similmente come saluta l'uno uomo l'autro trovandolo in persona, così il dee
alias 'altro '. cfr. autro, forma dialettale con la vocalizzazione
similmente come saluta l'uno uomo l'autro trovandolo in persona, così il dee salutare
. otro (da un anteriore * autro), e le forme meridionali.
aver, / com un amig a l'autro de'audar dretamente, / et con
correggere, e mostrare l'uno all'autro, acciocché manifesto si sappia, che tutto
che in questo parlamento et in l'autro che noi farremo, ne diga grazia de
e ditermina e raporta l'un l'autro, le piò segrete cose di nostre interiora
, v-135-11: com un amig a l'autro dè andar dretamente. abate isaac volgar
non mostro, / con om tant'autro ed a saper possente / mi movo acciò
dispero -non ave podere / ne l'autro mio volere. cieco, 5-9: già
cani, mordendo l'uno e devorando l'autro, acciò ch'el poi lui morda
caosa la qual l'uno e l'autro desira. buti, 1-2: sopra la
acqua. giamboni, 4-294: l'autro die l'isola lipara e il mare
., / incatenato l'aquilone e l'autro, / sciogli vento più dolce.
gioveni de parlar l'un con l'autro. cavalca, iv-15: ci amonisse [
'autre ', nello spagnuolo 'autro ', per più comodità venne a dirsi
contrade, / alcir l'un omo l'autro e de lane'e de spade.
uno lato sia li scacchi e da l'autro lo nicchio, cioè nella guamacca alla
uno lato sia li scacchi e da l'autro lo nicchio, cioè nella guamacca alla
uno lato sia li scacchi e da l'autro 10 nicchio. v. borghini,
demorà / qe l'un e l'autro [adamo ed èva] fora andà.
che in questo parlamento et in l'autro che noi farremo, ne diga grazia de
mantelli e l'uno con penna e l'autro senza penna. statuto della gabella di
, 156-13: saluta l'uno uomo l'autro trovandolo in persona. -proprio
elli conviene che io ti faccia l'autro occhio a petrongiani, rofìana che tue se'
la nome che non ce accasca a far autro. = var. roman.
non fare né l'uno né l'autro, tutta la pratica de'signori fuggerai.
, / alcir l'un omo l'autro e de lanc'e de spadhe, /
d'alcuno frate overo l'uno frate dell'autro, debbiamo udire questa cotal querimonia e
difina e ditermina e raporta l'un l'autro, le piò segrete cose di
quela caosa la qual l'uno e l'autro desira. = comp.
xxxv-i-604: se l'un om pò l'autro enganar e trair, / $a no
corte, l'uno in servire l'autro non rincrescie. capitoli della compagnia del
cielestrial corte, l'uno in servire l'autro non rincre- scie. a. pucci
. verucci, io: se no buoi autro ca chisso, lassa fare a me
contrade, / alcir l'un omo l'autro e de lanc'e de ade,
vedeva. de rosa, 544: l'autro dì trovai una squarcèlla sopre la strata
se levare: / l'uno 'nvito l'autro de fare battallia, / e l'una
/ per l'un no lassa l'autro cortese né vilana. = dal
, ca non ce accasca a far autro. denom. da fegato (
similemente come saluta l'uno uomo l'autro trovandolo in persona, così il dèe
, ca non ce accasca a far autro. = comp. dal pref.
nome che non ce accasca a far autro. -con uso impers.
l'uno era di metallo e l'autro d'argento e l'autro d'oro;
metallo e l'autro d'argento e l'autro d'oro; ed erano tutti fatti
e ditermina e rapporta l'un l'autro, le piò segrete cose di nostre interiora
quello spozo che l'uno per l'autro non abandona. buccio di ranallo, 1-380
volgare pisano del duecento, 598: l'autro [pezzo di terra] in terra
il mondo così greci come succeda l'autro. giovanni dalle celle, 4-1-66: morendo
2 latora è l'uno maggiore che l'autro e chiamasi, ciascuno di quelli,
sua guisa, l'uno alto e l'autro basso e faciano in tal maniera un
sicinio, 1-5: perché me vide l'autro ivomo, che stava tuzzare non poco
demora / qe l'un e l'autro fora andà / del paradis deliciaro / ensì