cancellare ogni traccia di lagrime. d'annunzio, ii-596: e certo non è grazia
delle certose dei dintorni di milano. d'annunzio, ii-551: vide i borghi
migrano tacque d'un ceruleo fiume. d'annunzio, iv-2-551: su le nostre teste
una randa in tutto quel turchino. d'annunzio, ii-647: lunge per l'aria
la cerala minerva a diomede. d'annunzio, iv-1-349: aveva il tipo bovino
de'cerumi sporchi e neri. d'annunzio, v-3-91: corsi dal contri che
colari destinati a separare il cerume. d'annunzio, v2- 505: avea cessato [
eravate in mano del cerusico! d'annunzio, iv-2-324: egli doveva essere il
e di cerussa, volgarmente biacca. d'annunzio, ii-270: i calafati la scussa
balestre grosse e loro saettarne. d'annunzio, v-1-292: ho quell'armatura del
motociclisti, aviatori). d'annunzio, iv-2-914: questi icarotti...
cervello innaffiato largamente di sangue. d'annunzio, v-i- 781: sotto le foglie
che doma tutto, lo prese. d'annunzio, ii-564: l'acqua sorgiva fra
risiede nel sego cervino. d'annunzio, ii-730: erto alla presa
/ hale corna tutte d'òr. d'annunzio, i-500: ed i cervi,
d'oro / in riposo ondeggiante. d'annunzio, v-2-903: ebbe una calzatura non
. -per simil. d'annunzio, ii-796: trapassa l'estate, supina
per estens.: imperiale. d'annunzio, ii-500: rimini, dove la cesariese
tecnica del cesello. d'annunzio, v-1-499: ogni buon medico è sottile
, ovvero di un semicircolo. d'annunzio, iv-2-897: il tuo orefice prediletto
. -per simil. d'annunzio, v-2-157: il coltello alla mia sottilità
comunemente se non agli occhi. d'annunzio, ii-565: e se gli occhi tuoi
l'avesse portato fin dalla nascita. d'annunzio, ii-149: odo i colpi iterati
libera de'padri arte fiorì. d'annunzio, ii-160: pel grembo intatto dell'
/ de'glauchi garofani crespi. d'annunzio, ii-829: ha tremato / nella sua
fanno gioir le region beate. d'annunzio, iv-1-971: misteriosa la sinfonia crepuscolare
dal calcio e fecero cespuglio. d'annunzio, iv-2-776: carponi egli s'era
le sue confidenze al cavaliere. d'annunzio, iv-2-201: la musica cessò.
e forte che m'aspettavo? d'annunzio, ii-300: e la volontà di
sue azioni, come apostasie. d'annunzio, v-1-697: andai verso un lungo
non avevano voglia di ciarlare. d'annunzio, v-2-207: per tutto il pavimento
possano adagiarvisi anche le persone. d'annunzio, v-1-377: c'era un calesse
raccogliere la cera fusa. d'annunzio, iv-2-617: nulla gli sfuggiva: non
che mai fosse in terra bovina. d'annunzio, v-1-601: stringe una corona nel
terar dimenticar gli fero. d'annunzio, i-437: udendo su le
d'eunomo ceteratore di locri? d'annunzio, iv-2-408: al siracusano, che dà
con le cetonie verdi. d'annunzio, iv-2-30: s'era fatto
che tenue tra i sassi fluì. d'annunzio, ii-55: e tutta la ben
il ciel sale e discende. d'annunzio, iv-2-113: un cieco di torre
nei costumi e nelle instituzioni. d'annunzio, iv-2-500: la loro grazia,
colma la botte del buon vino. d'annunzio, iv-1-191: parlava allo stesso modo
piena d'un tremulo ululo ferino! d'annunzio, iv-2-13: che rosseggiare lussurioso di
un che bianco e biondo. d'annunzio, iv-2-15: portava una vecchia giacca
avrebbero presi a calci nel sedere. d'annunzio, iv2- 112: così fu che
a lamentarsi di te! *. d'annunzio, iv-2-544: io farei che
/ da trovar pace o loco. d'annunzio, iv-1-89: giungevano cosi oltre,
al par che m'abborriva oreste. d'annunzio, ii-766: sorgea la forma esatta
felice; fagli le vie piane. d'annunzio, ii-472: però che io sia
ché già il tordo zirla. d'annunzio, ii-762: anelava / nella sua barba
si converte sovente in grave calamità. d'annunzio, iv-2-566: pur nella stanchezza,
manico più lungo e stretto. d'annunzio, ii-120: tra l'osseo giogo e
per la navigazione. d'annunzio, il-no: gioco di fanciullo era a
dorato d'un colonnello d'artiglieria. d'annunzio, iv-2- 1155: un ceffo giallognolo
nel dipignere i volti femminili. d'annunzio, v-2-456: il mio fanò ebbe
simile a quella de'cherubini. d'annunzio, v-1-543: francesco, dottor seràfico,
azzurro e d'òr lo circonfuse. d'annunzio, v-1-255: conobbe con me la
si inserivano anche ne'quadri. d'annunzio, ii-533: pur le vergini crea
, male in ceo non viva'. d'annunzio, ii-823: vanno i cani tra
alla credenza ci si pensa *. d'annunzio, iv-2-189: tutti quei galantuomini in
giudici che lo avevano condannato. d'annunzio, iv-2-1150: ansioso entrò nella cabina imbottita
chiostro, de'sotterranei profondi! d'annunzio, iv-2-159: tutta la buona gente di
far nascere e prosperare. d'annunzio, ii-243: egli sarà segnato / della
2. sbirro, poliziotto. d'annunzio, v-2-518: tu sei un birro,
in lucida parola e dolce verso. d'annunzio, iv-2-733: insieme chinammo la fronte
ho speranza che sanar mi possa. d'annunzio, iv- x-149: un verso perfetto
/ i principi guglielmo ed ademaro. d'annunzio, i-433: chiude il gran corteo
servono per nettare la fogna. d'annunzio, iii-1-939: gira e volta la chiave
spiraglio che si vede a pena. d'annunzio, iv-2-908: la loro fraternità vigeva
tutto e cela il come. d'annunzio, iv-2-543: mentre saliva dal giardino
fatica (la gola). d'annunzio, iv-2-52: nella stanza accanto, la
di sotto spiegavano i fazzoletti. d'annunzio, ii-149: splendono i buoi tra gli
nudrissi egro e mal vivo. d'annunzio, ii-505: o prato, o prato
del bene e del male. d'annunzio, 11-557: sorse per mezzo del
stanza de'cuor vostri interna. d'annunzio, i-535: la luna diffonde / pe'
lei avvolta in uno scialle oscuro. d'annunzio, iv-2-128: la. donna si
rosseggiar di peschi e d'albicocchi. d'annunzio, ii-199: pastori /..
l'aria penetrano a fatica. d'annunzio, iv-2-98: apriva l'uscio, cauta
dentro il chiuso de'boschi. d'annunzio, iv-2-411: come nel chiuso d'
, tutte senza resistenza aperire. d'annunzio, iv-2-640: egli la vedeva isolata,
tolgonsi / tutti i danai. d'annunzio, v-2-518: tu sei un birro,
gente che non è dei loro. d'annunzio, v-3-216: forse pensava che qualcosa
. il ministro degli affari esteri. d'annunzio, v-1-103: dove sono gli ammiragli
padrona mia, e poi morire? d'annunzio, v-2-528: parlo come chi,
/ cianciano le comari in capannello. d'annunzio, ii-379: contro l'un concistoro
discorsi sciocchi e vani. d'annunzio, iii-1-495: taci, gaglioffo! iacomello
per non aver che fare. d'annunzio, iii-1-487: che farai della tua mercatanzia
sempre lì o là di lì. d'annunzio, v-1-866: il vostro campidoglio era
/ fioria quell'occhio azzurro. d'annunzio, ii-583: il ciano rassembra santamente
meno rilevante allumatosi. d'annunzio, iii-1-1218: egli è là, che
, una cintura o altro. d'annunzio, v-1-377: c'era un calesse col
lavorare metalli che si debbono smaltare. d'annunzio, v-2-157: il coltello alla mia
/ tutta la buona povera gente. d'annunzio, v3- 156: sùbito fece dar
ciaramellava da un gruppo all'altro. d'annunzio, iii- 1-487: che ciaramella!
potente alcuna voce di poeta. d'annunzio, iv-2-250: ora, come il
e continuo di uccelli. d'annunzio [accademia]: tutta la vita
noi a lor solo giovamento. d'annunzio, v-1-60: per costoro [gli
orso, e infinito altro ciarpame. d'annunzio, iv-2-89: nel vicolo, sotto
ora morta. -figur. d'annunzio, v-1-750: tra la mia angoscia e
, che ciascuno n'andasse contento. d'annunzio, iv-2-150: scendeva giù per la
alla città fumida e bianca. d'annunzio, iv-2-77: una bramosia bestiale di
un altro è una futilità. d'annunzio, iii-2-57: e son romane quelle
di coloro che li straziarono. d'annunzio, iv-2-148: l'arcivescovo di orsogna
ebbre cicale / col grido solivo. d'annunzio, ii-96: tutta la valle ardeva
a voce bassa fra di loro. d'annunzio, v-3-422: le eia- risse si
sulle braccia esili e bianche. d'annunzio, ii-388: e quella gesta / la
prova con una cutanea incisione. d'annunzio, v-1-278: non voglio guarire. mi
gentilesco, e morbidamente ciccioso. d'annunzio, v-1-935: con una delle mazze ferrate
, di lodi senz'ombra. d'annunzio, v-3-135: levàtosi in piedi all'improvviso
briganti, ciceroni e cicisbei. d'annunzio, iv-2-773: s'indugiarono a mirare
che dante debba rimaner solo! d'annunzio, v-1-9: genova è degna di sollevare
per l'accrescitivo di 'ciclo'. d'annunzio, ii-266: tu nelle tue vaste
carpentieri di navi vi sono. d'annunzio, i-181: a te libo,
archi romani e le torri feudali. d'annunzio, iv-2-566: le rocce disposte in
, pertinente alla cicoria. d'annunzio, v-2-225: al canto degli alberti,
è giunto, / della cicuta. d'annunzio, v-1-669: lo volete voi nutrire
vestir le bionde gote. d'annunzio, ii-762: anelava / nella sua
gli operai, le guardie. d'annunzio, ii-280: ma tutte quelle errònee
dargli licenza ch'ella si alzasse. d'annunzio, iv-2- 530: il crepuscolo
mettere in una camera cieca. d'annunzio, iii-1-1220: ed ecco qui la piazza
, e non ha riuscita. d'annunzio, iv-2-775 = il sentiero si torse
. o patria delle stelle! d'annunzio, iv-1-138: per la prima volta,
sorte / noia pallida e morte. d'annunzio, ii-226: gli iddìi son co'
date le sole provincie toscane. d'annunzio, iv-1-70: le cifre salivano oltre il
formavano degli arabeschi e delle cifre. d'annunzio, iv-1-74: scelse un fazzoletto con
ed ardean crepitando le barbe. d'annunzio, iv-1-28: i suoi occhi all'ombra
ad un sorriso di superiorità. d'annunzio, iv-2-471: ella s'avanzava con
precipitosa e le case di oria. d'annunzio, i-448: venìan tacque de l'
suòi sguardi gli ebanini di lei. d'annunzio, iv-2-961: gli occhi cigliuti color
. generato dal cigno. d'annunzio, iv-1-315: i due giovini eroi cignigeni
= voce dotta, coniata dal d'annunzio; da cigno e dal gr.
sull'onda d'un lago. d'annunzio, iv-1-42: il mantello foderato d'
cianciano le comari in capannello. d'annunzio, iv-2-719: in un'altra finestra
al troncon cigola e frigge. d'annunzio, v-1-332: sotto una frana un
tutte insieme ad un punto. d'annunzio, iv-2-688: il cigolare assiduo delle
glauco rosmarino / dai fior cilestri. d'annunzio, ii-790: quale delle ore,
/ in bel cilestro tinti. d'annunzio, v-1-78: scorgo sul cilestro dell'
/ le rosse ciliegie di giugno. d'annunzio, v-2-262: avevo finalmente trovata nel
agg. che produce ciliege. d'annunzio, v-2-791: l'organo è là,
, giuggioli, ciliegi, olivi! d'annunzio, ii-723: tu non pregi /
da opposte parti due iscrizioni. d'annunzio, iv-1-72: luccicava il cilindro d'argento
cessare la stanchezza fu tutt'una. d'annunzio, iv-2-929: egli era solo:
/ glielo ficcaron nell'occhio. d'annunzio, iv-1-32: come il vento a tratti
al pian sorride e mira? d'annunzio, ii-647: ma ingombre del muto
che innalzandosi era costretto a cercarlo. d'annunzio, ii-515: quei ch'era ignaro
col cenno dalle sette cime. d'annunzio, iv-2-58: una gallina bianca,
io, tu le rappe. d'annunzio, iv-2-537: come la cima dell'albero
fronte di letizia il lume. d'annunzio, ii-568: taci! la cima della
con bianchi fiorellini, in cima. d'annunzio, ii-816: settembre, oggi veder
giovenca cimava / steli e fiori. d'annunzio, 11-149: splendono i buoi tra
/ di granoturco fino alla cimasa. d'annunzio, v-3-94: conosceva le botteghe dei
recide dal panno nel cimarlo. d'annunzio, v-2-813: mi curvo mi piego
scoteano lieve il cimbalo sonoro. d'annunzio, ii-602: ecco, al tripudio,
esistenza dei sospirati cimeli giustiani. d'annunzio, iv-1-65: i cimelii, più
far risparmio del tuo sangue istesso. d'annunzio, v-2-606: l'incontrai dopo alcun
quiriniano, sui vetri cimiteriali. d'annunzio, iv-2-517: era una piccola eminenza
più tenera del cespo. d'annunzio, ii-728: ritondo il capo avea,
zampe, e picchiano col becco. d'annunzio, ii-150: odo talor stridore /
per il puzzo): cfr. d'annunzio, iv-1-293: « un mantello di
in vaghi / ondeggianti cincinni. d'annunzio, iv-1-928: un monòmero, fosco
mi hanno cincischiato il viso. d'annunzio, v-1-545: cincischiarono i reticolati con le
, e le ali cascatoie. d'annunzio, v-1-1090: si tratta di un
venivano tratto tratto echi di canzoni. d'annunzio, iv-1-295: la sedizione ingrossava,
malinconico, triste, inglorioso. d'annunzio, iv-2-530: il crepuscolo del re è
color bianchiccio verso il cinerizio. d'annunzio, ii-821: cinericcio era il tempo
della roccia nuda ed alpestre. d'annunzio, ii-620: ascolta. risponde /
in pario marmo tra i lauri. d'annunzio, ii-501: ma nel tuo prato
e gliela cinse al collo. d'annunzio, ii-99: e tu sei vergine
torri un serto a l'orgogliosa. d'annunzio, ii-576: laudata sii per le
, con salvatore in serpe. d'annunzio, v-1-220: quattro marinai s'avanzano
alberi paralleli o anche sghembi. d'annunzio, v-1-678: pendeva giù dalle pulegge doppie
ghiande i su l'aventino. d'annunzio, v-3-434: io m'ebbi in dono
osservazione. -cinghialòtto. d'annunzio, iv-2-30: s'era fatto anche cattivo
nasca caso che si rida. d'annunzio, iii-2-318: auriga, va.
cioè circonda meno che il primo. d'annunzio, iv-2-1010: le balze erano piene
contento! -oh capo pien divento! d'annunzio, iii-2-361: il cavallo tenuto era
è venerata a prato). d'annunzio, ii-507: e non il sacro cingolo
insistenza; bisbigliante. d'annunzio, iv-2-26: le edere rigerminanti..
. e al figur. d'annunzio, v-1-329: il fuoco s'appiglia,
spavento d'una vita futura. d'annunzio, iv-1-405: io stesso mi meravigliavo
accomunò l'eroe al cameriere. d'annunzio, iv-1-269: tutte le particolarità del
che non fosse ben caldo. d'annunzio, v-1-331: la cinigia scotta.
spirar di cimiamo e di costo. d'annunzio, i-420: i nitidi mercanti alessandrini
di mandragora e di cinnamomo. d'annunzio, v-2-112: i tuoi occhi sono
e l'altra l'elice. d'annunzio, 11-688: orione si slaccia l'
fianco una larga e lunga cinquadèa. d'annunzio, iv-2-897: il tuo orefice prediletto
capitare un omettino sulla cinquantina. d'annunzio, v-1-215: è un uomo su la
ch'ei con schierata oste passasse. d'annunzio, iv-2-833: costeggiavano murano. apparivano
di lanciarsi col paracadute. d'annunzio, iv-2-996: vedeva... dietro
scorreva in festa i gioghi lustreggianti. d'annunzio, iv-2-510: se oserete levar gli
leggiadro hanno i mille lavacri. d'annunzio, ii-382: prona nel suo crine
il giovinetto. -figur. d'annunzio, ii-576: laudata sii per le tue
ginocchia, intbnò un canto malinconico. d'annunzio, iv-1-175: la stia persona appariva
d'oro al cintolin da banda. d'annunzio, v-2-265: e la mia inebriata
dove era ravvolto un grembiule bianco. d'annunzio, ii-99: e tu sei vergine
terzi di torregrande aspettava qualcuno. d'annunzio, ii-171: e sotto i venerandi /
da quartieri di tipo industriale. d'annunzio, v-3-293: tutta la città ai miei
per parer più belle della persona. d'annunzio, v-2-419: certe sere, rientrando
una via insolita dell'amore. d'annunzio, ii-165: per la mia febbre,
e nelle grandi ciocche dell'acacia. d'annunzio, iv-1-186: d'un tratto il
alla mano, giocarellando. d'annunzio, ii-824: certo, d'olio
l'ignota fonte di iuturna. d'annunzio, iv-2-3: lì da san clemente
io vi ho care come ciociare. d'annunzio, iv-2-40: venivano innanzi le tre
0 dove l'ha certa gente? d'annunzio, iv-2-405: io aveva investigato se
desiderano questi signori? -. d'annunzio, ii-849: siamo una gente / fresca
solenne scorpacciata e cioncato largamente. d'annunzio, iii-1-884: poi va, mangia e
intorno eran membri e capi cionchi. d'annunzio, v-3- 104: seguì egli nella
erano infilati degli zoccoli di ferro. d'annunzio, ii-303: ma dato non t'
testina: / due sonnecchiano. d'annunzio, v-2-529: fa per muoversi;
del pari colla ciotola dell'acqua. d'annunzio, v-1-746: trasportatemi fuori, ricoricatemi
, 'mandorla di terra '. d'annunzio, ii-814: nella belletta il cìpero
ha in bocca un sapore disgustoso. d'annunzio, ii-328: certo nell'infanzia selvaggia
resta / per san giovanni. d'annunzio, v-2-479: le cipolle dalla resta
lavoro, fuor che per figure. d'annunzio, iv-2-1091: imita la varietà
i sarcofaghi pagani guardano roma. d'annunzio, v-1-182: sta sotto il cippo
della sua verde pianura. d'annunzio, iv-2-35: il convento s'
una fonte e d'un cipresso. d'annunzio, iv-1-156: cipressi, acuti ed
fosco cipresso alto sul muro. d'annunzio, ii-46: simili a sarisse di bronzo
e i nimbi di cipria. d'annunzio, iv-2-193: con la faccia bianca
a chi meglio narrare sapeva. d'annunzio, i-269: il giovanetto cipriano / tal
gli dicevi e cipride ed amore. d'annunzio, i-167: la terra e il
; da talune ricominciatasi usare adesso. d'annunzio, i-265: ma poi le chiome
lui con fredda ombra volante. d'annunzio, ii-817: o forse mi parrebbe,
di più, dieci di meno. d'annunzio, iv-2- 1162: tutta l'avventura
una colonna, l'italiana languida. d'annunzio, v-2- 605: era la
padre in cor si sente. d'annunzio, iv-2-604: quei fieri giochi circensi in
una manifestazione sportiva). d'annunzio, iv-2-914: erano costoro i pratici del
gli aprì poi la vena. d'annunzio, ii-115: non l'ebrietà della
e del polmone che respira. d'annunzio, iv-1-435: il cielo era tutto
ore, ecc.). d'annunzio, ii-316: volontà, voluttà, /
guastato il senso del dispaccio. d'annunzio, v-3-46: una circolare terribilissima dichiarava
punta, artificiosamente ritorte e circolate. d'annunzio, v-2-207: per tutto il pavimento
guizzavano a sommo d'acqua. d'annunzio, iv-2-112: nelle epidemie del bestiame
immaginar si possa al mondo. d'annunzio, v-2-207: per tutto il pavimento
- anche al fìgur. d'annunzio, iv-2-581: i meandri del fiume formano
alle quali non passa occhio mortale. d'annunzio, iv-2-587: io sentivo qualche rispondenza
, di un'atmosfera di fuoco. d'annunzio, iv-2-450: così forte era il
cerchio; arcuato. d'annunzio, iv-1-247: un piccolo ombelico circonflesso,
raggi a la gentil persona? d'annunzio, v-3-301: io veggo giorgione imminente
azzurro e d'òr lo circonfuse. d'annunzio, ii-605: tutto il fuoco dell'
filo di perle offertole da lui. d'annunzio, iv-2-518: ella si sentiva circonfusa
la superficie del cervello. d'annunzio, v-1-357: veggo le circonvoluzioni del mio
dei partiti e delle persone. d'annunzio, iv-2-650: la vide isolata,
le fa rimaner tentativi inaccettabili. d'annunzio, ii-641: la fuga / delle
quasi circoscrizione negativa dello spirito del d'annunzio al problema vero del suo sentire.
molto più circospette d'una volta. d'annunzio, v-2-456: come lo vedevo circospetto
si contrae; l'occhio lagrima. d'annunzio, iv-1-82: mentre un pensiero fisso
l'ideale dantesco e petrarchesco. d'annunzio, iv-2-218: una terribile sassaiuola si
staggione, vennero tutti come inspirati. d'annunzio, iv-2-1028: come colei che dalle
concedere dal governo di torino. d'annunzio, iv-1-193: constretta dalle circostanze a
e di più stretto circuito. d'annunzio, iv-2-112: sotto la maestà di
venerabile? -figur. d'annunzio, iv-2-464: tutti i modi delle materie
cirri di porpora e d'oro. d'annunzio, iv-2-10: a levante, verso
sempre gli occhi tutti cispa. d'annunzio, v-2-336: vedi: mi sembra m'
fluidi nasi de'malinconici vegliardi. d'annunzio, iv-2-200: la bella dagli occhi
per far pergamene da capecchio. d'annunzio, v-1-1057: essi sempre più s'impigliano
attinger acqua dalla cisterna. d'annunzio, ii-800: otre divenni e principe
serena v'accenna a l'alto. d'annunzio, ii-583: sonar per le reste
somigliarmi nell'interpretazione della vita. d'annunzio, iv-2-113: aveva parlato del vecchio
lunghe / tibie alla bocca. d'annunzio, v-2-587: l'auleta o il citaredo
l'inventore della cetra). d'annunzio, ii-119: o citaredo primo, /
m'insegnava suonar la chitarra. d'annunzio, ii-773: come il citarista / inchino
le man dottissime non abbassare. d'annunzio, v-3-96: egli stava un poco ad
non citano altro che sé stessi. d'annunzio, iv-2- 130: uomo di
dall'alto la luna. d'annunzio, iv-1-53: i fauni e le ninfe
canugiolo, il citiso o avorniello. d'annunzio, ii-766: sorgea la forma esatta
cetrino di valore di dua carlini. d'annunzio, v-3-105: [era] in
, passava sudando e ridendo. d'annunzio, ii-26: furonvi città soavi / su
. -città dominante: venezia. d'annunzio, iv-2-677: il ponte di rialto mostrò
cittadella sì fatta potesse difendersi. d'annunzio, v-1-887: dopo il buio di caporetto
altri abitanti liberi deh'imperio. d'annunzio, v-1-1013: eccomi. sono venuto
cìtoli, dolente a me! d'annunzio, iii-1-1023: lascia, citola.
ciuco ti buttò senza creanza. d'annunzio, ii-303: ma dato non t'
e scagliarti lontano mille miglia. d'annunzio, iv-2- 289: un gran
capelli, di peli). d'annunzio, iv-2-274: su la faccia ella aveva
capo irti, da re. d'annunzio, v-1-241: scorgevo il bianco degli occhi
come il ciuffino ai bimbi. d'annunzio, i-846: pallido magro; un ciuffolo
prendeva soltanto il denaro anticipato. d'annunzio, ii-294: la ciurma...
parole e venuti al coltello. d'annunzio, ii-913: presero battaglia / contra
visitava la amante e poi via. d'annunzio, v-3-147: perché un tal
siamo ciurmati contra 'l sollione. d'annunzio, iii-1-1024: se, non ciurmato,
ciurmare, a ingannare. d'annunzio, v-1-902: possiamo ricordare esser nato
sacerdote d'un altare bugiardo? d'annunzio, iv-2-914: essi avevano già la
ceci, piselli, lenticchi. d'annunzio, v-2-479: nespole e cotogne maturavano
uno stato); civile. d'annunzio, iv-2-1022: le mura gigantesche costruite
ad invecchiar d'un giorno. d'annunzio, v-1-8: la fede di genova
l'ardue torri in polvere. d'annunzio, ii-596: e una dura virtude /
/ con gavallotte et arcora. d'annunzio, ii-861: quando clamò « eloi!
altri greci e da'romani. d'annunzio, ii-568: flessibile m'appar come
clangore e clamore di stormi. d'annunzio, ii-674: e noi gridammo, e
che nulla arrivava a sopire. d'annunzio, iv-2-156: a poco a poco
/ laggiù in città al mercato. d'annunzio, iv-2-169: dieci, dodici,
. letter. schiamazzante. d'annunzio, ii-42: or la figlia d'icario
, costavano nottate crudelmente insonni. d'annunzio, iv-2-314: ciàvola, quasi disteso
comune, sinonimo di clarinetto. d'annunzio, iv-2-285: dal clarino di bossolo,
santa chiara. monache clarisse. d'annunzio, iv-2-512: uno sportello è aperto
un'attrattiva terribile e pur bella. d'annunzio, ii-861: o parola novissima d'
aprì con chiaro clangor d'oro. d'annunzio, v-1-285: come può la pioggia
demenza più tempestosa di grida. d'annunzio, iv-2-285: tutta la faccia,
nesso tra forma e contenuto. d'annunzio, v-3-325: sdegnando le ricerche pazienti
susine della regina claudia '. d'annunzio, v-1-244: c'è in fondo al
. letter. zoppicante. d'annunzio, iv-2-305: andava innanzi senza volgersi
. letter. zoppicare. d'annunzio, iv-1-784: si alzò; traversò le
. -per simil. d'annunzio, v-2-409: e ancor van claudicando,
, le clausole, cioè tutto. d'annunzio, v-1-515: sono di continuo
; massima, norma. d'annunzio, iv-2-144: da allora nella sua regola
in qualche ignota solitudine claustrale. d'annunzio, iv-2-156: quando fu prossimo il
pensier tornavano / gl'irrevocati dì. d'annunzio, iv-2- 487: pini giganteschi,
gli alberi di un orto. d'annunzio, iv-2-846: il frate guardiano veniva
cuore / fervere sentendo la battaglia. d'annunzio, iv- 2-811: la scena orrenda
emozione giudico di esserci riuscito. d'annunzio, iv-1-196: è, in musica,
sola forcina arcuata e curva. d'annunzio, iv-2-1137: non aveva le sue
ai fornelli per aiutar la mammina. d'annunzio, v-3-299: la musica incantatrice.
nelle paci di molti liberatori. d'annunzio, 11 * 1046: ma tu,
imprese dei clefti. d'annunzio [vocabolario dannunziano]: buco valla il
che in toscana si chiama vitalba. d'annunzio, v-2-381: era un sermento di
è clemente meno assai dell'usato. d'annunzio, iv-2-57: era un pomeriggio clemente
al pontefice clemente i. d'annunzio, iv-1-904: suscitando nello spirito di
grazia. -figur. d'annunzio, iv-2-92: per le vie i fasci
de'giardini...? d'annunzio, iv-1-125: i nervi, troppo tesi
primitivo di periscopio. d'annunzio, iv-2-909: tutto lo scafo immerso,
la durata delle loro concioni. d'annunzio, v-2-170: nella clessidra io ripugno a
allora si dice loro: aggiustatevi. d'annunzio, iii-1-1069: ella era stata offesa
il braccio clipeato de gli avi. d'annunzio, iii-2-205: all'acqua! all'
simil. e al figur. d'annunzio, ii-541: veggo, di là dalle
/ capitano sul clipeo scrivendo? d'annunzio, ii-224: udite, udite /
corrusca ondeggiando, poi cade. d'annunzio, iv-2-1150: pel color bruno la
tu che abbia cattivo odore? d'annunzio, ii-57: torrido soffio affocante / qual
/ i suoi crudeli sacerdoti indraca. d'annunzio, iv-2-89: su quella cloaca,
tutta la mia città ». d'annunzio, iv-2-1170: il mondo gli appariva
le gelò il sangue nelle vene. d'annunzio, cloropenìa, sf. medie
consultare il medico di pellio. d'annunzio, iv-2-242: [il cane]
della terra, il mare. d'annunzio, v-1-256: il dottore m'inietta
(venere). d'annunzio, iv-1-278: s'egli avesse posseduto.
il tumulo, cioè la lapide. d'annunzio, v-1-153: compongono la squadra mista
coadiuvata anche da altre persone. d'annunzio, iv-2-139: tra la confraternita capitanata
pepsina. -figur. d'annunzio, v-1-249: sole esistono le mie ossa
quale sono molti coaguli metallici. d'annunzio, v-1-737: la testa mi pendeva giù
violacei. -per simil. d'annunzio, iv-2-1023: come grofi di sale come
celato, dissimulato, nascosto. d'annunzio, ii-297: o quanto era bella /
appiattata, dicono, la morte. d'annunzio, iv-2-21: una bella mattina
le stanze couplets quasi cobolette. d'annunzio, iii-1-619: procaccia / ricette contro
a'suoi dava la caccia. d'annunzio, iv-2-927: la fusoliera ardeva come
nervo, all'arco il ferro. d'annunzio, ii-873: gridavano i prostrati «
e v'infilava il braccio. d'annunzio, v-1-376: ogni volta il mio piacere
usar le cocche dagl'italiani. d'annunzio, ii-639: volle la mala sorte /
coccarda tricolore appuntata al petto. d'annunzio, v-2-444: ha in capo il cappello
altri signori rifugiati al belvedere. d'annunzio, v-2-372: balzai già dal legno;
cocciutaggine che non conosce ragione. d'annunzio, v-2-807: lachne si alza.
vadano alle sue belle coccole rosse. d'annunzio, ii-619: piove su i mirti
quando chiama le lodole sul vergone. d'annunzio, v-2-484: a un brontolio più
pianta, dell'erba). d'annunzio, iv-2-888: gli spiriti dell'olio si
cieco di un occhio. d'annunzio, v-2-374: mi chiamava salto il nostro
sul suo cocuzzolo calvo]. d'annunzio, iii-1-474: per san mercuriale di
ed a'suoi fa ragione ciascuno. d'annunzio, v-2-433: la piazza era diventata
pavon l'occhiuta coda apria. d'annunzio, ii-822: vanno i cani tra l'
spettacolo di quel solenne ricevimento. d'annunzio, iv-1-55: il divano era discosto dal
la graffiatura d'un codice. d'annunzio, iv-1-65: i cimeli, più
per testamento o per codicillo. d'annunzio, iv-2-1035: c'è un benedetto
per cartello che per lettera. d'annunzio, ii-858: per l'ombra di quel
che ha la coda lunga. d'annunzio, v-2-456: quel palafreno da comparsa,
non fe'mai calandra. d'annunzio, v-1-374: e troppo m'attrista lo
dei cagnolini). d'annunzio, ii-806: dall'ombelico in giuso /
alla tomba d'agamen- none. d'annunzio, iv-2-820: risuscitata dalla melodia,
gioielli della odierna lingua del foro. d'annunzio, v-3-154: aveva dal pontefice il
farà ove la coerenza è minore. d'annunzio, iv-2-551: su le nostre teste
, coerenza o differenza degli oggetti. d'annunzio, iv-1-149: un verso perfetto è
le molecole della medesima natura. d'annunzio, v-3-44: come la coesione è
, la quale riposta avea. d'annunzio, v-2-57: mi mostra...
salvarobbe, bussoli da pasta. d'annunzio, v-2-56: è un piccolo cofano
/ tentennano i cofani ai passi. d'annunzio, ii-882: romba il carriaggio /
il ponte di coperta. d'annunzio, v-1-364: fiuto su lui il mare
automobile, che contiene il motore. d'annunzio, iv-2-866: l'essenza accesa dal
bandì dalle coffe una voce. d'annunzio, ii-824: la plebe dalla bianca
traesse troppo violentemente il cogitabondo. d'annunzio, iv-2-150: ambedue rimasero cogitabondi,
. -per estens. d'annunzio, iv-2-488: l'alta siepe dei mirti
prendere una coglia d'una lepre. d'annunzio, ii-248: una forza selvaggia e
pei greppi i fiori della morte. d'annunzio, ii-578: o sorella, comandano
lucida parola e dolce verso. d'annunzio, ii-33: ah, poter di córre
anche nelle persone cui voleva bene. d'annunzio, iv-2-260: così prontamente sapeva cogliere
colse de'cent'occhi suoi. d'annunzio, iv-1-290: ella rispondeva con un
italiano cògnàc o cògnacì... d'annunzio propose arzente per 'cognac'. linati,
/ teco ri mi congiunsero. d'annunzio, v-2-83: quanti assisteva gente cognata
piccolo / i solenni echi suscita. d'annunzio, iv-2-403: in sogno, ho
questa tresca, aguzzò gli occhi. d'annunzio, iv-2-322: egli aveva qualche vaga
quale corrottamente si dice conio. d'annunzio, v-3-105: domandato avrei mille piastre
minuta quanto era odiato il cancelliere. d'annunzio, v-2-450: il nostro maestro di
da quella dell'altre bestie. d'annunzio, v-2-862: gli efimeri non hanno
due perle sulle guance infocate. d'annunzio, ii-93: dal cavo / còrtice
-anche al figur. d'annunzio, v-2-166: della mia penna ho fatto
della ferraccia nei forni fusorii. d'annunzio, v-2-558: un di noi, per
simil. e al figur. d'annunzio, v-1-20: che il fuoco fatichi sinché
si mescola con altre materie. d'annunzio, iv-2-1010: il cerchio secondo era cinero-
umori, è agevole il provarlo. d'annunzio, ii-588: vento asolando, spira
colatura dei torcetti e delle candele. d'annunzio, v-1-655: che avremmo sentito se
. colata di magma eruttivo. d'annunzio, v-1-409: il vulcano da più giorni
, restai fuori fino alla sera. d'annunzio, iv-2-436: verrai domattina a colazione
quando è imminente la guerra. d'annunzio, v-1-868: la pace meglio sarebbe
la testa alla pagana gente. d'annunzio, v-2-138: certo la sua anima è
colca senza licenza de la ruffiana. d'annunzio, ii-426: regge, / nella
colcato e disteso nel letto. d'annunzio, ii-91: su l'erba colcato il
vostri beni dentro sono colcati. d'annunzio, iv-2-1172: l'antichissimo nume delle
3. figur. tramontato. d'annunzio, iv-2-1013: vide oltre il murellol e
tanto mi germinò di femminelle! d'annunzio, ii-740: estate, estate, indugia
belvedere dove il colera già divampava. d'annunzio, iv-2-299: il cholèra, scomparso
tutte le altre invasioni coleriche. d'annunzio, iv-2-153: alcuni mesi dopo il
con brevissima penna osi fidarti. d'annunzio, iv-1-47: aveva un abito di tulle
tacita intorno ai còllabi le corde. d'annunzio, i-206: tutte le corde,
in pegno allo zio crocifìsso. d'annunzio, iv-2-152: anna, con uno spontaneo
simil. e al figur. d'annunzio, ii-825: silenzioso viso esangue / della
femminile intorno al collo. d'annunzio, iv-2-183: come il sonno di rosa
un immenso collare bianco, inamidato. d'annunzio, iv-2-782: ella camminava lungo il
nutrito, il collare della schiavitù! d'annunzio, v-1-377: c'erano i finimenti
man con sottil ago avea. d'annunzio, iv-2-742: tolse e rimise il collare
capiva subito il suo carattere. d'annunzio, v-2-503: la serie de'loro
2. disus. collaudo. d'annunzio, v-1-346: domattina faranno la prova di
per le vigne solatìe dei colli. d'annunzio, iv-2-842: il colle -l'
mettono con fervore, e serietà. d'annunzio, v-2-813: ammiro la sprezzatura potente
politico o militare clandestino. d'annunzio, v-1-139: partecipano del corpo direttivo
fiumi, i nostri laghi. d'annunzio, ii-776: e sul congegno solido e
colleghino e l'umanità si unisca. d'annunzio, v-1-577: queste parole di comunione
collega nell'opera felicemente insieme. d'annunzio, iv-1-199: qualcuno ora mi canta
ben collegata e saldamente murata. d'annunzio, v-1-952: un fratello del sia
di sé e de'suoi. d'annunzio, v-2-235: ora la storietta del
parenti per le feste di natale. d'annunzio, iv-i- 253: ella somigliava un
dimin. collegialino, collegialétto. d'annunzio, v-2-268: a me collegialetto molto ammalizzito
in diversi corpi chiamati collegi. d'annunzio, v-1-386: gli artieri senza nome
è come strapparsi un dente. d'annunzio, iv-1-194: francesca è ancòr giovine
collera e freno ponesse allo sdegno. d'annunzio, iv-2-468: e rincricchi.
adria, / rocca d'absburgo. d'annunzio, iv-2-463: il dove vi
di tutte le tele imbrattate. d'annunzio, iv 2-733: insieme chinammo la
raccoglie o possiede una collezione. d'annunzio, iv-1-328: il collezionista prendeva i
e spia l'ombra che sale. £>'annunzio, ii-596: o toscana, o
toscana, per 'solino '. d'annunzio, iv-1-273: portava una giacca di
1918 in risposta a quella scrittagli da d'annunzio dopo o a quelli altri già ben conosciuti
conseguenze utili ai giovani scrittori. d'annunzio, v-2-601: lo spazio dei margini
, con un amico di casa. d'annunzio, iv-1-140: in certe ore aveva
colmando. -figur. d'annunzio, iv-2-442: sentivo già ch'essi mi
di fiondi e di fieno. d'annunzio, ii-371: sta su la soglia con
giunto al colmo degli onori. d'annunzio, iv-1-89: talvolta una oscura inquietudine
nel cuore eco di gioia. d'annunzio, ii-502: ma nel tuo prato
della povertà l'uomo dio. d'annunzio, ii-338: ecco, venir veggo pel
fregarle, e farle vibrare. d'annunzio, iv-2-1065: le nari aspiravano l'
baltresche / tubano le colombe. d'annunzio, ii-489: so come sia dolce grappoli
un colombario nell'esquilino. d'annunzio, v-3-88: ora in un giorno di
di aprire una pizzeria in roma. d'annunzio, iv-1-45: piacevasi di raccogliere ne'
di che ha ella trionfato? d'annunzio, v-1-619: un gran soldato coloniale,
da un finestrone della cupola. d'annunzio, ii-819: alte sul fòro nel
colonna verde i miei gigli. d'annunzio, ii-816: settembre, oggi veder
d'un candor che abbaglia. d'annunzio, iv-2-68: nella tranquillità lacustre gli alti
la spalliera di una bella poltrona. d'annunzio, ii-600: l'avida maga /
gli usciva dalla punta della coda. d'annunzio, iv-2-836: soffia nel ferro creando
baionetta, fra la mitraglia. d'annunzio, v-1-1028: a qualche chilometro da
a tutte le nazioni gentili. d'annunzio, ii-489: la mia certezza..
il letto del fiume. d'annunzio, i-953: da 'l terrazzo solitario /
rimbombavano in tanto alti latrati. d'annunzio, ii-541: veggo, di là
rami un nido / addormentato. d'annunzio, iv-2-231: l'ospite col gesto
, sono di diaspro verde. d'annunzio, iv-2-466: le pareti erano coperte
venute per assistere alla sua discesa. d'annunzio, iv-2- umori viscosi, tirandoli dalla
pronta a colorarsi e a scolorarsi. d'annunzio, iv-2-491: ella sorrise; e
e la permanenza della colorazione. d'annunzio, v-3-301: quando considero la rapidità
, il colore taceva, dormiva. d'annunzio, iv-2-10: filoni di scarlatto,
saracine del color d'ulivo. d'annunzio, iv-1-53: era un uomo già vecchio
diversa da quella bianca. d'annunzio, v-1-1099: la vostra causa è la
risero mai di più allegri colori. d'annunzio, iv-2-224: il novissimo senso musicale
hanno un valore simbolico. d'annunzio, iv-1-607: il parroco...
essere una fallacia della veduta. d'annunzio, iv-1-667: è bellissima, oggi.
com'era disegnatore e compositore grande. d'annunzio, iv-1-35: ebbe a secondo maestro
. -per simil. d'annunzio, iv-2-739: imaginate un piccolo chiostro
stellata, chiara ma senza luna. d'annunzio, v-1-955: a ogni borgo,
più forte, più colorita. d'annunzio, iv-1-167: possedeva la coltura abondante
, perché di colossali dimensioni. d'annunzio, iv-2-566: le rocce disposte in
mai gravato la superficie della terra. d'annunzio, ii-160: pel grembo intatto dell'
vitale per le sue ambizioni. d'annunzio, iv-2-677: passarono il palazzo dei comaro
babilmente, delle sue colpe. d'annunzio, iv-1-336: tutto a te la vita
fosser dal fisonomia. d'annunzio, iv-1-152: strofa come l'
quello posto accanto al suo. d'annunzio, iv-2-219: non rimanevano più nascosti,
parve meglio di una carezza. d'annunzio, iv-2-811: la scena orrenda le
, a colpi di calunnie. d'annunzio, v-1-864: di là dalla nostra coscienza
guerra bombisce ed echeggia a lungo. d'annunzio, iv- 1-64: quindi chiuse lo
come da un colpo di vento. d'annunzio, iv-2-1085: colpi improvvisi di vento
colpo, e sarà polvere. d'annunzio, iv-2-825: ah, che cosa
ambedue gli avversari risultano toccati. d'annunzio, iv-1-123: la sua mano, istintivamente
avesse da perdere quella terra. d'annunzio, ii-417: dalla toscana nel lazio
portare quando si va a caccia. d'annunzio, v-2-155: sto in piedi,
corrono coltellate per questa emulazione. d'annunzio, iv-2-11: ma quel finanziere voleva
verso dell'asse della lama. d'annunzio, ii-405: aveva ei seco il suo
coltello, in una rissa. d'annunzio, iv-2-124: pantaleo, l'uomo che
maturasse a tempo e luogo. d'annunzio, iv-2-419: il mio spirito..
che rimanevano nei filari scomposti. d'annunzio, iv-2-238: la campagna da quella
coltivazione che erano gli schiavi. d'annunzio, iv-2-133: i colloquii volgevano su le
che destano le cose nuove. d'annunzio, iv-2-284: va per le campagne,
minuto dovea esser posto suo padre. d'annunzio, v-1-200: rientro nella stanza attigua
, coperta per il letto. d'annunzio, ii-44: e partiva il suo letto
. raro. drappo funebre. d'annunzio, v-2-705: fiso al feretro vedevo,
coltro, come nei campi antichi. d'annunzio, v-1-5 42: con la mano
chiamava lo stato dei presidii. d'annunzio, v-1-540: la colubrina di alfonso
tedi insonni de l'infinito. d'annunzio, ii-565: converse le tue canne
che lo cavalca cade indietro. d'annunzio, v-2-818: mi sembra d'aver abbandonato
porti la preda che fai. d'annunzio, ii-508: frate filippo, agli occhi
suoi da me rispettatissimi comandamenti. d'annunzio, h-555: dèspota, andammo e
-stor. titolo assunto dal d'annunzio, insieme con i pieni poteri civili
di fiume (1919). d'annunzio, v-1-124: quando la reggenza venga in
colonnello. fu chiamato così gabriele d'annunzio in quanto durante la guerra fu comandante
; poi suo figlio bastiano. d'annunzio, ii-578: o sorella, comandano gli
cianciano le comari in capannello. d'annunzio, iv-2-250: le comari si trattennero
orto combaciava quasi colla maremma. d'annunzio, v-2-76: la sua ombra passa
miglia lontano, un volo. d'annunzio, ii-366: ciascun combattente / su
amore tutto a un tempo. d'annunzio, v-3-635: come vincemmo? soli,
lotta, di pugilato. d'annunzio, iv-2-1147: sopra un palco recinto di
ed era morta molta gente. d'annunzio, iv-2-908: s'era cementata [la
figliuolo e valoroso / combattitore. d'annunzio, 11-555: o magnanimo dèspota concedi
tranquillamente, dando molta fiamma. d'annunzio, iv-1-89: parevano non trovar riposo
spirava combustione, odio e vendetta. d'annunzio, iv- 2-579: sapevano costoro come
verrebbero sbarbicate, sfumerebber combuste. d'annunzio, ii- 368: ti sovvenga /
trovammo nel più stremo altra gente. d'annunzio, ii-231: ben vi so,
un tardo / facile dono. d'annunzio, ii-849: italia! italia! non
e l'affetto di patria. d'annunzio, iv-2-248: aveva la parlatura molle,
dovuto spendere di tasca vostra! d'annunzio, iv-2-540: io l'aveva dinnanzi agli
quel verme a quel cielo lontano. d'annunzio, ii-819: alte sul fòro nel
anni, in quella prigione! d'annunzio, ii-568: taci! la cima
anche il vestito, aspettando. d'annunzio, iv-2-155: come la povera donna già
mi sarebbe sembrato inutile di parlare. d'annunzio, ii- 739: com'entri
-per simil. d'annunzio, v-2-804: esco all'aria gelida,
il primo teatro è il tempio. d'annunzio, iv-2-273: c'era magnasangue,
si uniscono due opposti pioventi. d'annunzio, v-2-493: senza indugiarmi, di
, è un pericolo della vita. d'annunzio, ii-461: su la porta che
soprantende alle vele della galea. d'annunzio, ii-873: i voga vanti sciolsero
e guerre e conquistar allori. d'annunzio, v-1-1133: il gioco degli equivoci
bassa commedia, tutti consapevoli. d'annunzio, iv-1-17: questo delicato istrione non comprendeva
ricostruendolo per sentirlo e soffrirlo. d'annunzio, iv-1-351: l'inganno medesimo lo
padre del rinascimento e il poeta. d'annunzio, iv-2-412: una folla compatta commemorava
populo un calice di veneno. d'annunzio, iv-2-470: la vergine e il
del primo giorno di quaresima. d'annunzio, v-1-1034: soldati di terra e
ora l'accusa e la smentisce. d'annunzio, iv-2- 413: ricordo,
nelle udite sue disputazioni tenevamo. d'annunzio, v-1-427: questo comentàrio delle tènebre
il sistema aristotelico nella scolastica. d'annunzio, v-3-326: accanto all'artista egli
comentazióne), sf. ant. comd'annunzio, iv-2-400: sul grande claustro fiorito
materia ai più strani commenti. d'annunzio, iv-2-307: in breve una torma
delle assi combinino a simmetria. d'annunzio, ii- 766: sorgea la forma
volesse contare le commessure delle pietre. d'annunzio, v-1-97: ho l'amaro del
con ispessi correnti) fabbricava. d'annunzio, ii-428: all'ovile giunge,
che in mia vita commisi. d'annunzio, iv-2-204: anche gli uomini più
di germogliare o di dar frutto. d'annunzio, iv-2-1078: spessi come i ragnateli
sono sette) che s'imbarcano. d'annunzio. iv-2-760: eravi in lui sempre
rimette lo spirito nelle mani. d'annunzio, ii-575: dolci le mie parole
piuttosto che repubblicane, servili. d'annunzio, v-2-826: i volterrani dallo scagliar
ogni commistione coi popoli confinanti. d'annunzio, v-2-49: i gettatori dell'arcipelago
, rotte ondate color di cielo. d'annunzio, ii-827: novilunio di settembre!
quel piacere, ch'è posto d'annunzio, iv-2-504: i petali...
che suscita commozione. far gettito. d'annunzio, iv-1-14: la espressione verbale buti
: a scuola nella espressione. d'annunzio [accademia]: hanno una la grammatica
, ma per la tua poesia. d'annunzio, iv-2-517: ella aveva nella sua
né vento commuove l'azzurro. d'annunzio, iv-2-653: il soffio del vento
che muta, trasforma. d'annunzio, iv-2-494: forse tutte le volontà che
sarei a pregarla di far presto. d'annunzio, iv-1-239: da per tutto poi
e paventosi dell'ettoreo braccio. d'annunzio, i-313: trèmane tutta quanta la molle
spiritualmente nel pelago dei pensieri. d'annunzio, iv-2-323: si udivano i colpi
al principio della minorità germanica. d'annunzio, v-1-1042: chi parla di disciplina
che in mon- tieli abiti. d'annunzio, ii-856: e la compagna / incastellava
queste chiamate dagli scrittori fiorentini. d'annunzio, ii-867: 'agnus dei'. e
de'parenti e del primogenito. d'annunzio, iv-1-210: il fatto è questo:
l'elemento distruttore e contenerlo. d'annunzio, v-1-1028: su la via di fiume
al papa di sciogliere la compagnia. d'annunzio, iv-2-147: le nozze si celebrarono
per tornarsene a casa sua. d'annunzio, iv-2-190: violetta kutufà era venuta a
di gloria all'esercito francese. d'annunzio, ii-120: o citaredo primo /.
erano gli altri compagni di sventura. d'annunzio, iii-2-195: compagni miei, giuriamoci
e alla vela maestra. d'annunzio, iii-2-193: -prendici per tua / gente
dai vescovi e pontefici. d'annunzio, iii-2-167: su, togliete la pianeta
l'artista ed il soldato. d'annunzio, ii-510: la fame eragli al
che si schiaccia a terra. d'annunzio, iv-2-560: non sa
qualità dei raggi della luna. d'annunzio, iv-2-204: anche gli uomini più gravi
comprendersi anche quelle d'abitazione. d'annunzio, v-2-456: ebbe più d'una volta
, come ora si costuma. d'annunzio, v-2-601: lo spazio dei margini,
innalza ben compartito e saldo. d'annunzio, iv-2-466: le pareti erano coperte
parete; scomparto. d'annunzio, iv-2-466: le pareti erano coperte di
che avesse perso i gattini. d'annunzio, iv-2-621: sorrideva riconoscendo l'efibcacia
la figura col mezzo della riga. d'annunzio, v-1-311: l'ufficiale di rotta
il peso d'una gran mole. d'annunzio, v-1-968: avevo raccomandato allo stormo
il ghiacciaio era altissimo e compatto. d'annunzio, iv-2-1001: o maraviglia! nel
come un blocco impenetrabile). d'annunzio, iv-2-412: una folla compatta commemorava
combattimento, con la conquista. d'annunzio, v-1-1044: soldati d'italia,
col cuore in verso il prossimo. d'annunzio, ìii-1-1090: è in lui [
c'era sempre molto da fare. d'annunzio, iv-2-537: la cima dell'albero
compendio delle passioni che poscia inorgoglirono. d'annunzio, iv-2-650: il suo draina [
riunisce in sé molti significati. d'annunzio, iv-2-428: considerando l'intensità e la
invadere la giurisdizione del potere esecutivo. d'annunzio, v-3-10: ma quando vedo che
italo sangue, ha dato? d'annunzio, iv-1-116: andando al punto di partenza
con un lungo grido di amore. d'annunzio, iv-1- 123: andrea si
parlò del pentimento di lodovico. d'annunzio, ii-505: -ottenere qualcosa a
si compiaceva de le verginee stelle. d'annunzio, ii-635: nostra spiaggia pisana,
... * zvani '. d'annunzio, v-1-1069: tra il grido e
altrettante sorelle celebrassero il funerale. d'annunzio, ii-583: e saranno calpesti e della
e ancor dormiva nella culla. d'annunzio, ii-585: e prossima si fa la
per compiervi una rivoluzione agraria. d'annunzio, ii-396: « guardiamo innanzi,
un valore ed ima forza. d'annunzio, v-1-141: gli uomini che occorrono
potevo dirmi ancora più contento. d'annunzio, iv-1-260: ebbe una commozione inesprimibile,
: annottava, quando furon finite. d'annunzio, v-2-242: sul portale del convitto
compitamente rappresentò un buon sacerdote. d'annunzio, v-2-608: si può dunque dire che
il primo libro di lettura. d'annunzio, iv-2-80: era stata una vita triste
si perdettero giù per la scala. d'annunzio, iv-1-194: la bimba, muriella
compitor freddo, / dicembre. d'annunzio, v-3-226: io vi mostro la morte
! e gioia con voi ». d'annunzio, v- i-75: credo che di
volgar., 4-176: io v'annunzio la mia morte. ora è compiuto
ma occorreva il fatto compiuto. d'annunzio, iv-2-443: tutti gli aspetti del
e i bisogni del presente. d'annunzio, iv-2-794: nelle linee del suo
prove dell'argomento trattato nel testo. d'annunzio, v-1-141: [l'ufficio di
tutto e massimamente di sé. d'annunzio, iv-2-600: così conciliando in te
della forma grottesche e mostruose. d'annunzio, iv-1-17: per la natura del suo
- anche al figur. d'annunzio, iv-2-93: tutta la settimana santa protesse
cavallanti e perfino dei cancellieri. d'annunzio, iv-2-504: i petali che cadevano
particolare che ne deriva. d'annunzio, iv-1-180: quelle due figure muliebri,
di venire a qualche componimento. d'annunzio, v-1-117: ai comuni è riconosciuto
per tutta la natura si cantano. d'annunzio, v-2-229: la mia vita perduta
due scopi ben distinti. d'annunzio, iv-1-289: l'uditorio compo
poetico sulla sorella del prigioniero. d'annunzio, iv-2-203: viveva componendo epitalami e
ammessi e tenuti come vangelo. d'annunzio, iv-1-150: quasi sempre, per incominciare
l'idea musicale e inebbriarsene. d'annunzio, iv-1-196: ama molto i maestri settecentisti
dicono, viene loro fatto. d'annunzio, iv-2-425: si appassionò ai segreti formidabili
far di sé composizioni perpetue. d'annunzio, iv-2-912: apparivano...
che siamo composti di materia. d'annunzio, ii-885: e la morte /
da lui per organo e canto. d'annunzio, iv-2- 773: -sei mai
sua agonizzante o composta nella bara. d'annunzio, iv-2-676: vide il piccolo corpo
ammaestramento a. noi donne. d'annunzio, iv-1-160: intendeva fare una lirica
un po'acceso ma composto. d'annunzio, iv-2-504: se bene fossimo l'
i compratori sono scarsi *. d'annunzio, v-2-80: io queste due colombe
essere si mutò in abbondanza. d'annunzio, iv-2-623: nella notte riscintillante pe'
liano specialmente ama nella poesia. d'annunzio, v-3- 445: il veditore
. -per simil. d'annunzio, v-2-201: non sono viatore, sono
coltura e tutta la storia. d'annunzio, iv-2-447: mi condusse su per un
morbo letale, è somma temerità. d'annunzio, v-2-101: ora stavasene egli a
l'altro che ci accompagnava. d'annunzio, iv-2-598: nelle stanze attigue alla
adorano, compresi di religioso terrore. d'annunzio, iv-2-154: era tutta rapita nella
in sé, distaccato). d'annunzio, iv-2-173: essi stavano in silenzio,
stato vantaggiosissimo per la cura. d'annunzio, v-1-283: [l'infermiera] lievemente
ferri ai giusti il piè. d'annunzio, iv-2-464: la palpitazione d'una.
raccogliersi nel proprio intimo. d'annunzio, iv-2-107: dall'istante in cui l'
corrispondente, determinato da perizia. d'annunzio, v-i- 114: la corporazione
la propria coscienza. d'annunzio, v-1-1115: si continua a parlare di
a scopo di studio. d'annunzio, v-2-193: ho una destrezza di mestiere
natale riposavano nel loro senno. d'annunzio, iv-2-192: le maestre del gado,
divenne lenta e come sotterranea. d'annunzio, iv-2-122: altre verginelle prendevano il
che mi daranno di braccio. d'annunzio, v-2-243: con lepida arditezza avevo inpreso
dell'umana libertà con la grazia. d'annunzio, v-2-741: la comunanza della vita
a tigri ed a pantere. d'annunzio, iv-1-136: il vasto anfiteatro dei
talvolta pullulare spontaneamente nel loro seno. d'annunzio, iv-1-24: pareva come quando da
non è uomo di buon senso. d'annunzio, iv-2-503: uno sguardo fuggevole,
quello del corpo intiero della società. d'annunzio, iv-2-414: solo, senza consanguinei
poco stimabili privilegi di classe. d'annunzio, ii-445: cantava inconsapevole, su i
egli faceva di se stesso. d'annunzio, iv-1-313: insorsero nell'animo dell'antico
comune, faceva il sagrestano. d'annunzio, v-1-117: si ristabilisce per tutti
, dove risiedeva il capitano. d'annunzio, v-1-1035: non v'è in
specialmente negli alberghi). d'annunzio, v-2-485: la comunella si poteva dir
... comodi e sicuri. d'annunzio, iv-2-707: una tristezza inquieta si
ora a sentirmi attentamente quando parlavo. d'annunzio, iv-2-401: io non ho il
e da questo nacque il falò. d'annunzio, iv-2-707: il corruccio del mare
per domandarne consiglio e direzione. d'annunzio, iv-2-571: a voi solo era
telefoniche. -collegamento telefonico. d'annunzio, iv-2-1151: una voce estranea interruppe
e la legittimità dell'inquisizione. d'annunzio, iv-2-123: passava in mezzo ai
che costituivano la base della coltura. d'annunzio, iv2- 660: nella comunione tra
rapporto fisico tra due persone. d'annunzio, iv-1-322: la comunione dei corpi vi
consolazione di paura d'umiltà. d'annunzio, iv-2-122: anna il venerdì fece
più assai d'ogni maggiore poeta. d'annunzio, iv-2-179: alla primavera gli alberi
da cristo ai propri credenti? d'annunzio, ii-858: vincitore di re su
amori / con l'ametista. d'annunzio, ii-226: gli iddìi son co'vittoriosi
tra 'l sorriso e il pianto. d'annunzio, iv-1-35: ebbe a secondo maestro
male, con piena coscienza. d'annunzio, ii-289: sta, quasi mole
meno fragorosa e più intima. d'annunzio, iv-2-155: con l'andar del
per la colazione ed il pranzo. d'annunzio, ii-925: acquattato ciascun nel suo
un impetuoso conato al meglio. d'annunzio, iv-2-73: ella faceva con le
. -per simil. d'annunzio, iv-2-120: gli strilli infantili echeggiavano
capo, poggiato sul cercine. d'annunzio, iii-x-991: scendono / e salgono le
canto / dolce, infinito. d'annunzio, ii-570: ad un fonte m'abbatto
far conca con le mani. d'annunzio, iv-2-306: e la scimmia imitò l'
curvano in circoli e in conche. d'annunzio, iv-1-138: erano le ultime notti
e il trasse a terra. d'annunzio, ii-183: un coro d'aulètridi ionie
da un tronco all'altro. d'annunzio, ii-822: chiudon le grandi conche
/ del mar la dea gentil. d'annunzio, ii-827: tu vedi ancóra /
timpani cupi, cimbali argentini. d'annunzio, ii-752: [il tritone] con
ore nella concavità di un tegolo. d'annunzio, iv-2-574: l'umida salsedine pareva
/ nel concavo cielo sfavilla. d'annunzio, ii-693: un dì, volgendo
simil. e figur. d'annunzio, iv-2-455: il mio spirito a volta
e i concavi delle volte. d'annunzio, iv-2-181: raccolse l'acqua nel
concedere dal governo di torino. d'annunzio, ii-749: flauti silvestri e il nume
concentrazione: campo di concentramento. d'annunzio, v-1-1115: quegli orridi campi di concentrazione
di fiele, ebbe l'invidia. d'annunzio, v-1-933: [si congiunse]
voleva far concepire di sé. d'annunzio, iv-2-133: poiché zacchiele amava talvolta,
pensata del ricorso al vicecapitano. d'annunzio, iv-1-351: l'inganno medesimo lo
alla speranza da lui concepita al primo annunzio d'una tal visita, tutt'
austeri colonnati delle grandi cattedrali. d'annunzio, ii-439: e il buonarroti disse
viola epica e dell'amoroso liuto. d'annunzio, ii-749: rugge e odora il
avrebbe potuto diventare un signore. d'annunzio, iv-1- 289: il concerto
anche meno furfanti al mondo. d'annunzio, v-1-469: il concetto ch'io ho
ceputa nel seno della sua madre. d'annunzio, iv-1-299: la colonna della concezione
solido, inorganico, testaceo. d'annunzio, v-2-749: sai com'io t'
eco / d'antichi pianti. d'annunzio, iv-1-445: c'è, là dentro
quel botro color di conchiglia. d'annunzio, iv-2-768: ella ripensò i colli
sono io alla concia del cuoio! d'annunzio, ii-800: pelle del becco sordido
, se non con la mortella. d'annunzio, ii-584: di questo mese m'
simile ad un piccolo blocco erratico. d'annunzio, iv-2-103: grandi mucchi di carrube
dimenticanza del vero culto d'amore. d'annunzio, v-2-91: è notte. il
ed obbligati [ecc.]. d'annunzio, ii-182: ma l'odore di
biblioteca medicea disegnata da michelangiolo. d'annunzio, iv-2-129: i gatti su la
coltura moderna, il faust. d'annunzio, v-3-87: e vivevo in palese un'
concorse o letizia o speranza. d'annunzio, iv-2-722: s'udiva nella casa ondeggiare
esclusione ne furono rimosse studiosamente. d'annunzio, iv 2-139: adoperò in vano tutte
lungh'esso il fiume sacro. d'annunzio, ii-651: mira spettacolo novo,
, non ci curiamo più. d'annunzio, iv-2-32: toto pareva felice:
simil. e al figur. d'annunzio, v-1-929: combattenti, noi abbiamo combattuto
e lino, canapa orzo spelta. d'annunzio, ii-428: or, mentre giunge
beltà de'suoi conci. d'annunzio, ii-870: miravano i pisani ugo
poiché; verificandosi la circostanza che. d'annunzio, v-2-831: soffro o esulto. non
come vela di molino a vento. d'annunzio, v-2-831: il barnabita cessa di
una più sbalorditiva dell'altra. d'annunzio, ii-295: e io vidi allor
formicolare un concistoro di lucciole. d'annunzio, ii-379: contro l'un concistoro
la solenne compostezza dell'esordio. d'annunzio, iv-2- 213: il duca
, un correre all'impazzata. d'annunzio, iv-2-185: fece il giro di tutto
vederla doventata ima lizza di pettegoli. d'annunzio, iv-2-729: la sua concitazione intellettuale
e temulenti predicono cose future. d'annunzio, ii-873: ed uguccione e i
a gran voce, proclamato. d'annunzio, v-3-440: l'immateriale musica è da
catastrofe finale del suo spirito. d'annunzio, iv-1-270: quasi tutte le donne
ed eccellenti maggiormente s'asconde. d'annunzio, ii-26: furonvi città soavi /
tra le sue idee medesime. d'annunzio, v-2-163: non mi sbigottisco quando
genera la bellezza dell'armonia vocale. d'annunzio, iv-2- 660: nella comunione
troveranno le tre macchine infrascritte. d \ annunzio, iv-2-242: molte seggiole con su
verdura e fiori e drappi. d'annunzio, iv-2-164: nel momentaneo silenzio un
separano riacquistano lo stato di solidità. d'annunzio, ii-296: in luogo di buoni
padre freschissimo di una bambina. d'annunzio, ii-21: tra l'una e
cigno, giace con leda. d'annunzio, v-3-645: ond'è che dal promiscuo
/ la destinata sua vita consuma. d'annunzio, ii-884: conculcate le stirpi moribonde
la concupiscenza degli occhi *. d'annunzio, iv-2-477: poiché un ignoto sortilegio
come una fatalità). d'annunzio, iv-2-558: pensate quella povera madre
impossibilità di far bene deliberatamente. d'annunzio, iv-2-912: apparivano a quando a
cuore, / trasse la spada'. d'annunzio, v-3-151: quegli che più a
e si dilatasse pel ghiaccio. d'annunzio, iv-2-664: una sola onda enorme
completamente perduto per la macchina. d'annunzio, v-3-26: uomini vi sono,
altezza ed un palmo di naso. d'annunzio, v-2-152: mi ritorna nella memoria
di eccessivo, non posso occuparmi. d'annunzio, v-1-916: c'è da una
però non è bella voce. d'annunzio, iii-2-1023: ecco, da lui
condotta dell'arciduca carlo in germania. d'annunzio, v-3-48: l'ufficiale di rotta
/ italia! italia! italia! d'annunzio, ii-536: non diemmi forse l'
delle grandi ali di tela incerata. d'annunzio, ii-585: di questo mese inocchio
erano sbucati dietro la torre. d'annunzio, iv-1-361: alcuni operai restauravano un
da salma e da tiro. d'annunzio, v-1-154: compongono la squadra mista.
costiere della provincia di ranràn. d'annunzio, 11-2x6: condotto avea su le
che conduceva a casa sua. d'annunzio, iv-2-201: la musica cessò. ora
in persona la spedizione. d'annunzio, ii-417: dalla toscana nel lazio,
/ dall'indo al mauro. d'annunzio, ii-560: e tu danzavi
inanzi a le conducitrici loro. d'annunzio, iv-2-787: due mani pieghevoli mobili
tumulto e si divertì a gridare. d'annunzio, ii-115: non l'ebrietà della
popoli ed ai loro conduttori. d'annunzio, iv-2-828: le sue qualità virili
una stanza per passarvi la notte. d'annunzio, v-1-114: la quarta corporazione associa
dell'artiglieria di questo galeone. d'annunzio, iv-2-1022: a quando a quando
, vigore e potenza allo stato. d'annunzio, iv-2-500: la potenza massima del
discusso, proposto ed approvato. d'annunzio, iv-2-751: in ogni aspetto delle
sua paura? nello accrescergliela? d'annunzio, v-1-1069: tra il grido e il
, e con felice segno / questo annunzio ratifica e conferma. g. m.
, sul gradino di un confessionale. d'annunzio, iv-2-1169: vedeva a traverso il
palesare il proprio intimo. d'annunzio, iv-1-193: constretta dalle circostanze a
tra le altre confessioni religiose. d'annunzio, v-1-129: le scuole pubbliche accolgono
d'italia, geremia bonomelli. d'annunzio, v-1-18: l'estremo dei martiri di
-fautore, seguace. d'annunzio, v-1-811: si dichiara confessore dei nuovi
su te caschi la morte. d'annunzio, v-1-60: per costoro [gli
me la fo col pane schietto. d'annunzio, ii-518: la mensa d'ogni
e lo sdolcinato delle confetture. d'annunzio, iv-1-255: hai mangiato mai.
loro un chiodo, in corpo. d'annunzio, v-1-217: il coperchio di legno
conficcato nel fango della strada. d'annunzio, ii-913: un vascelletto / greco e
meccanica di cui non impararono sillaba? d'annunzio, iv-2-206: confidava largamente nella credulità
erma via d'aspre montagne. d'annunzio, iv-2-712: andavano andavano i due amici
dottrina e nella sua forza. d'annunzio, iv-2-144: ella pensò che tutte
gambe- relli per la coda. d'annunzio, 11-749: rugge e odora il
il resto de'suoi giorni. d'annunzio, iv-2-453: non è possibile confinarla
divisi si vedranno i campi. d'annunzio, ii-5: coronate la fronte del
confini dello 'strietum jus'. d'annunzio, iv-2-404: i suoi minimi moti
era sparito, per confisca. d'annunzio, v-1-56: non era forse intento a
confitto nell'uscio di casa? d'annunzio, ii-46: simili a sarisse di bronzo
sarebbe della polvere da fuoco. d'annunzio, iv-1-6: le legna conflagravano e
con gli occhi quel dì. d'annunzio, ii-695: vorrei / vivere, in
. -per simil. d'annunzio, iv-2-412: roma era terribile come un
e d'ognuno contro ognuno. d'annunzio, v-3-404: dovunque la lotta mercantile,
incoreono nella ira di dio. d'annunzio, v-1-13: se mai a grandezza
atto a fondere il metallo. d'annunzio, v-2-559: sta in ginocchio di contro
fuso (un metallo). d'annunzio, v-2-231: ora nel mio contrappuntizzare
. -per simil. d'annunzio, ii-663: l'anima si fa pelago
l'infinito murmure del bosco. d'annunzio, ii-127: m'accomunai con l'
più la morte non sarà. d'annunzio, iv-2-591: le voci di bronzo risposero
arte al quale volle conformarsi. d'annunzio, iv-2-144: ella pensò che tutte le
mesi che tu mi hai amato. d'annunzio, iv-2-423: per confortare la mia
erano poi i soli ad averne. d'annunzio, ii-815: han bevuto profondamente ai
di più suonatore di bombardone. d'annunzio, iv-2-148: la confraternita del ss.
si chiamasse il pastor confuciano. d'annunzio, v-2-162: della mia intima alchìmia
la virtù che lo incardini. d'annunzio, iv-2-195: nella sala s'era
acqua, caraffe di aceto. d'annunzio, iv-2-295: per le vie la gente
una confusa e morta salmodia. d'annunzio, iv-2-815: vide 11 suo amico
, / come caverna chiusa. d'annunzio, iv-2-173: essi stavano in silenzio,
un impegno anch'io ». d'annunzio, iv-2-581: una sera, nella
ancora, così muti! ». d'annunzio, iv-2-688: forse la simpatia delle
, / compatte, impenetrabili. d'annunzio, v-2-506: ma quanto eran belle
de'muscoli faceva quel medesimo effetto. d'annunzio, iv-2-912: congegnatine di aste e
d'ordegni e di congegni. d'annunzio, ii-776: e sul congegno solido
parlare si condensò e congelò. d'annunzio, iv-2-779: il riso gli s'
all'irrigidimento di una struttura. d'annunzio, v-3-467: le eliche scheggiate, le
similmente la crociera della chiesa. d'annunzio, v-2-346: tutto il duomo, dal
gioia il cuore e il volto. d'annunzio, v-1-219: viene da valona,
, con un viso alterato. d'annunzio, iv-2-140: di tratto in tratto
per tutta la lunghezza del braccio. d'annunzio, iv-2-309: la casa, molto
voce, rivolgendosi al crocefisso. d'annunzio, iv-2-74: in un angolo,
discendenti de'crocifissori di cristo. d'annunzio, iv-2-1168: l'andito era bianco
legnuoli, mediante la tira. d'annunzio, ii-389: eri presso il cordaio
e nell'erbetta del terreno. d'annunzio, ii-195: sotto l'urania rugiada /
cupe a margini di croco. d'annunzio, iv-2-580: rigida nel suo peplo
maniche larghe, delicata e sottile. d'annunzio, ii-748: odo tinnire un riso
più generalmente di terre refrattarie. d'annunzio, iv-1-152: la strofa era come una
gli percosse l'epa croia. d'annunzio, v-2-165: non bado alla ventraia tesa
il corpo di cristo? *. d'annunzio, v-2-22: lungi dal lezzo della
poco; crolla le spalle. d'annunzio, v-2-107: crollò carmi le spalle;
queruli richiami / del forasiepe! d'annunzio, ii-752: [il tritone] con
facevano crollare dal mio sedile. d'annunzio, ii-604: crollano i manipoli /
morale, politica, intellettuale. d'annunzio, iv-1-67: tutto quel mondo imaginario crollava
ma proprio intero senza deduzioni. d'annunzio, ii-849: tuonano sì forte / le
de'bei verdi sulle stoviglie. d'annunzio, v-1-618: la cultura vi troverà la
cronica e si entra nella storia. d'annunzio, v3- 77: per ristampar l'
han mai licenzia di scioperare. d'annunzio, v-3-446: così, tutt'occhi tut-
sentimento il colorito del tempo. d'annunzio, iv-2-130: la gran contesa,
col mettere in soggezione il sindaco. d'annunzio, i-948: vieni, o musa
serra, ii-388: l'arte del d'annunzio ha una qualità e una risonanza sola
dal prof. luca tosi. d'annunzio, v-2-893: consulto invano una tavola cronologica
, per controllare il tempo. d'annunzio, v-2-853: dilwin! token! sguinzagliati
per le / selve croscianti. d'annunzio, i-922: sotto fremono a 'l
/ sulle acacie odorose crosciar. d'annunzio, ii-622: or s'ode su tutta
striscia contro un altro). d'annunzio, i-202: crosciano i rami a l'
irato sopra noi non croscè. d'annunzio, ii-758: quando sul mar di luni
che è forte ed impetuosa pioggia. d'annunzio, ii-622: or s'ode su
cratere interno, assai ben profonda. d'annunzio, iv-2: 458: la
chiamano il nuvolo d'oro. d'annunzio, v-2-90: ecco il flauto e la
e i crucci e le pene. d'annunzio, v- 3-698: tutta la notte
parlando. -figur. d'annunzio, v-1-536: la sibilla senza volto viene
si rodeva di doverla cruciar così. d'annunzio, v-3-289: qual male ignoto dentro
suppliziata, tormentata, afflitta. d'annunzio, v-2-666: ecco che mi si rivelava
stesse montagne grige / che, primo annunzio del « crucifige *, / attira il
so come sarebbe passato il negozio. d'annunzio, iv-2-887: quando riudirono la rondine
disse proprio così, crudamente. d'annunzio, iv-2-782: parlando egli s'accorse
di ricusare le loro figlie. d'annunzio, iv-2-123: ad ogni momento ella
cui esige un interesse realmente crudele. d'annunzio, iv-2-610: inclinò verso la città
: ma ora non posso più. d'annunzio, iv-1-112: l'ingenua crudeltà dell'
crudezza che mal si comporta. d'annunzio, v-1-499: talvolta 11 latino,
ma non immangiabile). d'annunzio, ii-177: tirinto, / città di
albero, uno sterpo). d'annunzio, ii-777: fracidi i frutti, flosci
crudi come starebbero sulla tavolozza. d'annunzio, iv-1-364: nella luce cruda, tra
allacciati intorno ai pugni gravi. d'annunzio, ii-287: dall'alto guatava / obliquo
crudo nome di traditore. d'annunzio, iv-2-464: tutte le più
figliuolo cruentato del suo dolce sangue. d'annunzio, v-1-256: perché ti separi da
reso di color rosso vivo. d'annunzio, v-3-88: un gran campo di papaveri
de le pugne il dì. d'annunzio, ii-594: o arce della terra,
e l'acuirono per la strage. d'annunzio, ii-725: ora scende da pietrapana
anatomista valente e amico buono. d'annunzio, ii-233: manìe, manìe silenziose,
sono per loro avvenimenti nazionali. d'annunzio, v-1-370: ho pettinato io medesimo
leggieri, sottili, impalpabili. d'annunzio, v-2-267: proprio là abitava un
legature, di ballare la carmagnola. d'annunzio, v-2-267: da buon toscanello novizio
della crusca non ve ne intendete. d'annunzio, v-2-718: certo è il mazzamurello
fumerai, pan di cruschello. d'annunzio, ii-305: le turbe assalivano i
chi sonò la tromba alla cruschesca. d'annunzio, v-2-270: si chiamava messerino!
torto la città di flora. d'annunzio, v-2-232: sùbito segnai nella pagina
avessi in animo di sollazzarvi. d'annunzio, v-3-96: per aizzarlo gli dicevo
2. figur. lentigginoso. d'annunzio, v-2-271: da donna di tanto cruscaio
mausoleo, ecc.). d'annunzio, ii-894: tuona, da gargarèsch alla
della catena dell'àncora. d'annunzio, ii-213: e le negre / navi
, fiorite d'ingemmamenti cubici. d'annunzio, v-2-57: mi mostra un basso rilievo
d'annunzio, iv-2-98: c'era un odore di
già in piè sostiensi il cavaliere. d'annunzio, iv-2-701: si curvò, appoggiò
eri / solo tu contro mille. d'annunzio, ii1-2-190: io salpo verso grande
da opposte parti due iscrizioni. d'annunzio, v-2-409: la cataratta nivea rintrona
il paese di cuccagna questo? d'annunzio, v-1-1115: voi lo sapete.
specie di cuccetta da marinaio. d'annunzio, v-1-322: dentro questo pontone ridormirò
mette su un marmo piano. d'annunzio, iv-2-253: c'era nella stanza l'
prendere un cucchiaio di tè. d'annunzio, iv-2-243: / gli parea che
cucchiaio. alle 'l d'annunzio, v-2-924: raccattare col cucchiaino
intorno e inzuppavano il suolo. d'annunzio, iv-2-234: tre o quattro cùccioli
d'un mastino di corsica. d'annunzio, v-1-284: oggi non ho più
il ceppo brucia al focolare. d'annunzio, iv-2-296: le cucine pubbliche,
? la vuole all'inglese? d'annunzio, iv-2-795: vi ricordate, stelio,
, e fenne uno schidone. d'annunzio, iv-2-297: le cucine sono in
una 'pizzeria'in roma. d'annunzio, v-2-242: in questo tempo di
i pagliericci per frugarvi dentro. d'annunzio, v-1-917: la tunica senza cuciture
/ de la fredda cucurbita. d'annunzio, iv-2-746: un colpo di denti in
per tutti i cor- pettini. d'annunzio, iv-2-192: le maestre del gado
(di varia foggia). d'annunzio, iv-2-155: se bene non aveva gli
raso azzurro e merletti bianchi. d'annunzio, i-813: d'inverno ti mettevi una
/ con brandelli del cuffiotto. d'annunzio, v-1-364: mi conduce un giovine
di luce e di calor. d'annunzio, iv-2-151: stava seduto su un'
che ad esprimerli farebbero ridere. d'annunzio, ii-825: silenzioso viso esangue i
strada, re della foresta. d'annunzio, ii-819: alte sul fòro nel
dipende la perpetuità delle opere. d'annunzio, ii-576: io ti dirò verso quali
che non rinfiammi il metallo. d'annunzio, v-1-322 nel silenzio che sa d'acqua
, e ancor dormiva nella culla. d'annunzio, iv-2-722: s'udiva nella
avvertitamente e a mente sana. d'annunzio, iv-2-794: per la prima volta ella
in isf urna ture languidamente indefinite. d'annunzio, iv-1-439: giungeva fioco il suono
da sé alle idee predilette. d'annunzio, iv-2-625: tutti i sogni di
nella gentil sensualità della musica. d'annunzio, iv-2-511: avendo io verso di
che le sembrava una minaccia. d'annunzio [accademia]: rompere l'incanto
- anche al figur. d'annunzio, iv-2-31: toto, cullato da quella
/ volgesti alla luce lontana? d'annunzio, iv-2-567: il sole accendeva in giro
culmine, / o uomini. d'annunzio, v-1-489: affermazione superba della vita
gli avrebbe data la guarigione. d'annunzio, iv-i-ii: allora, d'improvviso
due nodi manderà fuori due polloni. d'annunzio, ii-604: crollano i manipoli /
devota e osservante del culto. d'annunzio, iv-2-83: in loro ogni diversità d'
desiderati avrebbero dovuto pure manifestarsi. d'annunzio, iv-1-40: gli uomini d'intelletto
cultura, la mia timidezza. d'annunzio, iv-1-167: possedeva la coltura abondante
con valore iron. d'annunzio, iv-1-37: lo spirito di lui non
accozzate, che fuse insieme. d'annunzio, iv-2-249: donna cristina dissei «
filosofo, appunto, della vita. d'annunzio, ii-636: passano per la macchia
verso la pace del sepolcro. d'annunzio, ii-618: ecco l'isola molle /
simil. e al figur. d'annunzio, v-1-735: la mano di mia madre
facce degli elementi contigui. d'annunzio, iv-2-ioi8: nell'abside dall'arco fatto
di fianco i nostri corpi. d'annunzio, v-3-636: fu la vittoria massima
la possibilità di chi vuol servirsene. d'annunzio, ii-748: anche avremo di miele
l'impresa del ponte a fiumegrande! d'annunzio, ii-853: [preparate] le
questo sole mi cuoce. d'annunzio, ii-745: or tutta la palude
cuocevano quelle quattro fave della minestra. d'annunzio, iv-2-795: vi ricordate, stelio
cocea gli avrebbe il fulmin tolto. d'annunzio, iv-2-50: rocco tornava alla sua
gli cocevano più di tutte. d'annunzio, iv-2-256: la nuova accusa le
, sventrati per farne scarpe. d'annunzio, iv-1-21: era una seggiola ampia
così dure ed aspre cuoia. d'annunzio, ii-388: e quella gesta / la
6. cinghia di trasmissione. d'annunzio, ii-109: il gesto del paziente /
, e la catena sciolta. d'annunzio, ii-813: vendemmierai con cantici di
, che non capeva nel cuoio. d'annunzio, v-3-180: intascati i fiorini,
diedero il nome a correggio. d'annunzio, ii-706: l'onda si spezza,
sul fondo delle paludi prosciugate. d'annunzio, iv-2-1003: l'odore della cuora,
puntura dolorosa, e come pesante. d'annunzio, v-1-530: vidi i due uomini
esse il riportino al cuore. d'annunzio, li-m: la carena ha un cuore
con le foglie a cuori. d'annunzio, iv-2-1168: sotto la cupola,
posso bearti il giovanetto cuore? d'annunzio, ii-243: egli sarà segnato / della
anima alla donna del cuore. d'annunzio, iv-1-187: eppure, credetemi, io
il cuore più grande del mare. d'annunzio, ii-3: o tu che col
vedesse: circolava sempre gente. d'annunzio, ii-591: terribile nel cuore del
, al terrore. d'annunzio, iv-2-1021: egli vinse l'orribile fiacchezza
ebbi cuore di prendermela con lui. d'annunzio, iv-1-29: tu non mi amavi
couper 'tagliare'. cfr. d'annunzio, iv-1-251: « il corso era
che altro contro i professori. d'annunzio, v-2-455: dario in conseguenza m'
non lo soglia usare cupidamente. d'annunzio, iv-2-146: nell'entrare, aspirò il
sagri- ficio e buona volontà. d'annunzio, iv-2-1161: il padre e lo
lume di cupidigia in faccia. d'annunzio, iv-2-55: ella aveva il grembo
bellezza e nella insaziabilità della cupidigia. d'annunzio, iv-1-332: il fantasma d'un
quella penombra diventava quasi cupo. d'annunzio, iv- 2-1006: tumuli cupi fumigavano
cupe a margini di croco. d'annunzio, ii-199: padre di templi / fulvi
finita in un rivo canoro. d'annunzio, iv-1-32: ella si mise in
il ventre grosso della moglie. d'annunzio, iv-2-530: il più potente,
questa cupola bella del vignola. d'annunzio, iv-2-707: il corruccio del mare
ben fatte cupole di strame. d'annunzio, iv-i-m: la dama teneva il
. -chioma degli alberi. d'annunzio, iv-2-1003: sotto le innumerevoli cupole
al palagio del nostro mondo? d'annunzio, iv-2-414: così talvolta su dall'
trova in prossimità del calice. d'annunzio, iv-2-962: le piccole ghiande lucide sgusciate
quasi per disputarla alla morte. d'annunzio, iv-2-153: alcuni mesi dopo il
di mie fatiche un dì godrai. d'annunzio, iv-2-242: era stato [
di tenermi lontano dai patimenti. d'annunzio, iv-1-278: s'egli avesse posseduto
morii senza che ti rivedessi. d'annunzio, iv-1-126: dominando ogni agitazione, si
loro / quasi fuggo lontano. d'annunzio, iv-2-229: riprese a camminare,
il men curato degli altri. d'annunzio, iv-2-273: un berretto che l'untuosità
, verrò ad accompagnarti ». d'annunzio, i-793: per lui ragli un
anelli circolari poco apparenti. d'annunzio, iv-2-920: olivigna, se bene lisciata
del sapere che invadeva i contemporanei. d'annunzio, iv-1-37: lo spirito di lui
più singolari di molti semplici. d'annunzio, iv-1-68: in quell'anno, a
che pendevano ancora dalle pareti. d * annunzio, iv-2-307: in breve una torma
guardia e stabilità dell'acquistato. d'annunzio, v-3-87: e vivevo in palese
presso la corte bizantina). d'annunzio, iii-1-352: con centoquindici curopalati,
la forza de'suoi muscoli. d'annunzio, ii-81: l'orma dei cursori /
lenta su 'l fren s'incurva? d'annunzio, iv-i- 219: la strada
di altro corso d'acqua. d'annunzio, iv-2-645: a un tratto, dinanzi
di morire 0 tornar vincitor. d'annunzio, v-1-266: ho spavento del silenzio
finalmente con una rapidità inusitata. d'annunzio, v-2- 914: m'insegnava
splendono e tonano in fronte. d'annunzio, v-1-86: l'oro grasso dei siluri
li portava tuttavia abbastanza bene. d'annunzio, iv-1-118: mancavano circa ottocento metri
quasi più grossa della sua. d'annunzio, iv-1-21: un gran cuscino, tagliato
sulle cuspidi delle sue torri affilate! d'annunzio, iv-2-576: passava ima fila di
colà d'una progenie estinta. d'annunzio, v-1-1090: fiume è l'estrema custode
testo come quelli fatti a dante. d'annunzio, iv-2-887: quando per la scaletta
lenti acromatiche e sono elegantissimi. d'annunzio, iv-1-200: i disegni sono conservati
nella custodia del suo cuore. d'annunzio, iv-2-659: liberato da ogni desiderio
esposizione del ss. sacramento. d'annunzio, iv-2-108: il prete, tutto d'
profonda coscienza tutti i segreti. d'annunzio, iv-1-29: dopo tanta felicità e dopo
porsi / la custodita veste. d'annunzio, iv-2-113: una femmina di spoltore
che attacca il tessuto della pelle. d'annunzio, v-2-736: l'arte della sua
dalla polvere e dal sudore. d'annunzio, iv-1-64: egli le baciò la mano
del prevosto e di radescki. d'annunzio, v-3-193: si vestì di tutt'arme
detta anche * epidermide '. d'annunzio, iv-2-322: il giorno dopo, la
balconi, per eccitare il popolo. d'annunzio, i-468: noi, chinati da
/ l'anime a rallegrar. d'annunzio, i-429: s'udian...
quali aveva avuto da fare. d'annunzio, i-429: tu la bella vedrai
lontananza, la verde campagna. d'annunzio, iv-2-301: il sole discendeva a poco
nevicato, dalla tanta polvere. d'annunzio, i-459: mi veniva ne 'l cor
d'avorio s'appoggiava alla seggiola. d'annunzio, 1-431: segue zefiro, da
così dolci da ricordare da grandi. d'annunzio, v-1-378: mi piaceva di cavalcare
cascata daddovéro nell'arca di noè. d'annunzio, iii-2-1000: sappi, giana,
di giocattoli pei fanciulli adulti. d'annunzio, iii-2-101: or mentre / gridavi,
giuocò per molte ore ai dadi. d'annunzio, v-2-891: giocammo a dadi,
. - anche al figur. d'annunzio, iii-2-150: voi giocate a dadi /
mia vergogna ola vostra salute. d'annunzio, iii-1-455: il destino ti consente
fino al numero di quattro). d'annunzio, v-3- 420: da una
che tiravano un gran dado]. d'annunzio, v-1-231: imagino l'aspettazione vana
via gridava: -ferma, ferma! d'annunzio, v-1-381: porta un gran berretto
e di senno non ordinari. d'annunzio, iv-1-410: guardai un libro che