dolce n'adesca, e poi n'ancide / d'eterna morte. marino, 5-84
(145-4): irata sì, che ancide e caccia via / tutto ciò che
per la pietà, che 'l vostro gabbo ancide, / la qual si cria ne
: amor dov'egli incende e dove ancide / amor vero non è, ma fiamma
sguardo / che fate quando v'encontro m'ancide. francesco da barberino, 140:
miei spiriti paurosi, / e quale ancide, e qual pinge di fore.
. idem, 56-9: ella ancide, e non vai ch'om si chiuda
loro essendo viva, / poscia gli ancide come antica belva. cino, iv-169
37-1): amore è uno spirito ch'ancide, / che nasce di piacere e
non sa come amor sana, e come ancide, / chi non sa come dolce
tanti cori amor piglia, fere e ancide, / quant'ella o dolce parla o
bembo, 1-25: così 'l viver m'ancide, / così la morte mi ritorna
e bella, / c'ognor m'ancide, mi difende e scampa. bandello,
crudo amor, ch'egual- mente n'ancide / l'assenzio e 'l mèl che tu
d'ospite mansueto, / e persegue ed ancide / chi li s'oppone e chi
: amor dov'egli incende e dove ancide / amor vero non è, ma fiamma
, si lascia cadere in quello e s'ancide. = voce della tradizione lirica
incerto autore [crusca]: ancide, e poi si salva l'ancisore.
per- doneraime prima, e puoi m'ancide. petrarca, 23-152: io,
. dante, 56-12: ed ella ancide, e non vai ch'om si chiuda
ahi crudo amor, ch'egualmente n'ancide / l'assenzio e 'l mèl che
che mi tene / e che m'ancide, se voi non m'atate. lapo
miei spiriti paurosi, / e quale ancide, e qual pinge di fore. idem
loro essendo viva; / poscia gli ancide come antica belva: / molti di vita
dante, 56-9: ed ella ancide, e non vai ch'om si chiuda
. dante, 56-10: ed ella ancide, e non vai ch'om si chiuda
la pietà, che 'l vostro gabbo ancide, / la qual si cria ne la
, / di cui sol rimembrar m'ancide spesso. folengo, ii-286:
fu; / pur inumano / tormenta, ancide, / e più dilania / ch'
dileguo: / il mio dolor m'ancide: / ti sia tolto da lui,
sa come amor sana, e come ancide, / chi non sa come dolce ella
epicuro, 4: se 'l duolo t'ancide ognora, ché ne favelli? /
il dorso, / si scaglia, ancide e sbrana. -dare a qualcuno
son tarme sue due luci, ond'ancide, anzi / due vive faci, e
or sotto sirio ardente / seccala e ancide il sol con sua facella. d
fascia aspra e scagliosa / col resto ancide, e libero si rende.
tra'miei spirti paurosi, / e quale ancide, e qual pinge di fore.
ardita, / c'allor che la m'ancide ogni mie bene / cogli occhi mi
furai, / per se stesso me ancide. romanzo di tristano, 71: non
ahi! crudo amor, ch'egualmente n'ancide / l'assenzio e 'l mel che
la pietà, che 'l vostro gabbo ancide, / la qual si cria ne la
più ghiaccia il cielo, / o dove ancide il sol l'erbe e le fiondi
, donna, che gran doglia / ancide alcun, che 'l furto a morte mena
: così piglia, fere, arde ed ancide / gli uomini sol, quel ghiotterei
iii-m-14: lo imaginar dolente che m'ancide, / davante mi dipinge ogne martiro,
petrarca, 134-8: e non m'ancide amore, e non mi sferra,
speranza incerta / con dolce tosco non v'ancide. goldoni, vi-626: chi dubita
priso. ibidem, i-574: ben m'ancide e confonde / quella per cui son
infondere, / da poi che non mi ancide il mio furore, / cun teco
, ma tosco, / che dolce ancide. goldoni, xii-372: masche- retta
addormenta, e poscia / gli addormentati ancide. a. martini, ii-1-242: tenner
egli fa prove / e quanti mostri ancide, / onde s'innalzi poi / al
perle e l'ostro di colei che lo ancide. = deverb. da invogliare1
bertola, 115: io cui tristezza irrequieta ancide, / io sia qui fatto almen
come lo bada- lisco / c'ancide che gli è dato; / cum soi
, xiii-6: la sua vertute, ch'ancide sanz'ira, / pregatel che mi
ieri / quella gentil figura che m'ancide? alfani, xxxv-11-611: de la
ahi crudo amor, ch'egualmente n'ancide / l'assenzio e 'l mèl che
prieghi amore, / ch'elio m'ancide, e la morte m'è dura,
: se 'l dolce sguardo di costei m'ancide, / e le soavi parolette accorte
ahi crudo amor, ch'egualmente n'ancide / l'assenzio e 'l mèl che tu
di sì cocente foco, / che m'ancide vivendo mille via. iacopone, 1-63-134
loro essendo viva; / poscia li ancide come antica belva: / molti di vita
bembo, 1-25: così 'l viver m'ancide, / così la morte mi ritorna
/ come lo ba- dalisco / c'ancide che gli è dato. malispini, 4
la pietà, che 'l vostro gabbo ancide, / la qual si cria ne la
/ in quante guise il dì m'ancide amore. tasso, 3-25: o
s'adira o nasconde, / ben m'ancide e confonde / quella per cui
', * uccide ', 'ancide '. scroffa, 44: così dicea
/ nuda le selve e gli animanti ancide. c. i. frugoni, i-io-120
che sforna il parto e quello iniqua ancide, / nuova medea. foscolo,
così dolce amaro / è chi m'ancide e mi nodrica avaro. -rifl
, / come lo badalisco / c'ancide che gli è dato. g. cavalcanti
marmorea fronte che stilla melliflua manna mi ancide. 9. con riferimento alla santità
conforte, / che le mie gioie ancide ombrate e corte. bacchelli, 1-ii-343:
ed omicide / mi saetta, m'ancide. groto, 7-12: non d'
: se 'l dolce sguardo di costei m'ancide / e le soavi parolette accorte.
prima addormenta e poscia / gli addormentati ancide. -far uso nel processo fisiologico.
/ in quante guise il dì m'ancide amore. f. f. frugoni,
alcuna razza di loro che tutti gli ancide. lastri, v-66: una pianta infesta
miei spiriti paurosi, / e quale ancide e qual pinge di fore, / sì
questa crudel, che la mia donna ancide, / e per cui l'alma
, / come lo badalisco / c'ancide che gli è dato. tommaso di sasso
mescendo con la vita, col cibo ancide i purpurati regi. lancellotti, 236
carne loro essendo viva; / poscia fi ancide come antica belva; / molti di
mescendo con la vita, col cibo ancide i pumurati regi. d. bartoli
/ per me dolente quella che m'ancide. boccaccio, dee., 7-2 (
/ e l'anima dolente che s'ancide, / che mor dvun colpo che li
core / e l'anima dolente che s'ancide, / che mor cfun colpo che
/ di quanti con gli strai fere ed ancide. g. bentivoglio, 4-1441:
dal cielo. alamanni, 7-ii-217: tutto ancide / la sottil paglia e le pungenti
g. malipiero, 67: morte ancide ogni uom; né v'è ri-
/ per me dolente quella che m'ancide / che 'l dolce amor, che ne'
'miei spinti paurosi, / e quale ancide, e qual pinge di fore
deh, non rinovellar quel che n'ancide, / non seguir più penser vago,
, e sarebbe impossibile / dir quanto ancide ancora il cor frangibile / più ch'un
, / in quante guise il dì m'ancide amore. nannini [ammiano],
/ tumida di più morti un'idra ancide; / né de le sue vittorie
non veggio il bel viso che mi ancide. b. alamanni, xxxvt-iqa: non
che fate quando v'encontro, m'ancide. dante, vita nuova, 18-4 (
loro essendo viva; / poscia li ancide come antica belva; / molti di vita
onesto da bologna, i-34: sì m'ancide il partir doloroso / che gioioso -avenir
desiri / gelosia, ch'ogni speme ancide e sface. c. gonzaga, i-96
. petrarca, 134-7: non m'ancide amore, e non mi sferra,
che sforna il parto e quello iniqua ancide. fenoglio, 5-iii-526: venne fuori
/ che fate quando v'encontro, m'ancide. vostro deportanno, / l'aneme
'miei spirti paurosi, / e quale ancide e qual pinge di fore. castelvetro
mise, / come lo badalisco / c'ancide che gli è dato. dante,
dimora. alamanni, 22-57: or mentre ancide e fiacca, si ritruova / con
: pregote, amor, che pur m'ancide o spetre / del vivo scoglio mio
fittaseli entralla gola con torride punte l * ancide. panzini [1905], iv-461
, / tal che la rimembranza me n'ancide / e fa sì grande schiera di
consola; / e s'un tempo 1'ancide, alfine il sana. fagiuoli, xl-148
di quanti con gli strai fere ed ancide. g. zane, 153: né
fae leti- sia, colpando sana, ancide vivificando; e quale sementi senbra grave
onesto da bologna, lxv-2-5: sì m'ancide el partir doloroso / che zoioso -avenir