, 6-100: c'è nella voce affranta la pacatezza di chi à fatto l'
ediz. 1827 (361): alfine affranta, abbattuta, rilassò le membra intormentite
: aveva un'aria così compunta e affranta che faceva compassione. e. cecchi,
scimmia avrebbe calcato il cappello sulla testa affranta. govoni, 3-28: quando le braccia
volte una mano sulla fronte come quando affranta dal lavoro alzava la testa per qualche secondo
per scacciarsi una nebbia dal cervello, usciva affranta dallo sforzo volitivo che imponeva alla propria
ero sola, mi sentivo svogliata, affranta come bracciante che torna da disamata fatica
pio officio né la vedova inconsolabile ovvero affranta dal dolore (a scelta), né
vita universa, impietosito, aveva mandato all'affranta un sonno misericordioso. 2
ero sola, mi sentivo svogliata, affranta come bracciante che toma da disamata fatica
se medesimo i due farmachi restauratori della affranta sua lena, dello spento desiderio di
vita universa, impietosito, aveva mandato all'affranta un sonno misericordioso. quasimodo, 2-35
, iii-179: una folla cenciosa, affranta di emigranti, uomini, donne,
erbette per giaciglio vi si lascia cedere affranta da più di ventiquattr'ore di corsa.
, 13-100: stava sdraiata sul letto affranta,... il viso fortemente imbellettato
tramandavano una luce fosca, lenta, affranta. carducci, iii-14-241: la favola
. -conferire un'espressione triste, affranta; immalinconire. milizia, 1-214:
, marcio, che stremava la gente affranta e madida. vittorini, 3-50:
compagnia, esausta e provata, appariva affranta e di malavoglia. -debole,
, marcio, che stremava la gente affranta e madida, aumentava paurosamente la moria
punto, cadeva quasi a sedere, affranta, e si martoriava le mani e
, / l'anima tutta è per dolore affranta / e 'l corpo sento pien di
con lo sguardo, poggiata allo stipite, affranta / dal gran ventre maturo.
rottame o moncone informe. -persona affranta, prostrata dal dolore (nell'espressione
fosse trovato di fronte alla debolezza affranta piagnucolosa e ripulsiva del suo padrone,
serrato, nel suo piccolo pugno di donna affranta, impaurita, dubbiosa e che pur
si fosse trovato di fronte alla debolezza affranta piagnucolosa e ripulsiva del suo padrone,
rispettare la quiete estrema di quell'anima affranta. carducci, iii-25- 134:
. / maria già trascolora, divinamente affranta. sbarbaro, 1-259: con la mano
io: una città sporca, rissosa, affranta dal gin e dalla sifi- fide.
l'anima tutta si è di doglia affranta. bisticci, 1-i-453: avendo cominciata
di troppo i tuoi nervi e non rimanga affranta e spossata la forza vitale. bilenchi
pesante, marcio, che stremava la gente affranta e madida. -ridurre in
tramandavano una luce fosca, lenta, affranta. 4. emettere, sprigionare
al pio officio né la vedova inconsolabile ovvero affranta dal dolore (a scelta),
senz'altro spasimo che quello della carne affranta. = comp. di vegetale