: ne i secoli mutati ombra io m'aggiro, / e i novi templi guardo
= deriv. da aggirare. aggiro, sm. disus. giro, avvolgimento
a fine che non si svolga l'aggiro fatto d'essi. = deverb
vo'come nube..., m'aggiro in alcionali viaggi sulle braccia di questo
1-314: dalle balze ov'io m'aggiro, / mio diletto amato bene, /
601: lungi da te m'aggiro, / senza bramarti mai; / son
1-144: in cerca d'uscita, m'aggiro sulle calate. dalle banchine ogni giorno
ornai 'l quint'anno ch'esule m'aggiro / per le greche contrade. manzoni,
'l quint'anno ch'esule m'aggiro / per le greche contrade, e
furioso e mesto / per la città m'aggiro, e senza fine / la ricerco
: in un mondo / nuovo m'aggiro; quello ch'era al fondo / dolore
/ ornai 'l quint'anno ch'esule m'aggiro / per le greche contrade. leopardi
inasprire e deriv. pur fosco m'aggiro, / fèsso il cor dentro da inartigliati
trovo nel punto, e più m'aggiro. -trafitto, colpito a morte
: ne i secoli mutati ombra io m'aggiro / e i novi templi guardo,
donna! e a scordarla ancor m'aggiro / io per il porto, come un
per occulte / e non usate vie m'aggiro e celo. ghirardacci, 3-176:
e dal tema di 7roxéw 'mi aggiro, frequento '. oniroscopia, sf
in vano / quinci e quindi m'aggiro. magalotti, 3-25: or venga qualunque
come mai / sulle piume in van m'aggiro? / questo insolito martiro, /
, / atto d'ogni potenza: aggiro al tomo / de'miei cenni il
più mi rappèlla / guanto m'aggiro per quetarlo intorno. gosellino, 1-120
rimbalzante. mazza, iii-175: m'aggiro tra il rimbalzo e l'urto / de'
ergastolo, e che con lui mi aggiro pei monti: mi tornano a mente i
. pascoli, 5-86: io m'aggiro io mi rivolgo / per l'ombroso querceto
cogli occhi ebri d'imperio ecco m'aggiro, / com'ombra, per via sacra
furioso e mesto / per la città m'aggiro e senza fine / la ricerco e
, / atto d'ogni potenza: aggiro al torno / de'miei cenni il destino
del gran fiume; / sì che m'aggiro così nel vestibolo immenso del buio.