che strugge e dòle, e incende ed amareggia. c. dati, 7-1-2-166:
ci avvelena le viscere, né ci amareggia il palato. serao, 191: leva
guasta tutto il comodo dei convito, e amareggia tutto il dolce dell'allegria. parini
come gl'infermi, che il dolce gli amareggia e tamaro qualche volta gli addolcisce.
strugge e dòle, e incende ed amareggia. dante, inf., 33-5:
che strugge e dòle e incende ed amareggia. dante, inf., 10-47:
che strugge e dòle, e incende ed amareggia. petrarca, i-1-39: nessun vi
.. strugg'e dole e 'ncende ed amareggia. serdini, 1-117: questo è
i-534: mi viene alla mente e mi amareggia il cuore l'ultimo caso, in
iii-3-104: sopra ogn'altro se ne amareggia questo figliuolo medesimo, la cui persona,
nude radici / s'umilia, s'amareggia, e s'incallisce / nella scorza e
repubblicano stroncato da quella parola, si amareggia il sangue, si guasta il fegato.
lubrano, 2-363: se la rincrescevolezza vi amareggia gli esercizi della virtù, 'sedet sic'
: il caso del povero brunetti mi amareggia all'estremo. si sono fatti tutti i
sardòo, di grata cena / amareggia il piacer: perché potea / senza
/ che strugg'e dole e 'ncenae ed amareggia. -intenerire l'animo, il cuore
di veleno e di fiele, che amareggia i giusti, e che attossica gl'incauti