sanguigna splende. / l'odore appuzza, assorda il bombo e il tuono; /
col gran suono i vicin d'intorno assorda, / e 'l sole abbaglia chi ben
/ con che i vicin cadendo il nilo assorda. castiglione, 140: un mover
accorda / d'orribile armonia che 'l mondo assorda. d. bartoli, 24-87:
con che i vicin cadendo il nilo assorda. castiglione, 314: poi si misero
splende. i l'odore appuzza, assorda il bombo e il tuono; / accieca
sanguigna splende. / l'odore appuzza, assorda 11 bombo e il tuono. viani
/ d'orribile armonia che 'l mondo assorda. carducci, 740: marciate, o
di assordare), agg. che assorda, che rintrona le orecchie, stordisce.
/ col gran suono i vicin d'intorno assorda, / e 'l sole abbaglia chi
11-92: con le grida la gente l'assorda. poliziano, st., 1-28
: con tal tumulto, onde la gente assorda, / dall'alte cataratte il nil
/ con che i vicin cadendo il nilo assorda. tasso, 7-122: la pioggia
i d'orribile armonia che 'l mondo assorda. idem, 18-84: qui vasi
. arici, 209: ed or crescendo assorda, e le barriere / urta,
diva] giova il grido che le turbe assorda / e a l'armi incalza.
principii tuoi, / chi sì t'assorda? e qual nuvol sì spesso / di
del ferro scosso, e le campagne assorda. marino, 304: i silvani /
terra / e il santuario di querele assorda / per le città rapite. carducci
609: nel meriggio le campagne sole / assorda la cicala. 3.
letame e di pagliume... assorda il rumore dei passi, sicché pare
tua selce rintrona / alle ruote e s'assorda / allo scalpiccio delle capre. idem
: su le strade ove l'erba assorda i suoni. 5. intr
1-82: nessuna cosa puote essere più assorda, che, quanto meno ne sta di
distinguete in mezzo al baccano che vi assorda un gemito fiaccato di lontano. pirandello
dei salmi e degli inni sacri che assorda la penisola da dieci o dodici anni in
v.]: co'suoi bentornati mi assorda. verga, 2-234: elena appena
tasso, 18-84: l'odore appuzza, assorda il bombo e il tuono; /
accorda / fragor tremendo che l'orecchie assorda. nieri, 230: colla fantasia già
rotative del giornale, s'ingrandisce e assorda. e. cecchi, 3-144: alla
/ col gran suono i vicin d'intorno assorda. boccaccio, dee., 6-conci
i vicin, cadendo, il nilo assorda. caro, 12-i-106: l'una
e nel meriggio le campagne sole / assorda la cicala, / e impreca al giorno
, sfiorandone la camminante persona. lo assorda e l'impolvera: egli non ci fa
/ del ferro scosso, e le campagne assorda. marino, 277: deh quante
selce rintrona / alle ruote e s'assorda / allo scalpiccio delle capre. idem,
ii-527: su le strade ove l'erba assorda i suoni, / su l'orbe
e le strida dei carrettieri brutali, assorda l'udito. nievo, 66:
scoppianti e le strida dei carrettieri brutali, assorda l'udito. redi, 16-v-278:
minimi e i supremi / sconvolgi agita assorda: il mondo s'empia / del
proietto, sfiorandone la camminante persona. lo assorda e l'impolvera: egli non ci
con tal tumulto, onde la gente assorda, / dall'alte ca
selce rintrona / alle ruote e s'assorda / allo scalpiccio delle capre. /
: te giova il grido che le turbe assorda / e a l'armi incalza a
, 394: l'arida cicaletta assorda il cielo / con ostinate strida.
e le strida dei carrettieri brutali, assorda l'udito. segneri, ii-53: facendo
il quale, crocitando e gracchiando, assorda con le sue importune voci l'anima
.., crocitando e gracchiando, assorda con le sue importune voci l'anima
/ ove la turba di sue ciancie assorda. alfieri, 8-157: ma pur
fronzuto stelo / le valli e i monti assorda, e il mare e il cielo
quale, cro- citando e gracchiando, assorda con le sue importune voci l'anima
verbo * evolvere '; onde ci si assorda col * processo evolutivo delle scienze,
e nel meriggio le campagne sole / assorda la cicala. verga, i-20: -quanto
voi distinguete in mezzo al baccano che vi assorda, un gemito fiaccato di lontano.
stelo / le valli e i monti assorda, e il mare e il cielo.
stelo / le valli e i monti assorda, e il mare e il cielo.
quel vecchio importuno / con le grida m'assorda. batacchi, ii-120: stanco il
ché ovunque imbombo io più, più assorda il scloppo. = deriv.
annunzio, ii-878: alla gru che cigolando assorda / l'aria imbracato il bove da
onda immane ed irrefrenata. -che assorda e stordisce, acutissimo, lacerante (
. 2. che stordisce, che assorda, rintronante (un suono, un
: il corno dal naso sfiatato / assorda nella tana il ghiro / che una nocciòla
, presuppone tenerezza nell'indurato, chi assorda presuppone udito. 2. congelato
v-60: la lussuria accieca, la lussuria assorda, che pare l'uomo intronato.
/ formando tal rumor ch'il mondo assorda, / diluvia l'acqua impetuosa e
mia madre, che con strida gemente assorda la casa. interpolare1, agg.
l'aspido], il quale instupidisce e assorda col suo mortifero morso. bruno,
della canna, messa nelle orecchie, assorda. soderini, iii-7: raccogliono la lanugine
se non può morder il cielo, l'assorda. forteguerri, 27-85: se talor
attualmente qui un valente meccanista che ci assorda nelle diurne gazzette con una macchina semovente
. / le valli e i monti assorda e il mare e il cielo. anguillara
minimi e i supremi / sconvolgi agita assorda. -come espressione di umiltà (
che quest'è froda c'ognun mal assorda. panigarola, 310: fiandra,.
altro velenosissimo, il quale instupidisce e assorda col suo mortifero morso. martello, i-3-
. /... men gli altri assorda. botta, 5-39: il consesso
, 18-84: l'odore appuzza, assorda il bombo e 'l tuono / accieca il
lvii-138: favella, e in favellando assorda, / di certa benedetta palla a corda
della canna, messa nelle orecchie, assorda. caro, i-325: un'ellera
canto vicino delle rane pantanose che gli assorda l'orecchi e. 3. che
ché ovunque imbombo io più, più assorda il scloppo, / via sencia para-
ii-878: alla gru che cigo- indo assorda / l'aria imbracato il bove da macello
/ nel voto sen delle spelonche, assorda / e mette a chi s'appressa orror
che chi vuol dirle, il luogo assorda. batacchi, 2-259: periglioso è il
si volve / e con tuoni iterati assorda il polo. leopardi, 8-64:
tribunali minimi e i supremi / sconvolgi agita assorda. -rivendicare la proprietà di un
princìpi tuoi, / chi sì t'assorda? e qual nuvol sì spesso / di
/ al plauso popolar, che l'aria assorda. manzoni, pr. sp.
se non può morder il cielo, l'assorda. = deverb. da ragghiare.
feriti ed il rantolo dei morenti vi assorda. fucini, 317: la mattina
eterna ed immortale. baldi, i-64: assorda te, non m'incolpar la tromba
cesarotti, 1-iv-371: l'orecchio gli assorda e rintrona / il torrente col roco fra-
. selce rintrona / alle ruote e s'assorda / allo scalpiccio delle capre. pirandello
mi ritorna ove il moresco stuolo / assorda di rumor francia e di grida.
capo risuona / e l'orecchio gli assorda e rintrona / il torrente col roco
, vi-3-29: già de'timpani il tuono assorda tutta / l'acaia, e dalle
si volve / e con tuoni iterati assorda il polo. manzoni, fermo e lucia
quel frullone il quale col gran suono assorda forse costui. -precipitare le ruzzole
sabba, / e quel matto rimbombo assorda l'etra / livida. papini,
ogni giunto, fa tal rumore che li assorda. -muoversi rapidamente sulla tastiera (le
pare un ceretan vendi colori, / ch'assorda con le ciancie tutto un regno.
/ ché ovunque imbombo io più, più assorda il scloppo, / via sencia paragonio
che nell'andare fanno un chiasso che assorda. e. cecchi, 13-479: ognitanto
/ con gran suono i vicin d'intorno assorda, / e 'l sole abbaglia chi
, x-48: l'oca tutto il cortile assorda / e squaquerando il lorda. fanzini
stelo / le valli e i monti assorda. d'annunzio, iv-2-57: a un
: non udirete quella tintamarre che vi assorda: ma neppure fia mestiere di felicità
: con tal tumulto, onde la gente assorda, / dal- l'alte cateratte il
corda / alla mazzola, il vicinato assorda. = deriv. da zoccolante.