ammestò ne, sm. che armeggia, spadroneggia; mestatore.
sopra. luzi, 43: la donna armeggia intorno al fuoco, sbircia / verso
, muovere. sbarbaro, 1-187: armeggia gli occhi come aghi da calza.
luzi, 43: la donna armeggia intorno al foco, sbircia / verso
è certo per avergli tenuto bordone che armeggia gli occhi come aghi da calza. vittorini
che si danno in terra quando s'armeggia la galea. = cfr.
/ gitta la scarpa vecchia / e armeggia il ciabattin. de sanctis, i-77
buonarroti il giovane, 9-730: ch'armeggia costui qua sì rabbuffato? / sarangli
forteguerri, 18-57: con mani armeggia sì che par che giostri; /
gli dà ad intendere ch'esso castelli armeggia con una 'società 'in italia
buonarroti il giovane, 9-730: ch'armeggia costui qua sì rabbuffato? / sarangli
-poni o ponete rena ché lo sbracia armeggia!: per invitare a non lasciarsi
. -pon rena, ché lo sbracia armeggia. monosini, 429: 'fortunas suas
. pon rena, ché lo sbracia armeggia. -scrivere in rena: per subito
.. l'impiegato dalle mezze maniche nere armeggia goffamente, svita e riavvita, finché
canta e fa mirabil festa, / armeggia e dona e spende lietamente, / e
,... il bifolco scavalcato armeggia intorno al giogo, ai buoi.