: getta lo scudo ed a due mani afferra / la spada ch'è di sangue
, chiama mimy in disparte, l'afferra per un braccio, e fortemente la
ma lo garzon di tal voler l'afferra, / che sconciamente l'abbatteva in
agg. che si azzuffa, che si afferra ai capelli. -anche al figur
, 8-440: con terribile grido un sasso afferra, / a teucro s'addirizza,
di una chiave che colle ganasce li afferra per due delle loro sei faccette.
valle / fino a minòs che ciascheduno afferra. buti, 1-545: come l'uno
volta il cavallo; e nel voltare afferra / la spada sua, che sì ben
e con tal nodo e tanta forza afferra, / che dell'arcion lo svelle
getta lo scudo ed a due mani afferra / la spada ch'è di sangue ancor
braccia. alfieri, 1: ecco egli afferra / lo astuto schermidor con man tenace
129): corre al campanile, afferra la corda della più grossa di due campanette
i-4-43: eranvi quei ch'amor sì leve afferra. pulci, 4-28: rinaldo,
, / non domandar quanto dolor l'afferra. alfieri, 72: e qui il
/ là d'oltramonti, or ridestato afferra / la dolce lira. manzoni, 772
, dalle futilità, un dettaglio mi afferra e mi tiene per una giornata intera.
: quel vagare dell'uomo che non afferra la questione nella sua parte vitale. svevo
/ ed in più parte la carne gli afferra. ariosto, 7-6: sotto l'
: sotto l'elmo il buon ruggier l'afferra, / e de l'arcion con
se solo un tratto a suo modo l'afferra, / fesso in due pezzi lo
, massarìa, / lo penser molto m'afferra / che so errato de tua via
più d'un seco tragge a cui s'afferra. monti, x-2-19: carca frattanto
frattanto del fatai guerriero, / il lido afferra la felice antenna. settembrini,
felice antenna. settembrini, 1-220: si afferra ad una fune per discendere in un
non se l'ulivo, il quale s'afferra in egitto, ma non vi fa
(femm. -trice). che afferra. - anche al figur.
voler campare, / e più s'afferra contra 'l suo volere. bianco da siena
salto. alfieri, 1: ecco egli afferra / lo astuto scher- midor con man
ammorsare2), agg. che afferra con una morsa. l.
un ridere a vedere quel ragazzo che afferra la preda, fugge come un anatrotto minacciato
, / che al povero petto s'afferra / per dir tante cose e poi tante
annegò. settembrini, 1-220: si afferra ad una fune per discendere in un pozzo
, a causa di una passione che afferra con violenza tutto l'essere.
frattanto del fatai guerriero / il lido afferra la felice antenna. idem, 3-585
). che arrappa, che afferra; ladrone, rapinatore. simintendi
l'altro quindi afferra; / egli s'arrosta, e fa
quinci il punge, e l'altro quindi afferra; / egli s'arrosta, e
giro, paga un baiocco; indi afferra e balla. bocchelli, 1-i-82: quattro
è più vicino, e che gli afferra / tocca una balestrata nella testa.
ad una farmacia un soldato di testa afferra per l'asta una bandiera e va agitandola
in terra / indivisibilmente 11 piè s'afferra. d. bartoli, i-445: la
non molto esagerato, al quale s'afferra ancora la vecchiezza dei tempi nostri. d'
appena sparita la vecchia,, tirincanti afferra la campana e stringendo nella mano il
, el granchio con l'altra bocca afferra costui per lo labbro, 11 quale
guai se te colle sue luride branche / afferra gelosia! leopardi, iii-26: ancora
/ calla l'occello e nel sbergo l'afferra, / e verso il tronco il
riparo, e con l'altra il brando afferra. campanella, i-139: fatai brando
che scruta / l'intime fibre e afferra i sensi e dà / un desiderio di
dalle spalle / gobbe la ronca e afferra la scodella, / e * 1 bue
/ calla l'occello e nel sbergo l'afferra, / e verso il tronco il
/ il calvo a chi la chioma non afferra. / se non cogliete il
(129): corre al campanile, afferra la corda della più grossa di due
la preda; da presa: che afferra coi denti l'animale.
trionferei / com'un che alla taverna afferra agosto. marino, i-108: non fo
, per cercare una pistola; l'afferra, la tira fuori; ma al primo
: si volta furibondo,... afferra sua moglie per le spalle, la
in discorso era ingravallo, come si afferra con le buone molle uno stizzo che
a tram che parte, una vecchia si afferra, tenta il gradino troppo alto.
; / a meza spada nel fianco lo afferra: / cadde il gigante in dui
il calvo a chi la chioma non afferra: bisogna approfittare con prontezza delle occasioni
il calvo a chi la chioma non afferra. / se non cogliete il tempo
valle / fino a minòs che ciascheduno afferra. boccaccio, dee., 1-1 (
. che acciuffa, che afferra. l. bellini, ii-48
; e con le man di giglio / afferra il ciuffo al rapido momento. imbriani
il calvo a chi la chioma non afferra. / se non cogliete il tempo,
] con la vasta sua man palmata afferra / la sua conca, v'insuffla ogni
obiurga / e confessa e denunzia, afferra il mestolo / anziché terminare nel pàté
, / dove il zelante suo parlar s'afferra? fagittoli, 3-7-93: gli uomini
rosso curva la schiena / a rovescio e afferra come un cane / un fazzoletto sporco
istato gli è commesso / forte l'afferra quel lupo rapace, / e ben si
un punto con l'arco il ferro afferra, / in cima il tenta e tasta
, / non domandar quanto dolor l'afferra; / e disse: « ribaldon,
lei lo gionse e ne l'elmo l'afferra; / al suo dispetto lo trasse
e le oviere. pratolini, 2-472: afferra tutto ciò che le capita: spalanca
chi mi chiama? ah, chi m'afferra? un tirso / io sono
. / marfisa un cristo appeso al muro afferra / e loro dà di gran crocifissate
] con la vasta sua man palmata afferra / la sua conca, v'insuffla ogni
curva la schiena / a rovescio e afferra come un cane / un fazzoletto sporco /
cieca di sotto alle tendine, m'afferra il collo d'un piede e tira:
e, così detto, il duro spiedo afferra / e con l'ardire a un
che è quel vagare dell'uomo che non afferra la quistione nella sua parte vitale.
245: lino toscano poi la sedia afferra; / che la femina entrasse fe'decreto
e tagliente / men gagliardo e men ratto afferra o tronca. 10.
triton con la man destra il corno afferra, / con l'altra affrena 1
poeta e d'un osservatore e non l'afferra, e non la trascina, e
padrone di casa si alza in piedi, afferra un fiasco e mesce vin nuovo.
gitta lo scudo, ed a due mani afferra / la spada, ch'è di
detto, al polso / colla manca le afferra ambe le mani, / colla dritta
filicaia, 2-1-55: già nuove prede afferra, ond'ei disbrame / la generosa
una sol mosca ch'ai ventron l'afferra: / scote ora il capo disfogando tire
una gleba, e quella un sasso afferra, / poi fa che contra orfeo
1-35: la lancia con gran festa afferra, / e 'l veloce destrier sprona
cieca di sotto alle tendine, m'afferra il collo d'un piede e tira
, le confronta insieme, e ne afferra facilmente il complesso. de sanctis, 7-249
bartoli, 9-28-2-193: quando la morte v'afferra nel tronco per divellervi di quagiù,
dragone che la sua istessa coda rigirandosi afferra con i denti e morde. galileo
/ e poi che bene a essa s'afferra, / remi o vento a
i-51: come chi annega e si afferra, a raggiunger la sosta-riparo, il sonagliante
braccia / del tuo divino amico che t'afferra. cassola, i-12: fosse
te si avventa: / celere il tempo afferra; ed io, che fido /
estrema. guerrazzi, 6-50: ne afferra con le mani venose i manichi estremi
o quel che già l'estrema etade afferra. straparola, 1-2: giunto all'estrema
buon giudizio, per cui l'ingegno afferra i tipi intellettivi delle cose e gli estrinseca
.. al quale la prammatica si afferra e nel quale vuole mantenersi e che
ohimè lasso agudiato / lo mio core afferra; / e da me vene la guerra
fin con tal fervor con lei s'afferra / che sparge con dolcezza il seme
se una sol volta a suo modo l'afferra, / feso in due pezzi lo
, / si guardi il disertore se si afferra. verga, ii-310: il principe
/ dove con novo nodo il fil l'afferra, / per ch'ai novo girar
barbe in terra / indivisibilmente il piè s'afferra. carducci, iii-23-402: a dritta
su ', da una punta che afferra e trasmette il disco fonografico per via
è il luogo del lazio che ci afferra più fortemente. 10. potentemente,
cesarotti, ii-207: tacito ei sorge e afferra / l'asta del padre; gli
: il mio compagno rugge di rabbia, afferra il fiasco per il collo, lo
d'egitto; e col becco l'afferra / un grande uccel, che prima ancor
tagliente / men gagliardo e men ratto afferra o tronca. dovila, 690: mentre
gancio; atto con cui si afferra qualcosa per mezzo di un gancio.
vecchio malizioso. lippi, 4-65: l'afferra, e stringe tanto ch'egli scoppia
gitta lo scudo, e a due mani afferra / la spada ch'è di sangue
di spasso sì fatto, / l'afferra sì, che non può più scappare
o quel che già l'estrema etade afferra. -da indi in giuso:
pone dalle spalle / gobbe la ronca e afferra la scodella. g. bassani
/ con ambedue le grampe il petto afferra. -anche nelle figure araldiche.
/ con ambedue le grife il petto afferra, / e sbergo e maglia e
furia con cui si arraffa, si afferra qualcosa grufatura, sf. venat.
una gleba, e quella un sasso afferra, / poi fa che contra orfeo dispieghin
i-4-45: eranvi quei eh'amor sì leve afferra, / l'un piero e l'
dei colli che un mezzo di carico afferra e solleva in una volta sola.
sua tenda un tratto / corre, afferra il brocchier, l'imbraccia e toma.
a le tempie a paura sì s'afferra. ugurgieri, 289: [le navi
già ricca d'oro il fatai fuso afferra / e il move in giro l'immutabil
attento a la virtù che in te s'afferra, / fia più de apollo che
, 5 * 333: chi non afferra l'imponderabile del suo stile si trova
, / se liberar se ne potesse, afferra. guerrazzi, 10- 430:
incompiuto bene. angioletti, 1-43: t'afferra a tradimento la disperazione d'un dovere
le ginocchia a una fanciulla che s'afferra al suo braccio, inconsapevole o rassegnata
sotto l'elmo il buon ruggier l'afferra, / e de l'arcion con tal
in terra / indivisibilmente il piè s'afferra. 2. in modo da
che il cor mi lusinghi e me l'afferra. salvini, 39iv- 84: queste
dal velluto ruvido della spalliera che le afferra i capelli e infuoca la nuca.
nell'industria dei laterizi, lavoratore che afferra, mediante apposita forcina, i mattoni
mossa della scherma con la quale si afferra la spada dell'avversario con la spada e
è... che lo strettoio afferra / l'ulive infrante, e preme e
/ per vendicarlo e lance e spade afferra, / non rammentando ciò ch'i
una rotta parola, / e li afferra, insaziabile, come fosse un amore.
tritone] con la vasta sua man palmata afferra / la sua conca, v'insuffla
. onofri, 3-109: furtivo l'afferra [l'accetta], la tenta,
terrore con la mano adunca / mi afferra per le chiome inviperite. invipulato
turbini sonanti, / vincendo, i lidi afferra / della trinacria terra.
aria supplichevole d'un bevitore malato che afferra la bottiglia. baldini, 9-133:
e primo con la sua mano rossa afferra all'irsuto la chioma. -coperto
la diade sfuggevole del soggetto e dell'oggetto afferra ogni pensiero, gli vieta d'isolarsi
ii-96: cerca di grecia le contrade, afferra / i laconici lidi, e ardito
di lancio alle cose fondamentali, quelle afferra e quelle presenta al lettore. tommaseo
ciottola che ha davanti a sé, afferra con le dita lembi di pancotto e
, fa saltare un granino, l'afferra a volo, l'esamina. moravia,
sentii d'amor che il cuor n'afferra, / valor cercando andai, per cui
eccelsa torre, / sin al grifon che afferra il basilisco, / anzi cicogna,
iacopone, 1-699: d'eterna vita afferra / l'arra, e 'n parte
/ se liberar se ne potesse, afferra. bernari, 4-41: appena giunti,
di lunga, e ciaschedun la rete afferra. 2. strada, cammino
, adopera il dritto lupino, e afferra la donna come una pecora. pascoli,
lo caccia, / ed ancor l'altro afferra e giù lo stese / l'
uom ch'è truante col diavol s'afferra. m. villani, 9-58: prese
curva la schiena / a rovescio e afferra come un cane / un fazzoletto sporco
6-8: con quai catene tira ed ami afferra / i gravi il magnetismo e le
. -maniglia a cui ci si afferra per salire sui mezzi pubblici.
di altro materiale resistente, che si afferra con una o con entrambe le mani in
lati nelle ginocchia tenaci; e ne afferra con le mani venose i manichi estremi.
anelli maggiori della catena, che l'uno afferra la cicala dell'àncora e l'altro
precisamente, la quantità che il falciatore afferra e taglia); fascina, fastello;
, 62-28 (v-143): col dente afferra il cavalier nel fianco / e l'
cento remi approda f e 'l porto afferra sospirato tanto. guerrazzi, 2-96:
bracci dell'àncora, con che essa afferra il fondo del mare: onde ferro a
pesciolini e di animaletti acquatici, che afferra tuffandosi con grande destrezza; è comune
e manometterla senza pietà; uno l'afferra per le braccia, l'altro le stringe
massaria, / lo penser molto m'afferra, che so errato de tua via
porto / fu duro colpo, infellonito afferra. stigliani, 2-215: in voi nessuna
berni, 48-50 (iv-160): afferra brandimarte il brando nudo / e l'
iii-6-20: dal mezzogiorno la cinge e afferra / lo mar mediterano; poi apennino
idealizzare. gioberti, 4-1-m: dante afferra sempre il lato ideale delle cose e
il calvo a chi la chioma non afferra. dovila, 120: mentre gli ugonotti
, 5-89: rinaldo smonta subito e gli afferra / l'elmo, pria che si
orologio ad acqua] che l'uomo afferra, / nel suo merigge, e con
/ e vende carne d'altrui, afferra il mestolo / anzi che terminare nel pàté
ne miete il valoroso, / tanti n'afferra dopo lui d'un piede / lo
una vecchia stanza d'impiegato, t'afferra a tradimento la disperazione d'un dovere
il nome tuo m'arde e m'afferra; / né per pianti ch'io faccia
che di gravezza supera i sodi, afferra toro ovunque può e lo separa da
ritorna: un suo lungo braccio tortuoso afferra e squassa 2 potenti muli impennati nel
ecc.); che stringe, che afferra con forza (una tenaglia);
marre entra nel fondo e vi si afferra. d'annunzio, v-1-181: la
a. botto, 97: il duca afferra, / mosso da noia o da
e mugolare. nomi, 4-44: lo afferra, ove l'ugola / suol cader
, nel gorgo del mito che li afferra, il più nitidamente possibile ma soltanto
il conte egberto si gitta nel vortice, afferra il giovinetto pe'capelli e, aiutato
: quando vedi che lo spirito nero mi afferra, allora t'è d'uopo essere
, nel gorgo del mito che li afferra, il più nitidamente possibile ma soltanto
fatto. lippi, 4-65: l'afferra [il grifone] e stringe tanto ch'
di lupo', con il quale si afferra un oggetto (in partic. un gancio
/ per vendicarlo e lance e spade afferra, / non rammentando ciò ch'i giorni
il bello è poi che lo strettoio afferra / tuli ve infrante, e preme e
tradisce / e vende carne d'altri, afferra il mestolo / anzi che terminare nel
questo oceano infinito del pensiero chi ne afferra i profili indecisi e variabili [della
pieno di rabbia in su 'l morire afferra. pananti, ii-182: spregiata e odiosa
/ là d'oltramonti, or ridestato afferra / la dolce lira. tommaseo, 10-i-53
omaccione le salta per fianco, l'afferra per le trecce. a. botto,
1-16-82: di ramaton la larga spalla afferra, / il qual, gravato da tale
: gli omeni d'arme insieme si afferra / speronando li cavalli a tutta bria.
brando a quel duro elmo non s'afferra, / ché anco egli era opra de
. vittorini, 5-333: chi non afferra l'imponderabile del suo [di caravaggio
sua donna da lato), il duca afferra, / mosso da noia o da
la vela; e orza e poggia e afferra e sferra e quant'altro è dell'
osceno, / che col dente arrabbiato ognun afferra? d'annunzio, v-1-44: intendete
o lenta nella sua attività; che afferra a stento o con lentezza idee e
sua [del tritone] man palmata afferra / la sua conca, v'insuffla ogni
,... lo ravvisa, lo afferra nel parossismo dell'agonìa, e,
, non appena gino bianchi a tavola afferra il trinciante per partire l'arrosto domenicale,
, 1-109: va'pur e lieto afferra / l'invitto alto baston, passa e
/ e vende carne d'altri, afferra il mestolo / anzi che terminare nel
/ le briglie ancor di propria mano afferra, / e 'l capo pendolon spazza
di qualcosa che si tocca, si afferra, si colpisce, si raggiunge.
aguzzo dei monti / ove la vertigine afferra / subitamente colui / che crede al pericolo
nomi, 5-33: anseimo perugini un sasso afferra / ciò visto, e fi pippi
ojetti, ii-55: poi con la pinzetta afferra una perla, cangiante che par che
sodo col quale, nel salpare, si afferra la marra nell'àncora per traversarla.
tradisce / e vende carne d'altri, afferra il mestolo / anzi che terminare nel
anelante, / che al povero petto s'afferra / per dir tante cose e poi
mille volte il dì [amor] m'afferra e sferra, / or piaga, or
in discorso era ingravallo, come si afferra con le buone molle uno stizzo che
che, annoiato de'suoi sermoni, lo afferra, lo scaraventa tanto lontano che va
, sm. invar. chi prende, afferra. tommaseo [s. v
), agg. che prende, afferra. -in partic.: prensile (la
. -trice). che prende, afferra. - in partic.: cacciatore.
della prima linea ai quali nella mischia si afferra il tallonato re. 8.
, ii-55: poi con la pinzetta afferra una perla, cangiante che par che palpiti
, fa saltare un granino, l'afferra a volo, l'esamina, toma a
, vi si slancia sopra e 10 afferra col becco. = voce dotta,
del famoso gobbo di corte, 'che afferra i fiaschi e li condanna a morte'.
vela; e orza e poggia e afferra e sferra e quant'altro è dell'arte
mazzini, 46-254: l'intelletto francese afferra generalmente sola una faccia di quel poliedro
/ che colle barbe anco tossa gli afferra. e. cecchi, 2-8: la
giovine bennata / la santa croce avidamente afferra, / perché, vestita delle sante
le porche sode, e con l'aratro afferra / tutte erbe, e la lor
porto / fu duro colpo, infellonito afferra. -lanciare. poesie musicali
uncino collegato a una rotaia sopraelevata, afferra le billette che escono da una determinata
quanta parte di rupe / già sradicata afferra? / ahi! portator di strage,
amicis, i-558: la campagna ci afferra e ci possiede interi. è proprio vero
dov'e'contenta que'che là s'afferra, / te volse predotar del suo gran
cicerchia, xliii-438: ciaschedun la rete afferra. / per trarla fuor facien loro
4. tecnica della lotta con cui si afferra l'avversario (e nelle moderne discipline
arma bianca, mossa con cui si afferra con la mano il pugno armato deirawersario
alle strette, passa alle prese, cioè afferra colla sinistra mano il pugno destro dell'
(con valore aggett.): che afferra l'avversario (un lottatore).
, passa alle prese, cioè afferra colla sinistra mano il pugno destro dell'avversario
donna, cogli occhi stralunati, che afferra l'una pei capelli, l'altra pel
/ se con l'ingegno onde prevai t'afferra. tortora, ii-336: fu facile
questo oceano infinito del pensiero chi ne afferra [della saggezza] i profili indecisi
ben misero è colui che 'l dolo afferra, / se non fa cum la mente
(298): renzo... afferra la punta del battello, ci salta
quasi con un piede nell'acqua, afferra la punta della prora e salta nel battello
ingenua. la novità di natura ch'egli afferra non avrà più nulla di vitale dopo
perverte, / e le locuste le radici afferra. ariosto, 10-105: simil battaglia
quasi con un piede nell'acqua, afferra la punta del battello, ci salta dentro
hae da ogni lato, co'quali egli afferra. 2. sm.
sempre a ridosso, pur mai non l'afferra, ch'ella gli sfugge sempre.
tradisce / e vende carne d'altri, afferra il mestolo / anzi che terminare nel
tardo ventre gravido sulle gambe magre, m'afferra ilbrac- cio. -sostant.
: rinaldo smonta subito, e gli afferra / telmo, pria che si levi,
volo / del colombo spaurito che s'afferra 1 alla ringhiera e ne rifuge e toma
(iv-229): con iel rampone afferra gli usurai, / e gli conduce dove
corte. poeno, 3-179: opra, afferra il rapido presente, / l'usa
braccia / del tuo divino amico che t'afferra. / ti guardiamo noi, della
sforzo supremo, e abbraccia tutto, e afferra con tutti gli artigli del pensiero e
chiabrera, 1-iii-284: l'altera ebrea / afferra il teschio di sua man reciso.
star seco alla dura, / l'afferra e stringe tanto ch'egli scoppia: /
soderini, iii-202: scorgendosi che non s'afferra l'innesto, tirisi innanzi uno eressi
immagine la città: / napoli non si afferra né dal cielo / né dalla terra
chi cerca le parole scelte e di chi afferra le prime che la passione rinnasprita gli
appena mi dà il tempo di rispondere che afferra una bottiglia e mi risciacqua la testa
tartaree pene. tasso, 7-10-58: s'afferra altri a lo scoglio, altri ad
.. /... tosto gli afferra / la falce, e più ritrar
preparata e la mostra a francesca che afferra l'asta e la squassa).
: chi picche e mazze e balestrami afferra, / chi spiedi e ranche e falci
dalle spalle / gobbe la ronca e afferra la scodella. d'annunzio, rv-2-51
ha percosso e che 'l disturba, afferra, / e di man gliela svelle.
/ le briglie ancor di propria mano afferra, / e 'l capo pendolon spazza la
valle / fino a minòs che ciascheduno afferra. torini, 232: non solo i
/ fino a minòs, che ciascheduno afferra. idem, inf., 33-133:
dalle spalle / gobbe la ronca e afferra la scodella, / e 'l due rumina
indomenicati fatta di sicumera e ai saccenteria afferra di tutto ciò la comoda superficie.
4-20: antonio lo [il cane] afferra per le orecchie, e cerca di
spada e con l'altra mano la afferra a metà della lama, tenendola obliqua sul
, 1-35: la lancia con gran festa afferra / e 'l veloce destrier sprona e
briglia; / già lo accerchia, lo afferra e lo sbaraglia. 2. figur
rabbia o furore, / quando l'afferra con bramoso unghione. masuccio, 88:
] dietro le spalle di polifonte: afferra la scure, che non è levata in
mi chiama? ah, chi m'afferra? un tirso / io sono, un
evidentemente nauseato, si alza bruscamente, afferra con un movimento deciso l'operaio e lo
: il governo italiano... afferra di quando in quando pe 'l bavero
. ojetti, i-212: scatta, afferra uno dei suoi compagni per un braccio,
. la capria, 1-35: nini afferra la bottiglia, tappata col pollice l'
, / chi per il crin le fuggitive afferra. rendite, l'ha costituito (
che, sotto la raffica, istintivamente si afferra e si impunta, arbusto scrollato sul
-che è incapace di capire, che afferra a stento e con lentezza idee e
. d. fo, 1-vii-158: afferra un segaccio elettrico e pratica un'apertura
della carreggiata adicon cerchio in un s'afferra, / pien di semicentauri e sebita
, / dove cerchiocon cerchio in un s'afferra, / pien di semicentauri e semiuccelli.
: un le sentine / purga; chi afferra i remi; altri alle sarte /
... che molto m'afferra, - che so errato de tua via
africano che annoiato de'suoi sermoni lo afferra, lo scaraventa tanto lontano che va a
s. v.]: 'serpentatóre': afferra, texilis) di colore bruno giallastro,
gli si avventa alle spalle, gli afferra con una lunga e magrissima zampa il
bisanzi, / che dalevante a tripoli s'afferra. niccolò da poggibonsi, cxxxi-
mille volte il dì [amore] me afferra e sferra, / or piaga,
[di amore] m'arde e m'afferra; / né per pianti ch'io
vela; e orza e poggia; e afferra e sferra, e quant'altroè dell'arte
d. veniero, 84: se l'afferra / morte, l'impressa forma indi si
più neanche una morti e feriti, afferra il cancello, lo squassa, lo sganascia
40: fileno conte la sua lancia afferra, / ercul sfidando a guerra singulare.
: rinaldo smonta subito, e gli afferra / l'elmo, pria che si levi
/ del tuo divino amico che t'afferra. piovene, 38: il ragazzo parti
apre gli occhi, squassa il capo; afferra pei due polsi la donna, la
non potendosi lo spirito sopratenere, si afferra all'antepenultima te'. = comp
oh! sorpresa! una mano prepotente afferra per la coda i due professori e
vedi l'ira di dio che l'arco afferra: / misericordia, madre, or
di quella man che il cor m'afferra, / parendoti il mio fin che venga
i-156: vedeasi là chi un buon cappone afferra, / e se non può la
. boiardo, 2-19-45: or brandimarte afferra il brando nudo, / ché destinato
e. gadda, 6-36: come si afferra con le buone molle uno stizzo che
/ la man pronta, e sì l'afferra / che non può più fargli guerra
per un ultimo saluto ai presenti, afferra per il collo il bastone della '
lo portava l'ardore del sangue, afferra il cancello che chiude la cinta e,
: quando vedi che lo spirito nero mi afferra, allora t'è d'uopo essere
chi mi chiama? ah, chi m'afferra? un tirso / io sono,
/ quanta parte di rupe / già sradicata afferra? 4. abbattuto dalle fondamenta (
ojetti, i-224: gira sui talloni, afferra un'altra pezza, la srotola fino
la man pronta, e sì l'afferra / che non può più fargli guerra.
il cibo cadente e quasi sempre lo afferra avanti che sia giunto a toccare la
barbe in terra / invisibilmente il piè si afferra. 7. dimin. sterpigno
la invisibile tua mano / l'uomo afferra, il prostra, e sembra / in
lo spazio al bidente ed alla marra ed afferra la stiva dell'aratro cantanla soglia del
/ volteggia a l'aura e quei l'afferra e straccia. giannone, 1-iv-25:
tondelli, 43: poi la nanni afferra la cambiale mezza straccia e ci legge
gli occhi, squassa il capo; afferra pei due polsi la donna, la disgiunge
.: movimento con cui nella lotta si afferra l'avversario per immobilizzarlo; presa.
strettafferrato, agg. letter. che afferra saldamente un oggetto (la mano)
il bello è poi che lo strettoio afferra / l'ulive infrante, e preme e
. capuana, 15-219: l'espressione afferra, stringe da vicino, si compenetra
ojetti, i-224: gira sui talloni, afferra un'altra pezza, la srotola fino
e di lui l'armata e l'elsa afferra, / e la spada gli svelle.
6-x-247: il capo di que'briganti afferra emma per un braccio per isvincolarmela dal
: oh! sorpresa! una mano prepotente afferra per la coda i due professori,
dio crudele. grossi, ii-108: afferra per le braccia e via strascina / la
un uomo o di un animale che afferra, che stringe, che svelle con forza
, / il cui consiglio ragion sempre afferra. s. agostino volgar., 1-2-79
mano, / tanta paura l'animo li afferra. fiorentino con vasco de gama,
ha bene scorto, / co'i denti afferra, e quei che può via porta
dov'e'contenta que'che là s'afferra, / te volse predotar del suo gran
che il cor mi lusinghi e me l'afferra. monti, x-4-21: più non
porche sode, e con l'arato afferra / tutte erbe, e la lor barba
ritorna: un suo lungo braccio tortuoso afferra e squassa 2 potenti muli impennati nel traballamento
indemoniati fatta di sicumera e di saccenteria afferra di tutto ciò la comoda superficie;
] attacca le sue boccucce e l'afferra tra le sue branche, si fa
, gira in fretta la manovella, afferra il trasmettitore e urla con quanto fiato ha
, alla sua tenda untratto / corre, afferra il brocchier, l'imbraccia, e toma
braccia / del tuo divino amico che t'afferra. / ti guardiamo noi, della
predatore diventi invece bottino della larva che afferra l'aggressore per una zampa, poi per
: uom ch'è truante col diavol s'afferra. = dal fr. ant.
più molesto tumulto de'pensieri carnali ci afferra, tanto più ardentemente dobbiamo perseverare nell'
anche per indicare la rapidità con cui si afferra qualcosa). sacchetti, x-150-3
a valle / fino a minós che ciascheduno afferra. cicerchia, xliii- 339:
pallavicino, 1-337: forte è chi afferra valorosamente il male, quando vede che
podio come un'ombra lunga, che afferra con le mani adunche il giovane direttore
i-4-7: venne la notte onde di novo afferra / il porto, e'venti lo
giovine bennata / la santa croce avidamente afferra, / perché, vestita delle sante
scuola. pecchi, 11-178: egli afferra ogni obbiezione di guido, la sviscera
cadere un biglietto. l'ufficiale lo afferra al volo. -mentre si è
/ volteggia al'aura e quei l'afferra e straccia. -arrotolare, avvolgere
, gli si avventa alle spalle, gli afferra con una lunga e magrissima zampa il
tecnol. organo delle macchine da cucire che afferra il filo ad ogni discesa dell'ago
in aria con effetto rotatorio e si afferra al volo con le mani. -con
intendo per 'outsider'l'uomo che osserva e afferra le regole d'una società, ma
. (femm. -trice). che afferra con gli artigli (un uccello)
si logorano... ma la reificazione afferra anche la loro struttura interiore.
scanchera contro qualche governo di cui non afferra la forma precisa, ma solo alcune