abelmoschus, dallo spagn. abelmosco (dall'arabo habb al-mùsk * grano di muschio '
abun 'padre nostro ', cfr. arabo abu, aramaico abba (v.
spagn. abùtilón, deriv. dall'arabo abùtilùn. abuzzago, sm. specie
. = voce sicil., dall'arabo hanin 'caro, dolce, soave':
. da caffo * capo ', dall'arabo qafà 4 nuca, occipite '.
nel 1224), deriv. dall'arabo sakd * lamentela, male corporale,
una fustigazione. bontempelli, 2-161: l'arabo sta accovacciato, tace, e accumula
et era in sur uno afferrante destriere arabo, e così fendeva le schiere. girone
me nell'affione. = dall'arabo afiùn (dal gr. òrciov 'succo
a solchi o incastri). = arabo 'agiam * barbaro, straniero '(in
nella forma aguazil nel 1140): dall'arabo al-wazìr 4 luogotenente, visir '(
adopera termini che per lo scritturale sono arabo. soffici, 6-15: alla fine la
per via moza- raba (cfr. arabo magrebino aldg) dal lat. allec allécis
(nel 1620), dall'arabo al-aqtqa 4 pietra lucida * dell'asia.
alamar (documentato nel 1555), dall'arabo ul-amàra 4 ornamento d'abito, cordoncino
alambic (sec. xiii): dall'arabo al-anbiq 4 vaso per distillare ',
1233): 4 cedola regia', dall'arabo al-bard'a 4 la ricevuta di pagamento
peschi e d'albicocchi. = dall'arabo al-barqùq, deriv. dal lat. praecoquus
formano composti detti sali. = dall'arabo al -gali * potassa '. alcali
= lat. mediev. alchanna, dall'arabo al -hinnd (cfr. spagn
alkakengi fin dal 1555; deriv. dall'arabo al-kàkàng. alchèmico, v
dallo spagn. alquermes, deriv. dall'arabo al-qirmiz 4 rosso scarlatto 'e
può altrimenti interpretarsi. = dall'arabo al -kimiyd 4 pietra filosofale, alchimia '
delle finanze. = dall'arabo al-kuljl 4 antimonio (polverizzato) ',
seguaci dell'alcorano. = dall'arabo al-qur'àn * lettura '(v.
dal 1202), deriv. dall'arabo al-qùbba 1 volta, cupola 'e anche
dio luno. = voce dotta, arabo ad-dabaràn * la seguente ', perché
15: dice lo ebreo alef, lo arabo alif, lo greco dice alfa.
letteratura cavalleresca italiana: forse deformazione dell'arabo al-fàras * il cavallo '. alfànica
halcón alfaneque), deriv. dall'arabo (bdz) al-fan&k '(falcone)
guardano stupefatti. = dall'arabo al-fil * l'elefante '(deriv.
algara 1 incursione, scorreria deriv. dall'arabo al-gdra (come termine guerresco),
= voce scient., deriv. dall'arabo al-gabr 4 restaurazione, restituzione allo stato
asia), soprannome del matematico arabo abu yafar mohàmmed abenmusa (sec.
nel sec. xiii), dall'arabo al-iddda 'il regolo dell'astrolabio '
della robbia ', deriv. dall'arabo al-'asaro 'il succo delle piante
. = voce dotta, dall'arabo al-magisti, adattamento del titolo greco (
almagestum, con cui fu reso il titolo arabo (e divenne poi sinonimo di summa
di etimo incerto, forse da riconnettere all'arabo mandh * fermata (durante il viaggio
docum. nel 1787), dall'arabo a lima 1 cantante, ballerina,
aumirant, provenz. amirant: dall'arabo al amir 4 che ha il comando
soldati armati alla leggera ', arabo al-mogàwir 1 guerriero '. almùzia
come del dio luno. = dall'arabo ['annisr] af-tà'ir '[aquila
venuto a ritrovare / il mio compagno arabo / che s'è ucciso l'altra sera
= spagn. aludel, dall'arabo al 'utàl * apparato chimico per
, alterazione del sinonimo algama, dall'arabo [al] gamàa * riunione ';
-apo? (aezio), dall'arabo dnbar * ambra grigia '. ambracane
. = spagn. dmbar, dall'arabo dnbar * capidoglio; ambra grigia che
ammasso, peso, pressa '(dall'arabo ma'§ara 'peso, pressione', deriv
è quella che la fa derivare dall'arabo emù od amir, capo o principe.
spedizione di danzica. = forse dall'arabo al-'amir a 'ali * comandante supremo
mocayare, nel 1570), dall'arabo muhdyyar 'panno di pelle di capra
sé qualche amostante. = dall'arabo al-mustahlaf (col sufi. -ante).
, a tahvemo. = dall'arabo ana 'pena ana2, avv
nilas * turchino scuro ', attraverso l'arabo nila, an-nil. anile2,
deriv. forse da una variante dell'arabo uthmud (o ithmid); cfr.
boccaccio, i-382: quivi abita un arabo, da cui la torre è chiamata
la torre è chiamata la torre dell'arabo, castellano di quella, ed appellato
viso nero, arso e aquilino d'arabo. barilli, 2-64: imbuti rigidi [
(plur. m. -chi). arabo; che s'ispira alla foggia,
a musaici. = deriv. da arabo. arabésco2, sm. (
(plur. m. -ci). arabo; proprio degli arabi; proveniente
. tasso, 8-3-984: sparso d'arabo odor la chioma e 'l volto.
e rinnovato poi dai turchi nell'impero arabo e dai mammalucchi in egitto. prati,
fortuna, nero e crespo come un arabo. ojetti, ii-635: sui lati per
venuto a ritrovare / il mio compagno arabo / che s'è ucciso l'altra
a voler conoscere quelle, e non come arabo, ma seguendo con istudio il dimostrante
adopera termini che per lo scritturale son arabo. -cifre, numeri arabi:
, / come tele d'aragno dall'arabo arab 1 nomade '. = deriv.
contengono importanti essenze. = dall'arabo nàrdnga (deriv. dal persiano ndrang,
della voce. foscolo, = dall'arabo al-halifa * successore '(cfr. califfo
, nella forma haram), dall'arabo haram 'ciò che è proibito '(
= lat. scient. pèganum harmala, arabo harmal * resta 'da cui il
incursione improvvisa, assalto '(dall'arabo ribàt 'attacco contro gl'infedeli ';
spagn. arre, portogh. arre, arabo harr). arribisciare, intr
= veneziano arzanà, deriv. dall'arabo dar sind'a * cantiere,
poco a poco inaridir la traccia / l'arabo vede tra le mute arene, /
. = voce siciliana, dall'arabo 'artanita. artanitina, sf.
= voce scient., dall'arabo at-tarf * l'occhio '(con cui
i miniatori. = forse dall'arabo zardà 4 celeste * e anche 4 chiaro
uno sguardo assassino. = dall'arabo hassàsin, plur. volgar. di hassiàs
. = spagn. atadd, dall'arabo at-tabùt 4 cassa da morto '.
delle suddette applicate. = dall'arabo aug 1 distanza dalla terra, culminazione '
= deriv. da averroè, filosofo arabo vissuto nel xii secolo.
azzimutto. = voce dotta, dall'arabo as-sumùt 4 le direzioni ', plur
. = fr. basard, dall'arabo volg. az-zahr 1 dado ', e
= pers. làzwàrd, passato all'arabo làzwardì 'lapislazzuli '. fr.
(nelsec. xiii), dall'arabo volg. * làzùrd, variante dell'arabo
arabo volg. * làzùrd, variante dell'arabo làzawàrd 1 lapislazzuli 'e il colore
(nel 1546), deriv. dall'arabo bdbus, a sua volta dal pers.
deriv. da badgad (dall'agg. arabo bagdàdi). baccagliaménto (baccaiaménto
deriv. dal turco, che risale all'arabo baqqàl 'fruttivendolo '(cfr.
), docum. nel 1605 (dall'arabo bahari * marinaio ').
occhi falsi. = dall'arabo battuta 'ghianda '; cfr. spagn
che da una pianta incisa / dall'arabo pastor. goldoni, ii-945: è
nero fra le mammelle. = dall'arabo barrakdn 'stoffa o coperta di lana',
ponti di una fortezza ', dall'arabo volgar. b-al-baqdra (class, bdb al-bàqara
idioma, gorgheggiava il latino, fremeva l'arabo, strepitava il germano, sì che
ii-114: questo velo svolazzante all'uso arabo e quegli orecchini spropositati e stravaganti,
. boccaccio, i-38: un ardito arabo,... veduto il crudo scempio
d'alto affar parea. = dall'arabo barda'a, già barda nel lat.
di iacinto. = dall'arabo bardai * giovane schiavo '; cfr.
... se fe'incontro de l'arabo capitanio. bembo, 5-1-258: nel
soddisfano: si esclude la provenienza dall'arabo bazz 4 strappare, portar via,
pelle bazzana elefantina. = dall'arabo bitàna 4 fodera (di pelle) '
lo spagn. badana 'cuoio'(dall'arabo volg. batana, dalla forma anteriore bitdna
e ward * rosa ') attraverso l'arabo. bedèna, sf. ant.
bedem 'mantello di cuoio ', dall'arabo badan * mantello senza maniche '.
-a). nomade del deserto arabo. nievo, 609: bonaparte
velo sul viso. = dall'arabo bedewin, plur. di bedewi 'abitante
. = voce dotta, dall'arabo behman (dal pers. bdhmàn);
, una specie di befanotto: un vecchio arabo magro e lungo: barbetta bianca e
(condensazione benzoinica). = dall'arabo lubdn giàwi 4 incenso di giava * (
, secondo la denominazione adattata dal viaggiatore arabo ibn battuta del sec. xiv;
. berberis (e barberis), dall'arabo barbàris; cfr. spagn. berberis
dal nome del frutto bergamotta: dall'arabo beg armàdi * pera del bey, del
. bar còca e varcòca: deformazione dell'arabo al-barqùc (forse attraverso il bizantino peptxoxxov
= voce d'area settentrionale, dall'arabo burnus * mantello con cappuccio '
capraio, bestiale e sonnolento come un arabo, si sdraia anche lui sui gradini del
300 anni-luce. = adattamento dell'arabo yad al-giawza', forse per falsa lettura
. mediev. bezoar, dall'arabo bàzahr, deriv. dal pers. pàdzahr
: volli assaporare una tazza di tè arabo... era un bicchierazzo di tè
nei tempi dei tempi fu incrociato coll'arabo; e quando il cavallo memore dell'
il mondo. = 3 dall'arabo bizzàf (dial. bizzèf) * molto
lat. mediev. boràx -àcis, dall'arabo bùraq, a sua volta dal persiano
d'alemagna soldi dieci. = dall'arabo butdna (forma secondaria di bitdna):
aiuto al bere. = dall'arabo butdrih (deriv. dal copto tuttdpixov,
area siciliana, corsa e genovese: dall'arabo barim * corda attorta '.
brenùzio, sm. ant. mantello arabo con cap puccio: burnus
attraverso l'arabo * burunz (non altrimenti attestato);
lungamente brucò l'erba sanguigna / l'arabo corridor stellato in fronte. carducci,
.): 4 tartaruga ', dall'arabo maghrebino fakrùn, formatosi per analogia
e un certo tondino insieme con alemadele arabo, tutti bugiardi e più di tutti cornelio
. = voce siciliana, dall'arabo buri, * torre ', deriv.
che si cuce. = dall'arabo butùr, plur. di bafr * pustola
. veneto bùzzara * bubbola * (dall'arabo busra 1 perle false ');
somalia, ecc. = dall'arabo qabila 1 stirpe, tribù \
al cadì. = deriv. dall'arabo qàdi * giudice '; cfr. fr
= dal turco qahvé, deriv. dall'arabo qahwah 1 caffè '. caffeàrio
strada. = dal turco e arabo qaffan * cotta di maglia '.
si mette. = « forse dall'arabo qafà * il rovescio di una cosa '
sestiere, il chistetto. = dall'arabo qafiz 'misura di capacità '; cfr
. xv); anche l'arabo qàla (applicato alle rade della costa berbera
= gr. tardo xaxacpaxéco, dall'arabo qalfat 'ristoppare una nave col qilf
, lat. scient. kali, dall'arabo qali * potassa '. calia
(nel 1583): forse dall'arabo qdlib * forma per le scarpe ',
voce accolta all'epoca delle crociate: dall'arabo halifa * successore, vicario '
stoffa '(nel 1213), dall'arabo hamlat 'felpa di lana '(
di carattere cronologico e fonetico, all'arabo qamà'il, plur. di qum'ùl
, di notte, come un campo arabo che levi le tende. pirandello,
bletti alla napolitana. = dall'arabo kamhd'(pers. hamhà, dal cinese
a fragili canghe. = dall'arabo egiz. gan&a * barca leggera '.
ottoman cangi aro. = arabo hangar * pugnale ricurvo *. cangiato
(1229, a venezia), dall'arabo qintàr, deriv. dal lat.
è voce diffusa nel mediterraneo, forse dall'arabo qaràba 4 recipiente per il trasporto
viscere se ne risentono. = dall'arabo qir&t 'ventiquattresima parte '(come
vasetto di carciofini. = dall'arabo di spagna harsufa * cardo commestibile ',
, lat. mediev. carthàmus, dall'arabo qurtum. cartamonéta (carta
lat. mediev. carvi, adattamento dell'arabo karawla, affine al gr. kdtpov
deriv. dal turco frazna, dall'arabo khazìna * tesoro '. casanière,
dalla sicilia. = dall'arabo qasà 'scodella grande e fonda '.
generazione della putredine. = dall'arabo kasr 'castello ', deriv. dal
boccaccio, i-382: quivi abita un arabo, da cui la torre è chiamata
la torre è chiamata la torre dell'arabo, castellano di quella, ed appellato
(nel 1242 a genova), dall'arabo d'egitto qatràn (ar. class
rispondente fazione del corpo di quel cavallo arabo, e al bizzarro andar che faceva,
= dal turco kavas, deriv. dall'arabo gawwds 'arciere '; voce registr
tarantole e tedio, / il grido arabo delle rondini. = voce dotta
lapis lazuli ', quando azul, in arabo pur significa * lapis ', cioè
cui dee aspirare. = dall'arabo zarbatàna 'tubo per uccidere gli uccelli '
mediev. ceterak, forse dall'arabo sitarag. cetràngolo (cedràngolo;
. v.]: cheiranto, nome arabo di molte specie di viola, di
= lat. mediev. cheiri, dall'arabo hlrx 4 viola gialla '(dal
= v. alchermes: dall'arabo (al-) qirmiz 'cocciniglia '
ispano-araba qarmazi, deriv. da qdrmaz (arabo qirmizi) * cocciniglia ', a
l'ofite, il samio, l'arabo, il ligidino, il chemite. domenichi
. mediev. cherva, trascrizione dotta dell'arabo hirwa 'ricino'; cfr. spagn.
v.), deriv. attraverso l'arabo al'-kimija dal gr. biz
che sonar dolce! = dall'arabo kditara (sec. xi) e kaitdra
1202, di leonardi fibonacci): dall'arabo §ifr 'vuoto, zero '(
'(nel 1020), dall'arabo saut 'frusta '. ciòtta2,
conquistar l'egizie rive / l'arabo il perso il turco il saraceno: /
, di nocciuole. = dall'arabo kuffa 'cesta ', deriv. dal
* solfuro di piombo ', dall'arabo al-kofol. cofòsi, sf.
. nei testi latini medievali): dall'arabo di spagna qulqutdr 4 vetriolo ',
'di un'operazione chimica, forse dall'arabo qohba * color bruno giallastro '.
'; ma si è anche pensato all'arabo (zdg) qubrusi * vetriolo di
di cipro '(da qùbrus, nome arabo dell'isola di cipro).
lat. tardo coptus, cophtus, dall'arabo qibt, qub }, alterazione del
salvini, 41-299: la qual similitudine l'arabo impostore, che tanto di mondo sedusse
combattè nei secoli xi-xiii contro il mondo arabo islamico per complessi motivi storici, allo
cuba all'ingiù. = dall'arabo qubba 4 volta ': voce d'area
dal lat. mediev. cubiba, dall'arabo kabàba kubàba, probabilmente di provenienza
italia meridionale, aventi la leggenda in arabo a caratteri cufici oppure bilingue in arabo
arabo a caratteri cufici oppure bilingue in arabo e in latino. = deriv.
lat. mediev. cuscuta: dall'arabo kusut e kusuta; cfr. fr.
). è voce deriv. dall'arabo di spagna lamf (con l'articolo agglutinato
: per il che la matre de l'arabo cavaliere, tale diffinita resposta sentita.
/ d'onde barbaro suona / l'arabo avvezzo a depredar la terra. a
e adopera termini che per lo scritturale son arabo: il poveraccio si sforza a stargli
: io era sopra un leardo cavallo arabo, altotas sopra la destriera color di
innata ospitalità aggiungi la gratitudine, l'arabo beneficato ti diventa devoto per sempre.
ancora troppo al di sotto dell'originale arabo. botta, 4-18: scrisse [
bettinelli, 1-i-69: tradusse molte opere dall'arabo nel latino, principalmente di medicina,
tributo. sassetti, 390: da un arabo fu portato in qua un fiaschetto d'
come una frotta di donnicciuole del quartiere arabo. bocchelli, ii-260: guardava [il
a voler conoscere quelle, e non come arabo, ma seguendo con istudio il dimostrante
capraio, bestiale e sonnolento come un arabo, si sdraia anche lui sui gradini
rasserenare. pindemonte, iii-486: l'arabo legume, che... /.
m'andava esponendo [da un manoscritto arabo] il signor abramo, vedevami a poco
dal persiano diwàn (attraverso l'arabo e il turco) che significava originariamente '
etiopico, dollaro della liberia, dollaro arabo, dollaro di taiwan. = ingl
donnino, prete cicisbeo, / che in arabo vuol dir prete frullone.
, / che mostri d'un pensoso arabo gli occhi, / cui doriese vergine
fallace / il moro infido o l'arabo rapace? / no, no: l'
rapace? / no, no: l'arabo, il moro / han più idea
durrha ', è il nome arabo del sorghum vulgare, pianta graminacea
[uva], forse per tramite dell'arabo duraquin. durai, sm.
fosse trovata la medicina: altri da arabo figliuolo di babilone e d'apolline;
quando sono per sporgermi, l'arabo che pareva dormisse si erge sul tronco e
il suo cammei né teme / dall'arabo ladrone onta e rapina / il viator:
uomini di un certo emir feiàd, arabo di quelli erranti che vivono in tende
lascive in ricca veste; / spirano arabo odor le regie stanze, / e fra
in genere zàgara, voce che vien dall'arabo 4 zàhara ', che vale:
estrànghelo. mascheroni, 8-200: l'arabo e 'l siro e forse l'estran-
; è propria delle lingue semitiche (arabo, antico ebraico, ecc.)
.. palesava come in lui brillasse dell'arabo sangue, di quella razza a grandi
lavoratore della terra, contadino, proletario arabo (in partic., egiziano e
toscana terra / le muse che fuggian l'arabo insulto / e le spade e la
sangue purissimo e celeste come un cavallo arabo, attillato come un figurino. de
nell'antico egitto. 3. comandante arabo incaricato, nell'impero bizantino, di
verga, i-243: il suo fine profilo arabo sembrava tagliare il velo fitto. soldati
spina elettrica dissimulata nel manico di pugnale arabo pendente ad un chiodo e quasi subito
cedrosii, quali abitano vicino al fiome arabo, dissero al capitanio de la armata de
, fra una suonatrice nubiana e un flautista arabo, danzavano due mime. luzi,
/ di quei ch'usan pescar l'arabo e 'l moro. guglielmini, 58:
donnino, prete cicisbeo, / che in arabo vuol dir prete frullone.
. si è congetturato anche un etimo arabo, dal toponimo fustàt (antico sobborgo
. gabella (ada imperli), dall'arabo qabàla * imposta, tassa, cauzione'
lat. scient. kali, dall'arabo gali 'potassa ', affine chimicamente
mediev. galanga, galenga, dall'arabo liallanédn; cfr. spagn. e port
della dea / e dalla mecca l'arabo profeta, / mi par che senza
garbino2, agg. ant. magrebino, arabo sudoccidentale. -pino garbino: pino marittimo
invan stridea. pea, 7-178: l'arabo burlato... correva al rubinetto
, ben disposto ', deriv. dall'arabo garì. ganga (garriga),
, iv-293: 4 ghibli ', nome arabo di vento caldo e forte, che
sino a queste righe il mio carattere arabo non ha voluto farsi leggere correntemente, tu
pigafetta, 2-22: giaurlari, che in arabo vuol dire senza fede, nome che
n'accoglie giunto a la vecchiaia / l'arabo augel ne l'odorata pira, /
, verdura, è involtato nel pane arabo, un pane schiacciato, gommoso e privo
visir 'o 'visir ', dall'arabo * wazir ', letteralmente *
una fantasia alzato su un grande stallone arabo dal mantello di raso bianco, tra
nelle vene, l'egiziano ha ricevuto dall'arabo il senso più triste: che il
poco a poco inaridir la traccia / l'arabo 5. maffei, 5-5-294:
mangia... è involtato nel pane arabo, un pane schiacciato, gommoso e
getto di liquida beffa sul chiassoso mercato arabo e le loro stoffe incendiate dal sole.
nei tempi dei tempi fu incrociato coll'arabo. -rifl. unirsi, mescolarsi
medievo, con incroci di greco e d'arabo rapidamente spianati all'italiana.
, a mio mal grado, / dall'arabo, dal tartaro e dal medo,
de'nostri regni / stassi astrologo egizio, arabo mago. a visi del giapone,
beirut, perché la inghiottirebbe il mondo arabo unificato e socializzato. 9.
un maestoso e fiammante « tarbusc » arabo, dal quale spioveva una gran nappa
l'indo si formerà tardo, l'arabo pigro, l'egizio instabile. melosio
ed è nozione originariamente adoperata dal neoplatonismo arabo e dalla scolastica medievale).
, verdura, è involtato nel pane arabo, un pane schiacciato, gommoso e privo
questa espressione fu creata forse dal commentatore arabo d'aristotile, averroè, il quale
. 2. sm. dialetto arabo parlato nell'iraq da circa quattro milioni
religiose, civili e politiche del popolo arabo dopo la predicazione di maometto. -per
-i). discendente di ismaele; arabo, saraceno, musulmano.
2. sm. ling. dialetto arabo magrebino parlato in spagna dal secolo vili
propria della spagna centromeridionale sotto il dominio arabo. = comp. da ispano
che è avvenuta in emigrati in ambiente arabo -di qualsiasi italofonia di italiano periferico)
. = adattamento del turco e arabo qaffan 'cotta di maglia '.
urbano malfamato. = adattamento dell'arabo qasba 4 fortezza '. kashmir
ad occlusiva): cfr. dogana (arabo diwàn);... pagone «
poteva capirli solo chi fosse versato nell'arabo. -esporre. calandra,
. ungaretti, xi-88: se l'arabo ritorna dal deserto, ah! nelle
, benché in gedda si parlasse l'arabo letterale e nobile,...
mestiere. mascheroni, 8-200: l'arabo e 'l siro e forse l'estranghelo
v'era il libro aperto stampato in arabo. goldoni, v-292: di libri
sul treno. questa nuova levata dell'arabo mi ridà malessere. viani, 10-192
: ezate abiadeno e abbaro, re arabo, se ne vanno con gli eserciti,
nero focato o crema. -levriero arabo: con forme sottili ed eleganti,
3. sm. ling. dialetto arabo magrebino parlato in libia. -lingua estinta
convenuto che fosse immediatamente licenziato l'esercito arabo. a. monti, 681
. qui regnava ancora il grande sogno arabo della sera -portar rena al lido: portare
, l'ofita, il sanio, l'arabo, il ligdino, il chemite
e barbaro ornamento, / ch'è d'arabo lignaggio, e nacque libero, /
nate piante peregrine, / qual d'arabo lignaggio e qual d'assiro, / qual
. lilac (nel 1600), dall'arabo lilak, adattamento del persiano nilak,
dallo spagnolo, dal greco e dall'arabo, e con una struttura grammaticale molto
provenzale, italiano, spagnuolo, greco, arabo, che si parlava ancora nel secolo
robbia ', deriv. dall'arabo al-àsàra 'il succo delle piante '.
luccica e olezza / di numide pietruzze arabo smalto, / o erbetta verde e fior
10. glott. lettere lunari: in arabo, consonanti iniziali della parola che non
di maometto, maomettano, musulmano; arabo. ca'da mosto, 186:
fortuna, nero e crespo come un arabo, eseguiva con molta anima la '
medesima. = deriv. dall'arabo ma'una 'aiuto, appoggio ';
xv in egitto e diffusa nel mondo arabo. sanudo, xxiii-441: dove
sedici o diciott'anni arabo, mezzo nudo, che mandava innanzi
marabba), sf. mus. strumento arabo simile al tamburo, con aggiunte
grandi occhi patetici come quelli del tuo arabo martirizzato dalle spine? -fiaccato, spossato
. ungaretti, xi-88: se l'arabo ritorna dal deserto, ah! nelle
parte, oggi con voce derivata dall'arabo detta anche algol.
: 'mehari': dromedario da corsa (dall'arabo). linati, 20-248: l'
. -i). milit. soldato arabo di truppe coloniali dotate di mehari.
panzini, iv-413: 'melanzana': dall'arabo 'bàdingiàn 'l'antico nome dato dai
'. magalotti, 20-278: nell'arabo le radici de'verbi si pigliano dalla
circa duecento case costruite secondo il metodo arabo, cioè quadrate, con muri di
di razza pura (per lo più arabo o inglese) e da una giu
fra una suonatrice nubiana e un flautista arabo, danzavano due mime. piovene,
(in partic. l'accadico, l'arabo meridionale, ecc.), aggiunta
, nome della lettera m nell'alfabeto arabo. mimeggiare1, intr. (miméggio
venuto a ritrovare / il mio compagno arabo / che s'è ucciso l'altra sera
nella quale cittade si raccolse lo detto arabo, chiamato per lo suo diritto nome
il balan dell'etiopio lido, / l'arabo nardo e il dittamo idumeo, /
che a massaua, mischiandovisi il prodotto arabo col prodotto abissino, si otterrà prodotto
= dal russo mjuridizm, deriv. dall'arabo persiano murid 4 discepolo, novizio
presentava affinità col fenicio, con l'arabo e l'aramaico. = voce dotta
a didimo e incominciò a parlare in arabo con singolare prestezza. pareva cinguettasse.
: dovete prepararvi a tenere nel mondo arabo una funzione di moderatori e di educatori.
/ la voce dello spiro: / l'arabo, il parto, il siro,
componendo tal voce d'italiano e d'arabo e la ragione è che, avendo
sulle galere. 3. arabo, saraceno, musulmano (per lo più
importante in molte vicende politiche del mondo arabo, dall'abdicazione di re faruk alla
o piuttosto mutilazione, fu pubblicata in arabo e in latino con lo sciocco titolo di
fortuna, nero e crespo come un arabo. pirandello, 8-751: fuori del
248 d. c. da filippo l'arabo per celebrare il millenario di roma,
sera viene un tipo negroide, un arabo di gerico, che sale sul mio letto
venuto a ritrovare / il mio compagno arabo / che s'è ucciso l'altra sera
barbaro ornamento, / ch'è d'arabo lignaggio e nacque ibero, / gloria
ho esitato a tradurre litteral- mente dall'arabo quartiere, ossia quarta parte, ancorché
primo mobile, trovato da tebit, astronomo arabo. galileo, 3-3-8: sono venuti
petto con una saetta da un certo arabo e subito cadde morto. s. bernardino
: una suonatrice nubiana e un flautista arabo. piovene, 8-56: alcuni gruppi di
terra di infedeli (cioè nel mondo arabo). bandello, 2-44 (ii-118
su tale sistemasi fonda il modo di numerare arabo, universalmente diffuso per la sua praticità
-numero d'abbaco: cifra, numero arabo. fetta determinazione dal punto di vista staticrescenzio
modo indiretto o invostino, nel pensiero arabo, per es. nella corrente
al mondo bizantino, poi al mondo arabo e asiatico in genere geograficamente collocati a
luccica e olezza / di numide pietruzze arabo smalto, / o erbetta verde e
, qui regnava ancora il grande sogno arabo della sera perenne. piovene, 7-118
la zoppicante oscurità di un gergo più arabo che veneziano. carducci, iii-7-220: gli
chiudere di buon'ora, per paura dell'arabo ch'ha a ve nire
opere dell'antichissimo ottico e matematico azel arabo ci si sono conservate. bruno,
perduto e alla formazione di uno stato arabo indipendente. la stampa [1-111-1982]
con cui la tigre adesca / l'arabo in caccia fra i palmeti ombrosi. d'
, l'ofite, il samio, l'arabo. imperato, 1-25-8: il marmo
61, e sordo. -parlare arabo, ostrogoto o turco: parlare un
nere poteva capirli solo chi fosse versato nell'arabo. -sostanza che stimola le attività
grandi occhi patetici come quelli del tuo arabo martirizzato dalle spine. montano, 1-181
annunciato lo spettacolo dei signorotti del mondo arabo, persiani, iracheni, siriani, convenuti
e avevano valore di cognome; in arabo il nome del padre è preceduto da
tiene / il pellegrino odore / de l'arabo liquore. b. corsini,
il balan dell'etiopio lido, / l'arabo nardo e 'l dittamo idumeo. muratori
a volte sei, un prete che pensai arabo tanto era tetro senza mai dire una
mai così leggier lo strale / d'arabo arcier con la pennuta cocca. cesarotti,
annunciato lo spettacolo dei signorotti del mondo arabo, persiani, iracheni, siriani,
il vitello / presso a fumante aitar d'arabo incenso, / e dal petto piagato
, sul pianale del vagone, un arabo accoccolato. fenoglio, 1-217: l'avevano
ungaretti, xi-42: s'avvicina un arabo... si toglie da una tasca
getto di liquida beffa sul chiassoso mercato arabo e le loro stoffe incendiate dal sole
, caldeo, samaritano, siriaco, arabo, greco e latino (1643);
. bresciani, 6-xiii-19: il pomellato arabo dovete sapere ch'era il cavallo da
traduce il turco qapi, calco dell'arabo bdb, che trae origine dall'usanza
mio fachir è, come vuol dire in arabo, semplicemente un povero. e gli
740: v'era lo sloughi arabo, l'illustre predatore del desrto,
viso nero, arso e aquilino d'arabo. bacchelli, 4-216: la sibilla.
gemelli careri, i-ii-157: un siiore arabo, disgustatosi con una sua moglie, le
, / di serpe cizenea, d'arabo drago. b. fioretti, 2-4-24:
: pria che 'l falcato ferro de l'arabo / profeta il culto suada a i
capraio, bestiale e sonnolento come un arabo, si sdraia anche lui sui gradini del
. degli arabi autori o de'greci nell'arabo volti. romagnosi, 17-152: ogni
fortuna, nero e crespo come un arabo, eseguiva con molta anima la 'sonata
protestanti s'alleava a un amabile fumo arabo. -sostanti musso, i-314
e senza il platonismo spurio di quell'arabo secolo. = deriv. da
. boiardo, cvt-483: lo arabo in suo proverbio dice: / « chi
lingue orientali, come rebraico e l'arabo, si chiamano 'punti vocali 'certi
6-ii-126: baruk è figlio di un cavallo arabo, egli discende da una delle prime
traslitterazioni da altre lingue, come l'arabo, il turco, ecc.) sempre
.. colà seguivasi piuttosto il metodo arabo alzando un quadrato con muri di pietra e
di giallo nelle mani d'un soldato arabo, perché lo portasse a chi aveva diretto
; equivaleva a * / del dinar arabo. amari, 1-ii-457: son
= spagn. quintal, dall'arabo kintàr, che è dal gr.
rabàb, sm. strumento musicale arabo ad arco, simile alla ribeca,
con quanta rabbia di superbia subitamente alcafi arabo è venuto e postosi in sulla mia
. m. -chi). ant. arabo. - an che sostant
lo stile orientale, in partic. arabo; è usata come ornamento di pittura
milanese, i-7: si racconta che un arabo, avendo appena veduto sbarcare le truppe
lemene, i-320: o de l'arabo suol parte felice, / dove l'
), sm. invar. metro arabo giambico usato in partic. in componimenti
, con un viso bruno e rapace di arabo adolescente. fracchia, 1032: apparendo
latte. sassetti, 390: da un arabo fu portato in qua un fiaschette d'
è rosso chiamato rascia. = dall'arabo ràfia 'palmo [della mano] cfr
missioni, per la rasoiata d'un facchino arabo. e. cecchi, 2-102:
regale del medio oriente, un principe arabo o uno scià. -sm. re
. porcacchi, i-91: un certo arabo soldato,... coprendo la
odore così grato che né il popolo arabo né 'l sabeo sentì giamai così soave
la diffusione potrebbe essere avvenuta grazie all'arabo dei conquistatori, dove rizq valeva in
di questa nazione artificiale ritagliata nel mondo arabo, la pressione dei nasseriani, l'
di questa nazione artificiale ritagliata nel mondo arabo, la pressione dei nas- seriani,
terra intorno / fioriva e l'aure arabo odore e flora / spiravan liete e 'l
d'altre cosse. = dall'arabo rosboth. ròscano, sm.
= etimo incerto: molto probabilmente dall'arabo rub''un quarto'(come misura
getto di liquida beffa sul chiassoso mercato arabo. rubinettaré, tr. (
un ritratto in piedi di giovane gentiluomo arabo in una spendida djellaba e ramages
anco l'etiopico, l'egizio, l'arabo, il coptico, il cinese,
odore così grato, che né il popolo arabo, né 'l sabeo sentì riamai così
sudarabica del gruppo semitico, prossima all'arabo e all'etiopico. = voce dotta
. aafìaìoc,, secondo il modello arabo saba'e etiopico sàbà. sabét (
: facendo dipoi di mente d'isac arabo un capitolo del cardamomo, il qual nella
. mese del sacrificio: nel calendario arabo, il mobarram, primo mese dell'anno
saladino. saladino, sm. sovrano arabo. cielo d alcamo, 28
tarrivo di costoro. = dall'arabo salà'm 'salute, pace'.
: salutazioni, voce formata dall'ebraico e arabo 'salem lecha', che vale 'pax
a caro prezzo. = dall'arabo sahlab, alter, di khu$a al-tha 'lab
settimana. piovene, 8-106: è un arabo cristiano, naturalmente educato dai salesiani.
tempo sottoposti all'impero ottomano col nome arabo di liwa'; il territorio compreso in
che quale / cristian ferro di sangue arabo gronde / vorrò vedere, e qual sia
lungamente brucò l'erba sanguigna / l'arabo corridor stellato in fronte. -conquistato con
palio, rofite, il sanio, l'arabo. = etimo incerto.
o braminica precedesse uno studio regolare dell'arabo o del sanscritto, mentre per lo avanti
(anche sf. saracena). ducato arabo d'oro che circolò in europa nel
sbiancar dell'alba. arabo sbiancato dagli inverni d'oltremare. pirandello,
da fare il minimo reparo, che l'arabo pronunzi per 'f'quello che il portoghese
cui riveriva egitto, / cui l'arabo adorava, / stella de'vostri ingegni,
regale del medio oriente, un principe arabo o uno scià. calvino, 15-212
scoltare. maseo, 2-188: l'arabo ha quaranta servi / che fanno la
beirut, perché la inghiottirebbe il mondo arabo unificato e socializzato. -annullamento della
: ad ogni passo parea di scoprir qualche arabo di
vieni... a sentire il caffè arabo? -letter. vedere.
.. qualche lettera di lawrence (diquello arabo, per intendersi, e non del sessualista
le diffondeva nel mondo, come l'incenso arabo, i tappeti persiani, le sete
tommaseo, 2-iv-198: ecco s'allestisce l'arabo nero /... / e
venuto a ritrovare / il mio compagno arabo / che s'è ucciso l'altra sera
l'azione narrata e la stesura del manoscritto arabo. uillustrazione italiana [28-x-1945],
fatta dal greco e non già dall'arabo, come altri per sinistri fini affermò.
affini o inclini e più ancora nel mondo arabo islamico significato fortemente polemico e
annunciato lo spettacolo dei signorotti del mondo arabo, persiani, iracheni, siriani, convenuti
/ la voce dello spiro: / l'arabo, il parto, il siro plastica2
: costui, risposi, non è né arabo né turco. è skipetaro. l'
annunzio, iv-2-740: v'era lo sloughi arabo, l'illustre predatore del deserto,
di bacco e sparso il crin d'arabo nardo, / che spira odor soave a
295: mtesa parla sei lingue, l'arabo, il nyoro, il gauda,
. sassetti, 391: da un arabo fu portato in qua un fiaschetto d'un
: io ero sopra un leardo cavallo arabo, altotas sopra la destriera color ai
fosse come inguainata in una sonnolenta pigrizia d'arabo. calvino, 3-50: rambaldo sguainò
corsini, 18: sparso il crin d'arabo nardo, / che spira odor soave
pierio, 1-87: quasi fragrante mirra, arabo ture, / balsamo, cinnamomo o
capo di un maestoso e fiammante 'tarbusc'arabo, dal quale spioveva una gran nappa
, 312: né spiran le mie chiome arabo odore, / né con bei nodi
la voce dello spiro: / l'arabo, il parto, il siro / in
araba giovanetta, / dolce figliuola all'arabo re: / venendo mattina e sera /
, 'squadra', 'spaccata', quello era arabo per papà -a squadra: con le
in parte stabili, con scritte in arabo e in inglese che incitavano alla '
», risposi, « non è né arabo né turco. è skipetaro. vedi
annunzio, v-2-452: pare che lo stornello arabo a lunga criniera fosse il prediletto deh'
, i-34: scorsi un uomo, un arabo forse, camminava lentamente in mezzo alla
... si rimescola tutto lo stracciarne arabo e ebraico che la nostra conquista staccò
: pria che 'l falcato ferro de l'arabo profeta il culto suada ai popoli /
fregi rossi che rassomigliavano a un 'taub'arabo o sudanese. ungaretti, xi-337: un
, 1-637: so il greco e l'arabo, / so il turco e il vandalo
ogni sera viene un tipo negroide, un arabo di gerico, che sale sul mio
295: mtesa paria sei lingue, l'arabo, il nyoro, il gauda,
ungaretti, xi-42: suona [l'arabo] all'occorrenza, con le sue mani
= deriv. da tara 'bulus, nome arabo della città di tripoli (di libia
: / so il greco e l'arabo, / so il turco e il vandalo
presa una tazzina di caffè all'uso arabo, ci alzammo da tavola, e
circa duecento case costruite secondo il metodo arabo, cioè quadrate, con muri di
tessuto ricamato e arabescato usato nel mondo arabo in epoca medievale. -anche: la
uella che moka ti manda ferace da l'arabo lido. p. chiara, -59
, 312: né spiran le mie chiome arabo odore; / né con bei nodi
mota. pea, 7-176: l'arabo da cui ebbero ricetto qualche notte..
poteva capirli solo chi fosse versato nell'arabo. -rendere insopportabile, antipatica,
allo stile architettonico e decorativo della civiltà arabo islamica; moresco. d'annunzio
. sì, baronzella, parlerò toscano, arabo, turco; e in tutti i
: per i non iniziati era tutto arabo e turco quel frasario, quando non veniva
e passato nel persiano turni e nell'arabo turk 'le genti turche'attraverso il quale
a beirut, perché la inghiottirebbe il mondo arabo unificato e socializzato. unificatóre
ave, / la ne'colli sabbei l'arabo fiato. 2. qualche volta
si distingue per l'utilizzo dell'alfabeto arabo nella variante persiana. piccola enciclopedia
vitello / presso a fumante aitar d'arabo incenso. 2. per estens
genere poteva capirli solo chi fosse versato nell'arabo. versatolo, sm. brocca
, 'squadra', 'spaccata', quello era arabo per papà. -nei concorsi ippici
habbash, 'vietna- mizzatore'del mondo arabo. = nome d'agente da vietnamizzare
e russia vagheggiando una vietnamizzazióne del mondo arabo. p. sormani [« corriere della
, 8-14: presto o tardi il mondo arabo avrebbe eliminato israele come aveva espulso i
il matto e il povero nella mente dell'arabo sono un po'la medesima idea:
in giordania è la vita del paese arabo, che lega fortemente il visitatore,
analizzare succintamente le principali particolarità linguistiche dell'arabo letterario, possiamo menzionare la grande ricchezza
saltata su dalla memoria la frase d'un arabo, tanti anni fa a luxòr.
: partire sopra un yacht, come l'arabo si lancia nel deserto solo col proprio
secoli. mascheroni, 8-200: l'arabo e 'l siro e forse l'estranghelo /
ho per cosa infallibile che venga dall'arabo zibib. a. casotti, 1-5-106:
e ne usciva fuori una miscela di arabo cairota, inglese arabizzato, francese anglizzato
. dal gr. àvxi 'contro'e da arabo. antiarcheologismo, sm. atteggiamento
, prodotto, suppellettile ispirato al gusto arabo, che ne imita i motivi e lo
degli arabi. = denom. da arabo, col suff. frequent.
agg. che ha come lingua madre l'arabo. -anche sostant. g
angoscia, conoscendo lingue non facili: parlare arabo con arabo- foni, cinese con sinofoni
= voce dotta, comp. da arabo e dal gr. (parvi) 'voce'
tipo mediterraneo. = comp. da arabo e iberico. araboislàmico, agg.
è proprio, si riferisce al mondo arabo, in quanto fondato sulla civiltà islamica.
arabo-islamico. = comp. da arabo e islamico. aracnofobìa, sf.
attentato contro il perio dico arabo antisiriano davanti alla cui sede è esplosa giovedì
d. c.) il primo califfo arabo che abbia coniato monete d'oro.
.. i drusi parlano un dialetto arabo. = dall'ar. durùz,
. dal gr. 41x05 'amico'e da arabo. filoateniése, agg. stor.
. = comp. da inter e arabo. interasiàtico, agg. (plur
fedele di allah che parla perfettamente l'arabo e indossa una sorta di jalabiya bianca
. polit. repubblica di uno stato arabo. corriere della sera [26-iii-1986]
e f. invar. tipico copricapo arabo, in partic. indossato dai beduini e
piccola enciclopedia hoepli, 1818: 'keffìe'(arabo): fazzoletto di forma triangolare da
neoàrabo, sm. ling. l'arabo scritto sviluppatosi tra ottocento e novecento dall'
scritto sviluppatosi tra ottocento e novecento dall'arabo classico, di tradizione in partic.
. véo; 'nuovo, recente'e da arabo. neoarcàico, agg. (plur
occidente ma è pressoché sconosciuto nel mondo arabo, perché si esprime in dialetto locale
alla cultura e allo spirito del mondo arabo (con partic. riferimento all'islam)
agg. che subìto le influenze dell'arabo (una lingua). gramsci,
nella leadership palestinese. 2. arabo, in partic. palestinese, di nazionalità
animali. = comp. da arabo e israeliano.
palestina. = comp. da arabo e nazionalista. arabopersiano, agg
dei sudditi. = comp. da arabo e persiano. rna aracnèo,
zambese, da zanzibar al congo, l'arabo scorazza da secoli: il greco ed
tutti con soprannomi che ricordavano il mondo arabo. = deriv. dall'ingl.
femm. -a). nomade del deserto arabo. mandeville volgar., i-80
. casti, 1-20-37: l'arabo caracal, che del lione / chiamasi in
francese. moravia, 28-1093: l'arabo, marocchino o altro, è sovente francofono
valore illativo, e un deriv. da arabo, col suff. dei part.
.) e radicalismo, fra mondo arabo musulmano e popoli asiatici e africani musulmani?
in questo clima eccezionale, il partito arabo democratico nasseriano (padn) ha ottenuto comunque
[23-iv-1995], 9: lo stato arabo si rifiuta di impedire ai propri sudditi
, che si riferisce allo stato arabo del qatar, emirato situato nel golfo
che è nato o risiede nello stato arabo del qatar. la repubblica [
angoscia, conoscendo lingue non facili: parlare arabo con arabofoni, cinese con sinofoni,
. ecalabr. taliari), cheè dall'arabo tala¯yi', plur. di tali¯a''sentinella
ottobre 2002], 8: il mondo arabo africano fu infatti la sua destinazione d'