-tornare dal sonno-, ridestarsi. arici, ii-376: da sonno letargico / siccome
: così toma rinaldo in sua ragione. arici, iii-660: poiché furo / dalla
a sette gli cresce un ramo. arici, i-162: sento commosso / da per
tomi in canti / la mia melanconia. arici, ii-31: il riso in pianto
volentieri in grossi stormi altamente gridando. arici, iii-611: il campo tutto / discorrono
filano in questi boschi un manto irsuto. arici, i-207: si tosino al maggio
l'esame degli strati da'quali trasuda. arici, 1-91: ivi prende alimento,
vuoi, d'amor cotanto ei sangue? arici, i-214: lieve quindi con man
. e con valore avverb. arici, i-312: fra scogli rimbalza e spuma
[il torrente] travolga il corso. arici, ii-290: come frana che il
immense spire / lubrico si travolve. arici, iii-227: incontro ai nuovi soli /
laghi e molte lagune in grembo porti. arici, iii-448: trema il terren sotto
alberi). - anche sostant. arici, ii-710: dove più l'aura mobile
alcuna cosa che dentro vi si getti. arici, i-108: ma se pur treman
intermittente di un corpo celeste. arici, i-84: al tremulo / de le
infernale sotto la noce di benevento. arici, ii-58: tresche notturne e balli e
la copertura, o sia il tetto. arici, ii-166: del tempio a lei
dopo giorno, virtuosino apatico tri- parte. arici, iii-739: ricevi e custodisci, or
affinché prenda il gusto delle cipolle. arici, iii-728: su vi sparge / il
co'denti a brano a brano. arici, iv-33: il più troncarsi, o
colti / vide troncar sugli occhi suoi. arici, iii-567: come tocco appena /
, rigonfio (un contenitore). arici, i-54: ma come o rio contagio
, il ciel col mar si mesce. arici, i-293: dai pertugi escon del
vansi, e a rimbombar sul lito. arici, ii-106: errante pellegrino, accolse
spaventato / da'fulmini il pastor. arici, i-191: vigilando alla notte, il
elle son tumide per lo fiorente pegno. arici, i-51: più esausto è l'
li suoi corsier sotto altra stella. arici, i-25: già dal fresco alimento,
disus. deturpare; imbrattare. arici, iii-576: scompigliossi il bianco / suo
faccia turpe e storta senza dolore. arici, iii-120: larghi manipoli di felce /
, all'occhio menfi abbreviata nella profusa. arici, musso, ii-540: cicerone dice il
e le leggi / del popol nostro. arici, i-36: al nume tutelar che
consentisce, e si fa complice. arici, i-259: al calar dell'acque,
/ di non far mai la quietanza. arici, • 270: ivi il
musa, a inspirar l'usato metro. arici, iii-677: io quindi / lasci
con le travi ne l'arena uscirò. arici, iii-252: in su le antiche /
d'amor le gloriose penne jopa. arici, iii-527: l'italo strale, di
si lavora / ad usi vari. arici, i-208: io canterò delle crescenti lane
!... / mevii tacete. arici, ii-267: percosso da orrendo tremuoto
dio non fu in me vacua ». arici, ii-5: gli ottimi ammaestra
fuggia qual lieve sogno od aer vago. arici, i-108: ma se pur treman
8. dimin. valvolétta. arici, i-io: han le piante anch'esse
gesù] cominciarono a vaneggiare lucentissimamente. arici, 1-375: tra man le serpe
e marco aurelio d'ina- morato. arici, iii-736: itene in fascio, o
l'acqua, l'umidità). arici, i-318: un vapor lieve, /
, stagionato, e non vano. arici, i-18: ivi soverchio / cresce il
toglieva il vanto ai gufi e barbagianni. arici, i-181: io canterei di te
sottili per la freddezza del ghiaccio aggiuntovi. arici, • 295: perché intenso il
/ del chiaro nome trissino avea pieni! arici, ii-174: giove dal sommo etra
fra dolce melodia salì nel cielo. arici, ii-286: volle a dio vestito ascendere
un velo su questa considerazione, né arici sappia giammai quanto mi costa lo zelo
la sua fama con valoroso suo moto. arici, ii-51: con dolci sorrisi e
il suo livor, s'assise. arici, i-241: la veneranda cerere..
veneranda, ne più augusta della religione. arici, i-211: 'uom, turbando
e là, disseminare nell'ambiente. arici, i-255: le verginali aure serene /
e quanto è mai possibile pulita. arici, i-207: in luogo mondo e ventilato
gemme, la vermèna / germina. arici, i-35: monda d'altre vermene il
in partic. per scopi sacrificali. arici, iii-358: poiché di negre pecorelle avrai
: misesi il cane la lupina vesta. arici, iii-240: con la vesta e
arme il petto e le terga. arici, iii-500: a lui da presso /
-scorrere (l'acqua). arici, i-315: dalle volte incombenti sporgon mille
dal suo maggior declivo s'incamminava. arici, ii-186: fremono ruscelli / d'ambo
forza originaria (l'universo). arici, i-365: al ben composto ordigno /
persona. - anche sostant. arici, ii-270: succinto i fianchi, l'
florido (una pianta). arici, ii-188: l'aura che vital fugge
lussureggiante (la vegetazione). arici, ii-357: vigoreggia florida e felice /
. forza vitale, capacità vegetativa. arici, i-308: l'acque, /.
della mente, dell'ingegno. arici, i-380: questa... /
ferir e covrir non son nient ville. arici, i-28: spesso cade a vii
, come sogliono fare alcuni ansiosamente. arici, iii-576: scompigliossi il bianco / suo
uno strumento, un congegno). arici, i-m: qui l'arte armata di
stirar faccian de'giunchi il torto stame. arici, i-45: allo steril olmo si
nei vortici trasporta alberi e zolle! arici, iii-95: a men cauto pastor spesso
nazion varie e remote / vincolo unì? arici, 11-294: chiesa immortai, benefica
emendava i violenti trascorsi degli ecclesiastici. arici, ii-16: venere, cui d'
maravigliati della scrupolosa di lui [di arici] coscienza vedendo ch'ei virgolava i seguenti
, e l'altro sesso mista. arici, iv-149: feroci in vista si movean
. parte periferica dell'organismo umano. arici, i-288: come che dal centro a'
luce all'occhio allor mi giunge. arici, i-299: agli attoniti allor, per
vizze le foglie sì vivaci un tempo. arici, i-52: sgombra l'ulivo
e tu lo fuga, o uccidi. arici, iv-ii: più brami a tuo
benaco o lago di garda. arici [in monti, iii-250]: domani