virtù latente astersiva et incisiva. arici, i-253: un latente / etereo foco
con taciti vestigi a te sen venne. arici, i-io7: ivi la palma gloriosa
secchi lauri tuoi serva e divisa. arici, i-5: mentr'era per cantar l'
, / premio alla prova delle lance. arici, iv-78: come bolle un lebete
fumo, la nebbia). arici, iii-724: restava ancora d'un riarso
leggiadra schiera / trattenga al novo giorno. arici, iii- 748: avrai fors'anco
occhi almi e leggiadri, occhi divini. arici, ii- 405: ecco gli
/ ma crescie diziando maggior cosa. arici, i-350: fosse / il mal talento
colti, come le altre civaie. arici, ii1-67: a te boote /
o l'odor del pantano palustre. arici, ii-188: dove intenso esali /
azioni, a solerte obbedienza. arici, ii-97: voi che i fati ordite
rimane colpito d'apoplessia e muore. arici, ii-376: da sonno letargico /
al ren picciol l'appennin silvoso. arici, ii-151: eterna move / ivi e
quando siamo a la presenza loro. arici, ii-159: a questa / ara istessa
sospingere, stimolare, spronare. arici, iii-624: dalla cocca / liberò il
a laure liete il chiuso grembo. arici, iii-224: il lieto / per gli
lampi il ferro, i raggi toro. arici, iii-199: liete fiamme accendono ai
lieta / d'alto splendor vetusto. arici, iii-121: il secchio spumerà, tanto
moti / con lui dal suon riceve. arici, iii-333: lieve così la pistrice
, fine (un terreno). arici, i-12: come vuoisi lo scavo empir
, che dicon sia / lievissimo. arici, i-33: non lievi piogge, e
l'agil piè l'orma non sente. arici, iii-710: dove più l'aura,
/ quanto lieve il sonno è mai! arici, ii-348: gravosse / di sopor
4. in modo appena percettibile. arici, i-46: un solco a dritto mena
di esse a formar la detta coda. arici, i-229: estro più crudo il
marocchino rosso a fermagli d'oro. arici, iii-448: questi per arme avean
dalle pelli col ferro da scarnare. arici, i-20: il pecorino strame e il
spartir campi e tor lite a'vicini. arici, iii-672: un macigno antico,
el limoso giunco al verde lauro. arici, iii-5: benché infeconda arena / i
sparse di morte un livido pallore. arici, i-337: di tutto insieme fassi
conobbero che era al passo della morte. arici, iv-193: livide di gran pianto
la giù del ben locato offizio! arici, ii-307: al bel locato uffizio /
per deliquium', l'olio di trementina. arici, i-93: ma forse / te
stridono in capo al berecinzio pino. arici, ii-397: io vo tra queste
fondere al pedale scalzato del lozio umano. arici, i-292: s'arrossan gli occhi
, sfavillare. -anche sostant. arici, ii-397: né m'è dato,
faite me pregiar la vita poco. arici, i-294: l'ira de'torrenti alpestri
e tribolava sé e gli altri. arici, i-176: nell'ora in che più
spalanca intanto le digiune gole. arici, ii-296: accolti, sparsi
lato della lurida gola del monte. arici, iii-469: cerbero / tergemino custode
e spavento / è colpa del vento. arici, iii-121: al dolce / de'
azioni di pensieri. -strabocchevole. arici, i-21: dai canestri / lussureggianti a
-raggio (di sole). arici, i-366: in un col mondo eterna
grazia. giordani, x-58: il signor arici non avrà fatica maggiore che di ricopiare
25 lievitava e macerava a sufficienza. arici, i-232: l'acre allor del
agnello, or questa / capretta. arici, i-233: macolando [il vaiolo
minaccia il salto / la maculata vipera. arici, iii- 493: montava maculato
/ madido il collo e splendido. arici, iii-172: madidi di salsa onda v'
un luogo, ecc.). arici, i-346: così da tutto l'universo
/ ostinato soffiar dei madid'austri. arici, i-33: non lievi piogge,
conosco l'autore. egli è d'arici, membro dell'istituto, e celebre per
restano quasi tutti maggesi e infruttuosi. arici, i-49: leva dintorno / al
una camiciuola composta di maglie di ferro. arici, iv-221: in mille guise lo
s'inalza o 'l magno atlante. arici, iii-308: lo stellato olimpo / tutto
overo in trentaseimila come altri dicono. arici, iii-20: gli anni magni /
modo precario, insicuro, malcerto. arici, iii-73: mal serba fede a le
il passo, ecc.). arici, ii-96: dall'etade / fatte mal
luce / di quest'alba malnata. arici, iv-399: la degna dama direttrice è
malvagi / ammorba l'aria lenta. arici, i-266: gittata in su le
. monti, iii-340: di'ad arici che non tardi più la sua risposta
/ acquistò alor di libertà principio. arici, ii-126: nel ludibrio avvolta /
seranno per provar quella tal conclusione! arici, i-140: né mancipio vedrassi agli stranieri
, là dove io son debitore. arici, iii-184: a lei, / che
bastantemente per mandare scintille all'acciaio. arici, iii-612: il mar...
, lunga pertica; bacchio. arici, i-64: altri cui punge / fretta
, manifestata la morte del padrone. arici, ii-187: da lungi ancora /
; ma gl'invasori erano spariti. arici, i-159: montando ognor più al
sciolti, senza ridurli in fastelli. arici, iii-120: larghi manipoli di felce.
non fu sì dolce mele in ibla. arici, i-107: ivi la palma gloriosa
altri il vicino soccorso del maresciallo. arici, iv-437: si è reso colpevole per
, docile (un animale). arici, iv-222: i lenti / buoi.
marcita sulle piante prima della vendemmia. arici, i-50: se troppo graveolente /
sul corpo due margini freschi e sanguigni. arici, i-239: la pelle arde con
ed alla stoltezza delle vostre leggi. arici, iv-328: presso a'greci e a'
colpevole dell'assassinio del marito. arici, ii-29: il lido alcun non tocchi
quasi più di mare che di riviera. arici, i-39: soletta venne / la
costante essendo la difesa de'turchi. arici, iv-102: veggio e le mura
fantasie di piaceri ucciditori dell'anima. arici, iii-525: rendon suono / gli
forti tori, / sazio sen parte. arici, iii-62 7: come lione,
non fa poi maturare alcun frutto. arici, i-151: a la pregnante / pecora
bruna. -di animali. arici, i-207: il destinato ad essere marito
che se in quelli si maturassero. arici, i-64: per terra [le olive
e si trasfondano per tutta la massa. arici, i-17: questo [lo
esalar di sopra / improvvisa mefite. arici, i-157: prima e salutar legge
da molti lustri / memorati nel mondo. arici, i-60: niun lodatore avesti;
nero e per la nebbia folta. arici, ii-155: ove più a lungo /
sola fa il carico d'una carretta. arici, i-166: una capanna / presso
pel pittoresco si agguaglino a queste. arici, i-322: alla fervida palestra /
guerre, da lotte). arici, iii-370: l'italia / mescersi io
adorni / della imago di psiche. arici, ii-367: ai lauri d'elicona /
-intr. con la particella pronom. arici, i-13: di rari che parean quindi
di ristoro, mesce la morte. arici, iii-220: insultando ai vinti, /
pugna, e spada oprar non giova. arici, iii-438: ognor più crudo /
colla romorosa / folla ti mesci. arici, i-138: mescendosi la diva infra
alla malinconia (il temperamento). arici, i-126: poiché vana riuscirgli vide [
d'acquistarmi e gloria e fregio. arici, iv-2: nuova gloria [il poema
ne sollevi ancor per il legno. arici, i-131: la proterva [capra]
poeta / sul negletto vostro amor. arici, iv-279: lustri e maglie e fermagli
6. conquistato, conseguito. arici, iii-678: nel gran peplo per ordine
puro e molle / sorso ministra. arici, i-no: se certo calar giù pensi
ministrò le molli lane il tago. arici, iii-718: ida sublime a'suoi
-manovrare, fare funzionare. arici, iii-544: il duce enea, che
gli occhi nel mirare occhi infermi. arici, ii-318: il guardo / fra tarme
ch'ei non crede avere in sé. arici, iv-78: per tutto una pressa
catulo arrivassero a mischiarsi con essi. arici, iii-654: con acerba, incessante
può dirsi chi non si misura. arici, iii-25: fa'pur che meco si
/ ma sia pioggia di mite lavacro. arici, ii-414: lui [il mistico
angosce (il sonno). arici, iii-7io: il pastor, come prima
/ va del suo nome il suono. arici, iii-710: dove più l'aura
, ritornò la scena al primiero modo. arici, i-263: accolta in verde /
sbocciato, cade ed è pesto. arici, iii-224: a quel modo /
.. molce / la fresca erbetta. arici, i-241: il glutine disciolto.
cura, / qui posava l'austero. arici, i-168: a lui dal collo
i genii e molcendo gli umori. arici, iii-389: così l'ardente ira
spezie di terra molle e bianca. arici, iii-135: intorno a le rimose /
strabone... quella di modana. arici, ii-97: di molli lane avvolta
, / tu i molli crin recinti. arici, iii-294: questo novello / effeminato
quelle vestir non mai sfornite zolle. arici, iii-21: il campo a poco a
sponde / volgi l'eburneo piè. arici, ii-52: la molle rosa e il
rendea l'aspro sentier facile e molle. arici, iii-45: il colle si dismonta
martiri / con molli baci e spessi. arici, iii-473: il contegnoso e tardo
ana- creonte fra le tazze imiti. arici, ii-382: a le molli dolcezze
/ de'mortali e i pensier. arici, i-262: chi mi radduce ai limpidi
e debole (un'onda). arici, i-46: di ginepri e lauri /
la gran madre sua la notte oscura. arici, ii-294: del sole al nascere
benefico (la rugiada). arici, ii-424: al molle / rorido nembo
ricchi arabi non furo visti mai. arici, i-63: aperto / sarà per me
, apprese dal clovio la miniatura. arici, ii-343: ferve così dell'italo /
dalla macchia e dai legni morti. arici, i-19: non voler con importuna offesa
odorose stille / morbido e mondo. arici, ii-405: ecco gli occhi leggiadri,
morte e nel suo ventre la sepoltura. arici, ii-399: di parrucca / gli
, tu ai talloni monta. arici, i-232: la contrattil pelle /
e diciotto gradi sotto il gelo. arici, i-296: quanto più cavi il
e lustra sia l'uva passa. arici, iii-7: in un di presso latte
rialti da sedersi qua e colà. arici, iii-405: i pingui capri in
neri alla sommità del bulbo). arici, i-53: usar convienti / il ferro
della mordente aria marina di pesaro. arici, i-260: di congesti / mordenti
l'eridano più basso l'argine. arici, i-332: dentro a'termini suoi morde
girandosi morderà un'altra ruota dentata. arici, iii-641: morde il fianco / l'
attribuito a virgilio). arici, iii-729: con ambo le dita a
tonde; inferocito / mugghiava il vento. arici, iii-544: con ben cento remi
e di pomici e di fumo. arici, ii-316: il foco / in breve
piglio i brutti e i belli. arici, iii-113: n'è il morso
/ intrecciati nel crin fatto turcasso. arici, iii-621: scese a la nudata mamma
avea contristati li occhi e 'l petto. arici, ii- 188: dove intenso
. -scattare al via. arici, iii-329: con le braccia / stese
una pianta, un terreno). arici, i-49: leva dintorno / al ceppo
alma il ferro e le percosse. arici, iv-279: rjgiransi precipiti, e là
/ move la schiera sua soavemente. arici, i-126: voi l'udiste,
ne la prigion materna e tenebrosa. arici, ii-29: in sul dipinto /
dolci le querele e 'l canto. arici, ii-298: di quei cui punge zelo
convene / d'affanno far diporto. arici, i-97: invidia e sdegno / movea
lino. -sostant. arici, i-128: timido prima a un mover
-effondersi (una luce). arici, ii-374: qual raggio vivido / da
. torrebbero il pregio al tirio murice. arici, i-221: tal lana il suo
di fuore in vaso d'alabastro. arici, iii-709: loco che, dentro e
cetra. -di animali. arici, i-93: mutilato lombrico dolente. tarchetti
quanto a l'intaglio, avendosi con li arici e co'suoi pari a parlar liberamente
/ sulle trecce spiranti assirio nardo. arici, ii-29: lucidi spegli e nardi
azionare i pestelli del maceratoio. arici, ii-153: con sottil magistero ivi d'
riferimento ai tentacoli degli antozoi). arici, i-92: fuor si spinge [il
è vietato l'ingresso; impedito. arici, i-37: a sé ciascun più che
sagittari. -non mangiato. arici, i-148: della sporgente mangiatoia s'inchioda
veleggia / dal torbid'euro spinto. arici, ii-300: la negra procella, che
cacciatore e fu trasformato in costellazione arici, i-34: già la stella d'orion
solcargli di piaghe anche la testa. arici, iv-195: davidde un giorno il maggior
/ sul capo tremolavano i cimieri. arici, ii-204: il sol fra i nereggianti
nimbifero giove, è dura impresa. arici, i-191: tuona / il nimbifero giove
bevanda). giuseppe gallia [in arici, i-269]: mordendo / e morendo
/ nitidezza servàro al sen materno. arici, i-200: perché intatta a voluttà,
2. letter. acido nitrico. arici, i-91: opra è...
/ salso terren de la riposta cella. arici, i-50: molti del caldo stabbio
nocente / la puntura tua non è. arici, ii-212: l'assenzio nocente,
sostanza nociva, perniciosa, velenosa. arici, iv-296: perché buono a bere altrui
strage de'greggi e degli armenti. arici, i-133: a te l'altrice,
, nucleo vitale di un organismo. arici, iii-43: cantando, al freddo serpe
faccian alto fragor, turbine e nodo! arici, i-311: a nodi, a
onesto e scudo opraro ed asta? arici, i-378: di franklin dono (e
fattigli dipingere da vincenzo samuele, carlo arici, carlo della torre ed altri per commissione
di un determinato tempo dell'anno. arici, iii-67: a te boote / darà
per avventura irritare la gerarchia militare. arici, 1-215: pon'mente al vivo argento
le avean tessuto indegno velo sul viso. arici, ii-399: grave l'odi malignar
spende un tempo / che fugge ratto. arici, ii-397: io vo tra queste
/ novellizia non troppo da signori. arici, ii-61: a te l'altar
, che fu la sua messa novella. arici, ii-4i4 tit. per messa novella
la cina. -di animali. arici, i-190: cento nati ogn'anno /
in una massa ben visibile. arici, iv-289: dal romano accampamento / un
circoncisione è nulla davanti a dio. arici, i-45: se allo sperar
/ ove arno è più deserto. arici, i-170: son mie le greggi e
parco e delicato al desco asside. arici, ii-387: pigro esser m'è
pioggia, il tonitruo e il freddo. arici, iii-120: larghi manipoli di felce
piacer, come si fa nel mare. arici, iv-430: nel grembo d'una
men degni affetti nutricando in seno. arici, iv-68: non però tito, accorto
di quel rio / che lo nutrì. arici, ii-186: fremono ruscelli / d'
tonde del gran tebro a vile. arici, ii-32: a te, gran diva
che con regolati moti lo governasse. arici, ii-287: sperduti si sono /
scemi, / gli obbliqui calli. arici, ii-108: al cader primo / della
nome che in te scritto lasso. arici, iii-245: sull'obliqua spiaggia ersi novella
libertà di trattenersi meco qualche momento. arici, i-177: finché non verge invér
e vede / l'occhio del sole. arici, 11-68: stando ella innanzi a'
et alla mente di ogni uom mortale. arici, ii-135: quel che fu romana
leggerissime farfalle / onor d'erbose rive. arici, ii-24: destro auspicio, le
o a entità astratte). arici, ii-385: con sinistri di morte avversi
, / perché ignota al tiranno. arici, iii-511: pochi a lei guidavano /
più occulte / fuman sulfuree tacque. arici, iii-281: la seccagna lilibea, per
interna suppurazione succeduta a qualche infiammazione. arici, i-227: quella [pecora]
sostanze aromatiche; profumare, aromatizzare. arici, i-243: in calda acqua stemperando /
, che già fuma occhiuta e odora. arici, ii-184: occulta odora / la
di ghirlande odorose ornati il crine. arici, 1-8: ne'suoi boschi odorosi all'
di pandaro lo strai, refrigerava. arici, i-150: i maschi / generatori
al fuoco ed al canuto ferro. arici, iii-429: intra le vesti il serpe
. letter. urtato, percosso. arici, iv-144: gittan vampe / le selci
, lavorato (il terreno). arici, i-34: il non offeso / da
al ferro questa targa a offerire. arici, iii-654: al ferro il petto offerse
.. grato cibo è l'oleastro. arici, i-18: ove l'oliastro /
caso le macini che girano orizzontalmente. arici, i-28: nel turgido frutto /
l'olibano, l'aristo- lochia. arici, iv-254: urne d'accesi olibani s'
/ che s'annidano i sogni. arici, iii-380: annoso un grande olmo
/ pieni di dolci ed odorati vini. arici, iii-70: cuoce il sugo /
-soffiare (il vento). arici, i-335: arida l'aria ondeggia muta
ondisonante aspr'isola d'aiace. arici, ii-427: il core / delle ciurme
uscir fé tutte le mondane cose. arici, ii-92: al cenno onnipossente / la
/ di stagione inclemente esponi all'onte. arici, i-105: 1 danni e tonte
puro cuor la rea calunnia ontosa. arici, ii-16: venere, cui d'invidia
annosa rovere / al rezzo opaco stassene. arici, iii-229: un'ara surgea,
spirito, che son le virtù. arici, iii-143: non han vaghezza, né
basso così che la corteccia offenda. arici, i-120: il tempio d'esculapio
, lussuoso. -anche: prezioso. arici, ii-107: ricordando i giorni / delle
, imponente (una costruzione). arici, ii-334: al guardo ecco si perdono
stata compagna. lucini, 4-144: l'arici gli porge [a d'annunzio]
: fu questa mossa molto opportuna. arici, i-34: il non offeso / da
colla lor ruina / i furbi augelli. arici, iii-518: un tal vasto
impalcatura dei rami di un albero. arici, iii-83: il folto / materno ceppo
che ha colori lucenti, fulgidi. arici, ii-424: de'piumati augelli il dorso
fa gioire di tale orna- teza. arici, iv-336: la netta ed acconcia ornatezza
ed è sublime e orrendo spettacolo. arici, ii-38: i lampi / se-
/ in un congiunte, orribile chimera. arici, iii-387: dal gran trifauce orribile
orribile, furioso e insieme garrulo. arici, ii-94: altri [sileni] davano
orror della selva aspra e romita. arici, i-334: l'orror grave /
/ molti bei fiocchi dal lanoso vello. arici, i-268: fra le gambe la
qui sovente godea fra rombre e tacque. arici, ii-58: quando dall'aureo ostello
campagne il povero villaggio di pfaffendorf. arici, ii-167: scorgi desenzio, che
, lo sgravarsi di animali. arici, i-199: tra l'ambascia e il
nemici come azione di guerra. arici, iv-188: mutò quasi il terren faccia
-improduttivo (una pianta). arici, iii-64: nacque allo stei la ruggine
una raggiunta serenità d'animo. arici, iii-363: d'una pacata voluttà sorride
: cessare l'attività poetica. arici, iii-677: io quindi / lasci in
mi lascio dalle tenebre vostre oltraggiare. arici, iv-xiv: si fa [dio]
, di benevolenza, d'umanità. arici, i-53: usar convienti / il
che leggerla potesse anche il marchese. arici, ii-174: a la fumosa / inarime
dal bel piè fino al ginocchio. arici, i-113: rimove intanto la cortina
per gli occhi d'un palmeto. arici, iii-281: a le mie spalle /
/ da i palmiti di bacco. arici, i-9: vestite j de'palmiti di
d'onore / e timor di vergogna. arici, ii-271: palpita / viva la
alma salute, / vaga dea. arici, iii-81: a te nel pampinoso /
il torto e la ragione). arici, iv-88: imparzial giudice or seggio /
i pargoletti figli di veloce cerva. arici, iii-134: verran le pargolette api
fatto né in detto alcun parteggi. arici, iii-339: un grande / bisbiglio,
la via si parte in due. arici, iii-393: il loco è questo /
miei / parti ridenti, udite ». arici, ii- 152: a fin matura
non li pascerebbe un verde egitto. arici, i-134: il tago e l'ebro
-avere in sé. arici, i-87: delle man sue [della
a trarre in ammirazione gli ascoltanti. arici, iii-94: ordinate così seggan le
nell'impedire il passo del mare. arici, ii-364: dell'are l'afflitto ministro
corso / vincer l'ale de'venti. arici, i-54: di quegli alteri rami
-la pastorizia', poema didascalico di c. arici (1782-1836). arici,
. arici (1782-1836). arici, i-121 tit.: la pastorizia.
el verno. -sostant. arici, i-162: finge che le regole del
a ricevere il sangue delle vittime. arici, iii-263: tenevam le patere /
-essere sul patibolo: essere tribolato. arici, iv-405: accoglia i rispetti di mia
e che e'cognosce che e'patiscono. arici, iii-83: il folto / materno
di tutti gli uffici efficacissimi impetratori. arici, ii-317: è sprone alla crudel
o regie, senza macchia, bianchissime. arici, iii-85: né d'una stessa
/ anche in braccio di giove. arici, iii-650: paventando / pel fratello,
del mio destino paventosa e incerta. arici, iii-317: del suo fiero proposto
digestione che non sarà il vecchio. arici, i-20: di fresco no- drimento
lungo viaggio (una nave). arici, i-266: quanto al faticoso / alito
moderato / bartolomea catania giva 'nante. arici, ii-50: tien da voi [
umane carni s'imbandian le cene. arici, iii-396: che dirò de'lapiti
che vi svolge traffici commerciali. arici, ii-157: il flutto scorre / sovra
, / quel cappello leggero e galante. arici, iv- 426: ti manderò i
, si cava, et il pentelico. arici, ii-9: racconta pausania nei beozi
1-490: penzigliare, fiorentino: penzolare. arici, iii-415: d'api immenso uno
dall'irto ramo penzolar fu visto. arici, ii-96: penzolando sovr'orride balze,
/ degli arieti alle percosse amare. arici, iv-70: qual sito adatto a macchine
con iguale percossa dividono il mare. arici, ii-149: fugge de'remiganti a la
gli percotevono in quella degnissima corona. arici, iii-346: col cesto percosse intra
-intr. rimbombare, risonare. arici, i-168: nelle gelide conche onda si
-devastare (il terremoto). arici, i-383: né per volger d'anni
con qualche ordine sopra il timpano. arici, iv- 168: un pianto
e spessi balzamene percuotere il petto. arici, ii-329: greve affannoso anelito /
noti? monti, iii-340: di'ad arici che non tardi più la sua risposta
/ invano aspetta di spavento piena. arici, iii-v: amor di prischi tempi.
peregrina / si ritiràr ne'luoghi interiori. arici, ii-357: alletta / a5 lidi
è noto / il tuo perfido cor. arici, ii-46: mi derise / amaramente
la perita mano a lei rintègra. arici, ii-309: dalle aperte logge /
: era un poco peritoso e salvatico. arici, ii-13: lei trovando peritosa e
. -che defluisce adagio. arici, i-260: caro è vederla [l'
incendio!, / -permetteva fuggir? arici, iii-544: il duce enea..
vi trovo, / permutanza abborrevole! arici, 346: senza aver tregue [l'
, tormentare (una malattia). arici, i-229: estro più crudo il moribondo
addestrava sino a notte a suonare. arici, i-317: spesso si pertugia il fianco
-dischiudersi; aprirsi, spalancarsi. arici, ii-169: del facil colle, a
che potrà offrirci un semplice rifugio. arici, i-293: dai pertugi escon del
e da'suoi soldi è pesto. arici, i-351: dièrsi intorno a rotar sassi
, montana, boscareccia, pietrosa. arici, iii-82: il trasformato pierò offrir
-con riferimento a una divinità. arici, i-204: sì della devota opra si
piangon le selci in copiose stille. arici, iii-78: mesto per li templi e
piange fremendo il mar con onde amare. arici, i-46: di ginepri e lauri
un'arma, un proiettile). arici, iii-527: l'italo strale, di
; pianterowi e non vi divellerò. arici, iv-412: mi dispiace che il
sopra il mar curvo e pendente. arici, i-85: scolorando i rami / per
coi piedi rossi come la pernice. arici, iii-142: toman le giovinette api
. -arrotolare in matassa. arici, iv-245: già si sconficcan pali e
con la corrente ingrossata e tumultuosa. arici, i-327: se l'orecchio a terra
/ fusse niobe fatta, ecuba cane? arici, i-351: senza altro conforto /
pietruzza è gialla, liscia liscia. arici, iii-89: pria lo steril colle /
tolta dal commercio delle caste fanciulle. arici, ii-387: pigro esser m'è avviso
suo colore, con pestoni di ferro. arici, iii-728: poiché il bulbo interior
. mazzapicchio usato per conficcare pali. arici, i-163: non la saturnia falce e
cartiere riducono gli stracci in poltiglia. arici, ii-153: con sottil magistero ivi l'
apparire, offrirsi alla vista. arici, iv-107: d'ira insieme e di
punta, e fecelo stare per lato. arici, iii-567: come tocco appena /
oliva, si sedeano a mensa. arici, iii-127: in sui tosati /
su'brevi / solchi, deserto. arici, i-22: le braccia al pio /
giustissimo vibra i fulmini della giustizia. arici, ii-30: meraviglia / o amor per
austri piovosi e i torbidi aquiloni. arici, i-48: dal negro occaso / move
et agli avversari col nome solo. arici, iii-328: la pistrice, di remi
piumati e infondeli in sciroppo rosato. arici, ii-424: de'piumati augelli il
che pizzicò di letterato ai tempi dell'arici e di giovita scalvini. -sostant
lenzuolo. -di animali. arici, i-228: il capo / stranamente contorto
consigli de'prìncipi placidi e virtuosi. arici, hi-741: roma...,
, con la collaborazione di monti, arici, perticari, lampredi, mustoxidi.
vento). giuseppe gallia [in arici, i-282]: nulla è più tetro
a maggese (un campo). arici, i-49: leva dintorno / al ceppo
castroni che si chiama comunemente polveraccio. arici, i-20: il pecorino strame e il
/ umil ti terse i polverosi velli. arici, iii-291: in fuga / dalle
bagnando, le frondi / sul flutto. arici, i-178: all'aspra sete /
carico di senno e ponderoso di catene. arici, i-16: per le mani del
noi porterebbero / degli uomini moderni. arici, iii-85: ugual rampollo / non reca
animo tenti / prostrarmi a terra? arici, ii-180: il greve mortai pondo
del poplite destro della nobile signora. arici, iii-569: il poplite carnoso /
pesci hanno il loro soggiorno nell'acqua. arici, 1-179: fuggi i putridi stagni
raccontate che come ei altrui le porgeva. arici, iii-739: ricevi e custidisci,
, e spezialmente dei professori delle lettere. arici, 1-261: de'lavacri aponensi a
se lo pone a bocca, suona. arici, iv-261: altri il liscio metal
il corpo, le membra). arici, iii-271: presso a'cerauni veleggiammo il
lapide, con sopravi poche parole. arici, ii-28: egèo sulla patema riva
in far le cose bene. arici, i-58: né stanchezza ti vinca od
schiere si fecero per tre bande. arici, iii-607: porgli insidie vogl'io
-l'ampiezza sconfinata del cielo. arici, iii-119: la porta ampia del cielo
arcieri di creta e traggitori di rombole baie arici. testi, 3-15: alla fine
però finir di sporre il portato. arici, ii-214: la donna...
che pur col petto tutti gli abattea. arici, i-196: a battagliar fra loro
-con riferimento al sonno. arici, i-299: segnava il mezzo deba notte
-pervaso (un luogo). arici, i-168: possedute / d'alti silenzi
possente / vi liberò a drittura. arici, iii-334: lo stesso / portunno
potare in diversi tempi e stagioni. arici, i-52: util non meno / che
ma non affatto poveri di vigneti. arici, i-64: povere di succo, in
terra, una regione). arici, ii-69: fallaci steli di buon frutto
/ del fiero ettor fann'argine. arici, iu-747: di greca fascia il
/ così il timor precipiti li caccia. arici, iv-279: rigirami precipiti e là
cima (una pianta). arici, i-25: alto d'un palmo /
involò all'amor mio la cara preda? arici, iii-294: una donna, che
da lui avute in tanta vifta. arici, ii-74: chi a te non prega
le toppe che non sono adoperate. arici, ii-30: desìo de le donzelle,
1-3-579: si svenano tre troie pregnanti. arici, i-151: a la pregnante /
priva d'una peraltro sì fedele segretaria. arici, i-112: de le donzelle /
sprofondò che non potè più tramegli fuori. arici, iv-93: eran cento que'miseri
fa aiverse cose prendere e tenere insieme. arici, ii-140: così salda / prese
però conviene aver la terra preparata. arici, i-12: come vuoisi lo scavo empir
più gagliardo di forze di corpo? arici, iv-305: più strettamente vennero alle
a chiedere un termine più lungo. arici, i-286: se quinci si spigne
pensato gli antichi. giuseppe gallia \ in arici, i-332]: presenta in pochi
portamento, contegno abitualmente maestoso. arici, ii-127: a la prestanza / s'
, vibrando / le mortifere punte. arici, ii-60: dietro / gli si
e più teneri e saporiti i frutti. arici, i-163: già primaticce sporgonsi le
amati nomi di gesù e di maria. arici, i-4: sieno...
alla condizione di primogenito). arici, ii-294: fratelli noi, primizie /
dure / primizie apporta all'atterrito sire. arici, ii-266: primizia dell'ultime abasce
io muovo / vèr l'asia. arici, ii-108: al cader primo / della
generativa (la natura). arici, i-237: natura, / prodiga a
oltre più assai / producesti la notte. arici, i-371:
13. accostare, avvicinare. arici, i-102: a fonti ancor non tocchi
-che scorre in un letto incavato. arici, i-256: fu vista [la fonte
dafl'ap- prestato talamo alla tomba. arici, iii-206: suonò dentro le cave
della prole diversa e delle pompe. arici, i-19: il ferro stacchi / bene
la pasqua non viene mai senza quaresima. arici, i-31: infranto il terren.
o a un'esecuzione musicale. arici, i-349: si mescea quel canto /
. -prepararsi, disporsi. arici, iii-633: mugge come tauro orribilmente /
è principio alla strada del sempione. arici, lì-134: né dovizia maggior ponea dinanzi
/ l'obblìo berran delle passate cose. arici, iii-263: tene- vam le patere
del già propinquo sol messaggio e scorta. arici, i-214: alla nudata / pecorella
-agitarsi impetuosamente (il mare). arici, i-373: con tutte le correnti.
regolatrice dell'azioni del nostro accademico. arici, i-222: ogni stelo, ogni
intorno / stargli i compagni addolorati. arici, iii-559: prostrati dal tuo braccio /
non sarebbe né fermo né forte. arici, i-151: a la pregnante /
spazio; tendersi in avanti. arici, ii-133: lo stilobate si torce /
crescendo, non ingombrino il campo. arici, i-342: dove la si sbarbichi
gagliardi a pugna il serpe maladetto. arici, i-170: di questa [siringa
carità si fanno tutte l'opere. arici, iv-33: miglior nume pugnerà per
tue catene / di diamante eterno. arici, i-150: non vedi ancor del
bianche ossa de l'agnel vicino. arici, i-127: affollate venivano belando / le
cambio di beni che in perpetuo dilettano. arici, iv-54: punse più forte allora
sentivi tirar a forza di rimirargli. arici, i-290: né men fé ingiuria
pregiata proveniva dalla fenicia). arici, iii-25: ti cede aminta, quanto
pioggia). - anche sostant. arici, i-319: rugiadoso ecco velarsi / l'
molto bene intorno intorno co'guanciali. arici, iii-551: con la man lo
: servirsene come appoggio, sorreggervisi. arici, iv-299: sforza chiusure e stipe e
e 'l gelar fu un punto solo. arici, iv-74: un punto solo /
dotato di spine, di aculei. arici, i-18: ivi soverchio / cresce il
ceromi, dalla polvere ond'eran lorde. arici, ii-188: dove intenso esali /
mesticato nell'acqua che devono bevere. arici, 1-151: traggi dal chiuso /
altro segno che quella è purificata. arici, i-238: purgherà [igea] gli
nel bagno che è nella pila. arici, 1-214: le sudice lane agevol quindi
devoto, e sacro insieme ogni desio. arici, ii-24: di voi ciascheduno opre
indi dal nappo / versa libando. arici, i-14: ivi colline / e
/ a rimirar le stelle oggi chiamasti. arici, ii-277: troppo era del vergine
). monti, iii-369: che arici abbia dimenticato le offese di foscolo e
fé di pianto una lunga querimonia. arici, iii-464: siccome da le stalle /
molosso / palpitando fuggir misera damma. arici, i-40: rabide serpi / si fèr
. 3. brivido. arici, i-113: un soave / subito raccapriccio
spremuto il sugo in poche carte. arici, u-24: la solerte igìa / quel
.. in parnaso fé ritorno. arici, ii-52: a le colombe il fren
i petali chiusi, in boccio. arici, ii-36q: delle spine / si scherma
, che gira sopra la fascia. arici, iii-448: questi per arme avean lanciotti
lodata da non pochi la versione dell'arici (1818), ma l'oro di
. -rendere più lungo. arici, iii-11: il sol raddoppia ognor più
invito / d'un caro amante mio. arici, i-262: chi mi radduce ai
porre in una nuova condizione interiore. arici, i-364: ti raddusse da perigli ed
farmi radere quella mia maestosa barba. arici, i-216: molti vid'io tra il
un pezzo avanti / radi la barba. arici, i-220: quei che pria di
di raffrenare ai fiumi il corso. arici, iv-48: l'urto raffrena dei correnti
di mano allora del gran mastro uscita. arici, ii-340: l'alba s'adoma
-unire in comunione spirituale. arici, ii-294: chiesa immortai, benefica,
e anche impedire il crescimento de'ramuscelli. arici, i-11: orrida peste io vidi
la libertà politica riprendesse la sua forza. arici, iii-586: in te il valore
son li splendori a chi s'appaia. arici, i-16: gli aspetti / de
e vaghe nozze coll'union rallegra. arici, ii-337: toma di mille popoli
colore, di suono di figura. arici, i-342: dove la si sbarbichi e
sposta (un lume). arici, i-7: a la raminga / poppa
i rampolli. -pianticella. arici, i-47: se intorno al tronco invida
si muor nel nome della chicchia. arici, iv-307: piegando le ginocchia inferme
particella pronom. fissarsi, annodarsi. arici, iii-179: l'abito ondeggiante / si
. -anche con uso awerb. arici, i-56: di villa in villa allor
fano rapiti a quelle pro- vincie. arici, iii-242: ivi le troiche prede /
cure erano seconde innanzi a quelle a cui arici sentivasi rapito dal proprio genio.
, il figuri e inaspri e incida. arici, i-iii: qui l'arte armata
vibrommi e mi rapprese il sangue? arici, iii-246: gelida la tema /
-in partic.: congelare. arici, i-51: dell'imbrifero autunno a metà
il nudrimento più comune de'morlacchi. arici, ul-728: il cacio anco v'
s'alzò del suo vigor primiero. arici, iii-686: stolta [scilla] si
rassodar questo vetro e fissare questo mercurio. arici, ii- 140: così salda
rattempra maravigliosamente l'ardor del sole. arici, i-322: alla fervida palestra / menò
amore della solitudine e dello studio. arici, ii-383: porgi orecchio, rattempra
saprei ben ridir per quante bande. arici, iv-73: del già temuto capitano
sicuro a mirar l'altrui periglio. arici, i-95: sonanti / caverne entro cui
fidano il piè che gli ravvisi appena. arici, i-352: in quella tomba,
mano arida e illumina il cieco. arici, i-153: a'dì piovosi e brevi
/ di ravvivar gl'inariditi fiori. arici, i-194: scende la pioggia in
gioir festoso e ravvivarsi il mondo? arici, i-56: narrava /...
rasserenato e tutto chiaro il cielo. arici, i-344: il pian che largo
; far cadere nell'oblio. arici, i-370: le cagioni / ultime e
-emettere volute di vapori. arici, m-ni: ov'egli [il puledro
vedessero e non pongono piede in fallo. arici, iii-228: con altissimi stridi e
, ma ravvolta in un cerchio. arici, i-136: tra le iberiche madri
passo verso il luoco della giustizia. arici, i-112: ravvolti in giro / seguiran
e più grandi delle. api ordinarie. arici, iii-137: dei re son due
acqua, il vento). arici, i-342: non rattenuto [il vento
. -sospingere a forza. arici, tli-618: minaccioso affronta / venulo,
che mal vorrebbe contraffare la inglese. arici, iii-693: recò la man de
che recherà la tasca con tre becchi! arici, i-349: un cotal cinto recava
mi ha recata la novella che l'arici lavora in un poema epico e n'
. g. gallia [in arici, i-282]: esulta il poeta di
(la lana delle pecore). arici, i-198: le pendenti intorno a le
ragione / tu sì pregiato sei. arici, ii-28: egeo sulla patema riva /
oggetti appresenta. -ricoprire. arici, i-344: il pian che largo a
vorrai negletta / entro a cupo recinto? arici, i-349: si me- scea quel
e simili). arici, i-228: il capo / stranamente contorto
velenosi morsi di que'serpi arrabbiati. arici, ii-286: volle a dio vestito
rapido / redir dei veltri ansanti. arici iii-583: quest'è il redir suo lieto
redivivo muschio / olezzante all'intorno. arici, i-47: bruciando sterili sarmenti / e
sopra una che fussi più alta. arici, iii-308: lo stellato olimpo / tutto
caldo che reciso a pezzi si rintègri. arici, i-53: in primavera oltre l'
genere umano. -impenetrabile. arici, iii-463: ivi larga e profonda era
di rendere il suo tributo alla terra. arici, ii-180: il eve mortai pondo
allora al petto della madre mesta. arici, iii-575: a la pietà rendo
un delitto o un sopruso. arici, iii-13: 1 tenerelli arbusti / di
a se stesso e reo destino. arici, iv-i: l'arme di tito e
repente, con un fetore noiosissimo. arici, iii-700: in cima della testa /
). lucini, 4-144: l'arici gli porge [a d'annunzio] l'
figur.: eliminare, sopprimere. arici. iii-63: scosse [giove] il
organismo vegetale intaccato da parassiti. arici, i-53: puossi a mezzo arrestar con
gradi, allora infallibilmente tacque ghiacciano. arici, i-215: pon mente al vivo
si ristrinse a medor tutta tremante. arici, iii-264: al rege indorino io mi
a tutti gli altri il vino retico. arici, iii-85: a far vin passo
- figur. difesa psicologica. arici, iv-358: prescindendo affatto, come ti
salute e signor della cetera setticorde. arici, iii-482: o sommi numi, /
facilmente sono riarsi dal caldo del sole. arici, i-168: quando più il sol
e posti / a più fervido sol. arici, iii-70: al mezzodì si vuole
, perché diventa minuto e debile. arici, iii-724: restava ancora d'un riarso
poco, / a riasciugarci i panni. arici, i-171: se largo un nembo
-che viene meno alla parola data. arici, ii-316: rubelli / voi della data
virtù che in modo tal raggira. arici, i-231: spesso vide i rozzi
-surriscaldarsi (l'aria). arici, i-176: dal cocente / raggio battuta
e crudelmente ributtati gli antenati loro. arici, iii-497: perduta hanno del mare
tanto svigorimento e smacco ai riputazione. arici, iii-202: vinti e stracchi dall'arme
richiamare il buon gusto tra noi. arici, i-380: questa... /
pianto se aprir non puossi il riso. arici, iii-374: ricomposto il labbro,
riconforta. -di animali. arici, i-237: a miglior stanza / guida
ricovrì fra l'ombre opaco bosco. arici, i-166: una capanna / presso
/ quieto ricovro, a pasturar ginepre. arici, i-105: il cemento / abile
/ ne brama ricrear pianta di cedro. arici, i-286: con sottil lavoro /
da ricrearsi all'ombra degli alberi. arici, i-214: alla nudata / pecorella
e. lla ferita rinnovata s'apre. arici, i-55: da che prometeo al
occultasse o traghettasse i servi fuggitivi. arici, iv-389: per portar con noi
rivi / mormoranti t'allettin lusinghieri. arici, i-14: ivi colline / e verdi
è messag- giero del futuro giorno. arici, ii-149: sgombro di nubi èu
contento di accampare in luogo forte. arici, ii-221: provvisti i sentieri /
e non sarà che immagine riflessa. arici, iii-455: suol, reflessa in pura
sua chiarezza molto più nella mascella. arici, iii-376: alto levarsi [le colombe
/ il suo corpo è incorrotto. arici, ii-84: non pria delle nozze il
natio / bel color di modestia. arici, iii-616: il sangue commisto a le
notte e dì per questa via. arici, iv-350: se mai ti avviene di
l'aria, il sangue). arici, i-289: vedi quante l'artefice divino
. 5. rigoglioso. arici, iii-85: il bumasto dai grappoli rigonfi
questo sen farà partir la vita. arici, iii-674: un gelido rigore allor di
picciola stilla / collo spesso cader. arici, i-m: qui l'arte armata di
mia, per conto mio. arici, iv-350: se mai ti avviene di
-per molto tempo, a lungo. arici, i-292: stretta nel rigor del gelo
a stento (un seme). arici, i-15: riluttante / l'arido germe
lembo / di cosa in cosa. arici, iii-361: tutto quanto / e cielo
tutto ad arbitrio e volontà di fortuna. arici, i-188: infra le greggi /
rimondare e pianare el panno spiegato. arici, i-220: quei che pria di
le mie debolezze almen ti scorda. arici, iii-710: a la verzura / si
quale li nostri muratori appellano peli. arici, iii-135: intorno a le limose
punto or son sicuri in porto. arici, iii-304: al suo venir, con
terra e rena sta l'oro mescolato. arici, i-113: rimove intanto la cortina
-rimarginato (una ferita). arici, iv-130: quasi piene di balsamo,
solita di biasimare la sua insolenza. arici, i-286: se quinci si spigne oltre
redivive piaghe si convertiranno in fistole. arici, i-57: non vedi tu che al
-arricchirsi di nuovi argomenti da trattare. arici, i-226: chi aspetterebbe che la poesia
più veloce la corsa della nave. arici, iii-336: rinforzando / tuttavia le sue
, / decideranno di sì gran destino. arici, ii-300: di tutti la speme
un suono, un rumore). arici, i-371: per gli orecchi al core
feroce quel popolo che volevan dominare. arici, iv-320: punto, giuseppe,
da lor disdegnosa torce il muso. arici, i-130: via correndo, / si
esecrato; scacciato dalla famiglia. arici, ii-267: sconoscente israello! deriso /
giubilo entro al cuor mi rinnovo. arici, ìv-320: punto giuseppe allor, gli
fa vegetare e rinnuova e nudrisce. arici, i-347: senza aver tregue ha permutanza
/ come fenice, rinnovar mia sorte. arici, i- 380: questa.
sostituire quelli rotti o inservibili. arici, iii-359: gli scanni / rifanno,
-fornire di altre bevande. arici, iii-418: or si propini a giove
l'apporto di nuovi riproduttori. arici, i-133: a te l'altrice,
fra noi le recenti funeste memorie. arici, ii-103: questa istessa terra /
schiere que'masnadieri rinselvarsi ne'boschi. arici, iv- 46: seguitando la
. ricoverare nel bosco il gregge. arici, i-162: lo avvisa di rinselvare la
con la tromba / a forza aggotta. arici, i-105: i piccoli navigli /
ritorcere il filo durante la filatura. arici, ii-97: di molli lane avvolta,
4. allacciato, avvinghiato. arici, iii-415: d'api immenso uno stuol
, / la ragion la rintuzza. arici, i-213: ho visto ancora, /
ecco memorabile esempio di rintuzzata arroganza. arici, ii-121: gli orgogli rintuzzati e tire
torbidi / del rio clima infecondo. arici, i-145: in sul venir del rio
all'origine dei mali degli uomini. arici, ii-21: non sì tosto a'miseri
l'insano ardore. arici, iii-230: il giovine polite, al
quel re che 'l foco agghiaccia. arici, iv-iqi: stanco dal rio travaglio
/ accresce lo spavento ed il terrore. arici, iii-274: tre volte le caverne
o rumori (l'aria). arici, iii-114: suona / l'aer da'
. durante una gara). arici, iii-330: mentre invano / già lo
così forti che le risaldano infrante. arici, i-53: in miglior modo si rinte-
umidità (una pianta). arici, i-33: il tronco / [dell'
un recipiente (l'acqua). arici, ii-172: onde feltrando / ne'serbatoi
panno esteriormente gelato finì di liquefarsi. arici, i-48: dell'arboroso etna si schiude
la giovinezza in mezza età trabalza. arici, i-315: nuovo / moto dal
uno scavo (una città). arici, ii-140: onde qual si sommerse,
per lo gesso dove il poni. arici, iii-665: i teucn, rispianando a
schietta purità del bello animo vostro. arici, iii-146: gran macchia alza d'
pensi niente più che il primo. arici, iv-228: non men tosto / colle
giorni dopo la rivoluzione di crema. arici, i-379: antica è fama (e
in ghiaccio. giuseppe gallia [in arici, i-260]: caro è vederla
, ubrìa li suoi guai. arici, i-153: a'(fi piovosi e
quando con una tassetta di cioccolata. arici, i-322: alla fervida palestra /
non fosse un minimo spazio da rarefarsi. arici, 1-215: pon mente al vivo
fatto, / passa in giocondo ben. arici, iii-473: il contegnoso e tardo
angusto (l'esistenza). arici, iv-413: io me la passo abbastanza
d'oro / nel cimbalo sonoro. arici, i-174: non lontan cantando intessa
elleno molte molte dal medesimo principio? arici, iv-364: le gentili maniere,
che con esso lui potesse raccozzarsi. arici, iii-511: ritessendo [niso] /
ritolto a dio dalla rapacità de'soldati. arici, ii-361: le ritolte prede /
-con meton.: prigionia. arici, iv-io: in esilio cangiò le mie
di cose ritrosissime a sottigliezze e argomenti. arici, iv- 335: l'incanto
dèi / sono oscure e ritrose. arici, i-132: l'altro [nocchiero]
particolare riferimento ai pesci). arici, ii-156: si fan le trote incontro
3. guarito da una malattia. arici, iv-324: pubblica e veracissima è in
morte il suo rivai gli serbi. arici, ii-53: era in olimpia ogni
/ di quell'istessa sua virtù. arici, i-242: le giovinette di celèo
-rovesciare altindietro il vello delle pecore. arici, 1-214: lieve quindi con man trattando
la notte al sereno, freddissima. arici, iii-728: lo commise [l'aglio
o si sparte o si riversa. arici, ii-167: il ben conserto molo /
novella stagion che 'l mondo aviva. arici, i-54: florido indarno a lei tornava
fonte per via di canale o rivoletto. arici, i-209: dall'alte cime /
sassi sporti in fuora dello scoglio. arici, rv-312: notturno io moverò fin sotto
/ nari soffiò la polvere rodente. arici, i-218: spesso percotendo / con mangani
/ ospite rose un dì viscere vive. arici, i-229: condotto / per le
/ lupo e mena un gran rombazzo. arici, iii-76: tanta degli armenti /
infeconde e i sassi e 'l lezzo. arici, ii-299: su'verdi sentieri del
venute a far meco alte parole. arici, i-253: il romito / tacer de
rompon col nuoto i rapidi torrenti. arici, iii-544: con ben cento remi /
ancora sicuro il fuggire alla china. arici, ii-222: svelta di balza alpina
tanto rispetto a me che al buon arici mio amico, mi ha finalmente costretto
forma / il grand'arco celeste. arici, ii-424: al molle / rorido nembo
rosolata, la levar dal foco. arici, iii-327: sotto agli spiedi ardon le
/ rosseggia immensa l'iperborea terra. arici, iii-413: già la marina rosseggiava
per terra a beneficio dell'inventario. arici, i-336: si converte / la neve
, ira, paura, minaccia. arici, iii-317: del suo fiero proposto /
ciò fatti, gli facevan rovinare. arici, i-351: la misera ristette / in
(una corrente d'acqua). arici, ì-257: romoreggiando [il fiume]
già ruota in alto i caldi rai. arici, i-16: per che modo,
è operazione poco men che istantanea. arici, i-315: nuovo / moto dal pondo
o quante / rotte e disvelte piante! arici, iii: il facil colle /
dai remi (il mare). arici, iii-488: il mar tutto spumava,
dell'annessa po- terna rimase intatto. arici, ii-198: nel rovescio de'mun,
dedicarsi a un'altra attività. arici, i-3: mi ricordo che, condotto
rùbei). letter. rosseggiare. arici, iv-105: par che la cima intorno
e l'austro aspri nemici tuoi. arici, iii-85: non reca le ghiacciuole
arde di maniera che diviene rubicondo. arici, i-48: tal se dell'arboroso etna
l'uccide più che la grandine. arici, i-28: o funesta robigine e scortese
in pugno a dio le folgori. arici, 1-375: negro incombe / sulle teste
-stridore cupo di una porta. arici, i-364: il rugghio orrendo / feria
che ne'tuoi versi glorioso andò? arici, ii-129: l'arti, a cui
fuoco spessissime accompagnate da tuoni orribili. arici, iv-134: per vasto incendio ondeggia
-fitto e violento lancio di proiettili. arici, iii-518: esperti per lungo uso i
. -battito delle ali. arici, iii-702: dove fugge / la meschina
riporre arnesi e altre robe di villa. arici, i-29: l'esperto zappator rechisi
simulacro di cristo. arici, i-43: grata a rustici ingegni è
misterio e sacramento della divina pietà? arici, iii-635: cinge al fronte / dodici
/ strale la vita saettando via. arici, iii-137: dei re [delle api
de'maiali, ma più corto. arici, iii-120: resta delle fatiche or la
-che si manifesta di sabato. arici, i-263: altra non reca [la
un'agnella di puro e fino argento. arici, ii-249: rutilante tra folgori e
il folgore ardente a giove irato. arici, ii-28: egèo sulla patema riva /
la cetra e la sacrata fronde. arici, iv-2: vago de'sacrati allori /
saettante / figlio di giove rispettate. arici, ii-20: animo casto qui v'adduca
saettava. -effondere abbondantemente miasmi. arici, i-285: la ben temprata vigoria nel
durar non potei saldo alle preci. arici, iv-87: saldo a tal dolor non
occhio (una struttura architettonica). arici, iv-293: dei re che scettro ottennero
, arenoso, sainitroso e salso. arici, i-50: molti del caldo stabbio de'
-guarigione da una grave malattia. arici, ii-72: si chiama / da lui
bacche rosseggiarti (una pianta). arici, iii-71: tempo anco sarà da cór
e mesci / cipro o madera. arici, iii-748: a mano a mano di
pugnale sanguinoso alle sue mani riserbo. arici, iii-557: dammi tu, dio,
in espressioni enfaticamente complimentose). arici, iv-358: io conto di non aprir
voglio / che ogni uom te sappia. arici, v-324: pubblica e veracissima è
porca dalle inuguaglianze ed altre scabrosità. arici, iii-97: poste le piante, il
ne cacciano, elle vi crepano. arici, i-152: altrimenti... /
satolli. -rifornito di acqua. arici, iv-299: di viva pietra gelido rampolla
satolla / di quel sangue aborrito. arici, iv-93: trovò per morte il suo
leggere la dottrina di questo libro. arici, ii-92: o figlio a me concesso
indietro ne sbalza. arici, iii-77: strepita e sbalza sui tetti
sbandato stuol d'api che sciama. arici, ii-287: come branco d'agnelle sbandato
sbarra, sì che non potevano azzuffarsi. arici, ii-293: eterna, inaccessibile /
quello che simile è a sé. arici, ii-392: amor del vero / ti
fenomeni naturali (un clima). arici, i-310: all'urto / di tal
. -alternanza delle maree. arici, i-264: non vide / che gli
ed arte / lo straziarsi a vicenda? arici, i-109: nell'inerme / corpo
-vuoto, non occupato. arici, iv-81: vide esser fra il padre
scarca / liride in ciel comparve. arici, i-182: peregrinando / ne'piani immensi
fior traspirano / i mattutini odor. arici, iv-320: non più soave a ristorar
perché più scevra delle parti farinose. arici, i-35: altanno terzo, / scegli
-farsi protezione, difendersi. arici, ii-369: vulgo profano / l'avida
file / son già rotti e sconvolti. arici, i-332: circoscritto / dentro a'
-non poter assumere un cibo. arici, ii-400: mandibole lattanti / schifan sodo
prima intatto a me si schiuda. arici, ii-340: la mente si schiuse /
in una infinità di minutissime goccioline. arici, i-339: si affondano e som-
/ il rombo vèr le stelle. arici, iii-644: era turno, incitando i
acquoso liquore che egli ha dentro. arici, i-64: nel cader le pingui olive
bellezza. -sprigionare lampi. arici, i-375: sovrasta orrido nembo / da
il mantel mal tagliato e disuguale. arici, iii-310: in mezzo / a lor
liberarsi da un indumento, spogliarsi. arici, iii-343: si sciolse tutto quanto /
petto / dallo strai della beltà. arici, i-98: come al trono si recò
). venire menzione di costoro. arici, iv-419: io son stato in
che in pochi giorni lo scolora. arici, i-113: al bagno ecco le [
/ in quel duro candor scolpisca lidia. arici, iii- 15: 1 manichi amendue
introna con lamentevoli muggiti la selva. arici, iii-130: solve dall'aratro /
violentemente gli alberi e le erbe. arici, ii-364: qual campo di messe che
-decomposto, putrefatto, marcio. arici, i-18: null'altro alimento e di
, s'io non teromperle o sconficarle. arici, iv-245: già si sconficcan pali
tuttavia silenziosi, si consolidò invisibile. arici, iv-439: è scoppiato il vero colera
. -guidare al pascolo. arici, i-240: i luoghi alterna / del
oggetto fra mani esperte). arici, 1-216: molti vid'io tra il
acaua corrente, corso d'acqua. arici, i-9: tal pianta ama il terren
, torrenziale (la pioggia). arici, i-25: buono è che un argineflo
/ fan giravolte e scorribande e tresche. arici, ii-150: le frequenti / scorribande
/ risponde a cetra dalle dita scossa. arici, iii-747: di grecia fascia il
dall'imo / il tempio tutto. arici, i-294: acquista fede or lo scoscendersi
albero). -anche sostant. arici, i-128: timido prima a un mover
). - anche sostant. arici, i-175: orribil tuona / di sopra
/ là gran pilastro rovesciato abbraccia. arici, ii-197: sculti nel marmo appaiono
scosser da'monti al suo rigor gelati. arici, iii-99: come pria svestì tultime
emittente e dei giranti (anche con uso arici, iii-251: un'agna / di fosco
sul suolo (la neve). arici, i-28: spesso cade a vii fine
-stagnante (l'acqua). arici, i-179: fuggi i putridi stagni e
indora co'raggi e non la scalda. arici, i-146: ti saria ventura ove
/ vince di mille secoli il silenzio. arici, iii-381: orrido in vista,
navi all'atride agamennone / edificaro. arici, i-134: chi dal natio seggio a
disciolte zolle / abbia e morbido tergo. arici, i-156: sterili glebe..
tal- tura tiene il primo seggio. arici, iv-vi: ariosto e tasso si
per voi l'ira del cielo segnò. arici, ii-363: sul conio,
di quel la pietà che imploravano. arici, iii-719: l'ettoreo corpo strascinò
dei capelli (un vezzo). arici, i-112: ravvolti in giro / seguiran
con istatua di nostra donna di metallo. arici, iii-709: al mandorlo da presso
tanti anni felicemente dominato quel regno. arici, iìi-655: questa istessa cittade e
sono, torni la loro sementa. arici, ii-294: fratelli noi, primizie /
. rendersi distinguibile rispetto ad altro. arici, ii-135: quel che fu romana opera
e singhiozzi talor fiochi ed incerti. arici, i-130: or nel giacinto infosca [
, / tenera farsi per serbarne stampa. arici, i-118: se pur serba /
mi diede in serbo / l'anello. arici, iv-203: mette in serbo i
lungo il mar quand'egli è fido. arici, iii-165: servando / dentro l'
, la quale tanto ha da arici, iv-42: se il dio de'padri
e due serpenti si mise alle mammelle. arici, i-147: l'afro vagante,
lieto per essermispogliato di quella setolosa cotenna. arici, i-26: alta barriera / fé
bel perucchin nasconde / lasetolosa sua canizie. arici, ii-401: le setolose / ciglia ab-
granan, le spighe e le calpesta. arici, iii-590: molti / vi si
/ il dio tonante con severo ciglio. arici, ii-47: qui vavano le
sfascio inonda il ridente quadro. arici, ii-398: tra la polve e lo
il giorno o la notte). arici, i-113: al bagno ecco le [
partic. orticole. sfenda. arici, i-332: il tuonar delle ghiaccie che
ma di facile schianta e si sfende. arici, i-28: spesso cade a vii
s'aprenel caldo dell'estate è cattiva. arici, i-25: giova, acciò non
e stendimenti e crepature e valloni. arici, i-354: rispondente all'alto / di
-disseccare, dissolvere col proprio calore. arici, ii-283: come nembo leggerissimo / di
6. risultare deturpato, sfigurato. arici, 1-213: ho visto ancora, /
altra parte ch'ella si voglia. arici, iii-424: con gli oracoli suoi febo
avesse tempo di riporre il ritratto. arici, iv-299: sforza chiusure e stipe
forza dirompente (il terremoto). arici, i-297: il vampo struggitor, che
l'unire / le men scagliose pietre. arici, ii-290: per clivi rotando s'
trincerone sforzato e de'nemici sconfitti. arici, iii-319: tutto / s'adempie intorno
diafana; si sfregia coll'unghia. arici, iii-652: dell'elmo il sommo colse
là tra selva confusa ed ingombra. arici, iv-157: sfronda [la belva]
ozio per piccol tempo altrui concede. arici, i-49: leva dintorno / al
, come noi diremmo, 'sgagliarda'. arici, ii-22: l'afflitto uscì morbo che
vituperosa macchia nel lor chiarissimo sangue. arici, 1-61: la tean nido /
l'atmosfera, il paesaggio). arici, i-159: montando ognor più al sommo
che son gli affetti, si sottomise. arici, ii-14: tal fra le ignote
essere, risultare ermeticamente chiuso. arici, i-216: se [il mercurio del
i dorsi più elevati de'monti. arici, i-52: del vecchiume lo spoglia e
un luogo (un vento). arici, i-317: udrai / per quelle inviolate
e si posa nelle campestri abitazioni. arici, iii-291: in fuga / dalle vette
le membra mie posa e ristoro. arici, iii-3: diede / a me stesso
amoroso, amor, che fai? arici, i-374: all'uom si concesse,
atteggiamento, un discorso). arici, i-40: sinistra suonò per le segrete
con quello al cospetto del sitibondo. arici, i-343: funesta illu- sion sconfida
bondo in mano avea. arici, iii-621: scese a la nudata mamma
scompaginarsi (uno schieramento militare). arici, iii-518: la spessa / testudine de'
, prosciugarsi (una sorgente). arici, i-347: spesso si smania la falda
dei mare / rade ognor le rive. arici, iii-73: mal serba fede a le
: cestelle di fior vaghi e suavi. arici, iii-io: con lo spigo ed
ben presto alcuni navili di pescatori. arici, ii-412: benigna e soave batte
allor sarai al fin d'esto sentiero. arici, i-9: tal pianta ama il
disus. caricare di un peso. arici, ii-365: di scarso viatico chi l'
è un atto principalissimo di religione. arici, i-144: ei fa diletto /
del trascrittore. -impers. arici, i-249: mi soccorse d'un mio
aspetto / soddisfatte ho le luci. arici, ii-115: l'antenorea terra / rivide
azimo o mal lievito e sodo. arici, ii-400: mandibole lattanti / schifan sodo
dalla quale sorgeva doppio filar di cipressi. arici, i-51: all'autunno il soffice
sconfiggere li su perbi. arici, iii-409: tu, romano, con
, il petto livido e pesto. arici, i-297: quando / più lo stimola
, intenso (un sentimento). arici, ii-224: vi reco novella a tutti
solerti studi i miei avori perfetti. arici, i-21: come cesse il buon saturno
un terreno, una struttura). arici, iii-65: pria con grave cilindro adeguar
che visse nell'arena o nel fango. arici, iii-186: i cardini / gravi
spagnuola una volta l'anno solcato. arici, ii-356: per l'onda solitaria /
con lieto pigolar venieno a lei. arici, iii-291: in fuga / dalle vette
le macchine eccelse in poca polve. arici, ii-165: verrà il tempo a
li può ben quando a lui piace. arici, iii-130: solve dall'aratro /
del terreno (il calore). arici, i-346: da tutto l'universo ascende
di fredda neve ed in noiosa pioggia arici, i-253: vaganti in su le
che 'l suo tosco alcun sumerga. arici, iii-516: l'odioso / mio
bel nuovo forma simili strati orizzontali. arici, ii-140: qual si sommerse, ecco
la leggie e pronunziata secondo ella. arici, i-187: se frenato per leggi amor
le frotte delle vaghe api prorompono. arici, iii-527: l'italo strale, di
7 tutto il mondo ne sconvolgo. arici, iii- 655: questa istessa
torna / l'altro dì non perfette. arici, i-95: sonanti / caverne entro
selva di fontane, di zeffiri sonora! arici, iii-716: le sonore selve /
sociale molto umile, plebea. arici, iv-118: chi dal fango della plebe
-pararsi dinanzi, comparire alla vista. arici, i-85: di portenti argomento e di
non sorge qui che sia maligna. arici, iii-12: mezzo potata a te sorge
. -sollevare un oggetto. arici, iii-170: tritone dalle punte acute /
andare a genio, piacere. arici, ii-13 7: il furor vano /
più vidute / in altra donna. arici, i-364: ecco le muse: che
è la fermezza ch'averà nel core. arici, i-350: la misera ristette /
-recipr. - anche sostant. arici, i-147: flutti... in
. brezza, soffio di vento. arici, 1-88: giace senz'onda il mar
sembrano a molti le meno irragionevoli. arici, i-267: per sete a lungo /
piog- già l'ova sue sottragge. arici, iii-304: tutte da la piaggia /
/ stavan piegati per soverchi frutti? arici, i-56: narrava / come adoprar
/ priva tuoni del più nobil sentimento. arici, i-85: scolorando i rami /
aere, non si scorge lume. arici, i-191: sovrabbonda / il sangue e
figura dello strale sovrastante i cattivi eventi. arici, i-308: l'acque, /
trattano da noi sacerdoti nella santa messa! arici, ii-235: fra i bennati d'
al secco, al tempo erbagile. arici, i-150: or del cibo dirò,
per soddisfare alle sue sozze voglie. arici, iv-286: stretta / nei divietati e
dove più gli dà l'umore. arici, ii-269: sulamite novella, la reggia
-in senso generico: cinta muraria. arici, iv-67: poi che l'aureo sol
fanno in modo de una cima. arici, iii-380: annoso un grande olmo nel
(una parte del corpo). arici, i-136: denso ha [il merino
di cervella / sparger la via. arici, ìi-27: i bei letti d'amàraco
della medesima e sì la spegnesse. arici, i-286: prima / diè al gran
di isole (il mare). arici, i-265: d'alme isolette spargesi l'
e spargesi ciascuno / alla sua nave. arici, i-384: ciascun per tempo a
funi maestre / irretiscan gli augei tutti. arici, iii-672: un macigno antico,
/ sospende il muso dagli amati pascoli. arici, i-173: al monte, poiché
spazia, / di picciol corso sazia. arici, • 95: sonanti /
spaziano nella parte inferiore rivolta a levante. arici, i-344: il pian..
modo ampio (la vista). arici, i-240: sovr'esse il guardo erra
acqua bel speglio e foco ardente. arici, ii-152: 1 rai del sole
l'ingegno mio presso che spento. arici, ii-28: a chi spregia tue feste
e ai maggio, quando sono pregne. arici, i-236: l'acquosa cachessia,
/ pien di villana speme ardimentosa. arici, iii-465: dall'antro una giovenca
d'un viator sperde 'n un passo. arici, i-172: fiera d'un nume
meo core a me medesmo sperde. arici, iv-151: al suo cadere, /
vita, sappiamo compiangerli e soccorrerli. arici, ii-245: il forte, cui barbaro
11. sgretolarsi, frantumarsi. arici, i-336: si converte / la neve
alberi, monti, case). arici, i-166: cespugli e larghe macchie /
. -usare in abbondanza. arici, i-237: spesseggia il sale, e
-piantare fittamente i filari di vite. arici, iii-93: in pingue suolo / i
un po'spesse e brutte dal riso. arici, i-232: la contrariti pelle /
forza / entrato in casa di altri. arici, u-263: morendo ha trionfato /
, / l'altra sull'elmo acheo. arici, ii-301: ogn'arme si spezza;
tracia, nella misia e in costantinopoli. arici, iii-650: un turbine / dal
ogni nostro piacer subito estinse. arici, ii-9: una scintilla di fuoco si
mi vegga morir e lo comporte. arici, ii-242: al sangue discorrono /
in, verso, oltre qualcosa. arici, i-84: il navigante /..
piè, giunser sul- l'ida. arici, i-167: arditamente il piede / spinse
i tessuti (il sangue). arici, ii-329: né più dal cor si
lo sole ne l'agua splendienti. arici, i-337: di tutto insiem fassi concreta
e succede una tempera che nulla splende. arici, i-221: bello è certo mirar
nel volto (il sorriso). arici, ii-302: su quel volto benedetto /
splendido,... el fa'. arici, ii-182: largo / apra le mani
ma la nostra memoria sarà sacra. arici, i-4: se per avventura non
tre volte la fronte di divino splendore. arici, ii-276: il sol nascente indori
va spogliando de'miei migliori amici. arici, iv-403: fortune che vi spogliano della
uno spoglio di lione per veste. arici, iii-240: con la vesta e con
sforzo dell'argento vivo contro le sponde. arici, i-148: molto sparse alla cima
pena ritener lo potiamo, vien fuora. arici, ii-390: la canora sia perciò
soccorso (la mano). arici, iii-520: lieo... intra
radici in lui fitti e commessi. arici, i-13: il picciol fusto /.
. spuntare (le gemme). arici, i-163: già primaticce sporgonsi le gemme
gravidezza, non può far questo. arici, iii-446: né il fondatore, vi
. 3. partorire. arici, ii-214: la donna, che,
f 'anti ne parlano. arici, iv-269: negli orecchi ancor mi suona
. non gastighi chi osa di vilipenderlo. arici, ii-11: la sprezzata in amor
contundente sul cranio di un animale. arici, iii-346: col cesto percosse intra le
. -spina, aculeo. arici, i-26: alta barriera / fé lor
pesi, spuma d'argento e piombaggine. arici, iii-127: in / mescean
/ già gravide di liquido topazio. arici, iii-121: il secchio spumerà, tanto
con spumeggiante e liquido suo dente. arici, i-149: come spumeggiante onda, cui
disse un bicchiere pieno e spumeggiante. arici, i-i77: nell'alta selva convenir cercando
). - anche sostant. arici, i-34: ne'dogli raccolta arde e
nitrisce, fuma, spumeggia buccefalo. arici, i-230: spumeggia / la bocca
il vello di un animale). arici, i-151: col tepor dell'ovile,
ogni cosa cresceva sopra la terra. arici, i-382: il tempio accrebbe / d'
, ma quale e chenta fia. arici, ii-143: per cotai detti all'amorosa
da l'afta / torre precipitòssi. arici, iii-356: dagli omeri si squarcia allor
a maraviglia la squarciata fortezza di okenfels. arici, ii-142: biancheggiano tra il verde
per fame cadere i frutti maturi. arici, i-64: com'ivi s'impingua appena
capo; e perché non vuoi credermi? arici, ii- 94: il capo ebrio
soni per me al mio ultimo carme! arici, ii-191: onnipotente / nella forza
un pochetto. ho proprio sete. arici, iv-376: due cacciate di sangue,
è tessuta la gentil macchinetta animale. arici, i-229: estro più crudo il
tempo quella imagine intera e salda. arici, ii-303: educato all'alma scola /
di un fico. -sostant. arici, iii-709: maggiore / fatto dal loco
sua stanza non era il migliore. arici, iv-71: jper tór ogni speranza /
/ mi statuisco breve la dimora. arici, i-210: degli agnelli partir quindi rimane
menti innalza a le stellanti piagge. arici, i-221: della notte lo stellante azzurro
stella (il polipo). arici, i-92: fuor si spinge a la
intramezzando un concerto giulivo di violoni. arici, i-319: d'onde awien, se
ci attedia nuvolosa e serena ci stempera. arici, iii-143: non han vaghezza,
che langue, un redivivo umore. arici, i-338: traforan [la neve]
se le moltiplicherebbono intorno al cuore. arici, ii-347: tratto tratto stende / l'
elette / sorger si faprese per mano. arici, ii-210: stillanti del rorido / umor
trattabile e pieghevole per ogni verso. arici, i-213: ho visto ancora, /
neve d'un bel sole al raggio. arici, i-209: dall'alte cime /
trovati dalla proporzione del corpo umano. arici, ii-133: lo stilobate si torce
altro, le si avviò dietro. arici, iii-599: se stimol senti / di
(un fiume in piena). arici, i-381: né più insulta ai ricolti
, ove l'aringherie si facieno. arici, iv-358: lasciando cadere un reticolo tra
le fauci di un cane). arici, i-268: il varco delle fauci avvolto
in fuga altri e 'n errore. arici, iii-201: ecco i silvestri /
occupate tuttavia dalle genti del congresso. arici, iii-401: la tua pietade / vinto
sé o da un pericolo. arici, iii-618: minaccioso affronta / venulo e
desti a crude fiere in strazio. arici, i-129: di sangue ognor digiuno,
, facendo strazi dei miei nemici. arici, iii-658: enea gl'itali incalza /
altra fronte. -fondo. arici, iv-49: venti cubiti e più scende
lava, poco o nulla strepita. arici, ii-316: il foco / in breve
mescolata alla gran- dola la pioggia. arici, i-375: in sull'ali / del
(la grandine). arici, iii-77: strepita e sbalza sui tetti
e con man tocco e lusingo. arici, iv-286: stretta / nei divietati e
più d'alcun recrio prende conforto. arici, i-202: tutto chiuso / nel manto
schiude il ferreo stridente aspro serrarne. arici, i-m: qui l'arte armata di
che lo fece restar dipoi stroppiato. arici, iv-73: stridente un nembo fé volar
farmi pettinare e il busto a stringere? arici, iii-294: questo novello / effeminato
stringe in acqua utile alle biade. arici, i-295: i procellosi / regni del
stringesti il fren del sociale impero. arici, i-28: chi pon freno a le
le vele / al diverso lor soffiar. arici, iii-272: i miei compagni /
è stetto, non si discioglie più. arici, i-138: social nodo così fra
si stringe e forma tutti i solidi. arici, i-160: al soffio aquilonar si
cretti e nei dirupi dei monti. arici, i-282: descrive la intrinseca struttura de'
soccorsi andò dietro la demissione del caraffa. arici, iii- 429: le sturbate /
rappresentare una qualche operetta sagra sul teatro. arici, iv-355: sono rimasto solo in
letter. gorgoglio di acque correnti. arici, i-327: se l'orecchio a terra
provocato da una calamità naturale. arici, i-383: a ben mille in capo
sollevarsi alla parte più sublime dell'aria. arici, iii-619: insiem batte le penne
21. sommità di un edificio. arici, ii-83: la dea [pallade]
duca di lorena a favore del fratello. arici, iii-513: il feritor, lieto
con una saetta dalla destra impugnata. arici, iii-647: lapide, sbracciato e con
già tempo al genitor dati chirone. arici, iii-647: lapide, sbracciato e con
del delubro antico / sudano i marmi. arici, iii-79: mesto per li templi
[nello strumento] suda dirottissimamente. arici, i-319: or d'onde avvien
, farvi aderire le labbra. arici, iv-261: altri il liscio metal ponsi
del gran giove altera sposa e suora. arici, ii-57: fra le dive del
qui regi superati e gente molta. arici, iii-596: impresa / avem con
superato dai prieghi e dalle promesse. arici, iii-669: io, superato 7
o pistoia] nuovo supplizio t'apparecchia. arici, iii-593: noi tutti, per
: sempre sussurrar s'odon le fronde. arici, iii- 35: dagli sciami
sa d'un dir vano e bolso. arici, iii-731: affettate e svenevoli parole
-per simil. perdere le foglie. arici, iii-99: svestì l'ultime fiondi /
licomede / pongansi in uso. arici, i-371: l'uom, notandone [
agitare le acque del mare. arici, iii-20: gli anni magni / cominceranno
anche aggravandosi (una malattia). arici, i-267: per sete, a lungo
è legato, annodato, avviluppato. arici, i-214: lieve quindi con man trattando
un groviglio, un nodo). arici, 1-214: delle ciocche / il complesso
, e il rio morbo ti sani. arici, iii-685: vide irle fatale /
: l'onda si ristagna e tace. arici, i-168: possedute / d'alti
propri stimoli (la fame). arici, iv-256: sazio tacque il ventre.
e destinati ad imparare la lingua turca. arici, i-186: i maschi che nascono
devo troppo sollecito, né tardo. arici, iii-575: a suoi tardi compagni
, e anche la stessa tegghia. arici, iii-726: come il loco adatto ebbe
arnese, / delle tolette onor. arici, iii-540: e tu medesmo [ismaro
/ temprano a prova lascivette note. arici, i-102: in fra le mute /
dalle lagrime, parlando cotali cose. arici, i-196: l ^ agnella / con
-profondo (il sonno). arici, ii-16: nelle belve infuse / tenace
da'fati avvolte in tenebroso velo. arici, iv-377: lascieremo stare le arti tenebrose
dicea: « tienimi, tiemmi! » arici, iii-520: tiene / già de'
grazia tien de l'immortale apollo. arici, ii-74: febo... in
. -derivare il nome. arici, i-154: dalla terra il nome e
: soddisfattissimo / da voi mi tengo. arici, iv-359: mi tengo obbligato senza
molto floscio, tenero, poroso. arici, i-35: all'anno terzo, /
del suo pianto lo riscalda ancora. arici, ii-9: tentò col dito la punta
provare la consistenza del suolo. arici, ii-419: cogli anni venturi mescendo il
. / questi son per tentare. arici, iii-127: ma scampo altro migliore,
effetto delle dificano le sensazioni. arici, iii-25: ti cede aminta, quanto
alla naturale semplicità dell'acqua celeste. arici, iii-89: pria lo steril colle /
, temperato (l'aria). arici, ii-421: bello è il veder fiorir
.: lavare panni o indumenti. arici, ii-16: trasse dal vulgar pennecchio i
il fuso e la conocchia imbelle? arici, iii-615: il ricopriva ispido un tergo
squamose terga / sen gìo divincolando. arici, iii-227: incontro ai nuovi soli
/ da tersa idria l'umor. arici, i-56: il ferro / terso e
. letter. spargere in abbondanza. arici, i-151: all'arso maggese il buon
il giusto / noè capace legno. arici, iii-202: per consiglio di palla edificare
fibre, la sua scorza stessa. arici, i-369: chi de'corpi in vestigar
e tetri i cadaveri s'abbruciano. arici, i-51: la funesta e tetra /
orina umana la bocca delle galline. arici, iii-513: ber le belle membra /
ora vogliono entrar nuovamente in fiandra. arici, iv-75: rota il vendicator ferro
tutt'altro, consentì alla sua liberazione. arici, iv-247: domanda i nomi,
[armata] all'isola dell'elba. arici, i-132: per diritto cam- min
da la saetta del folgorante tuono. arici, ii-315: al suon del nome invitto
a ricrearsi ed a respirare all'aria. arici, iv-202: a'suoi riti si
mare). - anche sostant. arici, i-255: qui tra il musco zampillar
presso tuona mongibello con ispaventevoli rovine. arici, ii- 174: a la
e con rauco cantar comi minacciano. arici, iii-517: da lungi tonar ecco s'
cupe de'passi di compagnie tedesche. arici, iii-438: il ricurvo / corno postosi
/ da onne lato veiola tonare. arici, i-219: il fiammeggiante / incendio
le pecore che tondeno l'abbondante grimigna. arici, i-131: mitissima l'agnella infra
(i rami del salice). arici, iii-706: le cime / tonde del
asta movea, la terra tutta traballava. arici, ii-92: al cenno onnipossente /
letto, alzarsi con rinnovata energia. arici, iv-135: l'egro dal letto del
/ e in sempiterno carcere le lassa. arici, iii-516: l'odioso mio capo
mettendolo in una determinata condizione. arici, ii-37: a prezzo con mani insanguinate
fu dall'ombra del vizio almen sicura. arici, iii-293: in pompa e in
il violento / dardo lo scudo traforò. arici, iii-673: fischiando, lo scudo
lo riguardino come un altro bacco. arici, i-347: spesso si smania la falda
tartaro nel volto, e nel parlare. arici, ii-261: goccia sangue dalle tempie
queste visibilmente attentano alla salute pubblica? arici, i-147: l'afro vagante,.
sette volumi abbracciando quietamente il sepolcro. arici, iii-326: quei divincolandosi e traendo
rauco trae dal sen note di duolo. arici, iii-600: tale un gemito /
seno ai germi di diverse boscaglie. arici, ii-155: ove più a lungo
angoli e d'un bianco lattato cangiante. arici, ii-350: di gemme translucide contesto
del corpo, un orbano). arici, i-292: funesta a chi ne bebbe
diverso da quello di origine. arici, i-q: fra le sterili selve e
fatui). - anche sostant. arici, i-255: le verginali aure serene /
quando d'uscir da noi s'affretta. arici, 1i-232: tonerebbe il mondo,
variabile (le condizioni metereologiche). arici, i-28: chi pon freno a le
, estendersi (un incendio). arici, iv-26: quando più stride il vento
(il sangue nel corpo). arici, i-288: come che dal centro a'
rompevan i sospiri e il cor tremava. arici, ii- 11: dalla sacra
pensiero senza inibizioni o esitazioni. arici, iv-368: lo cesari venne a votarsi
dell'armi / vulcanie si vestia. arici, ii-174: quale al vesevo e all'
-letter. masso, macigno. arici, iv-57: a piè del monte,