. figur. l'affaccendarsi senza costrutto, armeggìo, arrabattamento. tommaseo [s
nocchiero. 2. disus. armeggìo. nievo, 655: a rompere
sete in terra, scorgendo l'armeggìo e tarrabattarmi ch'io fo quassù nell'alto
pestare di zappe e di badili, quell'armeggìo di puntelli e di palanche.
tommaseo]: e c'è un certo armeggìo tra lui e du'altri che.
tommaseo [s. v.]: armeggìo: nel senso di darsi molto da
costo un fine. * egli con tanto armeggìo non fa, ma disfà 1 proprii
aver preparato dentro di sé un laborioso armeggìo di parole da subissare il compare.
che sete in terra, scorgendo l'armeggìo e l'arrabattarmi ch'io fo quassù nell'
, verso la gradinata, un grande armeggìo di ufficiali e di signori, che pareva
2-32: l'adele che vedeva tutto cotesto armeggìo come lo vedono le ragazze, colla
cecchi, 5-345: la pedanteria, l'armeggìo erudito, la plumbea pesantezza nelle situazioni
attività concitata e prolungata; affaccendamento, armeggìo. fagiuoli, i-157: era
7-68: sarebbe bella che dopo tanto armeggìo in questo mondo si dovesse finire,
raccordi e trapassi, la pedanteria, l'armeggìo erudito, la plumbea pesantezza nelle situazioni
la giovenca, spaurita da tutto quell'armeggìo, sferrava calci e mandava mugli squarciati.