lena, / che d'ogn'intorno assordi le brigate. arici, 209: ed
lena, / che d'ogn'intomo assordi le brigate, /... /
pote o discendente / la voce tua fastidiosa assordi: / ch'io ho tanto consiglio
interviene / che più la gente sibilando assordi. 3. ant. arrivare
lena, / che d'ogn'intorno assordi le brigate, / e finalmente scoppi per
sulla bica, / ch'io v'assordi con questi noncovelle, / e direte:
tuon lieto e feroce il ciel s'assordi. algarotti, 5-86: questa malattia,
pronepote o discendente / la voce tua fastidiosa assordi. gualdo priorato, 3-i-172: dopo
di che e con fracasso di vocaboli assordi i circostanti e gli sbalordisca. pananti,
[luciano], iii-3-282: tu m'assordi le orecchie e mi ci rovesci le
che, per tatto di moneta, non assordi con lo strepito delle sue rime zoppe