case. foscolo, iv-373: m'affaccio al balcone ora che la immensa luce
appare in vista, a salutar m'affaccio. carducci, 671: a la finestra
la testa. pascoli, 98: m'affaccio alla finestra, e vedo il mare
/ il fantastico mondo a cui m'affaccio? de sanctis, ii-117: il
: salgo in nave, e mi affaccio di prima giunta in una fanciullozza,
campana, 155: io mi affaccio a un balcone / e mi investe suadente
verde. ojetti, i-23: m'affaccio al balconcino di ferro che dà sul
grillo in gabbia. ma se mi affaccio, veggo tutta la via grande, e
d'entrare a casa mia: mi affaccio alla bottega ch'era cantina, me
un grillo in gabbia. ma se mi affaccio, veggo tutta la via grande,
si ama. sbarbaro, 1-251: m'affaccio al deserto. macerie, strada accecante
un mostro mi guarda / se mi affaccio. pavese, 8-321: loro alte,
adirata fantasia le mura, / e m'affaccio all'aperto a dissetarmi / d'aria
1-i-356: salgo in nave, e mi affaccio di prima giunta in una fanciullòzza bianca
piedi commosso, i corro, m'affaccio, e dubito / se cader ginocchioni,
il cielo. col fiato sospeso m'affaccio a via montaldo. baldini, 7-37
morato. campana, 156: io mi affaccio a un balcone / e mi investe
sbarbaro, 4-63: nel carcere cui m'affaccio di grosse spranghe, denuncia la presenza
parbaldini, 4-67: un giorno m'affaccio alla finestra e ticella pronom. (immalinconichisco
reparto. ojetti, i-23: m'affaccio sul balconcino di ferro che dà sul
inverno che borea / abbrividisce. m'affaccio / sul ciglio che scioglie l'albore /
/ a questa casa ospitale, m'affaccio / -liberamente alfine -alla finestra. / guardo
fiamma! saba, 264: m'affaccio e vedo quel lume d'aurora / nel
. m. cecchi, 1-i-356: mi affaccio di prima giunta in una fanciullozza bianca
neonata volontà. venditti, 1-200: mi affaccio dalla mia immemore convalescenza / come da
sbarbaro, 4-63: nel carcere cui m'affaccio di grosse spranghe denuncia la presenza del
/ appare in vista, a salutar m'affaccio, / e l'antica natura onnipossente
cupezza. foscolo, iv-373: m'affaccio al balcone ora che la immensa luce
prediletto!... / m'affaccio, e vedo... vedo un
/ a questa casa ospitale, m'affaccio / -liberamente alfine -alla finestra. montale
vacillante, incerta, ottusa, mi affaccio al minuscolo stanzino da bagno.
sento un gran picchio, subito m'affaccio, / apro, e i musici tutti
il caffè. saba, 264: m'affaccio e vedo quel lume d'aurora /
torte. ojetti, i-23: m'affaccio sul balconcino di ferro che dà sul
sopra, balzo precipitosa dal letto e m'affaccio ad una finestra. -con uso
, ii-151: tante e tante volte m'affaccio alla finestra del quartiere, e vedo
deledda, v- 213: si affaccio tra i vasi di rachitiche pianticelle le cui
sino in cima alla rupe, m'affaccio alla ringhiera. piovene, 2-15: il
l'ora della mia ritirata: m'affaccio alla finestra; ella v'è pure.
sbarbaro, 4-63: nel carcere cui m'affaccio di grosse spranghe, denuncia la presenza
sino in cima alla rupe, m'affaccio alla ringhiera. 2.
l'occaso. foscolo, iv-373: m'affaccio al balcone ora che la immensa luce
: vacillante, incerta, ottusa, mi affaccio al minuscolo stanzino da bagno. cassola
insieme, io sento quelle urla e m'affaccio al balcone, però credo che in
ii-151: tante e tante volte m'affaccio alla finestra del quartiere. pascoli, 5
: vacillante, incerta, ottusa, mi affaccio al minuscolo stanzino da bagno e fisso
con me, per ciò appunto ch'io affaccio ad essi un'operazione su vasta scala
. savinio, 1-83: m'affaccio e, giù nella via illuminata dall'incendio
, nel linguaggio della pubblicistica immobiliare, affaccio di uno stabile o di un appartamento
che consente a tutte le stanze un affaccio sulla strada. = deverb. da
canali. piovene, 7-535: mi affaccio alla senna, soltanto per dare un'occhiata