la carrozza quand'egli usciva. d'annunzio, iv-1-119: appena smontò, fu
quando ne comprende la verità. d'annunzio, iv-1-991: come giorgio accertava sottovoce
proprio lei non la lasciai più. d'annunzio, iv-2-350: ebbi paura; mi
, aneddoti precisi e accertati. d'annunzio, iv-1-591: il dottore annunziò la sua
le menti accese del vago incognito. d'annunzio, iv-1-90: ero vede leandro in
, e ne racconto il nome. d'annunzio, iv-1-215: 1 cipressi..
nel core che il disdegno infoca. d'annunzio, iv-1-54: l'aria ch'ella
accesa per la fatica del salire. d'annunzio, iv- i-78: la sua bellezza
favore alle intenzioni del brown. d'annunzio, iv-1-1001: ad ambedue talvolta il
essere sottoposti ad accurata puh tura. d'annunzio, iv-1-910: di là dal cancello
di tosse che non voleva cessare. d'annunzio, iv-1-618: il bambino aveva avuto
dalla tavola volarono a terra. d'annunzio, iv-1-459: due o tre
cibi, di bevande). d'annunzio, iv-1-703: il tè, infatti,
a testa o a martello. d'annunzio, ii-910: taglia per noi con
, e terminato il giorno. d'annunzio, ii-800: per sorte un dì cucito
o il sapore metallico. d'annunzio, v-1-329: mi vietano di bere,
con la picozza (tacciar ceruleo. d'annunzio, i-742: naviglio d'acciaio,
e là da bianche strisce luminose. d'annunzio, iv-2-24: dinanzi, il mare
e la lavorazione dell'acciaio. d'annunzio, v-1-41: il fuoco di vesta,
fece i muscoli d'acciaio. d'annunzio, iv-1-109: la dama...
percossi che sieno coll'acciaio. d'annunzio, iv-2-604: e la sua volontà
, di quattro differenti lunghezze. d'annunzio, v-1-316: nell'occhio acciarito dell'
: di forma declinante, sporgente. d'annunzio, iv-i-ii: la campagna accidentata,
sale nel tuo cervello a fermentare. d'annunzio, iv-i- 334: era un pomeriggio
accidiosa nella sua malata tranquillità. d'annunzio, iv-1-439: l'ora fluiva lenta e
si accigliò, poi sorrise. d'annunzio, iv-1-379: e fece un atto
e l'argentino acciottolìo dei bricchi. d'annunzio, v-1-93: mille e mille piatti
. quelle acclamazioni al suo nome. d'annunzio, iv-2-197: le acclamazioni..
ammesso dall'accademia nel nuovo vocabolario. d'annunzio, iv-2-627: trasalì, allo scoppio
dall'alto, è declive. d'annunzio, ii-426: l'isola acclive /
lo specchio luceva in un cantuccio. d'annunzio, iv-1-163: tutto il suo essere
/ sere accogliersi intorno al focolare! d'annunzio, ii-570: ad un fonte m'
suddiaconi, e quattro accoliti. d'annunzio, ii-865: e quivi con un càmice
pitavano impazienti nell'atrio del palazzo. d'annunzio, iv-2-102: lunghe file di
ognun ciberà delle sue mani. d'annunzio, iv-2-994: oltr'amo le selve di
, sono andate in fumo. d'annunzio, iv-2-577: i simulacri dei numi ancor
non gli appartengano in qualche modo. d'annunzio, iv- 1-844: pareva che si
/ toglie l'attento astrologo. d'annunzio, iv-2-996: dirigo il volo verso
per richiamare l'attenzione. d'annunzio, ii-749: fanciulli, attenti! fate
e del velo distendean l'ordito. d'annunzio, iv-1-84: ella precedeva..
dimagrire. -anche rifl. d'annunzio, iv-2-670: tutto il corpo, ch'
snente si vede abbassare il livello. d'annunzio, iv-2-24: in fondo,
vista. -figur. d'annunzio, iv-1-385: e continuò a sorridere,
attenuato. -figur. d'annunzio, iv-2-748: era là...
/ da voi nostra natura? d'annunzio, iv-1-264: egli non sapeva vedere
de'liquidi potrebbe esser nociva. d'annunzio, iv-1-489: quando il dolore eccede
fuggire indocile alla mia volontà. d'annunzio, iv-1-118: su le tribune
posarsi al suolo. d'annunzio, iv-2-1171: una bussola rovescia fornita
l'arme di cui si vale. d'annunzio, iv-2- 1082: il baleno dell'
aeron. compiere l'atterraggio. d'annunzio, iv-2-929: qua e là sul campo
aerei); atterraggio. d'annunzio, v-1-953: non ci sono ancora nella
abbattuti, d'orti spianati. d'annunzio, iv-2-432: giacevano atterrati [i
villaggio non mi sarebbe dato. d'annunzio, iv-1-909: si presentavano d'innanzi
soffre continuamente e patisce oltre modo. d'annunzio, che trascorre nell'attendere.
che lagrimava nell'attesa amara. d'annunzio, ii-577: laudata sii per la
che sento verso di loro. d'annunzio, iii-2-242: uomo, attesta che
l'atticismo d'un bellimbusto fiorentino. d'annunzio, iv-1-35: l'urbanità, l'
un attico e di scalini. d'annunzio, iv-2-597: le cupole della basilica d'
uno o in pochi punti. d'annunzio, iv-2-392: la cucina era attigua
lo splendore delle mie idee. d'annunzio, iv-2-608: e sembravagli che la sua
e attinge l'eterne speranze. d'annunzio, iv-1-689: parve che il cielo avesse
, aveva attinto alla botte. d'annunzio, iv-1-90: rea silvia, la
infine sino alle vite germinanti! d'annunzio, v-1-386: rupi d'ambra e
un sentimento attinto dalla prima educazione. d'annunzio, iv-2-1363: allora, più che
; seducente, affascinante. d'annunzio, iv-1-176: e l'espression sensuale della
grandi fiori gialli e rossi. d'annunzio, iv-1-87: strinse fra le due palme
voce ed i discorsi dei giocatori. d'annunzio, iv-1-2io: il pericolo è là
. -per simil. d'annunzio, iv-2-780: la luna incantava e attirava
dei gesti strani e irreverenti. d'annunzio, iv-1-25: richiamava alla memoria una qualche
. alle sedute del senato. d'annunzio, iv-1-106: le medesime leggi governano
le pietre della via lo sanno. d'annunzio, iv-2-705: si volse ad attizzare
quasi in atto di sfida. d'annunzio, iv-1-380: non rispose se non
né come, né quando. d'annunzio, iii-2-362: ala senza virtù, non
pugno, ancora macchiata di sangue. d'annunzio, ii-680: attonito l'amante la
ultima / ora dell'uom fatale. d'annunzio, iv-2-1308: era come una dispersione
/ stende i panni a rasciugar. d'annunzio, ii-663: ei fu l'indomita
/ attorcersi i corimbi giovinetti. d'annunzio, iv-2-1265: la colonna mediana dell'
vite che vi si attorcigliava. d'annunzio, iv-1-889: una vigna si levava nel
autori e attori della scena. d'annunzio, iv-2-826: vide in un'attimo
in un barilotto attorniato di bicchieri. d'annunzio, iv-2-1266: era il più sereno
altalena, colle gonnelle in aria. d'annunzio, iv-1-883: tutto il suolo a
, e la fasciano ben bene. d'annunzio, v-1-441: come i fastelli si
si andava attortigliando una vipera. d'annunzio, iv-1-165: i capelli le ingombravano
nelle due mani sul petto. d'annunzio, iv-2-1271: avevo i guinzagli attortigliati
attorto e la bacchettina cerata. d'annunzio, ii-193: la sua faccia rugosa /
come il veleno, inamarire. d'annunzio, ii-723: riponi il ferro acre che
rivoltarla contro a'suoi superiori. d'annunzio, iii-2-340: ti attossica / il
e appar livido il tronco. d'annunzio, iii-2-198: uomini attossicati, chi di
- anche al figur. d'annunzio, iii-1-305: non fu amore il suo
e attragge le create cose. d'annunzio, iv-1-227: la mia tristezza attraeva
dolcezze attrarlo a l'amorosa vita. d'annunzio, iv-2-1033: chi può dire quel
faceva perdonare i suoi errori. d'annunzio, iv-1-679: guardava i due piccoli nèi
di un altro vero. d'annunzio, iv-1-55: certo, quanto più la
da steccati di tronchi. d'annunzio, iv-1-62: era fredda quella
, a giudicare suo padre. d'annunzio, ii-268: a traverso il tuo
servizio postale fra cagliari e tunisi. d'annunzio, iv-2-361: da quella sera io
qualità che attrae, attrattiva. d'annunzio, iv-1-411: se giuliana gli si abbandonasse
a un lavoro. d'annunzio, iv-2-907: ognun di loro [gli
manovre, ecc.). d'annunzio, iii-2-177: appare la nave grande.
notte pieno d'attrezzi nautici. d'annunzio, iv-2-798: passavi giovinetta per le
cantore della chiesa di siviglia. d'annunzio, iv-1-98: il disegno delle figure
rattere ed attributi eguali. d'annunzio, v-1-51: l'antica arte
dante, piangente ed attristantemi. d'annunzio, iv-2-362: egli aveva talvolta per
il cuore / del peregrino. d'annunzio, iv-2-1223: fissando lo sguardo torbido
si trattiene lungamente sulle labbra. d'annunzio, iv-2-457: l'imagine fantastica della
azione, la spinta delle volte. d'annunzio, iv-2-678: i vari delle navi
lo scabro e roggio vomere. d'annunzio, ii-299: fatti sordi...
pubbliche nelle attuali condizioni del paese. d'annunzio, iv-1-391: chiese a mia madre
ogni cosa di legno formata. d'annunzio, iv-2-410: io mi posi all'opera
bollimento che vale a disgiungere. d'annunzio, iv-2-1199: la nostra vita è
. gli istinti focosi e sensuali. d'annunzio, iv-1-456: io provai il cieco
stordire, levare il sentimento. d'annunzio, iv-2-809: misurò lo spazio che la
verso audace lo schiaffeggerò. d'annunzio, iv-1-220: egli aveva la voce della
abbeverar del vin de la follia. d'annunzio, ii-925: riconosco la chioma del
era audacia sperare la guarigione. d'annunzio, iii-2-130: un'insensata audacia sembra
un concerto, della radio. d'annunzio, iv-1-167: -suoni ancóra, tu.
nidi d'augelli a maggio. d'annunzio, ii-612: l'arno porta il silenzio
, / che s'aspettava. d'annunzio, iv-1-870: le donne del parentado
, amica, tristemente sorridere. d'annunzio, iv-1-551: egli... augurava
.. da manco di loro. d'annunzio, iv-1-340: e io m'auguravo
egli tribuno, egli console. d'annunzio, iv-2-1272: il cielo su la
baldi giovani e le glorie. d'annunzio, iv-1-443: nessuno del contado aveva
effetto, inusitato e mal auguroso. d'annunzio, iv-1-870: un sentimento e
profondo di riconoscenza e gratitudine. d'annunzio, ii-770: allora io dissi
augusto, egli è romano ancora. d'annunzio, iv-2-293: tutte le pacifiche ed
scolastiche e universitarie. d'annunzio, iv-2-587: le massicce comici d'oro
citaredi, si facevano auledi. d'annunzio, ii-759: se nel silenzio oda
pineta le cicale / frinivano. d'annunzio, ii-140: vini chiari aulenti di pino
/ tibie alla bocca. d'annunzio, ii-120: né più presso l'ara
flauto / doppio, di busso. d'annunzio, ii-183: ah belle da
o scolasticamente rigida e austera. d'annunzio, iv-2-157: le native forme dialettali
volo / cantando un cardellino. d'annunzio, ii-755: oleandro d'apollo,
uso nell'antica grecia. d'annunzio, ii-328: ha forma d'aulòpide,
il suo pallore m'ispiravano. d'annunzio, iv-2-816: le voci le parvenze e
aumentano, sopravvenendone dell'altro. d'annunzio, iv-2-1248: il flutto dei nostri
fa sentire anco tra noi. d'annunzio, iv-2-1081: egli riceveva ogni parola
un bruire esile e schietto. d'annunzio, iv-1-918: e su quel mormorio
sentimentale; clima storico. d'annunzio, iv-1-167: sentiva un'aura esotica involgere
nel sol che gli penètra. d'annunzio, iv-1-912: per qualche attimo la
ma d'una clamorosa fazione. d'annunzio, iv-1-104: un'aura di favore
sola signoreggiar pei lati campi. d'annunzio, ii-672: dove coglierai tu con le
/ ricingean la persona gentile. d'annunzio, iv-i-m: la dama teneva il
dote, di una virtù. d'annunzio, iv-1-105: la gente volgare non immagina
di forma trapezoidale. d'annunzio, ii-53: e l'àurica vela /
la caverna auricolare nelle tartarughe? d'annunzio, iv-2-192: un uomo spirante la
tributo di pagliette d'oro. d'annunzio, iv-2-605: quel fiume lidio dagli elleni
carro, solo era l'auriga. d'annunzio, iii-2-321: va, / auriga
non piuttosto un giallo sbiadato? d'annunzio, ii-630: nella pupilla tua, /
dora: / sale e fiammeggia. d'annunzio, iii-2-185: la vampa dell'aurora
velo / ignoti fiori a noi. d'annunzio, ii-935: ti canto, aurora
dell'aurora. d'annunzio, iv-2-167: quando l'idolo..
loro un più bel titolo. d'annunzio, iv-2-212: la legione ausiliaria delle
all'ausonio valor campagna esplori. d'annunzio, ii-755: ginepro irsuto, mirto
auspice dio o la fatalità. d'annunzio, 11-668: io auspice / apparvi agli
idem, iv-1-161: pensavo a un altro annunzio di presentazione e a un'altra presentazione
pronuba megera, auspice aletto. d'annunzio, iv-1-1028: se il matrimonio della
chieggo da voi gli auspici. d'annunzio, iv-1-869: giunto nel mezzo della
le imposte il maggiordomo austero. d'annunzio, iv-2-503: nulla poteva eguagliare in
austero de'fiocini e de'raspi. d'annunzio, iv-2-536: tra l'odore austero
filosofici sparsi nell'italia australe. d'annunzio, ii-598: o pan, dammi il
quando tira il vento australe. d'annunzio, ii-620: risponde / al pianto il
ontano / durevole all'acque creò. d'annunzio, ii-767: recava l'austro il
, l'austro e l'aquilone. d'annunzio, iv-2-305: limare si distendeva in
colazione come fosse stata una medicina. d'annunzio, iv-1-329: il suo passo era
primavera, non lusso autunnale. d'annunzio, iv-2-613: la mutua passione di
rosso / di bacche. d'annunzio, ii-691: foglie macerate dagli au
presentimento della vecchiezza, maturità. d'annunzio, iv-2-687: egli amò allora perdutamente
con l'avanguardia di ferrando. d'annunzio, iv-2-1324: i soldati intonano un
l'altre di forza avanzante. d'annunzio, iv-1-84: aveva come l'antiveggenza
pareva avanzarsi in un deserto immenso. d'annunzio, iv-2-164: il traino si avanzava
palmo. -tr. d'annunzio, iv-1-166: nella sua bocca socchiusa il
che l'insegnamento era liberissimo. d'annunzio, iv-2-893: era tanto bello, che
è di te il rigoglio! d'annunzio, iv-1-805: una donna esciva dalla
aria a quattrocento piedi dal precipizio. d'annunzio, iv-1-312: si dileguano i fòri
una lingua e un popolo asiatico. d'annunzio, iv-2-699: che vedesti tu se
le due principali coma del diavolo. d'annunzio, iv-1-899: gli indicibili stenti che
sempre stata avara col pubblico. d'annunzio, ii-626: e quivi era,
/ dalla sorrisa paroletta alata. d'annunzio, iv-1-105: erano rimasti celebri due
e tre gloria prima di arrivarvi. d'annunzio, iii-1-823: cércati lo scapolare in
, e brilla nel cadere. d'annunzio, ii-563: eri... /
improvviso tesor scoprir ne faccia. d'annunzio, ii-815: rinnovato hanno verga d'
passi il marmo degli avelli. d'annunzio, iv-2-1006: tumuli...
le squille delle avemarie lontane. d'annunzio, iv-2-5: era silenzio; ma dal
ricrei / di nuove forze. d'annunzio, iv-2-1077: tra l'ondeggiare degli ul
l'alba ancora scialba ma serena. d'annunzio, ii-9: canterò l'uomo.
mano aventi uno stocco affilato. d'annunzio, iv-2-260: i capelli biondastri, la
ch'ha riperso il bianco. d'annunzio, iv-1-77: la sua bellezza aveva ora
, / qual aggian qualità. d'annunzio, ii-774: sotto, il fragor
terminata in una gran nappa. d'annunzio, iv-1-22: aveva un abito nero,
ho avuto altro che dispiaceri. d'annunzio, iv-2-453: non abbiamo mai avuto
possa attrarsi dalle lagune avemali? d'annunzio, ii-662: tutto il cielo precipita
scure di principi e d'eroi. d'annunzio, 11-953: il bacino è inerte
han segnati col sangue alti vestigi. d'annunzio, iv-2- 1006: quegli alvei senza
prò delle gare di municipio. d'annunzio, ii-771: parvemi che tutta /
, porta tutto in cielo. d'annunzio, 11-666: divelsi dalle radiche / gli
sol, tu langui e spiri. d'annunzio, iv-1-103: la città di travertino
impervio, impraticabile. d'annunzio, ii-756: ardi, sei triste come
tenti la tua tastiera. d'annunzio, iv-2-787: l'arcana sapienza avita
tu'avo il re agolante. d'annunzio, ii-802: tacito ascoltava / pulsar
enigmatiche d'avorio intarsiato d'ebano. d'annunzio, iv-1-73: trasse dall'astuccio il
gli avori a giovinetta sposa. d'annunzio, iv-1-42: le spalle emergevano pallide
il candor nitido e bello. d'annunzio, iv-1-199: a poco a poco,
d'annunzio, iv-1-193: constretta dalle circostanze a
lilla e ciondoli d'avomo. d'annunzio, ii-737: e su pe'monti
avvallamento delle cantine del palazzo. d'annunzio, iv-2-318: a un avvallamento del
/ e fa spiraglio il sole. d'annunzio, iv- 2-1087: di là da
di avvalorare una inchiesta giudiziaria. d'annunzio, iv-2-1166: so che il padre non
avvampavano e facevano una fiammata sola. d'annunzio, iv-2-784: si trovarono davanti alla
case [acc..]. d'annunzio, w-2-1148: la verga ritratta ardeva
/ ove pietade è in bando. d'annunzio, iii-2-366: parve a un tratto
urto a par de'lupi. d'annunzio, iv-1-943: le piovevano intorno al volto
delle amiche fide e pazienti. d'annunzio, iv-1-899: ciascuno, stimandosi più
, non sono istituiti a facilitarli. d'annunzio, iv-1-495: io non conoscevo bene
tuo latte che lo avvelena. d'annunzio, iv-2-1229: la sera stessa si avvelenò
del pensiero e dell'affetto. d'annunzio, iv-1-231: anima mia, confessa
, che è bello e pietosissimo. d'annunzio, iii-2-370: e voi schiave,
sua vita avvelenata per sempre. d'annunzio, iv-1-715: per non tormentarti, non
credevano avvelenatore, e guai. d'annunzio, iv-1-379: io era ancóra in quell'
ad altre persone non a me. d'annunzio, iv-1-60: la notizia della contesa
patria che essi non conoscono. d'annunzio, iii-2-1030: no, non piango
fogli contro i fogli avventa. d'annunzio, iv-2-20: lui le si avvicinò sorridendo
straniera, che viene ad abitare. d'annunzio, iii-2-111: qual mai / famoso
, ma pur sempre fisica. d'annunzio, iv-1-654: il principal carattere d'ogni
brevi e dell'eterno amore. d'annunzio, iv-2-651: io annunzio l'avvento
amore. d'annunzio, iv-2-651: io annunzio l'avvento d'un'arte novella o
dell'infante carlo di spagna. d'annunzio, iv-1-84: gli pareva d'avere
, non sarebbe la verità. d'annunzio, iv-2-1252: sono leggero e spedito per
] è celebre per avventure galanti. d'annunzio, iv-1-103: la sua avventura con
il mio in imprese avventate. d'annunzio, iv-2-201: -io vi amo!
è più agevole giungere che tornarne. d'annunzio, iv-1-73: la casa non era
andando in gondola con lei. d'annunzio, iv-1-870: le donne del parentado
delle attrici e delle avventuriere. d'annunzio, iv-1-674: era un antico suo
danno un brillio palpitante. d'annunzio, iv-2-790: l'aria brillava d'un
di speranze e di desiri. d'annunzio, iv-2-1189: una sensualità avventurosa,
. che nasce dall'avventura. d'annunzio, iv-1-120: a lui pareva di aver
. -anche al figur. d'annunzio, ii-707: l'onda...
negli occhi all'awer- sario. d'annunzio, iv-1-129: ciascuno aveva assunto un'
l'occasioni più comuni della vita. d'annunzio, iv-2-366: l'indifferenza e spesso
opinione dei più mi corresse avversa. d'annunzio, iv-2-1275: carra cariche di feriti
lungo il cammino stramazzar sovente. d'annunzio, iv-1-482: scorgendo il pallore cadaverico
dante nel secondo del paradiso. d'annunzio, iv-2-657: una oscura ostilità che
avvertito del bene e del male! d'annunzio, iv-1-386: sapevamo ambedue il significato
almeno è qualcosa di novo. d'annunzio, iv-1-619: -senti che tramontana si
-avviare un processo: intentarlo. d'annunzio, iv-2-1226: le prove mancavano o eran
, e di figure infarinate. d'annunzio, iv-1-565: e nel mio spirito
indizio d'abitudini operose e franche. d'annunzio, iv-1-142: un avvilimento indicibile l'
umiliazione avvilì la bella donna. d'annunzio, iv-1-379: più d'una volta ella
meschino che si avviliva nel fango. d'annunzio, iv-2- 341: di giorno in
il suo alimento l'agricoltura. d'annunzio, iv-1-261: anche il ricordo della grande
. - anche al figur. d'annunzio, iv-1-80: poi ambedue tacquero; ed
silenzio solenne che la circondava. d'annunzio, iv-2-1034: era scivolata quasi su le
nelle ombre vaganti del mare. d'annunzio, iii-2-255: la schiava tebana tutta
rosso cupo, vinoso. d'annunzio, iv-2-9: aspettava lui che tornasse,
la guancia sulla guancia di lui. d'annunzio, ii-681: se i miei capelli
vinse, anco ti trovi. d'annunzio, iv-1-106: l'istinto del distacco
/ e di persa amorosetta. d'annunzio, iv-1-847: faceva inutili sforzi per trattener
, qual edra, avvinto, d'annunzio, iv-1-479: stavamo come in un
cantonate, perché gliela riportino. d'annunzio, iv-1-364: le mura coperte d'
abbiam dato per suo bene. d'annunzio, iv-2-498: dal mio orrore compresi
di non averne troppa voglia. d'annunzio, iv-2-1358: dopo circa sei ore
braccia il mio collo avvinsero. d'annunzio, iv-2-66: era una forma muliebre
a lui per impedirgli di morire. d'annunzio, iv-1-641: ella con un moto
più grosso del mio polso. d'annunzio, iv-1-180: quella creatura sottile,
femmineo fato avviva un'altra volta. d'annunzio, iv- 1-391: un'animazione straordinaria
. -anche al figur. d'annunzio, iv-1-1013: talvolta la violenza del dolore
luccicare de'fiori sopra tremolanti. d'annunzio, iv-1-71: uno sprazzo di luce
figur. invecchiato, intristito. d'annunzio, iv-1-518: mi sembrò che a un
non è de'più tersi. d'annunzio, iv-2-1251: non c'è altro grido
avvolgenti ruote al ciel la polve. d'annunzio, iv-2-1010: un fascino rapinoso pareva
, d'alto incendio avvolge. d'annunzio, iv-1-88: tutto il cielo
, come un polipo immenso. d'annunzio, ii-767: saliva un violento / foco
, i pensier vostri stanchi. d'annunzio, iv-2-985: spesso l'ingenua frode
sua superba e stupida mediocrità. d'annunzio, iv-2-1311: le coperte di lana
un orlo tenero di canne. d'annunzio, iv-1-173: correva come una gazel-
cacce ed i perigliosi avvolgimenti. d'annunzio, iv-2-199: già da qualche tempo seguiva
guardandola con certi occhi luccicanti. d'annunzio, iv-1-143: i colli parevano avvolti in
avvolto qualche millesimo di mondiglia. d'annunzio, iv-1-206: ella crescerà, nutrita
artigli la fame ed il voi. d'annunzio, ii-775: i falchi gli sparvieri
fra il letto ed il pagliericcio. d'annunzio, iv-2-283: mise le mani su
/ versati fuori dalla rete. d'annunzio, iv-1-800: le chiocciole nel suo grembo
con voce arabica 4 azimutti '. d'annunzio, ii-424: l'uomo tirrenio.
polso del mondo è l'azione. d'annunzio, iv- 1-515: in mio fratello
alletterà, ti esalterà grandemente. d'annunzio, iv-1-617: io avevo la nozione
richiedendo la dignità della storia. d'annunzio, iv-2-1314: l'osservatorio di dove lo
di parare il colpo dell'avversario. d'annunzio, iv- i-131: conscio della sua
viscere molti altri minutissimi vermicciuoli. d'annunzio, ii-417: molosso pronto ad azzannare
vi fosse fatto su alla trottola. d'annunzio, ii-700: e vede palpitare il
povero dei mesti / agricoltori. d'annunzio, ii-486: e il pane azzimo involto
... lo avea regalato. d'annunzio, iv-1-726: in un corridoio incontrarono
si faccia sentire dagli azzuffati cavalli. d'annunzio, iv-1-141: il fiotto sgorgante dalle
rientato o ismaltato o azzurrato. d'annunzio, ii-232: insetti che hanno il
nuvole bianche. -figur. d'annunzio, ii-906: una intrepida forza t'azzurreggia
azzurrigno sfu mato. d'annunzio, ii-202: colsi una rama d'alloro
rigata dal raggio azzurrino di vespero. d'annunzio, iv- i-933: la mensa era
vasto, diffuso. d'annunzio, iv-2-13: due grandi occhi grigi,
la patria e de la fé. d'annunzio, iv-1-139: talvolta appariva [il
d'azzurro il ciel risplende. d'annunzio, iv-1-219: un azzurro chiarissimo,.
in un azzurro cupo e profondo. d'annunzio, iv-2-78: gli occhi le si
di stucco bianco sopra sfondo azzurrognolo. d'annunzio, iv-1-6: la fiamma si divise
, con le babbucce ai piedi. d'annunzio, iv-2-1027: ella lasciò le babbucce
su delle dita dei bimbi. d'annunzio, ii-814: ahimè, di bacche il
pallida e dice insolenze d'inferno. d'annunzio, v-1-693: quanta sia la perversione
faccia la fatica e la noia. d'annunzio, v-1-285: come può la pioggia
fave cominciavano a piegare il capo. d'annunzio, ii-824: legni levantini / carichi
le bacchette gli scivolano dalle mani. d'annunzio, v-1-275: le prime note del
altri instrumenti può assai nel flauto. d'annunzio, iv-2-264: canticchiava una canzone di
fiocchi di neve ne cadevano intorno. d'annunzio, iv- 1-607: il chierico presentò
di rame, o d'argento. d'annunzio, v-1-328: un filo vietato di
nuotano cigni e oche di zinco. d'annunzio, v-2- 57: la seguo
/ tossa del capo sfracellò. d'annunzio, iii-1-654: si toglie il bacinetto
le teste come sopra un bacino. d'annunzio, iv-1-579: un bacino d'acqua
nudare e insterilire fertilissimi campi. d'annunzio, v-1-82: il bacino è chiarissimo
bacino di morganella, si rivolse. d'annunzio, ii-989: nel 1194 vide dalla
, ed anche 4 forma '. d'annunzio, ii-953: il bacino è inerte
bacio, senza una parola. d'annunzio, ii-24: furonvi donne serene / con
e luoghi murati e bacii. d'annunzio, iv-2-1298: il domani, verso sera
rechera'ti di verso el bacìo. d'annunzio, iii-1-813: le mura della casa
e riservarlo per epoche migliori. d'annunzio, iii-1-897: ah, magalda,
grave dan dan dalla badia. d'annunzio, iv-2-1020: ella si volse a guardare
che alla badial dignità salire voleano. d'annunzio, iv-2-140: don pasquale carabba,
, iv-2-301: dalla torretta dei d'annunzio al campami badiale torme di colombi svolazzavano
, ma men grave all'opre. d'annunzio, iii- 1-891: di te /
era sul marciapiede ad attènderci. d'annunzio, v-1-515: la timidezza è imberbe?
gente, razza di bagasce! d'annunzio, ii-236: cupa finestra ove in attesa
vergogna di sé e de'suoi. d'annunzio, ii-518: dorme col suo bagascio
dicean pisciarei da nessun caso. d'annunzio, iv-2-221: -il duca! il duca
dal bagliore di molti incendi. d'annunzio, v-1-67: i muti lampi, che
fuso un bagliore d'oro. d'annunzio, iv-2-491: ella sorrise; e mi
più al bagliore che alla bellezza. d'annunzio, v-1-546: ho allontanato da me
funebre, un riso falso. d'annunzio, iv-1-440: come l'avete voi
* tra le risa della comitiva. d'annunzio, iv-2-20: c'eran de'monelli
non un'onda in questa baia. d'annunzio, iv-1-797: trovò l'eremo ideale
quell'altro poeta d'occasione che è d'annunzio andava in giro per l'italia a
baia / libera e nuda. d'annunzio, v-1-376: era un piccolo cavallo
ha il manto baio. d'annunzio, iv-2-433: si vedevano passare e ripassare
dovuto levare dai vecchi depositi. d'annunzio, ii-897: una palla nella coscia
il tenente ordina baionetta in canna! d'annunzio, v-1-199: entrano due marinai,
splendon di stelle invece alti compassi. d'annunzio, iii-1-64: ella aveva i piedi
nocera, aggiuntovi pure il vino. d'annunzio, ii-755: oleandro d'apollo,
dietro una balaustrata di legno. d'annunzio, v-1-637: il medico, tra
in un bel terrazzino balaustrato. d'annunzio, iv-2-460: salivamo per l'amplissima scala
come una scalinata di cattedrale. d'annunzio, v-1-538: stamani le mie ossa
due le cantonate un balaustro. d'annunzio, iii-2-187: i buccinatori dai balaustri
con un'attitudine di maraviglia. d'annunzio, iv-2-166: egli ebbe su le labbra
balbettare. -figur. d'annunzio, iv-2-458: vorrei che tu sentissi!
intr. divulgare insulse dicerie. d'annunzio, v-1-613: ora c'è chi balbetta
in mezzo a tante sofferenze. d'annunzio, iv-2-159: adagiata sul suolo,
per denotare l'abituale difetto. d'annunzio, iv-2-121: il padre la condusse nella
e balbuziente d'imprecisioni galileiane. d'annunzio, iv-2-360: d'un tratto,
le sarebbero entrate nella carne. d'annunzio, v-1-392: ecco un « dodd
rotando / il balenante acciar. d'annunzio, iv-2-464: l'indefinibile turbamento si
accende anche in fulmini formidabili. d'annunzio, ii-949: tutto è tacito e puro
che parèan dannati al dolore. d'annunzio, iv-2-161: le vetrate balenavano quasi contenessero
portarlo al grado della follia? d'annunzio, iv-2-345: perché ginevra in realtà
suoi lampi il ver baleni. d'annunzio, iv-2-108: le parve un istante di
nel buio balenìo di luci. d'annunzio, iv-2-168: dieci, dodici, venti
balenìo fragoroso di vicende sopra vicende. d'annunzio, iii-1-203: egli trema,
luce di baleni / silenziosi. d'annunzio, iv-1-872: verso il vasto d'ai-
certi ghigni e baleni nello sguardo. d'annunzio, iii-1-62: i marinai dalle galèe
e sparve in un baleno. d'annunzio iv-2-385: per la scala i lumi erano
certo cane acquatico chiamato kob. d'annunzio, v-1-93: ancóra s'ode il gran
frecce con le gran balestre. d'annunzio, iii1- 538: ognun di loro
2. per simil. d'annunzio, iii-1-67: ma a un tratto si
e, per conseguenza, divino. d'annunzio, iii1- 718: stanco / io
, deve aver saette biforcate. d'annunzio, iii-1-717: non vale quadrello d'ariento
alla posta da mattina a sera. d'annunzio, iii-1-537: un breve andito chiuso
si combatte, sono le balestriere. d'annunzio, ii-873: e lungo la corsìa
de'quali stavano tre balestrieri. d'annunzio, ii-880: ma il balestriere,
per segno al suo balestro pose. d'annunzio, iii-1-546: in cima delle picche
ombre di pii segni di croce. d'annunzio, ii-821: io vidi nella loggia
un tempo pei suoi proprii figli. d'annunzio, v-1-93: ha l'aria giuliva
videro alzarsi immobile le genti. d'annunzio, v-1-428: quando le insistenze della mia
embrice solo di tetto in mano. d'annunzio, iv-2-927: come una grande falarica
/ d'un vecchio balivo. d'annunzio, iii-1-887: poi anche me i
deposte le balle di merci. d'annunzio, ii-880: strascicandosi contra l'uragano
di canzonette e di ballatelle. d'annunzio, ii-610: la bella simonetta
dal tempo e dalle intemperie. d'annunzio, iii-1-540: e qualche giorno,
gli stinchi perpendicolari). d'annunzio, iv-2-984: chi era l'inviato del
nave, formano altrettante famiglie. d'annunzio, iii-1-1169: in mezzo alla stanza
che non promette bene. d'annunzio, ii-916: e spiano il tempo ch'
il caso ci han rimandato. d'annunzio, iv-2-258: nella sua gioventù aveva
colmo raso di quel liquore balsamico. d'annunzio, iii- 2-306: il legno /
di pomate e di balsami miracolosi. d'annunzio, iii- 2-236: dona tutti i
e un balsamo che risana. d'annunzio, iv-2-454: la mia sofferenza cessava
vario / di spesse borchie. d'annunzio, 11-668: sentendo l'immortalità, saltavagli
si rafforzasse come un vero baloardo. d'annunzio, iv- 2-873: apparivano in lontananza
echeggiava di balza in balza. d'annunzio, iv-2-464: tutte le più crude convulsioni
mantello? - sauro e balzano. d'annunzio, ii-728: il centauro! di
e con evidenza. d'annunzio, iv-2-6: china sul greto, con
vita e della nostra rivoluzione. d'annunzio, v-1-335: il fuoco balza e rimbalza
domitrice e i nobili achei! d'annunzio, v-1-875: quivi era lo sguardo
. sono qualità squisitamente francesi. d'annunzio, ii-420: non con lo sprone
fortunati scrittori venivano a soppiantarlo. d'annunzio, ii-139: o soffio etèsio, respiro
merlettini e un'oncia di bambagia. d'annunzio, iv-1-581: pensando, rivolgevo tra
la coltre imbottita di bambagina. d'annunzio, v-2-273: non di carta bambagina,
, oh spemi bambe! d'annunzio, v-2-224: la mia « speme bamba
il bamboleggiare; baloccamento. d'annunzio, iv-2-135: parlavano poco insieme e
di sonno / io veggo. d'annunzio, iii-1-1015: ieri t'aggrappavi /
vedere con due occhi della fronte! d'annunzio, iv-2-262: imitando la voce piagnucolosa
si coltivano nei giardini. d'annunzio, v-3-644: giace lontano -sotto una capanna
acireale a catania). d'annunzio, iii-1-1169: su le pareti sono sospesi
, aveva commesso una cattiva azione. d'annunzio, v-1-620: separiamoci dall'occidente degenere
di lui il loro pranzo. d'annunzio, iii-2-144: quali le sue colpe?
giunta, quando mi pagava. d'annunzio, v-1-865: ma noi sappiamo che
il più possibile alle persone care. d'annunzio, ii-878: le banchine / sonanti
un grande ippocastano, si levò. d'annunzio, v-1-742: sul banco la mia
tutto quello ch'io aveva meco. d'annunzio, iii- i-1118: di tratto in
il nero e bianco il bianco. d'annunzio, v-1-674: che è oggi la
il vento e il timoniere. d'annunzio, ii-867: tutti in corazza i rematori
e al banco di sicilia. d'annunzio, v-1-866: il vostro campidoglio era
che quella linea fosca all'orizzonte sia l'annunzio di un banco di ghiaccio? d'
di un banco di ghiaccio? d'annunzio, v-1-561: mi compiacevo di abbandonare
tanti dubbi. che si commande. d'annunzio, ii-145: or chini su l'acqua
veduta uscire da quelle bande. d'annunzio, ii-611: e l'estate or si
bande sbarcava di sicilia nelle calabrie. d'annunzio, v-1-617: il trattato di moriana
gli eserciti molestie sovente fatali. d'annunzio, iii-1-369: nel moto irresistibile delle
chiesa che pareva tutta una fiamma. d'annunzio, iv-2-192: verso le sette la
una larga banda di velluto cremisi. d'annunzio, iii-1-543: porta intorno al viso
estens. e al figur. d'annunzio, ii-887: si spande / la più
danno bastantissimo motivo di mormorare. d'annunzio, iv-1-655: questa lingua, rampollata dal
si parla fuor di toscana. d'annunzio, v-1-717: i latini bastardi hanno
mostruosi bastardumi dell'umana progenie. d'annunzio, v-1-635: non meno vile né
rinata fiducia la faceva indulgente. d'annunzio, v-1-792: affermò bastargli l'animo
a caratterizzarla quale sua sorella. d'annunzio, ii-579: tenue serto a noi,
finestra passare sul viale dei bastioni. d'annunzio, iv-2-78: sopra le case di
sul ticino e sul po. d'annunzio, ii-880: ma il balestriere, chino
e la cavezza dalla stalla. d'annunzio, iii-1-887: poi anche me / raccattami
a cento bati d'olio. d'annunzio, v-2-96: venivano i debitori del padre
e tien gli audaci a freno. d'annunzio, ii-913: conficcate le prue sino
gran sala tutti gli udienti. d'annunzio, i-749: non il letto ma
campana che suona a festa. d'annunzio, v-1-915: il battaglio oggi suona
chiamati 'candelieri delle battagliole '. d'annunzio, ii- 865: sul cassero
fide alleanze e nei forti battaglioni. d'annunzio, ii-885: severo dal suo grande
con l'arco della schiena. d'annunzio, ii-971: due altri sardi,
tutto il giorno su e giù. d'annunzio, v-1-374: i loro [dei
battello sottomarino: sottomarino. d'annunzio, iv-2-908: la loro fraternità..
gli occhi negli occhi di lui. d'annunzio, iii-1-1192: per soffocare l'impeto
scendeva dai colli a combattere. d'annunzio, v-1-750: con le mitragliatrici, postate
dispetto o per gelosia? d'annunzio, iv-1-120: altre gli domandarono,
, o stendeva una tenda. d'annunzio, iv-2-373: mi ricordo: era l'
ali e battere di cuori! d'annunzio, v-1-549: ritremo. la mascella mi
di malinconia battevano la canapa. d'annunzio, iv-1-1044: « battono il lino »
se ne accorga). d'annunzio, iv-2-453: i suoi occhi in un
denaro gliene davo senza batter ciglio. d'annunzio, iv-1-897: gli ascoltanti intorno,
la sentiva battere i denti. d'annunzio, v-1-761: e l'attesa immobile
nonché spopolarle con esiziale governo. d'annunzio, v-1-230: presso il capezzale,
, egli preparava quella del paradiso. d'annunzio, iv-1-846: ella aveva, con
. due balie! ». d'annunzio, ii-509: la croce greca l'ordine
l'ordine alla batteria da montagna. d'annunzio, ii-889: i mozzi, come
, specialista di batteriologia. d'annunzio, iv-1-691: un altro botanico, un
il priore / l'acqua battesimale. d'annunzio, ii-472: però che la sorgente
messa su la sua impronta. d'annunzio, v-1-565: dopo il battesimo del
gli fu padre al fonte. d'annunzio, iv-1-607: mia madre tolse la
a battezzare eziandio gravissimi mandarini. d'annunzio, v-1-644: hanno arso i duomi di
rammentandosi sempre d'esser battezzato. d'annunzio, v-1-714: ci sono martiri in ispirito
deserto andava gridando -preparate le vie. d'annunzio, v-1-590: il profeta del '99
ricorda ch'è vie più lontano. d'annunzio, ii-855: quei che fece al
di chiese e di battisteri. d'annunzio, ii-857: odimi,..
con l'immersione). d'annunzio, iv-2-158: d'un tratto, l'
suo battito ad irrorare le vene. d'annunzio, v-1-554: il mio stesso cuore
immenso battito, un ronzio. d'annunzio, ii-139: o soffio etèsio,
di marin faliero fu mediocre. d'annunzio, v-1-337: la fiamma fustigata si
con entro cadaveri di uccisi. d'annunzio, iv-2-94: l'ultima fiammella finalmente spariva
ubbidire alle sempre discordi battiture. d'annunzio, v-1-242: vengono innanzi...
la battuta de'remi rispondevano. d'annunzio, iii-2-31: sta / per accostare
battuta alcune composizioni del bach. d'annunzio, iv-1-169: come quando una musica
battuta, li entusiasmava. d'annunzio, iv-1-129: il terreno scelto era
le bollicine della stessa acqua. d'annunzio, ii-59: oh effigie di gloria /
dell'armi a favore di mustafà. d'annunzio, v-1-524: t'ho visto.
la facevano sembrare più grande. d'annunzio, v-1-279: era accorso, senza
perdoni, una parola grossa. d'annunzio, iii-1-536: due scale laterali di
donde sfuggiva un sordo lamento. d'annunzio, v-1-282: prende un batuffolo di
misterioso sì da mettere i brividi. d'annunzio, iv-2-198: la ciccarina, tutta
via dalla moglie e dal servo. d'annunzio, ii-730: furente il cervo si
in rosa la sua bava. d'annunzio, ii-597: s'affrettò alla spiaggia
nel silenzio greve dell'alta notte? d'annunzio, ii-647: odor di lunge acuto
: lieve bava di vento. d'annunzio, v-1-85: s'è levata la brezza
può né gridare, né favellare. d'annunzio, ii-263: e ogni lagno si
scarpette: avete pensato a tutto! d'annunzio, iv-1-606: non piangeva; moveva
gravezze né contribuzioni contra turchi. d'annunzio, iv-2-468: nelle parole del vecchio
, che para la fronte. d'annunzio, iv-2-996: l'eroe solo, con
vecchio aristocratico bavoso e slombato. d'annunzio, iv-2-118: un borbottìo bavoso gli esciva
al bazar ci dovete tornare. d'annunzio, v-1-617: già i vecchi moschetti
di cre- staìna e servetta! d'annunzio, v-1-77: « questo è sicuro *
le invenzioni che lo beavano. d'annunzio, ii-61: ma non degnava ella beare
eccelso canto nella sua ingenuità. d'annunzio, iii-1-246: e io ero lontano
il rozzo tamburo dei timpani. d'annunzio, v-1-206: vado a guardare il
visione beatifica alle tenebre cimmerie. d'annunzio, iv-2-152: quell'aria calda..
oltre la terra, nel cielo. d'annunzio, iv2- 495: non prendete forse
si baloccavano miti colori riposanti. d'annunzio, v-1-573: uomini siamo; eppure
a farlo in mio nome. d'annunzio, iii-2-46: il metropolitano di galona,
e tratto dal santo grifone. d'annunzio, v-1-712: ogni volta mi sembra
de'beati / màrtiri tossa. d'annunzio, v-1-83: non ci fu un beato
del canonicissimo pestalozza e compagni. d'annunzio, v-1-66: chi stanotte ha veduto roma
dov'è l'uom, felice. d'annunzio, ii-501: non alla solitudine scrovegna
tomo a cantare in mio latino. d'annunzio, iii-2- 1145: talora il beccaccino
sia qual- ch'altra felicità. d'annunzio, iv-2-58: una gallina bianca,
la coda fra le gambe. d'annunzio, iii-1-643: tomo tomo sono distribuiti
e se è molto lunga. d'annunzio, iv-2-934: tutta quell'umana angoscia
la chioma al vento si distende. d'annunzio, iv-2-280: passò in corsa una
/ raspa raspa il giorno intiero. d'annunzio, v-1-781: entrai nel cimitero.
). gustare il cibo. d'annunzio, v-1-788: vedo il figliuolo, veramente
di maliziosa miopìa a un personaggio. d'annunzio, iv-2-1019: egli scese alla fonte
di una nave). d'annunzio, iv-2-908: ben quivi entrambi avevan
e brune come beduine. d'annunzio, ii-890: ulula per i campi
ch'era dio nei cieli. d'annunzio, v-1-585: queste parole...
« san martino! »]. d'annunzio, iv-2-253: don donato brandimarte,
un uomo, e leggermente beffarda. d'annunzio, iv-1-333: ella aveva la bocca
facevano di tutti i colori. d'annunzio, iv-2-257: parlava continuamente, senza
in aria di beffarsi della moglie. d'annunzio, v-1-79: e un buon compagno
chiamano, un empio beffatore? d'annunzio, iv-2-913: un beffatore invisibile,
impertinenza gli occhi in alto. d'annunzio, iv-2-498: due serventi vestite di grigio
e sufolare a pecore sbandate. d'annunzio, iv-1-816: un agnello dal chiuso
scapigliati e le belle a tariffa. d'annunzio, v-1-405: il soldano era fra
attaccaticcia delle strade, appena spiovuto. d'annunzio, ii-745: nella belletta i giunchi
, che da lontano seduce. d'annunzio, v-1-244: c'è l'amorino
menesteo li reggea, bellico ingegno. d'annunzio, iv2- 300: era il tramonto
semenza per le zolle ficca. d'annunzio, iii-1-596: ungergli il becco bisognava
che sono / ora alle strette. d'annunzio, v-1-632: lasciate nitrire nel prato
del tasso o dell'ariosto. d'annunzio, iv-2-304: apparve su una loggia,
, e godi della beffa stagione. d'annunzio, iv-2-250: le comari si trattennero
grossa difficoltà o contrarietà. d'annunzio, v-1-802: ieri, davanti al camaro
scienza entro a la mente. d'annunzio, iv-1-60: la notizia della contesa
disamine con tale belluina eloquenza. d'annunzio, iii-2- 296: un'onda
mese, un mese e mezzo. d'annunzio, iii-2-11: io so tagliar benanco
voi / la morte dimane discende. d'annunzio, iii-2-220: t'offro le bende
al collo il braccio sinistro. d'annunzio, v-1-726: la fronte è nascosta,
scudo di blaia ha con sé. d'annunzio, v-1-505: sieno bende sacerdotali o
che gli si bendassero gli occhi. d'annunzio, v-1-613: portatemi i due coltelli
, una parte malata). d'annunzio, v-1-748: affidai a due di voi
rimasto al posto del boriini. d'annunzio, v-1-467: la vostra vita vera è
cui appare il fantasma del povero. d'annunzio, iv-1-733: io sono perpetuamente ansioso
concentrarsi sul nome dell'illustre patrizio. d'annunzio, v-1-569: la terra, che
mio cor doglio. d'annunzio, iv-2-141: la donna a quella vista
la povera signora ratta, morta. d'annunzio, ii-873: gridavano i prostrati «
so chi, m'ha tolta. d'annunzio, iii- 1-523: noi tenemmo /
forse per l'ultima volta. d'annunzio, iv-1-505: ha voluto levarsi,
. 2. sostant. d'annunzio, iv-1-950: il benedicente, infiammato
paia, merita sempre rispetto. d'annunzio, iv-2-179: e, quando la guarigione
, repugnante agl'impulsi della ragione. d'annunzio, iv-2-294: grandi piogge beneficatrici caddero
a benefizio dei nostri poverelli. d'annunzio, iv-1-56: in una società democratica
egli ha lasciati soli nel mondo. d'annunzio, v-1-695: molta gente benefica si
vacante, era fuori contestazione. d'annunzio, v-1-692: i miei giovani imitatori,
che si potrebbe star meglio. d'annunzio, v-1-802: non si tratta di avanzare
le rive d'un giardino infinito. d'annunzio, v-1-573: non vele e non
, l'imbroglion le recita. d'annunzio, v-1-158: io sono un italiano
aver raffrenato un popolo ribelle. d'annunzio, iii-2-57: o genti la cui terra
erano sempre stati larghi con tutti. d'annunzio, iii-1-614: e il capitano era
di benvenuto stampato sulla porta. d'annunzio, v-1-689: se il vostro principe
bruciasse il nardo col belgiuin. d'annunzio, iv-2-281: la chiesa in fatti
stupido, idiota. d'annunzio, v-1-471: è tempo che ogni falsa
i caffè e per le botteghe. d'annunzio, v-1-662: simintendi, 3-221: gli
poi che a loro. d'annunzio, iv-1-895: era uno spettacolo mera
cosa e neanche lo bevetti ». d'annunzio, ii-428: giova a te avere
.. più non bere. d'annunzio, iii-1-710: lascia cadere quella testa
mistero. beveva come un tegolo. d'annunzio, iv-2-300: verso il tramonto,
, assetati della dolce aurora. d'annunzio, iii-2-341: e flagella i cavalli
poteva méttere insieme egli pure. d'annunzio, iv-1-49: guardava il giovine furtivamente
e i crin parlanti avviva. d'annunzio, iv-2-631: il flauto frigio e il
a menare pugni e calci. d'annunzio, iv-2-428: chiamandolo la bella contessa
con polpa acidula. d'annunzio, ii-710: odoro come il cedro bergamotto
e odore meno soave). d'annunzio, iv-1-255: hai mangiato mai..
ridere di berilli e di turchese. d'annunzio, iv-2-42: fuori il cielo era
, d'una straordinaria alterigia. d'annunzio, iii-2-305: si avanza il mercante
da notte di seta rossa. d'annunzio, v-1-781: sotto le foglie vidi i
berretto frigio d'una volta. d'annunzio, iv-2-288: egli portava una specie di
mobili, allineate. d'annunzio, v-1-62: non ascoltiamo se non
un brigante! una spia! d'annunzio, v-1-91: il comandante sta ritto a
in ciò che si vuole. d'annunzio, v-1-84: con lui siamo tutti sicuri
, ma non percosso. d'annunzio, iii-1-482: io sono contenta
e il can guarda al clamor. d'annunzio, iii-1-563: con un gesto impetuoso
fecero la guardia al suo palazzo. d'annunzio, iii-2-96: riconduci / la
come una bertuccia in gabbia. d'annunzio, iv-2-243: teodolinda, la figlia
forse del pane anche tu? d'annunzio, v-1-705: ci sono...
pettinarsi sotto la finestra della mangiacarrube. d'annunzio, ii-980: allora maometto furibondo,
un cuc- colo di fiore. d'annunzio, v-1-143: considera egli ognuna delle
di quelle bestie di tecnici. d'annunzio, ii-262: « taci » gridò
appare splendidamente la nostra bestialità. d'annunzio, v-1-685: o la grande tessorìa
, taci ti dico! ». d'annunzio, iv-2-264: assaù, un uomo
prende, il bestiario lo palpa. d'annunzio, iv-2-1055: una musculatura leonina,
astringente e diseccativa in gran maniera. d'annunzio, iv-2-919: a madura,.
non sarebbe tanto di guadagnato? d'annunzio, iv-2-95: aveva poi fatto il guattero
quantità di liquido; spugnoso. d'annunzio, i-1085: ottima è l'acqua,
, / d'ogni dolcezza. d'annunzio, v-1-317: tuttavia questa sua gentilezza
bianche (un cavallo). d'annunzio, v-1-376: era un piccolo cavallo sardo
uomini ci cangiamo in fiere. d'annunzio, ii-20: i poledri violenti i
beveraggi che gli hai dati. d'annunzio, ii-540: poi la mia carne
d'aver il beveraggio de l'annunzio / ottimo c'ho da darli. guic
/ beverata nel sangue nemico. d'annunzio, ii-254: e quel pianto era
gabbie di grilli e lor beveratoi. d'annunzio, v-1-635: delle arche fece trògoli
il suo rottame di zùcchero. d'annunzio, v-1-263: io attendevo palpitando che
e oraziano èrami allora invischiato. d'annunzio, v-1-971: agli italiani enfii del beverone
o replicazione di bevimento. d'annunzio, iii-2-144: tu lo servi sempre
bevitori che non avevano sete. d'annunzio, iv-2-312: udivasi la masticazione lenta
roma fu dai galli bezzicata. d'annunzio, iv-2-278: ella amava d'essere
d'un colore freddo di biacca. d'annunzio, iv-2-32: le montagne brune in
di cardi e stridulo di biacchi. d'annunzio, ii-506: sul petrame ove raro
e biade per i lor cavalli. d'annunzio, iii-1-887: io di buona bocca
porche ov'erano le biade. d'annunzio, iv-1-891: un uragano infuriò su
nera calena sopra le biancane. d'annunzio, iv-2-963: il vento...
che sono speciali ai sacerdoti. d'annunzio, ii-540: lontanar le maremme febbricose
biancheggia. algarotti, 3-210: d'annunzio, ii-509: il bianco-azzurro fregio dei festoni
aventino fra le belle palme. d'annunzio, iv-2-458: la mole marmorea -componimento
languido origliere / tutto biancheggia. d'annunzio, ii-446: nella remota / isola
dita e la piccola palma. d'annunzio, ii-512: le guance bramano bianchezza
in una specie di fumo bianchiccio. d'annunzio, v-i- 300: un naufrago era
biancicante ombra del lupo. d'annunzio, iv-2-28: il mare tristo biancicante in
via / fila e si perde. d'annunzio, ii-640: riga di vele in
incerto o lontano). d'annunzio, iv-2-5: ha'lati le fratte si
apparì sparì d'un tratto. d'annunzio, ii-772: divino auriga, / questa
schiena, grassottello e rotondetto. d'annunzio, iv-2-1027: egli trascinò e stese su
degli occhi, quasi volesse mangiarselo. d'annunzio, v-1-670: il consenso attonito vi
più puro da un biancore niveo. d'annunzio, v-1-781: l'afa biancicava per
un bambino biancoso e ricciutino. d'annunzio, iv-2-1338: calda era la notte,
sul bossolo o sul biancospino. d'annunzio, iv-2-484: in compenso dei mandorli,
piccola bocca di metallo aperta. d'annunzio, 11-579: biancovestita come la vittoria
uno panno d'uovo. d'annunzio, iv-2-1001: l'àrdea lasciava la
scialiva, o per averne gusto. d'annunzio, iv-1-783: appena la tosse si
, si turò l'orecchie. d'annunzio, iii-1-832: ah, tu ora hai
miare'e 'biastimmia *. d'annunzio, iii-1-832: ha biastemato, ha
spogliata dell'umana sua espressione. d'annunzio, iv-2-111: ella rimase là, inchiodata
in ordine i libri. d'annunzio, iii-1-434: una stanza di meditazione,
santo zuanne ha visti ». d'annunzio, ii-18: quanti / furono i
in gruppo, mi rallegro ufficiali, annunzio di relazioni e scartoffie. bocchelli,
l'aquila bicipite. d'annunzio, v-1-269: « sa che quando
, sono piegatori del gomito. d'annunzio, ii-316: quadriga che con freni
membrana nella man gli vedi. d'annunzio, iii-1-1097: e io sentii con
/ figlio, o sileno. d'annunzio, ii-509: demoniaco segno, il seggio
/ il bidente e la marra? d'annunzio, iv-1-604: sei solo a seminare
un languore di melancòlica insoddisfazione. d'annunzio, iv-1-10: due giovinastri, scarni e
e le disse una parolaccia. d'annunzio, v-1-374: il maremmano irsuto, che
che ha due anni. d'annunzio, ii-281: avean già rostro ed artiglio
masso, come quella il cuore. d'annunzio, v-1-77: « questo è sicuro
piedi bifidi come i cammelli. d'annunzio, v-1-406: come allora, conosco
figur. falso, menzognero. d'annunzio, v-1-865: ma noi sappiamo che dietro
coppia / prima de'bovi. d'annunzio, ii-4: udite, o agricoltori,
delle bifori, delle cornici. d'annunzio, iv-2-974: la sala non era
bifronte / si crede come giano. d'annunzio, ii- 566: natura ed arte
nostro sciagurato e bifronte teatro vernacolo. d'annunzio, v-1-865: ma noi sappiamo che
scalzo, e vestito di bigello. d'annunzio, ii-512: gli mutaste in bigello
mista a un umidiccio sporco. d'annunzio, iv-2-961: di là dal tetto
/ con in petto reliquiari. d'annunzio, v-1-540: v'è più valore ideale-
carattere, comune, scialbo. d'annunzio, iv-2-95: era...
piovete per costor roba a bigonce. d'annunzio, ii-871: misurar si sognavano a
e di frasi a grande effetto. d'annunzio, ii-297: o quanto era bello
che non erano mai contenti. d'annunzio, v-1-674: una grossa bilancia collocata
ettore il giorno di morte. d'annunzio, v-1-642: chi risponde? chi giudica
, o colla bilancia del savio. d'annunzio, ii-917: vanno librando i pesatori
di grande e di fecondo. d'annunzio, v-1-44: la storia vostra si fece
un bilanciamento, un compenso. d'annunzio, iv-2-924: nell'andare all'orza
d'ettore il giorno di morte. d'annunzio, v-1-16: questo luogo egli lo
volle offrirgli una presa lui. d'annunzio, ii-914: quei che verso il reno
se ne venivano al biliardo. d'annunzio, iv-2-189: girava in tomo al
venga addosso a chi era sotto. d'annunzio, v-1-620: credete tuttora che
bilico su tavoli e armadi. d'annunzio, iv-2-160: quando il luccichio si
senza che la statua si scuotesse. d'annunzio, iv-2-1009: con un atto precipitato
inimicizia non da bilingue africano. d'annunzio, v-1-865: ma noi sappiamo che
l'armi al vostro grido. d'annunzio, ii-97: ma il pensier tuo,
sfiorato i nostri umori biliosi. d'annunzio, v-1-694: credeva che la formicolante
centauri ei fe'l'alta vendetta. d'annunzio, ii-728: ben era il generato
, la fine del binario. d'annunzio, v-1-260: e mi balza il cuore
razionai, l'altra che sente. d'annunzio, iii-2-359: tutti gli efebi
/ erano bianchi bioccoli di lana. d'annunzio, iv-1-131: alcune nuvole a mezz'
l'aria con le froge larghe. d'annunzio, 11-7xz: teco andare vorrei
. che tende al biondo. d'annunzio, iv-2-193: aveva una capellatura bion
si puote fuori che nell'oro. d'annunzio, iv-1-240: pareva che, dopo
alla sua faccia alquanto legnosa. d'annunzio, iv-1-277-il vedovo biondiccio e scolorito colse
al sole in un prato immenso. d'annunzio, ii-380: aiutavano eglino la vana
gli occhi traenti al chiaro. d'annunzio, ii-822: è già pronta la muta
, ed eunoè, la forza. d'annunzio, iii-2-362: e il cavallo.
, e prese una bipenne. d'annunzio, ii-772: e tolsi la bipenne /
e colle dodici vivande nere. d'annunzio, ii-914: quei che verso il
, dichiarava tutto in regola. d'annunzio, v-1-678: c'era la grande larva
del maggiore pendeva una bisaccia. d'annunzio, iv-2-149: il frate zoppicava reggendosi a
a parigi in su le mura. d'annunzio, iii-1-617: abbiamo soci e fondaco
e di codin di pelli zibelline. d'annunzio, iii-2-64: còrdula, sima,
o per un bigliardiere di bisca. d'annunzio, iv-2-341: cento volte, rimasi
fo il giuocatoraccio, il biscazziere. d'annunzio, iv-1-898: giocolari, bari,
volgendo il bìschero, la corda. d'annunzio, v-1-89: esamina anche una volta
al corpo viluppi di biscie. d'annunzio, v-1-545: il mio delirio mi sale
una biscià sulla spada del conte. d'annunzio, iii-1-1026: e questo vasetto /
le risa de'suoi amici. d'annunzio, iii-2-360: aveva il cavallo / mangiato
entrambi i sessi; ermafrodito. d'annunzio, iv-1-169: era una voce ambigua,
minute o ingrate bisogne reali. d'annunzio, iii-1-663: sai / bene,
il venerdì come tanti turchi. d'annunzio, iii-1-675: è tardi. / il
di me più che padrone. d'annunzio, v-1-573: e non vele e non
per loro bisogni a firenze. d'annunzio, v-1-894: potemmo vivere e combattere
fiorita / sembra che odori. d'annunzio, ii-692: larve di stelle adornano
letterario si sfoga all'impazzata. d'annunzio, v-1-96: ed ecco il meglio
trarne quindi un gentil carme bistonio? d'annunzio, i-394: non mài dolce sonò
tosto accennata che registrata. d'annunzio, iv-1-226: l'oro, l'ambra
biforcuti, chiamati da lui bisulci. d'annunzio, ii-601: e, quando
/ che radunar gli piacque. d'annunzio, v-1-496: nessun uomo più comprese l'
aria contenuta nelle foglie. d'annunzio, iii-2-5: dall'altre bande nereggiano
terra ed il cielo per tetto. d'annunzio, 11-888: laggiù, sotto la
giorno o di notte). d'annunzio, iv-2-925: egli aveva gittato verso il
dove io ritruovo miglior pastura. d'annunzio, v-1-322: i pontoni stanno acquattati
insieme, il dittatore a piedi. d'annunzio, iv-2-303: a poco a poco
tremi, violento quando calpesti. d'annunzio, v-1-571: la nazione era al bivio
era sul muro della chiesuola. d'annunzio, ii-916: la vecchia europa avara
fossero troppo bizzarre e stravaganti. d'annunzio. iv-1-464: non più con sorpresa
, blandendo la oltracotanza dei forti. d'annunzio, iii-2-292: divino egli è,
/ ronzava un'invisibile falena. d'annunzio, v-1-321: la sera fluviale blandisce le
dall'ultimo soffio degli alisei. d'annunzio, iv-1-970: talvolta l'ospite si assopiva
con la resistenza e l'ostilità. d'annunzio, iv-1-977: è vero? -ripeteva
blande, circospette e temperanti. d'annunzio, iv-2-139: don ignazio cespa adoperò
/ come una voce che persuade. d'annunzio, iv- 1-940: caldi [i
. -mansueto. d'annunzio, iii-2-130: blandi mi seguivano [i
. letter. deboluccio. d'annunzio, iv-2-244: le terribili parole barbare
avea de argento una corona. d'annunzio, ii-791: ma più bella oggi [
sono intromesse nelle navi corazzate. d'annunzio, iv-2-470: i lumi erano accesi
che avevano la capitale sul mare. d'annunzio, v-1-899: si può bloccare il
splendenti come blocchi di diamanti. d'annunzio, iv-2-204: su i canterali posavano
lei che un lunghissimo blocco. d'annunzio, v-1-868: sono le voci che s'
nannina, con aria d'importanza. d'annunzio, iv-2-1076: la salvatichetta si stringeva
piume grigie dalle punte argentee. d'annunzio, iv-1-294: elena ascoltava, con la
. il toro fuggì muggendo. d'annunzio, ii-764: il boaro m'intese /
, camminavano in punta di piedi. d'annunzio, v-1-782: tornai verso gli uomini
sui panni e sul terreno. d'annunzio, ii-613: bocca di donna mai mi
mentre un altro lo riempiva. d'annunzio, v-1-670: non eravamo davanti alla
prigioniero alla bocca d'un obice. d'annunzio, iv- 2-102: i vecchi cannoni
versata dall'orcio). d'annunzio, iv-2-475: eravamo tutti là, presso
re di sardegna padrone dell'alpi. d'annunzio, iii-2-13: tu passa per la
senza risposta a bocca chiusa. d'annunzio, v-1-659: e c'erano i
alberti sorridendo a bocca stretta. d'annunzio, iv-2-262: -se vulete cenà nghe
, il solo degno è questo. d'annunzio, v-1-621: l'italia non aveva
che proprio al barbio l'assomigliaresti. d'annunzio, iv-2-32: ninni dormiva colla bocchina
cristallo che reggeva con la destra. d'annunzio, iv-2-74: in un angolo,
che aveva fatto nel formaggio. d'annunzio, iv-2-236: venne a porgere al marito
piano all'altro colla stiva. d'annunzio, iii-1-1169: in mezzo alla stanza.
, boccheggiando, la vita. d'annunzio iii-1-1114: i neri sfiniti dalla stanchezza dal
sughero per filtrare il fumo. d'annunzio, iv-2-1092: tracannò d'un fiato una
d'acqua e un bicchiere. d'annunzio, iv-1-675: si versò un altro
zinia ed astro in boccia. d'annunzio, v-1-363: l'infermiera dice che tutti
, / alba a tramonto. d'annunzio, v-1-244: c'è la zàgara
che ci serva da letto. d'annunzio, v-1-166: stavamo noi davanti a
dolorante, poggiava il suo corpo. d'annunzio, iii-1-607: a quella con tutta
che ha la bocca grande. d'annunzio, iv-1-802: il tremolio di tutti quei
, senza voce come siete! d'annunzio, iv-2-30: gli presero la mucca
di fucci e di bonturi. d'annunzio, v-1-776: sentivamo d'aver diviso
della piccola chiesa una bolgia. d'annunzio, iv-2-963: il vento...
bolle; / e poi spariva. d'annunzio, v-1-362: mi sembra di scorgere
, la quale tosto viene meno. d'annunzio, v-1-748: si dissanguava. il
una lamiera di acqua saponata. d'annunzio, iv-2-37: avete fatto mai, da
. -per simil. d'annunzio, iv-1-901: gli occhi bianchicci e opachi
cose lo lodavano e lo benedicevano. d'annunzio, ii-969: il primo di febbraio
e tórre lor la vita. d'annunzio, iv-2-420: bollate voi sino all'osso
e la frittura deve esser bollente. d'annunzio, v-1-671: non c'era tra
dane, vi si sentiva soffocare. d'annunzio, v-r-339: olocausto, olocausto,
i soldi in carta sporca. d'annunzio, v-1-140: le altre [informazioni]
1827 (308): al primo annunzio di bolli bolli che vi s'era levato
nemmeno la morte può togliere. d'annunzio, ii-880: il precone stampato fu
ne sparse un'altra brancatina. d'annunzio, iv-2-334: alcune settimane plumbee passarono
dolci ed attaccaticcie a toccarsi. d'annunzio, iv-2-836: i nidi pendono alle
ai bolscevichi né ai fascisti. d'annunzio, v-1-631: e invano l'inghilterra
dopo ch'era stato comperato. d'annunzio, ii-513: sotto il maligno agosto,
quest'ora ve l'avrebbono concio. d'annunzio, iii-1-537: balestre grosse a bolzoni
di bombe a mano il tascapane. d'annunzio, v-1-152: tutti gli uomini sono
contro l'imperatore enrico di lussemburgo. d'annunzio, iii-1-716: la ròcca ben fondata
tervenirvi al bombardamento nell'ultima guerra. d'annunzio, v-1-597: nel bombardamento d'interdizione
bombardette per espugnare quello luogo. d'annunzio, v-1-151: la compagnia di moschettieri
maestro, mi parrebbe tempo perduto. d'annunzio, v-i- 902: dopo aver
/ come un'oscura nuvola. d'annunzio, iv-2-893: e rimirò la filigrana del
. 2. ronzio. d'annunzio, v-1-286: il giardino è pieno di
controstaglio dell'albero di trinchetto. d'annunzio, ii-57: e la nave era
nessuno era preparato, andando d'annunzio, ii-640: a mezzo il giorno /
7. fertilità. d'annunzio, iv-2-133: i colloquii volgevano su le
. letter. barattiere. d'annunzio, v-1-54: il presidente del consiglio tuttavia
d'una letteratura scetticamente santocchia. d'annunzio, iv-1-49: fino a quel momento,
muggendo e ululando la bora. d'annunzio, v-1-102: dentro i covi degli
macchie nelle scatoline degli spilli. d'annunzio, v-1-900: il ferro, il
oziosi e scontenti del governo borbonico. d'annunzio, iv-2-244: isabella, la più
, e chi borboglia di là. d'annunzio, iv- 2-459: indietreggiammo entrambi,
comprendeva le allusioni della gente. d'annunzio, iv-2-118: un borbottìo bavoso gli
seggio adorno di borchie d'argento. d'annunzio, iv-2-242: sopra un vecchio canterale
chi un pennacchietto che ne spunta. d'annunzio, iii- 2-192: siam sette,
averla sciolta e allargata. d'annunzio, ii-202: borda, randa! issa
9-714: bastiti quel bordato. d'annunzio, iii-1-317: la sua gonna di bordato
di bordeggiar con una garapera. d'annunzio, iv-2-10: la paranza andava bordeggiando
tenersi sotto bordo il primo. d'annunzio, iv-2-329: sollevarono il cadavere fuori del
bordo e la licenza di caccia. d'annunzio, ii-877: marinai, marinai,
par d'una piva il bordone. d'annunzio, ii-807: le due [cannelle
simpatia; viola di fagotto. d'annunzio, iv-2-889: « taci, taci *
meritare altro, di meritare meglio. d'annunzio, ii-741: da stuol migrante un
platone e non di omero. d'annunzio, v-1-787: rivedo il campo della
e i più di greco nome. d'annunzio, v-1-529: voi, gente dei
città vecchia che si va rinnovando. d'annunzio, ii- 551: vide i borghi
fatta di ima zucca secca. d'annunzio, v-1-645: lotta egli e pena con
l'altre cose della chiesa. d'annunzio, iv-1-239: da per tutto poi
in cui egli era versatissimo. d'annunzio, iv-2-431: le ricchezze illustri,
, pispigli brevi e sommessi. d'annunzio, iv-2-314: il vento recava l'odor
arguto e grossi occhi di toro. d'annunzio, ii-721: non temere, o
di baroni e di vassalli. d'annunzio, iii-1-109: a siracusa camminavamo nei
gran dissima agitazione. d'annunzio, li-m: il colosso equoreo
, tra quelle acacie in fiore. d'annunzio, iv-1-7: di tratto in tratto
il flusso / della corsonna. d'annunzio, ii-544: voi, destri in
musici bossi empiono l'aria. d'annunzio, ii-807: quattro di bosso ei
essenze e diavolon ne'bossoletti. d'annunzio, iv-2-898: e ordinavi i tuoi
quel cane, che abbaia? d'annunzio, iii-1-272: immaginavo di farmi giardiniere
tafferie; il bossolo i pettini. d'annunzio, iv-2-285: dal clarino di bossolo
verga / de'giocolier spregiò. d'annunzio, iii-2-278: la quarta e la
per una botola al fienile soprastante. d'annunzio, iii-1-537: una terza scala
i ciuffi dell'irsute stipe. d'annunzio, ii-19: mi persuase i sonni /
domandavami se lo era anch'io. d'annunzio, iv-1-132: lo sperelli.
è detta anche stoccata). d'annunzio, iv-1-130: il rùtolo venne innanzi con
altro che squadrare doghe e segarle. d'annunzio, iv2- 315: quando giunse al
, ecc.). d'annunzio, ii-881: canto le stive, le
figlie prese / pei greppi. d'annunzio, v-1-627: il vino nuovo fa
dopo avergli appiccato il fuoco. d'annunzio, iii-1-589: s'ode il grido gutturale
assembramento ed entrò in casa. d'annunzio, iv-2-368: andammo in giro,
le tue rive del loro abbandono. d'annunzio, v-1-516: son certo che la
lano ove non c'era ferrovia. d'annunzio, iii-2-334: ma il rubatore immune
dinanzi a la casa del tale. d'annunzio, iv-1-10: un bovaro, di
anno è finito delle lor fatiche. d'annunzio, iv-1-806: nell'aia contigua stava
nell'ombra biancheggiar le zanne. d'annunzio, iv-2-245: ella aveva nella persona,
, precipitàvano dal lor ballatoio. d'annunzio, v-1-751: una quarantina d'uomini,
vincer le acute / punte. d'annunzio, iv-2-220: alcuni proclamavano i nomi di
rispetto al vento. d'annunzio, iii-2-9: issa artimone e borda!
/ portando rami striduli a bracciate. d'annunzio, v-1-441: io presi la mia
compiuto con una spinta. d'annunzio, v-1-611: quando mi gettò nel fiume
uscito da un sonno profondo. d'annunzio, iv-1-432: dalla madre passarono a
figliuolo sentiva che questi doveva rallentarlo. d'annunzio, iv-2-180: rosa ed emidio si
] a braccia da'pozzi. d'annunzio, ii-882: l'affusto trascinato a braccia
privi di ventre e di testa. d'annunzio, v-1-294: scossa la salsedine dalle
braccia dipinte come aste di bandiere. d'annunzio, ii-6: fioritene ogni albero,
perdendosi quasi anch'essi nell'orizzonte. d'annunzio, v-1-653: era un luogo isolato
sia ritta o inclinata appena visibilmente. d'annunzio, iii-1-840: se tu mi tocchi
vederli, un maestro rurale. d'annunzio, ii-742: seguitai l'orma esigua,
e gli spiedi allungò sulla brage. d'annunzio, ii-731: gli aghi dei pini
punti l'avvenir s'annera. d'annunzio, iii-2-286: tu sai l'amore disperato
stento un movimento di sorpresa. d'annunzio, iv-2-27: volete che vi aiuti?
nella piega dello scialle. d'annunzio, iv-2-140: ad intervalli, nei trivii
il profondo e tenebroso centro. d'annunzio, v-1-420: che è questo fardello
non domato come brado toro. d'annunzio, ii-743: prendo col laccio la
vive allo stato brado. d'annunzio, ii-892: salute, o terra degli
, che stanno nel brago. d'annunzio, iii-2-151: i dèmoni / sono
brama, / rissano i bimbi. d'annunzio, iii-1-836: tu prendi / questa
alla contemplazione panteistica del braminismo. d'annunzio, iv-1-691: c'era mister davis,
urlare (del cervo). d'annunzio, ii-729: e udii bramire il cervo
vita via che volò via. d'annunzio, iv-2-64: era un'allegra pugna
di lavoro e libertà di credenza. d'annunzio, ii-700: non odi cupi bràmìti
il tumulto, / la guerra! d'annunzio, iii-2-107: l'arco che spezzasti
cuore un'acre bramosia di sangue. d'annunzio, iv-2-216: il chiarore illuminava i
ancora, / lascia il festino. d'annunzio, ii-133: e se un'argentina
tenaci branche un indomabil mostro. d'annunzio, iii-1-724: -quali erano i tuoi sogni
re prigione] le branche. d'annunzio, iii-1-892: non gli togliete il
di essere stomacata, borbottava. d'annunzio, ii-147: non prendemmo il grongo di
ischerzo, facendo ridere tutti. d'annunzio, iv-2-89: e i soldati,
già mira, egli già tira. d'annunzio, ii- 700: il cervo
suonarono senza misura né decoro. d'annunzio, iv-2-299: lasciò che su la
dal fumo e accecati dalle scintille. d'annunzio, iii-i- 1012: salisti a piedi
.. scesi in istrada. d'annunzio, ii-903: ebbe stritolato il mento /
navi, per i marinai. d'annunzio, iv-2-237: gli altri portarono sotto coperta
a brandelli certi calzoni flosci. d'annunzio, v-1-323: incontriamo un marinaio che
cuore / fervere sentendo la battaglia. d'annunzio, ii-267: la clava / brandì
navi da guerra) di portare sotto d'annunzio, iv-2-1060: s'interruppe, come se
, un brandir lieve di porta. d'annunzio, v-1-305: e la voce della
quelli si sparsero sul selciato. d'annunzio, v-1-781: sotto le foglie vidi i
a brani insieme ai muri. d'annunzio, iv-2-1086: di tratto in tratto una
in luogo irriguo d'acque. d'annunzio, ii-285: di questo mese nel
visetto ardito e al mento spiritoso. d'annunzio, iv-2-300: verso il tramonto,
bravate, né ad accettare duelli. d'annunzio, iv-2-916: ti ricordi, tu
, / scendono i fiumi. d'annunzio, ii-877: marinai, marinai, sopra
sapeva quello che io mi dicevo. d'annunzio, iv-2-300: verso il tramonto,
pranzo e da scrittoio una lettera. d'annunzio, v-1-733: sono disteso nell'erba
raro. ordinanza, disposizione. d'annunzio, v-i-m: è concesso - con un
brevi da vendere alle donne. d'annunzio, iv-1-903: egli portava appesi al
dei conti di fratta a portogruaro. d'annunzio, v-1-119: il consiglio degli ottimi
di cui gustano la brevità. d'annunzio, v-1-878: a genova, nel palagio
cappello, si muoveva nella brezza. d'annunzio, v-1-305: non sapevo di dove
conosceva le insidie del vino. d'annunzio, iv-2-89: divoravano con gli occhi
! che córrer briaco di topi! d'annunzio, iii-2-111: la plebe è sempre
altri, attaccava brighe sopra brighe. d'annunzio, iv-i- 121: un sospetto
di giovanotti ragionavano di caccia. d'annunzio, iii-1-580: e te n'andrai
brigate, / immobili, allineate. d'annunzio, v-1-758: questo morto rivuole il
sobborgo festante di brigatelle allegre. d'annunzio, v-1-696: il nostro divino cesare
porta nova a briglie abbandonate. d'annunzio, iii-1-508: gli altri in iscompiglio
e brilla / una speranza. d'annunzio, iv-2-495: -voi conoscete santa caterina!
costretto di dire un brindisi. d'annunzio, iv-2-289: egli amava il vino,
di scrivere una predica ho pensato. d'annunzio, iv-2- 203: don antonio
/ al cielo e al tempo. d'annunzio, iv-1-262: questo heathfield, marchese
fe'paventar de la lor sorte. d'annunzio, iv-1-683: ambedue provarono dentro
che si ostinavano a briscola. d'annunzio, iv-2-130: quasi tutte le sere
ore in mezzo al baccanale. d'annunzio, iii-1-1044: in quest'anno di lutto
trapunte di fili d'oro. d'annunzio, v-1-95: è un vecchio navigatore brizzolato
e un paio di scarpe. d'annunzio, v-1-204: balzo dal letto,
ne accrescevano l'aria deserta. d'annunzio, iv-1-5: la luce entrava temperata
che si tesse in firenze. d'annunzio, iv-1-83: le lanterne di ferro
di tela broccata d'oro. d'annunzio, v-1-287: alastair vestito d'una tunica
lentamente si agitavano i ventagli. d'annunzio, v-1-396: nei damaschi nei broccati
vi brilla, / o pezetèri. d'annunzio, iii-i- t'acqua, fusticelli,
che legger vuol tutta la notte. d'annunzio, iv-2- 963: [aggrottava
avuto nell'inverno decorso. d'annunzio, v-3-90: roco era e fioco e
bronchi, / lungo la mura. d'annunzio, iv-2-6: giunsero in fondo,
omero e lassi ivi morir. d'annunzio, v-1-581: l'italia avrà la sua
che pare scolpito nel bronzo. d'annunzio, ii-716: come in bronzea mèsse nel
una dilettazione 4 morosa '. d'annunzio, iv-2-868: allora ella guardò il
aia tua, d'amomo. d'annunzio, ii-641: come il bronzo sepolcrale /
/ non mancate al lieto dì. d'annunzio, v-1-401: i campanili non hanno
sonno. -figur. d'annunzio, ii-417: or veniva al soccorso /
frumento già maturo o bronzino. d'annunzio, ii-152: e certo la noce bronzina
bronzo cesellato, erano schiuse. d'annunzio, ii-506: e ogni sera nel verde
il palèo sotto i castagni. d'annunzio, ii-408: e guata fuggir l'ora
, anche 'clima brucente '. d'annunzio [acca demia]:
abbrustolire. - anche assol. d'annunzio iv-2-1075: teneva la fiaccola...
massime dalla parte del sole. d'annunzio, iv-2-13: tutta quella plebe di
vascelli: impedirsi il ritorno. d'annunzio, iii-1-1172: questa volta non è soltanto
ombrello di trine una mimosa. d'annunzio, v-1-741: ti voglio riveder camminare
bruciata; scottatura, ustione. d'annunzio, iv-2-125: nel collo le si vedevano
ciato di rattrappirsi. d'annunzio, v-1-682: io non avrei
bruciori amorosi di quarant'anni addietro. d'annunzio, v-1-627: dov'è un vinto
come uva, la pigna. d'annunzio, v-1-335: i nidi innumerevoli filati dalle
ciò che la sera mangiomo. d'annunzio, iv-2-74: apparve all'uscio don
stridula risata / di fattucchiera. d'annunzio, v-2-924: la macchina su le sue
con un bruire esile e schietto. d'annunzio, ii-575: dolci le mie parole
brulicanti di poveri e d'infelici. d'annunzio, v-1-741: fra petraie e macerie
, incomposta, clamorosa. d'annunzio, iv-2-520: ella doveva avere i sensi
i cani, di vermi. d'annunzio, iv-2-297: quivi, su 'l mezzodì
di tre o quattrocento tonnellate. d'annunzio ii-925: chiedi l'ora all'orse /
migrano tacque d'un ceruleo fiume. d'annunzio, i-807: o voi che dentro
/ brumoso, accidioso e lutolento. d'annunzio, v-1-184: la basilica è
i denti d'un pettine. d'annunzio, iv-1-983: lo scoglio al
che tende al bruno. d'annunzio, v-1-314: sembra che nel fumo ritorni
ferro, erano anche esse sbarrate. d'annunzio, v-1-752: era bellissimo,.
in mezzo / di bruno acciar. d'annunzio, v-1-79: la lama chiara esce
spiccava in bruno sulle stoppie giallastre. d'annunzio, v-1-637: da presso, ripiegate
di manale per introdurvi la mano. d'annunzio, v-1-241: ricordavo l'odore della
un bruscolo, uno stelo! d'annunzio, iv-1-993: ella gli tolse di tra
avrebbe su qualsiasi animale bruto. d'annunzio, v-1-680: tutti avevamo la faccia
potranno all'uopo lavorare efficacemente. d'annunzio, v-1-912: non bastava che il loro
s'awiò lungo i binarii deserti. d'annunzio, v-1-771: lo spasimo di questo
brevi corna della fronte bruta. d'annunzio, v-1-500: io cerco il raggio in
ella mugolava come un bruto ferito. d'annunzio, iii-1-169: mi risveglio sbigottito.
marinai inglesi s'ubriacavano come bruti. d'annunzio, v-1-626: lo sceicco di nazlet
aveva voluto mostrarsi tanto generoso. d'annunzio, iv-1-261: anche il ricordo della
a dondolare la testa inquieta. d'annunzio, iv-2-375: che proverebbe un fanatico se
umana si trovava bruttata, avvilita. d'annunzio, v-1-581: l'italia avrà la
piazza, nelle quali ebbe parte il d'annunzio e si pronunziarono parole assai brutte,
di quello che faccia soffrire. d'annunzio, v-1-712: trapassavo per meglio conoscere
mio corpo e volevo lavarmi. d'annunzio, iii-1-1174: è vero: sembra che
di lasciarla andare nella buca! d'annunzio, iv-2-369: mi fermai finalmente, e
fosse fatta da varii giorni. d'annunzio, iv-1-505: la lasciai davanti ai
notte avea mandato un segno. d'annunzio, ii-751: v'insegnerò davanti alle tempeste
dare il segno della battaglia. d'annunzio, iii-2-187: i buccinatori dai balaustri
pettinata a riccio. d'annunzio, iv-1-700: povera vecchia! la vedo
portato dall'oriente in italia. d'annunzio, iii-1-530: ah gran faccende abbiamo!
quale pendeva da una funicella. d'annunzio, iv-2-34: toto, quando la
anel d'oro dava al mar. d'annunzio, iii-1-72: hai tu udito parlare
e macelli ed alle are. d'annunzio, ii-835: deh foss'io sopra un
per quest'uscita poco opportuna. d'annunzio, iv-1-691: mister martlet, è
buddistica aspettazione dell'amor suo. d'annunzio, iv-1-138: ma questo periodo di
cul-de-sac, in un muretto. d'annunzio, v-1-207: entro nel budello che
la sciabola o la spada. d'annunzio, iii-1-643: tomo tomo sono distribuiti tor-
stalle / la sua laboriosa lupinella. d'annunzio, i-574: van per il campo
branco per le macchie e boscaglie. d'annunzio, v-1-336: il rombo e lo
bufali cornuti, maestosi, omerici. d'annunzio, ii-730: era del più vetusto
nell'atto del cimentarsi all'abbattimento. d'annunzio, ii-905: allora il re levavasi
apporta. un brisciamento mi corse. d'annunzio, iv-2-40: a un tratto una
via un filo di polvere. d'annunzio, v-1-916: c'è da parte un
un alito soffocante, insopportabile. d'annunzio, ii-424: ei sa che avrà vento
né il buffon gli vo'fare. d'annunzio, iii-1-580: e te n'andrai
i ruffiani * di palazzo gravina. d'annunzio, v-1-60: per costoro noi non
sconvolgere e disordinare tutte le carte. d'annunzio, iv-2-1092: ella pronunziò l'ultima
livreati buffonescamente quasi ministri di stato. d'annunzio, iv-2-220: alcuni proclamavano i nomi
e di quella sordida preoccupazione generale. d'annunzio, iv-2-245: il tonsurato assumeva
di sego, il mio sapientone. d'annunzio, iv-2-379: che lungo e che
bugne d'un palazzo di marmo. d'annunzio, v-1-790: la città..
il grano già facea lo stocco. d'annunzio, ii-152: la pendula chiave /
2. per simil. d'annunzio, iv-2-868: un grido involontario le sfuggì
5. figur. cecità. d'annunzio, v-1-498: quando io cieco ero coricato
degli antichi, quel commestibile. d'annunzio, v-1-364: la pioggia porta
il bulbo del sinistro pròtundeva visibilmente. d'annunzio, iv-2-79: le innervazioni negli organi
grande silenzio il mezzodì. d'annunzio, ii-502: tu vedi lunge gli uliveti
che scuotono gl'ingegni cittadini. d'annunzio, iv-1-258: tornò a roma verso
anello livido intorno agli occhi. d'annunzio, iv-1-359: ella appariva molto bella.
anello, ultimamente andrà in pezzi. d'annunzio, iv-2-232: sei o sette mendicanti
stavano in cerchio mandre di cavalli. d'annunzio, iv-2-270: ordinò che tutti si
motociclette e nelle automobili). d'annunzio, iv-2-877: si accorsero che dietro i
uomo, una donna). d'annunzio, v-2-38: di tratto in tratto,
con 4 leggi cereali '. d'annunzio, ii-7: i rossi carri aspettanti il
miglio ed al grano saraceno. d'annunzio, iv-2-259: ora, possedeva egli su
sentiva assoluto padrone di qualcuno. d'annunzio, iv-2-79: le attività cerebrali a
cereo pallore delle grandi occasioni. d'annunzio, ii-231: ben vi so,
molti cerei innanzi alle tombe. d'annunzio, iv-2-437: quel suo volto bianco,
colà fino a mezza quaresima. d'annunzio, v-1-147: le messe commemorative davanti
-per simil. d'annunzio, iv-2-481: mi richiamava al culto religioso
non ne aveano certamente bisogno. d'annunzio, iv-2- 587: quando la
si limitano a cerimonie di etichetta. d'annunzio, iv-1-42: le livree, i
dichiarato immondo nell'uso suo. d'annunzio, v-2-342: certo il cappellano del
! ora tocca a voi. d'annunzio, iv-2-598: nelle stanze attigue alla
fuori di posto nella personcina puerile. d'annunzio, iv- 2-205 'i ricevimenti di
più tipiche e le migliori. d'annunzio, v-1-125: nella reggenza italiana del
. per estens. milizia. d'annunzio, v-1-705: queste parole furono pronunziate
freddo de le forbici strisciar. d'annunzio, iv-2-787: curvo, scarno, asciutto
ingialliti. -figur. d'annunzio, v-1-760: del bosco di contro non
farine e crusche d'oro. d'annunzio, ii-243: caccerà la fame / e
e suoni e canti. d'annunzio, iv-2-184: l'ultima fiammella
un altro cero anche lui. d'annunzio, iv-2-203: era un uomo lungo e
cerotto alle piaghe del suo prossimo. d'annunzio, v-i- 1058: essi non osano
l'umore di cui vive. d'annunzio, ii-800: pelle del becco sordido e