nutricò uno dalfino col pane, et amavalo tanto, ch'el fanciullo lo cavalcava e
gli aveva libera donazione del core e amavalo più che se stessa. marino,
volgar., iv-18 (2): amavalo tropo tenera- menti. boccaccio, dee
lo quale nutricava con troppi vezzi, e amavalo troppo teneramente. colombini, 265: