2. tr. e intr. fare arpeggi. - anche al figur. alfieri
voce, consistente nell'eseguire una serie d'arpeggi. 3. sm. mus.
91: non esca per ora dagli arpeggi. adagio, conti a voce alta,
d'accanto! / udire quei tranquilli / arpeggi, quelle fughe, quel tuo canto
necessaria, e tutto per via degli arpeggi di cui il pezzo si componeva. ungaretti
contigue. barilli, 1-114: gli arpeggi, le corde doppie e i pizzicati
cromatiche. dalle scale cromatiche passò agli arpeggi. 2. figur. ant.
nulla risponde salvo un vago mormorio di arpeggi. montale, 3-90: i due uomini
accanto! / udire quei tranquilli / arpeggi, quelle fughe, quel tuo canto,
accanto! / udire quei tranquilli / arpeggi, quelle fughe, quel tuo canto,
spiati, scanditi, 1 più tenui arpeggi di quel gran contrappunto marmoreo.
pini / gràndinano dal sole i rossi arpeggi / delle dottrine splendide. ungaretti,
, i trilli, i gruppetti, gli arpeggi si succedevano con una precisione, una
della maria,... gli arpeggi delle chitarre si sposavano alle canzoni
, ad onta dello strumento scordato, certi arpeggi, certe modulazioni, sembrava testimoniassero d'
questi ch'egli potrebbe chiamare prime aste od arpeggi scolàstici. = deriv.
: in luogo degli accordi e degli arpeggi si udiva la trombettina insistente del la
[s. v.]: gli arpeggi de'violini e delle viole, legati
ch'egli potrebbe chiamare prime aste od arpeggi scolàstici. d'annunzio, iv-1-90: gli
e le metalliche / note, e gli arpeggi armoniosi, e i morbidi / accordi
accanto! / udire quei tranquilli / arpeggi, quelle fughe, quel tuo canto,
rebora, 17: mirabilmente incedo negli arpeggi / d'amor che mi seconda il passo
sapienza di fioriture e di pianissimi! quali arpeggi e che pizzicati, come attacco le
stati spiati, scanditi, i più tenui arpeggi di quel gran contrappunto marmoreo.
una polacca di chopin, i liquidi arpeggi di un concerto di saint-saèns, una
distese degli archi in sordina, gli arpeggi liquidi delle arpe, i cupi accordi sincopati
distese degli archi in sordina, gli arpeggi liquidi delle arpe. -smorzato
stati spiati, scanditi, i più tenui arpeggi di geometrici universali; nella geometria classica presenquel
merito? per una grande agilità negli arpeggi e per aver composto sonate, che intronano
in aria intrecciando senza fine mille vezzosi arpeggi, gor- gneggiamenti, salti, tirate
: richiede leggerezza, mobilità nei rapidi arpeggi, esattezza monodica negli affilati temi rettilinei (
e rapidi, accordi strappati e sostenuti, arpeggi, fughe e pizzicati.