con gli orecchi molto acuti, o auriti, come gli descrive plinio. carducci,
usciva dalla bocca amara di donna caterina auriti questo fiotto veemente di crudeli ricordi,
quivi cum mutua amicizia... gli auriti lepori, gli timidi cuniculi, le
carme. pirandello, 6-244: giulio auriti, vedendo sussultare le spalle poderose del
sal tanti capreoli, gli auriti lepori, gli timidi cuniculi, le fele
sì, sì » interruppe la signora auriti prendendo da un minuscolo tavolinetto uno svelto