, 20 (349): accorata, affamata, atterrita... lucia si
si potessino acquistare quelle terre che tenevono affamata brescia. cellini, 1-96 (228)
ella dio né dio essa; unde affamata pascie e mendica sempre. boccaccio,
/ della melanconia / donde la speranza affamata / fuggiva indisturbata. pavese, 103:
103: i sapori tormentano l'ombra affamata, / che non riesce nemmeno a
brama. arrighetto, 243: l'affamata gola, la magra invidia, il
a comprare i baci da una bocca affamata, guastando la tua salute e la
. grazzini, 4-43: che figura affamata è quella! oh! egli m'
oltraggio, / però che fortemente era affamata. ottimo, iii-12: quella fugge davanti
quell'andare randagio e sospettoso della lupa affamata. panzini, i-546: dame e
spiegate. dottori, 1-331: un'affamata arpia ch'era l'usciero / con riverenza
, di che la misera famiglia / vive affamata, e grida indarno e freme.
in quella casa era tanto numerosa quanto affamata. alvaro, 12-121: perché non
fiel ver'gli alchimisti: / gente affamata e di carbon ritinta, / cui rubano
volpe un giorno a spasso / tutta affamata, sanza trovar nulla, / un gallo
ver * gli achimisti: / gente affamata e di carbon ritinta, / cui
guitelmo gli offerì le chiavi / di milano affamata. e non fu nulla.
scalpitarne il fiale; ma l'anima affamata eziandio torrae tamaro per dolce.
. villani, 2-12: trovandosi la gente affamata in paese largo e dovizioso e pieno
dal povero. e non dispregerai l'anima affamata, e non crucciarai il povero nella
, ma crudelmente per la trepida ed affamata madre di quell'unico figlio, unico suo
: i succia-inchiostri erano quella pallida ed affamata turba di impiegati in foglio e in dodicesimo
. 3. prov. città affamata, città espugnata: la città assediata
. proverbi toscani, 162: città affamata, città espugnata. espugnatóre,
121: non vedi ben che l'affamata gente, / già che 'l cibo
scherzando coll'equivoco, vuol dire 'affamata '. = voce dotta,
volpe un giorno a spasso / tutta affamata, sanza trovar nulla, / un gallo
in pregiudicio della nobiltà presa; tenendola affamata, e non gli distribuendo il frumento.
che io t'ho dette, a quella affamata e fellonesca oste, che t'aspetta
/ ingigantisce e moltiplica / quella cerniera affamata di lividi anelli / ch'egli snoda sicuro
camminava rapido tra il buio come una fiera affamata e pavida. -per estens
lustro della libertà e poi la aveva affamata con imposte e manomissioni inique.
netto. dottori, 1-331: un'affamata arpìa ch'era l'usciero / con riverenza
i bocconi saporiti, che, con affamata diligenza, a spese publiche ti procacciasti.
tien giudizii funesti / su la turba affamata. botta, 4-43: quando questi due
tien giudizi funesti / su la turba affamata / che tu persuadesti / a sprezzar
vellosa scorza, / e mesta ed affamata / ai figli torna, ed alla tana
pisacane, iii-53: sarà un giorno l'affamata umanità governata da una gretta oligarchia di
d'annunzio, v-3-164: roma era affamata. i guerreggiatori chiudevano il passo alle
di continentia, 21: poi che quella affamata lupa ebe conducto a lo ex tremo
minchionava la bocca più spalancata e più affamata, e sfruconava, impilottava un bel
pezzi 10 squarta / che una volpe affamata proprio pare; / non domandar se
: di questa plebe, che aspira affamata i grassi effluvi del pranzo signorile,
amantato / come rame indorato. affamata, / e sempre ridere plebe indorata.
avidità d'un inonesto mercimonio o della affamata indigenza dei nostri librai, non abusi
la maggior fra esse, la più affamata, la più insaziabilmente vorace. leopardi
facendo a meraviglia la sua parte di affamata. -con metonimia. tasso,
continentia, 21: poi che quella affamata lupa ebe conducto a lo extremo passo
lustro della libertà e poi la aveva affamata con imposte e manomissioni inique. bocchelli
moltissimo (anche in senso morale). affamata e spaventata. d'annunzio, iv-1-835
lustro della libertà e poi la aveva affamata con imposte e manomissioni inique.
porta spalancata miagolava / come la bocca affamata d'un gattaccio infernale / dalle vaste pupille
minchionava la bocca più spalancata e più affamata, e sfruconava, impilottava un bel
/ segno di miserabile, / ed affamata e carica / di quanti mali possono /
di che la misera famiglia / vive affamata. g. c. croce, 2-54
fra i servi e conta nella loro affamata turba. de sanctis, ii-15-401: secondo
8-365: rassembra in somma, l'affamata rabbia [cioè la fame], /
un giorno a spasso, / tutta affamata, sanza trovar nulla, / un gallo
grande oltraggio, / però che fortemente era affamata. ariosto, 2-6: il destrier
sui corpi della quale, curva e affamata sulle vivande, vedevo piccole deformità accrescersi
il ventre, perché non pasci l'anima affamata? del vaso dello sterco sempre curi
quella che non partorisce, e l'anima affamata non pasci di bene. 7
ventre: perché non pasci l'anima affamata? rinaldeschi, 1-136: nota che
una pellàncica sudicia, e la creaturina affamata... strillava succhiando e aggrappandosi
disegno periglioso e matto / d'un'affamata donna esser marito. alfieri, 4-86
entrasse in prigione, e essendo già affamata la madre, sowenivala del latte. duodo
gran copia di pane e spargendo danari all'affamata poveraglia, se le desse anche a
bocca aperta come una stordea di nido affamata. 7. dir. dimostrazione
altri provedimenti al soccorso di una piazza affamata, nella quale, quando ancora fossero
e 'l van disegno scoma, / ch'affamata col pugno a voto chiuso / e
gli altri mali era la città nostra affamata e afflitta da una grandissima carestia, la
: ella mena l'anima assetata e affamata... nel refettorio soave, pieno
che parte una veltra nera come carbone, affamata e spaventevole molto nell'apparenza, e
allegorici. arrighetto, 243: l'affamata gola, la magra invidia, il cocente
), tr. ristorare una persona affamata o stanca con cibo, bevande o
ci presenta il compassionevole contrasto della nuda affamata plebe, che dalle strade rimira l'
guerra e cavalcasi le terre di sì affamata turba di malvagi lupi. g. rucellai
oltraggio, / però che fortemente era affamata. / el damigel, come discreto e
non vò mangiare, / non sarò sì affamata, / fin ch'i'non sappo
di quasi tutti, cagionata dalla satollézza ancora affamata di pochi, posemi a cimento di
popolazione era giunta, non satolla né affamata, ma, certo, affatto sprovveduta
donna delle sue qualità, arrabbiata non che affamata d'amore, dovesse abbracciare per grazia
magra e mal vestita, / ch'affamata pariva del suo stesso: / la
è che lor sia cavata la scorza deled affamata / ai figli toma ed alla tana usata
foglia per togliere la una sdrucita e affamata ragazza che apaticamente si dialle pareti una
.. / secc'annata / non è affamata. 75. dimin. secchètto
che saziato l'anima bisognosa e l'anima affamata ha saziato di beni, a'sedenti
minchionava la bocca più spalancata e più affamata, e sfruconava, impilottava un bel
. in privato bruco] quella cerniera affamata di lividi anelli / ch'egli snoda
smalto: / con gli occhi immoti all'affamata guerra, / colla forchetta in man
sì raro e minimo valore che a l'affamata gola e appetito de la donna altro
parte, una veltra nera come carbone, affamata e spaventevole molto nell'apparenza. catzelu
commodo. fiacchi, 144: per affamata gente / era quello un paese / da
ci presenta il compassionevole contrasto della nuda affamata plebe,... ivi scarsissimi
popolazione era giunta, non satolla né affamata, ma, certo, affatto sprovveduta,
il ventre, perché non pasci l'anima affamata?... pasci la sterile
che non partorisce, e l'anima affamata non pasci di bene. 9
, x-130-7: la gatta, che era affamata, sentendo l'odore de'tordi.
povero. idem, 383: città affamata, / tosto espugnata. tassoni,
sirnohe da cascina, 96: rompe all'affamata il pan tuo, e li bizognosi
moneta. pancrazi, 2-126: una volte affamata, visti nel vano di una quercia
schinale, o tarantello, o di meggia affamata, quasi cotta allessa, e qualche
che parte una veltra nera come carbone, affamata e spaventevole molto nell'apparenza, e
piena di villani e di tutta gente affamata degli altrui beni e assetata del sangue
affamata è l'inevitabile confronto sia con i fascisti
]: precocissima 'bella di giorno'vagava affamata a castelfusano. volponi, 2-199: si
carro promettitorediparadisi, arteumanachetisollevipiramidalescamente sull'animalità affamata dagli ultimi echi della passione, inno satirisiaco