la seconda origine è dalla natura conciliatrice delle ami- stadi. lambruschini, 1-318: il
»; e festo, 125: « ami- culum genus vestimenti, a circumiectu dictum
, 5 7: ma molti creden tenere ami- state / sol per pelare altrui a
in te vivo e regno / in eterna ami- stade / per podestade del tuo sommo
populo... tutto era comosso in ami- razione e reverenza degli apostoli per lo
buona volontade; la quale manifesta, l'ami- stade si ferma e si conserva.
no serave da suffrire se no che l'ami- stade è de tanta virtude che tute
più gravi e di momento per via d'ami- cabili composizioni eran rimesse al loro giudicaménto
dono, la quale è nutrimento de l'ami- stade. boccaccio, viii-2-81: testò
agevolmente inchina, / non ti legar con ami- chevol nodo. 7.
stilo era de ceruleo e lusitano ceraunio sì ami- cabile delle tempestate. baretti, 6-146
, / che ben mi sembran colpe d'ami- raglie. ponzela gaia, 21:
ricevuta in sé la scellerosa puzzolente e malfattrice ami- stade delli peccatori. segneri, iii-2-215
è chiara la sua malcontentezza; e l'ami- raglio, auttore della pace, come
gioioso. guittone, i-101: de fare ami- state / certo lo tardare parerne matto
dono, la quale è nutrimento de l'ami- stade. idem, inf.,
, mostrando l'amico: 'vedi l'ami- stade mia '. idem, inf
da lentini, 57: molti creden tenere ami- state / sol per pelare altrui a
le grandi nimistà, e perdonsene le grandi ami- stadi. -cadere nella nimistà
dono, la quale è nutrimento de l'ami- stade. idem, conv.,
(agente proteolitico), amilopsina (agente ami- lolitico) e steapsina (agente
di-i: lo convito è un presame di ami- stade intra li buoni.
di pitagora, congiunsero intra sé sì fedele ami- stade, che volendo dionisio di siracusa
conv., iii-xi-14: fine de l'ami- stade vera è la buona dilezione che
i-250: per dar spirito più efficacemente all'ami- cicia col cristianissimo, quale era già
e della marca, e la pumula di ami- temo. = voce
: deh, ballatetta, a la tu'ami- state / quest'anima che trema raccomandando
altrimenti chiamarono gli emiri musulmani che 'ami- ratus ', se non che raddolcirono
non che raddolcirono talvolta il suono in 'ami- ralius '. -rendere meno
uomo, altro non è che una naturale ami- stade, la quale, secondo che
iii-403: la fede è uno rapprendimento d'ami- stade all'amico. = nome
melate parole / e ne le labra un ami- chevol ghigno, / e la fraude
non me sia celato ». / l'ami- rante rispose rimbronciando: / « l'
immortale mostro: il 'cuore'di edmondo de ami- cis. tornano gli occhi lacrimosi.
: l'omo c'ha santetate trova granne ami- state. berni, 20-4 (ii-141
comune divotamente priega per noi la vostra reale ami- stade che costrignate il facitore dell'ingiuria
riprende / e dice ched è troppo alta ami- state: / se l'omo là
che fue di vanni altapace, a corsino ami- dei; dieccene in somma, iscontando
questa legge... sia stanziata nell'ami- stade, che noi non preghiamo di
u tree dè l'orno rechedere lo soe ami- go. latini, rettor.,
: bisognerebbe ancor dire talvolta a quel tal'ami- co, che meglio sarebbe stato d'
, / ché fate infingimento / di verace ami- stanza, / e ciò è gran
l'omo c'ha santetate, -trova granne ami- state: / sì i ven la
fiada u tree dè tomo rechedere lo soe ami- go. giacomino pugliese, 190:
m'è duro esto verbo, lassare loro ami- stanza: / ma veio che loro
le vanetate, -che te traga a su ami- state: / più che vesco appicciarate
, tipica dell'opera dello scrittore edmondo de ami- cis (1846-1908).