: che furore hai tu? onde arrabbi? perché furiosa mi dilaceri? boccaccio,
, 43-62: del tuo contento ogni vicino arrabbi, / più tosto che tu invidia
iacopone, 65-95: trovar par che n'arrabbi: e pensa qual fai cagno,
8. locuz. - ch'io arrabbi se non è vero: forma enfatica
quattro scimuniti, oh! ch'i'arrabbi s'i'lo credo. fagiuoli, 3-2-153
quand'uno asserisce: / ch'i'arrabbi com'un can, se non è
giovane, 10-878: dillo, che tu arrabbi. = deriv. da rabbia
boschi, / che ciò che toccan par arrabbi e attoschi. 6. locuz
hai tu [fortuna]? onde arrabbi? perché furiosa mi dilaceri? zanobi da
un sofistuzzo, un fantasticuzzo, uno arrabbi atello, che con tanta vanità,
e ferocemente la tua requisitoria e t'arrabbi perché ho detto che sono triste, e
occhi; ti fiammeggiano, bruciano quando t'arrabbi, gli occhi, e, sì
tue sentenze criminali; / ch'i'arrabbi, se il mio nome piglia fuoco.
. carducci, ii-3-112: tu ti arrabbi sempre del mio scrivere a modo di
lo stesso, per qualunque cosa s'arrabbi: se... ci siano gradi
le mani: « gesù, perché ti arrabbi tanto? ». -di animali
fanciulli! bocchelli, 1-i-225: perché ti arrabbi, innocenza? silone, 4-305:
marino, ii-87: ancorché la bocca arrabbi di fame, non vuole assaggiar boccone
non gni vo'far costar, ch'i'arrabbi. redi, 17-103: 'manfanile':
, / s'arrovelli a sua posta e arrabbi e mucci, / fu per ammenda
oppresso, / acciò svegliato egli si arrabbi invano. g. gozzi, 3-5-457:
è il re pollacco, / ch'i'arrabbi, se nessuno lo crede tale.
... che volete che si arrabbi a somare [il vento]. ci
pirandello, ii-2-643: oh, non s'arrabbi! deve sentirsi ai sette cieli,
fargli da soffietto: / ch'io arrabbi, s'e'ne dice buccicata.