. caro, 2-360: e gli angui / s'affilàr drittamente a lao- coonte
via. caro, 2-359: e gli angui / s'affilàr drittamente a laocoonte.
11-8io: v'è una bellissima sorte d'angui, che vivono anche in acqua,
aratro intatte / le terre, e gli angui errar senz'ira o tosco. idem
e 'n fronte umana han chiome d'angui attorte, / e lor s'aggira dietro
crin su la fronte e groppo d'angui algente, / crudelissima aletto. marino,
angue. muscettola, iii-388: d'angui crinita dal tartareo tetto, / spargendo
fendeano l'etra, e tutti gli angui eretti / minacciavan l'eroe nato dall'
. montale, 2-94: erinni fredde ventano angui / d'inferno e sulle rive una
, / che veggion nel lor regno angui, e sedenti / leoni, e ululanti
/ le terre, e gli angui errar senz'ira o tosco. idem,
/ gli aspidi i ceneri e gli angui / e le ceraste e le verdissime idre
/ e 'n fronte umana han chiome d'angui attorte; / e lor s'aggira
per selva di pruneti orrida e d'angui / cerca smarrito calle e vestigia note
, / gli aspidi i ceneri e gli angui / e le ceraste e le verdissime
/ gli aspidi i ceneri e gli angui / e le ceraste e le verdissime
losi / gli aspidi i ceneri e gli angui / e le ceraste e le verdissime
/ del torbido acheronte / errar crinite d'angui / per l'italico ciel le furie
stima. caro, 2-360: gli angui / s'affilar drittamente a laocoonte.
effigiata al vivo / con chiome d'angui attorte / spira spavento e morte.
e 'n fronte umana han chiome d'angui attorte. marino, vii-263: ma la
fremeva aletto invenenata i crini / d'angui fischianti. marino, vii-486: così gli
margo di cocito, e a gli angui / del crin lambir lasciava il flutto immondo
/ gli aspidi i ceneri e gli angui / e le ceraste e le verdissime idre
29-4: ecci una bellissima sorte d'angui, che vive in acqua, e chiamansi
. caro, 2-369: gli angui /... le bocche alte,
: fra le tenaci ritorte de gli angui flessibili, inflessibilmente minace, minotauro di quel
tomba ingombrata da spine e soggiorno di angui. carducci, iii-2-439: e su l'
indurito. campailla, 4-76: tortuosi angui serpenti, /... / perdendo
/ il venenoso umor, lacerte ed angui / tosto eran fatti. landò,
, / che veggion nel lor regno angui, e sedenti / leoni, ed
, / che veggion nel lor regno angui, e sedenti / leoni, ed ululanti
/ ma vivi e fieri come l'angui attorte / de la gòrgóne. idem,
1-156: fra le tenaci ritorte de gli angui flessibili, inflessibilmente minace, minotauro di
modello il forte alcide, / gli angui strozzar, non schiacciar degl'insetti. guadagnali
/ crin su la fronte e groppo d'angui algente, / crudelissima aletto, empia
i volti / tremendi sotto '1 crin d'angui spiranti, / al fin giacquero estinte
intatte / le terre, e gli angui errar senz'ira o tosco, /.
i verdi rivi, / pinguonsi li angui, che mel fan deforme. / or
aminta, 744: celan le selve angui, leoni ed orsi / dentro il
disdegno ed impietate, / fere peggior ch'angui, leoni ed orsi: / ché
orienti / sotto il crin nero ad angui, in porporigno / tinti dal sole,
/ lasciò il regno e trattar gli angui poteo, / e quella cui la nera
te l'amore, / come doi angui rabidi affamati / rodendo stavan sempre nel
respiro. caro, 2-368: gli angui / s'affilar drittamente a lao- coonte
orienti / sotto il crin nero ad angui, in porporigno / tinti dal sole,
musica, nella quale i mozartiani 'angui d'inferno 'non dovrebbero solo giustificare
al laccio. campatila, 4-76: tortuosi angui serpenti / rannicchiarsi, tra loro avviluppati
agitate, / che veggion nel lor regno angui e sedenti / leoni ed ululanti ombre
cerchio. bergantini, 1-417: vanno gli angui nocivi a rimbucarsi. spettacolo della natura
pelo. caro, 2-366: gli angui / s'affilar drittamente a laocoonte, /
modello il forte alcide, / gli angui strozzar, non schiacciar degl'insetti. sbarbaro
agitate, / che veggion nel lor regno angui, e sedenti / leoni, e
/ e 'n fronte umana han chiome d'angui attorte, / e lor s'aggira
a. adimari, 4-99: d'angui crinita in forma di megera, / con
/ e 'n fronte umana han chiome d'angui attorte, / e lor s'aggira
istrette. caro, 2-365: gli angui / s'affilar drittamente a lacoonte. /
, 4-76: come, se tortuosi angui serpenti / rannicchiansi, tra loro avviluppati,
faville / lasciò il regno e trattar gli angui potéo, / e quella cui la
agitate, / che veggion nel lor regno angui, e sedenti / leoni, ed
di flore pingui, / ed insidie d'angui bilungui / incontro delle verdi rane ignude
/ il veneroso umor, lacerte ed angui / tosto eran fatti.