il mondo suggiugarono, avaccio si ragguaglieranno. g. villani,
perché l'uomo, ch'è vecchio, avaccio crede e tarai discrede; tostano è
per ch'i'pregai lo spirto più avaccio / che mi dicesse chi con lu'
, / nelle sue braccia si ricolse avaccio, / e stringendo l'un l'altro
crudel forte e villano, / s'avaccio ella no è ricoverata! boccaccio, dee
. dante, inf, 33-107: avaccio sarai dove / di ciò ti farà
dèe usare corso, accioché, vegnendo avaccio il combattitore, colla lancia di subito assalisca
, / mentre per soddisfare a ognun m'avaccio, / io non crescerlo più tosto
/ che guidavano il fatto, molto avaccio, / quando pe'fiorentin si vidon forti
56: buon piumaccio / sanza straccio / avaccio / è da pigliare più che 'l
par., 16-71: cieco toro più avaccio cade / che cieco agnello;
/ per portar l'arma a guido tanto avaccio. g. barbaro, ii-104:
, / in pugno prese le schedone avaccio. l. frescobaldi, 2-47: la
sempre continua le giornate sue per giungere avaccio al suo termine. petrarca, 45-13
., 16-70: cieco toro più avaccio cade / che cieco agnello. boccaccio,
prelato ed è lodato da alcui, avaccio cade in arroganza e in vanagloria.
par., ii-ii: i semi più avaccio tralignano, degenerano e imbastardiscono ne'luoghi
dal provenz. viatz, cfr. anche avaccio. vibice, sf. medie.
= dal lai vivacìus (v. avaccio). vivace (ant