= deriv. da altero. alterità, sf. filos. proprietà e condizione
bruno, 646: il moto è alterità, quel che si muove sempre è
della differenza, onde il soggetto sente l'alterità, attraverso la quale si realizza la
oggettività nel ritmo dell'autocoscienza. l'alterità va separata; ma ci dev'essere.
secondo i quali può essere riconosciuta un'alterità fra oggetti quali che siano; nella
. -nel linguaggio filosofico indica ogni alterità, ogni differenza o dissimiglianza che distingue
grossolanità di quel godimento, cioè la sua alterità, la qualità che lo accomuna ai
. gentile, 1-225: l'alterità... importerebbe l'inconoscibilità assoluta
che ammise l'essere del non-essere come alterità), rappresenta la negazione di un
ancora da fare. -distacco, alterità dell'autore (e in partic. della
l'immaginario collettivo riesce a gestire l'alterità radicale dei determinismi naturali, perfino eufemizzando
exotopìa, sf. estraneità, alterità. a. ponzio [«
fenomenologia degli stereotipi inventati per definire l'alterità, maria teodorova afferma che l'immagine negativa