molti uomini che discutevano ad alta voce anfanando. borgese, 3-68: un grassoccio
agg. letter. che si esprime anfanando; che parla a sproposito e in
riuscì a mala pena a interpretarli, anfanando col vocabolario, interrogando con astuti sotterfugi
riscaldato troppo le aure rarefatte dove sta anfanando la valetudinaria cultura italiana.
che l'umor, giù per la minchia anfanando, / lasciando in secco le sue
che l'umor giù per la minchia anfanando, / lasciando in secco le sue congiunture
tratto rimastosi addietro, / correr pure anfanando per raggiungere / la procession panatenaica; e
dava la rósa sopra la cotenna rincallita anfanando e ringhiando si andava a grattare al
: « che dici, che vai anfanando, scimmione ». 3.
, [i versi], anfanando col vocabolario, interrogando con astuti
c. e. gadda, 19-44: anfanando dapprima e gargugliando come per intestino catarro