. pacificare. g. argoli, 471: piena è l'alma caduta
nella geometria piana. g. argoli, 144: miragli offiziosi, in man
aduna e forze raggavigna. g. argoli, 572: parla a telemo lui:
spontò a raconciare la fonte. g. argoli, 640: tòrto il trae [
nelle unghie qualche cosa? g. argoli, 119: ciò che rampina in sé
sempre a tutti di sì. g. argoli, 174: frutice che rampina vesti
per le piazze della città. g. argoli, 148: ei con rampin'rende
il togato a consiglio. g. argoli, 88: ma 'l pastor con sembianti
vaga luce il mondo. g. argoli, 331: perché luce tal non resti
raschiatura, limatura. g. argoli, 612: v'è fra 'l crin
rastrelliera per armi. g. argoli, 579: fiero sfavilla e la man
crin sciolto con eburnei rastri. g. argoli, 216: con aureo strofio e
-complice di un rapimento. g. argoli, 477: qual ha tromba giamai febo
che mai fuor chiare tacque. g. argoli, 09: com'ei [proteo]
del sole nell'oceano. g. argoli, 60: ritorna poscia a rattuffare il
/ chiaman le vele. g. argoli, 114: spietato mar, ch'in
(la fama). g. argoli, 210: quest'animal l'orribile campione
: azzoletti di renso. g. argoli, 634: d'una benda leggiera e
la speranza consolando andrei. g. argoli, 65: o deitati ai miei desir'
la capigliatura). g. argoli, 168: l'oro dei crini suoi
ridir com'ello stea. g. argoli, 642: non ho tanta facondia,
: riplasmare una persona. g. argoli, 635: se le parche in amor
(l'acqua). g. argoli, 363: comandò il tiranno che [
un'incrostazione. g. argoli, 631: al moto de la rampa
1 vostri diletti. c. argoli, 261: sì nel ciel per rinuovar
moschenn dal naso? g. argoli, 401: poscia che 'l sol par
antica ignoranzia. g. argoli, 165: qual serpe depone il cuoio
mar tu sol se'dio. g. argoli, 117: simili illusioni, altre
vita più penosa e ria. g. argoli, 47: endimione ottuso dorme,
udir, notte sì ria. g. argoli, 206: non creder però tu
bisogna pur aiutar la natura. g. argoli, 174: gli giganti sono
dibattendo le forme del darlo. g. argoli, 415: ripullula il tormento
in tutta fretta. g. argoli, 693: ahi non più madre mia
rimbombare fragorosamente. g. argoli, 310: rauchi tamburi e strepitose trombe
-sottrarre all'oblio. g. argoli, in: i cigni sono i poeti
, ritornarne in possesso. g. argoli, 700: mal guardingo fanciullo impor non
una montagna). g. argoli, 563: fé rallegrare e rivestir la
concenti han le sirene. g. argoli, 485: donna, or chi sì
grave silenzio mi riscuote. g. argoli, 72: gli occhi altrui mi fan
ronfare a più non posso. g. argoli, 127: altri giacendo ancor singhiozza
l'arco baleno e più. g. argoli, 236: lolo e flegreo, che
autovetture). g. argoli, 144: callicrate è colà, ch'
è di pioggia. g. argoli, 261: sì nel ciel per rinuovar
perché ruffava quando dormiva. g. argoli, 421: ciascuna di lor subito
drappeggio di un indumento. g. argoli, 198: la timorosa giovane gli chiede
-rozzo, sgarbato. g. argoli, 606: dico ch'imita lei d'
perle al suol converse. g. argoli, 389: mia madre ridi,
di misura di peso. g. argoli, 201: ha soggetto ciprigna a la
e rozza e rabida molto. g. argoli, 606: dico ch'imita lei
un cibo). g. argoli, 350: prepara al senso altrui ruida
(il vento). g. argoli, 705: da la bava di gauro
varcar tonde d'obblio. g. argoli, 48: magnanimo felippo, or
gerghi e saettatore. g. argoli, 440: così con la faretra e
tiro con l'arco. g. argoli, 562: vedesi ogn'or da la
ant. arciere. g. argoli, 127: chi può narrar, come
; usato negli incantesimi. g. argoli, 415: assai più d'ogn'impiastro
ant. emorragia. g. argoli, 560: si batte il naso,
. riconfortare, rincorare. g. argoli, 471: muove la poesia col suono
può esprimere con parole. g. argoli, 131: fiero coltello un satirino
di giacinto e di zolfo. g. argoli, 680: vanno i de- strier
. nde trova grande pezo. g. argoli, 127: corrono a trotto gli
al posto di voga. g. argoli, 463: stan gli servi captivi in
, scalpellare, scolpire. g. argoli, 510: riverite colui che sino al
con motivi longitudinali. g. argoli, 446: faretrata ha la spalla e
, stirpe, discendenza. g. argoli, 505: vostro sangue maggior sempre si
). rassomigliare. g. argoli, 505: quegli ingannò col suo lavor
pelle a un animale. g. argoli, 250: tu fosti ercole..
a rimettersi in seggia. g. argoli, 656: per l'arena scheggiosa
il discorso diretto). g. argoli, 84: « ahi lasso! »
da tutto in un momento. g. argoli, 640: come legato ioson, m'
ant. scarmigliato. g. argoli, 100: io com'ero scirrata (
tesi da vulcano scoccarono. g. argoli, 277: com'ha 'l carcere fatto
di roma nel tempo futuro. g. argoli, 479: nei capitelli il
ha valore enfatico). g. argoli, 576: ecco da tergo ortofilon di
caduto in qualche scrobe. g. argoli, 615: va dove spoglio ogni
/ per li condotti golici. g. argoli, 681: lubrico di zampilli
(una selva). g. argoli, 83: arriva alfine ove, d'
(un animale). g. argoli, 446: faretrata ha la spalla e
suo mi nominò giasone. g. argoli, 611: del parto di pasifae,
. sentinella, guardia. g. argoli, 224: l'un con l'impeto
distratta e abbandonata. g. argoli, 641: quasi bocca a sfabricate e
su qualcuno. g. argoli, 431: si ammaestra il lettore a
(un oggetto). g. argoli, 264: non così tosto igrodo ebbe
e iè caprigno. g. argoli, 130: caminando apparve a loro un
2. simbolico. g. argoli, 175: gli pesci ancora sono ombre
, misurate e proporzionate armonicamente. c. argoli, 182: se donna miriam
sè cotti adeso adeso ». g. argoli, 419: fermò 'l mantice bronte
corimbi e frasche e fronde. g. argoli, 492: vien turba di donne
per ismacellare i leoni. g. argoli, 251: come i polsi, al
(una persona). g. argoli, 124: la morte, onde i'
di spalancarle a'nemici. g. argoli, 119: altr'uscio a chi va
, vi trovai invece g. argoli, 137: splende lungi il luminoso tetto
(una porta). g. argoli, 278: smantellati gli tetti han li
/ sol per quest'opra. g. argoli, 36: il dante, benché
a queste nevi eterne. g. argoli, 316: vuò veder come parli e
grotta, caverna. g. argoli, 642: ulcerato dagli anni, il
acconsentire, non opporsi. g. argoli, 322: deh se l'amor materno
fosse per riuscirli quella caduta. g. argoli, 394: vola ad apollo il
e spiraménto a la mina. g. argoli, 561: toglie tosto ogni ladro
canterebbe ch'ora dolsi. g. argoli, 244: è perfetto [il mondo
che desse lor risposta alcuno. g. argoli, 119: al- trìuscio a chi
acuminato quadrangolare. g. argoli, 641: stocchi, spunte, bordon
altri di simil sorte. g. argoli, 139: sta l'altra suora a
con la stadera. g. argoli, 652: perché 'l reo non avea
esigenze di rima). g. argoli, 379: cavalca un vecchio poi,
erano sterpate dal ferro. c. argoli, 246: oggi in troia un
strepeva con l'ali. g. argoli, 642: s'udia streper la fronde
i piedi con le mani. g. argoli, 367: atroci algori, acute
vastare. g. argoli, 140: stracca, rompe, fracassa
la fronte). g. argoli, 216: con aureo strofio e con
, stordito. g. argoli, 228: al quarto colpo incisi i
insolenza con la timidità. g. argoli, 73: s'amo, e non
, e poi partir convienmi. g. argoli, 104: sovra l'elementar,
a una pena. g. argoli, 325: quella man che se stessa
tono sommesso e misterioso. g. argoli, 591: di lei correa fama e
busson, tibie e taballi. g. argoli, 307: il torto rame, e
, ottusità mentale. g. argoli, no: quelle [menti] alle
perde l'odor cattivo. g. argoli, 103: come l'acqua talor si
a corde; lira. g. argoli, 445: la cantatrice gola a la
concordi colle altre ticoniche immaginazioni. g. argoli, 173: dove si esplicano molte
parte del corpo. g. argoli, 551: nel fianco gli va sino
gravi, cupi. g. argoli, 425: saltan gl'allegri satiri e
occhi arrossati o rilucenti. g. argoli, 630: viene ogn'occhio più rosso
. -anche sostant. g. argoli, 307: il torto rame e l'
via la volontà del coito. g. argoli, 602: bacco ch'è pesto
la tua parte. g. argoli, 319: sempre i cibi torrai da
strumento di tortura). g. argoli, 149: a nuova sceleraggine e più
in un tubo refrattario. g. argoli, 521: par ch'oltre l'uso
mia fé che lo proverete. g. argoli, 342: vòlse il zoppo ch'a
ant. treggia. g. argoli, 96: ma se 'l carro solar
di palazzi, ecc. g. argoli, 124: eran pieni di lui del
en su la piaccia. g. argoli, 117: chi voci ha di civette
mandata vacasse che la battaglia. g. argoli, 97: non vuo'che da