e con quelle ali impossibili. d'annunzio, iii-2-116: egli porta su la dalmatica
, vestia la dalmatica ancora. d'annunzio, v-3-154: al vedere l'uomo ferrato
tormentate assiduamente / dalmatiche scogliere. d'annunzio, v-1-36: su questo vangelo dalmatico
lampo di veli e sciarpe. d'annunzio, iv-2-474: per qualche attimo tenni
'la passeggiata 'di gabriele d'annunzio era il pezzo forte dei declamatori.
già dechinante verso l'occaso. d'annunzio, iii-1-259: il sole declinante indora
. -declina? è finita. d'annunzio, iv-2-531: voi vedete che da
figli morti, ai vivi! d'annunzio, iii-2-1158: con noi rimani,
attenzione principalmente sulla loro combinazione. d'annunzio, v-2-152: mi ritorna nella memoria
dalla fede cristiana e cattolica. d'annunzio, iii-2-103: sazio dei giorni.
che vi scorran le palle. d'annunzio, iv-1-43: [le scapule]
per la declinazione del sole. d'annunzio, v-1-485: aveva dinanzi a sé
la linea senza declinazione magnetica. d'annunzio, iv-2-494: forse anche nello stilo
alba il belveder t'appare. d'annunzio, i-448: venìan tacque de l'
d'alberi e di casicciuole bianche. d'annunzio, i-675: lentamente la curva ombra
sul diafano / orizzonte lontano. d'annunzio, v-3-71: egli è là di profilo
lume / agognanti di rinnovellare. d'annunzio, v-3-206: chi sale contro a
declivio dolce e potente della vita. d'annunzio, v-1-729: il fluente della mia
dissolvendolo nei più caustici epigrammi. d'annunzio, v-2-705: fiso al feretro vedevo
due corpi, diversi da'primi. d'annunzio, iv-1-1045: la sua vita interiore
del viso di lei sembrarono decomporsi. d'annunzio, iv2- 881: gli mostrava un
disfacimento, in putrefazione. d'annunzio, iv-2-763: il lento vapor d'oro
una parte del corpo). d'annunzio, v-3-210: più in là, dentro
de i tetti delle case. d'annunzio, v-2-245: i nomi delle donne
movimento a tutto il filatoio. d'annunzio, iv-2-979: il giardino del museo
che viene raccolta dalla grondaia. d'annunzio, iv-2-1263: casupole sordide dalle mura
docile di tutte le altre. d'annunzio, i-501: da quel divino gesto
consorte a me ti annodi. d'annunzio, iii-2-1145: su le isolette che forma
bonaccia (il mare). d'annunzio, i-357: tutto è sereno. il
fondata su documenti. d'annunzio, v-3-332: non ci offre egli così
i nocumenti sono agli uomini documenti. d'annunzio, iv-2-423: per confortare la mia
combattenti tra fanti e cavalli. d'annunzio, iii-1-62: dodici barche scendono da fisaore
dovevano proteggerla, biascicando avemarie. d'annunzio, iii-1-952: un moggio vecchissimo.
al fasciame delle navi. d'annunzio, v-1-395: arnoldo portava seco un suo
dorma il sonno dei morti. d'annunzio, v-3-346: non possiamo pensare a un
delineamenti formano un grosso volume. d'annunzio, iv-2-11: lì di faccia alla
di doganieri capitarono a bordo. d'annunzio, iv-2-876: la macchina s'arrestò
deità dell'olimpo intorno a giove. d'annunzio, iii-1-52: la dogaressa..
conchiudere quel matrimonio della mena. d'annunzio, iii-1-902: non me la ricordo
prime doglianze, i primi giudizi. d'annunzio, ii-336: vergine madre, /
ti fosse lecito esser pietoso. d'annunzio, v-2-333: perché tanto m'è esoso
, ma di cuor risentito. d'annunzio, ii-324: il suono si fece
domande, doglienze o consigli. d'annunzio, iii-1-768: or sempre nascono rampogna /
lagrimarla io non fo posa. d'annunzio, iii-2-220: le madri si prostrano,
o alla deportazione di borneo. d'annunzio, v-1-721: il mio sentimento religioso
, più fiero del mastino. d'annunzio, ii-417: avendo giorno e notte /
sorride ancora alla fantasia del cuore. d'annunzio, i-395: commise / in sì
il dolce suono d'una cornamusa. d'annunzio, i-468: non così dolce cantan
fossero così ruvide e callose. d'annunzio, ii-834: in qualche acqua torpente /
romba il mulino nella dolce sera. d'annunzio, iii-1-654: cavalcherete sotto la frescura
degli sguardi innamorati e schivi. d'annunzio, i-420: dolci istanti / indugiammo
pace riposi e m'addormenti. d'annunzio, iv-2-372: aspetta una creatura del suo
dolce. -figur. d'annunzio, i-705: erba immortale, o tu
-mitemente ilare; mansueto. d'annunzio, v-2-474: era... un
ché gli domandiamo sue nuove. d'annunzio, iii-1-994: il mulo ha l'ambio
, e violini e dolzemeli. d'annunzio, iv-2-890: alle pareti erano gli stipi
una carezza, come una preghiera. d'annunzio, iv-2-705: egli la fece distendere
ribocca la fragrante alma dolcezza. d'annunzio, 3-575: pendono i frutti, maturati
ripete i giorni del dolore. d'annunzio, iv-2-122: smarrì la vista per un'
e luogo, come nella poesia. d'annunzio, i-672: il liquido stei che
e che la pioggia in voi. d'annunzio, i-649: o profumi di tempi
dolcezza del chiaro della luna. d'annunzio, v-1-246: il prato deserto aveva
/ da tanta dolcezza d'allora! d'annunzio, i-628: voi non mi amate
sonno colla morte, si morì. d'annunzio, v-1-410: il viso era in
, la fierezza, la baldanza. d'annunzio, i-453: ne la bocca era
poeti nostri gli chiamano dolci amari. d'annunzio, iv-2-484: un odore dolciamaro accompagnava
metalli hanno un sapore dolciastro. d'annunzio, iv-2-1128: sentì il noto sapore
un'ombra di falsità). d'annunzio, v-3-732: stamani ricompare il delegato,
dolciastre che stuccano e risolvono. d'annunzio, v-2-46: v'è un lago
perduto il suo gusto dolcigno. d'annunzio, v-2-284: approdavo col carico aspro
(una persona). d'annunzio, iv-2-130: persona dolcigna, di sesso
e benignità di animo. d'annunzio, v-2-827: io già conoscevo e già
ha altro in questo mondo. d'annunzio, v-2-709: come dunque il corpo non
mentre i parenti toglievano commiato. d'annunzio, v3- 210: una vetrina piena
stette sopr'al grado 6. d'annunzio, iv-2-1274: era una domenica di settembre
e diguazza e fa fango. d'annunzio, iv-2-1214: la landa era buia
che si attacca alla spina dorsale. d'annunzio, iii-1-101: una volta, quando
, x-1-137: di tutto che vedesti annunzio apporta / alle dolenti. gioberti,
non avrebbero trovato un vendicatore? d'annunzio, i-616: nessun dolente al mondo
dolentemente le strida, pregavano. d'annunzio, i-648: o danze, arie
faceva dolere con maggiore irritazione. d'annunzio, iii-1-842: con l'acqua /
ti dolere della tua fortuna. d'annunzio, iii-1-60: come i frutti odorano
o da piccoli laghi). d'annunzio, v-2-851: la dolina ha la forma
: probabilmente, tombe. d'annunzio, iv-2-1266: il nemico già occupava il
saggiar del dolo il frutto. d'annunzio, iii-2-334: le figlie / di
e tirava innanzi a fatica. d'annunzio, iii-1-860: poi venni allo stazzo
di dolore fisico. d'annunzio, iv-1-1021: non era la prima volta
dolore impietrito dentro di me. d'annunzio, i-654: fu di voluttà ebra e
risparmia il reo dolor che pensa. d'annunzio, v-1-710: la volontà si tempra
le gran cose del mondo. d'annunzio, iii-1-147: ma il dolore?
altri più dolorosi del primo. d'annunzio, v-1-368: la mia bocca sempre
puntura dolorosa, e come pesante. d'annunzio, v-1-204: il capo mi duole
veglia, / premea le piume. d'annunzio, iii-i- 497: io veggo
dove erano due pieghe dolorose. d'annunzio, i-453: un fiore / doloroso
ancor dolorosa delle fresche percosse. d'annunzio, v-1-932: facciamo un'erma bifronte
ha pervertito e corrotte anime generose. d'annunzio, v-2-811: il troppo lungo martirio
, che me ne darà. d'annunzio, iii-1-875: tu mi dimandasti il
fra la terra e il cielo. d'annunzio, iii-1-187: perdonatemi, anna,
di buon cuore, senza dimani. d'annunzio, i-656: senza domani /
sellò: lo domerà stradando. d'annunzio, iv-2-748: mentre mi sforzavo di
in ogni caso della vita. d'annunzio, iii-2-98: alcuna cosa è in lei
più agevoli e più sicuri. d'annunzio, v-2-581: la materia sfugge alla
sanguigne, né con vessicanti. d'annunzio, v-1-559: è l'alba, è
, moti del corpo). d'annunzio, v-3-475: se avessi tenuto su le
tenuità d'un pensiero delicatissimo. d'annunzio, i-295: un'angoscia mi punge
, domata dal prepotente contenuto. d'annunzio, i-5: a me la strofa
tiranni / domatori e di mostri. d'annunzio, iii-1-1082: il suo cadavere arderà
fisso: domattina piove ». d'annunzio, iii-2-1104: buona sera, mortella!
di osservare il riposo domenicale. d'annunzio, v-2-196: profittai della vacanza domenicale
a tutte le verità umane. d'annunzio, iv-2-519: pare che questa domenicana
e della vaghezza dei luoghi. d'annunzio, iv-2-930: modulò la voce gutturale
a una comunità sociale. d'annunzio, iii-1-1090: costui vive fuori d'ogni
mal appaiati non avevamo mai visto. d'annunzio, v-2-533: il domestico entra nella
publica un odio domestico e necessario. d'annunzio, v-2-716: la stanza di quattro
discusso, proposto ed approvato. d'annunzio, iv-2-677: il ponte di rialto
mira, ed efficacemente li ritiene. d'annunzio, iii-2-51: l'alta statura della
piede d'uomo potesse posarsi. d'annunzio, v-1-1094: rinun- ziata postumia,
dove il sole le domini. d'annunzio, iii-2-206: il grido del navarco domina
attrattiva che dominasse le volontà. d'annunzio, iii-1-168: nulla valeva a dominare
la domina e la tormenta. d'annunzio, iii-1-13: comprese ella? oppure
più vasti e più rapidi. d'annunzio, iii-2-1033: è padrone di sé,
, / abbi pietà, sciamando. d'annunzio, v-3-114: dalla fornace scoperchiata degli
innanzi a me sì spesso torni. d'annunzio, iii-1-167: il pensiero persiste,
vento, la tempesta). d'annunzio, iv-2-716: formidabile era la voce del
altra classe onorevole di cittadini. d'annunzio, v-3-189: il suo sogno di
il male, il dolore. d'annunzio, iv-2-556: se bene il volto di
seguitare fino a andare a ire. d'annunzio, iii-1-733: quanta preda / più
ogni potere, padreterno. d'annunzio, v-1-1056: cagoia dominedio rotondo,
il dominio di se stessa. d'annunzio, iii-2-1033: udendo da quella voce
le radici del dominio mediceo. d'annunzio, v-3-154: aveva dal ponte- fide
vita nei dominii del fantastico. d'annunzio, i-972: è la luna a
rappresentano una cappa da becchino. d'annunzio, iv-2-199: ella era vestita diabolicamente,
destrieri domitrice e i nobili achei! d'annunzio, i-478: in tomo, i
secchi ch'ei le aveva donati. d'annunzio, iii-1-656: ecco, mia cara
donano e quando li essaltano. d'annunzio, iii-1-490: noi lo diremo a madonna
donossi / per tua dama. d'annunzio, iv-2-401: mi divora un desiderio
/ guerra agognava il cor. d'annunzio, i-200: io voglio cingerti / di
giudicare essere cotal cane arrabbiato. d'annunzio, v3- 184: nulla era più
fiume profonde le acque agli assetati. d'annunzio, iii-1-991: le sorgenti fredde /
non la tenean dell'alto invito. d'annunzio, v-1-639: qui sanguina l'umbria
alla salute della dolce sua donna. d'annunzio, iii- 1-663: se il fratello
ho la mia nel cuore. d'annunzio, i-373: levasi da 'l gran letto
donna, poco bene ». d'annunzio, iii-1-578: andiamo, andiamo dunque
rintanarsi quatta quatta in cucina. d'annunzio, iii-1-7: ma è vero -dite -
e i sette salmi penitenziali. d'annunzio, iii-1-740: tonderle voglio et offerirle
da vero e di razza. d'annunzio, i-792: tema il vile il futuro
di medico e di donnaiolo. d'annunzio, iv-2-1223: affettava quel sorriso vano
altrui fatte a suo carico. d'annunzio, iii-1-821: aligi sarà in piedi,
quale vendeva verdura e fichidindia. d'annunzio, v-3-713: è là, nella stanzetta
fece il dente sanguigno aspra ruina. d'annunzio, iv-2-1270: avevano veduto [i
a'piedi te li butti! d'annunzio, iii-1-828: ci sono gli sposi,
-con riferimento al rapporto amoroso. d'annunzio, iv-2-592: mentre sentiva che il dono
il trionfo delle mie atroci usurpazioni. d'annunzio, v-3-30: per ottenere le riparazioni
arte deponendo e il van desio. d'annunzio, i-44: le semplici figlie d'
portava due bambole in dono. d'annunzio, iii-1-234: conservo il suo primo abbozzo
sì, sì, la conosciamo. d'annunzio, i-381: su la cima de
castelli per ricoverarsi nei chiostri solitari. d'annunzio, v-3-81: un giorno ci trovammo
che la beata gioventù vien meno. d'annunzio, iv-2-179: dopo d'allora,
, mai avremmo potuto doppiarlo. d'annunzio, iii-2-301: mi giova forse il tracio
il cammino fino alle scale. d'annunzio, iii-1-694: andate, andate / lontano
. di cani e di doppiette. d'annunzio, iv-2-1093: a mezza macchia,
sopra se stessa o doppiata. d'annunzio, iv-2-680: si volse per prendere
nei cristalli doppi alle finestre. d'annunzio, iv-2-914: erano costoro i pratici
esplicarsi nella sua doppia natura. d'annunzio, iii-2-357: taluni s'appoggiano alle
coll'idea positiva d'appiccarsi. d'annunzio, v-1-194: alberto prende l'acqua
tanto leale, che doppia. d'annunzio, iii-1-815: vieni, splendore, aiutami
a doppio; suonano l'entrata. d'annunzio, iv-2-1022: le campane sonavano a
che sfuma e si dora. d'annunzio, iii-1-197: pareva che la sua
in fondo all'altare in lutto. d'annunzio, iii-2-117: sette candelabri di bronzo
/ umiliava le dorate corna. d'annunzio, iii-1-680: un piatto dorato,
fine carnagione dorata di bionda. d'annunzio, v-2-34: quel volto dorato che
. -leggermente abbronzato. d'annunzio, iii-1-254: nell'isola di elefantina avevo
sfuma dorata intorno ogni sarmento. d'annunzio, iv-2-372: era di settembre: mi
, belle fanciulle, belli abiti. d'annunzio, 1-8: la pineta mia dov'
della grata del coro straluccicavano. d'annunzio, iv-1-21: il cuoio aveva preso
una scialba doratura su tutto. d'annunzio, iv-2- 245: una prospettiva
-accento, cadenza, inflessione. d'annunzio, v-1-918: luigi rizzo disse, con
-traccia, sfumatura. d'annunzio, v-1-275: indovino il pomeriggio. m'
figur. sfarzo, magnificenza. d'annunzio, v-2-836: i salci i pioppi gareggiano
squillar del loto / chiarosonante. d'annunzio, iii-2-1131: è il vespero.
dorico annicchiate / l'arche pesanti. d'annunzio, ii-90: giaceva sul dorico tempio
uccidessono il re delli ateniesi '. d'annunzio, ii-444: quivi improvvisa dopo il
mento e domò l'ire. d'annunzio, ii-170: io vidi / thànatos,
la vostra ala di vento. d'annunzio, i-20: brilla là giù ne la
, in faccia alle barche. d'annunzio, iv-2-32: passarono così molti giorni
guelfa di roberto re di napoli. d'annunzio, iv-2-685: ella lo aveva veduto
nere e piccole le culle. d'annunzio, i-694: a casa, più tardi
con le sue piogge. d'annunzio, iii-1-5: aprile, dolce dormire.
un lontano presagio di cattivo destino? d'annunzio, v-1-275: indovino il pomeriggio.
vero letto: nel suo. d'annunzio, iv-2-805: pensò la lentezza del
e la dormiveglia della polizia. d'annunzio, iv-2-24: le case accovacciate dormivano
ventre giallo e dal dorso scuro. d'annunzio, i-314: su l'erbe d'
/ prestò l'altero dorso. d'annunzio, i-112: lasciamo che il fiume su
cotant'acque alla perpetua fonte. d'annunzio, v-3-805: con estrema lentezza,
ce n'ha posta per libbra. d'annunzio, iii-1-996: erano [le medicine
grande error la medic'arte insegna. d'annunzio, v-3-712: ella crede di essere
pompa delle occhiute sue penne. d'annunzio, v-1-204: davanti alla porta della
curvo, perdeva ogni arditezza. d'annunzio, iii-1-891: s'io pur ti
libri del palchetto di mezzo. d'annunzio, v-1-4: presi una grande cartella
a foggia di scalee d'anfiteatro. d'annunzio, iii-2-1145: a levante, in
d'altre sorti molto preziose. d'annunzio, iii-1-481: questa guar- nacca di
pienamente, distruggerlo, rovinarlo. d'annunzio, v-1-811: pareva che la scrosciante vittoria
una messa da don angelino. d'annunzio, v-3-159: strappatogli del capo l'
d'estendersi un po'di più. d'annunzio, iv-2-539: non pure egli è
naturai virtù, dotto concento. d'annunzio, i-459: a quando a quando udia
non troppo grave il lavoro dottorale. d'annunzio, iv-2-83: passava così quell'ora
« la schiavitù delle bianche ». d'annunzio, iv-2- 299: è il sindaco
tappeti e delle posate d'argento. d'annunzio, v-2-503: vedevo giungere strasciconi per
il carducci, e specialmente il d'annunzio, e che venne perfino avvicinata a
/ trovo, dolcezza mia? d'annunzio, iii-1-949: si può vivere /
ne i mister de la sera. d'annunzio, i-447: l'ottava in dove
nella natura della mente umana. d'annunzio, v-1-349: tu devi dormire.
fatti forza, ti dico. d'annunzio, iii-1-589: a ginocchi ho pregato
in persia colla carovana di tartaria. d'annunzio, iii-1-25: somiglia a quel tintinnìo
che essi mai non conobbero. d'annunzio, iv-2-297: pescara ha già molta
minimo tentar di sua delizia. d'annunzio, v-2-739: dalle * variazioni sopra
, sovrabbondanza di forme. d'annunzio, iv-2-48: le poppe sussultavano urtando
di dovizia soprabbondante e ammollirli. d'annunzio, iv-2-130: ella era una donna
fa de la dovizia il corno. d'annunzio, iii-2- 110: alla porta
attestasse le sue passate dovizie. d'annunzio, i-581: prosperavano i suoi campi
rosicchiargli almen qualche cosa. d'annunzio, i-581: se ben dovizioso, era
sbocciarono / di venti primavere. d'annunzio, i-566: odesi, poi che il
o vincere una reticenza. d'annunzio, iv-2-376: urlava ella così orribilmente
figliuoli cantavano la propria infamia. d'annunzio, iv-1-664: anche nella più alta
sposo diletto al suo cor. d'annunzio, v-1-13: or, di lungi,
è l'ebbrezza del giorno. d'annunzio, iii-1-10: qualche cosa di recente era
accese e il sorriso ebbro. d'annunzio, i-376: d'innanzi, il la-
empi, / d'essere abietti. d'annunzio, i-654: ella non è più
uno stato d'animo). d'annunzio, v-2-62: la passione e l'orazione
andava crescendo grottescamente nei secoli. d'annunzio, iii-2-65: i quattro fratelli bàlzano
giù questo saluto in fretta. d'annunzio, iv-2-769: egli pareva ebro di
nova cagione onde fùr tocche. d'annunzio, iii-1-350: incettatrice di grano fracido,
nel degenerato sangue latino. d'annunzio, v-2-474: era un modenese, mi
stordimento, smarrimento dei sensi. d'annunzio, iv-2-208: ad ogni ricordo, il
ebrietà del vino d'amore. d'annunzio, iv-1-876: egli non potè risuscitare
fonte, pizzicai le corde. d'annunzio, iii-2-314: un olio ti darò /
veneta le spalle / eburnee. d'annunzio, v-2-858: donatella rinnova l'esame
casa ed immola solenni ecatombe. d'annunzio, ii-97: la cenere delle ecatombi /
ecatombèo le feste di minerva. d'annunzio, ii-81: dormivano sul suolo / angusto
che ha cento porte. d'annunzio, i-55: tra i rami floridi lento
tale cosa o in tale altra. d'annunzio, iv-2-1302: di notte, su
e gli eccessi del temperamento. d'annunzio, iii-1-379: la folla era inebriata
figur. letter. sangue. d'annunzio, iii-1-758: consacraste / voi la spada
una carezza del pubblico intero. d'annunzio, iv-2-75: agli eccitamenti del medico
nei circoli che si venivano costituendo. d'annunzio, iv- 2-125: quando l'
di cestelle degli erbaggi migliori. d'annunzio, iv-2-116: orsola non poteva rispondere
ognuna si versò dal nido. d'annunzio, iv-2-740: il suo accento singolare
/ che più non si ralluma. d'annunzio, iii-2-168: le lupe bianco vestite
muovere, agitare, scompigliare. d'annunzio, v-3-301: ecco l'adolescente dalle belle
eccitandosi e commovendosi lui pure. d'annunzio, v-2-9: galoppo sul prato ove
lo tiene del continuo eccitato! d'annunzio, v-2-237: ma le dita intorno
, e da lei alquanto allontanarsi. d'annunzio, iv-2-88: eccitata dalla prima invettiva
che è bello in ogni forma. d'annunzio, iii-1-1085: ed ecco, scomparsa
una tenacità uguale alla destrezza. d'annunzio, iv-2-203: viveva componendo epitalami e
custode che lo ascoltava sorridendo. d'annunzio, iv-2- 201: il lauro
subito, disilluso, sfibrato. d'annunzio, v-1-250: il male che ha
; risonanza. d'annunzio, iv-2-25: gli echeggiamenti lontani degli
che li fa vibranti ed echeggianti. d'annunzio, v-2-85: sordo io sono del
fa con le leggi eccezionali. d'annunzio, v-1-732: ruppe in lacrime. il
carta per tutto ripeteva e pane. d'annunzio, iv-2-414: su dall'erba molle
arcobaleni e di echeggiate armonie. d'annunzio, v-2-650: la volta a conca
echeggio rispondean le selve. d'annunzio, iv-2-813: si ritrovavano su la
dell'altro la sùbita eco breve. d'annunzio, i-59: la cascatella i piccoli
il primo sintomo dell'edema cerebrale. d'annunzio, edeocefalo iii-1-962:
e vigneti / e ammontate macerie. d'annunzio, iii-2-177: di là dallo scalo
strettine, ma infine igieniche. d'annunzio, v-3-254: gli uomini non edificheranno
gli edifici han sopravvissuto all'impero. d'annunzio, v-3-179: non aveano [i
cosa; e rovesciate senza edificare. d'annunzio, iii-1-1115: più degno di te
dai cristiani nel v secolo. d'annunzio, iii-2-183: a quelli egli promette
loro più beneficio che danno. d'annunzio, iv-2-1278: l'ansia degli edificatori
tutto rughe e pieno di morti. d'annunzio, v-3-304: noi discopriamo in loro
che si dileguò in un attimo. d'annunzio, iv-2-430: « se una violenza
edificio riescirà solido e bello. d'annunzio, i-482: o francesca, così la
scarse e poco trovabili edizioni. d'annunzio, i-818: ier sera andai a
... dai misteri eleusini. d'annunzio, v-3-311: offriamo intanto le nostre
e il mio passato una barriera! d'annunzio, v-1-57: germanico elevò presso il
e la prosperità dello stato. d'annunzio, v-i-iio: si sforza di elevare
non si elevi sulle altrui rovine. d'annunzio, v-1-464: io sento dalla profondità
direzioni con una rapidità vertiginosa. d'annunzio, iv-2-76: mentre i salmi sommessamente
di cultura, di civiltà. d'annunzio, iv-2-421: lo stato non deve essere
come un impulso nuovo di elevazione. d'annunzio, iv-2-78: si metteva a laudare
esaltazione, di soddisfazione interiore. d'annunzio, iv-2-439: non più io mi sentivo
a un'intensità di suono. d'annunzio, iv-2-633: nell'elevazione finale,
sulla elezione dello stato]. d'annunzio, iv-2-405: se la mia volontà
fatta da dio di noi. d'annunzio, v-2-301: agata di catania dalle
sacrifizi che costa la deputazione. d'annunzio, v-1-119: tutti gli elettori formano
la sua apparizione ed occultazione. d'annunzio, ii-974: gli antichi non ardivano
non ti basta ancora? ». d'annunzio, iv-2-870: imaginò di ritrovarsi nella
rapidamente convertiti in questi ultimi. d'annunzio, v-3-42: le macchine di queste
elitropio s'accompagna al sole. d'annunzio, iv-1-8: egli aspirava con delizia
gusti che avevano in terra. d'annunzio, i-52: tu con tal atto
renderebbe subito tutti gli elisi. d'annunzio, i-109: le coscie ritonde / guardavati
basso, a dolorar la vita. d'annunzio, i-14: tal pe '1 fluttisono
criminale, accusati d'infanticidio. d'annunzio, iii-1-261: ah, ti sei
all'artista ed al pubblico. d'annunzio, iv-1-93: ne'baci d'elena era
, / corregge conforta consiglia. d'annunzio, i-374: ella, composta in vago
infingardi / papaveri la via. d'annunzio, iii-1-854: su, svegliati,
elleno con la tolleranza politica? d'annunzio, iv-2-606: tutte le cose avevano
breve ora apparisce agli ellèni. d'annunzio, iii-1-463: la sibilla sorregge il
l'ellera e il vilucchio. d'annunzio, i-44: portano un pendulo corimbo d'
corimbi. -per simil. d'annunzio, i-831: voi m'avvinghiate, /
da'moschetti / divisa stride. d'annunzio, v-1-540: v'è più valore ideale
si vedono luccicare i primi elmi. d'annunzio, v-1-771: il fremito di quel
in cui erano andate le cose. d'annunzio, i-952: tra li elogi che
fiori della sua eloquenza burocratica. d'annunzio, iv-2-87: l'eloquenza sonora del
l'eloquenza di quel sorriso. d'annunzio, iv-2-606: tutte le cose avevano
. serra, iii-338: in d'annunzio è una gran felicità di eloquio, dalla
a pagare in argento sonante. d'annunzio, v-1-172: quasi sùbito mi misi
invola / sorvolando su'fiori. d'annunzio, i-1097: tu m'intendi / e
, le loro disillusioni in elzevir. d'annunzio, v-2-231: mi mandò in dono
sono emaciati e spossati di forze. d'annunzio, i-1090: virilità,..
della carne, amor mio. d'annunzio, iv-2-437: volti emaciati e spiritali che
sente cacciarglisi i brividi addosso. d'annunzio, iv-1-385: una bontà infinita emanava
vagolando pe'campi io le sentivo. d'annunzio, iv-1-1028: si raffigurò la vita
e di smoccolature di candele. d'annunzio, iv-2-162: le emanazioni affoncanti del fieno
un'emanazione dello spirito collettivo. d'annunzio, iv-2-346: un'espressione bassa,
di sé, -emblema della vita. d'annunzio, v-1-566: [il vinci]
compariscono sopra tutte le scattole. d'annunzio, iii-1-434: una stanza di meditazione,
di ideale di vita. d'annunzio, v-2-169: l'ammonimento emblematico di
tegoli, e di embrici. d'annunzio, iii-1-940: caduti sono i travicelli
scafo; trinca d'invasatura. d'annunzio, iii-2-177: l'attrezzatura latina..
che le portasse all'esterno. d'annunzio, iv-2-1280: da una parte e dall'
è compiuta e disperata la correzione. d'annunzio, v-3-663: la tristezza è il
cieco / dispensator de'casi. d'annunzio, iii-1-641: ma che egli sia mio
suoi non si sarebbe mai decretata. d'annunzio, v-1-117: essi statuti sieno approvati
/ carmi, o clitumno. d'annunzio, iv-2-845: il sole ora senza velo
viso etereo di donna emerse. d'annunzio, i-306: unica emerge l'isola,
abito sfarzoso di broccato giallo. d'annunzio, iv-2-26: l'immagine di zolfina emergeva
languire in sì brevi ore. d'annunzio, i-357: incurvasi il lido / come
velar le sacre fonti della vita. d'annunzio, i-266: su 'l ventre brillò
i continenti e le isole. d'annunzio, v-3-478: da prima io penso che
/ cesse il ferro conteso. d'annunzio, v-3-243: mi guardò con la
fiori, frutti). d'annunzio, v-1-474: io vi dico, o
a procacciargli la somma desiderata. d'annunzio, v-1-112: una banca nazionale del
di nicchie, colla volta d'annunzio, iv-1-561: il trattato era rimasto aperto
alla malaria e alla febbre. d'annunzio, iv-2-151: i parenti erano quasi
fame il freddo e la dissenteria. d'annunzio, iv-2-1255: contro i cancelli d'
divelti / a le verdi eminenze. d'annunzio, iv-2-517: era una piccola eminenza
il corso del sangue. d'annunzio, iv-1-930: l'emoroissa levava
. persona tirchia, esosa. d'annunzio, v-2-298: ora l'ordinanza de'quattro
pacatamente le maggiori empietà. d'annunzio, iii-2-378: offendi / la
scevol ti fero il mondo. d'annunzio, v-2-253: o mistero non consumato
mano... bevette. d'annunzio, iii-2-122: empite i calici! /
che gli empivano 10 stomaco. d'annunzio, i-3: il sole gli saetta le
dell'aniene empiendo le solitudini. d'annunzio, iii-2-223: o gridatrici forsennate,
l'occhio e non bevve più. d'annunzio, i-706: i frutteti ove tarda
occhi erranti nell'empireo stellato. d'annunzio, iv-2-900: una sovrana purità si
storiche secondo una logica preordinata. d'annunzio, iv-2-254: una femmina del volgo,
/ gridando ad ogni èmpito più. d'annunzio, iii-2-56: udite le fiumane /
un soverchio amore del bene. d'annunzio, iv-2-565: l'émpito interiore cresceva così
, che singolarmente rifulse in lui. d'annunzio, v-3-265: aveva confuso il pòlline
d'autorità contro la coscienza. d'annunzio, v-3-34: l'uomo ignorante non
grecia videro sì ampio e verace. d'annunzio, i-544: pascean su 'l limitare
nome l'inchiostro, quasi encausto. d'annunzio, v-2-341: targioni tozzetti, 12-5-xxvm:
provassero un gusto particolare a darne l'annunzio coi termini scientifici, appresi or ora
, dalle ferite, dalle rapine. d'annunzio, v-3-26: ogni giorno gran fasci
, ne aveva anche pianto. d'annunzio, v-3-134: il breve papale encomiava
annoverato tra gli encomiasti dell'ordine. d'annunzio, v-1-316: il mio eroe celebrato
posso far a meno di strabiliare. d'annunzio, v-3-478: da prima io penso
come mi par che dovrebbe? d'annunzio, v-3-321: due endecasillabi si seguono
a notare verso lo scoglio bianco. d'annunzio,
altri al bene della sua famiglia. d'annunzio, v-1-482: la pelle fosca dei
in uno spazio più angusto. d'annunzio, v-3-396: v'è in quelle
grandi, ben disegnati, sani. d'annunzio, v-1-187: la malinconia energica del
energico, e l'arsi nulla. d'annunzio, v-2- 619: amava talvolta
, proveniente dalla paflagonia. d'annunzio, iii-2-265: come / la vittoria starai
per incastonarlo nel brillantato del discorso. d'annunzio, v-3-325: in queste frasi,
palpebre mi si rincrudirono assai. d'annunzio, iii-1-877: gli s'invelenì la ferita
e tumide levando acquose bolle. d'annunzio, v-2-663: la salsedine m'enfiava le
la guancia s'è enfiata. d'annunzio, iii-1-100: le sue palpebre si
vi era un cadavere stranamente enfiato. d'annunzio, villania che 'l presto giovanni gli
astuti constento dentro la bocca. d'annunzio, iii-1-1062: dio! sigli e pensano
qualche leggiera enfiatura edematosa. d'annunzio, v-1-556: t comandante nostro,
, bava, dai mille bracci. d'annunzio, v-3-233: tutti i denti gli
tutto enfio e nero come corbo. d'annunzio, v-2-84: tace, immoto in
: sazio, rimpinzato. d'annunzio, v-2-243: ridotti in scheggiarne i grandi
enfii. -figur. d'annunzio, v-1-971: italiani enfii del beverone di
o sia l'effetto dell'enfiagione. d'annunzio, iii-1-962: ho un rancore /
, sciogliendo enimmi e bisensi. d'annunzio, v-1-508: se ancóra / sonvi
; ma questo non lo disse. d'annunzio, iii-1-1112: [voglio] risalire
accusarmi in enigma di mille torti. d'annunzio, iii-1-517: parli per via d'
che per poco non la stracciai. d'annunzio, iv-2-757: la domanda enigmatica era
figliolo, ch'è tardi? d'annunzio, iv-2-516: chiusa nel suo tedio
càmpi cùi con plàcid'àcqua'. d'annunzio, i-920: girino il collo quali /
proprio di enna; siciliano. d'annunzio, ii-447: ma, se canti a
peri nani con enormi pere. d'annunzio, v-3-209: andavamo a paro, oppressi
peso di un quintale e più. d'annunzio, iii-2-99: non ti fidare del
agli estremi confini della patagonia. d'annunzio, iii-2-311: e che faremmo /
in rispondere alla carissima vostra. d'annunzio, i-904: passan le vele placide
hanno gli incolti per i letterati. d'annunzio, i-492: bella è la bocca
richiamati i negoziatori a torino. d'annunzio, iii-1-360: dalla parola tutto era
braccia / bianche porgenti. d'annunzio, ii-764: udii mugghiare in quel
camicia rossa sotto la blusa! d'annunzio, i-934: una bruna villana sta
, / con le pupille fisse. d'annunzio, ii-874: tremavagli il fondo degli
, a te cadon vittime entrambe. d'annunzio, iv-2-701: l'angoscia della donna
vita ad entrambo i progetti. d'annunzio, v-1-750: con le mitragliatrici,
saria tra lor l'aere entrato. d'annunzio, iv-2-24: in quel fondo di
vi era più l'esercito italiano. d'annunzio, iii-1-172: dianzi, non dicevamo
luce in sull'entrare del corrente. d'annunzio, iii- 2-380: vi sorride,
soprano sopra le parole 'et sedebat d'annunzio, v- 1-659: le entrate energiche
divino del pian silenzio verde. d'annunzio, i-444: i coppieri d'alessandro sesto
forano vie per entro le montagne. d'annunzio, i-i7: su da le livide
, e impensate maniera di grazie. d'annunzio, i-442: quando ne l'alba
dà del gomito al compagno. d'annunzio, iii-1-80: si vede un fuoco
nei tessuti che lo circondano. d'annunzio, v-1-361: v'è una voce,
con chiarezza, attuarsi pienamente. d'annunzio, v-1-468: la vita si manifesta nel
chi enuncia, afferma. d'annunzio, iii-1-369: la mia fede stessa mi
eolia cyme / venne, fuggendo. d'annunzio, i-770: la musa ne'suoi
/ nitriti eto e piroo. d'annunzio, i-128: furie ed aurelio, a
il vicolo e la piazza. d'annunzio, i-236: saturo l'epa, lungo
città e d'una regione. d'annunzio, iv-2-153: alcuni mesi dopo il ritorno
all'occasione di epidemie bovine. d'annunzio, iv-2-112: nelle epidemie del bestiame
svi luppi ventricolari. d'annunzio, iv-1-983: ripensava i bagni
dal petto con un sibilo. d'annunzio, iv-1-712: da tutto il busto mi
, decisiva, rigeneratrice). d'annunzio, iv-1-1020: era quel giorno per lui
alle letterature di tutt'i tempi. d'annunzio, v-3-9: tutta la discussione su
satira scherzosa e alla riflessione severa. d'annunzio, iii-1-1076: l'epigramma sepolcrale.
volte dei suoi pungenti epigrammi. d'annunzio, iv-1-51: -voi siete una patronessa
avere in casa una epilettica. d'annunzio, iv-2-234: un povero epilettico idiota,
e un epilogo in versi. d'annunzio, v-3-334: intorno all'essenza dell'arte
vita dell'intimo spirito mio. d'annunzio, ii-934: carme romano ed epinicio
e delle evoluzioni di sinistra. d'annunzio, ii-157: bevuto aveano gli inni
negli episcopii, come tanti fanno. d'annunzio, iii 2-177: episcopalità,
si dere il papato parlamentare. d'annunzio, v-2-314: im contraggono
ne novera di simili a centinaia. d'annunzio, v-3-8: egli aveva veduto il
, le insolenze dei servitori. d'annunzio, v-3-235: mi stupivo che un viso
gli casca addosso ogni mattina. d'annunzio, iv-2-94: scriveva epistole piene di
dentro certa predella da sedere. d'annunzio, v-2-766: restando nella rapsodomanzìa napoleonica,
di tale che fieramente sentiva. d'annunzio, v-3-77: per ristampar l'effigie
a compiere la vittoria. d'annunzio, ii-115: governano ordigni più
dell'epitagma. d'annunzio, v-2-516: poggiai i gomiti, e
in gliconei o in esametri. d'annunzio, iv-2-203: era un uomo lungo
sommesso pieno di misteriosa voluttà. d'annunzio, i-190: cantano al vento le
membri di una epitarchia. d'annunzio, v-2-292: in un baleno vuotai di
'). la forma adottata dal d'annunzio è contratta (la desinenza è sul
di autorità, gerarchia. d'annunzio, v-2-292: era la proboscide vermiglia
). la forma adottata dal d'annunzio è contratta. epitasi, sf.
grandi finestroni dell'epoca medioevale. d'annunzio, iv-2-421: il mondo non può essere
si va sulla falsariga francese. d'annunzio, iv-2-249: era venuta da ortona insieme
epoche della vita e dell'anima. d'annunzio, v-2-476: fu la prima volta
rispetto che l'epoca imponeva. d'annunzio, iv-2-584: io non comprendo perché
dalla realtà, dal tempo. d'annunzio, iii-1-1090: costui vive fuori d'ogni
epodo uguale alla strofa e antistrofe. d'annunzio, ii-55: aperto era il nuovo
, di destino). d'annunzio, ii-200: anche l'oplìte devoto /
le secrete ed infande cose. d'annunzio, ii-186: l'ombra d'una
bastimento dall'urto de'vascelli nemici. d'annunzio, iii2- 205: mancava a questa
capanne / l'arguto eptacordo. d'annunzio, iv-2-830: era riuscito ad avere
di margherita di navarra. d'annunzio, i-433: margherita di navarra / in
(cfr. decameron). d'annunzio, i-380: quivi tennero lieti eptameroni /
, or in conversazioni profane? d'annunzio, v-1-633: tanta passione, tanta audacia
, equanime, calmo, esatto. d'annunzio, v-3-60: l'egregio uomo raccomandandomi
ai regni e lontani e finitimi. d'annunzio, iii- 2-318: una improvvisa ansietà
equidistante alla superficie dell'acqua. d'annunzio, v-2- 557: questo maestro
due angoli ottusi e due acuti. d'annunzio, iii-2-140: una grande croce equilatera
attestava ad ambedue la sua devozione. d'annunzio, iv-2-878: l'occhio a un
fasciature o di rin- fianchi. d'annunzio, iv-2-911: da principio avevano costruito
volte vicinissimo rischio di perderlo! d'annunzio, iv-2-354: salendo, mi soffermavo
dello spirito e della materia. d'annunzio, v-i-iio: l'abuso delle libertà
anche la mamma potrebbe star meglio. d'annunzio, v-3-259: per lunghe ore fui
, un canto agro di gallo. d'annunzio, iv-2-112: le orme delle unghie
del calcolo delle attrazioni celesti. d'annunzio, iii-2-177: la lanterna è ancóra
ecc. -anche rifl. d'annunzio, iii-1-1118: l'altra notte..
delle manovre lo sforzo del turbine. d'annunzio, v-1-707: quando tutte le bombe
equoreo / pian si distende. d'annunzio, i-301: su dai campi terrestri e
immobile / sospende il fluttuar. d'annunzio, i-153: via!...
rimunerare inanzi al ventesimo anno. d'annunzio, iv-2-1142: per decreto del popolo
spirava fresca da monte calvo. d'annunzio, i-580: le radici / difendi
, fagioli, erba medica. d'annunzio, iv-2-39: egli s'inebriava dei fantasmi
d'onde il riso sardonico. d'annunzio, iv-2-130: aveva le labbra sempre
un quadro d'erba lupinella. d'annunzio, iv-2-1297: la lupinaggine, il
rughe egli facea più tante. d'annunzio, v-1-358: dalla mia terra d'
erba non provaste assai gran tempo. d'annunzio, iii-1-948: si può vivere /
là intorno erbaggi e frutti. d'annunzio, iv-2-158: ella non aveva più
cui talora è l'erbaio cosperso. d'annunzio, iv-2-1351: i grandi erbai di
e sarà più aspro a filare. d'annunzio, ii-834: tempo è di morte
2. letter. erboso. d'annunzio, ii-815: vanno pel tratture antico al
posti al fisco della repubblica. d'annunzio, v-1-1148: mi portò in una custodia
, o verdi di erbari. d'annunzio, iv-2-545: il bulbo di narcisso
un verde smorto, morbidissima. d'annunzio, 1-8: io disteso su l'
lochi non videva opilione alcuno. d'annunzio, ii-565: e di natura /
lieta semplicità, se non bellezza. d'annunzio, 11-377: il divino / agro
nei giardini e nei campi. d'annunzio, iv-2-522: passava quasi tutti i giorni
mie erborazioni, vengono rigogliose. d'annunzio, iv-2-545: quivi simonetto aveva compiuto
... mi sarebbe gratissimo. d'annunzio, iv-2-522: lo vedo ancóra in
i molli terrapieni / erbosi. d'annunzio, iv-2-900: dietro di loro taceva
parte sinistra del bivio erculeo. d'annunzio, v-3-218: la grandiosità del torso erculeo
addosso con tutto il corpo. d'annunzio, i-46: gioconda vite, amor de
deve lasciargli tutto il suo. d'annunzio, iii-1-1041: e non le ami tu
non avesse bisogno di rincalzi. d'annunzio, iii-1-956: è il raccolto del
dell'animo e della passione. d'annunzio, i-290: era l'odio il terribile
a un tratto farsi eremita. d'annunzio, v-3-353: un esempio di completo
di vita eremitica cessò di vivere. d'annunzio, iv-2-88: tutti i romori della
con se stesso a fantasticare. d'annunzio, v-2-676: l'ospite ammirabile mi
i poveri di spirito'»? d'annunzio, iii-2-123: a volta a volta
tedesco venuto espressamente a convertirle. d'annunzio, iii-2-99: sul petto ha l'
di vo lume. d'annunzio, iv-1-829: il seno era piccolo e
ed erette al cielo]. d'annunzio, i-465: alto il capitolino monte
un po'pendente per indietro. d'annunzio, i-943: inclite gentildonne tiberine,
stava bravando col pistello eretto. d'annunzio, v-2-292: con la coda dell'
ottocento malfattori condannati a vita. d'annunzio, iii-1-1219: spesa grave per i
fracasso dei magli e delle macchine. d'annunzio, iv-2- 966: condannati all'ozio
allegràr d'atene e roma. d'annunzio, i-467: ii capo ergeano su
ed umide i grigi alberi muti. d'annunzio, v-3-117: la cittadella dei conti
elatere dell'animo e vinceremo. d'annunzio, iii-1-1082: egli non incurva né
si erge sul suo cappellino. d'annunzio, iii-2-137: quando il torso si piega
contro il sentimento di dio. d'annunzio, iii-1-450: ella si erge
gli occhi al ciel s'eresse. d'annunzio, i-286: gli orecchi / tesero
dell'erinni ardean le schiere. d'annunzio, iii-2-219: s'è partita una erinni
seno ove l'erinni alberga. d'annunzio, iii-2-339: no, non posso.
quando sarà portata in vaticano. d'annunzio, iv-1-148: in un luogo favorito
quelle erme di virtù presidenziali. d'annunzio, iv-1-507: -sei tu?
. -per simil. d'annunzio, iv-2-275: ella pareva non so qual
agg. guarnito di ermellino. d'annunzio, v-2-203: e s'io m'appresso
capriuoli e perfino i cervi. d'annunzio, v-1-304: m'appariscono di una estrema
mai la occasione di truffare! d'annunzio, iv-2-455: com'ella non mi parlò
l'estremità del tubo aperto. d'annunzio, v-2-611: la bocca è come
: v'è un silenzio ermetico. d'annunzio, v-3-280: quanto difficili nodi ho
le fiorerie dei giardini di versailles. d'annunzio, iii-1-609: voglio scegliermi una vesta
il singulto ermo del mare. d'annunzio, v-2-22: o roma, come un
chi soffre di ernia. d'annunzio, iv-1-928: una erniaria...
i poeti e le belle. d'annunzio, ii-550: grande era l'uomo all'
sua casa, l'eroe navigatore. d'annunzio, ii-495: fra l'erba che
storia d'italia: garibaldi. d'annunzio, ii-391: ancora dorme la città che
da un luminoso mondo eroico. d'annunzio, v-2-10: tutto mi solleva alla
italia / a gl'italiani. d'annunzio, iii-1-1072: destinato a scomparire,
esaltazione e di entusiasmo. d'annunzio, v-3-8: non so qual sogno eroico
. -per simil. d'annunzio, iv-2-412: fuma dalle fenditure di quel
per popoli e per tribù. d'annunzio, v-2-729: un abate francioso -autore
con violenza, d'improvviso. d'annunzio, v-1-731: « figlio! ».
carne degli uomini a tocchi. d'annunzio, v-2-63: dalla pietra la luce erompe
, / né codarda bestemmia eromperanne. d'annunzio, iii-2-230: fin dal cominciamento del
uno sfogo ma un eccitamento. d'annunzio, iii-1-12: erano [gli occhi]
il dio greco dell'amore. d'annunzio, ii-127: con eros confusi il mio
non è come andare al corso. d'annunzio, iv-2-1023: dalla profonda erosione centrale
erotici misteri della cronaca paesana. d'annunzio, iv-2-92: sotto l'odore dell'incenso
- anche al figur. d'annunzio, i-174: allor con ala più salda
ir di qua di là. d'annunzio, iii-1-891: e s'io pur ti
simil. e al figur. d'annunzio, i-1066: il savio, curvo il
/ un errabondo popolo nettunio. d'annunzio, i-582: le tribù d'israello
fuori del loro letto errabonde. d'annunzio, i-709: abbraccia le foreste l'errabondo
dei reti dall'appennino alle alpi. d'annunzio, v-3-255: in tali erramenti divagava
io mi considero sempre in prigione. d'annunzio, iv-2- 800: nella mia
tuoi cavalli erranti / pascono. d'annunzio, i-471: scendean dal monte i greggi
occulti / e il fiume errante. d'annunzio, iii-1-848: si discopriranno per l'
erranti dietro il giovenile incanto. d'annunzio, v-1-400: di vedere, di
le parole, cogli occhi erranti. d'annunzio, iv-i- 1021: non era la
ma non dir le vere. d'annunzio, iii-2-278: tu dunque non vai /
medesimi che l'abbiamo concepita. d'annunzio, i-687: errava pe'grandi interlunari
errare sul volto della moribonda. d'annunzio, i-34: su 'l suo bianco
capre d'un pastore erratico. d'annunzio, ii-510: convenevole il grammatico, /
pelo, li rimenava al branco. d'annunzio, 127: oggi falsi sensali di
sentir nella sonante onda infinita. d'annunzio, ii-784: vidi poi dall'erratica
vetro. -strisciante. d'annunzio, iii-2-315: un gran viluppo d'alghe
o farfallette, i vostri errori. d'annunzio, ii-792: ai piedi ho quattro
. bocchelli, 10-44: d'annunzio e la duse avevano testé consumato
, e più guardar non so. d'annunzio, iii-2-333: mi tenti in vano
fate due errori troppo smisurati. d'annunzio, iv-2-378: 10 trascuravo i miei
dei reconditi sentieri del carso. d'annunzio, v-3-162: echeggiavano le strida e
su l'erta chiazzata di sommacchi. d'annunzio, i-312: a sommo dell'erta
siepi ed oltre il fiume getta. d'annunzio, i-483: amo io così raffigurarti
la andò per un tratto bene. d'annunzio, iv-2-1047: la macchina possente riassaltò
l'erbose / valli profonde. d'annunzio, iv-2-6: nelle rocce di sopra,
/ e renitente al fato. d'annunzio, i-412: scopresi la bianchezza / de
erto collo e fermo ciglio mira. d'annunzio, i-278: i capri su le
, eruttanti marcia e inchiostro. d'annunzio, iv-2-913: altri dalle arterie gonfie
simil. e al figur. d'annunzio, iv-2-414: così talvolta su l'agro
organismo espelleva il principio morboso. d'annunzio, iv- 1-608: il capo rotondo
., 7 (103): quell'annunzio lo trovava già amareggiato da tante sorprese
poste due cassette di cipresso. d'annunzio, v-2-713: ho fra le dita il
esalava un forte odore di canfora. d'annunzio, iv-i- 313: là dentro
tra i lunghi intercolunnii de'pini. d'annunzio, iv-1-215: a un certo punto
gridi ozioso e l'assemblea perturbi. d'annunzio, iii-1-417: tutti quegli uomini si
pia / ombra si chiude. d'annunzio, iii-1-1005: l'accusa era nell'aria
garbo di giovane a modo. d'annunzio, iii-1-1113: la passione, quando
barene. -figur. d'annunzio, v-2-93: il suo grande ultimo respiro
lungo soggiorno fatto nel tino. d'annunzio, v-1-399: non s'ode voce,
riposo e quest'aere vitale. d'annunzio, iv-2-720: la terra che tu frughi
sentimento nuovo della vaga malinconia. d'annunzio, iv2- 906: il nuovo strumento
sa da i mali procacciar salute. d'annunzio, iii-2-48: e tu, padre
abbatta e la fortuna non esalti. d'annunzio, i-599: come l'oliva sotto
come strumenti ciechi dell'altrui volontà. d'annunzio, iii-1-16: qualche straordinaria illusione deve
, a esaltarsene nella memoria! d'annunzio, iii-i- 1113: la passione,
ombra, dove possiamo rifuggire. d'annunzio, iii-2-135: la faledra ha posto il
del nostro linguaggio si disputò. d'annunzio, v-1-133: la musica considerata come
, e gli alunni a'maestri. d'annunzio, iii-i- 245: è un animatore
, un acciecamento della fantasia. d'annunzio, iv-1-169: ella parlava con piena
che passa dell'esercizio provvisorio concesso. d'annunzio, v-1-117: ai comuni è riconosciuto
fu evidentemente soddisfatto dell'esame. d'annunzio, v-1-216: l'uomo grigio fa
potrebb'entrare senza un esame. d'annunzio, iii-2-1000: ah, ah,
carducciano, troppo libero d'accenti? d'annunzio, i- 105: potessi,
tutt'e 5 gli esaminanti. d'annunzio, iii-2-998: ha un tono di
sempre con la stessa riuscita. d'annunzio, iv-2-481: riuscì ella a spezzare
quando e'reddia nel conservato scudo. d'annunzio, iii-1-332: finché era nel suo
, / per lor trastullo. d'annunzio, v-2-216: la mano esangue e
ombre nere / fuggir nell'ombra. d'annunzio, iv-1-723: era un poco pingue
le prime vittime, quasi esanime. d'annunzio, v-1-269: le due palme s'
, esasperava i nervi più tranquilli. d'annunzio, iv-2-1058: non ti basta d'
potevano ancora sperare servizi importanti. d'annunzio, iv-1-379: i preparativi lunghi e
figlia. -assol. d'annunzio, v-2-835: sono impaziente. v'è
par sempre di averla nella gola. d'annunzio, iii1- 1082: il suo istinto
molestia il commercio d'ancona. d'annunzio, iii-2-1021: ma è pur sempre
zolfara! -urlò don rocco esasperato. d'annunzio, iv-2-779: non era più capace
pallido e le labbra serrate. d'annunzio, iii-1-273: v'è in te qualche
eccessività, smodatezza; esaltazione. d'annunzio, v-2-887: la mia gioia palese è
esattezza: è troppo giusto. d'annunzio, v-1-148: quando il comandante è
estens. abile, idoneo. d'annunzio, v-1-856: la mitragliatrice è silenziosa,
di rado le grandi passioni. d'annunzio, iii-2-989: il giardino si mostra co'
bilance le ragioni delle cose. d'annunzio, v-3-43: il coraggio dei marinai torpedinieri
-organizzato, ordinato con rigore. d'annunzio, iv-2-953: una vita ardente ed esatta
; hanno patito abbastanza! ». d'annunzio, v-3-244: mio padre vuole vedervi
. - anche al figur. d'annunzio, iv-2-1251: forse la francia eterna,
del cooperativismo. vittorini, 5-9: d'annunzio stesso era finito miseramente in se stesso
il volo delle esauste nubi. d'annunzio, iii-1-1116: che potrei io fare?
con uno sforzo dell'animo. d'annunzio, iii-1-100: crede che mio fratello
o dei vermiciattoli per l'esca. d'annunzio, iv-2-58: una gallina bianca,
a saltar di palo in frasca. d'annunzio, iii-1-396: e io cieco,
.. qualche ischia. d'annunzio, iii-2-1160: appare la selva di vona
partecipa tuttavia del poema epico. d'annunzio, v-3-8: il tenue sorriso d'
voce, con tono concitato. d'annunzio, iv-2-1117: vana credette di riudire se
il mondo non dovrebbe andare così! d'annunzio, v-i- 603: perché mi toma
/ che potrebbe farsene. d'annunzio, v-1-171: i fantasmi escludendo
sintomi egualmente numerosi ed esatti. d'annunzio, iv- 2-405: nel momentaneo silenzio
da'ponti / cadder sospinti. d'annunzio, iii-1-1160: ora sei di uno solo
formula di scongiuro. d'annunzio, iii-1-894: legatelo e gettatelo fuori
. = medioevalismo escogitato dal d'annunzio: cfr. scongiurare.
a corpi senz'anima. d'annunzio, v-1-970: il salmista lucano, che
di fuori del nido ». d'annunzio, iv-2-113: ai due lati, le
alcune delle dette utili secrezioni. d'annunzio, v-1-581: ci sono anche oggi
porro, il porro in escrescenza. d'annunzio, iv-2-198: -quando 'sta nespola?
corpo da cui si dipartono. d'annunzio, iv-2-1352: un gruppo d'uomini è
delle ancore; cubia. d'annunzio, iii-1-141: m'ero addormentato sul ponte
letter. cesellato, scolpito. d'annunzio, i-776: salve; etna grande!
stanco e bagnato di sudore. d'annunzio, iv-1-876: ora non più da
ma ciò in italia era impossibile. d'annunzio, v-1-984: chi si ricorda di
4. letter. scongiurare. d'annunzio, iii-2-147: nel nome / del padre
l'uno o l'altro sentimento. d'annunzio, iii-1-1210: se il piccolo fatto
avendo il loro ritmo? d'annunzio, iv-2-256: ella si disperava, pen
una esedra, coll'armonia daccanto. d'annunzio, iv2- 875: appariva un'esèdra
a patto di essere prudente. d'annunzio, v-1-486: « non v'è arte
» ed « istorica ». d'annunzio, v-3-325: un libro esegetico intorno
non mi parve seriamente eseguibile. d'annunzio, v-1-1104: il governo d'italia
del dì fissato all'eseguimento. d'annunzio, v-1-114: qualunque sia la specie
mi rispose, chinandosi per eseguire. d'annunzio, iii-2-198: se tu esiti,
ora il suo esemplo siegua. d'annunzio, i-420: le gentildonne, che fan
-tipico, caratteristico. d'annunzio, v-1-467: sopra gli innumerevoli volti
loro nella miglior forma possibile. d'annunzio, iii-2-1017: è vero: sono
ed esclusivo di perfezione drammatica. d'annunzio, v-3-152: il tribuno,.
di virtù e di scienza. d'annunzio, iii-1-1110: quando tutta una generazione
in italia l'arte tipografica. d'annunzio, iv-2-1143: l'artista aveva fatto
dell'aria e del cielo. d'annunzio, v-3-831: come mai non t'è
, perché a pochissimi interessava. d'annunzio, v-2-327: e no, fratello,
, a fare i latinucci. d'annunzio, i-125: pur or que'doni
per i fatti di piazza sciama. d'annunzio, iv-2-322: egli aveva qualche vaga
modo, esercitassero la vittoria. d'annunzio, i-737: in città sonanti di popolo
la sua capitale in roma? d'annunzio, iii-1-268: ma esercita dunque ella
e talvolta anche politicamente foggiata. d'annunzio, iv-2-89: e, in ozio,
, nell'interesse di lei. d'annunzio, iv-2-494: forse anche nello stilo
veniva quasi tutte le sere gabriele d'annunzio per esercitarsi nel francese, lingua che
protono- tario in roma. d'annunzio, iv-2-297: un'antica di
, esercitati, coltivati. d'annunzio, iv-2-284: nelle braccia,
isole, esercitate assiduamente dal vento. d'annunzio, i-582: le tribù d'israello
di un esercito in rotta. d'annunzio, i-113: quand'ecco improvvise nuvole
sì maritimi, come terrestri. d'annunzio, v-3-11: in quali l'esercito di
inesorabile su tutta la parentela. d'annunzio, iv-2-776: egli rise tra le foglie
vicinanze l'esclusivo esercizio dell'artiglieria. d'annunzio, v-3-72: delle mani l'una
, è un pretto gallicismo. d'annunzio, v-i-m: e concesso -con
preparato alle esigenze dei tempi. d'annunzio, iii-2- 1065: se il
di alcune giornate di lavoro. d'annunzio, v-3-191: [cola] pose nuove
tacciassi il suo corpicciuolo di esiguità. d'annunzio, v1- 304: m'appariscono [
c'è che sia grande? d'annunzio, iii-2-96: tutto il torso è nudo
desiderare un dilettante di oleografie. d'annunzio, iv-1-703: pancrazio è più esilarante
, di turbarle la mente. d'annunzio, v-194: alberto prende l'acqua
dei mori, il corpicino esile. d'annunzio, i-581: le femmine guardavano,
un'anfora poggiata sul bacino. d'annunzio, i-451: poi smarrita in un sogno
dove folleggiavano certi ricciolini ribelli. d'annunzio, iii-1-1042: s'affacciava all'uscio
-affusolato (un dito). d'annunzio, i-456: oh divine mani, oh
con brevissima penna osi fidarti. d'annunzio, i-484: erto su tèsili zampe il
, e vada a rifiorir lontano. d'annunzio, 1-406: venite, o belle
suo giardino fu mia madre mesta. d'annunzio, 1-496: fra simboli oscuri,
eri esiliato in un letto. d'annunzio, iii-1-974: vivere ho potuto /
solo al fratricidio i figli. d'annunzio, iv-2-403: una regina giovine e
pensose ed agitati esili. d'annunzio, iii-1-195: nei giar
fame il freddo e la dissenteria. d'annunzio, iii-2-348: non lo vedrai,
in esilio ed in martoro. d'annunzio, i-651: qual creatura visita il
per la cui esistenza egli trema. d'annunzio, iv-2-338: mi ricordo delle sue
felice come io ti vorrei. d'annunzio, iv-1-745: rimasero così sul sedile,
degli emigrati napoletani e siciliani. d'annunzio, v-1-249: sole le quattro pareti
esitante se porgermi la mano. d'annunzio, iii-2-37: appare all'angolo della
tener compresi nella legge commune. d'annunzio, iv-2-782: -pensate spesso a
volontà energica, ferma decisione. d'annunzio, iii-1-246: nell'angoscia e nell'orrore
possa / darvi senza esitanza. d'annunzio, v-2-75: subitamente, senza esitanza
dubbi, superare le difficoltà. d'annunzio, iv-2-828: ornai non le era più
del sacrificio che gl'imponevano. d'annunzio, iii-2-197: se tu esiti, anche
poco, e quindi parlò. d'annunzio, iii-2-1001: giana la chiama, come
se non avessi dovuto andarci. d'annunzio, v-1-355: un passo leggero esita
. -per simil. d'annunzio, v-1-232: penso le grandi croci erette
, in epoche di epidemie. d'annunzio, iv-2-1063: guardandosi con i loro
campagne aumenta tutti i giorni. d'annunzio, v-1-700: l'esodo dalla città,
munita di una sola manica. d'annunzio, iii-2-305: il mercante fenicio, asciutto
, agg. esopico. d'annunzio, v-2-497: il mio orecchio di fanciullo
, bisognerà condurla a savona. d'annunzio, iv-2-163: lungo la strada del
che il callo ha della marra. d'annunzio, iv-2-1231: pensavo ai porci demoniaci
don gabriel pigro non fu. d'annunzio, iii-2-144: non tu, non tu
esorcisti, lettori ed ostiari. d'annunzio, iii-2-36: -o tu, zòsimo,
e parole magiche e il diavolo. d'annunzio, iv-21092: era un ossesso d'
non procedeva oltre l'esordio. d'annunzio, iv-2-587: io mi misi a comporre
alcuni esortativi solamente, altri ordinativi. d'annunzio, v-1-970: il salmista lucano,
laide esose esosissime forme romantiche. d'annunzio, v-3-628: la tristezza, non dissimile
. -per simil. d'annunzio, v-2-397: sono un artista duplice:
precisa realtà storica e sociale. d'annunzio, iv-1-167: andrea sentiva un'aura esotica
aiuto ne verrebbe all'umanità. d'annunzio, v-3-11: che cosa ha voluto,
propagare la letizia dell'ombra. d'annunzio, i-461: in alto, a 'l
per la tua poca fè. d'annunzio, 1-737: va, va o nave
-effondersi. d'annunzio, iv-2-8: da allora quella immensa distesa
aggiungendo a sé altre turbe. d'annunzio, iv-2-258: era un plebeo di
poco varcato i ventidue anni. d'annunzio, iv-2-826: ella era come quei
, al processo armonico degli astri. d'annunzio, v-3-38: la macchina è a
avventa una palla da cannone? d'annunzio, iii-1-1193: l'armaiuolo ha portato
è italia di giuseppe mazzini. d'annunzio, iv-2-1224: suo padre, grande
ove giunse con espedito viaggio. d'annunzio, iv-2-895: la figura, scolpita
-gettare, scagliare. d'annunzio, iii-2-295: poi ricacciato giù nella marina
fuori, produrre, generare. d'annunzio, v-3-126: se un eroe vero fosse
animi femminili, ce li ribadiscono. d'annunzio, iv-2-296: gli infermi morirono quasi
fresche, proibendole di guardarvi dentro. d'annunzio, iv-2-508: perché vi compiacete nel
quella di ottenerla la prima volta. d'annunzio, v-1-673: noi abbiamo sentito,
oggetti giova infinitamente a ingrandirli. d'annunzio, v-3-17: ci sono uomini nel
l'effetto che vuol rilevare. d'annunzio, iv-2-911: da principio avevano costruito
così in via d'esperimento. d'annunzio, iii-1-1123: per me [la vita
in ciel colla tua rosea facella. d'annunzio, iii-2- 364: già scendendo
ti confortava de la sua mammella. d'annunzio, i-571: si svolge così,
piena già sorgea dai monti. d'annunzio, iii-2-236: uomo, guida le
qualche cosa di straordinario davvero. d'annunzio, i-708: scroscia il getto vivace
anco esperte de gl'ignoti venti? d'annunzio, iii-2-227: sorge dal coro delle
solo col sangue dovea espiarsi. d'annunzio, iii-2-298: la fonte equina è occulta
e più miglia al giorno. d'annunzio, iii-2-1115: d'ogni male mi
offrendosi vittima espiatoria per lei. d'annunzio, v-2-696: ho vissuto ancóra cinque
che gli rispose con entusiasmo. d'annunzio, iv-2-185: stette un momento,
sente 10 sguardo tuo vano. d'annunzio, v-1-570: sentivo che 11 suo
del pensiero e dell'essere. d'annunzio, v-2-688: mi soffermo, ascolto,
a poca farina unisce molta crusca. d'annunzio, iii-i- 275: si chinava
dal paziente stesso, ma invano. d'annunzio, v-1-748: detersi, esplorai,
sull'immacolato candore del ghiaccio. d'annunzio, iii-1-1113: gli occhi dell'esploratore
9. aeron. ricognitore. d'annunzio, v-1-84: se fossimo avvistati da una
che si eseguono dall'esercito. d'annunzio, v-1-436: lo rivedo nel ritorno
poche notizie dal mondo di qua. d'annunzio, iv-i- 876: ora non
dal ministro di polizia saliceti. d'annunzio, v-1-436: l'apparecchio carico di
; anche un ambiente). d'annunzio, v-1-705: c'è oggi in italia
, ecc.). d'annunzio, v-1-375: la battaglia della marna li
il mal tolto ai loro padroni. d'annunzio, iv-2-163: le candele mancavano;
postribolo come altra volta fece. d'annunzio, iii-2-20: -e seco avea la sua
della rugiada su vasti prati. d'annunzio, iv-2-789: i lavoratori piegavano verso
con mirabile indifferenza e intrepidezza. d'annunzio, iv-2-219: ciascuno doveva tirare su
e le vessazioni indebite del pontefice. d'annunzio, v-1-210: espongo...
-professare la fede. d'annunzio, iii-2-152: -sei / eletto! -sali
sole lascia sale ne'vasi. d'annunzio, v-3-76: i nostri occhi ora
cui in avvenire potrei andare esposto. d'annunzio, iv-2-431: le ricchezze illustri,
, estrinsecazione, esplicazione. d'annunzio, v-3-387: tutta la sua forza e
che l'anima le dormisse. d'annunzio, iv-2-346: un'espressione bassa, quasi
nelle loro espressioni più semplici. d'annunzio, iv-2-610: l'eloquenza del poeta
levi, 1-164: egli [d'annunzio] era partito di qui, da un
lo avvicina per la prima volta. d'annunzio, v-3-229: il suo viso era
l'arte mirabile del gran dipintore. d'annunzio, iv-2-579: dotato d'una straordinaria
-sbalzato, rappresentato a sbalzo. d'annunzio, iii-2-248: un cratère d'argento,
del vero figliuol di dio? d'annunzio, v-3-116: un drama più grande
un poltron vantator, valamedios. d'annunzio, v-2-865: studia, cerca, trova
che la faccia avrebbe espressa. d'annunzio, iii-1-275: imagina diffusa su tutto
e il molle fior del sonno. d'annunzio, v-1-583: ma ci sono eroi
, considerato dagli inventori della parola. d'annunzio, v-3-348: quando ci ponemmo innanzi
glaciale e il più crudo inverno. d'annunzio, v-2- 552: abbattutosi nel
quali forze il popolo ebbe vittoria. d'annunzio, i-736: quella [bandiera]
/ dell'assoluto dominar fia tolta. d'annunzio, iii-2-1140: l'espugnatore concede un
la cagione produttiva delle vertigini. d'annunzio, v-2-606: l'incontrai [il bestiaio
sia, o che paia tale. d'annunzio, 1-677: suggerà da la sanguigna
reale essenza e la gravità. d'annunzio, iv-2-411: pensavo che troppe altre
in altro cielo / volanti. d'annunzio, iv-2-460: quando la bellezza si
supremo poter fosse in sua mano. d'annunzio, v-3-72: ecco che, per
di cui è egli moderatamente costrettivoi d'annunzio, iii-1-239: quelle due mani sembrano
spiritosa che valesse a farlo rinvenire. d'annunzio, i-404: in luridi oricanni /
-carburante, benzina. d'annunzio, v-1-613: quando nel lungo volo di
ad altre arti di lusso. d'annunzio, v-1-233: quattro essenze di legni componevano
circa di cotesta mia età. d'annunzio, iv-2-477: ascoltando l'imperfetto racconto
co'di lui solfi i pori. d'annunzio, i-649: o profumi di tempi
sono / e che saranno? d'annunzio, i-703: poi, veramente,
/ non passasti già tu. d'annunzio, iii-1-796: quando apparisti / éramo
installare duecento paia di buoi. d'annunzio, iii-2-366: fu sul lido,
al cielo emulatrici / crebbero, d'annunzio, i-643: autunno, io non sentii
tutto brillasse ancora della luce ricevuta. d'annunzio, ii-928: più del buio trista
un'afa di nuvole bianche. d'annunzio, iii-2-6: è la fine della
; e perderci nel verde. d'annunzio, i-333: ella era meco. forte
essere senza offesa della germania. d'annunzio, ii-934: tutto era senza limite
braccio per niuno modo essere vogliamo. d'annunzio, ii-913: eran tre saettìe contro
ornamento a lo tuo speglio innanzi. d'annunzio, i-707: o antico autunno,
frutti di cenere e tòsco. d'annunzio, ii-903: sii benedetta, o elena
tra la terra e un astro. d'annunzio, ii-930: l'oceano era un
necessaria per far ciò che prescrivono. d'annunzio, ii-31: o mondo, sei
vederci ed udirci potremo oramai. d'annunzio, ii-932: o tu che primo
d'aver ricevuto un miracolo! d'annunzio, iii-1-968: taci, madre. so
i foschi dèi de le patrie. d'annunzio, ii-67: poi fu polluta per
acerbo / tesser vissuto indarno. d'annunzio, ii-27: la luna era trascorsa;
m'avevi a far queste figure? d'annunzio, iv-2-265: mi son lasciato trascinare
ben trattato e mantenuto profumatamente. d'annunzio, iv-1-510: da un tale uomo giuliana
era il sole per levar. d'annunzio, iii-1-192: qualche attimo innanzi,
susurro, un fremito generale. d'annunzio, i-378: era, d'intorno,
ed unico obiettivo il morire. d'annunzio, iv-2-61: l'amante taceva;
moto, / delle infinite costellazioni! d'annunzio, i-703: poi, veramente,
essere superiore all'umana natura. d'annunzio, iv-2-401: mi divora un desiderio
desiderio di morir si sente. d'annunzio, iii-1-125: essi erano là, gli
/ pallido e scapigliato esso tiranno. d'annunzio, v-2-33: le note musicali delle
incenso fervide / le litanie saliano. d'annunzio, i-632: sì che possiamo noi
fervide / le litanie saliano. d'annunzio, iv-2-107: dopo quella settimana solitaria
hanno che i becchi di gru. d'annunzio, ii-719: o estate, estate
grano e della grande estate. d'annunzio, ii-717: grande estate, delizia grande
in mistica contemplazione di dio. d'annunzio, v-3-316: amava il libro di dante
a lei certe pose estatiche. d'annunzio, iii-1-193: ai miei occhi estatici i
). -anche sostant. d'annunzio, iii-1-1095: [il mare] appar
filo alla estensione del globo. d'annunzio, v-1-394: non c'era un violoncello
pelle dal volto e la estenuassero. d'annunzio, iv-1- 379: i preparativi lunghi
/ estenuati, pallidi, vetusti. d'annunzio, iv-2-518: ella appariva estenuata
possente pallore del viso estenuato. d'annunzio, iv-2-155: i lineamenti dell'in-
col sangue del divino agno nodrite. d'annunzio, i-648: nei roseti le rose
neppur coscienza di esistere divisi. d'annunzio, iv-2-184: spontaneamente ambedue rivolsero l'
esterne (un'indagine). d'annunzio, iv-2-607: il suo spirito tendevasi e
facoltà, ecc.). d'annunzio, iii-1-1210: e che mai mancò perché
esterno, disertore della società. d'annunzio, iv-2-351: mi pareva d'essere
cui incarna i suoi disegni. d'annunzio, v-3-84: sapevo come i fantasmi
le regge dei potentati stranieri. d'annunzio, iv-2-298: era nell'intendimento di
sgomento (un'emozione). d'annunzio, iv-1-377: i miei occhi esterrefatti cercarono
sm. disus. estetismo. d'annunzio, iv-1-242: ha abbandonato l'esteticismo
piovene, 5-70: ammira d'annunzio perché « scrive bene » e «
estetica, metrica, disinteressata. d'annunzio, iv-1-412: tutta la mia vita
creato ad arte, artefatto. d'annunzio, iv-1-175: portava un abito d'uno
¦ convito » intorno a gabriele d'annunzio, a giovanni pascoli, ad adolfo
rimedi contro l'estetismo, poiché d'annunzio con il suo culto della bellezza,
, che non sono i contemporanei. d'annunzio, iv-2-1207: non fui, sotto
amore alla patria e alla libertà. d'annunzio, iv-2-604: la luce del suo
in osimo circa il 1770. d'annunzio, v-2-158: [odo] il compianto
non estinguibile di sé generano. d'annunzio, v-3-331: per il poeta, divorato
, / tutti giacean ferocemente muti. d'annunzio, iv-2-640: ella si doleva di
temo estinto in breve sia. d'annunzio, iv-1-960: l'oro crepuscolare quasi
i giovinetti in montanara estinti. d'annunzio, iv-2-694: -t'eri assopita anche
, / e nascerà più bella. d'annunzio, iv-1-24: pareva come quando da
minaccia di morte tutto il popolo. d'annunzio, iii-2-103: ah, squassare su
di cicale, ebbre di sole. d'annunzio, i-650: tacciono le fontane un
successiva scintilla in campo oscuro. d'annunzio, i-706: le vie chiare andanti tra
ultimi denari occorrenti alla fuga! d'annunzio, v-2-675: mi confessai, dissi
simil. e al figur. d'annunzio, iii-2-273: m'estorci. / non
sarìa il lutto dell'itale genti? d'annunzio, v-2-105: le parole degli inni
ed in casa ritrovi dolori. d'annunzio, iii-1-1020: andòssene agli estrani /
l'ignoto peso il ciel sostenne. d'annunzio, v-1-216: il cadavere è ormai
/ m'han tocco di pietà. d'annunzio, v-2-883: quando mi ritrovo fra
intralcia, contraria, deforma. d'annunzio, iii-1-240: ora gli sembra d'avere
balcone, o sdraiata sull'erba. d'annunzio, iv- 2-673: egli s'era
parte dall'abitudine di mostrarla soli. d'annunzio, iii-1-1121: c'è qualche cosa
l'estrazione a sorte dei coscritti. d'annunzio, v-3-36: il contingente annuo fornito
d'un magnifico giallo rossastro. d'annunzio, i-654: né pure il gesto fa
riduce meridiana all'ultima estremità. d'annunzio, iii-1-287: ma sai tu a quale
poesia che io chiamerei borghese. d'annunzio, i-509: ecco settembre. o amore
erano forzate a lasciare il convento. d'annunzio, i-675: lentamente la curva ombra
far quindi un'estrema economia. d'annunzio, v-1-977: l'ospedale era vigilato
un'agitazione che è quasi furore. d'annunzio, v-3- 191: la mobilità
/ di ridosso alle siepi. d'annunzio, i-1041: quivi certo egli vuole
vinti e tri de iulio. d'annunzio, iv-2-1086: il fetore del solfo riempiva
orgoglio e cielo e terra. d'annunzio, iv-1-92: ella sentiva dentro di sé
il fuoco miravasi nell'onde istesse. d'annunzio, i-205: alto estuava il giorno
desiderio, ecc.). d'annunzio, iv-2-928: un sùbito aumento di vita
che si direbbe un golfo. d'annunzio, iv-2-589: prova rono
nera chioma / mettea lampeggiamenti. d'annunzio, i-113: da 'l purissimo /
2. ondeggiante, fluttuante. d'annunzio, ii-695: vorrei / vivere, in
concitato, fremente, esagitato. d'annunzio, iii-2-65: verso di lui la fazione
di ossa di carne di grasso. d'annunzio, iv-2-303: la immensa casa decrepita
una vita nervosa, esuberante. d'annunzio, iv-1-879: il superstite comprendeva ora
le braccia nude oltre al gomito. d'annunzio, i-847: ella passava stornellante
che ha abbandonato un luogo. d'annunzio, v-3-203: la divina virtù dell'entusiasmo
di cui mi sentivo rigurgitare. d'annunzio, iii-2-161: rapida si volge alle genti
prese un accidente, dall'esultanza. d'annunzio, iv-2- 669: « stelio!
fervidi / lo sciampagna esulta qui. d'annunzio, 1-76: ampia de 'l sole
fai? -rispondeva: -l'attendo. d'annunzio, v-2-50: nel santuario di deio
1 m'indraco e di velen. d'annunzio, iv-1-255: quel vino chiaro e
le lontanissime stelle / del cielo. d'annunzio, iii-2-232: allor s'udì tre
alcune sì, in altre no. d'annunzio, iv-2-445: ad intervalli il soffio
materiale, di esistenza incorporea. d'annunzio, v-2-884: vige in me un
viso etereo di donna emerse. d'annunzio, i-56: sotto la cenila / clamide
, si diffonde con leggerezza eterea. d'annunzio, iv-2-1362: tutto è acqua e
l'eternale àncora, e mosse. d'annunzio, iv-2-836: animato dal silenzio eternale
fine, ciò è dio. d'annunzio, v-2-62: a nes- sun'altra
correr dietro al fantasma della gloria. d'annunzio, i-719: non chiedo il sonno
passioni, eterna la terra. d'annunzio, v-1-278: la morte non mi
ingegni / a eternarsi co'numi. d'annunzio, v-1-307: una tal sete di
carte lasciarono eternati j loro pensieri. d'annunzio, v3- 455: io dico che
] acconcio barcaiuolo dell'eternità. d'annunzio, iii-2-49: -di cera il
per un'intera eternità v'amai. d'annunzio, iv-2-600: non poteva rappresentarselo nella
. immobilità, fissità assoluta. d'annunzio, v-3-71: l'amico di aldo manuzio
che nella mente è fatto eterno. d'annunzio, iii-1-1005: il segno del mio
scienza, la libertà, dio. d'annunzio, i-741: alzate i canti de
la serenità al tuo giudizio. d'annunzio, iv-1-872: i tre divini elementi
beati in mezzo al mare. d'annunzio, ii-97: tintinno di tetracordi era
degli offesi da simili mali. d'annunzio, iv-2-161: si accostava agli appellanti
nume tuo che il tutto puote. d'annunzio, iii-1-708: in riva al mare
fece sopra la sacrosanta eucaristia. d'annunzio, v-2-315: si presentavano a ricevere la
che dio può distruggere il passato. d'annunzio, iii-2-157: dèspoto, bevi il
in senso profano). d'annunzio, iv-2-520: quel che qui io sento
pochissima distanza, canne da zucchero. d'annunzio, ii-181: vedendo bagnare un bel
pecca, come se la passano? d'annunzio, iii-2-9: - dov'è l'
era eunuco, s'ammazzò. d'annunzio, iv-2-243: sancio era nato e
quel luogo presiede al finto euripo. d'annunzio, li-m: il colosso equoreo solca
odierni marinai 4 sud-est '). d'annunzio, iii-2-364: ippolito insensibile era vólto
sfuma, che si disperde. d'annunzio, i-m: deh, com'è bello
, che si dilegua. d'annunzio, i-295: un'angoscia mi punge irrequieta
epistolario miniati con finissima diligenza. d'annunzio, iii-2-141: altri [portano]
della libertà e del progresso. d'annunzio, v-3-367: chi non riconosce in
caduta di s. pietro. d'annunzio, iii-2-53: monca / del pollice
altra la natività del signore. d'annunzio, v-1-371: sorrido in me all'imagine
conoscere anche gli evangeli apocrifi. d'annunzio, v-2- 138: il cadavere
, e chiusi gli evangeli. d'annunzio, iii-2-13: issa! issa! la
aver giurato sopra l'evangelia. d'annunzio, iii-2-57: -facciamo giuro in dio
che si disfà ed evanisce. d'annunzio, iv-2-81: ora una tenerezza subitanea
una bella collana di filigrana. d'annunzio, iv-2-302: nell'ampia strada venivano
francobollo, ecc.). d'annunzio, v-2-600: traspare in filigrana, per
un componimento letterario). d'annunzio, i-920: sì come armille d'oro
gomitolo che aveva in saccoccia. d'annunzio, iii-2-277: a sé traendo alternamente
in fuggente ordine i pali. d'annunzio, iv-2-1315: due cavalleggeri guardano i
occorrono destrezza e circospezione. d'annunzio, v-1-89: bisogna che io costringa il
dice così: odi, giove. d'annunzio, iii-1-316: ella porta una veste
tutti i rimedi del signor nannoni. d'annunzio, iii-1-586: via, via
fil d'erba alla terra. d'annunzio, iii-1-948: si può vivere /
aveva un filo d'erba. d'annunzio, iv-2-6: nelle rocce di sopra,
doveva fare un tragitto diagonale. d'annunzio, iv-2-237: i rematori, nudi il
filo / di mille scuri. d'annunzio, iii-1-650: così certa / è la
mele molto soave a prendere. d'annunzio, iv-1-646: la lingua, che
di fumo qua e là vapora. d'annunzio, v-3-42: se [il macchinista
aveva più filo di veste. d'annunzio, iii-2-1036: come un'arme a
, al teatro di san ferdinando. d'annunzio, iv-2-192: teodolinda pomàrici, la
con pedanteria; cavillare. d'annunzio, v-2-767: ebbene, sì, io
dialetti italici, avanzò i tempi. d'annunzio, v-3-624: il primo de'miei
insensibile il carducci, e specialmente il d'annunzio. pancrazi, 1-42: povero redi
danno di tutte le piante. d'annunzio, iv-2-10: ad un tratto un
pur culla del rousseau bisbetico. d'annunzio, v-2-248: sotto lo sguardo sospettoso
e satirico, filosofico e popolare. d'annunzio, v-1-203: giulio valli è un
astrologia indovino le cose future. d'annunzio, iii-1-615: l'ho visto accompagnarsi
quale filtra un po'di luna. d'annunzio, i-826: filtrano i raggi d'
si sentiva ai nostri tempi. d'annunzio, iv-2-919: l'uomo, ritto sopra
sempre da'suoi amori imprudenti. d'annunzio, iii-1-72: io n'era impedita
giovinetta permane o ridiventa. d'annunzio, iv-2-592: ella si affrettava ora
finivan mai: eran cinquantaquattro. d'annunzio, iv-2-57: ziza si levò dalla
ad altre senza alcun ordine. d'annunzio, iii-1-937: armadii e scaffali son
stenti / e muoiasi di fame. d'annunzio, iii-1-955: mia madre fruga /
-o papa, che armeggi? d'annunzio, iii-2-72: porta una tunica molle
non men pur differenze espresse. d'annunzio, iii-1-251: la faccia [della
'vita da re'...! d'annunzio, iv-2-124: gli insetti turbinavano con
delle rispettive seggiole a riposare alquanto. d'annunzio, iv-2-494: le sorti deviano tendendo
biglietti financo di sette numeri. d'annunzio, v-3-166: per placare la sorte
d'africa e di sardegna. d'annunzio, v-3-809: non so perché,
dal cotone e dalle bietole. d'annunzio, v-1-1076: ornai tutti sanno che la
svolazzi calligrafici: un capolavoro. d'annunzio, v-3-10: quando vedp un deputato
drappello di soldati a una porta. d'annunzio, iv-2-11: che bel vestito da
fiato, c'è speranza. d'annunzio, iii-2-85: finché hai dardi,
machiavelli, 464: io ti annunzio che questo dì è fine del male mio
che alla fine avevate un superiore? d'annunzio, i-417: taciti, in compagnia
chiamarono barberina come la madre. d'annunzio, iv- 2-388: me lo vidi
valea cento tauri ogni gherone. d'annunzio, iii-1-578: andiamo, andiamo dunque
oro fino, almeno il popolo. d'annunzio, i-448: venìan l'acque de
più gentili dei suoi amici. d'annunzio, i-432: v'è ginevra la reina
/ sieno i cor nostri. d'annunzio, iii-1-638: io ve l'offersi,
le mani mangiate di calcina. d'annunzio, iv-2-91: erano lunghi busti con
che egli fece ai transpadani. d'annunzio, iv-1-308: come diceva finamente un
molto bello e finissimamente lavorato. d'annunzio, iii-1-592: un organo portatile, di
notte nell'interno della stanza. d'annunzio, i-712: le suore, a
: che è stata murata. d'annunzio, iv-2-1339: le finestre cieche del casino
imbertescata: munita di bertesca. d'annunzio, iii-1-572: eccomi. sono qui,
tetto, con un beccaio apresso. d'annunzio, v-2-277: sùbito scorsi al davanzale
d'una sua finestrella], d'annunzio, iv-2-35: sui muri ledere vittoriose portavano
giorno sfavillar madonne e santi. d'annunzio, iii-1-643: nella parete di fondo
azzurre, un po'ingrossate. d'annunzio, iv-1-307: una sottile striscia di
fisico di perfette proporzioni. d'annunzio, iv-2-366: alcune finezze fisiche, alcune
avrei saputo fingerlo tanto bello. d'annunzio, iv-2-498: « ecco, ci scopre
di quadro colla maestrevole simmetria. d'annunzio, i-592: tu, signor del pennello
/ e vi desti di petto. d'annunzio, iii-1-772: è tristano / qual
poesia anco nelle menti dei mercanti. d'annunzio, i-259: gli incanti lunari /
anche a prezzo più moderato. d'annunzio, v-1-348: o sei tornato all'
coperti da pesanti ornamenti di metallo. d'annunzio, v-1-377: c'era un calesse
finiva o la conciava male. d'annunzio, iii-2-342: squassami. sbattimi /
bilancio è presto fatto. finito d'annunzio, si sono tentati i surrogati.
volta sull'erta di via belvedere. d'annunzio,
un paio di guanti verdognoli. d'annunzio, v-1-393: ho visto una viola bor-
, 856: gattoni finì galeotto. d'annunzio, v-1-370: nell'ora della partenza
e mai non toma più. d'annunzio, i-541: sente de 'l suo
delle foglie di un carciofo. d'annunzio, iv-2-157: la fama del miracolo
l'altro da'finitimi letti. d'annunzio, i-934: s'unisce [la
(un incarico). d'annunzio, v-3-16: si può quasi dire che
tra le due mani. d'annunzio, iii-1-137: fin nel più tardo crepu
non potevano né scendere né risalire. d'annunzio,
acqua vi penetra fino alle ossa. d'annunzio, i-681: giungea piano / a
iambo memore d'altri festini. d'annunzio, iii-1-138: ah, colui che
le onde nel mare rabbonacciato. d'annunzio, iii-2-1123: la sua donna è caduta
... e via discorrendo. d'annunzio, v-2-306: nel gran fieno maggese
saputo eseguire con più eleganza. d'annunzio, v-2-826: in un duello con
architettura reale: questo è chiaro. d'annunzio, v- 2-9: sul muro di
; sono volpe vecchia, io. d'annunzio, iii- 2-1035: è una strana
se è tutta una finzione! d'annunzio, iv-2-578: ciò che più faceva grave